Corriere Del Sud - edizione online https://www.corrieredelsud.it/ Giornale on-line, periodico politico economico culturale di formazione e informazione it-it Karol Wojtyla, l'uomo che ha segnato il Novecento https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/corriere-letterario/33103-karol-wojtyla-l-uomo-che-ha-segnato-il-novecento.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/corriere-letterario/33103-karol-wojtyla-l-uomo-che-ha-segnato-il-novecento.html Mentre leggo altro, non ho smesso il mio interesse per lo studio di Karol Wojtyla, prima e dopo di diventare Pontefice della Santa Romana Chiesa. Nonostante il poco interesse che ha suscitato il mio libro sulla sua figura, continuo i miei approfondimenti. Ho appena finito di leggere una biografia di un giornalista scrittore a me sconosciuto, si tratta di Enrico Nassi, “Karol Wojtyla. La Biografia”, Shakespeare and Company S.a.S. (1995) Ho consultato la rete ed ho visto che ancora si trova e può essere acquistato. Enrico Nassi ha indagato in profondità sull'avventura umana, apostolica e politica del “papa superstar”. In questa biografia, Nassi traccia i percorsi che hanno caratterizzato la vita di Wojtyla, dall'infanzia all'università; dal teatro al pulpito; dall'amore terreno a quello esclusivo per Cristo e Maria; dalla lotta la nazismo, sostenuta con il Rosario, al crollo del Muro di Berlino e quindi del comunismo; un crollo a cui ha contribuito, anche con la minaccia di trasferire in Polonia la Sede Apostolica; ai misteriosi attentati e minacce subite, ai viaggi intorno al mondo. Naturalmente il testo si ferma al 1995, composto di tre Parti, per complessivi quindici capitoli, con due appendici finali, due interventi, uno Sergio Quinzio e l'altro di Rocco Familari, un interessante e documentato profilo su Karol Wojtyla un drammaturgo papa. Non starò qui a presentare i diversi e documentati capitoli dello studioso che presenta diversi aspetti e particolari della vita della famiglia Wojtyla e in particolare di Lolek (il futuro Giovanni Paolo II) nella sua Wadowice, Cracovia, le sue intense relazioni con gli altri giovani, in particolare con le ragazze, che erano affascinate dal giovane Lolek. Nassi cita lo splendido libro di Maria Antonietta Maciocchi, “Le donne secondo Wojtyla”, dove si dà conto di questo particolare rapporto di Wojtyla col genio femminile. Il Papa vede in Maria, la Madre di Cristo, vede tutte le madri, l'essenza stessa della femminilità. Ecco perchè lo stesso papa potrà dire: “[…] ho visto, in tanti anni duri della vita del mio Paese, le donne polacche custodire, anche sotto il comunismo, le tradizioni spirituali, la cultura, l'amore per l'indipendenza, la passione per la nostra identità nazionale. In verità, loro non si sono mai piegate”. Nassi racconta il peso doloroso della guerra, l'invasione nazista del Paese, il duro lavoro di operaio a spaccare pietre nella miniera e poi quello nel laboratorio chimico. Nonostante tutte le difficoltà della vita, il testo sottolinea l'impegno di Lolek per il teatro della parola, l'organizzazione delle rappresentazioni, le letture poetiche. Gli approfondimenti e le letture in biblioteca a studiare i mistici spagnoli, i grandi pensatori medievali. Naturalmente anche in questo testo ho trovato numerosi particolari che arricchiscono la mia conoscenza sul grande pontefice che ha certamente segnato tutto il Novecento. Come ho fatto nella mia antologia, “Giovanni Paolo II e il suo vivo magistero” (Fondazione Thule, 2022) il mio sguardo di studioso e ricercatore si concentra di solito all'aspetto socio-politico. Anche nel testo di Nassi cerco di “catturare” questi aspetti. Tuttavia nel testo di Nassi mi ha colpito particolarmente le sue sottolineature della passione teatrale di Wojtyla. In particolare il teatro rapsodico, i suoi personaggi che devono parlare e sviluppare soprattutto l'universo psicologico dell'universo, lo “spazio interiore”. Per essere vivi a loro basta la parola, “proprio come è stato per lui, prima al Wawel, come arcivescovo di Cracovia, e poi in piazza San Pietro, impugnando il bastone pastorale come una spada, alta e dritta, contro l'azzurro del cielo romano, mentre grida agli eserciti in guerra, come ha fatto il giorno di Natale del '94: 'Fermatevi davanti al Bambino'”. Di fronte ai drammi della guerra, Wojtyla non si accontenta di dire come Papa Pacelli che “con la guerra tutto è perduto, mentre con la pace tutto è possibile”. Giovanni Paolo II alza il tiro, scrive Nassi, “si perde tutto quando ci si piega a vivere senza Cristo”. O peggio “marciando contro”. Allora c'è da porsi la domanda, come fanno gli intellettuali magari amici di Wojtyla, se è più giusto scendere nelle strade come a Poznan, o battersi contro i carri armati sovietici, come a Budapest? “O non è invece più giusto - e quindi santo – impegnarsi in una grande progetto di evangelizzazione della società a prescindere dal sistema di potere che la governa?”. Erano degli interrogativi posti a fine anni cinquanta in Polonia. L'arcivescovo di Cracovia dove si pone di fronte al regime comunista di Varsavia a destra di Wyszynski o a sinistra? Comunque ormai anche a monsignor Karol Wojtyla gli hanno intestato un dossier a Varsavia e soprattutto alla Lubianka moscovita, per gli archivisti, è un elemento  socialmente rilevante e da tenere sotto osservazione del KGB. Perché oltre ad essere prete è anche un intellettuale. Secondo Nassi in Wojtyla seppure ancora in maniera sotterranea, si stava facendo avanti una terza via rispetto ai tradizionale centri di gravità del dopoguerra: “la sua alternativa ha l'impronta eroica del Teatro rapsodico. I suoi modelli sono quelli della grande tradizione romantica della Polonia, degli uomini che, come il mitico re Boslaw, hanno concepito lo Stato come un cuneo cattolico fra gli opposti regimi d'Occidente e d'Oriente, fra i protestanti e gli ortodossi”. In pratica fa appare estraneo sia alla violenza della protesta che a quella della repressione. Del resto Wojtyla aveva scelto la terza via anche tra i padri conciliari del Vaticano II, non era né per la condanna del comunismo, né per il dialogo. Wojtyla, riesce a far passare fra i 65 vescovi polacchi, una terza via teologica, ma anche politica, “quasi come una sorta di ponte fra le trincee dei conservatori e l'avamposto dei progressisti”. Wojtyla cerca di superare l'attualità politica della lotta del regime comunista che divide la Chiesa, è convinto che “la cosa più importante sia quella di ipotecare il futuro con una scala di valori certa e concreta”. Per il futuro papa era più importante sapere e decidere “dove si vuole andare”, rispetto alla scelte tattiche da adottare. Pertanto secondo Wojtyla, “oggi, si può patteggiare, ma senza mai allontanarsi dall'obiettivo finale, che è quello della cristianizzazione della società, l'unico futuribile possibile per la Chiesa”. Insomma, Per Wojtyla, “la pratica del realismo politico, può anche essere tollerata, ma a condizione che non diventi un alibi, specialmente nei confronti delle società, come quella comunista, dove il potere laico sta tentando di rimuovere Dio dalla coscienza dell'uomo”. E' un apostolato totalizzante che per Wojtyla, c'è un punto fermo: “la Chiesa deve occuparsi soltanto dell'ateismo che nasce da convinzioni individuali, anche se non può restare indifferente a quello di massa che il potere laico punta a introdurre nella società come sistema obbligatorio”. In queste condizioni l'ateo per la Chiesa è la pecorella smarrita che occorre andare a cercare nel mondo. In pratica il testo di Nassi non nasconde che dentro al Concilio c'erano posizioni conservatrici e progressiste; per esempio, come porsi di fronte al pericolo del potere comunista che stava dietro al Muro di Berlino, un potere duro e compatto. Un potere che provocava peraltro, “allarme e sgomento in chi pensava che fosse possibile sgretolarlo dall'interno con una strategia di sistematica evangelizzazione della società”, del resto, questa era la teoria di Karol Wojtyla. Salto qualche capitolo del testo e mi soffermo sulla Terza Parte (Un Papato itinerante), qui c'è il ruolo chiave che ebbe Karol Wojtyla negli avvenimenti politici polacchi, i suoi rapporti con il Sindacato Solidarnocs di Lech Walesa, i rapporti tra i falchi del sindacato e quelli moderati. Nassi parla di brutale franchezza di Giovanni Paolo II nei confronti del generale Jaruzelski che conosceva bene da quando era arcivescovo. Il Papa ha costretto il generale polacco a fare una lenta e progressiva marcia indietro, a ripristinare un governo che rispetti i diritti civili, gli aveva dato un ultimatum: avrebbe trasferito la Sede Apostolica in Polonia. Per Nassi, l'ultimatum a Jaruzelski, rappresenta la prima grande picconata sul Muro di Berlino. E' l'inizio della svolta epocale che Wojtyla ha perseguito sotto il segno delle profezie, a cominciare da Fatima, nel cui mistero ha fatto confluire gli avvenimenti più importanti del suo pontificato. Non a caso, uscendo dalla sala operatoria del Gemelli, la prima cosa che ha detto è stata che l'ha protetto la Vergine di Fatima: la Madonna che salverà il mondo. Sostanzialmente Giovanni Paolo II, “non solo ha evitato guai ed amarezze alla Polonia, ma ha salvato la distensione e ha indicato uno sbocco concreto alle ribollenti spinte del dissenso in tutto il mondo comunista”. Inoltre, “ha anche convinto l'Occidente che contro il comunismo quella vincente era la strategia della non violenza, forse più lunga, ma certamente più efficace della dissanguante corsa al riarmo teorizzata da Reagan”. Anche se poi come abbiamo constatato che la politica reaganiana è stata per certi versi convincente e a far implodere l'impero sovietico. Sarebbe interessante continuare con il capitolo terzo, dove si dà conto dei numerosi viaggi per i cinque continenti del mondo, diventando “parroco del mondo” e quindi invitando tutti i parroci a “uscire” dalla canonica per andare a cercare i fedeli nelle strade.    Mon, 20 Jan 2025 17:54:19 +0000 Corriere letterario Joseph Aoun nuovo presidente del Libano https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/cultura/33102-joseph-aoun-nuovo-presidente-del-libano.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/cultura/33102-joseph-aoun-nuovo-presidente-del-libano.html Il ruolo chiave dell’esercito nell’attuale situazione del Libano è, probabilmente, alla base dell’elezione di Joseph Aoun alla presidenza della repubblica del paese dei Cedri. 60 anni il 10 gennaio, capo delle Forze Armate libanesi, è stato eletto alla seconda votazione (99 voti su 128) dopo due anni di vuoto dopo che, nell’ottobre del 2022, aveva chiuso il suo mandato Michel Aoun col quale non c’è nessun grado di parentela. Il cessate il fuoco e la tregua tra Israele e Hezbollah, notevolmente indebolita dal cambio di regime in Siria hanno sicuramente accelerato la decisione. Ora a Aoun spetta la difficile nomina del Primo ministro che è di pertinenza sunnita, secondo la tipica divisione dei poteri libanese. Dopo aver ricordato di essere il primo presidente del secondo centenario del Libano in un periodo di grandi sconvolgimenti in Medio Oriente, ha elencato i punti principali del suo mandato, interrotto più volte dagli applausi dei parlamentari, (Fonte: L’Orient Today): “Le autorità avranno il monopolio delle armi. Lo Stato deve investire nel suo esercito per essere in grado di proteggere i suoi confini, combattere il contrabbando e il terrorismo e prevenire le aggressioni israeliane sul territorio. Discuterò di una strategia di difesa per lo Stato libanese per combattere contro l'invasione israeliana. E intendo lo Stato libanese. Prometto di ricostruire ciò che l'aggressione israeliana ha distrutto in tutto il Libano. Lavorerò per stabilire le migliori relazioni con i paesi arabi. Praticheremo una neutralità positiva ed esporteremo in questi paesi solo ciò che il Libano ha al suo meglio. Dati i cambiamenti regionali, abbiamo un'opportunità storica di discutere con la Siria per risolvere tutti i problemi, in particolare per rispettare la sovranità di entrambi i paesi e la questione degli scomparsi (libanesi), nonché per affrontare la questione dei rifugiati (siriani) in modo razionale. Deve esserci uguaglianza tra tutti i cittadini, poiché per avere uno stato, deve esserci uguaglianza davanti alla legge. Ciò significa la fine delle mafie, del traffico di droga e dell'interferenza nella giustizia per proteggere i criminali. La giustizia è l'unica protezione per tutti i cittadini. Voglio sviluppare la legge elettorale per il rispetto della rotazione del potere e per una migliore rappresentanza, dedicando al contempo il diritto di voto alla diaspora. Ho intenzione di lavorare con il governo per una legge elettorale moderna e per la decentralizzazione. Sarò intransigente riguardo al denaro dei depositanti. In base al mio mandato, le banche saranno soggette alla legge con l'unica segretezza del segreto professionale. Proteggerò l'ambiente e le libertà e investirò nell'istruzione, in particolare nell'istruzione pubblica. Mi impegno con il popolo libanese a combattere contro la povertà e la disoccupazione”. Un programma impegnativo, un seme di speranza per la pace in Medio Oriente   * Inizierò rapidamente le mie consultazioni per formare un governo. Con il Parlamento e il governo, ripristineremo l'amministrazione per ridare prestigio allo Stato e stabilire un'amministrazione moderna ed efficiente. (L'Orient Today)   Mon, 20 Jan 2025 17:50:12 +0000 Cultura Donald Trump 47mo Presidente degli Stati Uniti https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/prima-pagina/33101-donald-trump-47mo-presidente-degli-stati-uniti.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/prima-pagina/33101-donald-trump-47mo-presidente-degli-stati-uniti.html È il giorno dell'insediamento di Donald Trump come 47mo Presidente degli Stati Uniti.The Donald ha rotto una secolare tradizione invitando leader stranieri a una cerimonia storicamente riservata a diplomatici e ambasciatori. Forse più interessanti delle presenze, tra cui la premier italiani Giorgia Meloni, unica leader europea, sono le assenze che mandano un segnale politico inequivocabile. Pesantissime le assenze del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Mancano all'appello oggi anche il presidente francese Macron e il premier inglese Starmer e non ci saranno nemmeno i rappresentanti dell'Unione Europea. Questo non solo certifica, per l'ennesima volta, l'irrilevanza dell'Unione europea nello scacchiere internazionale ma è un presagio di quelli che saranno i - controversi - rapporti transatlantici nei prossimi anni già preannunciati simbolicamente dalle schermaglie tra Elon Musk e la Commissione Europea su X. "Italia in prima fila per insediamento Trump? Non è l'Italia a essere in prima fila, è Giorgia Meloni che ha portato l'Italia in prima fila. La credibilità che Giorgia Meloni in questi anni nel lavoro e nella sua vita l'ha portata a essere in prima fila e a portare l'Italia in prima fila". cosi Guido Crosetto, ministro della Difesa. “Ripristinare la fiducia” nell'America. E' questo il tema del discorso inaugurale del presidente eletto Donald Trump, secondo quanto riferito alla Cnn da un funzionario della Casa Bianca. “Torno alla presidenza fiducioso e ottimista che siamo all'inizio di una nuova entusiasmante era di successo nazionale. Una marea di cambiamenti sta travolgendo il Paese”, dirà Trump, secondo un estratto delle osservazioni preparate. Il presidente eletto Donald Trump ha detto ai sostenitori che a mezzogiorno "si chiuderà il sipario su quattro anni di declino" e che gli Stati Uniti sono alla vigilia dei "quattro anni più grandi della storia americana". Alla Capital One Arena di Washington, dove giocano generalmente le squadre di basket e hockey su ghiaccio, Trump ha lanciato il programma della sua presidenza, che comincerà nelle prossime ore con il giuramento alla Rotonda del Campidoglio, luogo scelto dopo la decisione di spostare al chiuso l'evento, a causa dell'ondata artica che sta colpendo la costa est degli Stati Uniti.  Davanti a migliaia di sostenitori entusiasti Trump ha ripreso i temi della campagna, dall'avvio di nuove trivellazioni petrolifere alla protezione dei confini, dalla messa al bando dalle scuole della cultura "woke" e transgender alla lotta all'inflazione, ma ha aggiunto due elementi nuovi: si è preso i meriti per l'accordo tra Hamas e Gaza "abbiamo raggiunto un cessate il fuoco epico" e promesso di visitare venerdì la California, devastata dagli incendi. Donald Trump userà la Bibbia di Abraham Lincoln per il giuramento come presidente. Lo ha annunciato il suo comitato di insediamento. Il vicepresidente eletto JD Vance, invece, presterà giuramento utilizzando una Bibbia di famiglia che risale alla sua bisnonna. L'insediamento del Presidente eletto Donald Trump sarà la 65esima cerimonia che si terrà a Washington DC. Prima che il distretto diventasse la capitale della nazione, le inaugurazioni si tenevano nelle ex capitali degli Stati Uniti, New York City e Philadelphia. Altre tre città hanno ospitato cerimonie inaugurali. L'ultimo giuramento tenutosi fuori da Washington è stato quello di Lyndon B. Johnson a bordo dell'Air Force One dopo l'assassinio di John F. Kennedy a Dallas. New York e Philadelphia hanno ospitato inaugurazioni prima della presidenza di Thomas Jefferson. Anche i vicepresidenti hanno prestato giuramento in altre città dopo la morte di un presidente in carica. In vista dell'insediamento di Donald Trump, Joe Biden prima di lasciare il suo posto alla Casa Bianca ha deciso di firmare un ultimo decreto. Il presidente uscente ha concesso la grazia preventiva al generale Mark Milley, al dottor Anthony Fauci e ai membri della commissione del Congresso per l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio e ai testimoni, affermando che "non meritano di essere oggetto di procedimenti giudiziari ingiustificati e motivati politicamente". "La nostra nazione fa affidamento ogni giorno su dipendenti pubblici dedicati e altruisti. Sono la linfa vitale della nostra democrazia", ha affermato Biden in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca.       Mon, 20 Jan 2025 17:45:32 +0000 Prima pagina Stefania Craxi: "Mio padre, un patriota e statista senza sé e senza ma" https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/politica/33100-stefania-craxi-mio-padre-un-patriota-e-statista-senza-se-e-senza-ma.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/politica/33100-stefania-craxi-mio-padre-un-patriota-e-statista-senza-se-e-senza-ma.html Ad Hammamet, dove si sono svolte le celebrazioni per il 25° anniversario della morte di Bettino Craxi, Stefania Craxi ha ricordato il padre con parole ferme e appassionate. "Craxi è stato un patriota, amava l’Italia e gli italiani. Non si può dire: 'Craxi è stato uno statista sì, ma i processi…'. O Craxi è stato uno statista o è stato un corrotto", ha dichiarato aprendo le cerimonie in omaggio all’ex leader socialista. Una richiesta di onestà morale Nel suo discorso, Stefania Craxi ha chiesto al Paese di guardare al passato con maggiore chiarezza e onestà intellettuale. "Dopo 25 anni, si deve avere il coraggio di parlare di Craxi senza sé e senza ma. Non si può celebrarlo come statista e contemporaneamente esaltare Mani Pulite: sarebbe una contraddizione troppo grande e un’ipocrisia che continua a pesare sulla coscienza dell’Italia repubblicana". Un’eredità riformista moderna La senatrice ha sottolineato l’importanza dell’eredità politica e culturale lasciata da Bettino Craxi. "Mio padre ha consegnato al Paese un riformismo moderno, adatto ai tempi. Le sue intuizioni sono state raccolte negli anni soprattutto dai governi di centrodestra". Tra queste, ha menzionato il ruolo strategico dell’Italia nel Mediterraneo, l’impegno a ridurre il divario tra Nord e Sud del mondo e l’idea di una sinistra che per la prima volta osava parlare di patria. "Craxi fu il primo a far esporre la bandiera italiana in tutti gli uffici pubblici, segno tangibile del suo amore per il Paese. Inoltre, condusse una battaglia fondamentale per restituire alla giustizia il suo vero ruolo: essere al servizio del cittadino e non uno strumento di lotta politica. L’uso politico della giustizia ha provocato danni enormi e distorsioni profonde nel nostro Paese". Il riconoscimento istituzionale Nel corso della cerimonia, Stefania Craxi ha ringraziato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, per la sua presenza, definendola "un atto di giustizia e verità". Ha ricordato anche altre personalità che negli anni hanno reso omaggio a Craxi ad Hammamet, tra cui Antonio Tajani, Marcello Pera e Pierferdinando Casini. Tuttavia, ha sottolineato una mancanza: "Nessun esponente di rilievo del centrosinistra ha mai calcato la sabbia di Hammamet". Un leader divisivo, ma centrale nella storia italiana La figura di Bettino Craxi continua a suscitare dibattito, ma le parole di sua figlia a Hammamet invitano a una riflessione più profonda e onesta sul ruolo di uno degli statisti più influenti e controversi della storia italiana. Un uomo che, nel bene e nel male, ha segnato un’epoca e lasciato un’eredità che continua a far discutere. La firma apposta 'A nome di tanti italiani' sul registro dei presenti alla commemorazione nel piccolo cimitero all'ombra della Medina di Hammamet e il mazzo di fiori bianchi e rossi sulla lapide con la scritta 'La mia libertà equivale alla mia vita'. E' l'omaggio del presidente del Senato Ignazio La Russa volato in Tunisia per partecipare alle celebrazioni per il venticinquesimo anniversario della morte di Bettino Craxi. Alla cerimonia, accanto ai figli Stefania e Bobo e a simpatizzanti e amici, anche il vicepremier Antonio Tajani. La presenza di La Russa e Tajani "rimette ordine nelle pagine della storia", commenta Nicola Carnovale, direttore generale della Fondazione Craxi. Del resto, nelle parole del presidente del Senato e del vicepremier emerge la volontà di porre l'accento su Craxi come "grande figura della storia", per dirla con La Russa. Che osserva anche come "non sarebbe dovuto accadere che dovesse morire qui in esilio". "Craxi - sottolinea Tajani - è stato uno dei grandi protagonisti della storia politica italiana del dopoguerra". "E' stato uno dei grandi protagonisti della politica estera italiana insieme ad Andreotti e Berlusconi - prosegue Tajani - un uomo che ha avuto sempre il coraggio di difendere le proprie idee, pagando anche con l'esilio le proprie scelte, vittima di un giustizialismo dissennato". Nella giornata dedicata alla commemorazione di Bettino Craxi, il dibattito politico si accende con una serie di riflessioni. Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia e presidente della commissione Esteri di Palazzo Madama, ha voluto sottolineare un aspetto che ritiene significativo: "In tutti questi anni, molte personalità istituzionali e politiche di spicco sono venute ad Hammamet per rendere omaggio a Craxi, restituendogli l'onore che merita. Tra questi, il presidente del Senato Ignazio La Russa, che era già venuto in visita privata qualche anno fa, Antonio Tajani quando era presidente del Parlamento Europeo, e ancora Marcello Pera e Pierferdinando Casini. Tuttavia, nessun esponente di rilievo del centrosinistra ha mai calpestato la sabbia di Hammamet per un gesto di memoria o riconoscimento". Michele Simone, vicesegretario del Nuovo Psi, ha accolto positivamente la presenza di La Russa: "Bettino Craxi era, prima di tutto, un riformista autentico, sincero e convinto. Oggi anche il presidente del Senato ha voluto rendergli omaggio, e per questo lo ringraziamo". L’omaggio al leader socialista sembra quindi assumere un significato duplice: da un lato, come riconoscimento della figura politica di Craxi, dall’altro, come terreno di confronto tra diverse visioni della memoria storica e del panorama politico contemporaneo. Fonte varie agenzie e ansa     Mon, 20 Jan 2025 17:42:39 +0000 Politica I geometri di Torino valorizzano il BIM (Building Information Modeling) https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/economia/33099-i-geometri-di-torino-valorizzano-il-bim-building-information-modeling.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/economia/33099-i-geometri-di-torino-valorizzano-il-bim-building-information-modeling.html Mercoledì 15 gennaio al Collegio Geometri di Torino si è svolto il corso di formazione specifica rivolto ai professionisti del settore, con grande successo di partecipanti molto attenti all’argomento trattato, in collaborazione con la società di consulenza digitale Graphnet, sulla filosofia BIM (Building Information Modeling) con uso Autodesk Revit per scoprire tutte le potenzialità di questo strumento. La Presidente dell’Ordine dei Geometri di Torino Luisa Roccia fa sapere che: “Il BIM, acronimo che in italiano significa Modellizzazione delle Informazioni di Costruzione, è una metodologia altamente innovativa che utilizza modelli digitali tridimensionali per rappresentare e gestire in modo integrato tutti gli aspetti fisici, funzionali e gestionali di un edificio o di un’infrastruttura. Il BIM offre numerosi vantaggi, tra cui miglioramento dell’efficienza operativa, riduzione dei costi, miglioramento della qualità e sostenibilità ambientale. Il modello BIM è oggi la chiave per ottimizzare i processi di progettazione e costruzione e per aggiornare la propria attività con le nuove tendenze. Grazie al BIM sarà possibile creare un ambiente digitale completo in cui geometri, architetti, ingegneri e altri professionisti potranno collaborare in modo efficace e sincronizzato. Questo al fine di ridurre ritardi e inefficienze causate dalla comunicazione e dalla gestione dei dati tradizionali. I modelli virtuali degli edifici possiedono infatti tutte le informazioni necessarie per sviluppare analisi e progettazione integrata. Inoltre, grazie alla sua capacità di analizzare il lavoro da diverse prospettive, come l'energia e l'ambiente, il modello BIM consente di identificare opzioni più sostenibili e di ridurre l'impatto ambientale dell'edificio. L'efficienza e la tecnologia del modello BIM permettono infine un accesso semplificato alla renderizzazione sfruttando il progetto anche per esperienze di realtà virtuale aumentata. Ritengo che il BIM non sia solo una metodologia applicativa di uso informatico a livello professionale, ma rappresenti una filosofia di vita nella condivisione valoriale e umana che collega i vari attori coinvolti nel procedimento progettuale. Il BIM è dunque in grado, in una società segnata dall’uso delle tecnologie, di valorizzare e sviluppare sempre di più la componente umana che è il vero motore di ogni progresso nelle scienze e nell’evoluzione dell’intera società verso modelli virtuosi di condivisione”. Il Consigliere dell’Ordine dei Geometri di Torino Giuseppe Contarino, ideatore dell’iniziativa, informa che: “Il BIM indica un metodo per l'ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite aiuto di un software. Tramite esso tutti i dati rilevanti di una costruzione possono essere raccolti, combinati e collegati digitalmente e la costruzione virtuale è visualizzabile inoltre come un modello geometrico tridimensionale. Per BIM non si intende il semplice possesso di alcune informazioni ma l'attività di condivisione di queste informazioni. Si può definire BIM come il processo di sviluppo, crescita e analisi di modelli multi-dimensionali virtuali generati in digitale per mezzo di programmi su computer. Il ruolo di BIM nell'industria delle costruzioni (attraverso i suoi attori siano questi Architetti, Ingegneri, Geometri, Periti, Costruttori, Clienti) è di sostenere la comunicazione, la cooperazione, la simulazione e il miglioramento ottimale di un progetto lungo il ciclo completo di vita dell'opera costruita. BIM, usato come nome, è la rappresentazione di un modello di dati diversi di un edificio relazionati alle diverse discipline che lo definiscono. I dati contenuti nel modello sono numerosi in quanto definiscono tutte le informazioni riguardanti uno specifico componente di una costruzione. Il ciclo di vita dell'opera costruita è definito dalla fase progettuale attraverso la fase di realizzazione fino a quella di uso e manutenzione. Un BIM può contenere qualsiasi informazione riguardante l'edificio o le sue parti. Le informazioni più comunemente raccolte in un BIM riguardano la localizzazione geografica, la geometria, le proprietà dei materiali/componenti/sistemi e degli elementi tecnici, le fasi di realizzazione, le operazioni di manutenzione, lo smaltimento di fine ciclo. La via per l'adozione del BIM viene generalmente considerata come un percorso graduale di crescita, in cui si passa da un processo diviso in fasi fino ad un processo in cui tutti soggetti coinvolti nella costruzione del modello lavorano in sincronia, collaborando alla stessa virtualizzazione dell'edificio. La piena collaborazione è il grande obbiettivo della ricerca di processo. Nel 2017, il massimo grado di maturità attualmente osservato è il cosiddetto BIM collaborativo. Il Collegio dei Geometri ha dimostrato grande lungimiranza, impegnandosi nella promozione di corsi BIM dedicati ai propri iscritti. L’obiettivo è quello di formare tecnici sempre più qualificati, pronti a collaborare con molteplici settori e a rispondere alle esigenze attuali. Attraverso queste competenze, si mira a rendere le progettazioni più fluide, specifiche e settorizzate, contribuendo alla riduzione dei costi sia di progettazione sia di costruzione. Un passo significativo per supportare le pubbliche amministrazioni nelle sfide degli appalti pubblici e per favorire un progresso concreto nel settore”.   Fri, 17 Jan 2025 18:02:15 +0000 Economia Pompei, un grande complesso termale emerge dalla Regio IX https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/attualita/33098-pompei-un-grande-complesso-termale-emerge-dalla-regio-ix.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/attualita/33098-pompei-un-grande-complesso-termale-emerge-dalla-regio-ix.html Il direttore Zuchtriegel:” Un esempio di come la domus romana fungeva da palcoscenico per lo spettacolo di arte e cultura che il proprietario inscenava per acquisire voti o ingraziarsi la benevolenza degli ospiti”   Un grande complesso termale all’interno di una domus privata, annesso ad un salone per banchetti, emerge nel cantiere di scavo in corso nell’insula 10 della Regio IX di Pompei.   Il complesso rientra tra i più grandi e articolati settori termali privati finora noti nelle domus pompeiane in luce. Pochi altri esempi di queste dimensioni sono presenti a Pompei, tra questi le terme dei Praedia di Giulia Felice, quelle della Casa del Labirinto e della Villa di Diomede.   La diretta connessione degli spazi termali alla grande sala conviviale (il cosiddetto salone nero, già emerso e reso noto qualche mese fa), lascia intuire quanto la casa romana si prestava ad essere un vero e proprio palcoscenico per le celebrazioni di sontuosi banchetti, che nella società di allora avevano una funzione non limitata a ciò che oggi definiremmo “privata” in senso stretto. Al contrario si trattava di occasioni preziose per il proprietario di per assicurarsi il consenso elettorale dei propri ospiti, per promuovere la candidatura di amici o parenti, o semplicemente per affermare il proprio status sociale.   Le terme, composte da calidarium, tepidarium, frigidarium (sala calda, tiepida e fredda) e spogliatoio (apodyterium), potevano accogliere fino a trenta persone a giudicare dalle panchine presenti in quest’ultimo ambiente. Di grande effetto è la sala fredda, composta da un peristilio, ovvero una corte porticata di dimensioni 10 x 10 metri, al cui centro si trova una grande vasca. La scelta di collocare il complesso vicino al grande triclinio (sala per banchetto) rimanda e incontra una chiave di lettura nel Satyricon, nel quale il ricco liberto Trimalcione celebra la sua famosa cena, ambientata in una città campana di I secolo d.C. e dunque culturalmente non lontana dalla realtà di Pompei prima dell’eruzione del 79 d.C.  Prima di recarsi al banchetto, i protagonisti del romanzo, incluso Trimalcione, si recano in un balneum (bagno). L’intera domus occupava la parte sud dell’insula 10, e doveva appartenere a un personaggio importante della società locale. Le pareti decorate in II e III Stile dimostrano che aveva alle spalle una storia importante. Di sicuro chi possedeva questa dimora doveva appartenere all’élite della città nei suoi ultimi decenni di vita e dunque sentire la necessita di allestire a casa propria uno spazio per ospitare numerose persone, a cui offrire ricchi banchetti e l’opportunità di fare il bagno e rilassarsi nelle terme.   “Il tutto era funzionale alla messa in scena di uno “spettacolo”, al cui centro stava il proprietario stesso. – sottolinea il direttore Gabriel Zuchtriegel - Le pitture di III stile con soggetti della guerra di Troia, gli atleti nel peristilio – tutto doveva conferire agli spazi un’atmosfera di grecità, ovvero di cultura, erudizione oltre che di ozio. Così come il salone nero doveva trasportare gli ospiti in un palazzo greco, così il peristilio con la grande vasca al centro e il complesso termale adiacente aveva la funzione di creare una scenografia da ginnasio greco, che veniva accentuata ulteriormente dalle scene atletiche successivamente apportate. E dunque il pubblico, grato e affamato, avrebbe applaudito con sincera ammirazione allo spettacolo orchestrato dal padrone di casa e dopo una serata nel suo “ginnasio” ne avrebbe parlato ancora a lungo. “   “Lo scavo degli ambienti in questione, ed in particolare del peristilio - aggiunge il Direttore dei lavori, Anna Onesti - è avvenuto grazie ad una modalità di esecuzione innovativa, che ha consentito di raggiungere il piano pavimentale evitando lo smontaggio degli elementi architettonici instabili del colonnato”.   L’utilizzo di una struttura di supporto transitoria ha permesso di scavare l’intero colonnato, lasciando tutte le porzioni murarie al proprio posto, e rimarrà a presidio del sistema della trabeazione (la struttura orizzontale retta dalle colonne) fino ad un nuovo, futuro, progetto di restauro architettonico e strutturale, servendo anche da supporto alla sua stessa esecuzione.   L’ingresso principale della domus era a sud. Qui era probabilmente collocato un atrio, dal quale si giungeva a un grande peristilio (giardino colonnato) che occupa quasi l’intera larghezza dell’isolato e di cui si intravedono le parti superiori delle colonne angolari, non ancora scavate. Su un lato del peristilio si aprivano una serie di vani. Da ovest a est: un grande oecus (ambiente di soggiorno) decorato in II stile, un corridoio, un piccolo ambiente decorato in IV stile e un oecus corinzio, circondato da almeno 12 colonne su tre lati, con una megalografia di II stile che attualmente è ancora in corso di scavo e di cui sono stati presentati a dicembre i primi risultati: il fregio con composizioni di nature morte che rappresentano cacciagione e prodotti della pesca offerti al godimento degli ospiti durante i banchetti.   Fonte PA-POMPEI  Fri, 17 Jan 2025 17:57:37 +0000 Attualità Scongelato il progetto del gasdotto Grecia-Italia https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/attualita/33097-scongelato-il-progetto-del-gasdotto-grecia-italia.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/attualita/33097-scongelato-il-progetto-del-gasdotto-grecia-italia.html Il progetto del gasdotto tra Grecia e Italia sembra essere in fase di riavvio. Questa settimana la direzione competente del Ministero dell'Ambiente e dell'Energia (MEEN) ha firmato la decisione di modificare i termini ambientali della costruzione e del funzionamento del gasdotto sottomarino e delle strutture di accompagnamento, in quanto ha "calpestato" un'area Natura, che non era inclusa nella rete delle aree protette del paese quando era stata utilizzata. inizialmente ha approvato l'EPPO del progetto dieci anni fa. Il progetto (la prosecuzione del grande gasdotto EastMed che trasporterà il gas da Israele all'Europa), a quanto pare, sta tornando dal "frigorifero" in cui è stato messo tre anni fa, quando Washington in un non-paper a Nicosia e Atene ha dichiarato che non avrebbe sostenuto la realizzazione del gasdotto per motivi di fattibilità economica, danni ambientali e per motivi di "sicurezza" nel Mediterraneo orientale. Tuttavia, oggi, il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, che ha dichiarato di voler sostenere i combustibili fossili e di bocciare gli ambiziosi obiettivi globali sul cambiamento climatico, così come i nuovi cambiamenti nello scacchiere diplomatico-energetico del Mediterraneo orientale danno il via libera al "rilancio" del progetto. Relazioni con Israele La rottura delle relazioni tra Israele e Turchia contribuisce a questo (un percorso alternativo del gasdotto attraverso la Turchia era stato precedentemente sul tavolo). Inoltre, in cima all'agenda delle discussioni tra il Ministro dell'Energia israeliano Eli Cohen e il Ministro dell'Ambiente e dell'Energia Theodoros Skylakakis, durante la sua recente visita nel nostro Paese alla vigilia di Natale, c'è stato il rafforzamento dei legami tra i due Paesi nei settori dell'energia, in particolare quelli dell'elettricità e del gas naturale. La nuova attività intorno alla sezione greca del Mediterraneo orientale era già iniziata a dicembre, quando Tenaris e IGI Poseidon (una joint venture tra DEPA International Projects e l'italiana Edison S.p.A. che gestisce il progetto del gasdotto) hanno unito le forze per approfonditi test di resistenza di materiali e saldature ad alte prestazioni, in condizioni di alta pressione, simulando il trasporto di idrogeno pulito attraverso i gasdotti sottomarini già progettati da IGI Poseidon per il gas naturale. Nello stesso mese, IGI Poseidon ha annunciato una partnership con Corinth Pipeworks per promuovere il trasporto sicuro ed efficiente dell'idrogeno attraverso gasdotti sottomarini ad alta pressione. Progetto 2.100 km Il gasdotto EastMed-Poseidon, con una lunghezza totale di 2.100 km, è progettato per essere pienamente compatibile con l'idrogeno, fornendo un corridoio verso l'UE per l'idrogeno prodotto in Israele, Cipro e nell'Europa sud-orientale, nonché per l'idrogeno importato dal Medio Oriente e dal Nord Africa. Si tratta di un interconnettore bidirezionale per il trasporto delle risorse energetiche del Mediterraneo orientale verso i mercati europei, attraverso Cipro, Grecia e Italia. La sua capacità totale è destinata a fornire fino a 12 miliardi di euro di gas naturale e idrogeno a Cipro, Grecia, Italia e altri mercati europei. metri cubi all'anno, con possibilità di espansione fino ad una portata massima di 20 miliardi. metri cubi all'anno. Per quanto riguarda la necessità di modificare i termini ambientali del gasdotto Grecia-Italia, la recente decisione riguarda il percorso proposto di una parte del gasdotto sottomarino, dal punto di atterraggio e più a ovest, dalla Zona Speciale di Conservazione di Paxos e Antipaxos e dalla più ampia area marina.   Fonte varie agenzie       Fri, 17 Jan 2025 17:54:09 +0000 Attualità Un’ascetica per essere liberi nell’ambiente digitale https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/pagina-tre/33096-un-ascetica-per-essere-liberi-nell-ambiente-digitale.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/pagina-tre/33096-un-ascetica-per-essere-liberi-nell-ambiente-digitale.html   Uno dei padri fondatori dell’informatica, conosciuto come lo scienziato che per primo si è occupato delle intelligenze artificiali, quasi un secolo fa ci ha messo in guardia rispetto agli inganni ed i pericoli delle macchine. Parlo del matematico, logico e filosofo britannico Alan Turing (1912-1954), i cui risultati teorici hanno profondamente influenzato lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale (IA) così come la conosciamo adesso.Dalla rivisitazione del pensiero di questo grande uomo di scienza, nonché dalla riflessione sull’esperienza che dal 2009 al 2013 ho avuto come direttore del trimestrale Nuova civiltà delle macchine nel cui comitato scientifico sono stati, fra gli altri, filosofi, sociologi e politologi di grande rilievo come Norberto Bobbio (1909-2004), Nicola Matteucci (1926-2006), Luciano Pellicani (1939-2020), Vittorio Mathieu (1923-2020), Dario Antiseri e Marcello Pera, ho elaborato una prospettiva che potrà risultare originale ma che, comunque, credo sensato proporre per l’età che stiamo attraversando. Credo, infatti, che in un periodo storico come l’attuale di esplorazione dell’Intelligenza Artificiale in molti settori e ambiti relazionali sia necessario praticare una vera e propria ascetica per essere - o per rimanere - liberi nell’ambiente digitale che stiamo costruendo con il progressivo e pervasivo utilizzo dell’IA. Non sembri insolito proporre una “ascetica”, ovvero una specie di educazione spirituale dell’uomo, per far fronte all’Intelligenza Artificiale, anzitutto perché solo nell’ambito interiore è possibile ricavarsi e difendere quello spazio di autonomia e di distacco intellettuale rispetto ai meccanismi del digitale e in genere della tecnica e del moderno che mi pare essenziale per non perdersi nell’indistinto e nei tecnicismi.Diciamo così: a) il mondo della comunicazione non è solo un insieme di strumenti a disposizione. È un ambiente. Un ambiente che ci osserva e raccoglie su di noi dati e poi ci invia messaggi. Pensiamo all’internet degli oggetti (The Internet of Things-IoT): il frigorifero di casa o l’aspirapolvere raccolgono su di noi dati che vengono poi processati e che portano magari a dei messaggi sul nostro IPhone. È un mondo che ci condiziona in molti modi. E che tende a imporci un modello di razionalità che è la sua: binaria, probabilistica, puramente quantitativa. Tutto ciò diviene molto più potente con l’Intelligenza Artificiale che è a tutti gli effetti un soggetto che interagisce con noi. La sua “saggezza” non è legata all’esperienza di vita e al sentimento ma ai risultati dell’elaborazione quantitativa dei nostri stessi dati attraverso gli algoritmi. Ebbene l’IA vuole che anche noi ragioniamo così. In modo standardizzato. Guardiamo come escono i film prodotti con gli algoritmi: sempre più superficiali, uniformi, trame sempre uguali le une alle altre. Noi finiamo così per appiattirci. O in alternativa dobbiamo tornare a far riferimento all’interiorità, alla dimensione spirituale. Il filosofo francese Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) diceva che di fronte alla corruzione della civilizzazione che rende sempre più artificiali occorre far appello al sentimento, all’essere contro l’apparire. Il teologo italiano naturalizzato tedesco Romano Guardini (1885-1968) parlava appunto di ascetica per non essere sudditi della tecnologia. Dobbiamo essere realisti ma proteggere quanto vi è di unico nell’essere umano.Lo dico a ragion veduta se penso solo a come funziona il “congegno” dell’Intelligenza Artificiale rispetto all’uomo, ai suoi pensieri, alla sua vita. Questo congegno funziona catturando e immagazzinando informazioni sui suoi interlocutori umani (sembra un film di fantascienza ma non è così), processandole e creando i Big data. Questi ultimi, che sono insiemi di dati digitali che possono essere rapidamente processati da banche dati centralizzate, producono a loro volta nuove informazioni da utilizzare in mille modi: dal marketing alla profilazione o semplicemente alla gestione delle notifiche o nuovi contatti sui vari Social Network. Questo nelle società liberali. In regimi non liberali, come ad esempio in Cina, l’uso che si fa dei dati raccolti è assai più schedatorio e potenzialmente repressivo. Ma chi sa se anche da noi prima o poi... Naturalmente il “congegno” è indifferente a criteri di bene o male, di verità o non verità. Se una falsa notizia (Fake news) ha successo, la stessa gira in rete più e meglio di notizie vere ma che impressionano o colpiscono di meno sull’immaginario collettivo. Per lo stesso motivo non i filosofi ma gli influencer sono sempre più i maître a penser della Rete. Un’altra cosa importante: il “congegno” è stato studiato per osservare e PREVEDERE, l’obiettivo in definitiva è rendere tutto PREVEDIBILE. Il sogno di chi ha progettato il nuovo mondo - non a caso molti tra loro erano psicologi comportamentisti - è rendere le comunità umane soprattutto prevedibili. Ma anche uniformate, sedate. Il sogno è quello che ci muoviamo tutti come facciamo noi in strada: fermi al rosso e poi tutti in movimento al verde. Ma questo non solo nel traffico ma in ogni ambito. Questo sempre venendo incontro alle nostre inclinazioni precedentemente raccolte e indirizzandole.La psicologa sociale statunitense Shoshana Zuboff ha detto che, come i capitalisti dell’Ottocento costruirono le loro fortune adoperando la natura e la forza fisica dell’uomo lavoratore come materie prime, così gli attuali “capitalisti della sorveglianza” digitale usano la natura interna dell’uomo, emozioni, pulsioni, desideri come materia prima per sfruttarlo. Forse questa può sembrare una visione troppo pessimistica ma, in sintesi, il ragionamento funziona così. L’analogia della Zuboff mi sembra in fondo calzante. Si cavavano materie prime nel vecchio capitalismo (minerali, combustibili etc.) si cavano materie prime dagli uomini oggi (gusti, emozioni, interessi etc. La natura la si può utilizzare bene o male. Questo vale anche per la natura dell’uomo. Può esser stimolata per produrre frutto o essere manipolata o anche iperstimolata. Pensiamo ai giovani! E comunque i rischi sono subito evidenti: il rischio di vedere l’uomo come prodotto – nel digitale così come nelle biotecnologie – è evidente. Ma c’è un altro rischio: l’economico tende a incorporare e sottomettere l’uomo al suo meccanismo. È quella che si chiama alienazione. Pensiamo a quanto ci trasmise fin dal 1936 il grande comico e regista Charlie Chaplin (1889-1977) nel film Tempi moderni (Modern Times)… Che fare dunque? Anzitutto occorre individuare la linea rossa. Essenziale sarebbe l’educazione e la formazione per scoprire sé stessi invece di adattarci ai modelli del “congegno”. La nostra civiltà è nata nei deserti o nelle celle dei monaci attraverso il dialogo tra uomo e Dio nel quale si è costituita la nostra interiorità. Oggi l’uomo sarà in dialogo sempre più con l’intelligenza artificiale. Non è la stessa cosa. Questa sostituirà la interiorità o sapremo preservarla innanzitutto attraverso educazione, cultura, tradizione e spiritualità? Dipende solo da noi… Fri, 17 Jan 2025 10:22:01 +0000 Pagina tre La scuola che vogliamo https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/corriere-letterario/33095-la-scuola-che-vogliamo.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/corriere-letterario/33095-la-scuola-che-vogliamo.html Con il mio consueto sguardo mattutino ai giornali online ho trovato qualche buona notizia sulla scuola, apprendo che il ministro Valditara firma il decreto di introdurre nella scuola Primaria (elementare) i classici giudizi sintetici (ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente, insufficiente). Per la scuola secondaria di primo grado, la valutazione della condotta degli studenti sarà espressa in decimi: coloro che otterranno un punteggio inferiore a 6/10 non saranno ammessi alla classe successiva o all’esame conclusivo del primo ciclo. Tutto questo è considerabile per la CGIL e le opposizioni di Centrosinistra come un regime “sanzionatorio di punizione”. Si sta cercando di riparare al disastro scolastico come più volte è stato descritto dai coniugi Paola Mastrocola e Luca Ricolfi? E' un auspicio che stiamo attendendo da tempo. Dopo aver letto diverse recensioni e citazioni ho avuto finalmente l'opportunità di leggere il testo, “Il danno scolastico. La scuola progressista come macchina della disuguaglianza”, pubblicato da La nave di Teseo (2021, e.19,00; pag. 270) Per la prima volta insieme, i due docenti ora in pensione, hanno scritto un libro per denunciare il danno che la scuola cosiddetta “democratica”, ma anche “progressista” ha paradossalmente fatto nei confronti dei più deboli. Mastrocola e Ricolfi sostengono con la forza dei dati che a scuola abbassando l'asticella delle competenze, cioè facendo diventare una scuola facile e di bassa qualità, allarga il solco fra i ceti alti e i ceti bassi. Il libro è un atto di accuse, spietato e dolente, ma al tempo stesso “un atto d'amore verso il mondo della scuola e dell'università, i docenti, gli studenti”. E' un grido di allarme che i due docenti hanno lanciato più volte nei loro libri, in questi anni. Un allarme che qualcuno ha accolto? Forse si, ho letto da qualche parte, che la stessa presidente del Consiglio Meloni, qualche anno fa, ha avuto un colloquio di studio con il professore Ricolfi per capire e ascoltare le sue tesi sulla scuola. Anche se per cambiare direzione nella scuola, non bastano solo le direttive dall'alto, serve la cooperazione di tanti fattori. Tuttavia il testo dei docenti torinesi, può essere una buona base di partenza perché la scuola torni ad essere vera scuola, anche se non pretende di essere concepito come una “bibbia” da seguire ciecamente. Vuole essere come loro stessi scrivono, “un atto di testimonianza”, “un atto dovuto”. “Un gesto di vicinanza, di solidarietà, verso coloro che hanno pagato a caro prezzo i cambiamenti della scuola e dell'università”. Il libro racconta quello che hanno visto, con i loro occhi, nella scuola negli ultimi sessant'anni. “Un film che nessuno vuole vedere, forse perché troppi produttori, sceneggiatori, registi, attori, comparse hanno lavorato alla sua produzione. Ma è un film che, ora che il danno è fatto, è doveroso e giusto rivedere”. Il testo inizia con la tesi che i fautori della “scuola democratica” (chi potrebbe essere per una scuola NON-democratica) sono convinti che a bloccare gli studi dei ragazzi svantaggiati economicamente e socialmente sia la loro condizione di partenza: è impossibile raggiungere la meta o studiare (diploma o laurea) se si è nati in una famiglia povera. Chi nasce bene va avanti, anche se poi non studia, non ha mai aperto un libro o abbia raccolta una serie infinita di insufficienze, va avanti lo stesso. Come? per Ricolfi, attraverso le scandalose lezioni private, tenute nel pomeriggio, da quegli insegnanti del mattino a scuola. E' una vergogna della scuola. Il professore parte dal figlio dell'idraulico che non fa il liceo e non arriva a laurearsi. Ma la questione non è perché proviene da una famiglia poco scolarizzata, non riesce perchè “ha fatto una scuola che non lo ha preparato abbastanza”. Perché la scuola è stata abbassata, facilitata, con lo scopo di aiutare le classi medio-basse. Invece Ricolfi ribadisce che “abbassare il livello culturale dello studio non è democratico, anzi, è il contrario: è il gesto più antidemocratico e classista! Favorisce i ricchi e i privilegiati, che possono non studiare e, grazie a fenomeni quali le lezioni private a gogò, ce la faranno sempre”. Come possono fare le scuole migliori, i ragazzi provenienti dei ceti meno abbienti, se la scuola non gli ha insegnato niente? Insomma, se un ragazzo non sa scrivere, se non sa fare un discorso compiuto, se non sa capire il senso di quello che legge e se non sa ripetere con parole sue quel che ha studiato, “Siamo stati noi a farne uno svantaggiato, uno che non parte uguale, che non ha le stesse opportunità iniziali”. Così abbiamo contribuito alla dispersione scolastica che non è solo per l'estrazione sociale o l'handicap familiare e ambientale, “ma anche per l'enorme buco di conoscenze e cultura di cui noi, come insegnanti e governanti siamo drammaticamente responsabili”. Peraltro poi il professore nel testo dimostra che esiste anche un altro tipo di dispersione ed è quello dei più meritevoli, succede quando in classe i professori sono costretti a fare sempre le stesse cose elementari per recuperare gli alunni che non ce la fanno, i meritevoli si perdono per noia. Il testo è diviso in due parti (“Con i miei occhi”) nel capitolo 2 racconta Ricolfi; nel 3, Mastrocola. Il professore inizia il suo racconto definendo il livello della scuola come l'ha vista lui negli ultimi vent'anni: un disastro, anzi la parola appropriata è una catastrofe cognitiva, una vera collezione di catastrofi cognitive. E inizia a raccontare che cosa ha visto concretamente agli esami degli studenti, in particolare delle studentesse. In questo caso il professore si riferisce al suo insegnamento di analisi dei dati, che lui stesso ammette di essere una materia difficile. Naturalmente sorvolo alcuni particolari, il professore non fa i nomi, ma utilizza un nome fittizio, “Martina”, che non è semplicemente “impreparata”, il punto è che non capisce le domande. Dopo una decina di domande e di non-risposte, risultato: è insufficiente non perchè non arriva al diciotto per un pelo, ma perché è lontanissima. E poi quella estrema minoranza di studenti che prende 30, rispetto alla stragrande maggioranza sotto la sufficienza, c'è un abisso cognitivo, di organizzazione mentale e di capacità di assimilazione. Per non parlare della padronanza della lingua italiana. A questo punto Ricolfi si chiede: che cosa ha prodotto un simile abisso? Buona parte è colpa degli studi precedenti. Chi prende 30 e lode, ha fatto certamente il Liceo Classico. Mentre gli altri, soprattutto chi va male, il quadro è terrificante: hanno cambiato professore cinque volte in cinque anni; nella tale materia il professore non faceva il programma ma e insegnava altre cose e via di questo passo. Alla fine Ricolfi dalla sua analisi conclude: “Martina non ce la farà mai. Può studiare quanto vuole, impegnarsi allo spasimo, ma il suo software mentale ha limiti intrinseci, strutturali, probabilmente definitivi”. Forse potrà strappare un 18, ma solo perché oggi l'università va così. Che cosa è successo a questi studenti che non ce la fanno? Per Ricolfi è come se avessero avuto nel cervello una sorta di tara, che avessero subito una lesione, che impedisce di fare pensieri adulti, ossia non elementari come quelli di cui è capace un bambino. E qui il professore cerca di autogiustificarsi, ci tiene a precisare che lui non crede che esistono grosse differenze innate fra i cervelli degli esseri umani, nascono in qualsiasi posto, con qualsiasi colore della pelle. Tolti i geni e quelli con gravi handicap, l'essere umano ha lo sviluppo mentale normale, che se si impegna e l'ambiente gli fornisce le opportunità giuste, può raggiungere e completare qualsiasi corso di studi. Pertanto è impossibile che metà o quasi degli studenti sia nata con gravi handicap mentali o che abbiano subito a causa di incidenti, operazioni chirurgiche che hanno danneggiato irreparabilmente i loro cervelli. Che cos'era accaduto? Il professore per avere la risposta racconta l'esperimento dei “gattini ciechi”, fatto da due neuroscienziati negli anni sessanta. Ma non ho il tempo di raccontarlo, mi limito a scrivere che per Ricolfi ai suoi studenti è successo la stessa cosa di quei gattini ciechi, (che gli avevano cucito gli occhi) cioè con tutta la buona volontà possibile a Martina è difficile recuperare, quello che non ha acquisito al momento giusto. Perché esistono anche i periodi critici in campo cognitivo. “Certe capacità e abitudini, dalle più semplici (tenere un quaderno ordinato) alle più complesse (manipolare i simboli di un linguaggio artificiale) non si possono imparare a qualsiasi età e in qualsiasi successione”. Ecco spiegato perché quello della scuola e dell'università non è semplicemente un disastro, ma esattamente una catastrofe.”Dopo un disastro si può ricostruire. Dopo una catastrofe no, o solo in piccola misura, o molto tempo dopo”. Infatti, al cervello di Martina, è successo che dopo “21 anni di istruzione, dalla scuola materna alla laurea magistrale, il danno inferto alle sue capacità cognitive appare difficilmente riparabile”. Arrivati a questo punto, bisogna porre la domanda: “Chi ha cucito le palpebre a Martina”? Non è solo colpa di certe riforme sciagurate della scuola, dell'ideologia progressista del sessantotto. Non è solo colpa dei politici, ma è il risultato di un cambiamento complessivo della società italiana, che ha accettato e gradito quelle scelte e mai seriamente combattute. E' la scuola facilitata, quella dello slogan: “la scuola dell'obbligo non può bocciare”, il “diritto al successo formativo”, che ha trovato negli studenti e nelle famiglie, ma anche nei media, un terreno fertilissimo su cui prosperare. E qui Ricolfi denuncia che a livello politico, neanche la Destra si è mai opposta a questa deriva della scuola, non ha mai proposto una alternativa alla scuola facilitata dalla Sinistra progressista e democratica. Naturalmente tutto ebbe inizia nel 1962 con il varo della nuova Scuola Media riformata, senza il latino. Ricolfi racconta la sua esperienza scolastica. La battaglia dei vari picconatori della sinistra, della lunga marcia dell'abbassamento della scuola. “Ora la scuola deve adattarsi allo spirito dei tempi, che esigeva che tutti andassero avanti, assecondando le esigenze degli studenti e delle loro famiglie”. Praticamente la scuola voluta dai vari soloni progressisti, ha reso milioni di studenti inabili agli studi, con un abbassamento lento ma inesorabile, degli standard dell'istruzione sia nella scuola che nell'università. Un processo iniziato negli anni sessanta, una storia lunghissima. Per Ricolfi, la “soluzione finale”, il colpo di grazia, è stato dato poi nel 2000 dal ministro Luigi Berlinguer, l'ideologo e l'esecutore decisivo della distruzione dell'università. Si metteva una pietra tombale, su un'idea che era centrale in tutta l'epoca della vecchia scuola: “l'idea che lo studio fosse un dovere, e la conquista del titolo non fosse un diritto, bensì la giusta ricompensa  del dovere compiuto”. Vorrei continuare il racconto del professore torinese è quasi entusiasmante ma non posso abusare troppo dei miei lettori. Mi fermo in una prossima occasione continuo con il racconto di Paola Mastrocola. Fri, 17 Jan 2025 10:09:53 +0000 Corriere letterario Moderno, efficiente e inclusivo: ecco il nuovo Liceo Musicale e Coreutico “Rechichi” di Cinquefrondi https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/33094-moderno-efficiente-e-inclusivo-ecco-il-nuovo-liceo-musicale-e-coreutico-rechichi-di-cinquefrondi.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/33094-moderno-efficiente-e-inclusivo-ecco-il-nuovo-liceo-musicale-e-coreutico-rechichi-di-cinquefrondi.html E’ tutto pronto per l’inaugurazione del nuovo Liceo Musicale e Coreutico “Rechichi” di Cinquefrondi, realizzato dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria. Martedì, alle ore 9:00, con una cerimonia alla quale prenderanno parte il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, il vicesindaco delegato all’Edilizia scolastica, Carmelo Versace, il sindaco di Cinquefrondi e consigliere metropolitano delegato, Michele Conia, la dirigente scolastica Francesca Maria Morabito, amministratori locali e cittadini, si apriranno ufficialmente i cancelli dell’istituto di via Mattia Preti, uno dei più moderni ed efficienti dell’intera regione. Per un investimento di 2,5 milioni di euro, l'opera portata a compimento grazie alla determinazione ed alla collaborazione fra l'amministrazione metropolitana del sindaco Falcomatà e quella comunale del primo cittadino Conia, rientra nel più ampio programma di ammodernamento e messa in sicurezza del complesso circuito dell’Edilizia scolastica del territorio e si basa su principi di ottimizzazione dell'utilizzazione degli spazi per consentirne una fruizione completa agli attori scolastici, ai cittadini ed agli animatori della vita culturale, sociale e civile del comprensorio pianigiano. La sinergia fra i due Enti, infatti, ha consentito di recuperare e destinare ulteriori somme per il restyling completo dell'area esterna all'edificio che risulta essere estremamente all'avanguardia. Si tratta, infatti, di un immobile sviluppato su due livelli con aree dedicate all'attività didattica tradizionale e laboratoriale, compreso un ampio e innovativo teatro. Al piano terra si trovano sette aule didattiche e l'auditorium con 120 posti a sedere, mentre il primo livello si compone di altre quattro aule didattiche, sette aule laboratoriali, la sala regia e lo studio di registrazione, un’aula multimediale, l’infermeria, la presidenza, la sala docenti e gli uffici amministrativi. All’esterno, poi, insieme al campo polisportivo dotato di attrezzature per il basket e per il calcetto, insisterà una grande piazza per poter svolgere esibizioni musicali e coreutiche ed eventi organizzati dalla cittadinanza, grazie anche alla presenza di una gradinata in grado di ospitare circa 150 visitatori. La Città Metropolitana, credendo fortemente in questo progetto, ha voluto raggiungere l’obiettivo cruciale di differenziare gli spazi da destinare tanto alle attività scolastiche ed extrascolastiche, quanto ai bisogni della comunità locale, seguendo l’ottica di voler creare un vero e proprio polo culturale anche al di fuori dei tradizionali orari scolastici. Fri, 17 Jan 2025 10:07:30 +0000 Reggio Calabria "Progetti di vita possibili": prospettive di inclusione sociale https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33093-progetti-di-vita-possibili-prospettive-di-inclusione-sociale.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33093-progetti-di-vita-possibili-prospettive-di-inclusione-sociale.html Giovedì 30 e venerdì 31 Gennaio si terrà presso La Domus S. Petri di Modica un importante evento dedicato al tema del recupero dell’autonomia delle persone in situazioni di fragilità. Il convegno intitolato "Progetti di vita possibili" rappresenterà un momento di confronto cruciale tra istituzioni ed Enti del Terzo Settore sulle sfide e le opportunità della presa in carico clinica e riabilitativa di persone con disabilità.L’iniziativa conclude ufficialmente il progetto PSR Sicilia del "Villaggio del Magnificat", un progetto innovativo che ha coniugato inclusione sociale e sviluppo rurale attraverso pratiche di agricoltura sociale, percorsi riabilitativi e attività di reinserimento lavorativo per persone con disabilità.Durante il convegno, saranno presentati i risultati del progetto e approfonditi i progetti attivi nella provincia di Ragusa, con un focus sui Budget di Salute promossi dall’ASP di Ragusa. Al confronto parteciperanno operatori e professionisti provenienti anche da Gorizia e Trieste, che porteranno esperienze e buone prassi applicate in altri contesti territoriali.Il progetto PSR Sicilia, realizzato grazie alla cooperazione tra l’ASP di Ragusa (U.O.C. di Psichiatria di Modica), l’Associazione Piccoli Fratelli, la Fondazione Ebbene, LegaCoop e l’Azienda Agricola Concetta Colombo, ha offerto percorsi dedicati a soggetti fragili, tra cui persone affette da disturbi psichiatrici, disturbi dello spettro autistico o in condizioni di svantaggio sociale. Attraverso la sottomisura 16.9 del PSR Sicilia 2014-2020, il progetto ha dimostrato come la cooperazione tra istituzioni e realtà locali possa tradursi in interventi concreti capaci di migliorare le autonomie personali e promuovere l’integrazione sociale, con un impatto positivo anche sullo sviluppo rurale del territorio.Il convegno si articolerà in quattro sessioni, con interventi di esperti del settore, presentazioni di modelli innovativi e momenti di dibattito. Saranno proiettati cortometraggi realizzati nell’ambito del progetto e condivise testimonianze di associazioni locali come Anffas Modica ETS e l’Associazione Ci Siamo Anche Noi ODV. L’evento è accreditato per operatori sanitari e assistenti sociali. Le iscrizioni sono aperte fino al 28 gennaio 2025.Per informazioni e iscrizioni: Email: floriana.caccamo@asp.rg.it / salvogarofalo76@gmail.com whatsApp: 333 2514260Il convegno è promosso dal Villaggio del Magnificat SCS in collaborazione con l’ASP Ragusa, la Fondazione Ebbene, l’Associazione Piccoli Fratelli, Legacoop e l’Azienda Agricola Concetta Colombo. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Modica e supportata dall’Associazione Ci Siamo Anche Noi ODV.Un appuntamento da non perdere per approfondire il tema della disabilità e costruire insieme percorsi di vita possibili per tutti. Fri, 17 Jan 2025 10:02:39 +0000 Ragusa Al via l’organizzazione per il Merano Wine Festival a Cirò https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/33092-al-via-l-organizzazione-per-il-merano-wine-festival-a-ciro.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/33092-al-via-l-organizzazione-per-il-merano-wine-festival-a-ciro.html "Come annunciato dall’Assessore regionale Gianluca Gallo all’inaugurazione dell’Enoteca Regionale l’edizione 2025 del Merano Wine Festival, prestigiosa manifestazione dedicata al vino di alta qualità, farà tappa nella nostra Cirò, arricchendo la nostra storia di un evento che metterà al centro l’eccellenza enologica italiana e internazionale. Pertanto nella giornata di martedì il Patron del Merano Wine Festival Helmuth Kocher, l’Assessore regionale Gianluca Gallo, il Presidente della Provincia Sergio Ferrari e la responsabile Arsac Fulvia Caligiuri hanno fatto visita insieme al Sindaco nel nostro comune per un sopralluogo organizzativo in vista dell’appuntamento di Giugno 2025.  Questo Festival celebra le tecniche produttive uniche, i territori vocati e la maestria di cantine che hanno fatto del vino un’arte. L’arrivo di questo festival per noi è un’occasione straordinaria per dare ulteriore visibilità ai produttori locali, alla lunga tradizione vitivinicola e il legame con il celebre vino Cirò DOC.  Per questo – ha specificato il responsabile nazionale del Merano Wine Festival, – Cirò si pone come il luogo ideale per ospitare un evento che esalta il valore culturale e territoriale del vino". “Questa terra affascinante  specificano gli organizzatori sulla loro pagine facebook – con il suo clima unico e i vitigni autoctoni, è un vero gioiello del panorama vinicolo italiano. Ma non si tratta solo di vino: il viaggio è anche un’occasione per esplorare i prodotti gastronomici e le storie delle persone che rendono la Calabria una regione così speciale”.  Entusiasta il Sindaco Mario Sculco che afferma: “siamo pronti ad accogliere appassionati e professionisti in un viaggio alla scoperta dei nostri Vini e Sapori unici. Questo evento permetterà di lasciare un segno indelebile, aprendo nuove prospettive per il nostro Cirò e per l’intera regione. Fri, 17 Jan 2025 09:57:52 +0000 Crotone 39° edizione di "Fatti di musica": al Rendano il tutto esaurito https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/33091-39-edizione-di-fatti-di-musica-al-rendano-il-tutto-esaurito.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/33091-39-edizione-di-fatti-di-musica-al-rendano-il-tutto-esaurito.html Partirà martedì 21 gennaio, dal Teatro Rendano di Cosenza con il travolgente musical Grease, la 39° edizione di Fatti di Musica, lo storico Festival-Premio del Live d’Autore ideato e diretto da Ruggero Pegna, che ogni anno presenta in varie località della Calabria alcuni dei live più attuali e prestigiosi, premiandoli con il Riccio d’Argento del celebre orafo crotonese Gerardo Sacco, l’oscar del festival. Il celeberrimo musical di Jim Jacobs e Warren Casey, con la regia di Saverio Marconi e Mauro Simone, si avvia al tutto esaurito nella cornice di un Rendano pronto a vivere una serata a ritmo di rock’n’roll, con brani intramontabili come lo stesso “Grease”, “Sandy”, “Summer Nights”, “Greased Lightnin’”, “You’re The One That I Want” e tutti gli altri successi del film cult con John Travolta e Olivia Newton John. Anche a Cosenza arriverà il cast straordinario di attori, cantanti, ballerini, performers, guidato da Eleonora Buccarini nei panni di Sandy e Tommaso Pieropan in quelli di Danny. Uno spettacolo imperdibile, impreziosito dalle coreografie di Gillian Bruce e dai giochi di luci disegnati da Valerio Tiberi insieme ad Emanuele Agliati e Francesco Vignati, dagli oltre 80 costumi sgargianti di Chiara Donato e dall’allestimento scenotecnico mobile di grandissimo impatto visivo di Gabriele Moreschi. Fatti di Musica è la storia stessa dei grandi live musicali in Calabria. Con questo format di oscar del live, Ruggero Pegna ha presentato in questi anni da record tutti i più grandi artisti della musica d’autore italiana, da Fabrizio De André a Paolo Conte e Gino Paoli, da Lucio Dalla ad Ivano Fossati, Francesco Guccini, Ligabue, Vasco Rossi; star internazionali del calibro di Sting, Tina Turner, Carlos Santana, James Taylor, Al Jarreau, fino a Nick Mason dei Pink Floyd della scorsa estate. Ed ancora, le più note Opere moderne, da Notre Dame De Paris a Promessi Sposi e Divina Commedia. Ha ideato e organizzato grandi produzioni televisive, tra cui il concerto di Elton John a Reggio Calabria dedicato a Gianni Versace trasmesso dalla Rai in tutto il mondo, Un Ponte fra le Stelle per Rai1, La Sera dei Miracoli dal Porto di Gioia Tauro, l’imponente Opera Musical dedicata a San Francesco di Paola. Numerose le interazioni con altri festival. Una storia enciclopedica con circa duemila eventi, decine di location calabresi toccate e oltre tre milioni di spettatori, un festival ufficialmente riconosciuto tra gli eventi culturali storicizzati della Regione Calabria, brand Calabria Straordinaria. Dopo Grease a Cosenza, Fatti di Musica si sposterà con l’emozionante e originale Van Gogh Cafè Opera Musical di Andrea Ortis il 4 e 5 marzo al Teatro Cilea di Reggio Calabria e il 7 ed 8 marzo al Teatro Politeama di Catanzaro. Per questo straordinario spettacolo immersivo nei dipinti di Vincent Van Gogh, oltre ai serali sono previste anche matinée scolastiche integrali e un’incursione in Sicilia nei giorni 1 e 2 marzo al Teatro Metropolitan di Catania. Di vario genere gli altri appuntamenti confermati nella prima parte del Festival, tra cui il 6 marzo al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme Michela Giraud, con lo spettacolo comico “Mi hanno gettata in mezzo ai lupi e non ne sono uscita capobranco”; “Maurizio Vandelli canta Lucio Battisti” il 21 marzo al Teatro Politeama di Catanzaro; “Me Contro Te, lo show dei 10 anni!”, lo spettacolo più amato dai bambini, al Palacalafiore di Reggio Calabria il 12 e 13 aprile. “Fatti di Musica – afferma Ruggero Pegna – ha regalato emozioni a varie generazioni di calabresi e non solo, soprattutto d’estate; un festival che annovera tutti i record dello spettacolo dal vivo in Calabria, con eventi unici e irripetibili. In queste 39 edizioni, di per sé un traguardo impensabile in un territorio bellissimo ma difficile e pieno di ombre, ho cercato e inseguito live fuori dai tour convenzionali che approdano ovunque. Ho cercato di realizzare progetti originali e portare in Calabria molte stelle impossibili, realizzando sogni non solo miei! Ringrazio il pubblico innanzitutto, chi ha collaborato, le professionalità tecniche che lavorano con me, contribuendo ad un vero modello organizzativo, la mia immutata passione per la musica e questo lavoro ricco di emozioni”. Fri, 17 Jan 2025 09:53:41 +0000 Cosenza Emergenza microcriminalità a Vittoria: Confcooperative illustra i propri piani https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33090-emergenza-microcriminalita-a-vittoria-confcooperative-illustra-i-propri-piani.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33090-emergenza-microcriminalita-a-vittoria-confcooperative-illustra-i-propri-piani.html Luca Campisi, presidente territoriale di Confcooperative Ragusa, ha espresso forte preoccupazione per l'emergenza microcriminalità a Vittoria e in tutta la provincia. Durante un vertice sulla sicurezza tenutosi a palazzo Iacono, ha sottolineato anche la necessità di adottare strategie preventive, con particolare attenzione ai giovani. Campisi ha proposto interventi strutturati nei quartieri più degradati, suggerendo di riprendere i programmi di educativa di strada, già affiancati da quelli di educativa domiciliare. Il presidente Campisi ha anche evidenziato come il contrasto alla microcriminalità e al degrado sociale non possa essere delegato esclusivamente alle forze dell’ordine, ma debba coinvolgere attivamente tutta la comunità. Ha sottolineato l'importanza di creare una rete di collaborazione tra istituzioni, associazioni, scuole e famiglie per promuovere percorsi di inclusione sociale e prevenzione. Secondo Campisi, investire in attività culturali, sportive e ricreative nei quartieri più fragili può offrire ai giovani alternative concrete alla strada e alle influenze negative. Ha suggerito anche l’attivazione di sportelli di ascolto e supporto psicologico per intercettare precocemente situazioni di disagio e devianza. Un altro tema critico messo in luce è l'aumento del consumo di crack nelle città iblee, con i centri storici trasformati in piazze di spaccio. Questo fenomeno, secondo Campisi, alimenta i furti che danneggiano le piccole e medie imprese locali. Ha ribadito l'importanza di unire le forze tra istituzioni e associazioni per affrontare alla radice il disagio sociale e costruire sicurezza attraverso azioni concrete. Inoltre, ha posto l’accento sulla necessità di valorizzare le risorse locali, coinvolgendo le cooperative sociali in progetti di riqualificazione urbana e inserimento lavorativo. Queste iniziative potrebbero ridare dignità a intere aree abbandonate, creando nuove opportunità per i giovani e contribuendo a ricostruire un tessuto sociale più coeso e resiliente. Il presidente Campisi ha infine richiamato l’attenzione sulla responsabilità collettiva nel promuovere una cultura della legalità, attraverso campagne di sensibilizzazione che coinvolgano direttamente i cittadini. Solo così si può sperare di arginare fenomeni come lo spaccio di droga e i furti, affrontando il problema non solo dal punto di vista repressivo, ma soprattutto preventivo e sociale. Fri, 17 Jan 2025 09:49:52 +0000 Ragusa La stagione velica 2025 si apre con una pioggia di premi https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/33089-la-stagione-velica-2025-si-apre-con-una-pioggia-di-premi.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/33089-la-stagione-velica-2025-si-apre-con-una-pioggia-di-premi.html Si apre la stagione velica 2025 e, come di consueto, lo si fa celebrando la stagione chiusa durante l’anno appena trascorso. Domenica scorsa la settima zona Fiv ha chiamato a raccolta a Palermo tutti i circoli e gli atleti siciliani, per celebrarne risultati e traguardi in una entusiasta e partecipata festa della vela. Un momento importante, non solo per celebrare, come è giusto che sia, i velisti siciliani, giovani e meno giovani, ma anche per riflettere sulle sfide che lo sport vela ha sin qui affrontato e che si prepara ad affrontare negli anni a venire. Una manifestazione alla quale hanno voluto presenziare non soltanto i vertici federali della zona, rappresentati dal presidente Francesco Zappulla, ma anche il neorieletto presidente nazionale della Federazione italiana vela, Francesco Ettorre, a testimoniare la vicinanza e l’interesse della Federazione verso tutte le realtà locali, senza escludere quelle più periferiche che spesso hanno le maggiori difficoltà a sostenere attività di rilevanza nazionale e internazionale. Il Circolo velico Kaucana, anche quest’anno, è stato presente all’appuntamento palermitano e, questa volta, lo è stato da protagonista, con una pioggia di riconoscimenti e di premi, non solo per i giovani talenti ma anche per l’intera struttura organizzativa. Basti pensare che il Cvk si piazza al quarto posto nella classifica dei circoli per la promozione vela giovanile, ma sale addirittura sul podio, al terzo posto, per il progetto Vela a scuola e per il progetto Scuola vela sulla base del ranking nazionale. Risultati di tutto rispetto, se si pensa che la realtà, piccola e relativamente giovane, si attesta giusto dietro ai più blasonati e storici circoli siciliani. Ma fa, soprattutto, riflettere il fatto che tali risultati confermano il grande impegno sin qui profuso dal Circolo velico Kaucana di farsi promotore della vela presso i giovani e giovanissimi, entrando addirittura nelle aule scolastiche. La vera grande soddisfazione, però, giunge dalla squadra Fair Sail del Cvk: durante la stagione appena trascorsa i giovani velisti siciliani hanno tanto fatto parlare di loro ed anche la Settima Zona Fiv ne ha riconosciuto i successi celebrando il notevole risultato di Gilda Nasti piazzatasi al 3° posto femminile U16 ai campionati mondiali. A Nasti è stato conferito anche il trofeo Miky Guccione. Anche il giovane Gianmarco Livoti è stato premiato per il suo 1° posto assoluto al campionato zonale Ilca 4 e gli è stato anche conferita la Coppa Timineri. E non è ancora finita, altro ragguardevole premio per Lucrezia Micieli, festeggiata per il suo terzo posto assoluto e primo posto femminile al campionato zonale Ilca 4. Non solo i giovanissimi, anche Giovanni Criscione e Gigi Di Stefano del sodalizio ibleo sono stati premiati per il loro primo posto nel campionato zonale 470. Come si diceva, tanta riflessione sullo sport, sulla vela, sulle difficoltà, sulle sfide ma anche sui giovani talenti, preziosi e numerosi nella nostra isola. E anche a tal riguardo il Cvk ha qualcosa da dire: a Gilda Nasti è stata consegnata la pettorina di ammissione al progetto federale Next Generation U16, riconoscimento riservato appunto ai talenti che si sono distinti e che, siamo certi, faranno registrare ancora numerosi successi sportivi.  Premi al Circolo velico Kaucana anche per l'organizzazione del meeting provinciale e del meeting zonale delle scuole vela 2024, premi ritirati dal neodesignato direttore sportivo Flavia Dimartino. E’, dunque, cominciata nel migliore dei modi la stagione 2025 che, grazie all’impegno e alla determinazione del Cvk, è destinata a dare ancora grandi soddisfazioni allo sport ibleo. Fri, 17 Jan 2025 09:47:10 +0000 Palermo “Centro di eccellenza per l’obesità”, riconoscimento all’Arnas Garibaldi https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/33088-centro-di-eccellenza-per-l-obesita-riconoscimento-all-arnas-garibaldi.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/33088-centro-di-eccellenza-per-l-obesita-riconoscimento-all-arnas-garibaldi.html “L’obesità tra gli adolescenti è in forte aumento. La causa principale: vita troppo sedentaria. I ragazzi passano troppe ore davanti a pc, smartphone e tablet e dedicano poco tempo alle attività fisiche”. Lo dice Luigi Piazza, direttore del Dipartimento delle chirurgie dell’Arnas Garibaldi di Catania dove è presente uno dei centri hub della Sicilia che si occupa di obesità. La struttura ha ricevuto anche dalla Sicob (Società Italiana di Chirurgia dell'Obesità e delle malattie metaboliche) la conferma di essere uno dei maggiori centri di chirurgia bariatrica in Italia. Con una lettera, firmata dal presidente Giuseppe Navarra, l’Arnas Garibaldi è stato classificato come ‘centro di eccellenza’, confermando il riconoscimento già dal 2006. “Il riconoscimento – spiega Luigi Piazza – premia, innanzitutto, la sanità siciliana che, grazie alla lungimiranza della Regione Siciliana, ha creato dei centri d’eccellenza nell’ambito della ‘rete obesità’. Poi è chiaro che viene premiato il lavoro dei sanitari. I protocolli medici messi in atto sono stati in grado di dare risposte positive alle tante problematiche legate all’obesità. Attrezzature all’avanguardia e grande professionalità ci consentono di offrire un servizio di alto profilo scientifico e clinico. Gli utenti apprezzano e lo testimoniano i 250 casi che vengono trattati ogni anno nell’Unità di chirurgia generale dell’Arnas Garibaldi di Nesima. Questo è un ulteriore esempio di buona sanità”. L’Arnas Garibaldi – spiega il direttore generale, Beppe Giammanco - si conferma ancora punto di riferimento in Sicilia. Un’eccellenza regionale che rappresenta un vanto per la nostra sanità. Ormai da anni i pazienti con obesità importanti trovano nella nostra struttura una assistenza multidisciplinare, con percorsi clinici testati e avanzati. Un plauso va a tutto il personale. Il riconoscimento è uno stimolo ulteriore a fare sempre di più e meglio”. Diversi i criteri che hanno portato alla conferma del centro come ‘eccellenza bariatrica italiana’: - team multidisciplinare del dipartimento delle medicine, diretto da Lucia Frittitta, a garanzia di una corretta selezione del paziente. (Si seguono precisi percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali in rispetto alle linee guida nazionali e un inquadramento totale sotto il profilo nutrizionale, endocrinologico e psicologico) - team in grado di eseguire tutte le procedure chirurgiche bariatriche e revisionali in laparoscopia e in robotica - un volume di interventi superiore ai 200 casi l’anno - un follow up dei pazienti operati superiore ai 5 anni regolarmente inserito e aggiornato in un registro nazionale - la presenza, all’interno dell’azienda, di una unità di terapia intensiva, diretta da Giuseppe Calabrese, di un’endoscopia operativa, diretta da Domenico Catarella, e di una radiologia interventistica, diretta da Giuseppe Giordano, a ulteriore garanzia di sicurezza per gli utenti Le statistiche che riguardano i pazienti trattati certificano che la fascia di età va dai 30 ai 50 anni. La percentuale maggiore è di sesso femminile, ma va sottolineato che gli uomini manifestano patologie più gravi associate all’obesità, come, ad esempio, quelle di tipo cardiovascolare. Ma c’è un altro dato che preoccupa: l’obesità in età adolescenziale. “Negli ultimi anni – prosegue Piazza – abbiamo notato un incremento di problemi di peso nei ragazzi e nelle ragazze, causati prevalentemente da cattive abitudini alimentari e assenza di attività fisica. In tal senso sarebbe auspicabile una campagna di sensibilizzazione che coinvolga i medici di base e i pediatri, la scuola e, naturalmente, anche le famiglie”. Fri, 17 Jan 2025 09:44:01 +0000 Catania Il gelatiere Francesco Mastroianni porta il Tartufo di Pizzo al Sigep World 2025 https://www.corrieredelsud.it/nsite/societa-e-costume/33087-il-gelatiere-francesco-mastroianni-porta-il-tartufo-di-pizzo-al-sigep-world-2025.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/societa-e-costume/33087-il-gelatiere-francesco-mastroianni-porta-il-tartufo-di-pizzo-al-sigep-world-2025.html Il maestro gelatiere lametino Francesco Mastroianni, titolare delle gelaterie e pasticcerie Casa Mastroianni, sarà presente anche quest’anno al Sigep World di Rimini, in programma dal 18 al 22 gennaio 2025.  Mastroianni prenderà parte all’evento in due importanti vetrine: quella della Regione Calabria e quella di APEI - Ambasciatori Pasticceri dell'Eccellenza Italiana, associazione guidata dal celebre maestro pasticcere Iginio Massari. Francesco Mastroianni, figura di spicco nell’arte gelatiera italiana e membro dell’associazione APEI, parteciperà attivamente a diversi momenti clou del Sigep. La sua presenza offrirà al pubblico l’opportunità di scoprire e apprezzare una delle specialità più rappresentative della tradizione calabrese: il Tartufo di Pizzo. Il primo appuntamento con Mastroianni è fissato per sabato 18 gennaio, presso lo stand della Regione Calabria, situato al padiglione A1, stand 135. Qui, dalle ore 14:30 alle 15:00, il maestro presenterà il Tartufo di Pizzo, un simbolo dell’identità calabrese nel panorama del gelato italiano.  Successivamente, lunedì 20 gennaio alle ore 16:30 e martedì 21 gennaio alle ore 15:00, Francesco Mastroianni sarà protagonista presso lo stand dell’associazione APEI - Ambasciatori Pasticceri dell'Eccellenza Italiana, situato nel padiglione Hall Sud, stand 43. In queste occasioni, il pubblico potrà assistere alla celebrazione del Tartufo di Pizzo, un prodotto che incarna passione, tradizione e innovazione.  La partecipazione di Mastroianni al Sigep World rappresenta un importante riconoscimento del suo talento e un’occasione unica per promuovere l’eccellenza gastronomica calabrese su scala internazionale.  Thu, 16 Jan 2025 17:46:10 +0000 Società e costume ‘Il Calcio è Arte’ all’Auditorium Versace del Cedir https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/33086-il-calcio-e-arte-all-auditorium-versace-del-cedir.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/33086-il-calcio-e-arte-all-auditorium-versace-del-cedir.html Con l’incontro con i grandi campioni del calcio italiano, Roberto Donadoni, già giocatore del Milan, dell’Italia e Ct della Nazionale e Mauro Tassotti, anch’esso ex giocatore del Milan e della Nazionale, è iniziato il ciclo di incontri con gli studenti e con la comunità reggina, previsti nell’ambito della mostra ‘Il Calcio è Arte’, al momento esposta alla Pinacoteca di Reggio Calabria. L’evento si è svolto all’Auditorium ‘Gianni Versace’ al Cedir di Reggio Calabria, dal titolo ‘La leadership nel calcio’, con la moderazione del giornalista Roberto Marchesi. Le conferenze sono promosse dalla Città metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con il Comune di Reggio Calabria e con la World Football Collection. Donadoni e Tassotti si sono intrattenuti gli studenti reggini nel corso di un talk che ha ripercorso le tappe delle rispettive carriere, non solo di grandi calciatori con il Milan di Sacchi e Capello, ma anche esperienze dirette da allenatori e il rapporto con i giovani calciatori. “Sono contento di accogliere nella nostra città calciatori e campioni importanti come sono stati Roberto Donadoni e Mauro Tassotti. Da ragazzo sognato di giocarci insieme, non ci sono riuscito, ma averli oggi, da sindaco di Reggio Calabria insieme a tanti studenti è una bella notizia”. Così il sindaco metropolitano reggino Giuseppe Falcomatà. “Quello di oggi - ha aggiunto - è il primo di una serie di incontri promossi dalla World Football Collection nell’ambito della mostra ‘Il Calcio è Arte’, con la convinzione e consapevolezza della straordinaria forza che il calcio può dare, con il suo linguaggio universale, anche per affrontare, con i più giovani, temi quali la leadership, solidarietà, contrasto al razzismo, la pace, la cooperazione, la povertà alimentare. Argomenti che affronteremo fino al 3 marzo. E’ una vetrina importante per la nostra città - ha concluso Falcomatà - che potrà essere ulteriormente conosciuta, non solo per la sua storia, ma anche per il suo legame con il calcio”. Successivamente per Roberto Donadoni e Mauro Tassotti la visita ufficiale la mostra ‘Il calcio è Arte’ alla Pinacoteca Civica a fianco al Teatro Cilea, all’interno della quale sono esposti tra i più importanti cimeli calcistici italiani e mondiali. Domani venerdì 17 gennaio, alle 11:30 sempre all’Auditorium ‘Gianni Versace’ del Cedir a Reggio Calabria, sarà la volta dell’incontro con Antonio Cabrini, ex difensore della Juventus e della Nazionale, campione del Mondo nel 1982, e Gianluca Zambrotta, ex difensore di Milan e Juventus, campione del Mondo del 2006. Con loro si parlerà di ‘Ieri e oggi, l’evoluzione del calcio’ con la moderazione di Roberto Gotta.   Thu, 16 Jan 2025 17:43:12 +0000 Reggio Calabria Giarratana - Traslato il simulacro di sant'Antonio Abate https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33085-giarratana-traslato-il-simulacro-di-sant-antonio-abate.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33085-giarratana-traslato-il-simulacro-di-sant-antonio-abate.html La comunità dei fedeli di Giarratana ha celebrato l’apertura dei tradizionali festeggiamenti in onore di Sant’Antonio abate con il suono a festa delle campane e lo sparo di colpi a cannone. Sabato scorso, in basilica, i componenti del comitato dei festeggiamenti e i fedeli, sotto la guida dell’amministratore parrocchiale, il sacerdote Salvatore Puglisi, hanno reso onore al seicentesco simulacro che raffigura il santo. Quest’ultimo avrebbe dovuto essere traslato lunedì pomeriggio sull’altare maggiore ma, a causa delle avverse condizioni meteo, sebbene il rito si tenesse all’interno, è stato deciso di posticiparne lo svolgimento. Per cui, solo ieri sera, all’interno della basilica dedicata al santo, si è tenuto il tradizionale rito, un momento che, come sempre, è molto sentito dai devoti e dai fedeli. Stiamo parlando di un momento intriso di significato simbolico che, anno dopo anno, viene ripetuto in maniera rituale per mettere in evidenza il grande legame esistente tra i giarratanesi e la figura di Sant’Antonio abate nel contesto di una delle celebrazioni religiose invernali più gettonate dall’intera cittadinanza. Le celebrazioni di ieri sono state animate dal movimento dei Cursillos e dai catechisti e sono state caratterizzate dalla recita del Santo Rosario a cui, prima della traslazione, ha fatto seguito la celebrazione eucaristica. Oggi, intanto, prende il via il triduo di preparazione alla festa esterna. La liturgia sarà animata dalla San Vincenzo e dall’Azione cattolica. Alle 17,30 ci sarà la recita del Rosario e alle 18 la santa messa. Domani, venerdì 17 gennaio, si celebra la festa liturgica di Sant’Antonio Abate. A mezzogiorno suono a festa delle campane delle chiese e sparo di colpi a cannone, alle 17,15 la recita del Rosario, alle 17,30 la celebrazione dei solenni Vespri, alle 18 la santa messa. Domenica ci sarà la festa esterna. I festeggiamenti solenni sono sostenuti, tra gli altri, da Confcommercio provinciale Ragusa con il presidente Gianluca Manenti. “Un altro momento speciale – afferma Manenti – che esalta la tradizione di un piccolo centro della nostra provincia che merita di godere dell’attenzione di tutti”.     Thu, 16 Jan 2025 17:40:21 +0000 Ragusa Accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/prima-pagina/33084-accordo-di-cessate-il-fuoco-tra-israele-e-hamas-a-gaza.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/prima-pagina/33084-accordo-di-cessate-il-fuoco-tra-israele-e-hamas-a-gaza.html Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco a Gaza dopo intensi negoziati svoltisi a Doha, in Qatar, secondo quanto riferito dai media internazionali e dalle agenzie di stampa, aprendo la strada alla pace per la prima volta dopo 15 mesi di guerra spietata.Allo stesso tempo, la Casa Bianca ha confermato l'accordo al NYT. Il Consiglio di sicurezza israeliano si riunirà domani, giovedì (16/1) alle 11:00 (ora locale) per approvare un accordo di cessate il fuoco a Gaza e il rilascio dei prigionieri, secondo il quotidiano Times of Israel, citando i media israeliani. Il governo israeliano voterà l'accordo giovedì, con la maggioranza dei ministri che dovrebbe approvarlo, ha detto a Reuters un funzionario del governo.Da parte sua, l'ufficio stampa del governo di Hamas a Gaza esorta i residenti dell'enclave a non muoversi prima dell'inizio ufficiale del cessate il fuoco. Nella lunga storia di conflitti tra Israele e Hamas, un nuovo capitolo sembra aprirsi con l’annuncio di un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Questo sviluppo, confermato anche dagli Usa, ha il potenziale di segnare l’inizio di un periodo di speranza per la regione, devastata da oltre un anno di scontri dopo il tremendo attacco terroristico del 7 ottobre. L’accordo raggiunto include il rilascio di ostaggi da parte di Hamas, un elemento salutato dalla comunità internazionale come un segnale di progresso significativo verso la pace. Donald Trump ha espresso il suo ottimismo sulla piattaforma Truth, riferendo che il rilascio degli ostaggi è imminente. “Questo epico accordo di cessate il fuoco avrebbe potuto realizzarsi solo in seguito alla nostra storica vittoria di novembre, poiché ha segnalato al mondo intero che la mia amministrazione avrebbe cercato la pace e negoziato accordi per garantire la sicurezza di tutti gli americani e dei nostri alleati”, ha detto Trump. “Abbiamo ottenuto così tanto senza nemmeno essere alla Casa Bianca. Immaginate tutte le cose meravigliose che accadranno quando tornerò alla Casa Bianca e la mia amministrazione sarà pienamente confermata, così da poter garantire altre vittorie per gli Usa”.L'ufficio stampa del governo invita gli onorevoli cittadini a non muoversi prima dell'inizio ufficiale del cessate il fuoco e ad essere informati dell'ora di inizio del cessate il fuoco da fonti ufficiali", si legge nel comunicato stampa. Secondo un funzionario arabo che ha parlato con il Times of Israel, ci sono ancora diverse questioni minori da risolvere per quanto riguarda il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. A confermarlo è l'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che in una dichiarazione rilasciata in precedenza ha affermato che "ci sono ancora diverse questioni irrisolte sull'accordo, che dovranno essere risolte nelle prossime ore". A causa della ferma posizione del primo ministro Netanyahu, Hamas ha fatto marcia indietro all'ultimo minuto dalla sua richiesta di modificare il dispiegamento delle forze lungo il Corridoio di Filadelfia. Tuttavia, diverse clausole del quadro rimangono irrisolte e speriamo che i dettagli siano finalizzati stasera", si legge nella dichiarazione.Il cessate il fuoco entrerà in vigore domenica 19 gennaio Il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha annunciato in una conferenza stampa a Doha che è stato raggiunto un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas.L'accordo entrerà in vigore domenica 19 gennaio, ha detto. La prima fase dell'accordo di cessate il fuoco, che durerà 42 giorni, prevede che le forze israeliane rimangano lungo il confine di Gaza, ha continuato. Come parte di questa fase, Hamas rilascerà 33 prigionieri israeliani, tra cui civili donne, bambini, anziani, nonché civili feriti o malati. In cambio, Israele rilascerà un certo numero di prigionieri detenuti nelle carceri israeliane. La prima fase comprenderà anche il ritorno degli sfollati alle loro case, faciliterà il trasferimento dei feriti e dei malati per ricevere cure mediche e rafforzerà il flusso di aiuti umanitari e di soccorso in tutte le aree della Striscia di Gaza, nonché la riabilitazione di ospedali, centri sanitari e panetterie. Il primo ministro del Qatar ha dichiarato che consentirà carburante, attrezzature di protezione civile e beni di base per gli sfollati che hanno perso le loro case a causa della guerra. Lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani ha detto che i dettagli della seconda e della terza fase dell'accordo di cessate il fuoco saranno finalizzati durante l'attuazione della prima fase, sottolineando "l'importanza dell'impegno di entrambe le parti per l'attuazione di tutte e tre le fasi dell'accordo" al fine di "prevenire spargimenti di sangue civili". Lo sceicco ha sottolineato che il Qatar continuerà i suoi sforzi insieme all'Egitto e agli Stati Uniti per garantire che tutte le parti rispettino i loro impegni e obblighi.Trump: "Abbiamo un accordo" In un post su Truth Social, il presidente entrante degli Stati Uniti Donald Trump ha accolto con favore l'accordo, affermando: "Abbiamo un accordo sugli ostaggi in Medio Oriente. Saranno rilasciati presto. Grazie". Trump è stato il primo dei capi di Stato a confermare pubblicamente e poi commentare l'accordo tra Israele e Hamas. Secondo Reuters, l'inviato di Trump per il Medio Oriente, Steve Whitkoff, ha partecipato ai colloqui e ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nei giorni scorsi. Un funzionario informato sull'accordo ha dichiarato: "Whitkov è stato in grado di fare pressione su Netanyahu affinché accettasse l'accordo e si muovesse rapidamente. Quella conversazione ha messo tutto in moto".La prima risposta dell'UE L'Unione europea ha accolto oggi con favore la notizia dell'annuncio di un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas dopo 15 mesi di guerra. "Accolgo con favore l'accordo di cessate il fuoco e l'accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas, che porteranno il sollievo tanto necessario alle persone colpite da questo devastante conflitto", ha dichiarato il commissario europeo Dubravka Šuica in un post sulla piattaforma X.   Celebrazioni a Tel Aviv e Gaza "Stiamo rinascendo, ogni ora che passava Israele compiva un nuovo massacro. Spero che ora sia tutto finito", ha detto a Reuters Ganda, una palestinese madre di cinque figli sfollata da Gaza sulla scia dell'accordo. "Sto piangendo, sì, ma queste sono lacrime di gioia". Fonte varie agenzie Thu, 16 Jan 2025 17:37:11 +0000 Prima pagina Il nuovo romanzo di Fabio Sibio, una storia su legami e l’importanza delle proprie origini https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/corriere-letterario/33083-il-nuovo-romanzo-di-fabio-sibio-una-storia-su-legami-e-l-importanza-delle-proprie-origini.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/corriere-letterario/33083-il-nuovo-romanzo-di-fabio-sibio-una-storia-su-legami-e-l-importanza-delle-proprie-origini.html “Affresco in tre atti” (Bertoni Editore), il nuovo romanzo di Fabio Sibio, una storia sulle possibili sfaccettature dell’amore, sulle radici e i sentimenti per i propri legami e le proprie origini. Due vite che scorrono parallele a migliaia di chilometri di distanza, apparentemente inconciliabili, che d’estate si intrecciano a San Ermete, un piccolo paese calabrese, dove ogni agosto si compie il rito: chi è emigrato ritorna a casa carico di sentimenti contrastanti e aspettative; chi è rimasto guarda con un misto di curiosità, ammirazione e/o fastidio quelli che tornano. Una storia che si sviluppa in tre atti, tre momenti diversi della vita dei protagonisti, lungo un arco temporale che va dalla fanciullezza all’età adulta, tre snodi destinici, che aprono una finestra su quello che li ha portati a essere ciò che sono in quel preciso momento e su quello che potrebbero diventare. Un affresco: delle dinamiche che si sviluppano tra gli esseri umani, nei paesi, come nelle città; dei loro due mondi personali, che diventano uno nei caldi mesi d’estate; dei tempi dove questi mondi si esprimono, con le loro tradizioni, le loro mode, la loro umanità. Dopo l’infanzia trascorsa a giocare insieme e a uscire per le vie del paese si ritroveranno, due universi agli opposti: lei trascinata in una realtà fatta di fatica e responsabilità, lui perso in un edonismo che è ricerca effimera, quanto profonda, di qualcosa che non sa cosa sia. Gli anni aumentano le differenze che tuttavia paiono quasi rafforzare il loro legame speciale, nonostante i drammi, le rotture, l’assenza; in una continua incompiutezza che invece che separare rafforza, come un desiderio mai realizzato che diventa ossessione. BIO FABIO SIBIO Fabio Sibio, classe 1974, vive in Umbria ma è di origini calabresi. Lavora come creativo per la comunicazione di multinazionali e aziende, realizzando video come regista, motion designer e animatore 3D. Nel frattempo ha realizzato, per piacere e velleità, videoclip e documentari che sono stati selezionati a festival e concorsi. Ha scritto per riviste e pubblicato diversi racconti. Ha innumerevoli passioni, tra cui il cinema, la letteratura, le arti visive, la fisica quantistica, microbiologia, musica, botanica e molto molto altro ancora. Grazie ad Angelo Barraco il collega che e stata realizzata questa intervista :  INTERVISTA ALL’AUTORE 1) Come nasce l'idea del tuo nuovo manoscritto? Carmela e Filippo avevano urgenza di raccontare la loro storia, che è anche la storia della generazione nata a cavallo tra gli anni 70 e 80. È la generazione dell’esplosione delle tv commerciali, dei cartoni animati giapponesi, della musica pop, dei primi personal computer e videogiochi; di un certo modo di andare in discoteca negli anni novanta; della speranza tradita di un mondo migliore. È la storia delle esperienze comuni di una generazione, che vengono declinate in maniera molto diversa in rapporto al luogo in cui si svolgono. Volevo rappresentare il modo in cui Nord e Sud catalizzano i cambiamenti in atto in maniera differente, in misura della diversità dei contesti, dei personaggi e delle dinamiche in cui sono calati. Un continuo rincorrersi tra maschile e femminile, nord e sud, benessere e stenti, città e campagna, sole e nebbia, mare e montagna, esacerbando gli stereotipi, descrivendo le persone e i luoghi come se fossero metafore di qualcosa di più profondo e radicato, come i funghi con cui si apre il romanzo, che anche se a noi sembrano un tutto, sono invece la manifestazione di qualcosa di più profondo, vasto, articolato, stratificato e difficilmente comprensibile. Al racconto di una relazione impossibile, fatta di avvicinamenti e allontanamenti, altre relazioni che si frappongono, successi e insuccessi, ho affiancato delle riflessioni sulla natura dei sentimenti che legano verso i propri luoghi di origine, un argomento che mi interessa da tanti punti di vista. A tale proposito anni fa ho realizzato un documentario, Lu Paisi, che affrontava questa tematica. La fascinazione verso i caratteri delle persone e le dinamiche che le uniscono o dividono, le tante voci, le tante storie – piccole e grandi – sono l’affresco del titolo che è lo sfondo su cui si muovono Carmela e Filippo, in cui crescono, vivono, soffrono e godono, assorbendo o rifiutando – ma comunque venendone condizionati – tutto quello che può influenzarli, per un verso o per l’altro. 2) Raccontaci i luoghi dov'è ambientato? I luoghi principalmente sono due: San Ermete Trifoli, paese immaginario della Calabria; Milano e una generica Brianza. San Ermente Trifoli, è un piccolo paese immaginario calabrese, simile a tanti altri paesi del sud Italia, che si trova sopra la piana di Gioia Tauro, sulle pendici dell’Aspromonte , rivolto verso il Tirreno. San Ermete Trifoli, dove è nata e vive Carmela, la protagonista femminile, è il teatro delle vicende che legheranno Carmela a Filippo, l’altro protagonista. Le parti in cui è protagonista il solo Filippo sono ambientate in una non meglio specificata zona della Brianza – dove abita con i suoi genitori – e Milano, particolarmente: la Stazione Centrale a metà anni 80; una discoteca e le strade notturne di una livida e trasgressiva Milano di fine anni novanta e infine un appartamento elegante del centro di Milano anni 2020. San Ermete sarà la connessione che per anni avvicinerà i due protagonisti che paiono non avere niente altro in comune se non l’essere vicini di casa nei mesi d’estate. Come il legame verso il proprio paese d’origine e le proprie radici, il legame tra Carmela e Filippo non è razionalmente spiegabile. Mentre Carmela vive il legame verso San Ermete in modo viscerale e spontaneo, per Filippo non sarà mai chiara e univoca la natura del suo, e lo vivrà soprattutto attraverso gli altri, innanzitutto i suoi genitori e i suoi nonni, ma sarà sempre altalenante, a tratti incomprensibile. 3) Parlaci dei personaggi del tuo romanzo? I protagonisti sono coetanei, nella prima parte che ho chiamato Atto I, hanno 12 anni, devono fare la terza media. Il loro legame nasce da piccolissimi, nei mesi d’estate, quando Filippo, con i nonni si trasferisce a San Ermete. Le loro case hanno un muro in comune e le porte sono adiacenti, si può dire che siano cresciuti assieme. Quando li conosciamo nel primo atto, non possono essere più diversi: Carmela forte, concreta e sicura di sé, Filippo timido, con la testa fra le nuvole e impacciato. Carmela trascorre la sua vita a San Ermete, ama alla follia il suo paese (la vedremo spostarsi brevemente solo nell’ultimo atto per andare a trovare la figlia che abita a Milano). È la quarta e ultima figlia (due maschi e due femmine) di una famiglia povera, con una cattiva nomea. La madre, Maria Rosa, fa la casalinga e il padre, Giuvanni, si arrabatta fra lavoretti e qualche imbroglio. Forte e sensibile, con una passionalità spesso trattenuta per i doveri e le sfide che la vita le pone di fronte, è intelligente e dotata più della media e la lasciamo alla fine del primo atto speranzosi che la vita le sorriderà, che potrà studiare nonostante il padre geloso e maschilista, e che riuscirà in qualche modo ad affrancarsi dalla sua situazione di disagio. Ma la vita la porrà di fronte a una serie di disavventure e traumi che metteranno a dura prova la sua forza. Dopo averla seguita nel primo atto adolescente, la troveremo nel secondo e terzo atto in due momenti cardine della sua vita e, come nel primo atto, mentre la seguiamo in una giornata qualunque, scopriremo come è arrivata a essere quello che è attraverso ricordi, racconti, aneddoti delle persone che le stanno attorno, in un intrecciarsi di piani e tempi. Verso i 30 anni è in una situazione estremamente critica, la vita la sta mettendo a dura prova e il racconto dei suoi drammi personali scorre parallelo al disgregarsi del rapporto con Filippo. Nel terzo atto, all’alba del suo quinto decennio, sembra abbia accettato le tempeste che l’hanno portata ad essere quella che è, e nonostante Filippo sia ormai solo un ricordo, ancora in qualche modo fa parte della sua vita come il suo vero unico rimpianto. Filippo è figlio unico; il padre Ermete è nato a San Ermete, piccolissimo è stato portato al nord dal padre che vi si trasferì per lavoro insieme alla madre. Nicoletta, la madre di Filippo, invece è cresciuta a San Ermete ma ha da sempre sognato di andare via dal paese, di vivere in città e fare una vita borghese. Borghese il padre di Filippo c’è diventato grazie ai suoi studi e alla sua carriera. Intelligente e timido Filippo ha pochi amici, tante passioni, tra cui la musica, la lettura, i cartoni animati, oggi sarebbe considerato un nerd. Nel secondo e terzo atto troviamo un Filippo che prende le sue strade professionali, ha relazioni ecc, ma non riesce a realizzarsi completamente, rimane incompiuto, nonostante tutte le opportunità e capacità, al contrario di Carmela che nonostante parta svantaggiata alla fine in qualche modo riesce, Filippo rimane come sospeso, invischiato più che altro in esperienze che non lo costringono a mettersi davvero alla prova. Oltre ai due protagonisti una serie di personaggi ci accompagnano per buona parte della storia, creando quel tessuto di relazioni che influenzano i protagonisti e creano le occasioni affinché le loro storie si sviluppino. Poi ci sono tutta una serie di altri personaggi e storie che sono utili soprattutto a contestualizzare il momento e il luogo in cui si trovano I protagonisti, creando appunto un affresco che fa del romanzo in qualche modo corale. 4) Com'è nata la scelta del titolo? Il titolo è nato quasi per gioco e vuole richiamare due aspetti importanti del romanzo. Innanzitutto la struttura che fa il verso alla struttura classica equilibrio-rottura-equilibrio, che, però, viene tradita dalla struttura dei vari atti, la cui ulteriore divisione in tre capitoli non segue lo stesso schema, ma uno suo proprio. Ogni Atto infatti è ulteriormente suddiviso con lo scherma Carmela-Filippo-Carmela&Filippo, con il primo capitolo dedicato a Carmela in una sua giornata a San Ermete, il secondo a Filippo a Milano nella giornata prima di partire per tornare a San Ermete, e infine il terzo capitolo in cui li troviamo insieme a Sant'ermete. Il nome Atti, vuole richiamare la teatralità, la messa in scena di tutti i personaggi e storie, contemporaneamente ad Affresco che richiama la coralità delle voci e dei racconti che in tanta parte della storia fanno da sfondo e danno forma all’ambiente in cui si svolgono le azioni, come se fosse un continuo rincorrersi di fuoco e fuori fuoco, fra le storie che fanno da contorno alle due storie individuali dei protagonisti e la loro storia comune. Un continuo rincorrersi tra piani individuali, familiari, amicali, sociali, intimi, con il dubbio se il piano dell‘Affresco contenga quello delle storie dei protagonisti o le storie dei protagonisti contengano l’Affresco. 5) Quali saranno le prossime iniziative relative al libro (presentazioni, fiere, firma copie, ...). Il 21 febbraio presenterò alla Capitale del libro 2024 a Taurianova ( che è un paese nella zona in cui è ambientato il libro). 6) Se dovessi scegliere una frase del tuo nuovo ultimo romanzo, quale sceglieresti e perché? …esistono solo ricordi e sogni e di questi siamo fatti e solo di questi possiamo nutrire i nostri racconti. 7) Se dovessi scegliere tre aggettivi per rappresentare il tuo ultimo libro quali sceglieresti. Stratificato, intenso, variegato 8) In quale o quali generi letterari incaselleresti il tuo libro? Romanzo di formazione, generazionale, d’amore, storico. 9) È importante scrivere, ma è sicuramente più importante leggere le tue letture preferite? Sono onnivoro e alterno romanzi a saggi.Negli anni le mie letture sono molto cambiate, passando da una predominanza del genere fantascienza e horror dell’adolescenza e giovinezza (Stephen King, Clive Barker, Asimov, Frank Herbert, William Gibson,…) a contemporanei soprattutto americani come Philiph Roth, Cormac McCarthy, Paul Auster, Perceval Everett, Richard Powers. Ancora mi capita di leggere romanzi di fantascienza ma l’ horror l’ho completamente abbandonato, anche se ogni tanto leggo un romanzo di Stephen King. Per quanto riguarda i saggi, a tematiche che affronto con costanza (psichedelia, genetica, psicologia, biologia, fisica,…) affianco qualche autore che mi ha colpito, soprattutto Michel Pollan, Oliver Sacks, ed altri divulgatori delle materie scientifici più varie. A tratti torno a leggere qualche libro d’arte, cinema, fotografia. Altri autori che mi hanno appassionano, sono Michel Houllebecq, Irvine Welsh, Agota Kristof, Amélie Northomb, Haruki Murakami, Bolaño, ma negli anni ho avuto tanti e tanti innamoramenti: Palahniuk, Douglas Coupland, Yahanagihara, Tom Robbins, Kundera, Michel Ende, Philip Pullman, …   Thu, 16 Jan 2025 17:34:45 +0000 Corriere letterario Il Caracalla Festival firmato da Damiano Michieletto https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/attualita/33081-il-caracalla-festival-firmato-da-damiano-michieletto.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/attualita/33081-il-caracalla-festival-firmato-da-damiano-michieletto.html Nell’anno del Giubileo universale della Chiesa cattolica, il Teatro dell’Opera di Roma affida il suo Festival estivo a Damiano Michieletto. “Carta bianca” dunque a uno dei più apprezzati registi di oggi, per costruire un cartellone tanto innovativo quanto capace di dialogare con l’enorme eterogeneità di pubblico che un anno come quello giubilare porta nella capitale. Tante le novità in programma, a partire dalle sedi del Festival: alle tradizionali Terme di Caracalla infatti, per la prima volta viene affiancata la Basilica di Massenzio. La più grande basilica civile del centro monumentale di Roma, costruita all’inizio del IV secolo, è quindi per la prima volta sede di messinscene operistiche. Dal 29 giugno al 7 agosto si snoda la proposta del Caracalla Festival 2025, intitolato “Tra sacro e umano”, che comprende opera, musica sacra, musical, danza, concerti e incontri. Quattro le nuove produzioni: La Resurrezione di Händel, La traviata di Verdi, Don Giovanni di Mozart e West Side Story di Bernstein, tutte affidate a nomi della “nuovelle vague” della regia operistica internazionale come Ilaria Lanzino, Sláva Daubnerová, Vasily Barkhatov e lo stesso Damiano Michieletto. Per West Side Story poi, sale sul podio il Direttore musicale dell’Opera di Roma Michele Mariotti. La danza vede il Corpo di Ballo del Teatro, diretto da Eleonora Abbagnato, impegnato in una serata con due grandi classici contemporanei: il Bolero di Ravel firmato da Maurice Béjart e Le Sacre du printemps di Stravinskij con la celeberrima coreografia di Pina Bausch, per la prima volta realizzata da una compagnia di balletto italiana. A queste si affianca l’immancabile serata Roberto Bolle and Friends. Chiude il cartellone La Pasión según San Marcos del compositore argentino Osvaldo Golijov, creata nel 2000 per l’anniversario bachiano che, oltre a un successo planetario, vanta due incisioni e una nomination ai Grammy Awards. Variegata anche quest’anno l’offerta di musica pop che precede il cartellone curato da Damiano Michieletto: i concerti iniziano già da martedì 3 giugno. Tra le prime conferme nomi come Antonello Venditti, Alessandra Amoroso, Fiorella Mannoia e Giovanni Allevi. «Costruendo la proposta artistica del Festival – dice Damiano Michieletto – ho voluto tenere particolarmente in conto la contingenza che vive la Città di Roma nell’anno del Giubileo, dialogando con questo speciale appuntamento. I temi della spiritualità e della riconciliazione mi stanno molto a cuore, per questo ho creato un percorso che abbiamo intitolato “Tra sacro e umano”, con lavori artistici attinenti questi aspetti così peculiari della nostra esistenza. Una proposta che tiene certamente conto della platea estiva romana, ma che cerca di allargare i confini e ampliarsi, a partire dai luoghi. Apriamo infatti un secondo palcoscenico, quello della Basilica di Massenzio, di dimensioni diverse, più raccolte, da mettere in dialogo con le Terme di Caracalla. Ma apriamo anche lo sguardo a novità importanti per l’Italia, dove due registe come Ilaria Lanzino e Sláva Daubnerová avranno la possibilità di lavorare per la prima volta. Lo stesso Sacre du printemps firmato da Pina Bausch non è mai stato interpretato prima d’ora da un corpo di ballo del nostro Paese». “LA GIOIA INTERIORE” CON VITO MANCUSO E I MADRIGALI DI ORLANDO DI LASSO Il Festival si apre domenica 29 giugno, giorno dei SS. Pietro e Paolo, festa patronale della Città di Roma. La serata inaugurale, in programma alla Basilica di Massenzio e intitolata “La gioia interiore”, vede protagonista il teologo e comunicatore Vito Mancuso, che propone una riflessione sul tema della riconciliazione e sull’importanza di riuscire a coltivare una forma di spiritualità. A questa si affianca l’esecuzione del ciclo di madrigali per sette voci Lagrime di San Pietro di Orlando di Lasso, testamento del compositore che lo terminò nel 1594, poche settimane prima della sua morte, dedicandolo a Papa Clemente VIII. Un appuntamento che alterna riflessione spirituale e musica, e vuol essere un segno di accoglienza e dialogo nei confronti dei pellegrini e del Giubileo. Interventi in live electronics del compositore Vittorio Montalti. LA RESURREZIONE DI HÄNDEL SECONDO ILARIA LANZINO Il primo appuntamento con il teatro musicale è martedì 1° luglio a Massenzio con il più romano degli oratori di Händel: La Resurrezione. Il compositore era a Roma nel 1708 quando ricevette la commissione di un grande Oratorio sacro per la Pasqua da parte del marchese Francesco Maria Marescotti Ruspoli, che lo volle fin da subito eseguire nella forma di una grandiosa messa in scena nel suo palazzo. Il tema affrontato è altamente simbolico: l’azione si svolge tra il Venerdì Santo e la Pasqua, e alterna gli scontri tra Lucifero e l’Angelo con le profonde meditazioni di Maria Maddalena, Maria di Cleofe e San Giovanni Evangelista. Una lotta tra la fede e la sua assenza, tra l’entusiasmo e il cinismo nell’esistenza di oggi. Nata a Pisa, Lanzino è al suo debutto in Italia, dopo essersi formata e aver lavorato molto all’estero, soprattutto in Germania, dove insegna Dramma all’Università di Musica di Würzburg. La direzione musicale è affidata a uno specialista del repertorio barocco come George Petrou. Protagonisti sul palco sono Sara Blanch (Angelo), Ana Maria Labin (Maddalena), Teresa Iervolino (Cleofe), Charles Workman (San Giovanni) e Giorgio Caoduro (Lucifero). Repliche il 2, 4 e 5 luglio. WEST SIDE STORY FIRMATO DA MICHIELETTO E DIRETTO DA MARIOTTI Nell’estate del 2022 Damiano Michieletto ha realizzato per il Caracalla Festival un apprezzata edizione di Mass di Leonard Bernstein. Proprio allora, prima del suo coinvolgimento nella creazione del cartellone estivo dell’Opera di Roma 2025, è nata l’idea di affidargli un nuovo allestimento del più celebre musical del compositore americano: West Side Story. Sabato 5 luglio arriva quindi sulle scene delle Terme di Caracalla il nuovo spettacolo, con il Direttore musicale della Fondazione capitolina Michele Mariotti sul podio, le scene di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti, le luci di Alessandro Carletti e le coreografie di Sasha Riva e Simone Repele. Protagonista un cast internazionale che mescola artisti americani con eccellenze del musical italiano e vede Sofia Caselli nel ruolo di Maria e Marek Zurowski in quello di Tony. Lo spettacolo esalta gli aspetti più umani della vicenda, come l’impulsività e l’irrazionalità, e sottolinea il contrasto tra il sogno della tolleranza e dell’inclusività con la povertà e l’impossibilità di realizzare i propri desideri, compresi quelli sentimentali. Repliche il 9, 10, 13 e 17 luglio. SLÁVA DAUBNEROVÁ FIRMA UNA NUOVA TRAVIATA CON CORINNE WINTERS PROTAGONISTA Uno sguardo femminile sulla storia di una delle più celebri donne dell’opera. È La traviata di Verdi affidata alla regista slovacca Sláva Daubnerová, in programma a Caracalla da sabato 19 luglio. Regista e performer, pioniera del teatro sperimentale slovacco e attiva in tutta Europa, Daubnerová porta per la prima volta in Italia il suo linguaggio potente e autonomo, svincolato da etichette e libero. Sul podio è impegnato Francesco Lanzillotta, protagonista di successo nelle ultime stagioni capitoline, mentre sul palco nei panni di Violetta sale un’artista come Corinne Winters, già apprezzata a Roma come Madama Butterfly, Káťa Kabanová e Blanche nei Dialogues des Carmélites. Accanto a lei il tenore Piotr Buszewski (Alfredo) e l’eclettico baritono Luca Micheletti (Germont), nella scorsa stagione capitolina autore della regia de L’ultimo viaggio di Sindbad di Silvia Colasanti. Il Coro del Teatro è diretto da Ciro Visco. In scena anche il Corpo di Ballo diretto da Eleonora Abbagnato. Repliche il 23, 27 luglio e l’1, 2 e 3 agosto. UN DON GIOVANNI MATURO PER BARKHATOV E FRONTALI Andato in scena una sola volta nelle stagioni estive dell’Opera di Roma, nel 2002 in Piazza del Popolo, il Don Giovanni di Mozart arriva domenica 20 luglio nella cornice della Basilica di Massenzio, affidato allo sguardo innovativo e “incendiario” di Vasily Barkhatov, al suo debutto a Roma. La sua interpretazione di uno degli archetipi della cultura occidentale, volta a combinare tradizione e stupore, trova l’ideale complice nel baritono Roberto Frontali, che, al culmine della sua carriera, affronta per la prima volta il ruolo di Don Giovanni e propone un libertino maturo, impenitente e irredimibile fino alla fine dei suoi giorni. Sul podio è impegnato Alessandro Cadario, direttore in ascesa e cresciuto anche nelle ultime stagioni dell’Opera di Roma. Grandi protagonisti nel resto del cast, con Vito Priante come Leporello, Nadja Mchantaf nei panni di Donna Anna, Carmela Remigio in quelli di Donna Elvira e Anthony León come Don Ottavio. Il Coro del Teatro è diretto da Ciro Visco. Repliche il 22, 24 e 25 luglio. TORNA ROBERTO BOLLE AND FRIENDS Anche quest’anno torna la tradizionale serata di Roberto Bolle and Friends, a Caracalla per due appuntamenti: il 15 e 16 luglio. Le terme romane sono infatti una tappa imprescindibile dei tour dell’artista dal 2011. La serata è, come sempre, un viaggio nel repertorio classico e contemporaneo del balletto, in cui Bolle è accompagnato da grandi stelle internazionali. IL SACRE DU PRINTEMPS DI PINA BAUSCH PER LA PRIMA VOLTA INTERPRETATO DA UNA COMPAGNIA ITALIANA Nella prospettiva di un sempre maggiore sviluppo artistico del Corpo di Ballo della Fondazione capitolina, diretto da Eleonora Abbagnato, il 30 e il 31 luglio a Caracalla i danzatori del teatro affrontano uno dei capisaldi della storia della danza contemporanea: Le Sacre du printemps di Stravinskij nella celebre coreografia ideata da Pina Bausch nel 1975, che proprio quest’anno compie cinquant’anni. Per la prima volta una compagnia del nostro Paese si confronta con uno dei maggiori lasciti artistici della grande coreografa tedesca, cui viene affiancato un altro capolavoro come il Bolero di Ravel nella versione realizzata nel 1961 da Maurice Béjart, che si rifà all’idea originale del pezzo. Guest star Friedemann Vogel, che torna a Caracalla dopo il successo della Nuit romaine del 2024. Protagonista anche l’Orchestra dell’Opera di Roma diretta da Ido Arad. A questi due si aggiunge un altro titolo contemporaneo entrato nel repertorio della Compagnia nella stagione 2022/23: Within the Golden Hour di Christopher Wheeldon. Balletto in un atto, considerato una delle migliori creazioni del coreografo britannico, è una poesia per quattordici danzatori sulla partitura per archi composta da Ezio Bosso. LA PASSIONE SENZA CONFINI DI OSVALDO GOLIJOV Il Caracalla Festival 2025 si chiude con un brano sacro, La Pasión según San Marcos del compositore argentino Osvaldo Golijov, in programma al Teatro delle terme romane giovedì 7 agosto. La serata è una sintesi dei temi toccati nei vari appuntamenti in cartellone: sacro e umano, innovazione e tradizione, superamento del dualismo tra cultura “alta” e popolare. Golijov ricevette la commissione di questa Pasión per commemorare il 250esimo anniversario della morte di Bach. Non la accettò immediatamente: essendo ebreo, studiò prima per due anni il Nuovo Testamento. Ma il 5 settembre del 2000 il brano vide la luce a Stoccarda, accolto da una standing ovation di 25 minuti. Alex Ross sul ‘New Yorker’ scrisse che l’opera «cade come una bomba sulla credenza che la musica classica sia un’arte esclusivamente europea». Perché la vicenda evangelica è raccontata da un compositore argentino, nato da madre romena e da padre ucraino, vissuto in Israele e in America, influenzato dalle tradizioni musicali più diverse. Tutto questo confluisce mirabilmente nella sua Pasión según San Marcos, una pagina che abbatte steccati e supera ogni possibile etichetta, combinando stili provenienti tanto dall’America Latina quanto dall’Africa, proponendo un’esperienza artistica e spirituale senza limiti o confini. A dar corpo allo spirito di questa musica è chiamato il venezuelano Diego Matheuz, già interprete a Caracalla di Mass di Bernstein nel 2022, a capo delle masse artistiche dell’Opera di Roma, con il Coro diretto da Ciro Visco, cui si uniscono musicisti sudamericani e provenienti da culture diverse. Per la creazione del Caracalla Festival 2025 si rinnova la collaborazione dell’Opera di Roma con la Soprintendenza Speciale di Roma cui si aggiunge quest’anno quella con il Parco Archeologico del Colosseo. Fonte Teatro dell opera di Roma      Wed, 15 Jan 2025 17:54:26 +0000 Attualità Presentata la 13esima edizione di “Civitas” https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/33080-presentata-la-13esima-edizione-di-civitas.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/33080-presentata-la-13esima-edizione-di-civitas.html Il progetto Civitas si rinnova per il tredicesimo anno a Reggio Calabria. La presentazione, che si è svolta nella sala dei Lampadari “Italo Falcomatà” di Palazzo San Giorgio, ha visto la partecipazione del presidente Luciano Gerardis, del Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, dell’Assessore alla Programmazione Carmelo Romeo, dell'Assessora Regionale all'Istruzione Maria Stefania Caracciolo e del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Antonino Domenico Cama. Avviato nel 2012 su iniziativa dell’allora Presidente della Corte d’Appello Gerardis, il progetto nasce con l’obiettivo di coinvolgere la società civile su tematiche fondamentali come il servizio alla collettività, la legalità e l’affermazione dei diritti. Civitas mira anche a stimolare la crescita della democrazia partecipativa nei contesti locali, coinvolgendo la magistratura, il Foro di Reggio Calabria, le istituzioni pubbliche, le associazioni di volontariato, il terzo settore, gli ordini professionali e le scuole. All’evento hanno preso parte anche la consigliera di parità della Città metropolitana Paola Carbone, autorità istituzionali, dirigenti scolastici provenienti dall’intero territorio metropolitano, rappresentanti di associazioni professionali, di volontariato e della società civile. Il sindaco Falcomatà ha evidenziato: «Ci troviamo a presentare la tredicesima edizione di Civitas, che è cresciuta sotto ogni aspetto, come dimostrano la partecipazione delle scuole e delle associazioni. Il vero successo di Civitas sta nel fatto che è diventato un metodo consolidato. Quella che era un’idea innovativa e sperimentale tredici anni fa, oggi è parte integrante del nostro approccio alla cittadinanza attiva e al senso civico. Civitas ha saputo coordinare e mettere a sistema la collaborazione tra istituzioni, rendendo tutti protagonisti di un'azione condivisa e trasversale, che ha dato valore a tutte le agenzie educative: scuole, associazioni e altri enti che si occupano di fragilità, creando un sistema che funziona grazie alla responsabilità condivisa». «Come Amministrazione, siamo orgogliosi di collaborare con Civitas a un progetto che incide profondamente sulla vita della nostra città - ha dichiarato l’Assessore Romeo - la grande partecipazione di scuole e associazioni è la prova che siamo sulla strada giusta. Ringraziamo il presidente Gerardis e tutti coloro che contribuiscono quotidianamente alla realizzazione di questo progetto, che mette al centro i ragazzi e il senso civico, e che ha avuto un impatto concreto sulla nostra comunità e sulla vita cittadina». Il presidente Gerardis ha sottolineato: «La forza deriva dal lavorare insieme come una squadra. Mai come quest’anno sento la responsabilità del nostro impegno: abbiamo affidato alle nostre associazioni il compito di elaborare progetti nei loro ambiti, focalizzandoci sulla vicinanza alle persone più fragili, affinché possano diventare cittadini attivi, in un'ottica di solidarietà». Tue, 14 Jan 2025 17:10:44 +0000 Reggio Calabria Gesù Bambino di Praga, al Santuario del Carmine intensi momenti di preghiera https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33078-gesu-bambino-di-praga-al-santuario-del-carmine-intensi-momenti-di-preghiera.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33078-gesu-bambino-di-praga-al-santuario-del-carmine-intensi-momenti-di-preghiera.html Un grande momento di preghiera per i ragusani: saranno numerosi i fedeli che sono pronti a recarsi al santuario del Carmine di Ragusa per animare, insieme al priore, il sacerdote Gianni Iacono, e agli altri confratelli, la festa annuale del Gesù Bambino di Praga venerato al santuario di Arenzano (in provincia di Genova). Gli appuntamenti al via da giovedì 16 gennaio a venerdì 24 con la novena a Gesù bambino. Questi gli appuntamenti giornalieri: alle 17 il Vespro e l’adorazione eucaristica, alle 18 la recita del Rosario e la novena a Gesù Bambino, alle 18,30 la santa messa. Il priore del santuario, padre Gianni Iacono, grande devoto di Gesù bambino, come da spiritualità carmelitana, ha riportato dopo molti anni i ragusani a ricelebrare il culto del piccolo Re Gesù: il bambino che aspetta di essere accolto nei cuori dei suoi fedeli. A conclusione della celebrazione tutti i presenti riceveranno l’unzione dai sacerdoti con l'olio benedetto, detto anche "olio della lampada", per alimentare la fiamma della fede e così ricevere numerose benedizioni. Gli appuntamenti clou sono in programma sabato 25 e domenica 26. Tra le altre iniziative programmate quest’anno dalla comunità dei Padri carmelitani scalzi il concerto del coro Mariele Ventre e l’animazione curata dai clown di Ci ridiamo sù. Tue, 14 Jan 2025 17:03:46 +0000 Ragusa Colomba Bianca, formazione in vigna per raggiungere gli obiettivi 2025 https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/33077-colomba-bianca-formazione-in-vigna-per-raggiungere-gli-obiettivi-2025.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/33077-colomba-bianca-formazione-in-vigna-per-raggiungere-gli-obiettivi-2025.html Nella piena dormienza dei vitigni in Sicilia è appena iniziata la potatura, una fase cruciale per il futuro delle produzioni. Per il nuovo “start“ le Cantine Colomba Bianca incontrano e formano i produttori, con il supporto dell’agronomo Filippo Paladino e dell’enologo Antonio Pulizzi, per migliorare la tecnica del taglio e raggiungere obiettivi comuni. «Il 2025 sarà un’annata strategica – spiega Giuseppe Gambino, direttore vendite e sviluppo commerciale di Cantine Colomba Bianca - il 2024 è stato caratterizzato dalla siccità e il 2023 ha colpito con la peronospora. In assenza di volumi orientiamo alla selezione della qualità: la sfida è lavorare in modo coordinato per creare valore, dai vitigni alle cantine, mantenendo lo stesso fatturato con la metà del raccolto». È tempo di rinnovo per i tralci. Con la potatura della vite si elimina ciclicamente una parte di legno per aumentare la qualità delle uve migliorandone la distribuzione nello spazio. Le dimensioni dei tagli della potatura influiscono sulla vitalità della pianta, grazie a metodi innovativi è possibile gestire al meglio la canalizzazione e ridurre il rischio di infezioni e malattie, oltre che rafforzare la pianta che in assenza d’acqua fa fatica a lignificare. La siccità ha messo in difficoltà le produzioni della Sicilia Occidentale nel periodo in cui c’era più bisogno d’acqua, da fine giugno ad agosto, dunque si opta per una potatura meno invasiva: tagli piccoli, più gentili e necessari. «I tagli sono come ferite per la pianta – spiegano l’enologo Antonio Pulizzi e l’agronomo Filippo Paladino – tanto più vecchio e grosso è il legno tagliato, tanto più grande e profondo sarà il cono di disseccamento con conseguenze sul rallentamento del passaggio della linfa lungo il fusto e una riduzione delle sostanze di riserva. In caso di siccità tutto questo può indebolire i fusti, rendere i tralci meno resilienti alle avversità climatiche e più deboli in caso di attacchi parassitari. Le uve in piena maturazione anziché essere destinatarie del nutrimento, potrebbero diventare fonte per la pianta che, con l’esposizione alla fotosintesi e senza acqua, va in disidratazione e attinge energia dai suoi stessi grappoli per guadagnarsi la sopravvivenza». La scorta lignea va preservata, occorre tutelare le future gemme e favorire il risveglio dei germogli. Come spiegato dagli esperti - in aula e sulle piante messe a disposizione nei vitigni direttamente dai produttori - i tagli vanno effettuati da manodopera specializzata perché avranno effetti immediati ma anche duraturi sul fusto e sulle uve del futuro. La vite, nel corso della stagione vegetativa, utilizza l’energia prodotta dalle foglie per mettere da parte sostanze di riserva che serviranno per la crescita dei germogli durante la primavera successiva, le sostanze di riserva immagazzinate nel legno sono il “serbatoio di energia” della vite. Maggiore sarà la quantità di legno sano, maggiore sarà l’energia disponibile e quindi la capacità della vite di resistere alla siccità, germogliare bene, di anno in anno. La potatura delle viti si effettua in periodi diversi, in base alla varietà delle uve e alla posizione di ogni produzione: nell’area trapanese della Sicilia Occidentale si inizia a dicembre con le varietà precoci (pinot grigio, chardonnay, syrah), si prosegue a gennaio per grillo, catarratto, nero d’avola, insolia, zibibbo, nerello mascalese. La potatura incide sulla longevità del vitigno. «Sono sempre più rare le viti con una lunga e felice vecchiaia che raggiungono i 40 anni – spiega Dino Taschetta, presidente di Cantine Colomba Bianca - sono più diffuse le produzioni di circa 10 anni. Con la linea Resilience raccogliamo uve da vitigni che hanno compiuto almeno 25 anni di età. Formiamo i produttori da oltre 15 anni per ottimizzare la cura dei vitigni tenendo conto delle avversità da superare, annata dopo annata. La selezione è la chiave del nostro successo, con tagli attenti favoriremo la vegetazione di pochi grappoli dalla grande qualità». Mentre in campo c’è chi pota, stralcia e lega i tralci, in cantina c’è il vino d’annata in piena fase di affinamento. Colomba Bianca si accinge ad imbottigliare prima i bianchi e poi i rossi fino a marzo. Per altri vini il progetto di affinamento viene deciso molto tempo prima, come avviene per il metodo classico che dopo la vendemmia 2024 sarà imbottigliato nel 2029. Tue, 14 Jan 2025 16:58:35 +0000 Catania “Differenti con metodo. Architetti e disegner dallo IUAV: opere dal 1960 al 1990” https://www.corrieredelsud.it/nsite/societa-e-costume/33076-differenti-con-metodo-architetti-e-disegner-dallo-iuav-opere-dal-1960-al-1990.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/societa-e-costume/33076-differenti-con-metodo-architetti-e-disegner-dallo-iuav-opere-dal-1960-al-1990.html “Differenti con metodo. Architetti e disegner dallo IUAV: opere dal 1960 al 1990”  dedicata a Luciano Gemin / Giuseppe Davanzo e Livia Musini / Vittorio Rossi / Marilena Boccato e Gian Nicola Gigante / Roberto Pamio / Paolo Bandiera e Umberto Facchin, in corso con successo al Museo Bailo di Treviso, curata da Luciano Setten direttore artistico di [e]DesignFestival, con Mario Gemin, Giuseppe Cangialosi e Luca Facchini, è anche un’importante occasione di riflessione su un periodo che è stato non solo cruciale nei dibattiti e nelle politiche di progettazione urbana e territoriale, e nella definizione del ruolo pionieristico di Treviso nella storia del design, ma pure fondamentale per la trasformazione della società, delle sue mode e abitudini. Proprio con questo obbiettivo la mostra è accompagnata da un densissimo programma di TALKS - come nello stile dei progetti di [e]DesignFestival - a cura di Paola Bellin che la accompagneranno per tutta la durata dell’esposizione, al Museo Bailo, al Museo Nazionale Collezione Salce (con la contemporanea esposizione dei manifesti che a rotazione danno vita alla mostra collaterale “Differenti con metodo. Società, design, architettura dagli anni ’50 agli anni ‘80”) e alla Fondazione Benetton Studi Ricerche.   I prossimi appuntamenti saranno giovedì 16 gennaio al Bailo e venerdì 17 gennaio al Museo Collezione Salce. Al centro dell’incontro di giovedì (ore 18.00 al Museo Bailo) saranno i grandi docenti della scuola veneziana SCARPA, ALBINI, GARDELLA, ZEVI, SAMONA’, TRINCANATO con i quali si sono formati i protagonisti di “Differenti con metodo”. Maestri dell’architettura e del design che nell’esposizione vengono ricordati in un’apposita sezione e attraverso alcune opere scelte per evocare le passioni artistiche o collezionistiche dei diversi architetti e designer e dei loro stessi Maestri ( come per alcuni dipinti e sculture realizzate dalla Trincanato ). Il talk vede l’intervento di Alessandro Brodini, docente di Storia dell’architettura all’Università degli Studi di Firenze, dove è presidente del corso di laurea quinquennale in Architettura e referente per il curriculum di Storia dell’architettura nel dottorato in Architettura, progetto, conoscenza e salvaguardia del patrimonio culturale. Introduce Marta Baretti, architetta, consigliere dell’Ordine degli Architetti della provincia di Treviso, direttrice editoriale della rivista Pièra. Tra le prime in Italia, nel 1926 viene fondata la Scuola superiore di architettura, che successivamente prende il nome di Istituto Universitario di Architettura di Venezia. A partire dal 1945, Giuseppe Samonà ne assume la direzione e imposta un progetto di completa riorganizzazione della didattica e della ricerca. Convocando a Venezia personalità emergenti in ambito nazionale, Samonà riesce nell’arco di un breve periodo a trasformare lo Iuav in una scuola di eccellenza, che è stata punto di riferimento per l’insegnamento dell’architettura. La sua lungimirante politica di reclutamento dei professori inizia nella seconda metà degli anni Quaranta, con la chiamata di Bruno Zevi, Luigi Piccinato e Saverio Muratori. Ai tre professori romani, si aggiungono successivamente progettisti provenienti da Milano, come Ignazio Gardella, Lodovico Barbiano di Belgiojoso e Franco Albini. Queste figure di spicco si affiancano a personalità di consolidata “tradizione” veneziana, come Carlo Scarpa e Egle Renata Trincanato. Il talk analizza il contributo di questo eccezionale corpo docente, che tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ha operato in un corso di studi improntato, secondo la visione di Samonà, a una didattica progettuale basata sul concetto di unità tra architettura e urbanistica. Focus del discorso sarà soprattutto il contributo di Carlo Scarpa, con particolare riferimento alla sua attività di progettista per lo Iuav, ovvero per il cinquecentesco monastero dei Tolentini, trasformato negli anni Sessanta nella sede principale dell’ormai famoso Istituto. Il secondo appuntamento della settimana, venerdì 17 gennaio, sarà a Santa Margherita ed è dedicato al poema di Alessandro De Bei: un sincero omaggio ad Arturo Martini in monologo dialogante con Caterina, una Musa-sirena creata dalla penna di Bruna Graziani; la sirena rimanda al delfino, l'emblema di Aldo Manuzio. Caterina, Musa ideale e idealizzata che ricostruisce caratteri della Civiltà Cortese ed evoca in maniera plastica le figure dei compagni mentori di Martini nel primo periodo trevigiano e nei tempi delle Avanguardie a Ca' Pesaro, cioè Giovanni Comisso e il grande e sfortunato artista veneziano Gino Rossi. Al Museo Collezione Salce sarà possibile vedere esposta la seconda serie di manifesti che raccontano gli anni in cui gli architetti di DIFFERENTI CON METODO si sono formati e sono diventati professionisti in un particolare momento per il design e per la forte crescita economica: nuovi prodotti invadono tutti i campi, dagli elettrodomestici ai liquori, dalle automobili ai concorsi per auto e moda, dalle macchine da cucire alle radio, dai saloni del mobile ai grandi magazzini. Ancora una volta la Collezione Salce ci offre dal passato quei tasselli fondamentali per capire il presente. Al Museo Bailo a Treviso, una mostra coinvolgente e necessaria per ricordare i protagonisti del design e dell’architettura trevigiana degli ultimi sessant’anni accomunati dalla formazione in quella fucina straordinaria che fu lo IUAV di Venezia, con alcuni dei maggiori Maestri italiani nel corpo docente - Franco Albini, Ignazio Gardella, Bruno Zevi, Giuseppe Samonà, Egle Trincanato e Carlo Scarpa - e in città le grandi archistar internazionali, come Frank Lloyd Wright, Le Corbusier e Louis I. Kahn. Tra progetti innovativi, relazioni professionali, dibattiti culturali, trasformazioni urbane e dei territori, grandi cambiamenti del tessuto socio-economico, amicizie e interessi personali. Un’esposizone con tanti importanti eventi collaterali, promossa da [e]DesignFestival e coorganizzata con la Città di Treviso e i Musei Civici di Treviso, in collaborazione con FATV-Fondazione Architettura Treviso e Forma Ubis; curata da Luciano Setten direttore artistico di [e]DesignFestival,  con Mario Gemin, Giuseppe Cangialosi e Luca Facchini.   Fonte Uff.st.Villaggio Globale International Antonella Lacchin   Tue, 14 Jan 2025 16:54:11 +0000 Società e costume Fidan avverte la Francia di non schierare forze in Siria https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/prima-pagina/33075-fidan-avverte-la-francia-di-non-schierare-forze-in-siria.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/prima-pagina/33075-fidan-avverte-la-francia-di-non-schierare-forze-in-siria.html Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan Ha messo in guardia la Francia dal dispiegamento di forze nel nord-est della Siria. Fidan ha ribadito che Ankara è "determinata" a contrastare le minacce "terroristiche". La Francia e gli Stati Uniti vogliono impedire all'esercito turco di lanciare operazioni militari su larga scala contro una fazione curda che ha guidato la lotta contro il gruppo militante dello Stato islamico, ma Ankara lo designa come gruppo terroristico. Turchia: il nostro interlocutore su questo tema sono solo gli Stati Uniti, ha detto Fidan Durante una conferenza stampa ieri, Fidan è sembrato escludere qualsiasi ruolo della Francia nella regione: "Il nostro interlocutore su questo tema è l'America. Stiamo parlando all'America. Non con i paesi che si nascondono dietro", ha detto. "Liberare la Siria dalla minaccia terroristica è il nostro compito chiave nel 2025 e la Turchia è molto efficace nella lotta contro il terrorismo", ha affermato. "Abbiamo ripetutamente avvertito che non si tratta di convivere con una tale minaccia. Sarebbe meglio affrontarlo, altrimenti lo faremo", poiché la Turchia ha "la forza, la capacità e la determinazione di eliminare alla fonte qualsiasi minaccia alla sua sopravvivenza", ha aggiunto. Sia Fidan che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan hanno minacciato questa settimana che Ankara interverrà militarmente contro le forze curde in Siria. Francia: "Nell'interesse di tutti, una Siria stabile ed etnicamente sovrana", ha detto Barrot Ieri sera, parlando all'emittente privata francese LCI, il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha detto di aver chiamato il suo omologo turco e di avergli "ricordato" che era nell'interesse" della Turchia, della Francia e dell'Europa "avere una Siria stabile, etnicamente sovrana e unita". Parigi non è molto entusiasta di rimpatriare quei cittadini, almeno alcune dozzine, detenuti in Siria dai curdi, o membri dell'alleanza ribelle islamista che ha preso il potere a Damasco il mese scorso. I combattenti francesi "devono rimanere imprigionati dove hanno commesso i loro crimini, sotto la guardia curda", ha detto Barrot. "Faccio un'eccezione per coloro che sono bambini, che non sono in alcun modo responsabili delle azioni dei loro genitori", ha aggiunto. Se sarà di nuovo possibile, poiché le circostanze sono complicate, lo faremo di nuovo". Il ministro degli Esteri turco Fidan ha persino accusato la Francia di essere indifferente alla sicurezza del suo paese, che tutto ciò che le interessa è servire i propri interessi: "Non si preoccupano della nostra sicurezza (...) Fanno sempre le loro richieste", ha detto. Il rovesciamento del presidente siriano Bashar al-Assad il mese scorso è visto come un aumento delle possibilità di un intervento diretto della Turchia in Siria contro l' YPG, la spina dorsale delle Forze democratiche siriane (SDF). La Turchia ha più di 900 chilometri di confine con la Siria e le sue truppe hanno effettivamente occupato fasce di territorio siriano per anni. "Il PKK è un'organizzazione terroristica. Sostenere o accettare la presenza di un braccio di questo gruppo mostra incoerenza", ha detto Hakan Fidan, aggiungendo che "questa non è la prima volta che gli Stati Uniti hanno dimostrato di essere incoerenti". Il ministro degli Esteri turco ha inoltre ribadito che Ankara sosterrà la fase di transizione politica in Siria in coordinamento con Qatar ed Emirati Arabi Uniti.   Fonte varie agenzie   Tue, 14 Jan 2025 16:30:15 +0000 Prima pagina Reggio Calabria celebra il maestro orafo Michele Affidato https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/33074-reggio-calabria-celebra-il-maestro-orafo-michele-affidato.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/33074-reggio-calabria-celebra-il-maestro-orafo-michele-affidato.html Il 10 gennaio scorso, il prestigioso Teatro Cilea di Reggio Calabria ha ospitato una serata memorabile dedicata al maestro orafo Michele Affidato, organizzata dall'Art Director di Pino Causini e Maria Grazia Vincelli. L'evento, moderato da Marco Mauro, ha celebrato l'arte, la cultura e l'eccellenza del Made in Italy, con un focus particolare sulle radici calabresi dell'artista. Michele Affidato, originario di Crotone, ha saputo fondere tradizione e innovazione nelle sue creazioni, diventando un simbolo di eleganza e maestria artigianale. Le sue opere, ispirate alla cultura Magno Greca - Bizantina e reinterpretate in chiave contemporanea sono divenute protagoniste di numerose manifestazioni artistiche e culturali, sia in Italia che all'estero divenendo così ambasciatore della cultura calabrese nel mondo. Il maestro Affidato, è stato protagonista di numerosi impegni che hanno messo in luce la sua arte in contesti di grande prestigio. Oltre alla creazione di gioielli, è stato sempre affascinato ed appassionato dall’arte sacra a cui ha dedicato tempo in ricerca e studio a questa particolare forma d’arte che lo hanno visto partecipe nella realizzazione di prestigiose opere sacre in tutto il mondo. Non ultimo il conferimento da parte della Segreteria di Stato Vaticana per la realizzazione di opere uniche per il Santo Padre, realizzate insieme al figlio Antonio, divenendo orafi del Vaticano. Da anni realizza i premi speciali per il Festival di Sanremo e per importanti manifestazioni e rassegne cinematografiche. Quale Ambasciatore Nazionale UNICEF Italia lo vede coinvolto in iniziative di promozione culturale e sociale, contribuendo a sostenere cause benefiche. La serata ha offerto un affascinante racconto di una vita, durante il quale Affidato ha condiviso con il pubblico le tappe salienti della sua carriera, le sue ispirazioni e la sua visione dell'arte orafa. Particolarmente toccante è stato il suo racconto sulle opere realizzate per il Vaticano, a testimonianza di una profonda spiritualità e dedizione.  L'evento ha visto la sua conclusione con una sfilata delle creazioni più significative del Maestro, una collezione di gioielli dal tema: “L’evoluzione del gioiello dall’antica Magna Grecia ai nostri giorni”. Nel corso della serata sono stati consegnati alcuni riconoscimenti a personaggi distintisi nel campo della cultura, dello sport e nell’impegno sociale, che hanno avuto parole di apprezzamento per il Maestro, sottolineando l'importanza dell'arte come veicolo di inclusione e dialogo. Momenti musicali e artistici hanno allietato l'evento, con una performance dal vivo del tenore Aldo Iacopino, il quale cantando “Nessun Dorma” ha creato un'atmosfera suggestiva, esaltando l'intreccio tra le diverse forme d'arte e la maestria orafa di Affidato. La celebrazione al Teatro Cilea ha reso omaggio a un artista che, attraverso le sue creazioni, continua a portare nel mondo la bellezza e la cultura della Calabria, intrecciando passato e presente in un dialogo artistico senza tempo. All’evento, che ha visto la partecipazione di numeroso pubblico, erano presenti il Vice Sindaco della città Metropolitana Paolo Brunetti, gli Assessori Giovanni Latella e Carmelo Romeo, oltre alle varie rappresentanze di associazioni presenti sul territorio. Il Vicesindaco Paolo Brunetti a nome del Sindaco Avv. Giuseppe Falcomatà ha consegnato al maestro orafo una pergamena dove tre l’altro si legge: l’Amministrazione Comunale esprime la più sincera gratitudine al maestro per il suo eccellente contributo che rende onore alla nostra terra. Un riconoscimento, questo, che condivido con la mia famiglia e tutti i miei collaboratori - commenta Michele Affidato - ringraziando l’organizzazione e tutti coloro che hanno partecipato e condiviso questo momento artistico che mi porta a un sempre maggiore impegno nel raccontare la mia terra attraverso la mia arte”.        Mon, 13 Jan 2025 17:46:28 +0000 Crotone Presentato il programma del 50esimo Festival Internazionale “NotoMusica 2025” https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/33073-presentato-il-programma-del-50esimo-festival-internazionale-notomusica-2025.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/33073-presentato-il-programma-del-50esimo-festival-internazionale-notomusica-2025.html Il Teatro Tina Di Lorenzo di Noto (Siracusa), ha ospitato la presentazione ufficiale delle attività del Cinquantennale e del 50esimo Festival Internazionale NotoMusica, organizzato dall’Associazione Concerti Città di Noto. L’evento è stato aperto dai saluti istituzionali del sindaco di Noto, Corrado Figura che, nel suo intervento ha voluto rivolgere un ringraziamento al Maestro Corrado Galzio, fondatore nel 1975 dell’Associazione Concerti Città di Noto. Il primo cittadino netino ha dichiarato: “Se oggi siamo tutti qui a celebrare questo traguardo lo dobbiamo a Galzio, un vero e proprio visionario che ha posto in essere quel processo di rinnovamento e resilienza che oggi appartiene a Noto che è considerata a livello internazionale come un modello da seguire per i servizi di alta qualità che offre. L’Associazione Concerti è patrimonio non solo della città di Noto, ma è un patrimonio dell’umanità per quello che rappresenta la musica e per la capacità di essere percepiti a livello internazionale come una realtà importante. Tutte le istituzioni hanno il dovere di partecipare a questo momento di crescita perché NotoMusica è il cuore pulsante di questa città e le iniziative cittadine del 2025 ruoteranno intorno alle attività dell’Associazione Concerti”. A seguire ha preso la parola Rina Rossitto, Presidente dell’Associazione Concerti Città di Noto che, dopo aver salutato il presidente onorario Alberto Frasca seduto fra il pubblico, ha dichiarato: “L’associazione concerti è nata in un momento storico in cui non solo Noto ma tutto quello che oggi è il distretto sud era un territorio ancora da scoprire e arido dal punto di vista culturale. Galzio ha avuto l'intelligenza di capire che Noto poteva essere il centro della rinascita culturale dell'intera area geografica. Due sono stati i suoi obiettivi nel veicolare l'associazione l'altissima qualità dell'offerta musicale e culturale e un'attenzione costante alla formazione dei giovani come la storia di questi 50 anni può testimoniare. Per questo oggi rappresenta un prezioso patrimonio per la città. Noi continuiamo e continueremo la nostra attività creando e cementando connessioni e azioni con le altre realtà associative e istituzionali che insistono nel territorio, ponendo la massima attenzione agli inevitabili cambiamenti di una società in continuo divenire, senza mai dimenticare i valori e i principi dei quali il maestro è stato indimenticabile esempio”. Nel corso della conferenza sono poi intervenuti Paolo Patanè (Dir. Distretto turistico del Sud-Est) e Frankie Terranova (Insegnante - comitato organizzatore), che hanno contestualizzato la nascita dell’associazione con il momento storico che stava attraversando Noto, evidenziando la visione del Maestro Galzio che ha valorizzato il centro storico della città e di tutta la Val di Noto. A seguire sono intervenuti i protagonisti delle attività collaterali delle celebrazioni del cinquantennale: Graziella Seminara (Musicologa e docente dell’Università di Catania), Francesco Parisi (Direttore Orchestra di fiati dell’Ist. Musicale Città di Noto), Paolo Manciagli (Pres. Rotary Club Noto), Luisa Mazza (Artista, Performer), Nunzia Spugnetti (Pres. Ass. I delfini di Lucia), Concetto Veneziano (Dir. Scolastico Ist. M. Raeli) e Gilda Bojardi (direttore responsabile della rivista Interni). Il Direttore Artistico dell’Associazione Concerti, Ugo Gennarini ha poi reso noto il cartellone di eventi che saranno inaugurati al Teatro Tina Di Lorenzo domenica 19 gennaio alle 20.30 dal concerto del Maestro Uto Ughi, autentico simbolo della grande tradizione violinistica italiana, con Francesco Nicolosi, rinomato pianista apprezzato a livello internazionale. Il secondo appuntamento in programma sarà sabato 22 febbraio alle 20.30 al Teatro Tina Di Lorenzo con La Giga Ensemble, che sarà diretta da Marco Terlizzi. Sabato 15 marzo alle 19.00 il Salone delle feste di Palazzo Nicolaci ospiterà Variable Trio formato da Mariapia Tricoli al pianoforte, Gaetano Adorno alla viola e Carmelo Dell’Acqua al clarinetto. Sempre il Salone delle Feste di Palazzo Nicolaci, domenica 6 aprile alle 19.00 ospiterà l’evento Calamus Clarinet Ensemble, che vedrà protagonista il solita Joë Christophe, clarinettista di fama internazionale, che si è aggiudicato il primo premio al Concorso ARD di Monaco (2019) Il Teatro Tina Di Lorenzo domenica 13 aprile alle 20.30 ospiterà “Mille Bolle Blue” con la voce di Nicky Nicolai che sarà accompagnata da Stefano Di Battista al sax, Andrea Rea al pianoforte, Daniele Sorrentino al contrabbasso e Luigi Del Prete alla batteria. Domenica 11 maggio alle 20.30 al Teatro Tina di Lorenzo andrà in scena l’Orchestra della Camerata Polifonica Siciliana, insieme a Haiou Zhang al pianoforte, che saranno diretti dal Maestro Giovanni Ferrauto su musiche di Mozart. Il 25 maggio alle 19.00 il Salone delle feste di Palazzo Nicolaci ospiterà l’esibizione di Alfredo Anastasio al violoncello e Gabriele Rapisarda al pianoforte. Domenica 15 giugno alle 20,30 il Teatro Tina Di Lorenzo ospiterà l’Orchestra di Fiati dell’Istituzione Musicale “F. Mulè” - Città di Noto diretta dal Maestro Francesco Parisi. A questa prima parte della stagione seguirà una sessione autunnale che si aprirà con il concerto della Soundtrack Sicily Orchestra diretta da Paolo Vivaldi con un programma dal titolo “La Sicilia di Nino Rota - Le indimenticabili colonne sonore per Fellini, Visconti e Zeffirelli”. La stagione del cinquantennale si concluderà con due appuntamenti in occasione delle festività natalizie. In programma “Le noci dello Schiaccianoci” - Fiaba di Natale in poesia e musica di Lina Maria Ugolini, anche voce narrante, con l’Ensemble Novecento nelle più belle pagine del capolavoro di Chaikovsky e infine il Gran Concerto di fine anno con i valzer di Strauss per celebrare il 200° anniversario dalla nascita del grande compositore austriaco. Il Direttore artistico Gennarini ha poi comunicato che il 50° Festival Internazionale NotoMusica si svolgerà dal 26 luglio al 12 agosto e sarà ospitato, come di consueto, al Cortile del Collegio dei Gesuiti con orario di inizio per tutti gli spettacoli alle 21.15. Il programma è stato anticipato dai saluti video di Richard Galliano, Danilo Rea e Simona Molinari, che hanno così annunciato la loro presenza a Noto. Il Festival vedrà esibirsi quest’anno: -       lo Janoska Ensemble in “Le Quattro Stagioni in Janoska Style”. Questa formazione è composta da Ondrej Janoska (violino), Roman Janoska (violino), Julius Darvas (contrabbasso) e Frantisek Janoska (pianoforte); -       Danilo Rea e Luciano Biondini alla fisarmonica che si esibiranno in “Cosa sono le nuvole” un viaggio tra i poeti della canzone italiana reinterpretati in un connubio perfetto tra poesia ed emozione; -       Richard Galliano New York Tango Trio. Il noto fisarmonicista sarà accompagnato da Adrien Moignard (chitarra) e Diego Imbert (contrabbasso); -       la pianista Gilda Buttà che eseguirà musiche di Chopin, Liszt, Debussy, Nyman e con un omaggio a Morricone e le celebri colonne sonore proprio da lei stessa interpretate e registrate per il grande Maestro; -       Enrico Rava Fearless Five. Il grande jazzista sarà accompagnato da Francesco Diodati (chitarra), Matteo Paggi (trombone), Francesco Ponticelli (contrabbasso) ed Evita Polidoro (batteria); -       Simona Molinari accompagnata da Claudio Filippini (pianoforte, tastiera), Egidio Marchitelli (chitarre), Nicola Di Camillo (basso elettrico) e Fabio Colella (batteria).   E’ stato, inoltre, annunciato il nome del vincitore del concorso per la realizzazione del Logo celebrativo del cinquantennale e della grafica coordinata per il Festival, il cui tema è “Notomusica 50 - Storie, Memorie, Visioni”, che è stato vinto dalla graphic designer Adriana Putaggio Misso di Marsala (Trapani).   A conclusione un momento musicale con il Duo Andrea Maria Virzì, flauto e Federica Reale al pianoforte che hanno eseguito di Donizetti la Sonata in do magg.- Largo, Allegro e di F. Borne la Fantasia brillante su temi della Carmen di Bizet. Mon, 13 Jan 2025 17:42:54 +0000 Siracusa Vercelli, presentata la “Terza Giornata del Geometra” https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/economia/33072-vercelli-presentata-la-terza-giornata-del-geometra.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/economia/33072-vercelli-presentata-la-terza-giornata-del-geometra.html Si è recentemente svolto presso la Chiesa di Santa Chiara e la sala concerti della Scuola di musica F.A. Vallotti, nella città piemontese di Vercelli, l’evento di georientamento “Terza Giornata del Geometra” organizzato dal Collegio dei Geometri e dei Geometri laureati della provincia di Vercelli, congiuntamente ai Collegi di Biella e Novara, rivolto agli studenti dei Costruzioni Ambiente e Territorio e delle scuole medie delle tre province coinvolte. L’iniziativa ha visto la partecipazione dei rappresentanti della Protezione Civile e della Croce Rossa che hanno illustrato i mezzi e le tecniche utilizzati nelle operazioni di soccorso, sottolineando come il geometra giochi un ruolo chiave in questi contesti nell'ambito della sicurezza, della protezione civile e del supporto alle emergenze. Gianmario Avetta, Presidente del Collegio dei Geometri di Vercelli, fa sapere che: “Questo evento si pone come obiettivo quello di sensibilizzare gli studenti delle scuole medie e delle scuole superiori indirizzo C.A.T., acronimo di costruzioni ambiente e territorio, ex nomenclatura di geometra, sulla necessità e sulla richiesta sempre più crescente di figure tecniche in ambito edilizio. Il geometra si pone come figura di riferimento per innumerevoli settori e ambiti lavorativi. Ritengo che la figura professionale del geometra rappresenti una importante e fondamentale opportunità di crescita umana e lavorativa per i giovani che terminano il percorso di studi obbligatori. Durante questo percorso di studi vengono valorizzate e sviluppate le caratteristiche pragmatiche degli studi teorici in quanto le materie imparate sui libri e in aula vengono messe in pratica in modo fattivo. Il forte legame fra la teoria e la pratica, che caratterizza questo iter scolastico, è fondamentale per la realizzazione delle opere che verranno create e costruite in diversi e svariati settori professionali. Le materie studiate sviluppano importanti forme di ragionamento tecnico che permettono agli studenti di poter scegliere fra vari sbocchi lavorativi in base alle proprie predisposizioni orientando il loro futuro verso una professionalità forte all’interno del mercato del lavoro. A questo proposito, in un’epoca contrassegnata da crisi economico-finanziarie globali, il lavoro del geometra è sempre richiesto e la logica pragmatica che lo caratterizza garantisce sempre maggiori possibilità e occasioni occupazionali in uno scenario professionale in continua trasformazione e cambiamento. Questa attività inoltre è strettamente legata alla Protezione Civile grazie alle competenze in rilievi topografici, valutazioni strutturali e gestione del territorio. In situazioni di emergenza, come terremoti o alluvioni, i geometri sono chiamati a effettuare verifiche di stabilità sugli edifici, progettare interventi temporanei e collaborare con le autorità per garantire la sicurezza pubblica. Eventi come questo rappresentano un'opportunità unica per coniugare teoria e pratica, stimolando nei giovani la curiosità, la consapevolezza e la voglia di imparare”. Durante l’evento, i professionisti, gli enti privati e pubblici, le aziende, le imprese e le organizzazioni di categoria presenti hanno spiegato agli studenti come la loro formazione tecnica e la conoscenza delle normative siano indispensabili per operare efficacemente in condizioni critiche. Un altro tema centrale della giornata è stato l’utilizzo dei ponteggi nei cantieri, uno degli strumenti più comuni e al contempo più delicati in termini di sicurezza. I geometri, in qualità di coordinatori della sicurezza, sono responsabili della progettazione e verifica dei ponteggi, garantendo che siano montati correttamente e rispettino gli standard previsti dalla normativa vigente. Gli esperti hanno illustrato agli studenti le caratteristiche principali di un ponteggio sicuro, tra cui stabilità, corretta installazione e manutenzione periodica. Hanno inoltre spiegato che un ponteggio ben progettato non solo assicura l’incolumità dei lavoratori, ma aumenta anche l’efficienza complessiva del cantiere. Un focus particolare è stato dedicato alla normativa sulla sicurezza sul lavoro, con riferimento al Decreto Legislativo 81/2008. Questo testo unico rappresenta il pilastro della sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia, definendo obblighi e responsabilità per datori di lavoro, progettisti e coordinatori della sicurezza. I geometri, in quanto professionisti tecnici, svolgono un ruolo cruciale nella corretta applicazione di questa normativa, specialmente nei cantieri. Sono chiamati a redigere il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) e a verificare che ogni fase del lavoro sia conforme alle disposizioni previste, prevenendo incidenti e tutelando la salute dei lavoratori. In conclusione il Geometra Avetta afferma che: “La professione di geometra è talmente varia da permettere a chiunque di svolgere una attività consona alle proprie aspirazioni e alle proprie caratteristiche personali”. Mon, 13 Jan 2025 17:37:28 +0000 Economia “Un tesoro chiamato Fede” ha fatto il suo ingresso al Senato https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/corriere-letterario/33071-un-tesoro-chiamato-fede-ha-fatto-il-suo-ingresso-al-senato.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/corriere-letterario/33071-un-tesoro-chiamato-fede-ha-fatto-il-suo-ingresso-al-senato.html Su iniziativa del Senatore Antonio De Poli, questore del Senato, e della Senatrice Paola Binetti, è stato presentato pochi giorni fa nella sala di Santa Maria in Aquiro in Piazza Capranica presso il Senato della Repubblica, il libro “Un tesoro chiamato Fede - piccolo saggio per cacciatori di felicità” (Scorpione Editrice), esordio letterario della giornalista Laura Magli. Moderatrice dell’evento la stessa senatrice Binetti che ha dialogato sul ruolo e sul valore che la fede può ancora incarnare e trasmettere oggi con personalità di spicco della Chiesa ed esperti di comunicazione. “La fede non è tanto credere in Dio. La fede è che Dio crede in te” è stata la provocazione di S.E. Mons. Antonio Staglianò, Presidente della Pontificia Accademia di Teologia. “Dio crede in te, essere umano” ha concluso Staglianò “perché tu sei come Me, fatto a mia immagine e somiglianza”. La parola è poi passata a Mons. Francesco Pesce, Rettore di San Gregorio Nazianzeno e della Cappella del Parlamento, che ha esortato la platea presente e quella in diretta via streaming a guardare al futuro senza smarrire mai la speranza, ancorandola al passato. Il dibattito si è poi articolato sulle forme di  linguaggio attraverso cui la fede si manifesta nella vita di tutti i giorni con la Dott.ssa Ermelinda Maturo, critica cinematografica e il Dott. Stefano Callipo,  psicoterapeuta e psicologo clinico e giuridico, che ha ricordato l’importanza della centralità del nucleo familiare in questo delicato ambito. Un incontro fortemente voluto prima di Natale e organizzato nella prestigiosa cornice del Senato dalla Senatrice Binetti per discutere su quanto la fede possa essere uno strumento con cui contrastare lo smarrimento sociale in cui viviamo attraverso la lettura del libro di Laura Magli, un piccolo pamphlet illustrato rivolto a un pubblico di bambini ma che offre spunti di riflessione anche per gli adulti. La sala rimasta piena fino alla fine ha rivelato quanto tra la gente comune sia profondo, anche se tenuto nascosto, l’interesse nei confronti del mistero della fede. “La Magli ha presentato il suo primo libro su un tema capace di smuovere le coscienze ed orientarle verso il senso della scoperta della fede, una ricerca che l’uomo affronta nel corso della sua esistenza” ha dichiarato a questo proposito la Senatrice Binetti. “Questo libro” ha aggiunto “è un dono per i bambini. Ma non solo, è un dono per tutta la famiglia. Un tesoro chiamato Fede può rappresentare un’occasione di dialogo costruttiva e di crescita e allo stesso tempo essere terreno di incontro tra genitori e figli, da cui è possibile far scaturire frutti come la consapevolezza e la ricerca della verità”. A conclusione del dibattito, l’autrice ha dichiarato: “La fede per me rappresenta la vita. Pregare è un’occasione unica capace di renderci pienamente umani. L’incontro quotidiano e costante con il Signore mi ha portato a un percorso di consapevolezza graduale cominciato quando ho conosciuto e poi sposato mio marito e maturato nel tempo con il mio essere madre dei miei due figli. Grazie alla luce della fede riesco ad affrontare le difficoltà della vita comprendendo e abbracciando il messaggio di Cristo nella quotidianità, con la gioia di professare la mia fede. Una dimensione di serenità e completezza che desidero trasmettere attraverso la lettura di questo libro che per me è la naturale espressione del mio percorso di fede come cristiana. Per i bambini di oggi e per quelli di ieri” ha concluso Magli. Mon, 13 Jan 2025 17:33:18 +0000 Corriere letterario Jan Fabre: per la prima volta in Italia, Songs of the Canaries https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/arte/33070-jan-fabre-per-la-prima-volta-in-italia-songs-of-the-canaries.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/arte/33070-jan-fabre-per-la-prima-volta-in-italia-songs-of-the-canaries.html Dal 31 gennaio al 1 marzo 2025, Roma si prepara ad accogliere l’arte visionaria di Jan Fabre, uno dei più grandi innovatori della scena contemporanea, con una mostra che, per la prima volta in Italia, raccoglie i due più recenti capitoli della sua produzione artistica: Songs of the Canaries (A Tribute to Emiel Fabre and Robert Stroud) e Songs of the Gypsies (A Tribute to Django Reinhardt and Django Gennaro Fabre). Artista visivo, creatore teatrale e autore, capace di fondere tradizione artistica, filosofia, scienza e spiritualità in un unico personale universo creativo, Fabre porta alla Galleria Mucciaccia di Roma un corpus di opere che attraversano l’essenza del pensiero umano, la fragilità della vita e il potere trasformativo dell’arte, “giocando” con la performatività dei materiali, per esplorare temi esistenziali, spirituali e scientifici attraverso un dialogo costante tra corpo, mente e materia. Occasione per immergersi in un viaggio tra simbolismo, innovazione e intimità personale, in un percorso espositivo attraverso il quale Fabre continua a spingere i confini dell’arte reinventando antiche metafore per affrontare questioni contemporanee, la mostra è un’esplorazione del rapporto tra materia e spirito, forte di un uso innovativo di materiali come il marmo di Carrara, il Vantablack (la più nera versione esistente del nero) e i colori a matita e tempera. Il primo capitolo Songs of the Canaries (A Tribute to Emiel Fabre and Robert Stroud) è un tributo poetico alla fragilità della vita, all'inseguimento dei sogni e alla continua ricerca dell'umanità di comprendere il cielo. Fabre esplora queste tematiche attraverso un’installazione composta da opere meticolosamente scolpite in marmo di Carrara e intimi, sorprendenti disegni a matite colorate su Vantablack. Una serie di sculture raffigura canarini appollaiati in cima a cervelli umani, apparentemente in contemplazione dei meccanismi interni della mente. Dettagli come le piume di un canarino - metafora della libertà e della fragilità - o le vene di un cervello si trasformano in una poesia scultorea che armonizza i suoni del cielo con l’eco dei pensieri umani, attraverso titoli evocativi come Thinking Outside the Cage (2024), Sharing Secrets About the Neurons (2024) e Measuring the Neurons (2024). È al centro di questa prima sezione espositiva che si trova la scultura monumentale The Man Who Measures His Own Planet (2024): una figura si erge su una scala, con le braccia tese come a voler misurare l’immensità del cielo. Il cranio aperto rivela una “terra incognita”, quel territorio in gran parte inesplorato che è il cervello, simbolo dell’incessante ricerca dell’artista e dell’uomo per capire l’incomprensibile; il corpo è modellato su quello di Fabre stesso, mentre il volto rimanda al fratello scomparso prematuramente, Emiel, a cui è dedicata la mostra. Questo primo capitolo Songs of the Canaries è anche un omaggio a Robert Stroud, detto “Birdman of Alcatraz”, un prigioniero che divenne un rinomato ornitologo, specializzato in canarini. Per poterli studiare, Stroud riuscì a farsi portare in cella centinaia di questi uccelli, creature che anche in cattività trovavano la forza di cantare e ispirare la mente. Quando fu rilasciato, alla domanda dei giornalisti su cosa avesse intenzione di fare per il resto della sua vita, Stroud rispose: “Misurerò le nuvole”. Il secondo capitolo, Songs of the Gypsies (A Tribute to Django Reinhardt and Django Gennaro Fabre), mescola il jazz e l’arte con la vita personale dell’artista, per esplorare la relazione tra fragilità e creazione in opere sorprendenti che uniscono tradizione iconografica e innovazione contemporanea. Il cuore dell’installazione è costituito da tre grandi sculture di marmo di Carrara in cui Fabre raffigura un neonato fuori scala, suo figlio all'età di 5 mesi e mezzo, ma alto come il padre. Questa seconda sezione della mostra inizia infatti con una nota personale: Fabre ha chiamato il suo primogenito Django Gennaro, dove Django si riferisce a Django Reinhardt, virtuoso chitarrista gypsy jazz belga, acclamato da musicisti di tutti i generi come geniale e innovativo. Reinhardt era riuscito a eccellere e a inventare un genere musicale personale partendo da un grande svantaggio: una grave menomazione alla mano sinistra dovuta a un incidente da ragazzo. Jan Fabre ha scelto di omaggiare queste due importanti figure nella sua vita, fonti di ispirazione per la sua arte. Le delicate forme infantili scolpite incarnano il mistero della nascita e della creazione e sono anche messaggere di partiture musicali jazz, che appaiono sia incise nel marmo sia nei disegni dai colori vivaci, evocando una dimensione giocosa e improvvisata, ispirata alle pitture infantili del giovane Django e ai brani di Reinhardt. Come una partitura musicale multidimensionale che trasporta lo spettatore sulle note dei grandi successi del chitarrista gitano “Minor Swing”, “Nuages” o “Manoir de Mes Rêves”, le opere conducono in un mondo di sogni concreti, di vite fatte d’arte; un lento swing tra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande, un invito artistico a contemplare la fragilità e lo splendore della condizione umana. La mostra tutta è un inno alla musica, filo conduttore che attraversa entrambe le serie: Fabre intreccia note e immagini, trasformando il gypsy jazz di Django Reinhardt in una colonna sonora visiva, mentre i canarini, simbolo di canto e libertà, diventano messaggeri tra il terreno e il celeste. Nato ad Anversa nel 1958, Jan Fabre è un innovatore di spicco e una delle figure più influenti del panorama artistico contemporaneo internazionale. Contribuendo all’arte visiva, al teatro e alla letteratura, è stato il primo artista vivente a tenere grandi mostre personali in istituzioni prestigiose come il Museo del Louvre di Parigi nel 2008 e il Museo Hermitage di San Pietroburgo nel 2017. Inoltre, è l’unico artista ad aver ricevuto l’onore della Cour d’Honneur del Festival di Avignone per tre edizioni consecutive (2001, 2005 e 2006) e ad essere stato incaricato di creare un’opera per la Felsenreitschule al Festival di Salisburgo nel 2007. La mostra, a cura di Dimitri Ozerkov, con contributi di Giacinto Di Pietrantonio, Melania Rossi e Floriana Conte, è accompagnata da un catalogo ricco di analisi critiche e immagini, curato da Melania Rossi e Giovanna Caterina de Feo; un approfondito omaggio alla complessità dell’arte del maestro belga, che intreccia temi personali, simbolici e universali.   Fonte Marta Volterra, Head Press Office HF4     Mon, 13 Jan 2025 17:29:54 +0000 Arte La magia del Natale a Ragusa Ibla, migliaia di visitatori https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33068-la-magia-del-natale-a-ragusa-ibla-migliaia-di-visitatori.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33068-la-magia-del-natale-a-ragusa-ibla-migliaia-di-visitatori.html Dal 7 dicembre scorso, lungo le strade e le piazze del centro storico e non, si sono riversarti fiumi di visitatori che hanno scelto la città antica di Ragusa come meta ideale per minivacanze o pomeriggi di svago. “I conti saranno chiusi a fine gennaio ma, anche senza la conferma delle cifre, il bilancio dell’edizione 2024 di Ragusa Ibla Magia del Natale è decisamente positivo. Ringraziamo tutti per aver reso questa magia possibile”. Così il direttivo del centro commerciale naturale Antica Ibla a conclusione del periodo delle feste che ha visto la città antica animarsi con decine di migliaia di visitatori. Era proprio l’obiettivo che il Ccn si era prefissato già dalla scorsa estate. E, in questo senso, i risultati arrivati si possono considerare senz’altro entusiasmanti. “Abbiamo avuto buonissimi riscontri per il Christmas Village – afferma Loredana Gurrieri, vicepresidente del Ccn Antica Ibla – Quest'anno l’auditorium San Vincenzo Ferreri è stato utilizzato in una veste inedita con la creazione della casa di Babbo Natale impreziosita con luci e scenografie uniche. Bene anche la scelta di aver allestito i mercatini natalizi lungo il viale centrale dei Giardini Iblei. Ogni persona entrata al Christmas Village, ogni spettacolo, laboratorio e momento di festa è stato un prezioso tassello in un mosaico straordinario, che ciascuno ha arricchito con la propria presenza”. Un evento magico ed emozionante che ha preso vita grazie a una proficua collaborazione tra Antica Ibla – Centro commerciale naturale e l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Peppe Cassì e che si è realizzato grazie all’entusiasmo e alla dedizione straordinaria di tutti i soci del consorzio. “Un grazie ai nostri sponsor, partner, collaboratori, ai funzionari del Comune di Ragusa e al parroco del duomo di San Giorgio che hanno contribuito a rendere possibile ogni momento di questo meraviglioso incanto”. Un incanto che ha coinvolto grandi e piccini e che, soprattutto, ha saputo fare vibrare le corde dell’anima, mettendo in risalto tutto ciò che di più speciale ha a che vedere con lo spirito natalizio. “Un grazie speciale a grandi e piccini – ancora Antica Ibla – che hanno scelto di vivere con noi la magia del Natale nel suggestivo borgo barocco di Ibla. Ci portiamo nel cuore la gioia che abbiamo condiviso e non vediamo l’ora di tornare il prossimo anno, con nuove sorprese e una nuova magica fiaba, tutta da raccontare”. La programmazione anticipata e condivisa con i soci, dunque, ha dato i suoi frutti. “Da decenni, ormai, per il periodo natalizio – sottolinea il presidente del Ccn, Daniele La Rosa – non si vedeva Ibla così piena di gente e visitatori. La nostra era una scommessa. E, soprattutto, un voler dimostrare che con la progettazione, la programmazione, la visione, si riescono a ottenere riscontri di un certo tipo, così come in effetti è accaduto. Siamo rimasti colpiti da tanto entusiasmo. Significa che la strada è giusta. E, a questo punto, con l’aiuto di tutti, cercheremo di percorrerla anche per il prossimo futuro. Grazie ai componenti del direttivo, agli sponsor, naturalmente all’amministrazione comunale e al sindaco Peppe Cassì che hanno creduto nel progetto e a tutti coloro che ci hanno dato una mano per dare voce a questo sogno che avevamo.  Si può sempre fare di meglio ma, credo che la nostra città debba essere orgogliosa di aver saputo ospitare una manifestazione che nei prossimi anni potrebbe farla diventare una delle mete turistiche più ambite del Sud Italia”.       Fri, 10 Jan 2025 14:47:51 +0000 Ragusa Le automobili Lamborghini completano il percorso ibrido https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/economia/33067-le-automobili-lamborghini-completano-il-percorso-ibrido.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/economia/33067-le-automobili-lamborghini-completano-il-percorso-ibrido.html In una fase cruciale del suo percorso, con tre modelli presentati in appena 18 mesi, risultati record nel 2024, investimenti importanti in tema di sostenibilità, Automobili Lamborghini ha aperto le porte dello stabilimento di Sant’Agata Bolognese, ad un’ora d’auto da Bologna, ai giornalisti di mass media esteri rappresentati nella Associazione della Stampa Estera in Italia, sedi di Roma e Milano.  L’azienda ha recentemente presentato l’ultimo modello, la supersportiva Lamborghini Temerario, che ha chiuso una fase importante del programma Direzione Cor Tauri, il percorso di decarbonizzazione che coincide, tra l’altro, con il più importante investimento nella storia di Automobili Lamborghini. Con Temerario si completa l’ibridizzazione di tutta la gamma, in attesa del quarto modello tutto elettrico che verrà presentato entro la fine del decennio. Alla luce del raggiungimento di questi obiettivi, Automobili Lamborghini ha invitato recentemente il folto gruppo di corrispondenti per partecipare ad una giornata all’interno dello stabilimento produttivo di Sant’Agata Bolognese, cuore pulsante dell’azienda a livello globale. Durante la giornata, è stata offerta la possibilità di visitare la linea che ospita la produzione delle supersportive, il Museo che espone le vetture iconiche della storia del marchio ma anche scoprire la nuova Temerario ed incontrare il Presidente ed amministratore delegato di Automobili Lamborghini Stephan Winkelmann, ed altri esperti dell’azienda, che hanno illustrato storia, produzione e prospettive della celebre impresa, vanto del design e dell’inventiva italiana. Come ha ribadito più volte Winkelmann, tedesco ma vissuto a Roma per anni,, pur essendo ora Lamborghini parte del gruppo Volkswagen, mantiene una autonomia di gestione che non incide sui suoi progetti e linee operative. Lamborghini, nonostante le ombre che affollano l’industria automobilistica italiana ed internazionale, non ne risente, rimanendo una storia di successo. Dopo aver superato per la prima volta nel 2023 il traguardo delle diecimila vetture consegnate, il 2024 resterà negli annali aziendali per il miglior risultato ottenuto dalla fondazione avvenuta nel 1963, chiudendo l’anno con 10.687 vetture consegnate, pari a un incremento del +6% rispetto ai dodici mesi precedenti. E non si ha alcuna intenzione di oltrepassare la soglia delle diecimila auto prodotte annualmente. “Il 2024 è stato un anno di crescita continua per Automobili Lamborghini, in linea con la tendenza positiva degli ultimi anni, un risultato che testimonia il legame sempre più forte con i nostri clienti e l’interesse crescente delle nuove generazioni verso il marchio. In un periodo di trasformazione, abbiamo introdotto modelli che hanno ricevuto un consenso straordinario, confermando il nostro impegno verso l’eccellenza e lo sviluppo sostenibile” ha dichiarato Winkelmann, “i risultati ottenuti evidenziano il successo nel bilanciamento strategico tra domanda ed offerta e di un portafoglio ordini ben calibrato, rafforzando l’attrattività del marchio e il valore residuo dei nostri prodotti”. I primi 9 mesi del 2024 hanno fatto registrare il miglior risultato di sempre in termini di consegne, fatturato e risultato operativo, generando un fatturato di 2434 milioni di euro, pari ad un +20,1% rispetto allo stesso periodo del 2023 ed un risultato operativo di 678 milioni di euro con un incremento del 9,8%”. il valore del marchio ammonta a 4,5 miliardi di euro, il 15% in più del valore del fatturato stesso. Per quanto riguarda i bacini di vendita, Lamborghini dispone di una distribuzione molto bilanciata nelle macroregioni, con al primo posto Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), seguita da America e Apac (Asia Pacifico). Gli Stati Uniti guidano le vendite), seguiti da Germania e Regno Unito. Lamborghini viene scelta per il design, sempre riconoscibile, e per le prestazioni misurate su due livelli: da un lato ci sono l’accelerazione, la velocità massima, il giro su pista, dall’altro la parte delle emozioni, nel senso che, chi è alla guida, sente la vettura e percepisce come questa faccia sentire il guidatore. Quest’ultimo elemento viene chiamato, dice Winkelmann, ‘il piacere di guida’ che deriva dal suono, dalla reattività, dall'accelerazione percepita e dalla dinamica di guida esaltata dall'uso della fibra di carbonio. Tutti gli acquirenti possono inoltre accedere al programma ‘Ad Personam’, che permette di configurare la propria auto nel dettaglio e secondo i gusti individuali. Lo studio per i progetti dedicati si trova nella sede, ma sono presenti opzioni di accesso digitalizzate e interattive, che consentono di sviluppare la propria vettura da remoto, presso le concessionarie o nei saloni espositivi di New York e Tokyo. Questa possibilità è molto apprezzata; tutte le vetture Revuelto (98%) presentano almeno un contenuto Ad Personam nel proprio equipaggiamento, così come le Urus (93%). Nel suo intervento e dei suoi collaboratori, e rispondendo a molte domande degli ospiti, Winkelmann ha evidenziato come l’azienda stia sperimentando  un periodo senza precedenti, con l’introduzione di tre nuovi modelli di vetture in soli diciotto mesi, con il raggiungimento dell'importante traguardo dell'ibridizzazione completa della gamma, grazie alla presentazione della Temerario. L’efficacia della gestione anche sul lato prodotto, è altresì confermato dal solido portafoglio ordini che copre tutto il 2025 per Urus SE e tutto il 2026 per Revuelto, mentre a settembre è stata avviata la distribuzione anche della Temerario. Winkelmann ha ribadito come Lamborghini prosegua la sua missione di prodotto italiano operando esclusivamente nel territorio locale pur se con una ottica internazionale, e come il legame con le radici italiane siano parte integrante della natura aziendale, con una profonda dedizione per la regione di origine, l’Emilia-Romagna, per le persone e le loro famiglie, elevando al contempo l'attrattività e la competitività di questo territorio unico al mondo. Ogni singola vettura rispetta i più alti standard di qualità , ogni dettaglio viene gestito internamente, monitorando l'intera filiera. Dalla progettazione allo sviluppo nei minimi dettagli, alla produzione della fibra di carbonio e dei motori: tutto viene gestito, sviluppato e prodotto nella sede di Sant'Agata Bolognese. Sulle le prospettive, il 2024 si è concluso con un record, ribadendo il marchio tra quelli più redditizi del segmento del lusso. Per Revuelto, i tempi di attesa superano i due anni, mentre per Urus SE gli ordini coprono tutto il 2025, mentre per la nuova Temerario, il carnet di ordinazioni è cominciato a settembre con riscontri molto positivi. In genere, i tempi di consegna di un veicolo ordinato non è inferiore ai 18 mesi. Ma il 2024 si è chiuso dopo un lavoro importante anche per il Lamborghini Polo Storico, il Museo, un anno pieno di attività e premi ottenuti nell’ambito dei più prestigiosi concorsi di eleganza internazionali che hanno ulteriormente consolidato il suo ruolo come punto di riferimento per i collezionisti Lamborghini di tutto il mondo. Il 2025 è un anno speciale: il Lamborghini Polo Storico festeggia il suo decimo anniversario, un traguardo significativo che testimonia la continua evoluzione del dipartimento.     Fri, 10 Jan 2025 14:43:09 +0000 Economia “Discipline of Freedom” di Davide Perico e Mellow Dive https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/spettacolo/33066-discipline-of-freedom-di-davide-perico-e-mellow-dive.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/spettacolo/33066-discipline-of-freedom-di-davide-perico-e-mellow-dive.html I musicisti Davide Perico e Mellow Dive  annunciano l’uscita del loro nuovo progetto musicale, Discipline of Freedom, prevista per il 31 gennaio 2025 su tutte le principali piattaforme digitali. L’album,  concettuale,  è ispirato al capolavoro filosofico di Friedrich Nietzsche Così parlò Zarathustra, e si compone di otto tracce che esplorano temi fondamentali quali la trasformazione, il superamento di sé e la crescita esistenziale. Attraverso una combinazione unica di jazz fusion e lofi beats, l’album si propone di trasportare l’ascoltatore in un viaggio sonoro e filosofico, alla scoperta di nuove possibilità di evoluzione personale. Ogni brano di questo lavoro approfondisce un aspetto specifico della filosofia nietzschiana, utilizzando il linguaggio universale della musica per tradurre idee complesse in emozioni tangibili. Discipline of Freedom vede anche la partecipazione di artisti di spicco come Yotsugi e Francesco James Dini (FJD), offrendo un’esperienza musicale ricca di contaminazioni, sperimentazione e intensità. Nella circostanza, Davide Perico e Mellow Dive si sono spinti oltre i limiti della loro consueta produzione strumentale, includendo quattro brani cantati. L’intento è quello di amplificare la forza del messaggio artistico e filosofico, rispondendo con eleganza e profondità al caos dei tempi moderni. La loro musica, pur rimanendo sempre delicata e poetica, alza simbolicamente il volume per veicolare con decisione un messaggio di rinnovamento e trasformazione. Un vinile esclusivo per celebrare l’arte Per gli appassionati di musica e arte, è stata realizzata una speciale edizione in vinile di Discipline of Freedom. Questa versione, con l’artwork stampato direttamente sul disco, non sarà disponibile in commercio, ma potrà essere vinta partecipando a un’estrazione esclusiva. Davide Perico Davide Perico vive attualmente in provincia di Milano. Professionista versatile e competente,  molto apprezzato nel panorama musicale e audio, si è diplomato in studi classici e successivamente in ingegneria del suono. Esperto musicista, suona pianoforte, tastiere, basso elettrico, chitarra, ed ha oltre trent’anni di esperienza come produttore, tecnico del suono e compositore di musica per film e videogiochi. Specializzato nella creazione di composizioni elettroniche e orchestrali, Davide Perico nutre una profonda passione per la realizzazione di colonne sonore per film, videogiochi e progetti multimediali. È inoltre ampiamente riconosciuto per il suo lavoro come produttore nel genere lofi e beats, con brani inclusi in importanti playlist editoriali su piattaforme come Spotify, Apple Music e Amazon Music. La sua carriera lo ha visto lavorare come FOH Engineer con artisti internazionali di fama, tra cui Yellow Jackets, Scott Henderson, Gary Willis e molti altri.  Tra il 1997 e il 2002 è stato Resident FOH Engineer presso il Live Club, uno dei principali locali di musica live in Italia. E’  noto anche per il suo contributo a colonne sonore di videogiochi come Zerospace, Darkrise e The Repair House, oltre a film come Darkness Within e The Cobbler’s Wife. Ha inoltre realizzato sound design per videogiochi, con progetti degni di nota come Tennis Esports per Oculus Quest 2 e Destructure – Among Debris.  È altamente qualificato nell’utilizzo di software audio professionali come Pro Tools, Nuendo, Wwise e FMOD, oltre a software visivi come Maxon Cinema 4D e la suite Adobe. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti.  Uno dei più recenti è “Fair Play for Life”  del  Comitato Nazionale Italiano Fair Play, Associazione benemerita del CONI, per aver creato l’inno dell’ evento omonimo, che nel 2025 festeggerà la quarta edizione. Alcuni video musicali da lui creati in computer grafica hanno raccolto consensi e premi all’interno di importanti festival cinematografici internazionali (Vesuvius International Film Fest, Black Swan International Film Festival, Best Music Video Award, Buzz Vicious Underground Film Festival, London International Film Festival, Andromeda Film Festival, Paris Film Festival, Berlin Shorts Award, International Music Video Awards…). Davide Perico ha  consolidato talento nel fondere generi diversi, e questo lo ha reso una figura unica nel mondo della musica per film, con una particolare predilezione per le atmosfere immersive e sperimentali.     Fri, 10 Jan 2025 14:34:14 +0000 Moda e spettacolo Il nuovo libro di Diego Galdino ambientato a Roma https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/corriere-letterario/33065-il-nuovo-libro-di-diego-galdino-ambientato-a-roma.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/corriere-letterario/33065-il-nuovo-libro-di-diego-galdino-ambientato-a-roma.html Lascia che sia (Bertoni Editore), il nuovo libro di Diego Galdino è ambientato a Roma, nel cuore della città eterna. Flaminia Palladino, la proprietaria della libreria antiquaria più famosa d’Italia, vive a Roma, sull’Appia Antica, nella bellissima villa di famiglia, con il fratello Enea. Un bel giorno Laura, la loro sorella minore, ormai affermata stilista, a causa di un contrattempo sul lavoro che la costringe a partire per New York, fa ai due una richiesta al quanto particolare: quella di accogliere il suo fidanzato Alex, che sarà nella città eterna per una breve vacanza, e che ancora non sa che non troverà Laura ad attenderlo. Sarà l’inizio di una serie di eventi che, tra scherzi del destino, anime gemelle, tazzine di caffè e consapevolezze BIO DIEGO GALDINO Classe ’71, vive a Roma e ogni mattina si alza alle cinque per aprire il suo bar in centro, dove tutti i giorni saluta i clienti con i caffè più fantasiosi della città. Dopo shakerare, scrivere è la sua grande passione. Ha esordito con “Il primo caffè del mattino” (Sperling & Kupfer 2013). Grazie ad Angelo Barraco dell'ufficio stampa del  BERTONI EDITORE abbiamo realizzato questa intervista per il Corriere del Sud INTERVISTA ALL’AUTORE 1) Il tuo rapporto con la scrittura? Per me la scrittura è una seduta terapica, lo psicologo a cui dire tutta la verità nient'altro che la verità, lo giuro. Perché la scrittura se ti deve dire che sei stato uno stronzo te lo sbatte in faccia senza paura di farti male. 2) Come nasce l'idea del tuo nuovo manoscritto? Nasce dal fatto che il mio matrimonio è finito ed io avevo bisogno di raccontarmi una storia d'amore che a differenza della mia finisse bene. 3) Raccontaci i luoghi dov'è ambientato? Una Villa storica sull'Appia Antica, una libreria antiquaria, il Parco della Caffarella, Trinità dei Monti, Roma... what else? 4) Parlaci dei personaggi del tuo romanzo? Flaminia la Domina della storia, suo fratello Enea, sua sorella Laura, Alex il fidanzato di Laura, ognuno di questi personaggi racchiude qualcosa di me, qualcosa di tutti noi, del nostro vissuto, come nei film di Eddie Murphy in cui lui interpreta tutti i personaggi. 5) Com'è nata la scelta del titolo? Dalla canzone dei Beatles e perché è quello che dovremmo fare tutti più spesso. 6) Quali saranno le prossime iniziative relative al libro (presentazioni, fiere, firma copie, ...). In realtà ho deciso con questo romanzo di navigare a vista e vedere di giorno in giorno cosa può succedere... E poi devi dirmelo tu, sei tu il mio ufficio stampa adesso. 7) Se dovessi scegliere una frase del tuo nuovo ultimo romanzo, quale sceglieresti e perché? "Senza di te il caffè non è più buono e se non è buono, che piacere è?” 8) Se dovessi scegliere tre aggettivi per rappresentare il tuo ultimo libro quali scegliersti. Dolce, dolce, dolce. 9) In quale o quali generi letterari incaselleresti il tuo libro? Genere romantico. 10) È importante scrivere, ma è sicuramente più importante leggere, le tue letture preferite? Il mio libro per la vita è Persuasione di Jane Austen, il romanzo d'amore più bello che abbia letto è Le pagine della nostra vita, il romanzo in assoluto più bello che abbia letto è I pilastri della terra di Ken Follet, il mio classico preferito è Il conte di Montecristo.     Fri, 10 Jan 2025 14:31:34 +0000 Corriere letterario Giorgia Meloni in Lapponia per un quadrilaterale sotto l’Aurore boreale https://www.corrieredelsud.it/nsite/societa-e-costume/33064-giorgia-meloni-in-lapponia-per-un-quadrilaterale-sotto-l-aurore-boreale.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/societa-e-costume/33064-giorgia-meloni-in-lapponia-per-un-quadrilaterale-sotto-l-aurore-boreale.html Subito dopo il Consiglio europeo del 19 e 20 dicembre prossimi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni volerà direttamente dalla capitale belga in Finlandia per partecipare,su invito del primo ministro finlandese Petteri Orpo, al primo Vertice "Nord-Sud", per trattare le principali sfide di sicurezza che l’Unione europea ha di fronte nell'attuale contesto internazionale. Si tratta di un vertice a quattro che doveva svolgersi lo scorso aprile, poi rinviato per motivi di agenda e stabilito ora nei giorni successivi al vertice di Bruxelles, vertice che dovrebbe rappresentare un modello innovativo e capace di riflettere sensibilità trasversali a livello europeo. La riunione quadrilaterale si terrà a Saariselkä , un piccolo villaggio di 350 abitanti situato nella provincia di Inari, estremo nord della Lapponia finlandese, 260 chilometri a nord del Circolo polare artico, e parteciperanno il primo ministro svedese Ulf Kristersson e quello greco Kyriakos Mitsotakis, nonchè e l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza, l’estone Kaja Kallas. Il programma prevede sabato 21 due sessioni: la prima, nella mattinata, dedicata al contesto di sicurezza europeo, e la seconda, nel pomeriggio, con un approfondimento delle questioni migratorie, mentre, il giorno successivo, è prevista un'ultima sessione di lavoro per discutere dei possibili seguiti operativi del vertice e dell'eventualità di sviluppare ulteriormente questo schema "Nord-Sud". "L'Europa deve assumersi una maggiore responsabilità per la propria sicurezza. Ciò significa che i paesi europei devono essere leader forti, sia nell'UE che nella NATO. La nostra più grande minaccia è la Russia, che sta cercando di consolidare il potere e seminare discordia in Europa. La situazione geopolitica è molto impegnativa anche in Medio Oriente e Nord Africa, per esempio", ha affermato il Primo Ministro Orpo. In questa circostanza, i quattro partecipanti reggono tutti governi di centrodestra nei rispettivi paesi, il che farebbe pensare ad una omogeneità ideologica, che faciliterà le discussioni previste, L’invito a politici e responsabili di governi UE a partecipare a questo tipo di riunioni ristrette nella remota Lapponia da parte di loro colleghi finlandesi, non è una novità. Franco Frattini, in due ruoli diversi, partecipò a riunioni in questa località nel 2007 e 2010. La Finlandia, come ha anche ricordato l’ambasciatore finlandese in Italia, Matti Lassila, durante la recente celebrazione a Roma della indipendenza finnica, ha sempre perseguito modalità per promuovere incontri che favoriscano pace e distensione tra i popoli e non ha mai esitato ad invitare responsabili di Stati o di governi nel suo territorio per facilitare ogni occasione che possa produrre elementi di distensione. Una curiosità: nel 1989, l’allora Presidente del Senato Giovanni Spadolini, volò direttamente da Roma ad Ivalo, con calorosa accoglienza dai rappresentanti locali del popolo Sámi . Saariselkä è una località ormai nota a livello internazionale come sede per sport invernali e per l’opportunità di ammirare le aurore boreali e, nello stesso tempo, molto attrattiva anche per i turisti italiani. L’aeroporto di Ivalo, il più settentrionale della Finlandia, è solo ad una trentina di km di distanza ed un volo diretto da Bruxelles dovrebbe durare sulle 3 ore. Non è noto dove si svolgerà il quadrilaterale, ma in ogni caso gli ambienti anche in Lapponia sono molto confortevoli, nonostante il clima artico, e la Presidente Meloni avrà anche l’opportunità di una ottima sauna al chiarore di unì’aurora boreale (se si verificherà).    Mon, 16 Dec 2024 18:12:12 +0000 Società e costume L'ultima opera letteraria della scrittrice Marinella Gagliardi Santi https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/corriere-letterario/33063-l-ultima-opera-letteraria-della-scrittrice-marinella-gagliardi-santi-2.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/corriere-letterario/33063-l-ultima-opera-letteraria-della-scrittrice-marinella-gagliardi-santi-2.html Marinella Gagliardi Santi, insegnante di lettere, scrittrice e velista, ha all'attivo alcuni libri di narrativa che riflettono i suoi molteplici interessi, l'ultimo è “Chi ce lo fa fare di andar per mare?!”, edito da il Frangente. Milanese di nascita e ligure di adozione, unisce alla passione per la navigazione un profondo interesse per il mondo antico, soprattutto romano. Ha scritto libri di genere diverso, ma il mare è il motivo di fondo che li accomuna tutti: Non comprate quella barca (Le Mani); Defixiones Il mistero delle tavolette magiche e Defixiones Dimenticare Pompei (Armando Curcio Editore); Le allegre messe funebri (Europa Edizioni) e Burrasca per tre (Golem Edizioni). I suoi romanzi hanno ottenuto numerosi riconoscimenti e premi in concorsi letterari nazionali. Se chiedete a Marinella Gagliardi Santi, scrittrice di mare (e non solo) perché naviga, vi dirà per il piacere di viaggiare, scoprire, evadere, emozionarsi, mettersi alla prova e divertirsi. Ne è una testimonianza il suo libro "Chi ce lo fa fare di andar per mare?!" edito da il Frangente e illustrato dai disegni di Davide Besana, che ha colto i momenti più intriganti della navigazione di Marinella e di suo marito da Genova alle Egadi. Navigare, per lei, significa imbarcarsi con entusiasmo in nuove avventure senza più la voglia di fermarsi, e quando ci si sente Novelli Ulisse, si deve essere pronti a tutto, l'avventura più incredibile è dietro l'angolo, non appena si lascia un ormeggio. E a volte, se si sbarca con l'intenzione di riposarsi dalle fatiche della navigazione, può succedere che nuove "sorprese" siano in agguato. Potete così immaginare come l'autrice ci proponga un libro agile, ironico, divertente, diretto, che esprime quel sentimento di pura felicità che la navigazione a vela ci può regalare, l'entusiasmo di solcare le onde immersi in mare sole vento... Significativa la frase conclusiva del libro: "anche se nei momenti più drammatici ci chiediamo chi ce lo fa fare di andar per mare, ogni anno le sirene ci chiamano e noi non resistiamo al loro canto, saliamo su Vizcaya e l'avventura ha inizio...". Gusto per la scoperta, evasione, divertimento, emozioni: nel racconto di un viaggio a vela da Genova alle Egadi si può trovare tutto questo e molto di più. Sì, perché navigare significa imbarcarsi in imprese inaspettate e quando si parte novelli Ulisse per solcare il mare senza più voglia di fermarsi si deve essere pronti a tutto: lasciato l'ormeggio l'avventura è dietro l'angolo. E anche se si decide di sbarcare a terra per riposarsi dalle fatiche della navigazione ed esplorare isole e coste, non si può mai sapere come andrà a finire…Quando si viaggia in barca a vela, infatti, bisogna mettere in conto i disagi di una vita spartana e riuscire a far fronte a situazioni del tutto impensabili, ma cimentarsi con se stessi navigando è un'esperienza veramente impagabile. In queste nuove avventure a bordo di Vizcaya al racconto ironico di guai e peripezie si alterna e si sovrappone quel sentimento di pura felicità che solo la barca a vela sa regalare, l'entusiasmo di trovarsi in mare, tra vento e onde. I disegni di Davide Besana colgono momenti intriganti e divertenti del libro, accompagnati da altri, poetici.   Mon, 16 Dec 2024 18:07:00 +0000 Corriere letterario Storie insolite di uomini, luoghi e oggetti dei musei di Napoli https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/corriere-letterario/33062-storie-insolite-di-uomini-luoghi-e-oggetti-dei-musei-di-napoli.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/corriere-letterario/33062-storie-insolite-di-uomini-luoghi-e-oggetti-dei-musei-di-napoli.html Giovedì 19 dicembre dalle ore 17,45 alle ore 19,30 a Villa Fernandes, aula 2, in Via Diaz 144 a Portici, in provincia di Napoli verrà presentato il libro, appena pubblicato, di Giovanni Liccardo “Storie insolite di uomini, luoghi e oggetti dei musei di Napoli”. Storico e archeologo della tarda antichità, svolge l’incarico di Dirigente Scolastico all’ISS “C. Levi” di Portici. L’interesse prevalente del libro, che si intitola Storie insolite di uomini, luoghi e oggetti dei Musei di Napoli, non è quello di tratteggiare ogni singola sala o ambiente o manufatto dei musei di Napoli, piuttosto – dopo una necessaria contestualizzazione storica e tipologica e senza nessuna pretesa di esaustività e completezza – è quello di raccontare storie di uomini curiosi e affascinanti; descrivere luoghi specialissimi e intriganti; presentare oggetti insoliti e rari che le sale napoletane custodiscono. Liccardo spiega che «il volume che si propone non è una “comune” guida descrittiva delle opere conservate, neppure racconta semplicemente i musei “riducendoli” a luoghi di esposizione». In effetti, i musei di Napoli sono una tipologia molto complessa, soprattutto per le finalità, le collezioni, gli esiti formali e il rapporto con la città, ma è in questa differenza e ricchezza il loro forte legame con Napoli e il territorio in cui essi stessi s’innestano ed esplicano le loro attività. L’autore, in proposito, puntualizza che «i musei di Napoli sono depositi di manufatti incredibili e straordinari più o meno unici; in questo libro alcuni di questi articoli preziosi e strani vengono presentati come uno strumento di comunicazione e di educazione, oltre che come un assortimento organico di prodotti e immagini che hanno determinato esperienze e avventure umane antiche e recenti, imponendosi alla sensibilità e alla coscienza oltre che all’intelligenza del napoletano di oggi. I musei di Napoli sono sicuramente articolati contenitori, per così dire, caratterizzati da una eccezionale dotazione artistica e documentaria, che si dirama secondo numerose e variegate direttrici archeologiche, storico-artistiche, antropologiche, scientifiche. Il loro patrimonio si innerva e trae alimento da sorprendenti elementi di attrazione e di fascino, continuando a tramandare il corredo genetico della storia plurisecolare della città, con incredibili e rare tradizioni ed espressioni culturali». Ma il libro, conclude Liccardo, intende sottolineare anche «il valore della memoria delle loro trame e delle loro raccolte; memoria che è cosa diversa dalla storia, un’opposizione che bisogna capire bene, perché questa è scientifica e quella è emotiva, questa è critica e quella partecipativa, questa propone distacco dal passato e quella la continuità di un presente senza limiti in cui anche ciò che si è svolto tanto tempo fa è ancora qui. Dunque, vuole fornire un quadro dei musei della città come centri di conoscenza, informazioni, riflessioni e produzione culturale radicati nel territorio urbano; presentarli, in altre parole, con una prospettiva nuova e originale, ovvero nel loro forte connotato educativo e propositivo nei confronti della vita culturale passata, presente e futura di Napoli. Se l’intento di ricordare la storia della città per tramandarla ai posteri è sempre esistito, si scopriranno le ragioni per le quali alcune opere d’arte erano collocate un tempo nei luoghi pubblici; si racconteranno avvenimenti storici specifici da angolazioni originali; si riconosceranno manufatti straordinari conservati e opere di varia natura e tipologia che hanno caratterizzato l’identità, la storia e le tradizioni della città». Un libro, dunque, davvero interessante e originale nell’impostazione degli argomenti trattati; ma non solo: l’opera ha anche una genesi particolare. Nasce d’intesa con Maurizio Cuzzolin, appassionato e illuminato editore napoletano, che tra l’altro introduce l’opera con una affettuosa prefazione, per celebrare precisamente il venticinquesimo anniversario della prestigiosa vittoria del Premio Cimitile, oggi tra le più importanti rassegne letterarie nazionali, un grande attrattore culturale, uno degli eventi culturali più importanti della Regione Campania, una grande opportunità di promozione turistica, culturale, ed economica del territorio regionale. Nel 2000, infatti, il libro di Giovanni Liccardo, Vita quotidiana a Napoli prima del medioevo, pubblicato ancora da Cuzzolin, fu premiato come “miglior opera nazionale di arte paleocristiana e medievale”. Quell’anno, tra l’altro, condivisero il premio Giulio Andreotti (per la sezione della saggistica), Adele Ammendola (per la sezione giornalismo), mentre Agostino Cordova, allora procuratore di Napoli, ebbe la menzione di un premio speciale. A quel fortunato libro Liccardo ne ha fatti seguire molti altri: Introduzione allo studio dell’archeologia cristiana. Storia, metodo, tecnica (edito dalla San Paolo, nel 2004); Architettura e liturgia nella Chiesa antica (pubblicato dalla celebre casa editrice Skira nel 2005) e Redemptor meus vivit. Iscrizioni cristiane antiche dell’area napoletana (presentato con l’editore trapanese Il Pozzo di Giacobbe nel 2008). Molto intensa, infine, è stata la collaborazione di Liccardo con la romana Newton Compton, casa editrice con la quale ha presentato vari testi di “napoletanistica”, ovvero sulle testimonianze storico-artistiche e archeologiche di Napoli, tra i più recenti: Napoli sotterranea. Una guida alla scoperta dei misteri, segreti, leggende e curiosità nascoste (2019), La smorfia napoletana. Origine storia e interpretazione (2019), Alla scoperta di Napoli archeologica (2021), La storia di Napoli in 1001 luoghi (2022) e Alla scoperta dei segreti perduti di Napoli (2023). Mon, 16 Dec 2024 18:03:44 +0000 Corriere letterario Babbo Natale porta la magia del Natale negli ospedali di Sora e Frosinone https://www.corrieredelsud.it/nsite/societa-e-costume/33061-babbo-natale-porta-la-magia-del-natale-negli-ospedali-di-sora-e-frosinone.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/societa-e-costume/33061-babbo-natale-porta-la-magia-del-natale-negli-ospedali-di-sora-e-frosinone.html In questi giorni la Fondazione Boccadamo ha diffuso una ventata di gioia natalizia nei reparti di pediatria degli ospedali di Sora e Frosinone. Grazie all'iniziativa "Mettiamoci in Gioco", Babbo Natale ha fatto una visita anticipata ai piccoli pazienti, portando loro doni e sorrisi. L'arrivo inaspettato di Santa Claus ha riempito i reparti di stupore ed emozione. I bambini, incantati, hanno accolto Babbo Natale con abbracci e richieste di selfie. La magia del Natale ha così mitigato, seppur per un breve frangente, il disagio del ricovero ospedaliero. La Fondazione Boccadamo, grazie alla collaborazione con il Rotary Club Anagni - Terra dei Papi, ha raccolto numerosi giocattoli, donando ai piccoli pazienti un momento di spensieratezza e allegria. "Siamo felici di aver portato un po' di magia nel cuore di questi bambini e delle loro famiglie" - ha dichiarato Tonino Boccadamo, presidente della Fondazione - "L'iniziativa 'Mettiamoci in Gioco' è un modo per far sentire ai piccoli pazienti che non sono soli, anche durante le festività". La visita di Babbo Natale è stata un'occasione per ringraziare tutto il personale medico e sanitario, sempre in prima linea nel prendersi cura dei più piccoli. Mon, 16 Dec 2024 17:59:53 +0000 Società e costume Giorgia Meloni ad Atreju: “Occasione unica per cambiare l’Italia” https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/prima-pagina/33060-giorgia-meloni-ad-atreju-occasione-unica-per-cambiare-l-italia.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/prima-pagina/33060-giorgia-meloni-ad-atreju-occasione-unica-per-cambiare-l-italia.html L’intervento conclusivo di Giorgia Meloni all’edizione 2024 di Atreju si presenta come un manifesto di intenti e di rivendicazioni, sottolineando il ruolo del suo governo nel plasmare una nuova visione per l’Italia e per l’Europa. Con il motto "l'occasione è ora", il Presidente del Consiglio ha chiamato a raccolta la platea, esortando a "mettersi ai remi" per perseguire il cambiamento del Paese, dimostrando la consapevolezza che le opportunità attuali richiedono scelte ferme, una visione chiara e la capacità di resistere a ostacoli e critiche. L'evento ha registrato numeri straordinari, con 50.000 presenze e oltre mille giornalisti da tutto il mondo, configurandosi come un momento di forte partecipazione popolare. Meloni, tra ricordi personali e battute, ha enfatizzato il valore delle radici ideologiche e della continuità politica, invitando a trarre lezioni dal passato per costruire il futuro. Le dichiarazioni chiave Unità e stabilità del centrodestra: Meloni ha evidenziato come la compattezza della coalizione rappresenti un tratto distintivo rispetto al passato, garantendo autorevolezza e continuità politica. Ha affermato che il centrodestra manterrà la rotta fino alla fine della legislatura e oltre, sottolineando che il destino della nazione prevale su qualsiasi interesse personale. Critiche alla sinistra:  L’intervento è stato punteggiato da attacchi al Partito Democratico e ai suoi leader, con riferimenti all’assenza di risultati concreti e accuse di ipocrisia su temi come il salario minimo e le pensioni. Meloni ha anche rivolto stoccate al segretario della CGIL, Landini, accusandolo di agire più per calcolo politico che per il bene dei lavoratori. Giorgia Meloni, nel suo intervento ad Atreju, ha sottolineato come la sinistra abbia tentato di ostacolare la nomina di Raffaele Fitto in Europa, lasciando intendere che esistano ancora pregiudizi ideologici che condizionano le dinamiche politiche a livello europeo. “Per loro, se non sei di sinistra, non puoi fare il commissario europeo,” ha dichiarato con fermezza, rimarcando la natura antitetica e alternativa di Fratelli d’Italia rispetto alle posizioni della sinistra. Meloni ha poi colto l’occasione per fare un annuncio significativo: la sua prossima decisione di dimettersi dalla carica di presidente dei Conservatori e Riformisti europei (ECR). “Questa splendida comunità politica merita un presidente a tempo pieno, con una maggiore energia di quella che ora posso dedicare,” ha affermato, esprimendo il suo rispetto per il ruolo e per le sfide che attendono il gruppo politico europeo. Con questa scelta, Meloni ha voluto sottolineare la sua visione di leadership come servizio, lasciando spazio a una guida dedicata a tempo pieno per il futuro dell’ECR. Ha inoltre annunciato che tra i candidati ci sarà il primo ministro della Polonia, che ha definito un “amico dell’Italia,” anticipando il sostegno italiano alla sua candidatura. Questo passaggio del discorso non solo ha ribadito la centralità del rapporto tra Italia e Polonia nel contesto europeo, ma ha anche evidenziato l’obiettivo del governo italiano di rafforzare l’identità conservatrice e riformista nel panorama politico dell’UE. Una scelta che, nelle intenzioni di Meloni, vuole rappresentare un cambio di passo e una continuità strategica per il centrodestra europeo. La frecciata a Prodi: “Lui di obbedienza se ne intende” Romano Prodi ha recentemente affermato che “l’establishment adora Meloni perché obbedisce”. Una dichiarazione che Giorgia Meloni non ha esitato a respingere con fermezza, contrattaccando sulle scelte politiche del passato dello stesso Prodi. “Voglio dire a Romano Prodi che molte delle sue decisioni, dalla svendita dell’Iri alla modalità con cui l’Italia entrò nell’Euro, fino al ruolo determinante nell’ingresso della Cina nel Wto, dimostrano che di obbedienza se ne intende parecchio,” ha dichiarato la premier, lanciando una frecciata diretta e pungente. Meloni ha poi sottolineato come le scelte di Prodi abbiano avuto conseguenze pesanti sia per l’Italia sia per l’Europa, lasciando intendere che l’adesione cieca a dinamiche internazionali e l’assenza di una visione strategica autonoma abbiano rappresentato errori storici. “Da persone come lui abbiamo imparato che obbedire non porta bene né alla nazione né all’Europa,” ha aggiunto, ribadendo il carattere di rottura e indipendenza che il suo governo intende perseguire rispetto alle logiche del passato. Questa risposta non è solo una replica a un’accusa, ma una dichiarazione d’intenti. Meloni rivendica una linea politica che vuole difendere l’interesse nazionale e riaffermare l’autonomia decisionale dell’Italia nel contesto europeo e globale. Un approccio che, nelle sue parole, è diametralmente opposto a quello che attribuisce ai governi del passato, spesso accusati di piegarsi alle pressioni esterne a scapito del benessere del Paese. “Abbiamo ereditato sprechi vergognosi come superbonus e reddito di cittadinanza” Giorgia Meloni ha ribadito con determinazione l’impegno del suo governo nel ridurre la pressione fiscale per chi lavora e produce, un obiettivo che considera prioritario per rilanciare il Paese. "Continueremo a ridurre le tasse su chi lavora, come abbiamo già fatto con il taglio del cuneo fiscale, l’accorpamento delle aliquote Irpef e l’introduzione della flat tax per i lavoratori autonomi". La premier ha però sottolineato che il percorso resta lungo e complesso, poiché l’attuale governo ha ereditato uno Stato caratterizzato da inefficienza e sprechi. "Abbiamo dovuto affrontare situazioni come la ristrutturazione delle seconde case finanziata dal superbonus o il Reddito di cittadinanza assegnato anche a chi poteva lavorare: misure costose e insostenibili, pagate spremendo chi lavora e fa impresa". Meloni ha evidenziato come uno Stato più efficiente non significhi solo ridurre i costi, ma anche combattere il clientelismo, una piaga che penalizza il sistema economico e sociale del Paese. Nel suo discorso, la premier ha inoltre lanciato un messaggio diretto alla sinistra, accusandola di essere preoccupata dall’idea di un’Italia che riforma e semplifica. "Capisco che uno scenario del genere possa allarmare la sinistra, abituata a mantenere un certo tipo di sistema, ma non spaventa noi e, soprattutto, non spaventa i cittadini". Guardando al futuro, Meloni ha anticipato che il 2025 sarà un anno cruciale per le riforme strutturali, spesso rimandate per timore di affrontare resistenze e criticità. "L’anno che verrà sarà quello delle riforme che spaventano molti. Andremo avanti sul premierato, una misura temuta dai campioni olimpici dei giochi di palazzo, sull’autonomia differenziata, sulla riforma fiscale e sulla riforma della giustizia". Con queste parole, la presidente del Consiglio ha tracciato una chiara roadmap per consolidare la modernizzazione del Paese e riaffermare la centralità del merito e dell’efficienza come valori guida per il governo. Immigrazione e lotta al crimine organizzato:  Sul fronte dell’immigrazione, ha difeso l’accordo con l’Albania, descrivendolo come un modello europeo e uno strumento per combattere il traffico di esseri umani. Meloni ha inoltre rivendicato i risultati del governo nella lotta alla criminalità organizzata, con un riferimento diretto agli interventi a Caivano. Riforme strutturali: Il 2025 sarà, secondo Meloni, l’anno delle riforme cruciali, dal premierato all’autonomia differenziata, passando per le modifiche al sistema fiscale e giudiziario. Riforme che, nella sua visione, sono essenziali per modernizzare il Paese e ridurre le disuguaglianze. Politica estera come politica interna: Meloni ha sottolineato i successi delle missioni internazionali, descrivendole come un’estensione della politica interna, capace di creare opportunità e benefici per il sistema produttivo italiano. Polemiche e frecciate L’intervento non ha risparmiato toni polemici: tra i bersagli ci sono stati Romano Prodi, accusato di scelte poco lungimiranti durante la sua carriera politica, e Roberto Saviano, con un riferimento critico alla narrativa antimafia.  Giorgia Meloni non ha risparmiato una stoccata agli ambienti culturali vicini alla sinistra, commentando con sarcasmo le critiche mosse al decreto sicurezza. "Vedo una grande mobilitazione da parte di cantanti e attori contro le nostre misure. Una mobilitazione che, a giudicare dai precedenti, avrà più o meno gli stessi risultati ottenuti dagli attori di Hollywood contro Donald Trump". La premier ha voluto evidenziare come, spesso, queste iniziative provenienti dal mondo dello spettacolo abbiano un impatto più mediatico che concreto, sottolineando al contempo la determinazione del governo a proseguire sulla strada intrapresa. Con questa frecciata, Meloni ha rimarcato la distanza tra le scelte del suo esecutivo, orientate alla sicurezza e alla tutela dei cittadini, e le critiche ideologiche che, secondo lei, non offrono soluzioni alternative reali. Conclusioni Meloni ha chiuso il suo discorso ribadendo la necessità di un impegno collettivo per affrontare le sfide del presente, con la convinzione che il governo stia tracciando una nuova strada per l’Italia. Con la promessa di continuare a lavorare per un’Italia protagonista in Europa, ha annunciato la sua intenzione di dimettersi dalla presidenza dei Conservatori e Riformisti Europei, sottolineando l’importanza di lasciare spazio a una leadership dedicata esclusivamente a quella comunità politica. La kermesse si conclude con una Meloni determinata, pronta a capitalizzare il consenso attuale e a guidare il Paese verso le prossime sfide, con il centrodestra compatto come elemento cardine di questa fase storica.     Mon, 16 Dec 2024 17:57:04 +0000 Prima pagina ROMA CAPODARTE 2025 Città nel mondo https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/arte/33059-roma-capodarte-2025-citta-nel-mondo.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/arte/33059-roma-capodarte-2025-citta-nel-mondo.html Il 1° gennaio Giancane e Rancore saranno tra gli artisti protagonisti di ROMA CAPODARTE 2025 Città nel mondo. Due concerti speciali, completamente gratuiti, che trasformeranno altrettanti luoghi della periferia romana – rispettivamente Largo Arquata del Tronto a San Basilio e il Parcheggio dell’I.C. Pablo Neruda di Casal del Marmo – in palcoscenici d’eccezione in cui confluiranno le energie musicali della città. Giancane, musicista e cantautore romano, ex chitarrista del gruppo Il Muro del Canto, dopo le collaborazioni con Zerocalcare con cui ha condiviso l’ultimo tour, sarà sul palco della piazza del Mercato Rionale di Largo Arquata del Tronto, a San Basilio, per dare il via al nuovo anno con il suo indie-folk ironico e tagliente. Rancore, tra i nomi più apprezzati del rap italiano, vincitore del premio come miglior testo al Festival di Sanremo 2020, è atteso nel parcheggio di via di Casal del Marmo 216 per un concerto-evento in cui eseguirà brani da tutto il suo repertorio. “Diamo il benvenuto al nuovo anno inaugurando una stagione di eventi diffusi in tutti i 15 Municipi della città”, dichiara l’Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio. “Una quarta edizione che, nell’anno giubilare, intende celebrare Roma come palcoscenico internazionale e crocevia di culture ma anche mettere in dialogo il centro con tutto il resto della città, con tante iniziative dedicate alle cittadine e ai cittadini della Capitale. Un programma straordinario, interamente gratuito, che vedrà protagoniste, in particolare, le periferie per una grande Festa della città e di chi la abita. Siamo felici di annunciare, infatti, che San Basilio e Casal del Marmo saranno palcoscenici d’eccezione di due dei più importanti appuntamenti musicali che animeranno il primo giorno del nuovo anno: i concerti di Rancore e Giancane, tra gli artisti romani più amati dal pubblico e acclamati dalla critica musicale. Una grande occasione per tutte e tutti di entrare in relazione con la bellezza e, per le romane e i romani, di riappropriarsi delle vie, delle piazze, dei cortili che li hanno visti crescere o che li hanno accolti nel corso della propria vita. Di innamorarsi ancora della nostra città”. Il programma completo di ROMA CAPODARTE 2025 Città nel mondo, con tanti altri importanti ospiti, e gli appuntamenti gratuiti in tutti i Municipi e nei musei, nelle biblioteche e negli spazi culturali cittadini, sarà annunciato nei prossimi giorni. ROMA CAPODARTE 2025 Città nel mondo è un’iniziativa promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali e il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con l’Istituzione Biblioteche di Roma, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, le Istituzioni e gli spazi culturali capitolini, i Municipi e poi ancora con enti, associazioni, operatrici e operatori culturali, artiste e artisti.   Fonte Zetema     Mon, 16 Dec 2024 17:53:03 +0000 Arte Ceviche Peruviano: Un tesoro gastronomico del Perù https://www.corrieredelsud.it/nsite/societa-e-costume/33058-ceviche-peruviano-un-tesoro-gastronomico-del-peru.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/societa-e-costume/33058-ceviche-peruviano-un-tesoro-gastronomico-del-peru.html Il ceviche, che celebra il primo anno dal suo riconoscimento da parte dell'UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità e icona della cucina peruviana è stato il protagonista della recente MasterClass "Ceviche Peruviano: Un tesoro gastronomico del Perù" . Evento che si è svolto presso la Residenza Ufficiale del Perù a Roma e organizzato dall'Ambasciata del Perù in Italia che ha celebrato questo piatto unico, simbolo di tradizione e innovazione. Il ceviche, frequentemente citato tra i migliori piatti del mondo da Taste Atlas, è molto più di una semplice ricetta: è una celebrazione della ricca biodiversità marina del Perù e dell'arte culinaria tramandata attraverso le generazioni. Non è stato riconosciuto solo come un piatto, ma anche come un sistema culinario complesso che include i processi, le tecniche, le conoscenze e le tradizioni legate alla sua preparazione, rappresentando rispetto per l’ambiente, sostenibilità e preservazione culturale. Un evento sensoriale tra gusto e cultura, la Masterclass, un tasting & showcooking interattivo, è stata una ricca occasione di scambio culturale. Rivolta agli studenti delle prestigiose scuole di cucina “Gambero Rosso Academy” e “A Tavola con lo Chef”, ha offerto tecniche e racconti sull’origine ed evoluzione del piatto, grazie a tre prestigiosi Chef che rappresentano casi di successo dell’alta gastronomia peruviana in Italia. Chef Francys Salazar, dei ristoranti Sevi Prato e Sevi Firenze (quest’ultimo inserito nella Guida Gambero Rosso e tra i 100 ristoranti più innovativi secondo Forbes), ha presentato il ceviche fusion. La Chef Elsa Javier, Training Director del Programma Ninakilla, social catering che sostiene donne migranti in disoccupazione, formando gratuitamente in alta gastronomia, nutrizione, innovazione, sostenibilità e autoimprenditorialità. Questo progetto, fondato da Evelyn Pereira e gestito con Arlette Eulert, miglior Chef del Perù 2018, è un esempio di impegno sociale. Insieme a Frank Jimenez, promettente giovane chef del ristorante Tullpukuna, che offre una moderna e sensoriale cucina peruviana con autentiche fusioni regionali del Perù. L’evento si è concluso con un food tasting accompagnato dal tradizionale Pisco Sour offerto dall’azienda Portón, simbolo dell’ospitalità peruviana. "Oggi abbiamo condiviso più che tecniche culinarie; abbiamo esplorato insieme l’essenza della nostra identità culturale attraverso il ceviche, un simbolo della nostra ricchezza e diversità,’ ha dichiarato l’Ambasciatore del Perù in Italia, Manuel Cacho-Sousa invitando i presenti a scoprire di più sulla gastronomia e le tradizioni peruviane, concludendo con un brindisi d’onore al Pisco. Questo evento rappresenta un prezioso momento di apprendimento e comprensione reciproca, rafforzando i legami culturali tra Perù e Italia, evidenziando il talento dei giovani chef e promuovendo l’equilibrio tra tradizione e innovazione" ha concluso l’Ambasciatore del Perù in Italia.   Perù riconosciuto a livello mondiale Il Perù è stato riconosciuto per il 12º anno consecutivo come miglior destino gastronomico del mondo dai World Travel Awards e, recentemente, ha ottenuto un ulteriore riconoscimento UNESCO. Dopo 13 espressioni culturali riconosciute, il Pisco, con documenti datati al 1500, è stato celebrato come simbolo della cultura peruviana. La sua gastronomia, introdotta in Italia inizialmente con il ristorante “La Rosa del Pacifico” a Milano negli anni ‘90 è ora rappresentata in più di 30 ristoranti solo nella capitale. Una presenza in costante crescita e approvazione tra i cittadini italiani, con proposte innovative e moderne assolutamente da scoprire. È stata una serata indimenticabile grazie anche alla cortesia ed accoglienza dei nostri padroni di casa e alla bottiglietta di Pisco puro (ricevuto in dono)con la quale auguriamo a Perù e ai peruviani: Feliz Navidad y Próspero Año Nuevo 2025! Wed, 11 Dec 2024 18:06:16 +0000 Società e costume Hakan Fidan: «Un governo inclusivo per la Siria» https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/prima-pagina/33057-hakan-fidan-un-governo-inclusivo-per-la-siria.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/prima-pagina/33057-hakan-fidan-un-governo-inclusivo-per-la-siria.html Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, sugli ultimi sviluppi della situazione in Siria. Il colloquio ha permesso al Presidente Meloni di ribadire l’importanza di preservare l’unità e l’integrità territoriale della Siria e di assicurare una transizione pacifica e inclusiva che possa anche contribuire alla stabilità regionale. Il Presidente del Consiglio ha inoltre sottolineato l’assoluta necessità di garantire l’incolumità dei civili e di tutelare tutte le minoranze presenti in Siria, inclusa quella cristiana. Alla luce della rapida evoluzione della situazione sul terreno, i due leader hanno concordato di mantenersi in stretto raccordo.  Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha dichiarato che il nuovo governo siriano dovrà essere inclusivo e riflettere la volontà del popolo siriano, chiamato a plasmare il futuro del Paese dopo la caduta di Bashar al-Assad ad opera delle forze ribelli. Parlando al Forum di Doha, Fidan ha sottolineato che il regime di Assad è ormai crollato e il potere è passato in nuove mani. «Questo non è accaduto dall'oggi al domani. La Siria è in crisi da 13 anni», ha osservato, sottolineando la necessità di stabilità e di un approccio ponderato. Collaborazione internazionale per la ricostruzione Fidan ha evidenziato che il popolo siriano non può affrontare da solo l’enorme compito della ricostruzione. «Le forze internazionali e regionali devono collaborare per preservare l'integrità territoriale del Paese e impedire alle organizzazioni terroristiche di approfittare della situazione», ha dichiarato, con un riferimento specifico allo Stato Islamico e al PKK. Il ministro turco ha sottolineato l'importanza di mantenere operativi i meccanismi istituzionali dello Stato siriano e ha invitato le forze di opposizione a unirsi immediatamente per garantire una transizione ordinata verso una nuova era. I curdi e la posizione della Turchia Riguardo agli sviluppi nella Siria nord-orientale, dove predominano i curdi delle Forze Democratiche Siriane (SDF), Fidan ha chiarito che la Turchia non li considera una legittima opposizione nei negoziati per il futuro del Paese. Ha inoltre sottolineato che Ankara sta collaborando strettamente con gli Stati Uniti per assicurarsi che nessuna organizzazione terroristica sfrutti la situazione. Ritorno dei rifugiati e ricostruzione Fidan ha espresso la speranza che «milioni di siriani costretti a lasciare il proprio Paese possano ora tornare nelle loro case». La Turchia, ha aggiunto, continuerà a collaborare con i Paesi vicini e con il nuovo governo siriano per la ricostruzione, utilizzando tutti i mezzi disponibili. Appello alla stabilità Concludendo, il ministro degli Esteri turco ha invitato gli attori regionali e internazionali ad agire con prudenza per evitare ulteriore instabilità nella regione. «La Siria sta entrando in una nuova fase, ed è fondamentale garantire che questa transizione porti pace e progresso», ha affermato. Sembra un’operazione di rebranding di successo quella del leader dei cosiddetti “ribelli” islamisti in Siria. Dopo la caduta del regime di Assad, infatti, gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di cancellare la taglia di 10 milioni di dollari su Ahmed Husayn al-Sharaa, meglio noto come Abu Muhammad Al Julani, leader del gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham (HTS), evoluzione di Jabhat al-Nusrah, o “Fronte al-Nusra,” l’ex ramo di al-Qaida in Siria. La notizia arriva da un alto funzionario arabo informato dagli americani, come riportato da Middle East Eye. Al Julani, 42 anni, ha celebrato la vittoria dei ribelli islamisti nella storica Moschea degli Omayyadi a Damasco domenica, consolidando il suo ruolo di figura chiave nella transizione della Siria dopo 54 anni di dominio della famiglia Assad. “Oggi, la Siria viene purificata,” ha dichiarato davanti a una folla di sostenitori aggiungendo: “Questa vittoria nasce dal popolo che ha sofferto nelle prigioni e dai mujahideen (combattenti) che hanno spezzato le loro catene”. Per gli Usa, Julani è un terrorista non da oggi, ma dal 2013 mentre l’organizzazione islamista da cui capeggiata, HTS, è stata dichiarata organizzazione terroristica dall’amministrazione Trump nel 2018. Per anni, HTS ha tentato di ottenere la rimozione della sua classificazione terroristica, ma senza successo, essendo rimasta confinata a governare una piccola area nel Nord-Ovest della Siria. Tuttavia, la recente avanzata fulminea dei miliziani jihadisti, che ha posto fine al regime di Assad, starebbe convincendo Washington a rivalutare il modo in cui interagire con HTS. Gli stessi Usa parlano di un curriculum di “violenza e terrorismo”. Sotto la sua guida, infatti, al-Nusra ha condotto numerosi attacchi terroristici in Siria, colpendo spesso i civili. Tra gli episodi più noti: il rapimento di circa 300 civili curdi presso un checkpoint e la rivendicazione del massacro di 20 residenti nel villaggio druso di Qalb Lawzeh, nella provincia di Idlib. “La figura di Al Julani rimane centrale nel panorama del terrorismo jihadista in Siria. Gli attacchi perpetrati dal Fronte al-Nusra sotto il suo comando e il suo ruolo di leader nell’affiliazione ad al-Qaida lo rendono uno degli obiettivi principali della lotta contro il terrorismo”, sottolinea il programma Reward for Justice. Con la caduta di Assad, l’operazione di rebranding attuata da Al Julani e iniziata anni fa con il divorzio da al-Qaeda in Siria e proseguita anche con un nuovo look – da jihadista radicale a rivoluzionario, come notato dalla Cnn – potrebbe finire con la rimozione della taglia che pende sulla sua testa. Il che porterebbe, per l’ex miliziano dell’ISIS, al tanto agognato riconoscimento ufficiale. Non più nemico pubblico ma interlocutore. Intanto Netanyahu, nel video registrato sul Monte Bental, nel Golan, al confine con la Siria, ha dichiarato anche che “si tratta di una svolta storica per il Medio Oriente, che offre grandi opportunità”. Sulla specificità di tali vantaggi, Bibi non è entrato nei dettagli, ma vale la pena riportare quanto scrive la BBC, ovvero “Israele, dopo appena 14 mesi di guerra in Medio Oriente, ha già le mani piene”. Sempre a tal proposito, Zein Basravi, di Al Jazeera, scrive: “Ciò che sta accadendo è sicuramente a beneficio del Governo israeliano. Stanno ottenendo ciò che hanno sempre detto di volere: vicini più deboli, in modo da poter espandere le loro mire regionali”. 140 tra bombe ad alta precisione e missili hanno colpito 75 bersagli in Siria: gli Usa, in un raid approvato dal presidente Joe Biden, hanno utilizzato i bombardieri B-52, i caccia F-15E Stike Eagles e gli aerei da attacco A-10 Thunderbolt II per colpire, ha ricordato Defense One, la regione di Badiya, l’ampia fascia desertica tra Siria, Giordania, Iraq e Arabia Saudita dove l’Isis cercava di riorganizzarsi. E in cui la presenza di campi di dimensione tutt’altro che ridotta di jihadisti mostra quanto poroso fosse il controllo nominale sul Paese da parte di Assad. La dimostrazione di forza degli Usa non mira unicamente a mostrare bandiera, ma è anche una presa d’atto del nuovo corso della Siria e delle linee operative su cui si indirizzerà Washington per gestire il futuro del Paese levantino. Se, ad esempio, Israele colpendo depositi di armi e artiglieria ha voluto fissare il suo vantaggio tattico mostrando a ogni milizia, a partire da Hay’at Tahrir al-Sham di non voler barattare la Siria degli Assad con una Siria forte, al contrario gli Stati Uniti sembrano aver mandato un messaggio di maggiore apertura. Attaccare l’Isis mentre Hts, l’Esercito Nazionale Siriano, i ribelli del Fronte Sud e le milizie minori si prendono la Siria mostra a tutti che la comune lotta allo Stato Islamico è ritenuta una conditio sine qua non dagli Usa per ottenere legittimazione nel nuovo Governo Wed, 11 Dec 2024 17:59:03 +0000 Prima pagina Restituita al Museo di Gubbio la “Madonna del Melograno” https://www.corrieredelsud.it/nsite/societa-e-costume/33056-restituita-al-museo-di-gubbio-la-madonna-del-melograno.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/societa-e-costume/33056-restituita-al-museo-di-gubbio-la-madonna-del-melograno.html L’11 dicembre 2024, alle ore 11:30, nella sala dell’Arengo del Museo Civico di Palazzo dei Consoli di Gubbio (PG), sito in Piazza Grande, è stato riconsegnato dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale al Sindaco di Gubbio il dipinto tempera su tavola, datato seconda metà del XV sec., raffigurante “Madonna con Bambino e San Giovannino”, noto con il nome di “Madonna del Melograno”, attribuita al pseudo Pier Francesco Fiorentino (1444 – 1499). La cerimonia si è svolta alla presenza del Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, del Vescovo di Gubbio e Città di Castello, del Comandante del Gruppo Carabinieri TPC di Monza, del Comandante del Nucleo Carabinieri TPC di Bologna, del Comandante interinale del Nucleo TPC di Perugia, del Dirigente settore cultura Regione Umbria, del Direttore dei Musei dell’Umbria, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Gubbio e della Direttrice della Scuola di specializzazione in beni storico artistici. L’accurata attività di indagine è stata sviluppata dai Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna dopo essere venuti a conoscenza, nel corso di autonome indagini investigative, della detenzione della preziosa tavola quattrocentesca, proveniente dal furto consumato nella notte tra il 18 ed il 19 marzo del 1979, da ignoti malfattori all’interno della Pinacoteca comunale di Gubbio nel Palazzo dei Consoli. I malviventi, con il favore delle tenebre e l’aiuto di una corda da alpinista, si calavano per circa trenta metri da una delle finestre più alte della Pinacoteca eugubina portando via la preziosissima opera d’arte raffigurante la ben nota “Madonna del Melograno”. Dall’audace furto acrobatico fino ad oggi, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha posto in essere una incessante attività di ricerca finalizzata al rintraccio della pregevole opera d’arte, inizialmente accostata alla scuola di Filippo Lippi e poi attribuita al suo seguace Pier Francesco Fiorentino che per i colori, il disegno e l’espressione dei volti è considerata di inestimabile valore artistico. In questi anni, i Carabinieri TPC hanno divulgato la notizia della scomparsa del dipinto al fine di rintracciarlo e consegnarlo al luogo d’origine. Nel tempo, la tavola a tempera è stata cercata dai Carabinieri TPC in modo assiduo e continuo, perfino oltre i confini nazionali, avvalendosi anche della divulgazione di informazioni sui mass media nazionali e programmi televisivi, come ad esempio “Maurizio Costanzo Show” e “Chi L’ha Visto?”. Grazie al prolungato lavoro di ricerca e di divulgazione posto in essere negli anni dai Carabinieri TPC, l’attuale possessore ignaro della reale importanza dell’opera, appena avuta la disponibilità del dipinto, ponendo fiducia nell’istituzione, contattava il Nucleo TPC di Bologna ai fini di ottenere maggiori informazioni sul manufatto detenuto. L’effige fotografica dell’opera asportata era stata inserita all’epoca del furto nella “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando TPC e nel Bollettino delle ricerche delle opere d’arte trafugate n. 9 anno 1982, e, proprio dai preliminari accertamenti condotti, i Carabinieri TPC potevano rilevare che la foto del bene culturale presentava notevoli analogie con quella trafugata nel 1979 dalla Pinacoteca di Gubbio. Il dipinto, raffigurante “Madonna del Melograno”, delle dimensioni cm 65 x 44, veniva recuperato dal Nucleo TPC di Bologna nel mese di ottobre del 2024. Un recupero che richiedeva un’attenta e delicata attività di polizia giudiziaria, dettata dal notevole e prestigioso valore del bene d’arte, nell’individuare e ricercare quegli elementi irripetibili, le cosiddette “impronte digitali dell’opera”, al fine di acclarare con certezza che la tavola fosse proprio quella asportata nel 1979. Nell’immediatezza dei fatti, i militari TPC, ottenuta la notizia, si adoperavano ad acquisire presso la Pinacoteca civica di Gubbio un’effige fotografica scattata ad alta risoluzione raffigurante l’opera d’arte prima dell’evento criminoso.  Tale attività, in un primo luogo, permetteva di evidenziare ben 14 particolari irripetibili, quali cadute pittoriche, fori di tarlo o danneggiamenti localizzati sulla superficie pittorica dell’opera d’arte asportata che, confrontati sul bene culturale oggetto di informazione permettevano di riscontrare come quest’ultima risultava essere identica, in ogni sua parte, con il dipinto della “Madonna del Melograno”, compendio di furto e oggetto di ricerca. L’indagine, così proseguita con un’accurata e attenta comparazione di confronto tra l’immagine del dipinto asportato e la visione diretta dell’opera d’arte posseduta in buona fede dal richiedente, consentiva di acclarare con assoluta certezza che la tavola a tempera era proprio quella trafugata dalla Pinacoteca eugubina, in quanto presentava l’esatta corrispondenza nonché la puntuale localizzazione di tutti i punti irripetibili dell’opera d’arte trafugata. l’esame autoptico condotto dai funzionari della Pinacoteca del Comune di Gubbio, che dopo attenta visione della tavola la riconoscevano senza alcun dubbio come l’opera d’arte asportata nella notte tra il 18 ed il 19 marzo del 1979 ai danni del Comune di Gubbio e nel contempo individuavano un ulteriore elemento irripetibile, ovvero due fori di chiodi localizzati sulla cornice in basso a sinistra che in origine assicuravano la targhetta con il numero di inventario dell’Ente proprietario. A conclusione delle indagini condotte dai Carabinieri dell’Arte, il Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, che ha coordinato e diretto le attività investigative, disponeva la riconsegna della pregevole tavola quattrocentesca al Museo civico del Comune di Gubbio (PG), proprietario dell’opera, consentendo di poterla restituire alla comunità eugubina e quindi all’intera collettività, celebrando così il ritorno del dipinto trafugato come un doppio dono alla comunità: un simbolo di fede cristiana, che si rinnova a ridosso dell’avvenuta celebrazione dell’Immacolata, e nel contempo un richiamo al legame con la natura e le sue luci, che si accende insieme all’albero di natale più grande del mondo.    Fonte : Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Bologna    Wed, 11 Dec 2024 17:54:49 +0000 Società e costume L'Unesco riconosce l'arte del suono delle campane https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/cultura/33055-l-unesco-riconosce-l-arte-del-suono-delle-campane.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/cultura/33055-l-unesco-riconosce-l-arte-del-suono-delle-campane.html La settimana scorsa una notizia mi ha incuriosito tra le tante mi riferisco al riconoscimento dell'UNESCO dell'”Arte Campanaria tradizionale” come elemento del patrimonio Culturale immateriale. Il mio primo pensiero è andato a tutti quelli che raccolgono le firme per chiedere di sospendere o almeno attenuare un suono che dà loro fastidio. Però è indubbio che l’Italia è il Paese dei mille campanili, perché sono stati i campanili, e i relativi parroci, con i comuni spesso situati nella stessa piazza centrale dove si trovano le parrocchie del paese, a conservare le caratteristiche del Bel Paese e a segnarne l’identità. Puntuale la precisazione del sottosegretario di Stato alla Cultura, Gianmarco Mazzi: “Voglio dedicare questo riconoscimento alle nuove generazioni, affinché possano continuare a preservare l’arte tradizionale dei campanari. Quel suono che proviene da migliaia di campanili sparsi in borghi e comuni di tutta Italia, tocca la nostra anima. È il famoso ‘suono della domenica’, evocato da Zucchero in una sua splendida canzone, che scandisce da sempre i nostri giorni di festa”. Certo non tutti oggi apprezzano il suono delle campane perché forse hanno perso il legame con il “suono della domenica”. Del resto ormai l'Italia da tempo è un Paese plurale. Oltre a quelli che professano altre religioni, i cristiani non sono più la maggioranza, siamo in minoranza e tra questi non tutti apprezzano i simboli e le tradizioni che ci appartengono. Insomma, i cristiani ci sono ancora, ma hanno bisogno di essere educati “a una identità forte, condivisa, che spesso manca perché non viene adeguatamente proposta dai Pastori”. (Marco Invernizzi, Le campane e la cultura italiana, 9.12.24, alleanzacattolica.org) E poi ci sono anche quelli che continuano a fare suonare le campane e non sono soltanto le diverse associazioni di campanari, oggi particolarmente felici per il riconoscimento dell’Unesco. Penso alla grande soddisfazione che hanno provato ad Agnone in Molise, dove esiste la Pontificia Fonderia di Campane Marinelli. La loro arte, la loro passione e il loro impegno sono stati premiati. “Con questo riconoscimento, - ha detto il sindaco - Agnone e la sua Fonderia Marinelli consolidano il loro ruolo di custodi di una tradizione unica al mondo, mantenendo viva una parte essenziale del nostro patrimonio culturale”. Ma la notizia del riconoscimento dell'arte campanaria ci spinge a fare ulteriori osservazioni. Seguo le riflessioni di Invernizzi. E' vero l'Italia non è più quella di cento anni fa, ma è pur vero che la sua storia è profondamente intrisa di cristianesimo e di una cultura ispirata alla fede che la ha generata. Bene hanno fatto i parlamentari (prima firmataria sen. Lavinia Mennuni) a proporre un disegno di legge per tutelare il patrimonio culturale dell’identità italiana, che si manifesta (oltre che nel suono delle campane) nei presepi, nei crocifissi, nelle tante opere d’arte disseminate nella penisola, dove attirano la grande maggioranza dei turisti che attenuano la crisi economica con la loro presenza. L'iniziativa dei parlamentari non si scontra con il principio della libertà religiosa, a cui è bene che siano orientate le società plurali, non nega l’identità storica di un Paese, ma vuole soltanto permettere la libera espressione privata e pubblica da parte di tutte le minoranze religiose. “E noi, minoranza cattolica in un paese di tradizione cristiana, dove tutto il patrimonio artistico (oltre ai campanili) rimanda a una fede che non è più praticata dalla maggioranza della popolazione, che cosa dobbiamo fare?” Questa è la domanda fondamentale che dovrebbe provocare tutti i cristiani, i cattolici. Vogliamo che le nostre chiese diventano musei da visitare e basta? Oppure dobbiamo prendere sul serio la chiamata del Magistero dei Pontefici alla nuova evangelizzazione o seconda evangelizzazione che viene sollecitata almeno dal pontificato di Pio XII. “Non serve lamentarsi, scandalizzarsi, come qualcuno fa convinto di essere ancora in un Paese cristiano. E non basta nemmeno proteggersi con delle leggi apposite, come quella citata, anche se possono servire. Quel che serve è cambiare mentalità, diventare missionari a casa nostra, in ufficio, a scuola, nelle università e con la testimonianza della vita e l’inculturazione della fede diventare capaci di costruire ambienti, dove non ci sono più, o di rinnovare appunto in senso missionario quelli che già esistono”. Ecco la parola magica: “costruire ambienti”, relazioni, tra persone, famiglie. Oggi regna l'individualismo, c'è troppa gente triste e isolata, non ci si incontra più. Ovunque regna un'atmosfera di pessimismo e di depressione. Bisogna provare a recuperare le relazioni sane e vitali, perché è in essi che può essere trasmessa la fede, ai giovani soprattutto.     Tue, 10 Dec 2024 17:35:20 +0000 Cultura Fulton Sheen, un vescovo universale https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/cultura/33054-fulton-sheen-un-vescovo-universale.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/cultura/33054-fulton-sheen-un-vescovo-universale.html Mentre continua il mio studio sui testi del vescovo americano Fulton Sheen mi pare doveroso presentare questa figura ai miei lettori. Nato a El Paso nell’Illinois (Stati Uniti) l’8 maggio 1895, da una famiglia di origine irlandese. Qualche anno dopo, i suoi genitori si trasferirono a Peoria, centro della diocesi, affinché il loro figli potessero frequentare le scuole cattoliche. Dopo la laurea presso il St. Viator’s College a Bourbonnais, entrò nel Seminario San Paolo a Saint Paul, in Minnesota. Il 20 settembre 1919 fu ordinato sacerdote a Peoria: da allora promise che avrebbe dedicato un’ora al giorno all’Adorazione Eucaristica, restando fedele a quell’impegno per tutta la vita. Approfondì gli studi a Washington DC, a Lovanio, a Parigi e a Roma. Mentre insegnava Teologia a Washington DC, cominciò a tenere un programma radiofonico sulla NBC, «L’Ora Cattolica» («The Catholic Hour»). Fulton Sheen è conosciuto per aver portato Cristo alla radio e in Tv, non gli bastava la cattedra universitaria: voleva raggiungere più fratelli ancora, da condurre a Gesù, l’unico amore della sua vita. Celebrava il S. Sacrificio della Messa, ogni giorno con più fervore, chiedendo a Gesù di poter conquistare a Lui più anime possibili. Don Fulton predicava per convertire le anime a Cristo, per condurle in Paradiso, e per questo - affinché la sua predicazione fosse efficace - passava lungo tempo in adorazione a Gesù Eucaristico, davanti al Tabernacolo. Cristo in TV Iniziò a tenere conferenze in patria e all’estero. I suoi discorsi erano sempre più seguiti: appassionava e conquistava. Nel 1930, fu invitato dalla NEC (la radio degli Stati Uniti), a parlare ogni domenica sera, in un programma intitolato “L’ora cattolica”. La sua voce diventò nota in tutti gli States, ascoltato da cattolici, da protestanti, da atei. Si trovò sommerso da migliaia di lettere: persone che gli aprivano l’anima, alla ricerca di Dio; Rispondeva a tutti. E pregava, pregava per loro. Si vide una primavera di conversioni a Gesù, alla Chiesa Cattolica. Anche il Papa Pio XI - e il Segretario di Stato, Card. Pacelli - seppero di lui e della sua opera. Nel 1935, il Papa, a esprimergli la sua riconoscenza lo nominò “Prelato domestico” con il titolo di Monsignore. Nel 1950, all’inizio dei programmi TV negli USA, fu chiamato dalla medesima NEC a comparire sui teleschermi. Cominciò con un programma “Vale la pena di vivere”, in cui partiva dalla necessità impellente che tutti - credenti non-credenti, protestanti, ebrei e atei - hanno di dare un senso alla vita. A questo problema, Mons. Sheem offriva risposta: Gesù Cristo, l’unica soluzione, il Cristo Crocifisso e risorto. Ogni settimana era seguito da 30 milioni di persone. Il suo linguaggio era limpido, comprensibile da tutti, di serietà straordinaria, eppure a volte scherzoso, sempre piacevole, anche quando poneva davanti alle più gravi responsabilità. Sempre nel 1950 fu nominato direttore nazionale della Società per la propagazione della Fede. Iniziò una lunga serie di viaggi in Asia, in Africa e in Oceania per interessarsi dell’evangelizzazione di popoli. Un’altra mirabile possibilità di irradiare Gesù, il suo Vangelo, di far comprendere che solo in Lui ogni anima, ogni popolo trova la sua vera grandezza.Gesù nella parrocchia, Gesù sulla cattedra universitaria, Gesù alla radio e in TV, Gesù per le strade del mondo. Sì, perché solo Gesù è il Salvatore del mondo, il Figli di Dio incarnato e crocifisso, il Vivente! Attività da vescovo. L’11 giugno 1951 a Roma, per volontà di Papa Pio XII, Mons. Fulton Sheen è consacrato Vescovo. Si avvera in pieno la profezia di Mons. Spalding di 50 anni prima. Nella sua autobiografia “Un tesoro nell’argilla” scriverà: “L’investitura episcopale può dare un senso di euforia, ma non necessariamente la stima che la gente ti dimostra, corrisponde a quella che il Signore ha di te”.Tuttavia il sacerdote - il Vescovo- è chiamato a agire “in persona Christi”, a essere un Cristo vero, in mezzo al mondo, per la gloria di Dio e la salvezza delle anime. È Vescovo ausiliare di New York, ma lui commenta con il solito humor: “Non è detto che uno catturi più pesci vestito di violetto che di nero!”. Lui continua a parlare in Tv e a scrivere libri, uno più bello dell’altro, che hanno un grande successo, una fecondità mirabile di bene. Forse tra quelli più belli è la “La filosofia della religione” in cui mostra come ai nostri giorni la filosofia abbia raggiunto il livello più basso di irrazionalismo con cui guarda con disprezzo assoluto a Dio e alle verità eterne… e poi l’Autore indica il cammino della ragione sana illuminata dalla Fede, alla ricerca e al possesso di Dio, in Cristo, unica Via, unica Verità, unica Vita. È la filosofia di S. Tommaso, che sola ci è di guida per la comprensione dell’uomo, del mondo, di Dio. È la più vera apologetica che porta alla Verità eterna. Mons. Fulton Sheen partecipa al Concilio Vaticano II, portando con intelligenza e fortezza questa Verità, al di là di ogni confusione. Nel 1966 è nominato Vescovo di Rochester e sperimenta sulla sua pelle la contestazione alla Verità che ormai dilaga nella Chiesa. La febbre dell’impegno nel mondo sembra impadronirsi di preti e suore, a scapito della preghiera e del rapporto con Dio. Il catechismo e i Sacramenti diventano secondari - o inutili - davanti alle cosiddette urgenze del tempo. È un vento infido che soffia e squassa tutto, cosìché Papa Paolo VI parla di “autodemolizione della Chiesa”. Il Vescovo brillante dei teleschermi, noto nel mondo intero, alza la voce per dire a preti e seminaristi che “innanzi-tutto il sacerdote è chiamato a essere con-vittima e con-redentore con il Signore Gesù offerto sulla croce e sull’altare: non basta alleviare le necessità materiali dei fratelli, occorre annunciare Gesù Cristo, farlo conoscere e amare. Convertire le anime a Lui e questo è frutto di santità, di unione con Dio”. Cerca la Chiesa più odiata A 75 anni, nel 1969, diventa vescovo emerito, continua a tenere conferenze, a scrivere sui giornali e a scrivere libri. Sono ormai più di sessanta, tra cui la famosa sua Vita di Cristo. Le sue conversazioni televisive sono raccolte in volumi, diffusi in tutto il mondo. Solo Dio sa quante persone egli abbia convertito. Nella sua citata autobiografia, ricorda diverse storie in cui la conversione avvenne per incontri casuali o richiesti: si tratta di non cattolici che, grazie a lui, hanno trovato l’unica vera Chiesa di Cristo, o di cattolici da anni lontani dai Sacramenti, di peccatori con gravi colpe. Il 2 ottobre 1979 Papa Giovanni Paolo II, in visita negli Stati Uniti, lo abbraccia a lungo nella cattedrale di S. Patrizio e gli dice: “Lei ha scritto e parlato bene del Signore Gesù!”. Va a vedere Dio “faccia a faccia” il 9 dicembre 1979. Sheen è morto nella cappella privata del suo appartamento di New York. Il 5 luglio 2019 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto relativo a un miracolo ottenuto per sua intercessione. Tuttavia, il 3 dicembre 2019, la diocesi di Peoria ha annunciato che la data della beatificazione è stata rinviata su richiesta di alcuni vescovi della Conferenza Episcopale Statunitense. Abbiamo letto tante pagine di Fulton Sheen ma due ci sono rimaste impresse come un dardo di fuoco che segna oggi che cosa dobbiamo fare, nella confusione dilagante del nostro tempo. “Se io non fossi cattolico - diceva nel 1957 - e volessi trovare quale sia oggi, nel mondo, la vera Chiesa, andrei in cerca dell’unica Chiesa che non va d’accordo con il mondo. Andrei in cerca della Chiesa che è odiata dal mondo. Infatti, se oggi nel mondo Cristo è in qualche Chiesa, Egli dev’essere tuttora odiato come quando viveva sulla terra. Se dunque oggi vuoi trovare Cristo, trova la Chiesa che non va d’accordo con il mondo… Cerca quella Chiesa che i mondani vogliono distruggere in nome di Dio come crocifissero Cristo. Cerca quella Chiesa che il mondo rifiuta, come gli uomini rifiutarono di accogliere Cristo”.Trascorse gli ultimi anni della sua vita dedicandosi alla predicazione e alla scrittura di libri.  Mentre preparavo questa scheda su Fulton Sheen, mi ha colpito una risposta del cardinale Camillo Ruini nella recente intervista di Aldo Cazzullo su Il Corriere della Sera. Di fronte a una Chiesa che sembra non essere più di popolo,“non serve disperare o lamentarsi degli errori anche molti commessi a livello pastorale in alcune parti dell’Europa e degli altri Continenti”, rispondeva il cardinale, non serve un atteggiamento che sia solo difensivo, come una “minoranza” che si debba proteggere. Un atteggiamento di questo tipo, è in definitiva «perdente e sbagliato». Secondo Ruini occorre proporre e soprattutto testimoniare, «Questo è il nostro compito. In Italia, in Europa c’è ampio spazio per farlo». È il compito del Vangelo di Gesù che diede ai suoi discepoli nella storia dell’umanità: tanto all’epoca quanto oggi, serve riscoprire la radicalità del Vangelo, seguendo la complessità della Chiesa Cattolica in unità col Papa e senza perdersi in “protestantesimi” continui. Ecco mi pare quello che abbia fatto in tutta la sua vita monsignor Sheen. Per chi è interessato ad avere maggiori informazioni sulla vita del vescovo americano può consultare il sito degli amicidifultonsheen.woedpress.com.     Tue, 10 Dec 2024 17:32:23 +0000 Cultura Il presepe evangelico di Trofarello, momento di fede e condivisione https://www.corrieredelsud.it/nsite/societa-e-costume/33053-il-presepe-evangelico-di-trofarello-momento-di-fede-e-condivisione.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/societa-e-costume/33053-il-presepe-evangelico-di-trofarello-momento-di-fede-e-condivisione.html L’8 dicembre scorso l’Associazione “Trofarello paese dei presepi” ha inaugurato il “Presepe Evangelico Franco Ferrando 2024-2025” nella Chiesetta di San Giuseppe Antico in Piazzetta San Giuseppe a Trofarello, città piemontese in provincia di Torino. La mostra sarà aperta fino al prossimo 12 gennaio con i seguenti orari di apertura: mercoledì e venerdì dalle ore 16 alle ore 18,30; prefestivi e festivi dalle ore 16 alle ore 18,30 con ingresso libero. Il presepio, creato e allestito ogni anno a Natale che ha raggiunto ormai la sua diciannovesima edizione, è voluto e elaborato dai volontari della associazione. Il Segretario della Associazione Raffaele Scotto fa sapere che: “Il Presepe Evangelico in movimento di Trofarello racconta la storia della Natività con 60 personaggi in movimento e 70 lampade. Le 4 fasi del giorno rendono la «narrazione» emozionante. L’Associazione “Trofarello paese dei presepi” mette in scena ogni anno, all’interno della settecentesca Chiesa di S. Giuseppe Antico, grazie ad un gruppo di volontari, il presepe Meccanico Evangelico Palestinese, di circa 40 mq di superficie. L’ambientazione del nostro presepe meccanico cerca di suggerire il contesto geografico della Terra Santa con i suoi contrasti tra il verde della Galilea, raccolta intorno al lago di Tiberiade, e il deserto della Giudea, ai cui bordi sorge Betlemme, che campeggia di lato con la capanna della Natività. L’allestimento prevede, accanto a molte statuine tutte in movimento che rappresentano persone durante lo svolgimento di scene di lavoro quali, il pescatore, il bottaio, il panettiere, il cestaio, molte altre figure che Gesù citerà durante il suo insegnamento nel Vangelo. I 70 personaggi animati meccanicamente, oltre 100 animali, 300 personaggi statici, 50 lampade per illuminare le varie fasi dell’alba, giorno, tramonto, notte e cometa, le fasi lunari, fuochi e luci nelle case, effetti sonori e un breve documentario con le immagini della sequenza di costruzione e dell’allestimento del presepio, completano il presepio. Nel presepe Evangelico, viene raccontata l’annunciazione a Maria, il sogno di Giuseppe, il censimento, la ricerca dell’alloggio, l’annunzio ai pastori, la nascita del figlio di Maria e Giuseppe e la fuga in Egitto. Questo presepe rappresenta un importante punto di riferimento e di unione nella tradizione natalizia per gli abitanti di Trofarello che, ogni anno, si ritrovano ad ammirare questa opera d’arte unica nel suo genere. Fino a poco tempo fa eravamo in 12 soci volontari a seguire questa iniziativa, ma ora siamo rimasti solo più in 6: durante l’allestimento di questa mostra abbiamo deciso di onorare il loro ricordo tramite composizioni di presepi che rievocano la loro memoria. Abbiamo inaugurato il presepe con il musico Walter che ha intrattenuto gli ospiti con canti e melodie tipici locali in lingua italiana e latina che affondano le loro radici nell’epoca medievale, oltre alle canzoni e gli inni sacri religiosi legati al Natale. Questo “aedo” accompagna il canto suonando un antico strumento, la ghironda, che è una tipicità assoluta e rara in ambito musicale attuale. La motivazione che ci spinge ogni anno a proseguire questa iniziativa è il calore e la partecipazione delle persone che si ritrovano insieme nel segno dell’amicizia e dell’unione di sentimenti e valori umani condivisi. Il nostro presepe incarna e simboleggia il vero spirito del Natale che è dono del Signore per la salvezza e la redenzione dell’umanità. Vi aspettiamo perciò numerosi in un clima accogliente e amicale!”. Ho visitato personalmente questo presepe e la prima impressione che ho provato è stata quella di sentirmi come in famiglia. La Chiesetta è di grande interesse storico e artistico con rappresentazioni di immagini figurative e affreschi che riproducono tematiche a sfondo religioso. Questo presepe mi ha colpito sia per la ampiezza dei paesaggi tipici e dei luoghi africani riproposti in cui è nato Gesù sia per la laboriosa meccanicità delle figure che si muovono compiendo gesti quotidiani nell’ambiente di vita del tempo. Osservando il presepe si percepisce la passione e la forte motivazione che hanno spinto gli artisti-artigiani nel realizzarlo: è un’opera d’arte che trasmette le emozioni legate al sentimento religioso della fede e al senso di rinascita umana prefigurata dall’avvento di Gesù che dà inizio all’era cristiana illuminando con una nuova luce le nostre vite. Buon Natale a tutti! Tue, 10 Dec 2024 17:29:19 +0000 Società e costume Trump: “Putin ha perso, ora pensi alla pace. Zelensky è pronto” https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/prima-pagina/33051-trump-putin-ha-perso-ora-pensi-alla-pace-zelensky-e-pronto.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/prima-pagina/33051-trump-putin-ha-perso-ora-pensi-alla-pace-zelensky-e-pronto.html Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky "è pronto per un cessate il fuoco e vuole raggiungere la pace". Lo ha dichiarato Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, in un’intervista rilasciata al New York Post dopo il suo incontro con il leader ucraino sabato scorso a Parigi. Trump ha sottolineato l’urgenza di porre fine al conflitto che dal 2022 ha devastato l’Ucraina, sostenendo che il presidente russo Vladimir Putin dovrebbe riconoscere la sconfitta. "Quando perdi 700.000 persone, è chiaro che è il momento di fermarsi", ha detto Trump, riferendosi alle perdite umane stimate nel conflitto. "Non finirà finché non ci sarà la pace". Pur senza entrare nei dettagli, Trump ha affermato di essere al lavoro su un piano per mettere fine alla guerra: "Sto elaborando un’idea per chiudere questa guerra ridicola". Intanto sull’appartenenza degli Stati Uniti alla Nato, Donald Trump ha ribadito la necessità che gli alleati rispettino i propri impegni finanziari. "Rimarremo nella Nato se i membri pagheranno i loro conti", ha dichiarato in un’intervista a Meet the Press. "Se rispettano gli accordi e trattano gli Stati Uniti in modo equo, allora sì, assolutamente, resteremo". Questa posizione riprende le critiche che Trump aveva già espresso durante il suo primo mandato, mettendo pressione sugli alleati affinché aumentino il loro contributo finanziario all’Alleanza Atlantica. Le dichiarazioni di Trump sottolineano la centralità che il presidente eletto intende dare a una politica estera che mira a ridefinire gli equilibri globali, con un approccio pragmatico sia nei confronti del conflitto in Ucraina sia rispetto ai rapporti transatlantici. "Sono profondamente grato al presidente Trump per la sua forte determinazione a porre fine alla guerra in modo equo". Lo scrive sul suo profilo X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo aver incontrato il presidente eletto degli Stati Uniti a Parigi durante i colloqui a tre organizzati dal presidente francese Emmanuel Macron all'Eliseo. "La cosa piu' importante e' lavorare insieme su come porre fine a questa guerra, questa e' la nostra massima priorita'. Durante l'incontro a Parigi, ci siamo concentrati proprio su questo", ha affermato Zelensky, il quale ribadisce la sua gratitudine per aver organizzato l'incontro. Zelensky ha inoltre respinto la richiesta di abbassare l'eta' di leva per espandere il bacino di uomini in eta' da combattimento. "Dobbiamo concentrarci sull'equipaggiamento delle brigate esistenti e sulla formazione del personale. Non dobbiamo compensare la mancanza di equipaggiamento e addestramento" abbassando l'età" dei soldati. Intanto Cremlino ha detto martedì che la guerra in Ucraina continuerà finché gli obiettivi fissati dal presidente Vladimir Putin non saranno raggiunti con azioni militari o con negoziati. Putin ha chiesto all'Ucraina di abbandonare la sua ambizione di entrare nella Nato e di ritirarsi completamente da quattro regioni del Paese che la Russia ha rivendicato come proprie - condizioni che Kyiv ha respinto come equivalenti alla resa.  “L'operazione militare speciale terminerà quando tutti gli obiettivi fissati dal presidente e dal comandante in capo saranno stati raggiunti”, ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, usando il termine di Mosca per il conflitto. “Questi obiettivi possono essere raggiunti come risultato dell'operazione militare speciale o come risultato dei relativi negoziati”. Peskov ha dichiarato che al momento non sono in corso colloqui tra Mosca e Kiev perché “la parte ucraina rifiuta qualsiasi negoziato”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lunedì ha sostenuto la necessità di una soluzione diplomatica alla guerra e ha sollevato l'idea di un dispiegamento di truppe straniere in Ucraina fino all'adesione alla Nato. Siria: Savostyanov, così Erdogan ha umiliato Putin "Per Vladimir Putin, la Siria è il simbolo della sua autoaffermazione come leader globale. Ma per la Russia, la Siria è un inutile fardello che richiede un enorme dispendio di forze militari, politiche ed economiche, senza dare nulla in cambio". A dirlo, in un'intervista al Corriere della Sera, l'ex generale dell'Fsb Evgenij Savostyanov. Che cosa significa la caduta di Assad per Putin? "È soprattutto una colossale umiliazione personale, ricevuta in primo luogo da Recep Erdogan, che già lo aveva umiliato altre volte - risponde -. Erdogan l'ha cacciato dal Caucaso del Sud, gli ha chiuso il Bosforo, lo ha fatto aspettare ai loro incontri. Il presidente turco è consapevole di quanto la Russia sia indebolita dalla politica ambiziosa di Putin". Quanto alle ricadute per Mosca Savostyanov sottolinea: "Sul piano militare e politico, non molte. Le nostre basi in Siria non consentono di risolvere nessun compito importante, soprattutto ora che la Turchia ha chiuso l'accesso delle navi militari al Mar Nero". Poi aggiunge: "Se avesse potuto, Putin avrebbe salvato Assad. Ma oggi, impegnare qualunque risorsa in un altro scenario è quasi impossibile. Nel futuro immediato, il cambio di regime in Siria è invece vantaggioso per la Russia: si risparmiano mezzi, si può rinforzare il contingente in Ucraina".   Fonte Varie agenzie  Tue, 10 Dec 2024 17:21:07 +0000 Prima pagina Galleria dell’Accademia di Firenze, il Museo degli Strumenti Musicali si rinnova https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/cultura/33050-galleria-dell-accademia-di-firenze-il-museo-degli-strumenti-musicali-si-rinnova.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/cultura/33050-galleria-dell-accademia-di-firenze-il-museo-degli-strumenti-musicali-si-rinnova.html La Galleria dell'Accademia di Firenze avvia il rinnovamento del Museo degli Strumenti Musicali. Dal 10 dicembre 2024, tre spinette cinquecentesche di grande pregio e fattura vengono esposte per la prima volta al pubblico. È l'inizio di un progetto destinato a valorizzare le prestigiose collezioni del Conservatorio di Musica Luigi Cherubini. Il Museo degli Strumenti Musicali è inserito nel percorso di visita della Galleria dell'Accademia di Firenze. Nato da una collaborazione tra la Galleria dell'Accademia di Firenze e il vicino Conservatorio di Musica Luigi Cherubini, vanta una collezione di circa 400 esemplari databili tra il XVI secolo e l’età contemporanea. Tra questi, spiccano gli strumenti appartenuti alla collezione del Gran Principe Ferdinando dei Medici, tra cui la viola tenore di Antonio Stradivari e il clavicembalo in ebano di Bartolomeo Cristofori, inventore del pianoforte. Nel segno di quest'ultimo, gravita il progetto di riallestimento del Museo promosso dalla Galleria dell’Accademia. La copia del clavicembalo di Cristofori, realizzata da Kerstin Schwarz nel 2009, viene spostata nella sala che ospita le due grandi tele di Anton Domenico Gabbiani, che ritraggono il Gran Principe Ferdinando de’ Medici e i suoi musici. Al suo posto vengono collocate tre spinette cinquecentesche, poste in dialogo con l'innovativa spinetta realizzata da Bartolomeo Cristofori nel 1690 ed appartenente alla collezione Medici. La spinetta è uno strumento a tastiera con corde pizzicate, come il virginale e il clavicembalo. Si differenzia da quest'ultimo per le dimensioni contenute e l’assenza di un sostegno proprio, prestandosi dunque ad essere facilmente trasportata e suonata in ambito domestico. Le tre spinette che da oggi impreziosiscono il percorso espositivo del Museo degli Strumenti Musicali sono state realizzate a Venezia nella seconda metà del Cinquecento. La prima è la spinetta a sei lati di Benedetto Floriani, la più antica tra le opere firmate dal costruttore veneziano. Realizzata nel 1568, è un modello insolito rispetto alla più tradizionale spinetta a cinque lati. Un oggetto dal pregio indiscusso, firmato e datato nel listello sopra la tastiera. Il secondo strumento destinato ad arricchire la collezione del Museo degli Strumenti Musicali risale al 1570 circa. Si tratta di una spinetta attribuita a Benedetto Floriani sulla base di considerazioni tecniche e stilistiche. Considerata la pregiata decorazione, fu probabilmente concepita per una committenza lussuosa. Conclude il gruppo, la spinetta poligonale attribuita a Joseph Solodiensis. Fu donata nel 1997 al Conservatorio da Mirella Gatti Kraus, nipote del collezionista Alessandro Kraus. Lo strumento è esposto all'interno di una custodia, coeva e probabilmente originale, in legno dipinto con decorazioni floreali. “L'esposizione delle tre spinette cinquecentesche è il primo di una serie di interventi destinati a mettere in risalto l'unicità di questa collezione, formata da strumenti di indiscutibile valore storico ed estetico, che sono stati ideati per produrre musica” - ha commentato Alessandra Nardi, Funzionario Storico dell'Arte della Galleria dell'Accademia di Firenze-. “Fondamentale, in questo senso, la movimentazione della copia del clavicembalo di Bartolomeo Cristofori, che si configura come un'opportunità per accogliere futuri eventi musicali promossi dal Museo in collaborazione con il Conservatorio Luigi Cherubini”. Il processo di rinnovamento del Museo degli Strumenti Musicali proseguirà nella prima metà del 2025.   Fonte uff.st.Andrea Acampa     Tue, 10 Dec 2024 17:17:10 +0000 Cultura Siria, Al-Jolani ha scelto il nuovo premier https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/prima-pagina/33048-siria-al-jolani-ha-scelto-il-nuovo-premier.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/prima-pagina/33048-siria-al-jolani-ha-scelto-il-nuovo-premier.html L'opposizione armata controlla completamente la provincia di Latakia, dove si trovano le basi militari russe, per le quali Mosca negozia con i ribelli. Israele occupa la zona cuscinetto. Oggi riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza Onu. Muhammad al-Bashir sarà incaricato di formare un nuovo governo per gestire la fase di transizione. Lo riporta Al-Jazeera, secondo cui il nome è emerso durante un incontro tra il comandante del dipartimento operativo dell'opposizione armata, Ahmed Al-Sharaa, lo stesso Al-Bashir, e l'attuale premier, Muhammad Al-Jalali. Al nuovo capo dell'esecutivo spetterà il compito di definire le modalità del trasferimento dei poteri ed evitare che la Siria precipiti nel caos. I ribelli siriani che hanno rovesciato Bashar al-Assad con un'offensiva lampo «hanno garantito» la sicurezza delle basi militari russe in Siria. Lo riferiscono le agenzie di stampa russe Tass e Ria Novosti, citando fonti del Cremlino, dopo che Mosca ha fatto sapere di aver concesso «asilo politico per questioni umanitarie» al presidente deposto, da sempre alleato di Mosca. «I funzionari russi sono in contatto con i rappresentanti dell'opposizione armata siriana, i cui leader hanno garantito la sicurezza delle basi militari e delle istituzioni diplomatiche russe sul territorio siriano», ha dichiarato la fonte alle agenzie di stampa statali Tass e Ria Novosti.  La Russia ha anche annunciato di aver chiesto una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu oggi per discutere della situazione in Siria, dopo che i ribelli guidati dagli islamisti radicali hanno rovesciato il regime di Bashar al-Assad. «In relazione agli ultimi eventi in Siria, la cui profondità e le cui conseguenze per il Paese e per l'intera regione non sono ancora state valutate, la Russia ha richiesto consultazioni urgenti a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite», ha dichiarato su Telegram il vice rappresentante della Russia presso le Nazioni Unite, Dmitri Polianski, precisando che la riunione si terrà oggi. La Russia «ha sempre sostenuto la ricerca di una soluzione politica per risolvere la crisi siriana» e chiede che «vengano ripresi i negoziati sotto l'egida dell'Onu». Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione d'emergenza oggi pomeriggio sulla Siria, in seguito alla caduta del presidente Bashar al-Assad, fuggito a Mosca con la famiglia, hanno dichiarato domenica diverse fonti diplomatiche all'AFP. Le consultazioni, che si svolgeranno a partire dalle 15, sono state richieste domenica dalla Russia. Una coalizione di ribelli siriani, che va dai filoturchi ai jihadisti, ha preso il potere e costretto Assad a lasciare il Paese. Il Cremlino ha confermato che il presidente russo Vladimir Putin ha concesso asilo all'ex dittatore e alla sua famiglia. Quello che è successo in Siria, è l'ennesimo tassello di una grande guerra geopolitica, a detta di molti è la terza guerra mondiale che è gia in atto. Partiamo dalle uniche certezze, Assad è caduto e la Siria come stato unitario, non esisterà più. La cosa da capire è perché tutto è successo così rapidamente. Ma soprattutto tra i giocatori geopolitici chi ha vinto e chi ha perso? Ha vinto la Turchia. Erdogan ha dimostrato di essere un grande giocatore in campo internazionale. Aveva promesso che sarebbe andato in Nagorno Karabakh e lo ha fatto, aveva promesso che avrebbe pregato nella moschea di Damasco e lo farà. Secondo la più antica tradizione turca, Erdogan ha dimostrato di non rispettare i patti, ma a piccoli tasselli sta cercando di costruire la "Grande Turchia". Ha vinto Israele. Israele ha eliminato un governo filo iraniano. Ha inferto un colpo mortale alle mire iraniane di potenza regionale. E si mangerà un altro pezzo di Siria, dopo le alture del Golan, sempre con la scusa di creare una zona cuscinetto. Hanno vinto gli USA. Gli Stati Uniti manterranno il controllo sul petrolio siriano e tramite i gruppi da loro controllati aumenteranno la loro influenza sulla regione. L'obiettivo statunitense era la caduta di Assad, ci sono riusciti. Un altro obiettivo era la diminuzione dell'influenza russa ed iraniana e l'hanno ottenuta. Per la politica egemonica americana è senza dubbio una grande vittoria. Ha perso l'Iran. Per l'Iran è una grande sconfitta, il sogno del defunto generale Qassem Soleimani, del corridoio fino al mare mediterraneo è definitivamente tramontato. Un duro colpo alla politica iraniana di ergersi a prima potenza regionale, in funzione anti israeliana e anti statunitense. Le immagini del saccheggio dell'ambasciata iraniana, sono il riassunto della tragedia. Ha perso la Russia. La Russia che aveva puntato su Assad ha sicuramente perso. Anche perché Damasco era da sempre un alleato storico di Mosca. Sono in Siria due delle pochissime basi militari russe, fuori dal proprio territorio. Anche se è necessario separare Assad e Siria come asset geopolitici.  Probabilmente la Russia ha fatto accordi con gli altri attori, interni ed esterni. Ecco perché nessuno tocca l'ambasciata russa a Damasco in questo momento. Anche nel peggiore scenario, la Russia manterrà una base navale a Tartus e, soprattutto, una base aerea a Latakia. L'obiettivo russo di accreditarsi come potenza mondiale ne esce molto ridimensionato, ma di piu Mosca non poteva fare, essendo impegnata in un conflitto vitale in Ucraina. Ha perso l'Europa. L'Europa a parte le briciole che gli verranno concesse dagli USA, non ha ottenuto nulla. Un Siria in mano a milizie islamiste, non è una buona notizia, soprattutto per il fatto che migliaia di profughi siriani si dirigeranno nel suolo europeo. Intanto Dopo aver preso Damasco, l'opposizione armata siriana controlla completamente la provincia di Latakia, dove si trovano le basi militari russe, ha fatto sapere all'agenzia russa Tass una fonte nella provincia siriana. "Da ieri l'opposizione controlla completamente la provincia di Latakia, comprese le città di Tartus e Jable. Le forze armate dell'opposizione non hanno invaso e non intendono invadere il territorio delle basi militari russe, che operano normalmente", riferisce Tass. La bandiera dell'opposizione siriana con tre stelle rosse è stata issata sull'ambasciata della Siria a Mosca, gesto altamente simbolico. I governi di Germania e Austria hanno iniziato a bloccare le procedure d'asilo per i cittadini siriani. Secondo un funzionario dell'Ufficio federale per le Migrazioni e i rifugiati tedesco, interpellato dal quotidiano Der Spiegel, "la situazione in Siria è poco chiara, e prevedere come evolverà politicamente è troppo difficile". Pertanto, "al momento non è possibile formulare valutazioni affidabili. Altrimenti, ogni decisione sarebbe 'su piedi d'argilla'", aggiunge. Il blocco interesserebbe circa 47 mila domande d'asilo. Allo stesso tempo, il quotidiano austriaco Kronen Zeitung afferma che anche in Austria tutte le procedure d'asilo in corso verso cittadini siriani dovrebbero essere interrotte, citando fonti del ministero dell'Interno. L'Esercito Libero Siriano sostenuto dalla Turchia ha sottratto la città di Manbic al controllo dell'organizzazione separatista curda Ypg. L'operazione è stata lanciata ieri e in poche ore i ribelli sostenuti da Ankara hanno preso il controllo di gran parte della città. Tuttavia gli scontri sono andati avanti e nella notte era stata diffusa la notizia dell'uccisione di 22 miliziani curdi. A dare la notizia della sconfitta di Ypg è stato lo stesso Esercito Libero siriano. I separatisti curdi perdono così la loro roccaforte a ovest dell'Eufrate: Manbic era sotto il controllo di Ypg dal 2016. In base a quanto riferito, la popolazione araba della città avrebbe aiutato l'Esercito libero siriano contro i curdi e liberato i detenuti dalle carceri. La Turchia chiede che in Siria venga nominato un "governo inclusivo" che prenda in mano il Paese dopo la caduta del regime. L'appello è stato lanciato dal ministro degli Esteri Hakan Fidan. "Gli sviluppi degli ultimi giorni hanno rappresentato una luce di speranza. Invitiamo le Nazioni Unite e tutti gli attori coinvolti a sostenere la formazione di un governo inclusivo che prenda in mano il Paese in questa fase", ha detto Fidan.   Fonte Agi e varie Agenzie        Mon, 09 Dec 2024 18:14:05 +0000 Prima pagina Funzionario britannico: "Vede" Russia e Cina dietro i droni che sorvolano le basi https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/attualita/33045-funzionario-britannico-vede-russia-e-cina-dietro-i-droni-che-sorvolano-le-basi.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/attualita/33045-funzionario-britannico-vede-russia-e-cina-dietro-i-droni-che-sorvolano-le-basi.html La possibilità che i recenti avvistamenti di droni sulle basi della RAF in Inghilterra, utilizzati dagli americani, siano collegati alla Russia e alla Cina e alle armi nucleari è stata lasciata aperta da un ex funzionario del Ministero della Difesa britannico. Droni non identificati sono stati avvistati a novembre su tre basi aeree nell'Inghilterra orientale utilizzate dall'US Air Force (USAF). "Piccoli sistemi aerei senza pilota" sono stati visti tra il 20 e il 22 novembre sopra RAF Lakenheath e RAF Mildenhall nel Suffolk e RAF Feltwell nel Norfolk. L'USAF, che possiede le basi, non ha potuto confermare se i droni fossero ostili, riferisce il Guardian. Secondo un annuncio di gennaio del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DoD), i piani per dispiegare armi nucleari statunitensi a RAF Lakenheath sono avanzati. Il documento afferma che il lavoro è stato svolto in preparazione della "prossima missione nucleare" della base. "Non escludo che l'attività sia collegata alle armi nucleari", ha detto Nick Pope, un ex funzionario del Dipartimento della Difesa che ha guidato l'ufficio UFO di Whitehall dal 1991 al 1994. "Gli avversari (molto probabilmente Russia o Cina) potrebbero utilizzare i droni per raccogliere dati su questo, oltre a utilizzare altre strategie di intelligence. Ma è improbabile che rischiano un ufficiale dell'intelligence (che sia dichiarato, per non parlare di un fuorilegge estremamente prezioso) per averlo fatto". Pope ritiene che se gli avversari stranieri fossero responsabili, potrebbero utilizzare terze parti, magari fornendo agli hobbisti di droni locali alcune attrezzature. "Forse convincendoli che avrebbero lavorato per un'agenzia di stampa indipendente. Anche i gruppi antinucleari o i singoli attivisti potrebbero essere potenziali colpevoli di questo scenario".È già stato fatto in passato? Le "invasioni" di novembre non sarebbero la prima volta che anomalie non identificate (UAP, l'acronimo preferito dai militari per gli oggetti volanti non identificati, o UFO) girano intorno alle basi aeree della RAF che ospitano armi nucleari. Il giorno di Santo Stefano del 1980, gli aviatori americani avvistarono strani oggetti che sorvolano la foresta di Rendlesham, alle porte della RAF Bentwaters nel Suffolk, un'ex base aerea utilizzata dall'aeronautica statunitense. Charles Halt, all'epoca comandante della base, ha detto di aver visto barche sparare fasci di luce verso il suolo e di aver sentito via radio che "i raggi scendevano nell'area di stoccaggio delle armi". Ex funzionari del Pentagono, come Luis Elizondo, che ha affermato di essere a capo dell'ufficio di caccia agli UFO del governo degli Stati Uniti, sostengono che esiste una forte correlazione tra gli avvistamenti UFO e le armi nucleari. Nel corso degli anni, dozzine di militari hanno assistito a strane navi che sorvolano le basi che ospitano le armi più distruttive dell'umanità. In un incidente allarmante nel 1966, gli aviatori videro un UFO sorvolare la base aerea di Minot nel North Dakota. Hanno affermato che mentre il velivolo si librava sopra Minot, le sue armi nucleari si sono improvvisamente attivate e poi disattivate quando l'UFO è scomparso. L'anno successivo, un incidente simile si verificò in una base aerea nel Montana.Cosa succede ora? Tuttavia, Pope ha detto che la possibilità più probabile era che gli avvistamenti fossero droni commerciali. "Anche se l'attività dell'avversario non può essere esclusa, e non solo perché le incursioni sono venute alla luce nello stesso momento in cui l'Ucraina ha sparato i missili Storm Shadow forniti dal Regno Unito per colpire la regione russa di Kursk, al momento non ci sono prove di ciò". Gli avvistamenti potrebbero anche derivare da persone che confondono oggetti banali come semafori cinesi, razzi stradali o stelle luminose con gli UFO. Sirio è spesso confuso dal pubblico con un UFO. Un portavoce del Ministero della Difesa ha dichiarato: "Prendiamo sul serio le minacce e manteniamo misure forti nelle strutture di difesa. Ciò include le capacità di sicurezza contro i droni. Non commentiamo ulteriormente le procedure di sicurezza". Cit Cnn Gr. Thu, 05 Dec 2024 17:16:22 +0000 Attualità Il Festival Organistico Internazionale di Ragusa si gemella con il Festival di Cracovia https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33044-il-festival-organistico-internazionale-di-ragusa-si-gemella-con-il-festival-di-cracovia.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33044-il-festival-organistico-internazionale-di-ragusa-si-gemella-con-il-festival-di-cracovia.html La XXVIII edizione del festival organistico internazionale di Ibla è stata suggellata da un evento straordinario. La fase finale della fortunata rassegna la cui direzione artistica è stata curata dal maestro Marco D’Avola, infatti, è stata caratterizzata dalla cerimonia di gemellaggio con il festival organistico internazionale di Cracovia. L’appuntamento ha contemplato, oltre alla presenza del maestro D’Avola che ha propiziato l’intesa, quella del sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì, del parroco del duomo di San Giorgio, il sacerdote Giuseppe Antoci, che ha ospitato la cerimonia e il successivo concerto, e del direttore del dipartimento di organo dell’Accademia dell’Università di Cracovia, il maestro Dariusz Bakowsky-Kois. L’appuntamento ha visto la presenza di un consistente numero di pubblico che ha salutato con entusiasmo la stipula di questo gemellaggio che consente al festival organistico internazionale di Ibla di assumere una dimensione ancora più prestigiosa visto che lo stesso era già gemellato con il festival internazionale di Siviglia e con i festival di Salisburgo e Malta. Per quanto riguarda l’apprezzato concerto del maestro Bakowsky-Kois, lo stesso è stato contrassegnato da un programma che ha messo in evidenza la musica italiana di Handel, musica religiosa e di battaglia iberica oltre alla musica rococò francese di Claude Balbastre nel 300esimo anniversario della sua nascita. Al termine, numerosi applausi a sancire, ancora una volta, la riuscita dell’evento che è ormai diventato un punto di riferimento essenziale nel mondo culturale cittadino e non solo. “Voglio ringraziare, al termine di questa XXVIII edizione – ha detto il maestro D’Avola – gli sponsor che ci hanno sostenuto, il Comune di Ragusa con il sindaco Cassì, la Diocesi di Ragusa con il vescovo, mons. Giuseppe La Placa, tutti gli straordinari artisti che si sono esibiti e soprattutto il pubblico che ci è venuto a trovare. Grazie a tutti, dal profondo del mio cuore, e, non per ultimi, ringrazio i parroci che hanno accettato di ospitare nelle loro chiese i concerti di questa edizione che rimarrà straordinaria per la presenza di spettatori che ha fatto registrare”.     Wed, 04 Dec 2024 17:25:18 +0000 Ragusa Architettura etnea, a Paternò mostra sull'arte sacra https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/33043-architettura-etnea-a-paterno-mostra-sull-arte-sacra.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/33043-architettura-etnea-a-paterno-mostra-sull-arte-sacra.html Una “call for project” a cui hanno partecipato architetti iscritti all’Ordine di Catania ha dato vita a una mostra di architettura: “Le fabbriche del divino” - che punta i riflettori sul paesaggio sacro e che richiede riflessioni e sensibilità spiccate - in occasione delle celebrazioni della festa di Santa Barbara a Paternò sarà esposta alla torre Normanna. La mostra è stata realizzata all’interno della Cappella di San Giovanni, sull’acropoli di Hybla Major a Paternò, e sarà visitabile fino all’11 dicembre, dalle ore 9 alle 13 tutti i giorni. L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, è organizzata da Ordine e Fondazione degli Architetti di Catania, in collaborazione con il Parco Archeologico di Catania e delle ACI, con la parrocchia di Santa Barbara di Paternò e con il patrocinio dell’Archeoclub d’Italia, sezione Ibla Major. «L’evento inserito all’interno delle festività di Santa Barbara (3-4-5 dicembre), Santa Patrona di Paternò e protettrice anche degli Architetti – ha affermato Veronica Leone, presidentessa dell’Ordine degli Architetti PPC di Catania - unisce e offre l’opportunità per un confronto sull’architettura e l’arte sacra e presenterà ai visitatori le opere progettate e realizzate negli ultimi decenni». «Approfondire il tema del Sacro in Architettura – ha dichiarato Eleonora Bonanno, presidentessa della Fondazione Ordine Architetti PPC di Catania - è la volontà alla base di una riflessione che va oltre le appartenenze confessionali: le ricerche, i concorsi, i progetti mai realizzati e quelli che invece sono venuti alla luce costituiscono un tesoro di conoscenza e sensibilità che va esposto, ammirato e condiviso: questa la finalità della Mostra "Le Fabbriche del Divino", glossario di risposte di quegli architetti che si sono interrogati sul rapporto tra l'uomo e il divino». Grande soddisfazione da parte degli organizzatori, che hanno proposto per martedì 10 dicembre una conferenza sul tema “Rapporto tra le bucature nell’architettura e il paesaggio”, che si svolgerà nella chiesa-santuario di Santa Barbara. La rivista THEMA, a conclusione della mostra, raccoglierà i numerosi progetti e pubblicherà uno speciale per celebrare l’evento.   Wed, 04 Dec 2024 17:21:47 +0000 Catania L'importanza dello studio della Dottrina Sociale della Chiesa https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/cultura/33042-l-importanza-dello-studio-della-dottrina-sociale-della-chiesa.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/cultura/33042-l-importanza-dello-studio-della-dottrina-sociale-della-chiesa.html Bene ha fatto Alleanza Cattolica a pubblicare quest'anno con la sua casa editrice Cristianità un libro su gli “Scritti di dottrina sociale 1961-2005” di Giovanni Cantoni. Nei miei intensi anni di apostolato sociale nel messinese, ogni volta che presentavo l'associazione non mancavo mai di dire che “Alleanza Cattolica è una associazione nata per diffondere la Dottrina Sociale della Chiesa”. Era il bigliettino da visita dell'associazione, che in alcuni anni, almeno quelli dopo il Vaticano II, forse, era l'unica associazione che faceva apostolato sociale e culturale attraverso i documenti magisteriali della Dottrina sociale. Il volume raccoglie interventi editi e inediti di Giovanni Cantoni, con la prefazione di mons. Michele Pennisi, arcivescovo emerito di Monreale (Pa). Il testo di Cantoni è importante perché è un ottimo strumento di formazione civico-culturale, che aiuta a fare incontrare la fede e la vita in una prospettiva di impegno sociale e politico sia per chi è impegnato nel pre-politico, sia per chi è chiamato a operare direttamente a livello elettorale nelle formazioni politiche. La Dottrina sociale è un alimento indispensabile e doveroso che orienta il laico cattolico nei vari ruoli in cui è chiamato. Cantoni si è impegnato per decenni nella missione culturale di studiare e diffondere attraverso i suoi interventi il Magistero sociale della Chiesa. Alla luce del pensiero di Giovanni Paolo II, il Papa che ha rilanciato la D.S.C e che era convinto come amava ripetere spesso che, “una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta”. Il testo dopo la premessa di Oscar Sanguinetti, si compone di un Prologo, un intervento di Cantoni sul Senso Comune. Seguono i tre temi affrontati nel libro: Studi e saggi di dottrina sociale della Chiesa; Saggi sulla Chiesa e sulla politica; Articoli e commenti vari. Prima di passare ai contenuti, occorre richiamare al metodo dell'Autore. Il volume, attesta una straordinaria conoscenza del magistero sociale della Chiesa di Cantoni, che certamente si rifà anche ai contributi degli autori della scuola cattolica contro-rivoluzionaria, a partire da Joseph De Maistre (1753-1821) a Plinio Correa de Oliveira (1908-1995), inoltre, “offre un approccio alle varie tematiche in cui spiccano quattro importanti caratteristiche metodologiche: il realismo, la serietà, la fedeltà e la chiarezza”. Le riflessioni e gli studi di Cantoni non parte mai da zero, ma sempre dalla realtà, per ciò che è e mai per come amiamo immaginarla, e poi dal vasto patrimonio del “senso comune”. Dunque niente ideologia che non guarda al totale ma ad una parte della realtà. La seconda caratteristica metodologica è la serietà, Cantoni non è superficiale, fa una lettura attenta dei documenti pontifici, una ruminatio dei testi del Magistero. L'autore legge i documenti nella lingua originale, il latino. Fattore importante, Cantoni leggendo un documento di un Pontefice si confronta con il Magistero dei predecessori, facendo notare i tratti di continuità e di riforma, nella consapevolezza che “Papa non scaccia Papa”, o “enciclica non abolisce enciclica”. Occorre precisare che lo studio di Cantoni non è un mero studio intellettualistico, accademico, ma “scientifico”, orientato a  fronteggiare il processo rivoluzionario di scristianizzazione e di porre le condizioni per la costruzione della civiltà cristiana nel Terzo millennio. E' uno studio fedele dell'insegnamento dei Pontefici, che ha permesso al fondatore di Alleanza Cattolica “di comprendere come la dottrina sociale cristiana viene raggirata, da un lato trasformandola in programma politico o in ideologia, dall'altro lato – come avvenuto sovente e in maniera compulsiva durante gli anni successivi al Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) – quando è oggetto di operazioni riduzionistiche, tese alla sua alterazione o negazione, espungendone il carattere profondamente normativo e valoriale [...]”. Il quarto e ultimo elemento metodologico da rilevare è quello della chiarezza. Infatti, “l'attività di Cantoni è stata in gran parte quella di un instancabile comunicatore, tramite l'oralità e gli scritti, attraverso intensi rapporti personali e in incontri pubblici”. Un attento uso delle parole, è stata una delle caratteristiche costanti di Cantoni. E soprattutto niente pressapochismi linguistici, concettuali e culturali. Il metodo cantoniano ci invita a non scadere in prospettive fondamentalistiche, tra ciò che dev'essere distinto tra la sfera spirituale e quella temporale, senza confusioni, ma neanche in atteggiamenti pragmatistici o positivistici, senza sconti dottrinali e senza confusioni o pressapochismi. A questo punto mi limito a sfogliare il testo segnalando solo gli argomenti affrontati. Per una presentazione più approfondita segnalo la recensione di Daniele Fazio pubblicata nel numero 428 della rivista Cristianità, organo ufficiale di Alleanza Cattolica (Giovanni e la dottrina sociale della Chiesa. Considerazioni). Il testo dopo il Prologo sul “senso comune”, passa allo studio delle linee essenziali della Dottrina sociale della Chiesa. I Dottrina sociale della Chiesa. Nella Prima Parte, tratta della Natura e Storia. Nella Seconda Parte: Principi, criteri e direttive. Si prosegue con II Dottrina sociale e lavoro umano nel messaggio della Laborem exercens. L'argomento è sviluppato in Sette Sezioni. III Dottrina sociale, teologia morale e coscienza. IV “Rivalutazione” della dottrina sociale della Chiesa. V La democrazia nell'encilcica “sociale” Evangelium vitae. VI L'Anno della Dottrina sociale della Chiesa. Parte seconda. Saggi sulla politica e sulla Chiesa. Segnalo soltanto gli interventi su I. La monarchia tradizionale unica soluzione globale alla crisi del mondo moderno. II Costituzionalismo e Tradizione. III. Dittatura e totalitarismo. IV. Papa Giovanni Paolo II a Strasburgo: religione e libertà. V. La libertà religiosa come valore. VI. Il problema ecologioc nel Magistero sociale della Chiesa. Infine, la Terza parte del testo con Articoli e commenti vari. Sicuramente Giovanni Cantoni può essere annoverato tra i più brillanti interpreti del magistero e del pensiero sociale cattolici. I suoi saggi, articoli, sono contenuti principalmente nelle annate, ormai pluridecennali, di Cristianità, la rivista di cultura religiosa e civica da lui ideata e promossa dal lontano 1973. Ma i suoi “mille” interventi, oltre ai convegni, riunioni e Ritiri dell'associazione, si possono trovare anche in altre riviste e quotidiani dove ha collaborato. L'ampia selezione di interventi in questo volume non vuole soltanto onorare un uomo che si è speso per tutta la vita per costruire una civiltà a misura d'uomo e secondo il piano di Dio, ma anche di fornire un sussidio di qualità a chiunque voglia impegnarsi nella “buona battaglia”, quella delle idee che dagli anni '70 sta combattendo Alleanza Cattolica.   Wed, 04 Dec 2024 17:18:35 +0000 Cultura Ucraina: 60mila soldati accusati di aver disertato https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/attualita/33038-ucraina-60mila-soldati-accusati-di-aver-disertato.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/attualita/33038-ucraina-60mila-soldati-accusati-di-aver-disertato.html In Ucraina, tra gennaio e ottobre di quest’anno, sono stati avviati 60.000 procedimenti disciplinari contro soldati accusati di aver abbandonato le loro postazioni. Questo dato rappresenta quasi il doppio rispetto ai procedimenti registrati complessivamente nel 2022 e nel 2023, come riportato dal Financial Times. Il giornale evidenzia che, a partire dall’estate scorsa, le forze russe sembrano aver accelerato la loro avanzata nell’Ucraina occupata, seguendo le direttive di Putin. Secondo gli analisti militari, uno dei principali fattori alla base di questa situazione è l’incapacità dell’Ucraina di garantire una rotazione regolare dei propri soldati dalle retrovie, impedendo alle truppe esauste di recuperare le energie. Questo ha non solo aumentato il numero delle vittime, ma ha anche intimidito e scoraggiato uomini che altrimenti avrebbero potuto essere reclutati. La combinazione tra il crescente logoramento delle forze armate ucraine e l’intensificarsi delle operazioni russe mette in luce una situazione estremamente complessa, che rischia di aggravarsi ulteriormente senza interventi mirati sul fronte organizzativo e logistico. E che, secondo gli analisti militari, «l’incapacità dell’Ucraina di ruotare i soldati dalle retrovie e di permettere alle sue truppe stanche di riposare ha provocato vittime e spaventato uomini che altrimenti avrebbero potuto essere arruolati». La notizia del Financial Times arriva pochi giorni dopo che un funzionario Usa citato dai media internazionali ha dichiarato che l’Ucraina, a suo parere, dovrebbe ridurre l’età minima per la chiamata alle armi da 25 a 18 anni perché non starebbe reclutando e addestrando abbastanza soldati per sostituire quelli che perdono la vita o restano feriti in battaglia.  Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, ha recentemente espresso una posizione divergente rispetto alla richiesta di ulteriori modifiche all’età della leva. Ad aprile, Zelensky aveva già abbassato l’età minima per la mobilitazione da 27 a 25 anni, ma sembra restio a ulteriori cambiamenti. In un’intervista a Sky News, ha dichiarato: «Credo che abbiamo molti soldati, ma il limite è che, francamente, dobbiamo salvare quante più vite possibile». Rivolgendosi implicitamente ai partner occidentali, Zelensky ha aggiunto: «Se negli uffici europei o americani c'è l'idea che dobbiamo fare qualcosa di diverso riguardo all'età della leva, voglio semplicemente chiedere ai nostri partner di fare la loro parte di lavoro, e noi ci occuperemo del nostro». Il presidente ha poi sottolineato, secondo quanto riportato dal Kyiv Independent, che gli alleati di Kiev non hanno soddisfatto pienamente le richieste di equipaggiamento militare avanzate dall’Ucraina. In particolare, invece delle dieci brigate richieste, sono state fornite risorse sufficienti per armare solo due brigate e mezzo. Queste dichiarazioni evidenziano una duplice sfida per l’Ucraina: da un lato, il bisogno di mantenere un equilibrio tra la mobilitazione interna e la preservazione della vita dei cittadini; dall’altro, la difficoltà nel garantire il supporto internazionale necessario per far fronte alle crescenti esigenze militari. Secondo un'inchiesta del Wall Street Journal pubblicata a settembre, il conflitto in Ucraina avrebbe causato finora circa un milione di tra morti e feriti tra le forze russe e ucraine, un dato che sottolinea la devastante portata umana della guerra. Nel frattempo, emergono notizie allarmanti riguardo alla gestione della mobilitazione in Ucraina. I media locali riferiscono di controlli a sorpresa in locali notturni e altri luoghi pubblici per identificare uomini non in regola con i documenti di leva. Le modalità con cui si stanno conducendo questi reclutamenti hanno sollevato critiche significative: alcuni responsabili sarebbero accusati di usare la forza per trascinare via le persone, mentre non mancano denunce di episodi di corruzione all'interno del sistema di reclutamento. Tali pratiche, oltre a generare timori tra la popolazione, rischiano di compromettere la fiducia nelle istituzioni militari e di alimentare un clima di crescente tensione sociale, in un momento in cui il Paese affronta una delle crisi più gravi della sua storia recente. Il Financial Times afferma che «hanno disertato più soldati ucraini nei primi dieci mesi di quest’anno che nei precedenti due anni di guerra». Chi è accusato di diserzione rischia fino a 12 anni di reclusione. Ma questo non ha impedito a centinaia di soldati della 123/a brigata di abbandonare le loro postazioni a Vuhledar, scrive il giornale, secondo cui alcuni di questi militari hanno anche organizzato una protesta chiedendo armi e addestramento. «Siamo arrivati» a Vuhledar «solo con i fucili automatici. Hanno detto che ci sarebbero stati 150 carri armati, erano 20 . . . e niente che ci coprisse», ha denunciato un anonimo ufficiale della 123/a brigata. Pare che alcuni dei militari di questa unità siano tornati al fronte, altri si siano nascosti e alcuni siano ora in custodia cautelare. E il Parlamento ucraino il 21 novembre ha votato per misure meno severe, che consentano di far cadere le accuse contro chi ritorna al suo reparto dopo essere mancato all’appello una sola volta. Anche la Russia si trova ad affrontare la necessità di rimpiazzare i numerosi soldati caduti nel conflitto in Ucraina, una guerra brutale voluta da Vladimir Putin. Per sopperire a questa esigenza, il Cremlino ha incrementato significativamente le remunerazioni e i premi in denaro destinati a coloro che scelgono di arruolarsi volontariamente. Si tratta di una strategia che punta a evitare una nuova mobilitazione di massa, simile a quella dell’autunno 2022, quando centinaia di migliaia di coscritti furono richiamati alle armi e inviati in un conflitto che molti non avevano mai immaginato di dover affrontare. Tuttavia, questa tattica non sembra bastare a rispondere alle crescenti necessità belliche della Russia. Accuse mosse da Kiev, Washington e Seul sostengono che Mosca abbia dispiegato migliaia di soldati nordcoreani al fronte, in un presunto accordo tra il regime russo e quello di Pyongyang. Se confermata, tale alleanza militare rafforzerebbe la preoccupazione internazionale riguardo all'espansione di rapporti tra due regimi autoritari, entrambi isolati a livello globale, e sottolineerebbe le crescenti difficoltà della Russia nel sostenere il conflitto con le proprie sole forze armate. Questi sviluppi sollevano interrogativi cruciali non solo sulla sostenibilità dell'offensiva russa, ma anche sulle implicazioni geopolitiche di alleanze che rischiano di destabilizzare ulteriormente l'ordine internazionale. Intanto poche ore dopo il via libera all’Ursula bis, ieri il Parlamento europeo ha votato per la terza volta in questa legislatura per ribadire il sostegno militare all’Ucraina,ma nell’ottica del fine guerra mai, con una maggioranza che quasi ricalca quella a favore della nuova Commissione europea.     Tue, 03 Dec 2024 18:23:21 +0000 Attualità NASA: il pompaggio di grandi quantità di acqua ha alterato la rotazione terrestre https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/scienza/33035-nasa-il-pompaggio-di-grandi-quantita-di-acqua-ha-alterato-la-rotazione-terrestre.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/scienza/33035-nasa-il-pompaggio-di-grandi-quantita-di-acqua-ha-alterato-la-rotazione-terrestre.html Il pompaggio secondo la NASA, riportato da CNN, di grandi quantità di acqua dal terreno tra il 1993 e il 2010 ha alterato in modo significativo la rotazione terrestre, secondo un nuovo studio.Livelli allarmanti di estrazione di acque sotterranee hanno inclinato la Terra di quasi 80 centimetri a est durante quel periodo, secondo lo studio pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters. Studi precedenti hanno dimostrato che la posizione dell'asse terrestre cambia rispetto alla crosta, con il pianeta che ruota in modo leggermente diverso mentre l'acqua si muove. Utilizzando modelli climatici, gli scienziati hanno calcolato che gli esseri umani hanno pompato 2.150 gigatonnellate di acque sotterranee dal 1993 al 2010, equivalenti a più di 6 millimetri di innalzamento del livello del mare. Mentre la capacità dell'acqua di modificare la rotazione terrestre è stata scoperta per la prima volta nel 2016, il contributo specifico delle acque sotterranee a questi cambiamenti di rotazione è rimasto sconosciuto. Il nuovo studio ha modellato i cambiamenti osservati nello spostamento dell'asse del pianeta e nel movimento dell'acqua. In primo luogo, ha valutato l'effetto delle sole calotte glaciali e dei ghiacciai e poi ha preso in considerazione diversi scenari di ridistribuzione delle acque sotterranee. "L'asse terrestre sta cambiando molto. Il nostro studio mostra che tra le cause legate al clima, la ridistribuzione delle acque sotterranee ha in realtà il maggiore impatto sullo spostamento degli assi", ha detto Ki-Weon Seo, geofisico dell'Università Nazionale di Seoul. È stato riscontrato che l'asse si muove di 78,5 centimetri o 4,3 centimetri all'anno se si tiene conto della ridistribuzione delle acque sotterranee di 2.150 gigatonnellate. "Sono preoccupato e sorpreso che il pompaggio delle acque sotterranee sia un'altra fonte di innalzamento del livello del mare", ha detto il dott. Seo.Dall'America e dall'India l'impatto maggiore I risultati suggeriscono che la posizione da cui viene pompata l'acqua sotterranea è importante per quanto l'asse terrestre potrebbe muoversi. Ad esempio, gli scienziati hanno affermato che la ridistribuzione dell'acqua dalle medie latitudini ha un impatto maggiore. Secondo lo studio, nel periodo dal 1993 al 2010, la maggior parte dell'acqua è stata distribuita nel Nord America occidentale e nell'India nordoccidentale, situati alle medie latitudini. Gli sforzi dei paesi per rallentare i tassi di esaurimento delle acque sotterranee, specialmente in queste aree sensibili, possono teoricamente porre rimedio alla situazione, ma solo se sostenuti per decenni. Poiché l'asse terrestre si sposta di diversi metri entro un anno, i cambiamenti dovuti al pompaggio delle acque sotterranee non comportano il rischio di cambiare le stagioni, hanno detto i ricercatori. Ma è stato dimostrato che lo spostamento dell'asse ha un impatto sul clima su grandi scale temporali geologiche. Intanto uno studio ha rivelato che un lago in California nasconde una quantità "impressionante" di un elemento estremamente prezioso. Ovviamente non bisogna giudicare un lago dalla sua superficie, perché sotto il Salton Sea, nel sud della California, attendeva gli scienziati una sorpresa monumentale. Il lago più grande dello stato si trova in cima a una riserva di litio, qualcosa che gli scienziati già sapevano. Tuttavia, quello che non sapevano era esattamente quanto ci fosse sotto questo elemento chimico. Nel tentativo di scoprirlo, il Dipartimento dell'Energia (DOE) ha finanziato uno studio che ha iniziato la ricerca nel Salton Sea per cercare di analizzare esattamente quanto litio si trovava sotto l'enorme corpo idrico. Il governatore della California Gavin Newsom ha definito il Salton Sea "l'Arabia Saudita dell'estrazione del litio" e i risultati dello studio dimostrano certamente perché. In precedenza era stato stimato che ci fossero circa quattro milioni di tonnellate di litio sotto il lago, ma l'anno scorso è stato rivelato che in realtà potrebbero esserci 18 milioni di tonnellate, noto anche come "oro bianco" a causa del suo valore e del suo aspetto. Per fare un confronto, questo sarebbe sufficiente per alimentare più di 382 milioni di batterie per veicoli elettrici. Alla luce della nuova scoperta, il giacimento californiano è il più grande del mondo. A partire dall'anno scorso, una tonnellata di litio valeva circa 29.000 dollari, quindi, tenendo presente tale importo, il Salton Sea potrebbe nascondere merci per un valore di 540 miliardi di dollari. Uno dei 22 autori dello studio, Michael McKibben, professore di geochimica presso l'Università della California a Riverside, ha dichiarato a proposito dei risultati: "Questo è uno dei più grandi depositi di salamoia di litio al mondo. "Questo potrebbe rendere gli Stati Uniti completamente autosufficienti per quanto riguarda il litio e smettere di importarlo attraverso la Cina". Altri nel settore hanno salutato la scoperta come decisamente "enorme". Sammy Roth, editorialista sul clima del Los Angeles Times, ha dichiarato a The Show di Radio KJZZ: "È noto da molto tempo che c'è un mucchio di litio, un po' in profondità sotto l'estremità meridionale del Salton Sea". Roth ha continuato: "Ci sono state aziende per decenni che hanno cercato di estrarre il litio da lì, e soprattutto nell'ultimo decennio poiché i veicoli elettrici e l'accumulo di energia nella rete elettrica sono diventati una grande necessità. Ma questo nuovo rapporto del governo federale è davvero un numero accattivante. Hanno scoperto che c'è potenzialmente abbastanza litio per alimentare le batterie di 382 milioni di veicoli elettrici, che è più veicoli di quelli attualmente in circolazione negli Stati Uniti. Quindi, se potessimo ottenere tutto quel litio, sarebbe enorme". Fri, 29 Nov 2024 17:37:19 +0000 Scienza Utero in affitto, alcune considerazioni a margine https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/cultura/33034-utero-in-affitto-alcune-considerazioni-a-margine.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/cultura/33034-utero-in-affitto-alcune-considerazioni-a-margine.html Con vocaboli studiati, incolori o edulcorati, diciamoli “orwelliani”, l’hanno chiamata “maternità surrogata” o “Gpa” = “gestazione per altri”, “gestazione solidale”, “maternità solidale” e, perfino, “Gpa altruistica” quasi fosse un atto di amore verso chi non può avere figli; in realtà la si può tradurre meglio e in modo più esplicito e volgare con “utero in affitto”, cioè compravendita, da parte di gente danarosa, dei corpi di una donna povera e di un bambino che diventa la merce pattuita: giustamente, la maggioranza di Centro-Destra del nostro Parlamento ha provveduto a definirla (16-X-2024) “reato universale”. Nella mia ingenuità di quidam de populo (persona senza titoli) credevo, però, che tutti, almeno in Italia, saremmo stati d’accordo nel condannare una tale pratica disumana che dicono sia ormai banalmente diffusa nel mondo e muova montagne di euri e di dollari. E invece mi sono dovuto ricredere. Così, leggendo i giornali (“primi della classe”, al solito, “Repubblica” e “La Stampa”) e vedendo la televisione ho potuto raccogliere un corposo florilegio di affermazioni contrarie alla condanna e, di conseguenza, credo, favorevoli a tale pratica. Per quagliare le mie considerazioni sull’argomento, scegliendo fior da fiore, mi basta e me ne avanza ciò che ha detto la signora Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico: “Abbiamo visto l’atroce propaganda anche sulla pelle delle persone e dei bambini con l’obbrobrio di questo reato universale contro la gpa, che [...] calpesta i diritti fondamentali delle bambine e dei bambini. Non si capisce che cosa ha questo governo contro i bambini” (da “La Verità”, 18 ottobre 2024). Resto sbalordito nel leggere queste proposizioni e i vocaboli usati (“atroce propaganda”, “obbrobrio”…) che capovolgono la realtà e la verità delle cose, pronunciati non da una persona qualsiasi, come sono io, ma dalla prima rappresentante del Partito post-comunista che in passato, quando si chiamava Partito Comunista Italiano, comunque lo si voglia giudicare, fu sicuramente “grande” e che oramai si è ridotto a “partito radicale” che vuole essere “di massa”: cosa non immaginata non dico da Togliatti che nel 1948, magari per carpire i voti dei cattolici, faceva diffondere manifesti in difesa della famiglia naturale, ma forse neanche dal più recente Berlinguer. Penso che l’“obbrobrio”, in quella materia, tra le tante altre vergogne, stia soprattutto nel bambino a cui sarà vietato di conoscere la propria madre perché strappato alla povera donna che lo ha portato in grembo per nove mesi; e, poi, come fa la signora a parlare di “diritti fondamentali delle bambine e dei bambini” ed essere per l’aborto – uccisione, appunto, di “bambine e bambini” prima di nascere e anche...dopo –, a condannare i tanti medici obiettori di coscienza che si rifiutano di operare? Signora, non La capisco! Mi permetta però alcune domande semplici: nel corpo di una donna incinta c’è o non c’è una creatura umana e il venire alla luce di tale creatura è o non è il primo e “fondamentale” suo diritto? Qualcuno magari pensa che ci sia un “grumo di sangue” o un volgare rigonfiamento della pancia della donna, mentre anche la scienza dice che fin dal primo istante si tratta di una persona. Forse le sue “maestre” sono state quelle giovani forsennate, ora con le guance cadenti come la mia, che nel “1968” gridavano “Il corpo è mio e lo gestisco io!”. “no alla virilità fascista!”, “siamo donne, siamo figlie, distruggiamo le famiglie!”... A quell’epoca – “vent’anni”! – io ero presente e stando sulla barricata opposta, correvo pericolosamente le strade e le piazze della Città, vedevo, sentivo, annotavo e formulavo le mie convinzioni. Ne consegue, signora, che fra la sua posizione e la mia c’è un fossato incolmabile e senza ponte levatoio, ecco perché, stando così le cose, non voterò mai né per Lei né per il suo Partito, non perché su alcuni problemi possiamo avere pareri discordi: i migranti, la riesumazione del cadavere fascista e del suo fantasma, l’antifascismo fuori tempo e quindi ridicolo, lo ius soli o lo ius scholae, il reddito di cittadinanza o le pensioni o le fognature che in Romagna non hanno funzionato durante le piogge d’autunno…: codeste, per quanto importanti, restano però cose secondarie e transeunti di fronte alla enormità della compravendita della carne di un bambino e di una donna o l’uccisione del nascituro o, come avviene in certe occasioni, del già nato; per me Vita e Famiglia sono due assoluti che precedono qualsiasi altra cosa! Questo è il principale motivo del presente foglietto. Chi a questo punto dovesse credere che con l’“utero in affitto” la società ha toccato il fondo, è meglio che si ricreda; esso – l’ “utero” – è sicuramente uno dei tanti “fondi” in cui la società oggi s’è cacciata ma può rappresentare solo una tappa di un processo di “conquiste” cosiddette “civili” più o meno prossime future. Tale processo studiosi lo chiamano Rivoluzione ed ha come fine ultimo la costruzione prometeica di un “homo novus” e la distruzione di quello creato da Dio e conosciuto nella nostra millenaria civiltà giudaico-cristiana; un processo che non sorge improvviso come un fungo dopo le piogge di fine estate, ma avviene per gradi e con una sua “meccanica” studiata da chi – un “Padrone del mondo” o un “Grande Fratello”... – manovra ogni cosa dall’alto della Piramide; ha suoi agenti, sue “massonerie”, una strategia ben precisa, magari dei tre passi avanti e uno o due indietro, così da confondere gli sprovveduti e gli ingenui che non ne hanno studiato gli ingranaggi. La Rivoluzione ha ricevuto una accelerazione col 1968, “anno” nodale ed emblematico – io ne sono buon testimone perché vi fui in mezzo, protagonista – da cui è iniziata una sua “nuova” fase: l’attacco “in interiore” dell’uomo, l’esaltazione dei suoi “desideri”, del “sesso libero”, la droga sperimentata nelle “occupazioni” delle università e delle scuole, il disporre del proprio corpo e del corpo degli altri in libertà assoluta secondo le passioni, le tendenze sregolate e i vizi, il “proibito proibire”… Attenzione! La prima caratteristica della Rivoluzione è la seguente: come la bestia dantesca, che dopo il pasto ha più fame che pria, se non viene fermata – cosa a viste umane oggi difficilissima – prepara altre “tappe” future che al momento a noi poveretti sembrano aberranti e, quindi, impossibili da attuare; così, magari, sarà per l’incesto già richiesto a suo tempo da un “Comitato etico” al Parlamento di Berlino col dire che “se c’è amore e libera partecipazione, il rapporto non può essere vietato” (“Il Giornale” 30-IX-2014); così per la pedofilia anch’essa richiesta molti anni fa da un “Manifesto in difesa della pedofilia” firmato da Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir e altri cattivi maestri del “68”, pubblicato su “Le Monde” il 26-1-1977 (v. “Il Foglio quotidiano” 7-IX-14).  Insomma, è il disordine che solo in parte abbiamo visto avverarsi in questi 50 anni e via via ne subiamo le tragiche conseguenze intorno a noi ogni giorno: di “ospedale da campo” parla, infatti, Papa Francesco. Va da sé che coloro che non si adeguano e vi si oppongono vengano bollati come passatisti, reazionari, medioevali, talebani, fascisti… Costoro devono sopportare la propaganda compatta di televisioni, giornali, politici di dozzina, presidenti e ministri di qualcosa, intellettuali e pensatori, presuntuosi professorini che insinuano il gender fra gli alunni all’insaputa dei genitori, cantanti, comparse e guitti dello spettacolo...; ecco perché plaudo alla coraggiosa dichiarazione dell’utero in affitto come “reato universale” che – dati i tempi – mi pare sia stato un vero e proprio miracolo! Il presente foglietto, vuole essere – per quello “zero-virgola” che può valere – una testimonianza e insieme una protesta contro questo Mondo che per me diventa sempre più incomprensibile e perfino nemico: in esso mi sento un estraneo e a disagio; dunque, non posso che essere contrario alle cose che chiama “conquiste”, “diritti civili”, “avanzamento”, “progresso”, etc., cose a cui, visti i risultati fallimentari, non ho mai creduto; pretendo, quindi, da uomo libero, il diritto almeno di poterlo affermare. Ciò dico perché vedo molti tentativi per chiudere la bocca a me e ai tanti come me che non vogliamo piegarci; così – ad esempio – il disegno di legge Zan (Cirinnà, Scalfarotto…, esponenti del solito Partito Democratico), quello contro la cosiddetta omofobia, se non fosse stato bocciato al Senato (7-IX-2021), mi avrebbe proibito di dire pubblicamente che l’unica e sola Famiglia è quella “naturale”: uomo-padre, donna-madre, figli; questa affermazione, infatti, sarebbe diventata “omofoba” cioè dispregiativa nei confronti di “famiglie altre”, due persone dello stesso sesso che stanno insieme (ora si chiamano perfino “marito” e “moglie”!): un giudice solerte mi avrebbe potuto accusare, appunto, di omofobia a colpi di Codice Penale...!  Il mio deciso contrasto a tale Mondo parte dalla educazione che ho ricevuto dai miei Genitori (Padre-uomo, Madre-donna), dalla Chiesa e dalla Scuola della mia infanzia, quando – nonostante possibili errori – appariva ancora chiara la distinzione tra il bene e il male; poi, col relativismo le due cose si confusero tanto che spesso il bene divenne male e il male divenne bene!  Per questo motivo io, ora ottuagenario, sento che questo Mondo fa violenza alla mia persona perché impone cose a cui la mia natura e la mia coscienza non possono che ribellarsi. Pertanto rimango fermo e non posso cambiare idea sol perché propagandisti vogliono convincermi del contrario: possono augurarsi – liberi di farlo – la mia eutanasia e sperare in essa, ma fino ad allora pretendo il diritto di dire ciò che penso: sarò come il grillo parlante della grande favola di Collodi! Thu, 28 Nov 2024 17:08:02 +0000 Cultura La Bulgaria avrà bisogno di 520 tonnellate di banconote in euro dopo l'adesione alla zona euro https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/economia/33032-la-bulgaria-avra-bisogno-di-520-tonnellate-di-banconote-in-euro-dopo-l-adesione-alla-zona-euro.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/economia/33032-la-bulgaria-avra-bisogno-di-520-tonnellate-di-banconote-in-euro-dopo-l-adesione-alla-zona-euro.html La Bulgaria avrà bisogno di 520 tonnellate di banconote in euro, equivalenti a un carico di 25 camion, per farle circolare nel paese dopo l'adesione alla zona euro, mentre la quantità di monete raggiungerà le 3.600 tonnellate o 181 camion, ha detto il tesoriere capo della Banca nazionale bulgara (BNB) Stefan Tzvetkov. La dichiarazione è stata fatta martedì durante l'iniziativa dell'Euro Week e la 10a Conferenza annuale sulle scienze monetarie ed economiche presso l'Università di Economia Nazionale e Mondiale (UNWE). Secondo Tzvetkov, le banconote bulgare che dovranno essere ritirate dalla circolazione per sostituire quelle dell'euro pesano 642 tonnellate ovvero 32 camion che, in fila, si estendono per la lunghezza di cinque campi da calcio. Per quanto riguarda le monete bulgare, entrerebbero in 378 camion formando una catena lunga 6,8 km. «La banca di emissione è responsabile dell'emissione, della custodia e del ritiro delle banconote dalla circolazione, nonché della loro distruzione. Nessun'altra istituzione del paese ha il diritto di emettere e distruggere banconote", ha spiegato Tzvetkov, sottolineando il pesante compito che attende BNB mentre la Bulgaria si prepara ad entrare nell'eurozona. Ha anche detto che 604 milioni di banconote bulgare sono attualmente in circolazione, per un valore totale di 29,7 miliardi di leva. Il numero di monete bulgare in circolazione raggiunge i 3,3 miliardi di leva, per un valore totale di 615 milioni di leva. Il Capo Tesoriere ha presentato il disegno delle monete in euro bulgare, che presenteranno simboli nazionali: il Cavaliere di Madara (un rilievo roccioso medievale sull'altopiano con lo stesso nome, a est di Shumen) sarà raffigurato sulle monete da 1 a 50 centesimi, San Giovanni di Rila (il santo patrono del popolo bulgaro) sulla moneta da €1 e Paisius di Hilandar (monaco ortodosso bulgaro e figura importante della Rinascita Nazionale Bulgara) sulla moneta da €2 euro. Intanto Il Parlamento Europeo ha approvato la nuova Commissione europea con 370 voti favorevoli, 282 contrari e 36 astenuti. la Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen,fa la sua prima dichiarazione  al Parlamento Europeo: "Quindi posso annunciare che la prima grande iniziativa della nuova Commissione sarà una bussola della competitività. La bussola sarà costruita su tre pilastri del rapporto Draghi. Primo, colmare il divario di innovazione con Stati Uniti e Cina. Secondo, un piano congiunto per la decarbonizzazione e la competitività. E terzo, aumentare la sicurezza e ridurre le dipendenze."          Thu, 28 Nov 2024 16:58:52 +0000 Economia Al Museo Nazionale Romano, la mostra "Gabriele Basilico. Roma" https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/33029-al-museo-nazionale-romano-la-mostra-gabriele-basilico-roma.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/33029-al-museo-nazionale-romano-la-mostra-gabriele-basilico-roma.html La Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, in collaborazione con il Museo Nazionale Romano - Palazzo Altemps, il MUFOCO - Museo di Fotografia Contemporanea e l’Archivio Basilico, presenta la mostra Gabriele Basilico. Roma. In occasione dell’ottantesimo anniversario dalla nascita del grande maestro della fotografia italiana, l'esposizione restituisce un inedito spaccato della sua ricerca visiva. L’apertura al pubblico è prevista da giovedì 12 dicembre 2024 a domenica 23 febbraio 2025 nelle sale di Palazzo Altemps a Roma.   Curata da Matteo Balduzzi e Giovanna Calvenzi, la mostra presenta per la prima volta al pubblico un itinerario che attraversa le principali ricerche realizzate da Gabriele Basilico su Roma, città profondamente amata e intensamente frequentata dal fotografo milanese. Una selezione di oltre cinquanta opere in un percorso narrativo pensato appositamente per dialogare con gli spazi e le collezioni di Palazzo Altemps.   Filo conduttore della mostra è il legame tra Gabriele Basilico e la Città Eterna, costruito grazie a venti incarichi professionali ricevuti dal fotografo tra il 1985 e il 2011 e alle numerose campagne fotografiche che ne sono scaturite. Elementi fondamentali della ricerca di Basilico, come la stratificazione di epoche e stili e la dialettica tra monumenti e tessuto edilizio ordinario, trovano a Roma una propria apoteosi, fornendo al fotografo l’opportunità di raccontare anche una città moderna che sa includere simultaneamente le architetture imponenti, vivida espressione della modernità razionalista insieme ai templi, agli archi e palazzi della storia più antica dentro alla stessa grandiosa monumentalità.                                                                                                                                       Il percorso espositivo è articolato in due nuclei principali e spazia dagli affondi nell’architettura razionalista alla compresenza di edifici civili e monumentali come principio costante del tessuto urbano romano, dalle diverse sfaccettature del Colosseo, ai lavori che esplorano il rapporto tra figura umana e architettura contemporanea. Cuore pulsante della mostra e punto di congiunzione tra le due sale è il focus dedicato all’archivio del fotografo, che presenta 60 fogli originali di provini a contatto e una vasta selezione di appunti che Gabriele Basilico ha prodotto nel corso dei sette progetti principali realizzati su Roma, per un totale di oltre 250 immagini.   La mostra Gabriele Basilico. Roma accende i riflettori sulla straordinaria indagine dedicata alla condizione urbana che caratterizza la ricerca di Gabriele Basilico ed evidenzia il modo in cui il fotografo ha saputo dialogare con una delle città più ricche di riferimenti iconografici al mondo, traendone immagini che offrono punti di vista nuovi e inaspettati.   Amplia e completa il progetto espositivo la pubblicazione edita da Electa, promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, in collaborazione con il MUFOCO - Museo di Fotografia Contemporanea e con l’Archivio Gabriele Basilico, e curata da Angelo Piero Cappello, Giovanna Calvenzi e Matteo Balduzzi. Fonte  Ministero della Cultura Wed, 27 Nov 2024 18:04:18 +0000 Roma Conclusa la quinta edizione de "La Notte Bianca della politica" https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33028-conclusa-la-quinta-edizione-de-la-notte-bianca-della-politica.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33028-conclusa-la-quinta-edizione-de-la-notte-bianca-della-politica.html Un intreccio di riflessioni, dibattiti e confronti che ha trasformato Ragusa in un laboratorio di idee e visioni per il domani. Così la quinta edizione de “La Notte Bianca della Politica” che ha acceso i riflettori su più temi, a partire dall’ormai stretto rapporto tra democrazia e intelligenza artificiale, passando poi dalla geopolitica e ponendo in conclusione quesiti sul Green Deal. Conclusa ieri sera con successo la manifestazione che è riuscita a coinvolgere un folto pubblico ma anche gruppi attivi di studenti e relatori di rilievo nei tre giorni di fitto programma dal 22 al 24 novembre con un’anteprima svolta il 21 novembre su migrazione, cittadinanza e nello specifico con lo sfruttamento delle donne migranti con riferimento anche all’area ipparina della provincia iblea. La manifestazione, ideata originariamente da Giorgio Massari e Francesco Raniolo e successivamente organizzata con la partecipazione di Antonio Barone, Enrico Schembari e Santo Burgio, ha visto giovedì 21 un’apertura con la tavola rotonda su immigrazione, sfruttamento del lavoro in particolare femminile e qualità della democrazia. Gli interventi di Alessandra Corrado, Bruno Giordano e di Emilio Santoro hanno messo in evidenza quanto debole sia nella pratica il principio base della nostra costituzione che vede il lavoro a fondamento della Repubblica. Venerdì 22 novembre l’attesa lectio magistralis della professoressa Tiziana Catarci dell’Università La Sapienza di Roma, che ha approfondito il tema “L’era dell’intelligenza artificiale”. I successivi interventi di Claudia Morelli e Mauro Calise hanno fatto emergere le opportunità offerte dalle tecnologie, in ambiti professionali come quello giuridico o più generali come nel funzionamento delle nostre democrazie, ma anche i rischi della “digicrazia” associati alla concentrazione economica su alcune grandi corporazioni e di manipolazione delle informazioni e delle coscienze. Sabato il focus è stato sulla politica interna e internazionale, con una riflessione di Emidio Diodato anche sulla posizione dell’Italia nello scacchiere globale e sulle nuove dinamiche geopolitiche, a partire dal ruolo della Cina. Ampio spazio è stato dedicato al futuro del sistema politico italiano, con un’analisi dei fenomeni di della personalizzazione della politica (Piero Ignazi ha approfondito l’eredità di Berlusconi) e di radicalizzazione dell’influenza delle nuove destre nelle democrazie occidentali frutto delle identità storiche tutt’altro che tramontate come ha messo in evidenza Luciano Cheles per il caso italiano. Il tema dell’antipolitica e del populismo era invece centrale nell’intervento di Alfio Mastropaolo. La partecipazione politica è stata il cuore dell’incontro “Dialogo intorno alla partecipazione”, che ha aperto il pomeriggio. Tali questioni si collegano con l’analisi svolta il venerdì da Vittorio Emanuele Parsi sull’importanza del concetto-valore di Patria, e su come l’identità nazionale sia stata minata in Italia dai partiti ideologici del passato ancorati al “senso della parte”. Importanti anche le riflessioni sulla difesa della Patria in Ucraina con l’invasione russa. Francesco Raniolo e Rossana Sampugnaro, hanno analizzato l’evoluzione della democrazia rappresentativa e la crisi dei tradizionali attori politici come partiti e sindacati, ma anche sui nuovi strumenti di partecipazione collettiva, come i comitati civici. Giorgia Serughetti nel suo intervento ha esplorato l’evoluzione del ruolo delle donne nella politica e nella società, interrogandosi se il crescente protagonismo femminile nelle istituzioni rappresenti una reale conquista per i diritti di uguaglianza. Un altro tema centrale della manifestazione è stato quello della sostenibilità ambientale. Francesco De Leonardis ha presentato il suo libro Lo Stato Ecologico durante un incontro che ha messo in relazione economia circolare, transizione ecologica e produzione sostenibile. A chiudere la serata di domenica è stato il dibattito sul Green Deal europeo, un progetto trasformativo e ambizioso lanciato nel 2019 dalla Commissione Europea con l’obiettivo di rendere l’Europa a impatto climatico zero. Dario Bevilacqua ed Edoardo Chiti hanno discusso con Raffaella Dagostino sulle sfide tecniche e politiche di questa grande transizione. I vari interventi hanno sottolineato l’urgenza di integrare la sostenibilità ecologica tra i principi fondamentali delle democrazie, accanto a libertà e uguaglianza. Un elemento di grande interesse per questa quinta edizione, è stato il coinvolgimento degli studenti del Liceo Classico Umberto I di Ragusa, che hanno partecipato attivamente attraverso gruppi di lavoro e dibattiti. “La presenza dei giovani ha arricchito enormemente il dibattito, portando una prospettiva fresca e attuale ai temi affrontati” hanno commentato gli organizzatori. Un bilancio positivo, dunque, per questa quinta edizione de “La Notte Bianca della Politica”, divenuto appuntamento di grande interesse per riflettere sulle sfide del nostro tempo. Promossa dall’Associazione Culturale Scuola di Formazione Politica Italia Prossima, in collaborazione con l’Università di Catania, l’Università della Calabria, con il patrocinio del Comune di Ragusa, della Camera di Commercio del Sud Est della Sicilia, e la collaborazione del Movimento Federalista Europeo, la manifestazione ha creato uno sguardo collettivo verso il futuro con l’auspicio di continuare ad essere una piattaforma di dialogo. Sponsor della manifestazione sono Si.Sac. s.p.a., Ghibli, Iblea Legnami, eVision, Agriplast e Cerad. Info, foto e video sui canali social. Mon, 25 Nov 2024 18:08:26 +0000 Ragusa Voci di libertà: il coraggio e la forza delle donne https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/attualita/33027-voci-di-liberta-il-coraggio-e-la-forza-delle-donne.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/attualita/33027-voci-di-liberta-il-coraggio-e-la-forza-delle-donne.html Ogni anno, migliaia di donne subiscono violenze fisiche, psicologiche ed economiche. In occasione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, lunedì 25 novembre si terrà a Roma, presso il Teatro Parioli Costanzo, un importante convegno – ideato dalla giornalista e scrittrice Claudia Conte e promosso dalla Presidenza della Commissione Cultura della Camera dei Deputati - dedicato alla riflessione e all'approfondimento sul fenomeno della violenza di genere, con l'obiettivo di promuovere consapevolezza, prevenzione e solidarietà. A partire dalle ore 17.30, interverranno la Sen. Isabella Rauti (Sottosegretario di Stato alla Difesa); l'On. Lucia Albano (Sottosegretario di Stato per l'Economia e le Finanze); l'On. Federico Mollicone (Presidente Commissione Cultura della Camera dei Deputati); Gianluca Curti (Amministratore Delegato Minerva Pictures); Angelo Argento (Presidente Cultura Italiae), Marcello Cardona (Prefetto, già Commissario straordinario per le vittime di violenza) e Fariba Karimi (attivista iraniana Associazione “Woman Life Freedom Europe”). Nel corso dell'evento, grazie a Martina Ulturale ospiti e relatori saranno omaggiati da una cravatta rossa, simbolo della lotta contro questa drammatica piaga sociale. “Come ogni anno la Commissione Cultura della Camera celebra la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne con un importante palinsesto culturale – afferma Federico Mollicone – “Da sempre considera che la cultura possa essere una politica attiva di contrasto alla violenza e un è fondamentale per continuare a fare sensibilizzazione su questo tema. Con questa iniziativa non sosteniamo solo la lotta al femminicidio in Italia - fenomeno che continua a verificarsi purtroppo ancora con frequenza - ma siamo al fianco anche di tutte le donne che nel mondo combattono contro regimi repressivi dei loro diritti”. “La violenza contro le donne è una piaga che ci riguarda tutti, nessuno escluso – condivide Claudia Conte – “e chi lotta per i diritti delle donne solo quando conviene non è una femminista ma una stratega opportunista. E questo accade troppo spesso anche in Italia . È nostro dovere invece alzare la voce, agire, educare e combattere sempre per un mondo in cui il rispetto e la parità siano la norma. Non possiamo tollerare che prevaricazione, abusi e silenzi continuando a segnare la vita di tante donne, come accade ad esempio in Iran La lotta contro la violenza è una responsabilità collettiva: denunciare, sostenere, prevenire sono azioni indispensabili Uniti possiamo costruire una società più giusta, dove ogni donna possa vivere libera e sicura." A seguire, verrà proiettato il film prodotto da Minerva Pictures - “Leggere Lolita a Teheran” (premiato dalla giuria alla Festa del Cinema di Roma) - tratto dal libro autobiografico di Azar Nafisi - che mostra gli avvenimenti in Iran prima, durante e dopo la rivoluzione islamica. Concluderà la serata la messa in cena dell'opera teatrale “L'erborista, una storia nera, quasi nera”.         Mon, 25 Nov 2024 18:03:52 +0000 Attualità Tiziano, Lotto, Crivelli e Guercino https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/arte/33025-tiziano-lotto-crivelli-e-guercino.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/arte/33025-tiziano-lotto-crivelli-e-guercino.html La maestosa Pala Gozzi (1520), capolavoro assoluto di Tiziano Vecellio insieme ad altre 5 celebri opere, tutte di carattere religioso e provenienti dalla Pinacoteca Podesti di Ancona, saranno eccezionalmente esposte, per la prima volta a Roma, in occasione del prossimo Giubileo, dal 26 novembre nelle sale di Palazzo dei Conservatori ai Musei Capitolini.  6 prestigiosi dipinti – di cui 5 pale d’altare di grandi dimensioni e una piccola ma lussuosa tempera su tavola – saranno protagonisti di un percorso espositivo che racconta l’importanza della collezione della Pinacoteca Podesti e, in filigrana, la ricchezza della città dorica committente dei maggiori artisti italiani fra Cinquecento e Seicento. Si potranno quindi ammirare la Circoncisione dalla chiesa di San Francesco ad Alto, opera di Olivuccio Ciccarello, interprete principale del rinnovamento della pittura anconetana che fiorì fra Trecento e Quattrocento; la preziosa Madonna con Bambino di Carlo Crivelli, icona della collezione dorica e somma realizzazione del pittore veneto che visse e operò nelle Marche; la Pala dell’Alabarda di Lorenzo Lotto, per la chiesa di Sant’Agostino, in cui si esplicita l’emozionante talento del pittore veneziano, esule a più riprese nella regione. Ancora di Tiziano sarà esposta la monumentale Crocifissione realizzata per la chiesa di San Domenico in cui l’artista esplora la tragedia e la sofferenza umana. Chiude la rassegna l’imponente Immacolata di Guercino, in cui la delicata figura della Vergine si staglia su un paesaggio marino il cui modello potrebbe essere la baia di Ancona. Intrinsecamente legate alla storia di Ancona, le opere in mostra descrivono un percorso di importanti contaminazioni tra correnti artistiche che hanno reso la città depositaria di assoluti capolavori tra XV e XVII secolo. Questo spaccato del meglio della produzione pittorica marchigiana e, in particolare, di quella veneta nella regione, è accolto eccezionalmente ai Musei Capitolini, nella cui Pinacoteca sono conservate opere degli stessi autori: Tiziano, Lorenzo Lotto e Guercino. Vi mancano i “primitivi”, Olivuccio di Ceccarello, importantissimo autore di tardo Trecento attivo ad Ancona anche nei primi decenni del XV secolo, e Carlo Crivelli. Per quest’ultimo, veneziano di nascita, la città dorica resta una tappa obbligata per la comprensione del suo percorso artistico nelle Marche. Autore pressoché ignorato nelle fonti cinque e seicentesche, comincia a essere ricercatissimo anche a Roma dal Settecento. Con questa mostra si intende avviare un percorso di valorizzazione nazionale della collezione anconetana, con lo scopo di restituire ai cittadini e ai visitatori lo spaccato di un periodo cruciale della storia del gusto, del collezionismo e della museologia nella città marchigiana. Un lavoro che proseguirà con il riallestimento della Pinacoteca Civica Podesti, aperta nel dopoguerra dall’allora soprintendente Pietro Zampetti, con le opere salvate dai bombardamenti da un altro grande protagonista della storia della tutela, Pasquale Rotondi, l’eroico direttore del Palazzo Ducale di Urbino a cui si deve la salvaguardia del patrimonio artistico nazionale negli anni tumultuosi del secondo conflitto mondiale. La mostra romana, con questa importante esposizione delle pale d’altare della città dorica, oltre a testimoniare la sacralità e l’importanza che assunse l’arte adriatica del ‘500, anticipa gli eventi culturali previsti per il prossimo Giubileo. Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali, con il patrocinio di Giubileo 2025 - Dicastero per l'Evangelizzazione, la mostra è organizzata da Arthemisia in collaborazione con Comune di Ancona, Ancona Cultura, Pinacoteca Civica di Ancona, Regione Marche e Palazzo Ducale di Urbino - Direzione Regionale Musei Nazionali Marche ed è curata da Luigi Gallo, Direttore della Galleria Nazionale delle Marche e da Ilaria Miarelli Mariani, Direttrice della Direzione dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura. LE OPERE Tiziano Vecellio Madonna con il Bambino in gloria, i santi Francesco e Biagio e il donatore Luigi Gozzi (Pala Gozzi), 1520 L’opera non è solo la prima firmata e datata da Tiziano, all’epoca poco più che trentenne, ma anche, assieme l’eccezionale Assunzione dei Frari, di poco precedente (1516-18), la sua prima pala d’altare propriamente detta. Essa segna, cioè, l’ingresso del pittore nel ramo più tradizionale e, al tempo stesso, lucroso e prestigioso della produzione pittorica cinquecentesca. Il committente della tela, raffigurato inginocchiato in basso in un ritratto di straordinaria verità naturalistica, è il mercante di Dubrovnik, ma attivo tra Venezia ed Ancona, Luigi Gozzi. La provenienza geografica di quest’ultimo è dichiarata, assieme a quella del pittore cadorino, nel cartiglio posto in calce al dipinto. Una doppia esplicitazione di un’origine forestiera che non può che suonare ironica, ovvero divertita, in un dipinto che mostra al centro, letteralmente, Venezia, identificata dal profilo del campanile di San Marco e della facciata del Palazzo Ducale, ancora privo della cuspide aggiunta nel 1514. Il soggetto della pala, dipinta con sferzante realismo, è di agevole lettura. San Biagio, protettore di Dubrovnik, indica al committente, piamente inginocchiato, l’apparizione della Vergine con il Bambino sulle nuvole, circondata da un coro di tre angeli (due, infanti e nudi, con coroncine di fiori, uno, più serio e maturo, vestito di una tunica bianca). Sulla sinistra, un vigoroso San Francesco, ancora giovane e assai più piacente e in forze di quanto mostrato dall’iconografia tradizionale, si compiace della visione miracolosa, evocando, al tempo stesso, la chiesa di San Francesco ad alto ad Ancona a cui il quadro è destinato. Al centro, un ramo di fico, simboleggia tanto il tema della salvezza cristiana, che un intelligente spunto compositivo per incorniciare la veduta lagunare sullo sfondo e far spiccare ancora di più la collocazione in controluce dei personaggi in primo piano. Il capolavoro di grande potenza espressiva e coloristica, dopo l’Unità d’Italia confluì nella neonata Pinacoteca anconetana che porta il nome del pittore ottocentesco Francesco Podesti, personalità di spicco della scena artistica tra Roma e le Marche. Un’opera unica di estrema rilevanza non solo perché racconta il territorio dell’Adriatico nel periodo rinascimentale - mettendo in relazione le tre città che vi operavano quali Venezia, Ancona e la croata Ragusa (l’attuale Dubrovnik) - ma anche perché rappresenta il primo dipinto di Tiziano firmato e datato a noi noto, come si legge nel cartiglio in basso al centro. Fuori dai tipici schemi architettonici e prospettici del Quattrocento, la tavola è esempio di quella “inversione di rotta” adottata da Leonardo e poi da Raffaello e dallo stesso Tiziano coi quali protagonista è la composizione naturale del soggetto che coglie l’attimo, la vita. Un percorso studiato appositamente e un’illuminazione ad hoc permetteranno al visitatore di scoprire la presenza eccezionale sul retro-grezzo della tavola, di vari schizzi a pietra nera raffiguranti un profilo femminile, la testa di un bambino, che si suppone essere il bozzetto per il Bambino dipinto e altri appunti, normalmente attribuiti allo stesso Tiziano. Tiziano Vecellio Cristo crocefisso, la Vergine e i santi Domenico e Giovanni Evangelista (Crocifissione, Pala Cornovi della Vecchia), 1558 Nel 1558, trentotto anni dopo la consegna della sua prima grande opera marchigiana, la Pala Gozzi, destinata alla chiesa di San Francesco ad alto in Ancona, Tiziano torna a eseguire un’opera monumentale per la città dorica, la Crocifissione o Pala Cornovi della Vecchia. Il soggetto scelto dal committente Pietro Cornovi, una Crocifissione, porta Tiziano a confrontarsi per la prima volta con questo tema. Sono anni, per il maestro cadorino, di grande fervore creativo: contemporaneamente alla pala di Ancona, egli lavora alle ‘poesie’ a tema profano e a due Seppellimenti di Cristo per il re di Spagna Filippo II, all’Annunciazione per la chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli. Nel dipinto di Ancona, caratterizzato dall’ambientazione notturna, egli porta ad estrema riflessione due tematiche, una iconografica, l’altra tecnico-stilistica. Innanzitutto, la scena, concepita lungo l’asse verticale della Croce, è studiata per esaltare al massimo la sofferenza del Cristo nel registro superiore e, al tempo stesso, il dolore provato dai tre astanti, ciascuno dei quali esprime a modo proprio (con rassegnata mestizia la Vergine, sconfortato dolore San Domenico, e stupore San Giovanni) i propri sentimenti. Il punto di vista, estremamente ribassato, priva o quasi la scena di una collocazione spaziale, portando le figure a stagliarsi eroicamente contro un cielo che occupa la maggior parte dello sfondo. Quest’ultimo e, in particolare, la resa della luce, sono il secondo punto di meditazione del cadorino, che sceglie una stesura pittorica assai larga, pastosa, in cui le pennellate sembrano assorbire sia la tridimensionalità delle forme e gli effetti di rifrazione della luce. Il violento impatto esercitato dall’opera di Tiziano sull’imaginazione dei contemporanei è attestato dalle precoci derivazioni trattene in ambito veneto da Jacopo Bassano, nel dipinto eseguito nel 1561-63 per il convento camaldolese di San Paolo a Treviso (oggi Bassano, Museo Civico), e da Paolo Veronese, nella pala d’altare della chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti a Venezia (1565). In ambito marchigiano, la potenza dell’invenzione tizianesca, sia in termini di espressione dei sentimenti dei personaggi (Vasari: “bellissimi”) che in quello più propriamente pittorico (ancora Vasari: “ultima maniera fatta di macchie”), è precocemente avvertita dall’artista urbinate Federico Barocci, autore, nel 1565 circa, di una Crocifissione destinata alla chiesa del Crocefisso a Urbino (oggi Urbino, Galleria Nazionale delle Marche) e commissionatagli dal conte di origini anconetane Pietro Bonarelli. Nella Pala Bonarelli Barocci, già intriso di suggestioni raffaellesche, michelangiolesche e romane, modifica completamente il proprio stile per abbracciare quello della pala Cornovi, citata tanto che nella disposizione dei personaggi, che nei drammatici squarci di luce del cielo e nell’adozione di una pennellata grassa e materica. Un confronto ancora meglio intuibile se si considera che anche il formato iniziale della pala tizianesca, oggi rettangolare, era in origine centinato alla parte superiore, prima di una mutilazione avvenuta nel corso del XVIII secolo. Nella notte tra il primo e il 2 marzo 1972, il dipinto viene asportato da ignoti dall’altare di San Domenico. Viene ritrovato il 14 dello stesso mese, in buono stato, grazie alla segnalazione e all’attiva partecipazione alle operazioni di recupero avviate dalla polizia da parte due giovani anconetani, uno dei quali è il giovane pittore e futuro protagonista della Transavanguardia italiana Enzo Cucchi. Olivuccio di Ciccarello Circoncisione di Gesù Bambino, 1430 – 1439 ca  L’opera eseguita su di una tavola di pioppo, ha un forte sviluppo verticale e non costituisce un dipinto a sé stante, è la probabile raffigurazione centrale di un trittico del quale non si esclude che gli scomparti laterali coincidano con le tavole del medesimo autore raffiguranti “I Santi Paolo, Pietro, Giacomo e Andrea e diciotto angeli” conservate a Cambridge. L’opera proviene dalla chiesa S. Francesco ad alto, il più antico insediamento francescano di Ancona trasformato in presidio militare dopo l'Unità d'Italia, su cui tuttavia restano da compiere adeguati approfondimenti. È annoverata tra le opere che costituiscono il nucleo storico della pinacoteca, istituita nel 1884, nella quale è sempre stata esposta, fatto salvo un breve periodo intorno al 1930 in cui fu temporaneamente spostata nella chiesa di S. Maria della Piazza. L'artista elaborò quest'opera, di gusto pienamente ascrivibile al Gotico fiorito, nel quarto decennio del Quattrocento e dunque nel pieno della propria maturità espressiva. La narrazione, molto complessa e ricca di elementi decorativi, si svolge in un edificio religioso del quale sono rappresentati al contempo l'esterno e l'interno. Quest'ultimo è a pianta longitudinale suddivisa in tre navate, sorrette da volte a crociera, a loro volta attraversate da un transetto che si può identificare nella spazialità affollata da numerose colonnine e variegati capitelli. La scena della Circoncisione si staglia solennemente all'interno dell'arcata principale che inquadra gli astanti e soprattutto il Bambino. Oltre alla presenza dei sacerdoti, si scorge in tralice San Giuseppe, connotato dall'aura, che osserva in religioso silenzio l'azione. Questi prende parte anche al momento successivo, che si inserisce all'imbocco della navata destra, nel quale Gesù appena circonciso è riconsegnata in braccio ad una confidente figura femminile, di certo non identificabile con la Vergine perché senza nimbo. La stessa donna è ravvisabile all'inizio della narrazione, quando sulla sinistra è in atto di consegnare ad un astante il Bambino. La composizione è particolarmente fiammeggiante di cornici, pinnacoli, mensoloni e statue, mentre l'altare su cui è compiuta la circoncisione, sorretto da esili colonnine tortili, sembra osservare un gusto più arcaico, allo stesso modo delle presunte tavole laterali data la rigidità dei volumi delle sagome e dei panneggi. La Circoncisione trova un’adeguata valorizzazione nella Pinacoteca in una sala completamente dedicata all'autore accanto ad altre tre opere capitali, nell'ambito di un percorso espositivo cronologico che ha inizio proprio dal basso Medioevo. Carlo Crivelli Madonna col Bambino, 1480 La Madonna col Bambino è un piccolo gioiello dell’arte prodotto da Carlo Crivelli nel corso di una lunga permanenza in terra marchigiana, dopo aver lasciato la città d'origine, Venezia, e Zara. In un discreto torno di tempo, misurabile dall'esordio in terra marchigiana con il polittico di Massa Fermana del 1468, fino alla morte nel 1495, nel Quattrocento Crivelli divenne protagonista di una lunga stagione artistica a buon diritto definibile “crivellesca”, caratterizzata da una visione aggiornata della forma pur facendo ricorso ad una sintassi tardo medievale nonché al larghissimo impiego di ornati. La preziosa tavoletta proviene dalla chiesa di S. Francesco ad alto, il più significativo insediamento francescano in città, nella quale è stata rinvenuta in modo fortuito all'interno di un armadio di sacrestia. La Madonna, rappresentata a mezza figura, indossa un manto dipinto con vere foglie d’oro e decorato con perle e rubini, in atto di sporgersi oltre una balaustra lapidea su cui si trova la firma dell'artista e sta appoggiato un libriccino, che aperto e spaginato rappresenta una citazione puntuale di quello del Beato Gabriele. Il Bambino è teneramente tenuto in grembo. Un drappo, illusoriamente appeso alla cornice, isola le due figure centrali, facendo intravedere ai lati due brani di paesaggio in cui si innalzano torri simili a minareti. Il dipinto è ricco di dettagli e simboli cristiani, come il cardellino tenuto da un filo dal Bambino che ricorda la Passione, la noce aperta poggiata sulla mano destra che è un’allegoria dell’incarnazione del figlio nel ventre di Maria, le mele del festone che alludono al peccato originale e il cetriolo riferibile alla Resurrezione. Il retro-originale della tavola è dipinto in finto porfido. Giovan Francesco Guerrieri, detto Guercino Immacolata Concezione, 1656 La grande pala dell’Immacolata fu commissionata al Guercino per la sua residenza in Ancona dal nobile Carlo Antonio Camerata, appartenente a una nobile famiglia di origine bergamasche, che già dalla prima metà del XVII secolo era stata aggregata alla nobiltà dorica. Facente parte di un’importante donazione che Luigi Rocchi Camerata fece al Comune di Ancona nel 1906, l’opera del Guercino si presenta nella sua bellezza al di fuori del tempo, molto alleggerita dei simboli che ne hanno caratterizzato l'iconografia tridentina, dei quali resta la mezzaluna calpestata sul nimbo. Si tratta di un’immagine realistica e al contempo simbolica, che si inscrive in un momento storico che ha superato le indicazioni della Controriforma e che risponde a necessità prettamente devozionali. Conforme alla tradizione classica è invece la figura del Creatore, calvo, barbuto, illuminato da sinistra, perfettamente tratta dall’Apocalisse di Giovanni. La falce di luna sotto i piedi della Vergine ne rinsalda la flessuosa postura, sottolineata dal capo reclinato verso destra, quasi a descrivere una curva che nell’insieme sottrae la composizione alla staticità del santino devozionale. Alla luce netta dei soggetti rappresentati si contrappone la luce modulata sul paesaggio, invenzione felicissima che è anche un omaggio alla città di Ancona attraverso la raffigurazione del mare. In questo dipinto torna il leitmotiv della torre, elemento architettonico ricorrente nel fraseggio dell'artista, che forse è un retaggio, una memoria del proprio vissuto. L'esplicito riferimento all'iconografia spagnola è ascrivibile al contatto tra Guercino e Velazquez che si recò a Cento nel 1629, nell'ambito di un primo viaggio di studio in Italia sulle ricerche più avanzate d’Europa. Comprendere quali motivi avessero determinato il desiderio del giovane pittore del Re di Spagna di rendere visita al Guercino nella sua bottega, raggiungendolo nella sua città, consente di capire la portata dell’artista nello scenario dell’arte europea. Lorenzo Lotto La Vergine con il Bambino incoronata da angeli e i santi Stefano, Giovanni Evangelista, Simone Zelota e Lorenzo (Sacra conversazione, Pala dell’Alabarda), 1539 circa Capolavoro della maturità di Lorenzo Lotto, il dipinto viene commissionato il 1° agosto 1538 nella chiesa di Sant’Agostino di Ancona da Simone di Giovannino Pizoni, cittadino anconetano. Quest’ultimo è in rapporti di parentela con Giovanni Maria Pizoni, protonotario apostolico del centro dorico per il quale, nello stesso anno, Lotto esegue un intenso ritratto (collezione Koelliker), commissionato il 1° novembre 1538 e rifiutato dal cliente a causa del prezzo troppo elevato. Il contratto per il dipinto di sant’Agostino, destinato all’altare laterale di patronato della famiglia Pizoni, ne definisce nei dettagli l’iconografia, che dovrà includere un san Simone Zelota e un san Giovanni Evangelista, omaggio al nome del committente e di suo padre, e i santi Stefano e Lorenzo, molto venerati nella città di Ancona. La tela principale è completata da una cimasa, una perduta predella raffigurante il Corteo di sant’Orsola e le undicimila vergini, e due stemmi della famiglia Pizoni, per la somma complessiva corrisposta al pittore di 80 scudi. Gli insistiti riferimenti alla violenza fisica (il martirio delle undicimila vergini, il gesto stanco con cui san Simone si appoggia all’enorme alabarda capovolta, possibile simbolo di cessata ostilità) sono stati ricollegati dalla critica ai maltrattamenti e soprusi affrontati nell’autunno del 1532, con la conquista militare della città operata da papa Clemente VII e del suo crudele emissario, il cardinale Benedetto Accolti. Se così fosse, l’opera andrebbe interpretata in quel clima di rivalsa dell’orgoglio civico che, negli stessi anni, porta il ricco proprietario terriero Angelo Ferretti ad affidare ad artisti di grido come Antonio da Sangallo e Pellegrino Tibaldi l’edificazione di un nuovo, grande palazzo, “per dar speranza, e far bon animo alli suoi [concittadini] Anconitani” (Baroni 2024, pp. 22-23). La pala fa parte di un gruppo di dipinti eseguiti da Lotto durante il suo secondo soggiorno nelle Marche, negli anni 1534-1539. Dopo l’esecuzione, l’opera attraversa complesse vicende patrimoniali e conservative, sciolte solo in anni recenti nella restituzione del suo assetto originale. Vista da Vasari, nel 1568, nella chiesa di Sant’Agostino (“una tavola posta a mezzo davanti all’altare maggiore”), rimane in questa sede fino alla metà del Settecento. In seguito al rifacimento della chiesa, operato da Luigi Vanvitelli tra il 1750 e il 1764, viene incamerata tra i beni della nobile famiglia Ferretti del ramo di san Domenico, nel cui palazzo la vede il poligrafo Marcello Oretti nel 1777. Dal 1884 passa nell’appena fondata Pinacoteca Comunale di Ancona, allestita nella chiesa di San Domenico. I restauri operati in occasione della mostra veneziana su Lotto del 1953 permettono di recuperare le misure corrette del dipinto, allungato nel registro superiore e ristretto sui lati; nel 2005, il ritrovamento della predella, raffigurante lo Spirito Santo e una gloria d’angeli, permette di ricostituire l’unità visiva dell’opera.  Fonte   Zètema Progetto Cultura     Mon, 25 Nov 2024 17:57:47 +0000 Arte Elon Musk promette: "rimpicciolire" la Terra https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/attualita/33024-elon-musk-promette-rimpicciolire-la-terra.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/attualita/33024-elon-musk-promette-rimpicciolire-la-terra.html Contemporaneamente all'annuncio dell'istituzione di un nuovo ministero nel governo degli Stati Uniti guidato da Elon Musk, il magnate statunitense ha affermato che sotto la presidenza Trump "è ora possibile" attuare il suo piano di utilizzare la navicella spaziale Starship di SpaceX (di cui è anche proprietario) sui voli passeggeri all'interno della Terra. Effettuando voli suborbitali, il veicolo sarà in grado di trasportare passeggeri da una parte all'altra del mondo in un periodo di 40-60 minuti, uno sviluppo che ovviamente se diventerà realtà porterà piccole e grandi rivoluzioni in molti settori sia dell'economia che della società. Trump ha istituito il nuovo "Department of Government Effectiveness" – DOGE in breve – con l'obiettivo di frenare la spesa pubblica e creare un nuovo organigramma del settore pubblico statunitense in cui verranno tagliati decine di migliaia di posti di lavoro, con stime iniziali di licenziamento di centomila dipendenti pubblici. Musk, dal canto suo, ha detto più volte pubblicamente di odiare la burocrazia che addebita ai democratici e ha detto che questo è stato il motivo principale per cui ha sostenuto i repubblicani, ritenendo che se Trump verrà eletto verranno messe in atto una serie di misure che limiteranno o addirittura cancellano del tutto il ruolo dei regolatori e dei regolatori, soprattutto nei settori in cui opera. Uno dei settori in cui Musk opera e ha le restrizioni e i controlli più severi è quello dell'industria spaziale. Musk è il fondatore e capo di Space X, la più grande azienda spaziale privata del mondo, che ha creato con l'obiettivo di creare la tecnologia che consentirà non solo l'organizzazione di una missione con equipaggio su Marte, ma anche la colonizzazione del Pianeta Rosso. In questo contesto, SpaceX ha costruito un nuovo tipo di razzo riutilizzabile rivoluzionario e un nuovo tipo di veicolo spaziale in grado di trasportare decine di passeggeri. Il razzo Super Heavy e l'astronave promettono di aprire nuovi orizzonti in tutti i tipi di attività spaziali scientifiche, ma principalmente commerciali. Ma secondo Elon Musk, il razzo e il veicolo possono essere utilizzati in aggiunta ai viaggi dalla Terra allo spazio nei viaggi all'interno della Terra. Musk dice che il suo razzo e la sua navicella potrebbero volare passeggeri all'interno del nostro pianeta in un progetto soprannominato Earth to Earth. Il magnate americano afferma che in questo modo i voli possono essere effettuati da una città all'altra del pianeta nell'arco di un'ora. Non ci vuole molto a pensarci per far capire, ovviamente, che se questa nuova visione di Musk dovesse concretizzarsi e il mondo si "rimpicciolisce" così tanto, l'impatto a livello globale sarebbe enorme. "Il modo più veloce per andare da una parte all'altra della Terra è con un missile intercontinentale, assicurandosi che non porti una testata nucleare su di esso e che dove va ci siano strutture per atterrare", ha detto Musk. Infatti, Space X ha pubblicato un video su come realizzare la visione del suo proprietario. Si legge "volare nella maggior parte dei luoghi della Terra in meno di 30 minuti e ovunque in meno di 60". I percorsi suggeriti includono da New York a Shanghai in 39 minuti, da Londra a Dubai o New York in 29 minuti e da Los Angeles a Toronto in 24 minuti.     Fri, 22 Nov 2024 14:56:00 +0000 Attualità Vilhelm Hammershøi a Palazzo Roverella: un evento unico e irripetibile https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/arte/33022-vilhelm-hammershoi-a-palazzo-roverella-un-evento-unico-e-irripetibile.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/arte/33022-vilhelm-hammershoi-a-palazzo-roverella-un-evento-unico-e-irripetibile.html Dal 22 febbraio al 29 giugno 2025, Palazzo Roverella a Rovigo ospiterà una mostra senza precedenti dedicata a Vilhelm Hammershøi, il più grande pittore danese tra Ottocento e Novecento. Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e curata da Paolo Bolpagni, questa retrospettiva rappresenta la prima esposizione italiana dedicata al maestro, nonché l'unica di livello internazionale prevista per il 2025.   Un pittore riscoperto e celebrato   Dopo essere stato a lungo dimenticato, Hammershøi è oggi uno degli artisti più richiesti al mondo, con le sue opere contese da musei e collezionisti internazionali. Le quotazioni delle sue tele hanno subito un’impennata straordinaria, riflettendo il crescente interesse per un pittore capace di catturare il silenzio, la solitudine e un senso di introspezione unico.   La mostra rodigina si distingue non solo per l’ampia selezione di capolavori di Hammershøi, ma anche per il confronto con opere di altri grandi artisti dell’epoca, provenienti da Paesi come Italia, Scandinavia, Francia e Belgio. Questo dialogo artistico getterà luce su una poetica condivisa, fatta di vedute cittadine deserte, interni enigmatici e “paesaggi dell’anima”.   Il mistero e la profondità di Hammershøi  Le opere di Hammershøi, all’apparenza serene e ordinate, celano un’inquietudine sottile e profonda. Le sue figure femminili, spesso ritratte di spalle, sembrano custodire segreti, mentre gli interni domestici evocano un senso di attesa drammatica, quasi claustrofobica.   Questa tensione si riflette anche nella biografia dell’artista: nonostante i suoi viaggi in Italia, Inghilterra e Paesi Bassi, Hammershøi visse una vita profondamente solitaria. Il suo rapporto simbiotico con la madre e la tragica vicenda della moglie Ida Ilsted, affetta da gravi disturbi mentali, gettano un’ombra sulla sua produzione artistica, definita da alcuni critici “nevrastenica”. Non sorprende, quindi, che il grande regista Carl Theodor Dreyer si sia ispirato al suo stile per il cinema.   Un’occasione imperdibile    La mostra di Palazzo Roverella offrirà l’opportunità di immergersi nell’universo di Hammershøi, scoprendo non solo la bellezza della sua pittura, ma anche la complessità psicologica e culturale che la permea. Un evento unico, che si preannuncia come un viaggio nell’arte e nell’anima di un genio enigmatico.   Prepariamoci a vivere un’esperienza che, tra silenzi evocativi e ombre di inquietudine, rimarrà impressa nella memoria di chiunque vi prenderà parte.         Wed, 20 Nov 2024 18:00:18 +0000 Arte Portici - Evento: Sguardo consapevole sui pericoli dei fuochi d’artificio https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/napoli/33019-portici-evento-sguardo-consapevole-sui-pericoli-dei-fuochi-d-artificio.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/napoli/33019-portici-evento-sguardo-consapevole-sui-pericoli-dei-fuochi-d-artificio.html Presso l’auditorium della Parrocchia Sacri Cuori di Gesù e Maria di Portici, in Via Federico Rossano 1, sabato 4 dicembre alle ore 10 si è svolgerà il convegno dal titolo “Non farti prendere la mano – Sguardo consapevole sui pericoli dei fuochi d’artificio”, promosso dal Dirigente scolastico dell’ISIS Carlo Levi di Portici, Professor Giovanni Liccardo. Il convegno, coordinato nei suoi aspetti logistico-organizzativi dalla referente di Scuola Professoressa Assunta Esposito, Referente legalità, con l’intervento del Personale della Questura di Napoli  - Nucleo artificieri della Polizia di Stato, vuole essere il luogo di trasmissione di un messaggio di prevenzione e di sensibilizzazione sull’uso dei fuochi di artificio; soprattutto in relazione ai gravi incidenti che si verificano durante le festività natalizie e di fine anno, emerge infatti l’esigenza di sensibilizzare i giovani sull’uso incauto o inadeguato dei fuochi d’artificio e dai pericoli da essi derivanti. Agenti esperti del Commissariato incontreranno gli studenti per spigare loro la disciplina dei "botti", per indicare quelli vietati e soprattutto quelli pericolosi. Il Professor Giovanni Liccardo, ideatore dell’iniziativa, ci fa sapere che “Non si tratterà però solo di una lezione di scuola, ma di una sorta di laboratorio dove ai ragazzi verranno mostrati filmati e artifici pericolosi, affinché possano memorizzarne la forma e capirne la pericolosità. Sul mercato ci ritroveremo tra pochi giorni vecchi e nuovi botti perché la voglia di fare festa contagia, specie per fine anno, molti italiani che hanno una vera e propria passione per i fuochi d'artificio, non sempre innocui, spesso pericolosissimi: dunque, la campagna di sensibilizzazione non può essere tralasciata dalla Scuola. Non a caso, dal punto di vista statistico i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni sono i più colpiti dalle esplosioni e gli organi più interessati sono mani e occhi. Spesso sono proprio loro, i più giovani che credono di mostrare il loro coraggio usando i fuochi in modo spavaldo, a meravigliarsi dei danni che possono provocare giochi pirotecnici apparentemente innocui. Del resto, la visione didattica della cultura della sicurezza è da sempre all’attenzione dell’IIS “C. Levi”. E l’ambizione di tale obiettivo e la complessità del problema che riguarda la vita di ciascuno, spiegano l’impegno profuso a questo scopo dalla Scuola, a molti livelli, sia per quanto concerne l’ambiente di lavoro sia relativamente agli aspetti educativi. Protagonisti di tale compito sono i docenti, in quanto registi dell’azione educativa che si connota per la sua interdisciplinarietà; la cultura della sicurezza infatti, nella sua ampia articolazione implica molteplici elementi: le strutture, la didattica, l’organizzazione scolastica, le convinzioni personali, la normativa, le sanzioni. Al Dirigente il compito di essere un abile regista che studia i fondamenti teorici, cerca le risorse, seleziona gli strumenti, coordina i soggetti e lavora in prima persona con gli studenti. Ne va del nostro futuro. E il futuro sta nelle mani dei ragazzi che la società affida alla scuola. Dunque, un compito enorme, evidentemente, si prospetta ai docenti ai quali compete educare attraverso l’istruzione, promuovere l’assunzione di corretti comportamenti grazie alla prospettazione dei diversi ambiti disciplinari di cui hanno padronanza, sviluppare competenze, grazie all’acquisizione di conoscenze aggiornate e critiche, nonché di sensibili abilità, accompagnare la crescita delle giovani generazioni perché esse sappiano porsi nel mondo con piena e responsabile consapevolezza”. Tue, 19 Nov 2024 17:03:49 +0000 Napoli Portici - Un convegno sulla prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/napoli/33018-portici-un-convegno-sulla-prevenzione-dei-disturbi-del-comportamento-alimentare.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/napoli/33018-portici-un-convegno-sulla-prevenzione-dei-disturbi-del-comportamento-alimentare.html Presso l’auditorium della Parrocchia Sacri Cuori di Gesù e Maria di Portici, in Via Federico Rossano 1, si è svolgerà il convegno dal titolo “Chiedere aiuto è il primo grande passo per rinascere – Prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare”, promosso e organizzato dal Dirigente scolastico dell’ISIS Carlo Levi di Portici, Professor Giovanni Liccardo. Il Professor Giovanni Liccardo, ideatore dell’iniziativa, ci fa sapere che “L’attenzione ai temi dei disturbi dell’alimentazione è molto forte nell’IIS “C. Levi”, che già dallo scorso anno ha attivato uno specifico sportello di ascolto. L’argomento del convegno è relativo ad un’epidemia nascosta, come la definisce il Ministero della Salute nel report che analizza il numero dei casi di disturbi del comportamento alimentare (DCA): secondo i dati della Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, oggi colpiscono più di 55 milioni di persone a livello mondiale, oltre 3 milioni in Italia. Perciò questo interesse pedagogico-didattico nasce dalla necessità di andare incontro all’esigenza di porre la giusta attenzione ai problemi legati al cibo; il modo in cui ci nutriamo e la qualità della vita sono, infatti, fortemente correlati: un’alimentazione quantitativamente e qualitativamente corretta assicura una buona crescita e previene l’instaurarsi di malattie in costante aumento nelle società del benessere. In questa situazione, tra l’altro, sempre più adolescenti oggi si vergognano per le imperfezioni del proprio corpo e troppo frequentemente derivano la propria autostima più dalla propria immagine che non dalle loro capacità e competenze. I vissuti di inadeguatezza degli adolescenti e la rigidità dei modelli estetici imperanti cui si ispirano li inducono spesso ad attaccare il proprio corpo nutrendolo troppo o troppo poco. Dunque, il convegno vuole essere un’occasione per stimolare e facilitare nelle alunne e negli alunni, nelle studentesse e negli studenti la consapevolezza della relazione tra cibo ed emozioni, e inoltre quello di promuovere la salute e prevenire l’insorgenza di problematiche alimentari in soggetti sani, di età a rischio”. Offrirà il suo contributo alla discussione il Dott. Pierluigi Pecoraro, Direttore U.O.C. SIAN e Referente Aziendale Programma PP01 dell’ASL Napoli3sud; la struttura, in particolare, ha attivato da tempo un Centro di II livello "Obesità in età evolutiva" che accoglie bambini e adolescenti che presentano diversi gradi di obesità; inoltre, eroga prestazioni altamente qualificate e specialistiche, mediante un'equipe multidisciplinare, formata da Biologi Nutrizionisti Specialisti in Scienza dell' Alimentazione, Psicologi - Psicoterapeutici e Laureati Magistrali in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate e in rete con i Pediatri di Libera Scelta, come previsto dalle Linee Guida SIP e SIEDP, che prevedono un intervento multiprofessionale, quale trattamento efficace in grado di modificare gli stili di vita attraverso un percorso di cura integrato e centrato sul bambino e sulla sua famiglia. Il convegno, la cui promozione si deve all’ottima organizzazione della referente della Scuola Professoressa Ambra Viggiani, è stato progettato in collaborazione con il centro napoletano "Food for Mind", la rete diffusa e completa per la cura dei disturbi del comportamento alimentare fondata dal dott. Leonardo Mendolicchio; il centro è coordinato dalla Dott.ssa Giuseppina Bentivoglio, Biologa e Nutrizionista. Tra l’altro, i centri "Food For Mind" presenti sul territorio nazionale sono da qualche tempo in partenariato con il reparto di riabilitazione di Auxologico Piancavallo e con la comunità “Lo Specchio” e offrono ai loro assistiti una rete completa per la cura dei DAN; di fatto, in Italia sono l’unica realtà presente sul territorio che può vantare tale possibilità. Le Dottoresse Tiziana Persico e Adele Magrelli sono precisamente nel gruppo di professionisti del centro "Food for Mind" di Napoli. Tue, 19 Nov 2024 16:52:02 +0000 Napoli Birocco: E se la birra artigianale siciliana diventa una mostra? https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33014-birocco-e-se-la-birra-artigianale-siciliana-diventa-una-mostra.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33014-birocco-e-se-la-birra-artigianale-siciliana-diventa-una-mostra.html E se la birra diventasse una mostra immersiva? Esperimento riuscito alla perfezione in coincidenza dell'avvio della recente manifestazione “Birrocco Halloween Edition”, che per tre giorni ha trasformato il Castello dei Principi Biscari di Acate in uno spazio dove birra artigianale, arte, tecnologia e cultura si sono mescolate in un’atmosfera unica, arricchita dal migliore street food siciliano e da musica dal vivo. L’evento, come sempre organizzato da Ideology Creative Studio, ha proposto appunto una novità di grande impatto: la mostra “Ideology.Vision”, uno spazio all’avanguardia in cui installazioni interattive e nuove forme di comunicazione visiva hanno reso protagonista la birra.  Le tecnologie utilizzate per questa esposizione hanno catturato l’attenzione di tutti i visitatori: dagli ologrammi che richiamavano immagini barocche, alle interazioni virtuali che offrivano un’esperienza unica, fino alla stampa 3D degli iconici mascheroni barocchi trasformati in boccali e diventati simbolo di ogni edizione di Birrocco. Queste tecniche innovative sono state combinate per celebrare la birra artigianale siciliana e le eccellenze del territorio, valorizzando le produzioni di alta qualità di birrai appassionati. Sempre più, anche in Sicilia, i birrifici artigianali si sono affermati come eccellenze nel settore agroalimentare, offrendo ai consumatori un prodotto locale di alta qualità. In rappresentanza dei birrifici erano presenti i birrai di Cantine MePa, Kuturi, Onei, Pasì, Paul – Bricius e Terre a Sud Est, esempi di come la passione e l’innovazione possano confluire in una tradizione che porta avanti il nome della Sicilia.  Oltre a celebrare la birra artigianale e la cultura siciliana, l’evento ha ridato vita a un sito storico straordinario, come il Castello dei Biscari, tracciando una nuova strada per eventi futuri. Durante il weekend, migliaia di visitatori sono stati accolti in un’atmosfera festosa e avvolgente, con effetti speciali, installazioni coinvolgenti e un percorso espositivo che ha offerto agli appassionati beer lovers un viaggio sensoriale tra i sapori delle birre artigianali siciliane. Il pubblico ha potuto godere anche di esibizioni dal vivo di artisti locali nel cortile del castello, mentre all’esterno stand di street food offrivano un assaggio della tradizione culinaria siciliana.  Un clima di festa e condivisione per tutte le età, reso possibile grazie al sostegno dell’Amministrazione comunale di Acate, con in testa il sindaco Gianfranco Fidone e l’assessore Dafne Lantino che hanno supportato pienamente la visione degli organizzatori. Fondamentale anche il contributo della Regione Siciliana, grazie al supporto dell’on. Nello Dipasquale, che insieme agli sponsor, è servito a dare un ulteriore impulso alla valorizzazione di un luogo di inestimabile valore storico e culturale.   Fri, 15 Nov 2024 18:14:14 +0000 Ragusa Torna il Festival Organistico Internazionale di Ibla https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33013-torna-il-festival-organistico-internazionale-di-ibla.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/ragusa/33013-torna-il-festival-organistico-internazionale-di-ibla.html Un altro speciale momento musicale è in programma sabato 16 novembre nell’ambito del XXVIII festival organistico internazionale di Ibla “Città di Ragusa”. Alle 19, nella chiesa del Santissimo Ecce Homo, straordinario monumento dell’arte barocca che sorge nel centro storico cittadino, è in programma il concerto dell'organista Roman Perucki con la partecipazione di Maria Perucka al violino. Il duo arriva da Danzica, in Polonia, e tiene abitualmente concerti in tutta Europa oltre che in Giappone, Russia e Messico. Saranno eseguite musiche di Lemmens, Borowski, Paderewski e Kruczeck. Perucki è l’organista principale della cattedrale di Danzica Oliwa e il consigliere del presidente della città di Danzica per l’organo. E’ direttore generale della Baltic Philarmonic Orchestra, presidente della società Musica sacra e della società degli amici della cattedrale di Danzia Oliwa. Fino a oggi ha animato più di 2500 concerti d’organo: recital da solista, concerti con accompagnamento di orchestra da camera e sinfoniche, solisti e concerti in duo, tra gli altri con la moglie, la violinista Maria Perucka. Ha pure suonato a Notre Dame a Parigi e nella cattedrale di Gent, al teatro Mariinski di San Pietroburgo e nelle più famose sale da concerto e chiese in tutto il mondo. “Ancora una volta – dice il direttore artistico del festival, Marco D’Avola – ospitiamo una figura di grande rilievo e che non ha bisogno di presentazioni in questo ambito. Un duo di sicuro spessore che ci aiuterà a innalzare il livello dell’offerta che stiamo proponendo al numeroso pubblico che ci viene a trovare”. Fri, 15 Nov 2024 18:06:09 +0000 Ragusa “Sale e Sudore” presentato al Museo Diocesano https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/33011-sale-e-sudore-presentato-al-museo-diocesano.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/33011-sale-e-sudore-presentato-al-museo-diocesano.html Il Museo Diocesano di Catania ospita la presentazione del libro “Sale e Sudore” scritto dalla Dott.ssa Brigida Morsellino “L’autrice usa i racconti altrui per raccontare se stessa facendo un passo indietro per spingere il lettore ad una riflessione interiore”. Queste le parole del regista Giovanni Anfuso che aprono la presentazione del libro “Sale e Sudore” scritto dalla Dott.ssa Brigida Morsellino, presso la Pinacoteca del Museo Diocesano a Catania, davanti ad un folto pubblico composto anche da studenti del Politecnico del Mare “Duca degli Abruzzi”. Intermezzi Musicali affidati al Maestro Ercole Tringale intervallati dalla lettura di alcuni brani del libro ad opera degli attori Giovanna Mangiú e Luigi Nicotra. Dieci racconti, dieci esperienze con un unico intermediario: il mare. L’oralità che si fa strada attraverso le esperienze dirette di uomini e donne che fanno scelte ben precise perché nel mare vedono speranza, serenità ma anche morte e disperazione. “Le azioni hanno bisogno di una riflessione- prosegue Anfuso- e nel libro l’autrice gioca a mischiare le carte per andare dritto al cuore del lettore”.  Creare una riflessione sulla morte con l’atto di esorcizzarla attraverso azioni che rappresentino l’affermazione della vita come l’esercizio della scrittura.  “Sin da piccola e ora con maggior forza, dato che ricopro il ruolo di dirigente del Duca degli Abruzzi, la mia vita è stata dedicata a questa distesa di acqua salata- spiega l’autrice Morsellino- il mare è vita ma può dare la morte e questo rappresenta lo “Yin” e lo “Yang” del libro: il “Bene” e il “Male” che si fondono con i personaggi, tra loro diversi, e che raccontano il loro rapporto con il grande gigante blu”. Fri, 15 Nov 2024 18:00:34 +0000 Catania Sicurezza e lavoro, da SAEM un grido d'allarme: «Servono formazione e tecnologia» https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/33010-sicurezza-e-lavoro-da-saem-un-grido-d-allarme-servono-formazione-e-tecnologia.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/33010-sicurezza-e-lavoro-da-saem-un-grido-d-allarme-servono-formazione-e-tecnologia.html Nei primi otto mesi del 2024 in Italia si è registrato un incremento nei numeri di incidenti e morti sul lavoro. In Sicilia il dato Inail è allarmante. Sono state 46 le vittime da gennaio a settembre 2024, questo fa sì che l’Isola venga inserita nella classifica nazionale nella cosiddetta “zona rossa”, in una scala cromatica su quattro colori che suddivide le regioni in base all’indice medio di morti per milione di lavoratori. La Sicilia è la quarta regione in Italia per numero di vittime. Si è discusso di questi temi (stamattina 15 novembre) durante i lavori del convegno “Sviluppi futuri della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”, organizzato dall’Asp di Catania in collaborazione con le sezioni etnee dell’Ordine degli Ingegneri, Ance, ESEC e Inail, all’interno di Saem 2024 - Salone dell’Edilizia e dell’Innovazione. «La formazione ha un ruolo strategico per la prevenzione degli infortuni e malattie professionali, lo diciamo da anni, ma questa formazione deve diventare più efficiente ed efficace – ha dichiarato Antonio Leonardi, direttore del Dipartimento di Prevenzione Asp CT e componente Gdl Sicurezza CNI - Se i dati degli infortuni crescono vuol dire che c’è ancora molto su cui lavorare per migliorare il sistema della formazione al fine di incidere su comportamenti, processi, percezione del rischio. Oggi al centro del focus anche le tecnologie innovative e l’intelligenza artificiale, alleati per il miglioramento e il potenziamento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e per la diminuzione degli infortuni». Durante il convegno è intervenuto per i saluti il padrone di casa Alessandro Lanzafame: «Saem oggi è punto di riferimento del Sud Italia e rappresenta la più grande fiera da Bologna in giù - ha dichiarato l’organizzatore del Salone e presidente di Eurofiere – i numeri lo dimostrano: tante le aziende presenti in spazi espositivi quasi raddoppiati con un incremento del 40% rispetto alla passata edizione. Inoltre, ci piace sottolineare la presenza di imprese straniere provenienti da Paesi come Germania e Svezia. L’edilizia è un settore trainante della nostra economia e lo è ancor di più per la Sicilia che sta vivendo un momento di grande fermento grazie ai lavori del Pnrr». «Siamo tutti alla ricerca di soluzioni per arginare il triste fenomeno degli incidenti sul lavoro, e riteniamo che una formazione più efficace possa risultare fondamentale nel contrastare il problema – ha dichiarato Alfio Torrisi, consigliere segretario dell’Ordine degli Ingegneri di Catania – Inoltre, uno dei punti determinanti su cui stiamo puntando per ridurre il rischio di infortuni sul lavoro è l’intelligenza artificiale». «Come mondo delle costruzioni da tanti anni con il sistema della bilateralità puntiamo sui temi della formazione e della sicurezza. Per noi è una missione, un obbligo arrivare al traguardo di infortuni zero – ha affermato Rosario Fresta, presidente Ance Catania – Riteniamo che la formazione possa davvero rappresentare un salvavita. Dobbiamo formare i nostri dipendenti per annullare ogni rischio».  Al convegno hanno partecipato anche Cristina Monsone (esperto Indipendente Commissione Europea per l'I.A.), Anna Maria Bonelli (responsabile Inail Caltagirone), Natalia Trapani (professore Associato di Impianti industriali meccanici, UniCT), Antonio Piana (direttore Ente Scuola Edile Catania), Salvatore Cuscunà (funzionario direttivo Ispettorato regionale del lavoro), Ines Petrilla (direttore Ance Catania), Carmelo Belfiore (presidente Esec), Valeria Vecchio e Elisa Gerbino (dirigenti Area Tutela della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro).   Fri, 15 Nov 2024 17:57:59 +0000 Catania Catania Mediterranea: focus sulla Grecia https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/33005-catania-mediterranea-focus-sulla-grecia.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/33005-catania-mediterranea-focus-sulla-grecia.html La seconda giornata del Catania Film Fest 2024 è dedicata alla sezione Catania Mediterranea che si propone ogni anno di raccontare un luogo diverso del Mediterraneo attraverso il cinema. Una rassegna curata da Valentina Anastasi, Laura Silvia Battaglia, Nancy D’Arrigo, Aurelio Gambadoro, Sara Mostaccio e Giusi Sipala; nata con l'obiettivo di narrare storie di luoghi che condividono lo stesso mare e rintracciare le connessioni con quello in cui abitiamo: la Sicilia. “La nostra isola, posta al centro del mar Mediterraneo – affermano i curatori - è il risultato delle culture limitrofe che ne hanno modellato la storia. Così ogni anno scegliamo un paese del Mediterraneo per discutere del suo cinema: affluenza nelle sale, produzioni, distribuzioni e soprattutto storie. Attraverso documentari, corti, film di finzione, masterclass e panel di approfondimento cerchiamo di aprire una finestra su un’altra sponda del mare nostrum. Cerchiamo di costruire un network con enti istituzionali (ambasciate, istituti di cultura e consolati), comunità locali (residenti nell’isola, associazioni nazionali e locali) enti di cinema (accademie nazionali, scuole, cineteche, produzioni, distribuzioni e festival) e aziende per raccontare al meglio il paese prescelto”. Il Catania Film Fest (CFF) è organizzato da Daniele Urciuolo per Alfiere Productions e dall’Associazione Catania Film Festival, con la collaborazione dell’Associazione ZO Centro Culture Contemporanee. La direzione artistica è composta dal critico cinematografico Emanuele Rauco, dalla regista e sceneggiatrice Laura Luchetti e dal fondatore Cateno Piazza. Dopo Palestina, Tunisia e Albania, la quarta edizione di Catania Mediterranea racconta la Grecia, paese dirimpettaio della nostra città che storicamente ha un legame stretto con la Sicilia e presenta una lunga e ricca tradizione di cinema. Sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo, il supporto dell’Istituto Ellenico di Cultura e con il patrocinio dell’Ambasciata della Grecia in Italia e della Fondazione Ellenica di Cultura.  Questo il programma della giornata, più nel dettaglio. A partire dalle 8.30 presso la Sala Verde di Zō Centro Culture Contemporanee, saranno proiettati nell’ambito di Catania Campus i Corti Fuori Concorso Aerolin (2023) di Alexis Koukias-Pantelis e A piece of liberty (2023) di Antigoni Kapaka. Alle 9.30 è la volta del capolavoro di Theo Angelopoulos, L'eternità e un giorno (1998) Palma d’oro al 51° Festival di Cannes, presentato In collaborazione con la cattedra di greco moderno dell’università di Catania. La proiezione sarà seguita da un dibattito moderato dal critico cinematografico Emanuele Rauco, con la giornalista Maria Lombardo, il regista Carmelo Nicotra e – in collegamento da remoto - il produttore del film Amedeo Pagani e la moglie del maestro greco Phoebe Angelopoulos. A seguire viene riproposto il documentario Risalendo il fiume. Un viaggio incontro a Theo Angelopoulos (2004), diretto e introdotto dallo stesso Carmelo Nicotra. Nel pomeriggio, alle ore 16.00 nell’ambito di Catania Film Euromediterranea, dopo un’introduzione della giornalista Marta Bellingreri, sarà presentato il film in concorso Stray Bodies - Corpi Erranti (2024), documentario diretto da Elina Psykou. Alle ore 18.00 spazio al panel Magnifica Ellas. La Grecia contemporanea e la Sicilia: un dialogo mediterraneo, condotto dalla giornalista di Radio3 Laura Silvia Battaglia, alla presenza della regista Sofia Exarchou, del presidente della Società Ellenica dello Stretto Daniele Macris, della giornalista Sara Mostaccio e dell’etnomusicologo Giuseppe Sanfratello. Alle 19.00 in collaborazione con il Premio LUX Award del parlamento europeo (https://lux-award.europarl.europa.eu/it), proiezione gratuita del film fuori concorso Animal diretto da Sofia Exarchou (2024), che introduce il film. Dopo la consueta degustazione di vini delle Cantine Tenute Orestiadi, presso la Sala Grigia; alle 21.30 in Sala Verde c’è l’Evento speciale Musiche dalla Grecia, concerto di Vaggelis Merkouris e Luca Cioffi che eseguiranno brani di musica greca che appartengono al corpus di musica colta e popolare del Mediterraneo Orientale. Il CFF è una manifestazione riconosciuta dal Coordinamento dei Festival Cinematografici in Sicilia e sotto l'alto patrocinio del Parlamento europeo, sostenuta dall’Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo della Regione Siciliana e Sicilia Film Commission e dal MiC, Ministero della Cultura – Direzione Generale cinema e audiovisivo, con il supporto dell’Istituto Ellenico di Cultura, e con il patrocinio del Comune di Catania e l’Ambasciata della Grecia in Italia. I partner-sostenitori: Folk di Magda Masano, Virauto, Fiorelli Allestimenti, Tacchi & Sapori Factory, Plante, Tenute Orestiadi, Distilleria dell'Etna dei F.lli Russo, Cantine Fina. A questi si aggiungono altri enti, associazioni e sponsor privati.     Thu, 14 Nov 2024 17:42:36 +0000 Catania Articolo tagliente del direttore del Giornale Ellenico, Estia Manolis Kottakis https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/politica/33003-articolo-tagliente-del-direttore-del-giornale-ellenico-estia-manolis-kottakis.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/politica/33003-articolo-tagliente-del-direttore-del-giornale-ellenico-estia-manolis-kottakis.html Il direttore del giornale Ellenico Estia Manolis Kottakis ha pubblicato un articolo tagliente contro i leader europei per la loro posizione negli ultimi anni. Il direttore del giornale "Estia" nel suo articolo sul giornale "Democracy" e Newsbreak, definisce Macron, Scholz e persino il primo ministro greco come "divertenti" perché hanno servito la politica dei democratici in Ucraina e sono diventati nemici della Russia, cosa che l'Europa paga finanziariamente.. Sì! Tutti i governi di ramo dei Democratici nel vecchio continente, compreso il nostro, hanno ora ricordato l'Europa e la necessità della sua "maturità geopolitica". E andarono a... Budapest per confessarci il loro dolore. Che coincidenza! Donald Trump doveva essere eletto presidente degli Stati Uniti perché Macron, Scholz, Tusk, il nostro, il fatidico di questo continente, pensassero alla dottrina di un'Europa autonoma. C'è voluto Trump per essere eletto con opinioni ben note sugli obblighi dell'UE nei confronti dell'America per affidare al clero di Bruxelles il banchiere Draghi per scrivere un rapporto sul futuro dell'Europa. Troppo tardi per le lacrime... L'Europa ha avuto un'enorme opportunità per la sua maturità geopolitica. In un momento in cui ha dovuto resistere, erigere ostacoli e dire il grande "no" allo scoppio della guerra tra America e Russia sul suo suolo, nel suo stesso cortile. Allora, sì, sarebbe diventato ideologicamente autonomo e sarebbe diventato maggiorenne geopoliticamente e avrebbe protetto i suoi Stati, il suo territorio e i suoi popoli. Era ovvio che gli interessi strategici dell'Unione, che aveva un bisogno vitale di energia a basso costo, non coincidevano - nel migliore dei casi, con gli interessi americani. Eppure! Invece di dire al clero democratico (che dai tempi di Clinton e Albright ha saputo come iniziare guerre senza uscita che non può vincere, senza sapere come uscirne) "no, no, no", invece di insistere sull'attuazione da parte dell'Ucraina degli accordi di Minsk, è diventato la coda politica dei democratici. Diventando così un suicidio ideale dal punto di vista economico e il rappresentante dell'Occidente per gestire e "caricare" per suo conto la sconfitta di Zelensky da un punto di vista geopolitico! Una sconfitta che non solo non gli appartiene – ha la firma larga dei democratici – ma che paga a caro prezzo. Mentre parliamo, i destini dell'Europa stanno vacillando. La Germania sta affrontando enormi problemi economici, la deindustrializzazione e un'ondata di fallimenti incombenti nei suoi giganti aziendali, mentre il governo degli sfortunati dipendenti di Scholz-Baerbock è a brandelli. La sua caduta è solo questione di tempo. La Francia dello sfortunato leader Macron è governata dal governo di minoranza di Michel Barnier, che non durerà a lungo. La Grecia ha un governo insensato e sconsiderato, che non ha nemmeno pensato di inviare un osservatore, un dirigente del Pireo, nello staff di Trump per osservare le elezioni dall'interno (è stato così in passato), poiché Nuova Democrazia e i Repubblicani dovrebbero essere partiti fratelli. Di quale formazione in Europa dovremmo quindi parlare? In effetti, i fatidici leader europei hanno concesso due anni a questa parte, durante la guerra, l'implacabile "shorting" di azioni di banche e società, che, con la "discesa" dell'economia europea, stremata com'è, finiranno per cadere nelle mani degli investitori americani per un pezzo di pane. E, invece degli Stati Uniti d'Europa, l'UE diventerà il 51° stato dell'economia statunitense. "Raggiungimento della maggiore età"! Se le cose andranno così, allora il modo in cui tutti i leader della regione, compreso Orban, si sono comportati in questi due anni, sarà insegnato nelle università nel 2050, nel corso di Relazioni internazionali intitolato "Come difendere o non difendere il proprio interesse nazionale". Francia, Germania, Polonia, Grecia e altri hanno armato Zelensky con le armi.  Nel nostro caso, il nostro territorio ad Alexandroupolis è stato utilizzato anche per sostenere la fornitura di carburante e cibo all'Ucraina. Francia, Germania, Polonia, Grecia si sono unite alle sanzioni di Biden, che miravano, secondo una dichiarazione pubblica di un ex vice ministro degli Esteri greco, "all'esaurimento economico della Russia, alla provocazione di una rivolta popolare a Mosca e, infine, alla caduta di Putin"! Che sta ancora "cadendo". Ogni settimana la rozza propaganda che mette a tacere i popoli dell'Unione europea fa cadere il dittatore Putin. Una settimana è stato abbattuto dagli oligarchi "scontenti", la successiva dai generali "infastiditi", la terza dagli studenti e dalle manifestazioni per Navalny, ed è ancora lì. Niente di tutto questo si è rivelato vero. Al fine di servire servilmente la dottrina dei democratici, la leadership dipendente dall'Europa e i media mainstream integrati hanno persino fatto concessioni all'acquis democratico: hanno vietato il funzionamento e la trasmissione di informazioni sul nostro territorio da parte di Russia Today e Ria Novosti. Hanno limitato l'informazione. Quanta fiducia avevano nella forza e nella risonanza delle loro argomentazioni... Allo stesso tempo, l'"isolato" Orbán è stato strategicamente paziente ed è ora un interlocutore privilegiato sia di Trump che di Putin. Avendo assicurato al suo paese un basso costo per il suo approvvigionamento energetico. Mentre l'Europa sconfitta e tollerata dagli Usa (che vogliono prezzi bassi sul mercato petrolifero) viene umiliata dal contrabbando di petrolio dal Paese di cui voleva mandare il leader allo sgabello della Corte Penale Internazionale: la Russia. Personalmente, aborro le caratterizzazioni personali e gli epiteti cosmetici. Ma poiché appartengo a una generazione che è cresciuta indossando le dieci stelle dell'Unione sul loro abito, ci sono momenti in cui non puoi evitarli. A coloro che oggi si atteggiano a leader dell'Europa e accusano tardivamente l'Unione di "ingenuità geopolitica": purtroppo non siete solo fatali.. Wed, 13 Nov 2024 17:33:08 +0000 Politica Confedilizia: Sempre più famiglie italiane cambiano abitazione https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/economia/32999-confedilizia-sempre-piu-famiglie-italiane-cambiano-abitazione.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/economia/32999-confedilizia-sempre-piu-famiglie-italiane-cambiano-abitazione.html Nel 2023 sono state un milione e 888mila le famiglie che secondo l’Istat hanno cambiato la propria abitazione per trasferirsi nello stesso comune o in un’altra regione. Il dato più rilevante è che si tratta di un numero record: non era mai stato raggiunto in precedenza, nel 2022 erano state un milione e 617mila, mentre prima del Covid, nel 2019, un milione e 758mila, il numero più alto registrato fino al 2023. Basti pensare che 10 anni fa a trasferirsi da una casa all’altra erano state un milione e 378mila famiglie (- 27%) e 20 anni prima meno della metà, solo 877mila. Si tratta di un dato forse inaspettato in una società che è sempre stata percepita come piuttosto tradizionale, per la quale il cambio di casa era un po’ un’anomalia. Un cambiamento sociale, dove ci si trasferisce più spesso Di fronte a questo significativo aumento, però, è evidente che non si tratta solo dell’effetto di una più ampia presenza di immigrati, che hanno una maggiore propensione allo spostamento territoriale, ma di una vera e propria trasformazione sociale. Più famiglie si spostano, cambiano casa, magari comprandone una nuova o prendendola in locazione. A livello percentuale nel 2023 si è trasferito il 7,2% dei nuclei familiari, contro il 6,4% del 2022, il 5,6% di 10 anni prima e solo il 3,9% del 2003. Questa crescita ha caratterizzato quasi tutto il paese, anche se è nelle regioni centrali che è stata raggiunta la percentuale più alta di famiglie che hanno cambiato abitazione, l’8,1%, contro il 7,2% del Sud, il 6,9% del Nord Ovest e il 6,8% del Nord Est. Più rilevanti sono le differenze in base alla tipologia di comune di destinazione. Ad essersi trasferito, infatti è ben l’8,5% dei nuclei che vivono in quella che è definita come periferia dell’area metropolitana, cioè in comuni diversi dal capoluogo delle province di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Catania e Cagliari. Nei capoluoghi, invece, si scende al 7,9%. La quota di spostamenti si riduce parallelamente al diminuire della popolazione: se nel caso delle città con più di 50mila abitanti (non città metropolitane) ha cambiato abitazione il 7,4% delle famiglie, nei comuni con meno di 2mila abitanti lo ha fatto il 5,3%. Questi piccoli centri, infatti, sono gli unici in cui si è verificato un calo della percentuale e del numero di trasferimenti rispetto al periodo precedente al Covid, ma in ogni altra area del Paese sono aumentati, in particolare nelle aree metropolitane. In valore assoluto gli spostamenti nelle grandi città sono più che raddoppiati in 20 anni, da 144mila a 337mila, mentre nei comuni limitrofi c’è stata addirittura una triplicazione, da 93mila a 310mila. Tra l’altro l’Istat raccoglie anche i dati su quanti hanno pensato di cambiare casa, anche se non l’hanno ancora fatto. Ebbene, la differenza tra questa percentuale, l’8,6% a livello nazionale, e quella delle famiglie che si sono effettivamente trasferite, il 7,2%, è relativamente piccola, minore di quanto lo fosse, per esempio, 20 anni prima, nel 2003, quanto l’8,1% aveva intenzione di spostarsi, ma solo il 3,9% lo aveva fatto. Un’occasione da cogliere per il mercato Cosa significano questi numeri? Innanzitutto che gli italiani continuano ad essere affezionati all’investimento immobiliare, soprattutto nelle aree più densamente popolate, come i comuni intorno ai grandi centri. Questo avviene perché, come i dati ufficiali mostrano, tranne che in alcuni quartieri di poche grandi città, i prezzi reali delle case non sono cresciuti o lo hanno fatto meno che in altri Paesi europei e lo stesso vale per i canoni di locazione. Questi numeri dicono anche che c’è voglia di spostarsi, di cercare nuove abitazioni in cui vivere, e ciò dovrebbe essere un’occasione da cogliere per ravvivare il settore immobiliare ed edilizio. Mon, 11 Nov 2024 18:20:17 +0000 Economia Decima edizione di “Storie di Donne”: compleanno con fair play https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/sport/32997-decima-edizione-di-storie-di-donne-compleanno-con-fair-play.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/sport/32997-decima-edizione-di-storie-di-donne-compleanno-con-fair-play.html La decima edizione di “Storie di Donne” si è svolta a Roma lo scorso 8 novembre presso la Sala Giunta del CONI al Foro Italico. Si è trattato di un appuntamento a lungo atteso, organizzato dall’Associazione culturale Occhio dell’Arte APS di Anzio guidata dalla giornalista Lisa Bernardini, quest’anno in collaborazione strategica con il Comitato Nazionale Italiano Fair Play (CNIFP) guidato da Ruggero Alcanterini, ed ACSI – Associazione di Cultura Sport e Tempo Libero presieduta da Antonino Viti. “Storie di Donne” ha il merito di portare all’attenzione del pubblico e della comunicazione quelle donne, note o meno, che si sono distinte nel campo delle professioni e, con abilità e dedizione, hanno saputo portare un contributo rilevante alla società contemporanea. Donne del mondo dello spettacolo, imprenditrici, scrittrici, registe, attiviste, scienziate e intellettuali si sono avvicendate nel tempo sul palco della rassegna e hanno ritirato il premio loro conferito per onorarne la carriera professionale. Per molti secoli, le donne sono state lontane dal mondo professionale, private della libertà di scelta e relegate in ambito domestico; ma oggi, con le loro abilità e le loro competenze, contribuiscono in maniera rilevante all’avanzamento dei saperi. L’edizione del decimo anno ha seguito una particolare declinazione fair play ed un fil rouge sociale, soffermandosi sull’importanza della prevenzione della salute. Le premiate 2024 di “Storie di Donne” – Special Fair Play Edition sono state S. E. Sig.ra Eleni Sourani, Ambasciatrice della Repubblica Ellenica in Italia; il Tenente Colonnello Giulia Cornacchione, tra le primissime donne ufficiali dell’esercito, che ha combattuto contro un tumore e racconterà le incredibili iniziative per la ricerca in cui si è adoperata, radunando 3000 commilitoni e dedicandosi ad encomiabili raccolte fondi; Ginevra Barboni, figlia e nipote d'arte - fotografa, regista, docente di Cinema - con predisposizione a trattare temi sociali; la D.ssa Michela Perrotta, biologa e ricercatrice, nonché CEO You Emergency Group, Presidente You Donna APS, docente di Marketing e Comunicazione già responsabile marketing per alcune multinazionali nel settore della salute (che al tavolo ha parlato di tutti i progetti che intrattiene con ACSI da tempo); Grazia Urbano, stilista (Premio Speciale), da anni sensibile al tema della salute, ed organizzatrice di eventi di moda in Italia e all’estero, organizzando sfilate anche con malate oncologiche. Assenti giustificate nell' occasione, ma a pieno titolo nella lista delle premiate di quest’anno, la giornalista TG2 Laura Berti - Responsabile della rubrica Medicina 33, ed Annalisa Minetti, atleta paralimpica e Responsabile Nazionale Pluridisabilità ACSI, oltre che cantante. A coordinare gli interventi è stato Anthony Peth, conduttore Tv e testimonial AISOS - Associazione Italiana Studio Osteosarcoma. L’iniziativa culturale è stata inaugurata da una formazione da camera tutta in rosa della Banda dell’Esercito Italiano, con la direzione del Maggiore Antonella Bona (quest’ultima tra le premiate di “Storie di Donne” 2023). Ad aprire  l 'appuntamento, tre brani che hanno regalato emozioni a tutti  i presenti” :  “Tema d’amore” ( tratto da -Nuovo Cinema Paradiso- Morricone), “Libertango” (Astor Piazzolla)  e – tutti in piedi – “Canto degli Italiani”. Molti gli ospiti prestigiosi accorsi all' evento, come il Vice Capo Missione dell' Ambasciata di Grecia a Roma, Ministro Plenipotenziario Sig.ra Christina KARAGIORGA, ed il Consigliere Signora Dimitra MAZARAKI, Capo dell'Ufficio della Diplomazia Pubblica. Al seguito, il giornalista della Stampa Estera George Labrinopoulos e Konstantina Pilafa Presidente dell’Istituto Ellenico della Diplomazia Culturale di Roma. In ordine casuale, hanno presenziato tra gli altri all'appuntamento anche la  contessa Luciana Marcellini Gaddi- Hercolani (la più giovane nuotatrice olimpica della storia, a 12 anni), il prefetto Fulvio Rocco De Marinis, la cantante e conduttrice Gio’ Di Sarno, la Prof. Giovanna Del Vecchio Blanco Associato di Gastroenterologia dell'Università degli Studi Roma Tor Vergata, lo sceneggiatore e scrittore Marco Tullio Barboni, l’imprenditore Daniele Losquadro. S.E ELENI SOURANI AMBASCIATORE DI GRECIA IN ITALIA Nata a Salonicco nel 1960. Si è laureata alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Atene nel 1982 ed è entrata nel servizio diplomatico del Ministero degli Affari Esteri nel 1984. Da allora ha ricoperto diversi incarichi presso il Ministero degli Affari Esteri e all’estero. È stata il primo diplomatico greco, donna, a prestare servizio in un Paese dell’Africa subsahariana dal 1988 al 1992 (Zimbabwe), il primo Console Generale donna a Vancouver e il primo Console Generale donna a Gerusalemme durante il turbolento periodo 2002-2005. Ha, inoltre, prestato servizio presso l’Ambasciata di Grecia in Armenia, ha rivestito l’incarico di Vice Rappresentante Permanente di Grecia presso L'OSCE durante la Presidenza ellenica e Ambasciatore Greco in Danimarca (2013-2016). È stata anche la prima donna Ambasciatore di Grecia in Albania (2016-2019). Dal maggio 2022 è Ambasciatore della Repubblica Ellenica in Italia. Ha prestato servizio presso la Direzione “NATO” del Ministero degli Affari Esteri nonché presso la Direzione “Russia”. E stata Direttore della Direzione Medio Oriente e Direttore della Direzione “Turchia” come Direttore dell’Ufficio Diplomatico del Viceministro di Stato per i Greci all’estero. Dal gennaio 2020 all’aprile 2022 è stata Consigliere Diplomatico del Primo Ministro Kyriakos Mitsotakis. Ha il grado di Ambasciatore. È stata insignita della Gran Croce dell’Ordine della Fenice (Grecia), della Gran Croce dell’Ordine dei Cedri (Libano), della Gran Croce del Patriarcato di Gerusalemme, della Gran Croce dell’Ordine di Dannebrog (Danimarca) e della Croce di Cavaliere dell’Ordine di Skanderbeg (Albania).Parla inglese e francese. È sposata ed è madre di un figlio. Mon, 11 Nov 2024 18:07:04 +0000 Sport Reggio Calabria Capitale Italiana della Cultura 2027 https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/32996-reggio-calabria-capitale-italiana-della-cultura-2027.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/32996-reggio-calabria-capitale-italiana-della-cultura-2027.html E’ approdato in Commissione consiliare permanente Istruzione, formazione e lavoro, presieduta da Marcantonino Malara, il racconto del percorso che ha visto Reggio tra le città candidate a “Capitale Italiana della Cultura 2027”. Durante la seduta è intervenuto il sindaco Giuseppe Falcomatà spiegando anche il valore per cui Reggio si candida ad essere, con l’animo e con lo spirito il “Cuore del Mediterraneo”. Così come racconta il logo creato ad hoc. «Una scelta di costruzione dal basso – ha chiarito in apertura di lavori Malara – attraverso gli attori che ne hanno competenza per formazione, percorso e titolo e diffondono la cultura in città e la diffondono. Questo rappresenta il valore aggiunto». «Questa scelta di candidare la città a Capitale della Cultura 2027 era un obiettivo antico, un’ idea che da qualche tempo avevamo nelle corde come amministrazione e che arriva a valle di un lungo percorso di coinvolgimento nella programmazione culturale e turistica della città di tutte le realtà attive e propositive del territorio. Essere capitale della cultura non è una gara tra chi ha il maggior patrimonio storico, archeologico e culturale, ma si tratta di qualcosa di molto di più, qualcosa che deve caratterizzare una città rispetto a un’altra e far emergere le eccellenze sul piano materiale, ma anche immateriale. Oltre alla messa in rete di tutto il patrimonio, abbiamo ragionato su cosa la nostra città potesse raccontare di diverso rispetto alle altre candidature, anche contestualizzandola al momento storico, non solo del nostro Paese ma tutto il mondo sta vivendo sul piano delle relazioni e i conflitti e quindi sull’esigenza di ragionare su percorsi di pace, in funzione di una cultura della pace». Da qui la visione, come emerge anche dal logo, di «Reggio cuore del Mediterraneo – ha affermato il primo cittadino - non solo per il profilo geografico, ma esperienziale, culturale e per ciò che durante tutta la sua trimillenaria storia ha rappresentato: è possibile far convivere tradizioni, usi tra di loro diversi e Reggio è una mescolanza di varie influenze e contaminazioni di culture. Una città – ha aggiunto il sindaco - che fa dell’accoglienza e della generosità, dell’aiuto al prossimo il proprio punto di forza. E in questo momento storico credo che il messaggio che la nostra città può lanciare al mondo sia quello della cultura della pace, immaginare di costruire percorsi di pace attraverso relazioni tra le persone. È chiaro che il percorso è difficile e ambizioso perché le scelte nazionali tengono conto della proposta ma come tutte le scelte fatte da istituzioni politiche sono scelte politiche. Comunque vada nulla sarà perso perché è stata tracciata la strada che la nostra città deve intraprendere sul piano dell’offerta culturale e della crescita del territorio. Il lavoro fatto, a prescindere dall’esito finale, che si conoscerà a dicembre, fornisce una traccia della cooperazione e della condivisione di proposte per Reggio». Il presidente Malara ha evidenziato: «L’attività di valorizzazione del distretto museale fatto in questa commissione. Apprezziamo la bontà dell’approccio sulla costruzione della proposta e sul percorso avviato, elemento di pregio, con la sua collegialità che rafforza ancora di più il progetto». Il consigliere Giuseppe Marino: «Un’idea che sta provando a dare alla città un respiro nazionale e internazionale mettendo in luce la sua ricchezza culturale. L’intuizione di basarsi sull’idea della pace ricorda il lavoro di Giorgio La Pira, sindaco di Firenze, in questo momento storico Reggio può candidarsi a svolgere un ruolo di mediazione all’interno del Mediterraneo». Marino ha ricordato la forza che potrebbe derivare dal fatto che Reggio è l’unica città metropolitana candidata che fa parte della rete Eurocities e ha auspicato che dalla stessa rete possa essere sostenuta in termini di arricchimento del progetto. Franco Barreca ha chiarito: «La candidatura è uno scatto in avanti, il risultato sarebbe veramente un colpo da campioni». Per il consigliere Giuseppe Giordano: «Una candidatura è qualcosa di più della partecipazione a un concorso, è qualcosa che segna un cambio di passo per la città, la direzione di Reggio che vuole consolidare il suo ruolo da hub geografico ad hub di relazioni». Il consigliere Filippo Quartuccio ha sottolineato «Cuore del Mediterraneo porta il lavoro delle componenti istituzionali e associative della nostra città e non poteva essere altrimenti perché questo dossier doveva venire fuori da un’attività partecipata. La visione di città questa amministrazione ha dimostrato di averla con tutte le attività progettuale somministrate nel territorio in tutti questi anni e che sono confluite nel dossier». Per il consigliere Giovanni Latella: «Questa città ha tutte le carte in regola per portare avanti la candidatura perché viviamo un momento di grande fermento, dopo il percorso che abbiamo fatto negli ultimi 10 anni ci restituisce una città dinamica sul fermento dell'associazione e la presenza dei turisti». In conclusione, dopo aver ascoltato i contributi dei consiglieri intervenuti Falcomatà ha evidenziato «L’unanime comprensione e l’unità d’intenti a prescindere dall’esito, che sia una base per ragionare rispetto al dossier presentato». Il primo cittadino ha sollecitato «un’attenzione maggiore che i nostri rappresentanti in parlamento possono dare, rilancio l’esigenza di lavorare a livello interistituzionale per avere un’attenzione maggiore in questi giorni decisivi. La sfida è complicata, siamo contenti di ciò che abbiamo fatto finora, l’auspicio è di essere tra le dieci finaliste in modo da ragionare in questa commissione sulla proposta successiva che sarà tra le più dettagliate». Fri, 08 Nov 2024 17:16:21 +0000 Reggio Calabria Gallen-Kallela da Helsinki a Vienna https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/arte/32994-gallen-kallela-da-helsinki-a-vienna.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/arte/32994-gallen-kallela-da-helsinki-a-vienna.html L'arte del pittore finlandese Akseli Gallen-Kallela è stata plasmata da un dialogo durato una vita tra fonti di ispirazione finlandesi e transnazionali. La mostra nell'Orangerie dello splendido Belvedere a Vienna invita i visitatori a esplorare le affascinanti interazioni della sua arte, mentre era impegnato con la terra e la gente della sua natia Finlandia, l'epopea nazionale finlandese Kalevala, l'idea del Gesamtkunstwerk (opera d'arte totale) e il paesaggio nordico. Inoltre, la dimensione internazionale della sua arte è messa in mostra puntando i riflettori sui contributi di Gallen-Kallela alle mostre della Secessione viennese del 1901/02 e del 1904. Per la direttrice Stella Rollig “Akseli Gallen-Kallela faceva parte della rete internazionale della Secessione viennese e la sua opera era ammirata dall'avanguardia di "Vienna 1900". Questa mostra rappresenta una riscoperta approfondita dell'artista finlandese più famoso di oggi nella città dei suoi primi trionfi. Akseli Gallen-Kallela è stato uno degli artisti più importanti del modernismo nordico del periodo intorno al 1900. L'artista si muoveva tra mondi contrastanti, dalle foreste innevate e i vasti laghi della sua Finlandia natia a città frenetiche come Parigi, Londra, Berlino e Vienna. Trovava i suoi soggetti principalmente nella natura, nella gente e nei miti della Finlandia. Così facendo, rispondeva ad un bisogno interiore ed ad una tendenza internazionale che derivava da movimenti tra realismo artistico e indipendenza politica, trovando espressione nel naturalismo, nel simbolismo e nel romanticismo nazionale. La Finlandia, un granducato autonomo sotto il dominio russo dal 1809 al 1917, stava anche lottando per la propria sovranità in quel periodo ed il desiderio della popolazione finlandese di completa indipendenza politica trovò espressione nell'arte. Attraverso i suoi dipinti, stampe e progetti per mobili e tessuti, Gallen-Kallela creò un'immagine visiva della Finlandia. Per la curatrice Arnika Groenewald-Schmidt “l'arte di Gallen-Kallela ha avuto un ruolo significativo nella formazione di una nuova identità finlandese nel periodo intorno al 1900. Ma le sue opere sono anche espressione di mondi interiori e affrontano temi universali come l'amore e la morte, argomenti che hanno commosso gli artisti indipendentemente dai confini nazionali. Esaminando le sue principali fonti di ispirazione (motivi finlandesi, opere d'arte transmediali, scambi internazionali), la mostra richiama l'attenzione su questo carattere poliedrico della sua arte”. Questa mostra presenta circa sessanta opere, tra cui molti dei capolavori di Gallen-Kallela; quattordici dei dipinti in mostra erano stati esposti a cavallo del Novecento a Vienna e avevano incontrato il plauso popolare. L'incontro culturale dell'artista con Vienna fornisce sia l'occasione che il focus cronologico della mostra, stata organizzata in collaborazione con il museo d’arte Ateneum, la Galleria nazionale finlandese ad Helsinki. L’artista, nato a Pori nel 1865 e morto ad Helsinki nel 1931, viaggiò in vari paesi europei ed extraeuropei; lo troviamo anche in Italia, a Firenze, nel 1898, nel 1904 ed una selezione di circa 60 sue opere furono presentate alla Biennale di Venezia nel 1914. I suoi viaggi in Italia ebbero un impatto significativo sulla sua produzione artistica. L'Italia, culla dell'arte e della cultura occidentale, era considerata una tappa fondamentale per la formazione di ogni artista. Gallen-Kallela, come molti suoi contemporanei, desiderava studiare da vicino i capolavori del passato e immergersi nell'atmosfera artistica italiana ed era particolarmente interessato al Rinascimento e al Primitivismo. L'Italia gli offriva l'opportunità di studiare direttamente le opere di questi movimenti e di trarne ispirazione per il suo lavoro. Inoltre era alla ricerca di un confronto con altri artisti e di un riconoscimento internazionale. L'Italia, con le sue numerose accademie e le sue vivaci scene artistiche, rappresentava un luogo ideale per stabilire contatti e far conoscere la sua arte. Dedicò molto tempo a visitare i principali musei e le chiese italiane, ammirando le opere dei grandi maestri del passato e si dedicò a studi approfonditi sui maestri del Rinascimento e del Primitivismo, cercando di comprenderne le tecniche e le modalità espressive.   Durante i suoi viaggi in Italia, Gallen-Kallela realizzò numerosi dipinti, ispirati ai paesaggi italiani e alle opere d'arte che aveva ammirato. Partecipò a diverse mostre in Italia, presentando le sue opere al pubblico italiano e ricevendo critiche positive, intrattenendo una vasta corrispondenza con altri artisti e intellettuali italiani, instaurando importanti relazioni professionali. I viaggi in Italia ebbero un profondo impatto sulla produzione artistica di Gallen-Kallela. L'artista finlandese assimilò le influenze italiane, arricchendo il suo stile con nuovi elementi formali e tematici. In particolare, si nota un'evoluzione verso una maggiore semplificazione delle forme e un uso più deciso del colore, ispirati all'arte primitiva. Fri, 08 Nov 2024 16:54:13 +0000 Arte Rinascerò, Tributo a Milva con Cecila Herrera https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/32992-rinascero-tributo-a-milva-con-cecila-herrera.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/32992-rinascero-tributo-a-milva-con-cecila-herrera.html Vere ovazioni, sono state quelle delle centinaia di presenti che gremivano l’auditorium “S.Pertini”, che la dirigente Anna Maria Maltese e la Provincia di Crotone hanno messo a disposizione della Società Beethoven per la realizzazione del concerto “Rinascerò” con musiche di Astor Piazzolla inserito nella  44 edizione della Stagione Concertistica “L’Hera della Magna Grecia“ 2024 finanziata dalla Regione Calabria PAC 2014/2020 Az. 6.8.3. Un recital in cui le ar,ti, poesia, danza musica e canto, sembrava si fossero date appuntamento per  rendere omaggio a due grandi del passato, Milva e Astor Piazzolla Il gruppo strumentale, coadiuvato dalla bella voce della cantante Cecilia Herrera, dalle sinuose movenze della danza e le suggestive parole recitate, hanno creato un clima meravigliosamente sognante all’interno del quale arte, cultura, storia e attualità si fondevano in una comunione spirituale senza tempo, il tutto eseguito da artisti compresi in questa atmosfera sognante di fraternità e ricordo. Suoni dotati di particolare morbidezza timbrica, all’interno dei quali le imitazioni si schiudono con la naturalezza  dei germogli, mentre il canto  è sempre reso con plasticità  di eloquio. Fraseggio elastico, il loro, la vivacità ritmica è di grande effetto, mentre l’abbandono cantabile è gradevolmente effuso in quelli lenti, dando cosi l’immagine di composizioni eleganti, capaci di piacere non solo agli appassionati del tango, ma a tutti coloro che amano godere dell’elevato intrattenimento che la musica, fusa in tutte le arti, offre nelle sue espressioni artisticamente ben sostenute. Wed, 06 Nov 2024 17:48:24 +0000 Crotone Una convenzione tra Consiglio regionale e psicologi https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/32990-una-convenzione-tra-consiglio-regionale-e-psicologi.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/32990-una-convenzione-tra-consiglio-regionale-e-psicologi.html “Per  migliorare il benessere organizzativo e lavorativo del personale del Consiglio regionale” è stata siglata, oggi a Palazzo Campanella,  una convenzione tra il presidente Filippo Mancuso e l’Ordine degli Psicologi della Calabria rappresentato dal vicepresidente Fortunato Campolo. L'iniziativa “è parte del Piano integrato delle attività e organizzazione (PIAO) 2024 del Consiglio regionale, nella sezione dedicata alle azioni positive. E costituisce  un impegno concreto a prevenire e gestire lo stress lavorativo, promuovendo il benessere organizzativo attraverso il supporto psicologico e psicoterapeutico. Uno strumento - è stato spiegato – che sarà a disposizione dei dipendenti del Consiglio, con la possibilità di estendere il servizio anche ai familiari conviventi”. L'Ordine degli Psicologi “si impegna a offrire il suo contributo per ridurre il disagio psichico e migliorare la qualità della vita, coerentemente con i propri compiti istituzionali”. Il presidente Mancuso ha sottolineato: “Garantire un ambiente lavorativo sano, supportato da adeguate figure professionali, è fondamentale per ottimizzare le prestazioni, incrementando l’efficienza e l’efficacia del servizio reso ai cittadini calabresi”. All’incontro hanno partecipato la segretario generale del Consiglio Maria Stefania Lauria e il consigliere dell’Ordine degli Psicologi Rocco Chizzoniti. Wed, 06 Nov 2024 17:37:09 +0000 Reggio Calabria L’Ekipe Orizzonte conquista il big-match del quarto turno https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/sport/32989-l-ekipe-orizzonte-conquista-il-big-match-del-quarto-turno.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/sport/32989-l-ekipe-orizzonte-conquista-il-big-match-del-quarto-turno.html L’Ekipe Orizzonte conquista il big-match del quarto turno di Serie A1 di pallanuoto femminile, battendo il Plebiscito Padova tra le mura amiche della piscina di Nesima (CT). Oggi pomeriggio le catanesi hanno infatti superato le venete con un netto 14-7 nell’anticipo di campionato, guidando la partita sin dall’inizio. Ottima prestazione e partenza decisa per le ragazze allenate da Martina Miceli, affiancata come sempre in panchina dal presidente Tania Di Mario e dall’assistant coach Renato Caruso, con il primo tempo vinto 5-1 dalle padrone di casa. A favore dell’Ekipe Orizzonte anche la seconda e la terza frazione, conquistate rispettivamente per 2-1 e 3-0, ininfluente il 5-4 per le biancoscudate nell’ultimo parziale. Scettro di top scorer del match condiviso da Dafne Bettini e Charlize Andrews con tre gol a testa, mentre Bronte Halligan, Marta Giuffrida ed Erica Hardy sono andate a segno due volte ciascuno. Una rete anche per Giulia Viacava e Morena Leone. Al fischio finale bilancio affidato alla numero 8 dell’Ekipe Orizzonte: «Abbiamo giocato una bella partita – ha detto Chiara Tabani – e anche oggi ci siamo divertite a stare in acqua insieme e ad affrontare un match che per noi ha sempre un fascino particolare. C’è un atteggiamento molto positivo da parte di tutte noi, a partire dai nuovi innesti, con grande voglia di allenarsi e far bene. Stiamo lavorando tanto e siamo consapevoli che abbiamo ancora la possibilità di migliorare molto, ma siamo anche contente di ciò che stiamo facendo in questo inizio di stagione. Come sempre abbiamo l’obiettivo di dimostrare ciò che valiamo, andando avanti partita per partita con grande serenità per raggiungere i traguardi che ci siamo prefissate. Andremo in acqua con questo spirito anche in Coppa, per conquistare il miglior risultato possibile». Sabato 9 novembre alle 19:00 l’Ekipe Orizzonte affronterà a Budapest (HUN) il BVSC Manna, per la seconda giornata del girone D di Champions League. IL TABELLINO DEL MATCH: EKIPE ORIZZONTE-CS PLEBISCITO PD 14-7 Parziali: 5-1, 2-1, 3-0, 4-5 EKIPE ORIZZONTE: L. Celona, B. Halligan 2, R. Jutte, G. Viacava 1, M. Giuffrida 2, D. Bettini 3, C. Andrews 3, C. Tabani, G. Gagliardi, E. Hardy 2, A. Longo, M. Leone 1, G. Condorelli, S. Moschetti. All. Miceli CS PLEBISCITO PD: L. Teani, Sabbadin, B. Cassarà, M. Schaap 2, G. Delli Guanti, N. Muissu, A. Millo, P. Pedley 2, Y. Al Masri 2, F. Bozzolan, V. Sgrò, A. Grigolon 1, C. Giacon. All. A. Millo Arbitri: Severo e Castagnola Note: Uscite per limite di falli Cassarà (P), Jutte (O) e Pedley (P) nel quarto tempo. Superiorità numeriche: Orizzonte 5/9 + 4 rigori e Plebiscito 2/10 + un rigore. Teani (P) para un rigore ad Andrews a 1’47” del terzo tempo. Celona (O) subentra a Condorelli a 5’00 del quarto tempo.   Wed, 06 Nov 2024 17:34:05 +0000 Sport Al via la XIII edizione del Catania Film Fest https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/32987-al-via-la-xiii-edizione-del-catania-film-fest.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/32987-al-via-la-xiii-edizione-del-catania-film-fest.html Presentata dalla madrina del festival, l’attrice catanese Nicol Angelozzi, la Cerimonia di apertura si terrà mercoledì 13 novembre a partire dalle ore 17.00 presso l’Auditorium “Concetto Marchesi” del Palazzo della Cultura di Catania, alla presenza delle Istituzioni, Partner, Associazioni locali, regionali e nazionali e di tutti i visitatori che intenderanno partecipare al Catania Film Fest. Durante la cerimonia verrà consegnato un premio alla Carriera all’attrice, sceneggiatrice e regista, Stefania Casini, che terrà una lectio magistralis e presenterà il documentario da lei diretto Nessuno come Ulisse (2024). Proiezioni, incontri, un focus sul cinema greco, musica e degustazioni: 3 sezioni di film in concorso (Miglior Film e Documentario Indipendente Italiano; Miglior Film e Documentario Indipendente Europeo e del Mediterraneo; Miglior Cortometraggio Europeo e del Mediterraneo), per un totale di 39 titoli. Spazio inoltre a un Omaggio a Pietro Germi nel 50° anniversario della nascita, al cinema muto di Ernst Lubitsch, e al genius loci Goliarda Sapienza nel centenario dalla sua nascita. Stefania Casini è il Presidente della Grande Giuria incaricata di giudicare i migliori film del Catania Film Fest ed è composta da esperti del mondo del cinema, della cultura e del teatro: Laura Silvia Battaglia (giornalista e documentarista), Lorna Nickson Brown (regista, sceneggiatrice e attrice), Giorgia Cecconi (direttrice del West London Film Festival), Rosalba Colla (direttrice del Animaphix Film Festival), Maria Lombardo (giornalista e critico cinematografico), Francesca Mazzoleni (regista e sceneggiatrice), Emanuela Pistone (attrice e regista teatrale), Ornella Sgroi (giornalista, critico cinematografico e scrittrice), Manuela Ventura (attrice); da giovani studenti di scuole secondarie, studenti universitari e di accademie e dal pubblico. Da giovedì 14 novembre il Catania Film Fest si trasferirà da Zo Centro Culture Contemporanee, con una programmazione di proiezioni in concorso e fuori concorso che si concluderà la sera del 17 novembre con la Cerimonia di chiusura. Oltre ai 39 film previsti, e distribuiti nelle sezioni in concorso, sono previsti 4 eventi speciali. Si parte giovedì 14 novembre con Sinestetica – Il cinema muto, un Omaggio al maestro del cinema tedesco, Ernst Lubitsch (ore 21), di cui sarà proiettata la commedia fantastica Die Puppe (1919), sonorizzata da Paolo Spaccamonti e Ramon Moro, in collaborazione con Zo. Si prosegue venerdì 15 novembre quando, nell’ambito del Focus sul cinema greco, dopo la proiezione gratuita di Animal di Sophia Exarchou (ore 19), in collaborazione con il Premio del Pubblico LUX 2025, dalle ore 21.30 si terrà un concerto a tema di musica greca eseguito da Vaggelis Mekouris e Luca Cioffi. Sabato 16 novembre, sarà la volta della proiezione del film Fuori concorso Indagine su una storia d’amore (2023) di Gianluca Maria Tavarelli (ore 21) con la partecipazione della protagonista, l’attrice Barbara Giordano, preceduto dal corto Make Me Italian (2024) di Bryan Mazzarello e infine, domenica 17 novembre, ci sarà la proiezione in anteprima siciliana del documentario Il Santo di carne di Giuseppe Alessio Nuzzo (ore 17) con l’attore Enrico Lo Verso e lo spazio anche per omaggiare la scrittrice Goliarda Sapienza, su cui sarà proiettato il documentario Désir et rébellion: L'art de la joie - Goliarda Sapienza (ore 18.30), diretto nel 2023 da Coralie Martin e con un cast che include la stessa Goliarda Sapienza, Angelo Pellegrino, Valeria Golino, Frederic Martin, Alberica Bazzoni, Nathalie Castagné, Silvia Tripodi e Monica Farnetti. Ogni evento speciale sarà preceduto da una degustazione di vini delle Cantine Fina, Tenute Orestiadi e Distilleria dell’Etna F.lli Russo, dai sapori Tacchi & Sapori Factory e della cucina vegetale Plante che allieteranno anche la serata finale, ancora presentata da Nicol Angelozzi, tra la cerimonia di chiusura (17 novembre alle ore 20,30) con la consegna dei premi per le tre categorie in concorso e quelli speciali, e la proiezione dei titoli vincitori. Il Catania Film Fest (CFF) è organizzato da Daniele Urciuolo per Alfiere Productions e dall’associazione Catania Film Festival, con la collaborazione dell’Associazione Zo. La direzione artistica è composta dal critico cinematografico Emanuele Rauco, dalla regista e sceneggiatrice Laura Luchetti e dal fondatore Cateno Piazza. Il CFF è una manifestazione riconosciuta dal Coordinamento dei Festival Cinematografici in Sicilia e sotto l'alto patrocinio del Parlamento europeo, sostenuta dall’Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo della Regione Siciliana e Sicilia Film Commission e dal MiC, Ministero della Cultura – Direzione Generale cinema e audiovisivo, con il supporto dell’Istituto Ellenico di Cultura, e con il patrocinio del Comune di Catania e l’Ambasciata della Grecia in Italia. A questi si aggiungono altri enti pubblici, associazioni e sponsor privati. Tue, 05 Nov 2024 17:43:27 +0000 Catania Sposinlove, conclusa la tredicesima edizione https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/32986-sposinlove-conclusa-la-tredicesima-edizione.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/32986-sposinlove-conclusa-la-tredicesima-edizione.html Matrimoni che durano più giorni, tra brunch e apericene. Romanticismo e ritorno alla natura in location con paesaggi mozzafiato o in dimore storiche dall'atmosfera elegante e raffinata. Anche la palette cromatica sceglie il colore della natura: il verde porta freschezza e tranquillità in quello che è un giorno speciale. E ancora, percorsi di luce che illuminano il banchetto di nozze. Automobili, dalle più antiche alle più moderne. Addobbi floreali in stile wild e scatti fotografici in grado di rendere eterne le emozioni del matrimonio. Senza dimenticare abiti da sogno per le future coppie. Sono alcune delle tendenze protagoniste della tredicesima edizione di Sposinlove, la wedding experience più glamour del Sud Italia tenutasi dal 31 ottobre al 3 novembre presso il centro fieristico SiciliaFiera di Misterbianco. Anche quest'anno, grande successo di pubblico: oltre 9 mila visitatori hanno avuto l'occasione di conoscere, in anteprima, le ultime idee wedding grazie anche ad un fitto programma di appuntamenti. Come  la sfilata organizzata da Accademia Alta Moda di Claudio Di Mari: per l'occasione hanno sfilato le collezioni degli stilisti emergenti che hanno concluso il loro percorso di studi Angela Sammartano, Veronica Todaro, Roberta Indovina, Nancy Calcagno, Anna Pellegriti, Federica La Rocca. Altro momento molto seguito è stato il “Make-Up Day” con l’esame conclusivo di Academy, il prestigioso corso di alta formazione per Make-Up Artist e Image Maker de La Truccheria Cherie: 50 truccatori si sono sfidati nella realizzazione di due tipologie di Make-Up dedicati al matrimonio: il Bridal Make-up e il Glamour Make-up. E poi, indimenticabili, le sfilate delle nuove collezioni sposa e sposo con le proposte di Milena Sposa, Amelia Casablanca, Andrea Versali, Ergas, Atelier Luccia, Dama Spose & Atelier Cutuli. Pizzi, merletti, abiti ampi e scollature più o meno discrete. E proprio durante la sfilata di Versali, un inatteso fuori programma: uno dei modelli  ha chiesto la mano alla fidanzata inginocchiandosi come tradizione vuole. Lui Andrea Mazzaglia, 38 anni, lei Roberta Rodelli, 31 anni, coroneranno il loro sogno d'amore dopo due anni e mezzo di fidanzamento. Grande ospite il testimonial Versali Luca Onestini, modello e personaggio televisivo."Quest'anno ci siamo superati sia come qualità dell'offerta che come numero di espositori e, a chiusura dell'evento, posso dire anche di pubblico - commenta Alessandro Lanzafame, organizzatore della manifestazione e presidente di Eurofiere - Abbiamo avuto un incremento del 20% come imprese partecipanti e una massiccia partecipazione di aziende provenienti dal sud-est siciliano e, in particolare, dalle province di Ragusa e Siracusa. Questo per noi vuol dire che Sposinlove è ormai diventata in assoluto l'unica manifestazione dedicata al wedding nel Mezzogiorno, un settore che in Sicilia merita di essere valorizzato dando lustro a tutte quelle realtà locali che muovono l'economia non solo locale ma anche internazionale". Tue, 05 Nov 2024 17:27:16 +0000 Catania Il Sindaco di Santa Severina consegna le Chiavi della Città alla sua Patrona https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/32983-il-sindaco-di-santa-severina-consegna-le-chiavi-della-citta-alla-sua-patrona.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/32983-il-sindaco-di-santa-severina-consegna-le-chiavi-della-citta-alla-sua-patrona.html In occasione dell’annuale festa in onore di Sant'Anastasia, Patrona di Santa Severina e Compatrona dell’Arcidiocesi di Crotone - S. Severina, lo scorso 29 ottobre, nella storica cornice della Concattedrale, nel corso di una solenne concelebrazione presieduta dall’Amministratore Apostolico S.E. Rev.ma Mons. Claudio Maniago, Metropolita di Catanzaro - Squillace, è stato compiuto un gesto di alto valore simbolico: Il Sindaco di Santa Severina Dott. Salvatore Lucio Giordano, a nome dell’Amministrazione Comunale ha deposto ai piedi della Patrona le chiavi della Città, affinchè la Santa continui a proteggere ed a preservare il popolo santaseverinese e il suo territorio.  La protezione di Sant’Anastasia risale ad antiche tradizioni quando in occasione di un devastante terremoto che colpì duramente molte località calabresi, il popolo di Santa Severina, attribuendo lo scampato pericolo all’intercessione di Sant’Anastasia, la invocò come sua protettrice. Questo gesto fortemente voluto da Don Gino Gulizia, parroco della Parrocchia Santa Maria Maggiore in Santa Severina, rappresenta un intreccio di fede, devozione e tradizione popolare. Nel consegnare le chiavi nelle mani della santa si affidano alla stessa i progetti, i sogni e le sofferenze della comunità. Una comunità che guarda al futuro senza dimenticare il proprio passato. La celebrazione ha visto la numerosa e sentita partecipazione da parte della comunità santaseverinese.  Al solenne rito erano presenti non solo le autorità politiche e militari, ma anche una larga rappresentanza del clero diocesano, a testimonianza dell’importanza dell’evento per tutta l’Arcidiocesi. Le chiavi, commissionate dall’Amministrazione Comunale e realizzate dal maestro orafo Michele Affidato, sono un'opera di rara bellezza: forgiate in argento e laminate in oro con gemme rosse incastonate che richiamano il martirio della Santa Protettrice. Questo gesto è stato pensato come un omaggio alla Patrona e un atto di devozione che rinnova il legame indissolubile tra la città di Santa Severina e Sant'Anastasia, la cui protezione è invocata da tante generazioni di fedeli. La simbologia delle chiavi è da sempre legata alla protezione, alla custodia e al potere di intercessione della Santa, come colei che "apre le porte" alla grazia divina. La tradizione di affidare le chiavi di una città a una figura sacra trova le sue radici in epoche antiche, simboleggiando la fiducia della comunità e l’affidamento della città sotto la protezione del Cielo. La realizzazione delle chiavi rappresenta un atto d’amore di Affidato verso la comunità di Santa Severina, a testimonianza di un legame profondo, che da un trentennio con la sua arte ha segnato momenti storici, culturali e religiosi della Città. La scelta del maestro Michele Affidato per la realizzazione di quest’opera non è casuale. Affidato, orafo della Santa Sede, noto per il suo straordinario contributo all’arte sacra, ha già collaborato in passato con la Chiesa di Santa Severina. Tra le sue opere per questa Città, spicca la splendida Teca in argento e oro che custodisce la tela seicentesca della Madonna del Pozzoleo. Commissionata per custodire e proteggere un’opera d’arte di inestimabile valore, benedetta in Vaticano da Papa Benedetto XVI, mentre era parroco Don Serafino Parisi, oggi Vescovo di Lamezia Terme. Ma l’impegno di Affidato va ben oltre, negli anni, il maestro orafo ha creato i Pastorali d’argento per gli ultimi tre Vescovi dell’Arcidiocesi di Crotone – S. Severina: Mons. Andrea Muggione, Mons. Domenico Graziani e Mons. Angelo Raffaele Panzetta, consegnati nel giorno del loro insediamento.     Mon, 04 Nov 2024 18:09:12 +0000 Crotone Servizi sociali, sorto a Catania il Polo dell’Infanzia https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/32982-servizi-sociali-sorto-a-catania-il-polo-dell-infanzia.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/catania/32982-servizi-sociali-sorto-a-catania-il-polo-dell-infanzia.html Ai 650 posti disponibili negli asili nido comunali, si aggiungeranno altri 232 bambini, da 3 mesi a 3 anni, che potranno essere accolti gratuitamente negli "asili di caseggiato" e negli "spazi gioco", ampliando del 35 % l’offerta per le famiglie catanesi. Un vero e proprio Polo dell’Infanzia cittadino è stato realizzato a Catania, che riguarda complessivamente dodici nuovi strutture di ospitalità per i più piccoli, due per ogni circoscrizione, un "asilo di caseggiato” e uno “spazio gioco”, utilizzando sia strutture comunali esistenti, sia nuovi siti messe a disposizione dagli Enti del Terzo Settore.   Il nuovo sistema, che di fatto tende ad azzerare le liste d’attesa, è stato presentato nell’Asilo di Caseggiato “Il  Papavero”,  di Via Giosuè Carducci, alla presenza del sindaco Enrico Trantino, degli assessori Bruno Brucchieri e Andrea Guzzardi, con delega rispettivamente ai servizi sociali e alla pubblica istruzione, della direttrice dei servizi sociali Lucia Leonardi, della responsabile delle scuole materne paritarie comunali Giusy Sciuto e quello degli asili nido Leonardo Arcidiacono, dai responsabili della cooperativa sociale “Team” con le operatrici e gli operatori specializzati, “Un fatto molto importante per Catania -ha detto il sindaco Trantino- frutto di un’intelligente coprogettazione tra servizi sociali e pubblica istruzione che ha visto in prima linea gli assessori Brucchieri e Guzzardi, i dirigenti e i funzionari preposti per dare maggiore possibilità ai nostri bambini e alle loro famiglie di avere un ventaglio più ampio di opzioni. Questa competenza e professionalità ha consentito di accedere ai finanziamenti statali del fondo di solidarietà facendoci mettere in campo una proposta aggiuntiva agli asili nido, formando un vero e proprio in cui ogni bambino possa crescere e svilupparsi in luoghi adeguati per fare esprimere a ciascuno al meglio le sue potenzialità". Nello specifico gli "Asili di caseggiato", sono caratterizzati da una capacità ricettiva media (numero bambini 8-30), in contesti simili alle abitazioni familiari e si realizzano in strutture appropriate all’ accoglienza di complessivi 142 minori in tenera età, attrezzati e dotati di giochi e spazi esterni ludici rivolti ai piccoli, da 3 mesi a 3 anni. Gli  "Spazio Gioco", invece, altra tipologia di accoglienza, prevede l’inserimento di bambini, dai 12 ai 36 mesi, in luoghi idonei per permettere a 90 bambini di giocare e interagire con pari età, sotto la supervisione di operatori esperti del Terzo Settore. Pur essendo diversi dai nidi tradizionali, gli "spazi gioco" sono importanti per lo sviluppo del bambino.  Essi facilitano la transizione tra vari ambienti del bambino, come la casa e la scuola e sono anch’essi a titolo gratuito e sperimentati per la prima volta a Catania. Tutte le informazioni in dettaglio sul funzionamento del Polo dell’Infanzia del Comune di Catania, con le sedi e le modalità di svolgimento del servizio, le eventuali informazioni o iscrizioni sono disponibili sul portale Catania Semplice nel sito internet del Comune: https://www.comune.catania.it/citta-semplice/#/servizi/serv-sociali/polo-infanzia     Mon, 04 Nov 2024 18:06:01 +0000 Catania Manovra, Confedilizia: preoccupa il taglio delle detrazioni fiscali https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/economia/32981-manovra-confedilizia-preoccupa-il-taglio-delle-detrazioni-fiscali.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/economia/32981-manovra-confedilizia-preoccupa-il-taglio-delle-detrazioni-fiscali.html La Confedilizia è stata ascoltata in audizione, in merito alla manovra varata dal Governo, dalle Commissioni Bilancio della Camera e del Senato. In primo luogo, la Confederazione della proprietà edilizia – rappresentata dal presidente, Giorgio Spaziani Testa – ha espresso forte preoccupazione per il drastico taglio degli incentivi per interventi edilizi contenuto nel disegno di legge di bilancio, reso più gravoso, e altresì complicato, dall’intreccio con il tetto reddituale a tutte le detrazioni, che renderà anche impossibile un’adeguata programmazione dei lavori. Rispetto a un sistema, precedente al superbonus, che prevedeva detrazioni del 50 per cento per gli interventi di ristrutturazione e fino all’85 per cento per quelli di efficientamento energetico e di miglioramento sismico, la prospettiva è di una riduzione di tali detrazioni, per tutti gli interventi, al 30 per cento per la generalità degli immobili e al 36 per cento per le case in cui si abbia la residenza (in quest’ultimo caso, quindi, per lavori necessariamente limitati); percentuali rispettivamente elevate al 36 e al 50 per cento per il solo anno 2025. “Il quadro che emerge – ha rilevato Spaziani Testa – è quello di un marcato ridimensionamento di un sistema di incentivi, in atto da più di un quarto di secolo, che ha visto negli anni il sostegno trasversale di tutte le forze politiche in risposta ad esigenze di interesse generale: contrasto al sommerso, sicurezza, tutela dell’ambiente ecc. Il diritto alle detrazioni – ha aggiunto – non esiste, così come non esiste il diritto a un’edilizia assistita, ma occorre essere consapevoli che l’effetto di questa manovra sarà (oltre alla crescita del sommerso, con evidenti rischi per la sicurezza sul lavoro) una significativa riduzione degli interventi, specie in condominio, e, di conseguenza, un diffuso rischio di degrado del patrimonio immobiliare, considerate anche la situazione demografica dell’Italia e le diffuse difficoltà reddituali. Tutto ciò, evidentemente, rende impensabile l’imposizione di qualsiasi obbligo di intervento, come quelli che potrebbero derivare dal recepimento della direttiva europea ‘case green’”. Nel corso dell’audizione, il presidente Spaziani Testa si è soffermato altresì sui temi dell’affitto, da un lato apprezzando l’intento del Governo di dare avvio a un piano nazionale per l’edilizia residenziale pubblica e sociale (denominato all’articolo 71 del disegno di legge “Piano Casa Italia”) e, dall’altro, invocando misure per rilanciare l’affitto. “In una fase in cui ogni giorno viene rilevata la difficoltà di accesso all’abitazione – ha detto – riterremmo opportuno affiancare al rifinanziamento del Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa una misura di detassazione che incentivi almeno le locazioni a canone concordato: dimezzare l’Imu per gli immobili utilizzati per questi affitti calmierati, ad esempio, avrebbe un onere inferiore a quello previsto per il 2025 per il Fondo di garanzia (circa 70 milioni di euro contro 120)”.   Mon, 04 Nov 2024 18:03:09 +0000 Economia A Palermo il vernissage della Biennale Internazionale Sicily Trinacria https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/32979-a-palermo-il-vernissage-della-biennale-internazionale-sicily-trinacria.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/32979-a-palermo-il-vernissage-della-biennale-internazionale-sicily-trinacria.html A Palermo, il prossimo 9 Novembre 2024 alle ore 16:30, presso lo storico Museo Pitrè - il più antico museo della Sicilia, nato nel 1909 - si terrà l'inaugurazione della "Biennale Internazionale Sicily Trinacria" seconda edizione, dal titolo: "L'Arte la freccia che sfonda le nuvole in cerca di luce". La prestigiosa manifestazione avrà luogo all’interno della Cappella del Marvuglia, realizzata dall'architetto palermitano Giuseppe Venanzio Marvuglia nel XVIII secolo. Curatrice dell'evento culturale la Dott.ssa Chiara Fici, critico d’arte, Precettore Palermo Ordine Sacro di San Giorgio, inviata del Network, per arte e cultura, Globus Magazine e Ficarazzi. L' esposizione si svolgerà dal 9 al 17 Novembre p.v. in Via Duca degli Abruzzi (nel Parco della Favorita).  Per la prima volta, un museo così importante ospiterà una Biennale altrettanto importante, in una logica di comunione di intenti, volta alla promozione della cultura siciliana. La manifestazione sarà inaugurata dall'Assessore alla cultura e Vice Sindaco Pietro Cannella e dall'Avvocato Capo Area  Cultura Turismo Sport Domenico Verona e sarà presente la Direttrice del Museo d' Arte Moderna Francesca Martinez Tagliavia. Il Barone Beppe Giaconia Di Migaido, Dirigente BIST,  consegnerà la targa "Costanza Afan De Rivera Costaguti ultima erede della Dinastia dei Florio" al Monsignore Padre Leone Petix, Maestro Generale Ordine Sacro di San Giorgio, Dirigente BIST e figlio del compianto Rino Petix, fine critico d'arte, architetto venuto a mancare lo scorso luglio.  Presenzieranno all'evento: Mimmo Bessone, leader editor Dir. BIST, con le videocamere di "Ficarazzi Oggi", il prof. Mario Scamardo, il critico d'arte e  giornalista Emanuele Bisso, Il presidente di "Culturelite" prof. Tommaso Romano e lo storico d'arte prof. Giovanni Liggio, che interverranno durante il pomeriggio culturale del 9 novembre. Nutrita anche la schiera di pittori, scultori, poeti, designer, scrittori, presidenti di associazioni, negozi storici, che saranno presenti e, unitamente al pubblico di visitatori, potranno immergersi in un percorso artistico unico per ammirare presso gli spazi espositivi una ricca collezione di opere. Prevista l'esibizione del M° di violino Noemi Roccaforte e della Prof.ssa Anna Fucarino che, per l’occasione, indosserà un abito ricamato in oro per stigmatizzare la tradizione Arbresch di Contessa Entellina; un’omaggio al Museo Etnografico che espone reperti e manufatti antropologici e risalenti ad antiche civiltà siciliane e oggetti relativi alle tradizioni popolari regionali. Nel corso del vernissage del 9 novembre si parlerà anche del progetto di Chiara Fici, Presidente BIST, “In memoria dei fiori bianche volati in cielo”, volto a ricordare tutte le  vittime di mafia. Saranno presenti il Senatore Carmine Mancuso, figlio di Lenin Mancuso, ucciso dalla mafia il 27 settembre 1979 e l’avvocato Andrea Piazza, fratello di Emanuele Piazza, fatto sparire dalla mafia il 16 marzo 1990. Afferma la Presidente della "Biennale Internazionale Sicily Trinacria" - “ Come l’arte, anche quella più d’avanguardia, deve avere un filo conduttore, un filo invisibile che la lega all’arte del passato, alla tradizione, allo stesso modo noi non  dobbiamo dimenticare i nostri cari che non ci sono più e che ci legano fortemente al nostro passato familiare e, a maggior ragione, da bravi siciliani onesti, non dobbiamo dimenticare le vittime della mafia; ecco la ragione per cui ho voluto fortemente la presenza di Carmine Mancuso ed Andrea Piazza, dal momento che entrambi stanno dedicando parte della loro vita allo stesso intento contenuto nel mio progetto sociale”.  Inoltre, durante il vernissage, verranno consegnati, dalle mani delle autorità politiche e della stessa Presidente della BIST, i riconoscimenti alle Eccellenze Siciliane che si sono distinte in vari campi della cultura e del sociale; un progetto della dott.ssa Chiara Fici, finalizzato alla rivalutazione del territorio. Ospite d’onore l'illustre scrittore Enrico Fagnano, che verrà direttamente dalla Calabria, Sergio Scialabba giornalista, Sebastiano Reitano fotografo internazionale, Benedetto Romano Ingegnere, Anna Lisa Maugeri giornalista,  Riccardo Picone giornalista, Filippo Cucina  giornalista, Gabriella Di Carlo giornalista,  Anna Restivo giornalista, Salvatore Arena blogger scrittore, Cresy Caradonna blogger scrittrice, Amico Fantone critico d’arte, il dottore Gaetano Bordonaro storico d'arte ed ancora tanti altri. Poeti e scrittori di alta levatura faranno da cornice all’evento prestigioso e riceveranno, insieme a pittori, scultori, ceramisti, istallatori, designer maestri del vetro, dei riconoscimenti alla loro creatività. Il multisfaccettato ed affascinante  risultato di questa edizione della BIST sarà riconducibile segnatamente a due fattori: il Museo Pitrè, che per la prima volta ospiterà una Biennale e le numerose declinazioni artistiche che verranno esposte nel museo.  "La Biennale Internazionale Sicily Trinacria"- dedicata alla promozione e alla valorizzazione dell'arte contemporanea - offre un'opportunità unica per scoprire nuovi talenti e apprezzare opere di maestri del passato. Attraverso mostre dettagliatamente curate e un'atmosfera stimolante, l'obiettivo prefissato è quello di creare un ambiente fertile per lo scambio di idee e la diffusione dei valori artistici. Grazie alla cortesia della famiglia Fici, la manifestazione - per gentile concessione - ospiterà un'opera della celebre pittrice siciliana Donna Zina Masi e Zalapi' Fici, un'icona dell'arte italiana dell'Ottocento. Infine, sarà premiato lo Chef Internazionale Pino Maggiore. Saranno presenti lo chef Gigi Cimino e l'azienda Costantino wines Michele Pedone. L'Ingresso alla manifestazione artistica è gratuito. Mon, 04 Nov 2024 17:52:38 +0000 Palermo In Val di Susa, un'Associazione di Astrofili dal 1973 https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/scienza/32978-in-val-di-susa-un-associazione-di-astrofili-dal-1973.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/scienza/32978-in-val-di-susa-un-associazione-di-astrofili-dal-1973.html L'Associazione Astrofili Segusini APS (AAS), fondata il 9 ottobre 1973, opera da allora con continuità in Valle di Susa per la ricerca e la divulgazione astronomica. Il Presidente Andrea Ainardi ci fa sapere che: “Dal novembre 1973, ininterrottamente fino ad oggi, l'AAS pubblica un bollettino aperiodico denominato "Circolare interna". La pubblicazione contiene articoli su argomenti di attualità e di cultura generale con particolare attinenza all'astronomia; sono inoltre pubblicate effemeridi calcolate specificatamente per la Valle di Susa su fenomeni astronomici di particolare interesse; infine sono riportati i risultati delle osservazioni effettuate dai soci e le attività dell'Associazione. Dal 2006 pubblica inoltre una newsletter telematica aperiodica denominata "Nova", dedicata a fenomeni e argomenti di più stretta attualità. La Circolare interna e la Nova sono distribuite gratuitamente a soci, scuole, biblioteche, altre associazioni e a chiunque ne faccia richiesta. Complessivamente sono state pubblicate più di settemila pagine. I contenuti delle pubblicazioni sono stati spesso citati o riportati su altri siti Internet, su riviste di settore, su quotidiani e periodici, anche a carattere nazionale; inoltre, alcune associazioni di astrofili in Italia inoltrano ai propri soci e simpatizzanti le pubblicazioni dell’AAS. L'AAS dispone, sin dal 1996, di un sito Internet (dal 2003 è operativo l'attuale www.astrofilisusa.it) dal quale, tra le altre cose, sono liberamente scaricabili, in formato pdf e a colori, tutte le Circolari interne e le Nova pubblicate negli ultimi anni. L'AAS ha dal 1993 la disponibilità di un osservatorio astronomico concepito per la ricerca, il Grange Observatory (https://www.grangeobs.org) a Bussoleno (TO), sede del Centro di calcolo AAS, che ospita un riflettore Newton/Cassegrain di 300 mm di diametro con camera CCD. L'osservatorio, che si occupa principalmente di astrometria (misure di posizione di asteroidi e comete allo scopo di raffinare i loro elementi orbitali), fa parte della rete dell'International Astronomical Union (cod. MPC 476) dal 14 maggio 1995 e collabora con NASA/JPL per il modello del Sistema Solare DE405, e successivi, dal 1997. Dal febbraio 2009 l'AAS è referente scientifico del Planetario di Chiusa di San Michele, per il quale, nel 2014, ha curato l'implementazione tecnica. Dal 9 ottobre 2012 con la firma di una Convenzione con la Città di Susa, l'AAS ha un osservatorio astronomico, SPE.S. - Specola Segusina, e la Sede sociale, al Castello della Contessa Adelaide in Susa. L'AAS è Delegazione Territoriale UAI - Unione Astrofili Italiani (codice DELTO02). L'AAS è iscritta al Registro Regionale delle Associazioni di Promozione Sociale - Sez. Provincia di Torino (n. 44/TO)”. Mon, 04 Nov 2024 17:47:36 +0000 Scienza Rechichi: a Polistena consegnati i lavori della nuova palestra https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/32974-rechichi-a-polistena-consegnati-i-lavori-della-nuova-palestra.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/32974-rechichi-a-polistena-consegnati-i-lavori-della-nuova-palestra.html “Abbiamo presentato un progetto molto atteso dal territorio che riguarda il nuovo centro sportivo che darà la possibilità ai nostri ragazzi di poterlo utilizzare a pieno. E’ un investimento importante della Città metropolitana con oltre un milione e trecentomila euro, con lavori che dovranno essere conclusi entro un anno. Il nostro auspicio è che sia utilizzabile dal prossimo anno scolastico. Si tratta di una struttura sportiva che nelle intenzioni non sarà solo a servizio della comunità scolastica, ma in sinergia con il Comune di Polistena, si è valutata la possibilità di utilizzo anche dalle numerose associazioni sportive del comprensorio extracomunale. Una volta ultimata, questo impianto, rappresenterà un fiore all’occhiello di quella cittadella dello studente, immaginata dall’Amministrazione comunale di Polistena a sui faccio i complimenti e sulla quale la Città metropolitana ed il sindaco Giuseppe Falcomatà, credono molto, per garantire a tutti migliori standard qualitativi per lo studio e per lo sport”. Così il vicesindaco metropolitano di Reggio Calabria, Carmelo Versace, presente a Polistena per la consegna dei lavori della nuova palestra a servizio degli istituti scolastici ‘Rechichi’ sede distaccamento e ‘Renda’. Erano presenti, tra gli altri, anche il sindaco di Polistena, Michele Tripodi e il vicesindaco Giuseppe Politanó, i vicepresidi Giovanni Carneri e Pasquale Pugliese e i rappresentanti della ditta che si occuperà della realizzazione. Si tratta di un intervento finanziato dalla Città metropolitana, realizzato su progetto del settore Edilizia scolastica, diretto dal dirigente Giuseppe Mezzatesta. L’attività mira al recupero di un’area degradata posta tra gli istituti scolastici ‘Rechichi’ e ‘Renda’, già originariamente concepita come area sportiva polifunzionale, attualmente utilizzata per parcheggio. Gli interventi, che si concluderanno, come da cronoprogramma in 320 giorni, puntano alla realizzazione di una moderna struttura sportiva, in grado di ospitare diverse discipline al chiuso, per una estensione di 668 mq, spogliatoi uomini, donne, arbitri, sala medica/infermieristica. La palestra avrà un impianto fotovoltaico e il solare termico per la produzione di energia.   Thu, 31 Oct 2024 16:46:32 +0000 Reggio Calabria Crotone avrà un coro intitolato al grande maestro Vincenzo Scaramuzza https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/32970-crotone-avra-un-coro-intitolato-al-grande-maestro-vincenzo-scaramuzza.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/32970-crotone-avra-un-coro-intitolato-al-grande-maestro-vincenzo-scaramuzza.html L’Associazione Musicale e Culturale Mousikè – Centro Studi “Vincenzo Scaramuzza” indice audizioni finalizzate alla costituzione del Coro giovanile “Vincenzo Scaramuzza” della città di Crotone. Il coro sarà diretto dal M° Luisa Rita Floccari, nota docente con comprovata esperienza didattica, con la finalità di diffondere la cultura musicale tra i giovani e promuovere il valore formativo della musica corale dal punto di vista espressivo, aggregativo, relazionale e di educazione alla cittadinanza. Requisiti di partecipazione Sono invitati a manifestare il proprio interesse a partecipare alle audizioni cantori: di età compresa preferibilmente fra i 13 e i 28 anni (salvo eccezioni, a discrezione del Direttore) con buone qualità vocali che dimostrino di avere un buon orientamento nella lettura delle parti musicali assicurino continuità nel partecipare alle sessioni di prova residenti in Italia da almeno due anni Non è necessario aver frequentato corsi di musica o canto, ma sarà ritenuto requisito di preferenza il saper leggere la musica e/o l’aver maturato pregresse esperienze in ambito corale. Programma Al momento dell'audizione verrà proposto un semplice test per valutare intonazione e percezione ritmica ed un vocalizzo. Invio candidature Le candidature complete dei dati personali, contatto telefonico e indirizzo e-mail, dovranno essere inviate tramite e-mail all’indirizzo mousike.kr@gmail.com con oggetto “Candidatura Coro giovanile Vincenzo Scaramuzza – Città di Crotone”, redatte come da allegato 1 (se maggiorenni) o allegato 2 (per minorenni, firmate da entrambi i genitori). L’iscrizione all’audizione è gratuita. Per i coristi selezionati non sono previste quote di frequenza, fatto salvo il versamento di €40 annue come contributo di gestione e per la fornitura dei materiali inerenti all'attività corale. L’importo dovrà essere versato, con la causale “Coro giovanile Vincenzo Scaramuzza KR – Nome Cognome” (ad es. Coro giovanile Vincenzo Scaramuzza KR – Maria Bianchi) al seguente c/c: IT97Y0538722200000004033798, intestato all' Associazione musicale e culturale Mousikè. Le domande verranno accolte fino al 23 novembre 2024. Audizioni La data e il luogo delle audizioni saranno comunicati ai singoli candidati tramite e-mail all’indirizzo fornito nella domanda di partecipazione, secondo un calendario che sarà stilato a chiusura delle iscrizioni. Condizioni Ai partecipanti alle audizioni non compete alcuna indennità o rimborso per spese di viaggio e di soggiorno. Thu, 31 Oct 2024 16:21:41 +0000 Crotone In Liguria le opere artistiche del pittore Francesco Cassanelli https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/arte/32967-in-liguria-le-opere-artistiche-del-pittore-francesco-cassanelli.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/arte/32967-in-liguria-le-opere-artistiche-del-pittore-francesco-cassanelli.html Francesco Cassanelli, pittore artista contemporaneo, ha recentemente esposto le sue opere nel levante ligure e, attualmente, è in svolgimento la sua mostra “A modo mio” presso il ristorante Pesce Balla di Sestri Levante, in provincia di Genova, fino al 7 gennaio 2025. Il pittore ci fa sapere che: “Sono originario di Bisceglie, cittadina pugliese a nord di Bari, ho frequentato l’Istituto d’Arte e l’Accademia di Belle Arti a Bari specializzandomi nella sezione della pittura. Successivamente ho insegnato Arte di Decorazione Pittorica e Scenografica preso il Liceo Artistico “Luzzati”, ex Istituto Statale d’Arte, di Chiavari, in provincia di Genova, città in cui risiedo abitualmente. Già da studente dipingevo paesaggi pugliesi e poi, quando mi sono trasferito a Chiavari, ho iniziato a ritrarre quelli liguri. Ho insegnato all’Istituto artistico chiavarese per quasi quarant’anni e ho svolto un considerevole numero di mostre personali sia in Italia sia in Germania e ho partecipato a parecchie importanti manifestazioni artistiche collettive sia in ambito nazionale che internazionale dove ho ottenuto prestigiosi riconoscimenti. Negli anni ho continuato a dipingere paesaggi iniziando la mia ricerca personale con varianti per giungere fino alla realizzazione della forma conica. Ritengo che in ogni persona esista una dualità di elementi positivi e negativi e, nelle mie opere, elimino la parte negativa per evidenziare e mettere in risalto quella positiva: nei miei quadri amo trasmettere un messaggio di tranquillità e serenità anche tramite l’utilizzo di colori solari. Ora che sono in pensione riesco a dedicare ancora più tempo di prima alla mia passione dell’arte e della pittura; ritengo inoltre che le mie opere, a livello qualitativo, siano migliorate proprio per il fatto di avere una maggiore disponibilità temporale che mi permette una migliore concentrazione. I tempi di esecuzione dei miei quadri dipendono dall’immagine che devo riproporre e, uno dei più impegnativi, è stato quello della Piazza delle Carrozze di Chiavari che ha richiesto circa tre mesi per la realizzazione completa in quanto i particolari, tra cui il disegno delle finestre, richiedono tantissimo tempo e impegno. La pittura ad olio, per asciugare, impiega quasi sei-sette giorni, è una tecnica con cui bisogna lavorare con calma e pazienza, mentre la pittura con l’acrilico è più difficile perché asciuga più velocemente e bisogna anche stare attenti alla tonalità dei colori perché, una volta asciutti, cambiano rispetto a quando sono bagnati. Ho lavorato anche con la tecnica dell’acquarello, con le incisioni e con la serigrafia. La mia arte si è evoluta con la ricerca di forme iconiche e simboliche che giocano in ambienti vuoti con la strutturazione di diverse situazioni. Nei miei quadri ho raffigurato le nuove energie con le prime pale eoliche e solari che si ricollegano a importanti tematiche di valorizzazione e difesa ambientale tramite lo sviluppo sostenibile. Durante il periodo del Covid, quando eravamo costretti a stare chiusi in casa, ho realizzato una serie di quadri con sfondi di ambienti interni recanti una parvenza surreale e metafisica che è la mia impronta stilistica. La mia ricerca artistica personale è proseguita dopo il periodo del Coronavirus enfatizzando maggiormente le “forme pensiero” positive che evidenzio tramite il formato fumetto con cuoricini, stelline, fiori e questo fatto ha rappresentato per me una novità artistica. Le mie ultime opere sono sfondi in ambienti aperti su prati verdi e rappresentano la primavera, ritraendo i pescatori che pescano in mezzo ai fiori, mentre il quadro dell’estate ripropone papaveri rossi all’aria aperta. Utilizzo colori molto solari per trasmettere un messaggio di pace e serenità di cui abbiamo tutti bisogno in particolare nella nostra attuale epoca storica ”. Wed, 30 Oct 2024 17:52:01 +0000 Arte “Roma pittrice. artiste al lavoro tra XVI e XIX secolo” https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/arte/32957-roma-pittrice-artiste-al-lavoro-tra-xvi-e-xix-secolo.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/arte/32957-roma-pittrice-artiste-al-lavoro-tra-xvi-e-xix-secolo.html Le tante artiste che dal XVI al XIX secolo hanno fatto di Roma il loro luogo di studio e di lavoro con una produzione ricca, variegata e di assoluto rilievo artistico, spesso relegate a una sorta di “silenzio” storiografico, sono al centro della mostra “Roma Pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XVIII secolo”, ospitata al Museo di Roma a Palazzo Braschi dal 25 ottobre 2024 al 23 marzo 2025. L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è curata da Ilaria Miarelli Mariani (Direttrice della Direzione Musei Civici Sovrintendenza Capitolina) e Raffaella Morselli (Professoressa ordinaria Sapienza Università di Roma), con la collaborazione di Ilaria Arcangeli (Ph.D Università di Chieti Gabriele D'Annunzio). Organizzazione Zètema Progetto Cultura. Catalogo Officina Libraria. Il progetto espositivo propone circa 130 opere, eseguite da cinquantasei diverse artiste, attive in città stabilmente o per periodi più o meno lunghi, partendo inizialmente dalle collezioni dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina (di cui si espongono circa cinquanta opere provenienti dalla Galleria d’Arte Moderna, dal Museo Napoleonico, dalla Pinacoteca dei Musei Capitolini e, soprattutto, dallo stesso Museo di Roma), per poi collegarsi a quelle di molti altri musei e collezioni nazionali e internazionali, tra cui Accademia di San Luca (Roma), Accademia di Brera (Milano), Gallerie degli Uffizi (Firenze), Pilotta di Parma, Musei Reali di Torino, National Portrait Gallery (Londra) e il Museo Thorvaldsen (Copenaghen). Di queste artiste si vogliono ricostruire vicende professionali e biografiche, spesso ignote a causa della mancanza di documentazione o perché le loro opere erano state attribuite ai lavori di maestri e familiari uomini. Maria Felice Tibaldi Subleyras, Angelika Kaufmann, Laura Piranesi, Marianna Candidi Dionigi, Louise Seidler ed Emma Gaggiotti, le cui opere erano per la maggior parte conservate nei depositi, e altre artiste attive in città, dalle notissime Lavinia Fontana, Artemisia Gentileschi e Giovanna Garzoni, a quelle meno conosciute come Giustiniana Guidotti, Ida Botti o Amalia De Angelis e molte altre, il cui catalogo si sta ricostruendo in questi ultimi decenni di ricerca. Il percorso, cronologico e tematico, descrive il progressivo inserimento di queste pittrici nel mercato internazionale, e il faticoso conseguimento del pieno accesso alla formazione e alle più importanti istituzioni della città, quali l’Accademia di San Luca e l’Accademia dei Virtuosi al Pantheon. In questo processo di affermazione, Roma si conferma quale luogo primario di apprendistato. La città non è unicamente intesa come luogo di pratica, formazione e mercato, ma diventa anche personificazione delle tante artiste che, per nascita o scelta, vi hanno lavorato, contribuendo al consolidarsi della sua fama di luogo cruciale per lo sviluppo delle carriere creative attraverso l’età moderna. Il titolo della mostra rimanda alla storiografia sei-settecentesca (a partire dalla Felsina pittrice di Malvasia dedicata a Bologna nel 1678), in un momento in cui le varie scuole pittoriche d’Italia cercano di rivendicare la loro autonomia rispetto all’egemonia fiorentina. Allo stesso modo le artiste, da sempre trascurate dagli studi, rivendicano in mostra la loro presenza nella Roma Capitale delle Arti tra XVI e XIX secolo.  Spetta all’enigmatica artista ritratta da Pietro Paolini nei primi decenni del XVII secolo accogliere il visitatore all’ingresso del percorso espositivo. Dall’identità sinora ignota, la giovane pittrice di nature morte guarda intensamente verso lo spettatore mostrando con orgoglio gli strumenti del mestiere. La prima sala è dedicata alla bolognese Lavinia Fontana, di cui si alternano opere inedite o mai esposte prima, tra cui il primo autoritratto su rame. E, a seguire, occhi puntati su Artemisia Gentileschi, ripercorrendo con tre opere le tappe della sua brillante carriera: della seconda fase romana il dipinto Cleopatra, esemplato sulla statuaria classica, ma drammatico, sensuale, maturo nella resa della nudità; del decennio successivo L’Aurora, opera dall’iconografia inedita; infine, del periodo napoletano Giuditta e la serva con la testa di Oloferne, riproposizione con toni più tenebrosi di un dipinto del padre Orazio. Importante è la presenza di Giustiniana Guidotti, con l’unica opera sinora nota, che si espone qui per la prima volta. Guidotti vi lascia la firma, strumento di cui le artiste disponevano per rendersi visibili al pubblico. Sostando ancora nel Seicento una sala è interamente dedicata alla natura morta in cui eccellono Laura Bernasconi e Anna Stanchi. Prestito eccezionale dall’Accademia di San Luca un prezioso album con minuziose miniature di piante, frutti, fiori e animali dell’ascolana Giovanna Garzoni. Si chiude la sezione dedicata ai secoli XVI e XVII con altre due sale, una riservata a un altro genere molto praticato dalle pittrici, il ritratto, tra cui di particolare interesse è l’unica opera oggi nota di Claudia Del Bufalo che raffigura la sorella Faustina nel suo abito nunziale. Segue un focus sulla grafica, la miniatura e un piccolo affondo sulla famosa architettrice Plautilla Bricci, con alcuni prospetti ottocenteschi del suo progetto più rappresentativo, la Villa del Vascello. Attraverso cinque dipinti viene illustrato il percorso artistico di Angelika Kauffmann, pittrice internazionale che si stabilisce a Roma, dove la sua casa-atelier diventa un luogo di incontro per tanti intellettuali. Ampio spazio, poi, all’incisora Laura Piranesi e altre pittrici che, con il loro operato, consolidano la presenza nelle accademie e il successo nel mercato dell'arte, tra cui Élisabeth Vigée, Caterina Cherubini e Maria Felice Tibaldi. Il racconto attraverso il XIX secolo si snoda con i tanti volti di artiste, autoritratte o raffigurate da altri, ma anche cantanti, attrici, salonnière riprese in iconiche immagini che restituiscono la forza e la determinazione di tutte le donne che hanno contribuito ai tanti cambiamenti della società. Di Emma Gaggiotti si espone per la prima volta il Ritratto di famiglia, oltre alla Venere degli Uffizi e la Sacra Famiglia dei Vaticani, entrambe opere conservate nei depositi e appena restaurate. Mentre l’Autoritratto degli Uffizi ha trovato posto solo recentemente nelle sale degli autoritratti del museo (2023). Il percorso di visita si conclude con le ultime tre sale, articolate per temi: soggetti religiosi e di storia, ritratto, e infine paesaggio e natura morta. Nella Roma del XIX secolo le artiste godono di maggiori libertà che in passato: rispetto ai secoli precedenti le donne, che si dedicano all’arte, crescono di numero e in molti casi si tratta di figure ancora del tutto da scoprire. Come, ad esempio, Erminia De Sanctis e Virginia Barlocci, di cui si conservano vari lavori nelle collezioni capitoline, ma che riemergono anche dal mercato antiquario e costituiscono un’assoluta novità espositiva. Chiude infine la mostra una mappa, sia esposta che stampata in un agile depliant, per continuare la visita in città, con le indicazioni di tutte le opere di artiste esposte in luoghi pubblici e accessibili. A corredo della mostra anche un ciclo di incontri aperti al pubblico dove verranno toccati altri ambiti disciplinari in cui la presenza delle donne è stata rilevante e ha lasciato il segno nel tempo. Saranno presenti ospiti internazionali, studiosi rinomati nel campo dei gender studies e non solo. Con la mostra “Roma Pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XVIII secolo” si rinnova l’impegno della Sovrintendenza Capitolina nel rendere accessibili le esposizioni temporanee. La mostra è infatti progettata per essere fruibile dal più ampio pubblico possibile: è prevista infatti la possibilità di ascolto di approfondimenti audio e di fruizione tattile di alcune opere in originale e in riproduzione. Sono inoltre in programma appuntamenti guidati accessibili a persone con disabilità visiva e uditiva.   Fonte Zetema Thu, 24 Oct 2024 14:44:42 +0000 Arte La Maschera d’Argento di Affidato al Presidente di Confindustria Orsini https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/32954-la-maschera-d-argento-di-affidato-al-presidente-di-confindustria-orsini.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/32954-la-maschera-d-argento-di-affidato-al-presidente-di-confindustria-orsini.html Si è conclusa la celebrazione del 50° anniversario di Unindustria Calabria, ospitata all’interno dell’Auditorium dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, che ha visto la partecipazione del Presidente di Confindustria Emanuele Orsini. All’iniziativa, che ha celebrato il mezzo secolo di progresso economico e industriale della Calabria, oltre al Presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara, erano presenti importanti figure del panorama industriale calabrese e nazionale, nonché numerose autorità politiche tra cui: il Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Interno Wanda Ferro, il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, il Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso, il Sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, il Presidente della Provincia di Catanzaro Amedeo Mormile. La celebrazione, aperta dai saluti dal Magnifico Rettore dell’Università “Magna Graecia” Giovanni Cuda, è stata caratterizzata da una serie di interventi sullo sviluppo economico della regione, con esperti del settore che hanno condiviso le loro esperienze e prospettive. Gli interventi hanno affrontato temi rilevanti come l'innovazione tecnologica, la sostenibilità e l'internazionalizzazione delle imprese calabresi. Nel corso dell’incontro è stato ribadito a più riprese che rafforzare il Sud significa rafforzare l'intero Paese, sottolineando l'importanza della formazione e la responsabilità degli imprenditori nell'implementare i fondi governativi. L'imprenditoria locale, messa in risalto dai diversi relatori, è un pilastro per il rilancio del Mezzogiorno, la quale riveste un ruolo cruciale nel migliorare l'occupazione e favorire lo sviluppo economico. Il settore privato in Calabria deve costituire il punto di innovazione e crescita di un intero territorio, garantendo l'uso efficace dei fondi pubblici e aumentando la competitività della regione sul piano nazionale. All’evento era presente anche il maestro orafo Michele Affidato, noto per la sua eccellenza nell'arte orafa e per il suo impegno nella promozione della storia e della cultura calabrese in Italia e nel mondo. Al termine della cerimonia, il Maestro, alla presenza del Presidente Aldo Ferrara ed al Direttore Dario Lamanna, ha consegnato al Presidente Emanuele Orsini a nome di Unindustria Calabria una delle sue opere più significative: la Maschera d'Argento. Questa scultura, ispirata alla maschera apotropaica greca, rappresenta non solo un capolavoro artistico, ma anche un emblema del periodo magno greco esprimendo la connessione tra tradizione storica e celebrazione dell'eccellenza contemporanea. Nel corso degli anni, Affidato ha avuto modo di consegnare questa prestigiosa scultura a numerose personalità di spicco, sui palcoscenici di tutto il mondo, rafforzando il legame tra tradizione e innovazione che da sempre rappresenta il suo lavoro.   Mon, 21 Oct 2024 15:31:49 +0000 Crotone Popolo e Identità plaude all’approvazione della legge contro la maternità surrogata https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/32950-popolo-e-identita-plaude-all-approvazione-della-legge-contro-la-maternita-surrogata.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/32950-popolo-e-identita-plaude-all-approvazione-della-legge-contro-la-maternita-surrogata.html L’associazione politico-culturale Popolo e Identità esprime il proprio plauso per l’approvazione della legge che rende reato universale il ricorso alla maternità surrogata. Questa importante legislazione rappresenta un passo decisivo nella tutela dei diritti delle donne e dei bambini. “La maternità surrogata è una pratica che sfrutta le donne e mercifica la vita umana,” ha dichiarato il presidente dell’associazione, Giancarlo Cerrelli. “Con questa legge, l’Italia si pone all’avanguardia nella difesa della dignità umana e dei diritti fondamentali.” La nuova norma interviene sull’articolo 12, comma 6, della Legge 40/2004, che attualmente punisce chiunque promuova o partecipi alla commercializzazione di gameti o embrioni, o alla pratica della gestazione per altri, con pene che vanno dalla reclusione da tre mesi a due anni e una multa da 600mila euro a un milione di euro. Con l’approvazione di questa legge, tali pene saranno estese a livello internazionale, garantendo una protezione più ampia e uniforme. Il Presidente di Popolo e Identità ha, ancora, affermato che: “La pratica dell’utero in affitto è un abominio. Non sono, infatti, giustificabili i desideri egoistici di chi vuole un figlio a tutti i costi usando donne economicamente fragili alla stregua di “forni”; con l’aggravante, per giunta, che chi nasce non conoscerà chi lo ha partorito.” Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato instancabilmente per raggiungere questo traguardo e ribadiamo il nostro impegno a vigilare affinché questa legge venga applicata con rigore e giustizia. Mon, 21 Oct 2024 14:43:47 +0000 Crotone Ricordando Roberto Fondi https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/scienza/32946-ricordando-roberto-fondi.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/scienza/32946-ricordando-roberto-fondi.html Nessuno si è accorto della scomparsa di Roberto Fondi. Nessuno, anche tra quelli più vicini ad alcune sue idee come la critica nei confronti dell’evoluzione darwiniana. La notizia era apparsa solamente sul sito del Corriere di Siena del 14 maggio scorso con queste parole: “La comunità accademica di Siena e il mondo della scienza piangono la scomparsa del professore Roberto Fondi, stimato docente del Dipartimento di Geologia dell'Università di Siena. Aveva 81 anni e da tempo combatteva contro una inesorabile malattia. Nato a Montale nel 1943, il professor Fondi si è distinto nel corso della sua carriera per il contributo significativo nel campo della paleontologia dei vertebrati. Amato e stimato dagli studenti, la sua ricerca, che ha spesso sfidato le convenzioni, si è concentrata sullo studio di metodologie tassonomiche quantitative, un approccio che ha portato a nuove comprensioni nella classificazione scientifica. Ma Roberto Fondi non è stato solo un accademico di grande valore, ma anche un intellettuale di profonda cultura, noto per la sua critica rigorosa all'evoluzionismo darwiniano insieme a Giuseppe Sermonti. I suoi studi e le numerose pubblicazioni, tra cui tre libri fondamentali per la ricerca ormai introvabili (tra questi "Dopo Darwin: Critica all'evoluzionismo" e "La révolution organiciste") hanno contribuito a posizionarlo tra i più eminenti studiosi a livello mondiale. In gioventù, Fondi ha avuto anche un ruolo attivo in politica, militando nella destra nazionale e nei primi anni ‘70 punto di riferimento di Ordine Nuovo a Siena. A metà anni ‘90 è stato tra i fondatori del Circolo culturale Federico II, legato ad Alleanza Nazionale, dimostrando il suo costante interesse per il dialogo culturale e politico. Un aspetto meno noto, ma altrettanto importante della sua vita ha riguardato la vicinanza e il seguito del pensiero del filosofo Julius Evola, che ha influenzato profondamente il suo percorso intellettuale e che lo ha portato ad approfondire le tematiche sul pensiero tradizionale, l'esoterismo e l'apertura alle correnti culturali più stimolanti della filosofia europea. Il Professore Roberto Fondi lascia un'eredità di conoscenza e di passione per la ricerca oltre ad un grande contributo al mondo accademico e al dibattito culturale. La sua scomparsa è una grande perdita per la comunità scientifica e per la destra sociale. Le esequie si terranno in forma strettamente privata. Riposerà al cimitero di Sant'Andrea a Montecchio (Siena)”. Parole che ben descrivono la vita e le opere di Fondi che si laurea nel 1968 in Scienze Naturali all’Università di Siena. Si occupa di anatomia comparata dei molluschi e dal 1970 è cultore della materia presso la Facoltà di Paleontologia sempre a Siena. Nel 1975 si reca a Tucumán, in Argentina, dove studia tassonomia demogenetica con Alfredo Sacchetti, direttore del Centro de Investigaciones Demogeneticas. Abbandona la ricerca della filogenesi degli organismi e si dedica alla ricerca tipologica. Nel 1976 insegna per un anno micropaleontologia. È membro del Centro Internazionale di Comparazione e Sintesi e membro corrispondente italiano del Centrum Argentino. Tiene relazioni a numerosi convegni e lezioni sul tema della critica paleontologica all'evoluzionismo. Nel 1980 si butta in un’avventura “rischiosa”: la critica all’evoluzionismo. Lo fa assieme ad un altro grande scienziato, Giuseppe Sermonti (1925-2018) e gira l’Italia a presentare il volume pubblicato dall’editore Rusconi. Nel 1980 Fondi ha 37 anni e una carriera accademica ancora davanti, il gesto è forte, l’establishment scientifico è tutto schierato dall’altra parte, ma la Scienza, quella vera va proclamata senza paura. Sermonti e Fondi lo fanno scientificamente e siamo per sempre grati a questi due personaggi che ci lasciano l’insegnamento dell’onestà scientifica e intellettuale. Fondi prende strade che lo allontaneranno dal pensiero del prof. Sermonti e chiarisce in una intervista a Giovanni Monastra la sua idea alternativa di critica all’evoluzionismo: l’organicismo. Nel 1993 diventa ordinario di Paleontologia al Dipartimento di Geologia dell'Università di Siena. Dal 1969 e il 2011 ha al suo attivo 63 pubblicazioni, per lo più sul tema della critica all'evoluzionismo (non solo paleontologico) tradotte in inglese e francese. Altre pubblicazioni reperibili anche nei siti di libri usati: Organicismo ed evoluzionismo. Intervista sulla nuova rivoluzione scientifica (a cura di G. Monastra, Padova/Roma, 1984, Il Corallo/Il Settimo Sigillo); La rivoluzione organicista. Entretien sur les nouveaux courants scientifiques (con prefazione di R. Chauvin, introduzione di G. Monastra; completamente riscritto, edizione francese di Organicismo ed evoluzionismo ; Parigi, 1986, Livre-Club du Labyrinthe); Università riformata o demolita? (Milano, 2003, ASEFI). Di seguito l’ultima intervista che il professor Fondi ha rilasciato ad una pubblicazione del suo paese natale, Montale (Pistoia), che sintetizza il suo pensiero sull’evoluzionismo.   Roberto Fondi – un paleontologo contro l’evoluzionismo Share di Giacomo Bini Noi di qua, il trimestrale, Testata Giornalistica Quarrata Montale Agliana, marzo 2023 Nonostante abbia messo radici a Siena fin da quando aveva poco più di 10 anni, Roberto Fondi ha sempre conservato un grande affetto per il nostro territorio e, in modo particolare, per quello della Stazione di Montale. Nel 1943, infatti, mentre gli aerei nordamericani attraversavano il cielo sganciando i loro carichi distruttivi, egli nasceva proprio lì, nella casa dei suoi nonni, ben conosciuta in tutta la zona in quanto includente, oltre alla parte abitativa, anche una rivendita di sali, tabacchi e generi alimentari combinata con una macelleria e un salumificio. A Siena, una volta terminati gli studi classici e poco dopo aver conseguito la laurea in Scienze Naturali presso la locale Università, è stato assunto nel corpo docente di quest’ultima quale insegnante di Paleontologia, ruolo che egli ha svolto dal 1970 al 1999. Fin dal suo primo ingresso nel mondo accademico, comunque, Fondi è risultato rivelarsi come un soggetto del tutto fuori dal coro, come testimoniano i suoi articoli e i suoi purtroppo ormai introvabili libri: “Dopo Darwin: Critica all’evoluzionismo”, “La révolution organiciste” e “Università riformata o demolita?” In sintesi si può dire che in Italia – ma forse anche nel resto dell’Europa – Fondi è stato l’unico paleontologo professionista che ha osato dichiararsi apertamente come anti-evoluzionista. Com’è iniziata la sua passione per la paleontologia? «Siccome fin da quando frequentavo le elementari sono stato affascinato, come tanti altri ragazzi, dal mondo dei dinosauri e di tutte le altre forme di vita che hanno popolato il nostro pianeta e che poi sono scomparse, per saperne di più ho deciso di fare il paleontologo». Qual è il contributo della paleontologia alle scienze della natura? «La Paleontologia ha dato due formidabili e fondamentali contributi. In primo luogo, ha dimostrato che la vita sul nostro pianeta, da quando è comparsa fino ai giorni nostri, non è rimasta sempre la stessa così come la vediamo attualmente (e come generalmente si è creduto fino a tutto il XVIII secolo: basti pensare a Linneo), ma si è diffusa e perpetuata nel corso del tempo cambiando ripetutamente di configurazione ed aumentando generalmente in complessità». Questo dato di fatto è quello che si definisce evoluzione? «L’uso del termine “evoluzione biologica” è da ritenersi appropriato soltanto a condizione che sia inteso unicamente in senso generico: come dire cioè, ad esempio, l’evoluzione degli stili architettonici, o delle armi da fuoco, o dei casi di suicidio nel corso del tempo. Diventa invece inappropriato e fuorviante se lo si intende nel senso indicato dai seguaci dell’evoluzionismo (tutti gli – ismi vanno sempre accolti in modo critico!), ossia del paradigma secondo cui l’evoluzione biologica consisterebbe né più né meno che in un mero processo di “discendenza con modificazione da progenitura comune”, cioè implicante la connessione ereditaria diretta e la spiegazione con gli antecedenti, e perciò descrivibile semplicemente – come hanno creduto Lamarck, Erasmus e Charles Darwin e tutti i loro epigoni – tramite il canonico modello lineare dell’albero genealogico. In piena conformità con la logica di tipo ordinario, insomma, l’evoluzione della vita non sarebbe altro che il risultato di un processo deterministico-causale svolgentesi all’insegna della continuità, della diacronicità (post hoc, ergo propter hoc), della località e della divergenza». Perché secondo lei l’evoluzionismo è sbagliato? «La Paleontologia dimostra il contrario – e qui risiede il suo secondo formidabile e fondamentale contributo alle scienze della natura – ci presenta un panorama inaspettato e sconcertante ove dominano la discontinuità, l’interazione non-lineare, la sincronicità, la non-località e la convergenza. Per dirla in modo più terra-terra: gli ipotetici alberi genealogici che dovrebbero descrivere l’evoluzione delle forme di vita sulla Terra si presentano sistematicamente… con i rami amputati! La miriade di punti di ramificazione che dovrebbero corrispondere ai progenitori comuni (i famosi “anelli di congiunzione”) postulati dagli evoluzionisti rivela, insomma, di essere né più né meno come l’araba fenice: “che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa”. E poiché questo quadro vale per tutti i gruppi viventi, sarebbe davvero anomalo aspettarsi che soltanto il genere umano vi faccia eccezione».   Thu, 17 Oct 2024 15:36:45 +0000 Scienza Nasce la nuova struttura italo-tedesca Leonardo Rheinmetall https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/economia/32940-nasce-la-nuova-struttura-italo-tedesca-leonardo-rheinmetall.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/economia/32940-nasce-la-nuova-struttura-italo-tedesca-leonardo-rheinmetall.html È stato lanciato l’accordo di collaborazione tra Leonardo e Rheinmetall, con l'obiettivo di formare un nuovo nucleo europeo per lo sviluppo e la produzione di veicoli militari da combattimento in Europa. L’accordo, che fa seguito ad un Memorandum d’Intesa firmato lo scorso luglio, è stato presentato a Roma, presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, dai massimi dirigenti delle due società alla presenza del Presidente del sodalizio, l’olandese Maarten van Aalderen. L’obiettivo primario della joint venture è lo sviluppo industriale e la successiva commercializzazione del nuovo Main Battle Tank italiano (MBT) e della nuova piattaforma Lynx per il programma Armored Infantry Combat System (AICS) nell'ambito del programma per i sistemi terrestri dell'Esercito Italiano. L’intesa siglata, e presentata,  da Roberto Cingolani, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo, e Armin Papperger, Chief Executive Officer di Rheinmetall AG, prevede anche lo sviluppo e la produzione di altri veicoli di questa famiglia, come veicoli da recupero, da ingegneria e da posaponti. Come spiega Roberto Cingolani, “si tratta di un passo significativo verso la creazione di un sistema della Difesa europeo basato su piattaforme specializzate condivise. Rheinmetall e Leonardo puntano a sviluppare tecnologie all’avanguardia in grado di competere a livello internazionale”. Per  Papperger,: “Stiamo creando un nuovo peso massimo nella produzione europea di carri. Leonardo e Rheinmetall, due principali fornitori europei di tecnologie per la difesa, uniscono le forze per realizzare progetti ambiziosi. Ci rivolgiamo, in prima istanza, al mercato italiano, ma ci rivolgeremo anche ad altri paesi partner che in futuro avranno bisogno di modernizzare i loro sistemi di combattimento. Rheinmetall possiede le tecnologie perfette per le esigenze dell’Italia”. La struttura avrà sede legale a Roma e sede operativa a La Spezia. L’ alleanza italo-tedesca ha "obiettivo primario" le megacommesse da oltre 20 miliardi in 10 anni dell'Esercito Italiano per rinnovare la vecchia flotta degli Ariete e dei Dardo, con 280 carri armati, in parte in versione da combattimento e in parte in versione da supporto, e oltre mille cingolati leggeri; si mira anche all’esportazione e, soprattutto, guarda in prospettiva alle opportunità del futuro programma per un nuovo carro armato pesante europeo 'Main Ground Combat System'. Nel complesso, è un mercato che è stato stimato del valore di oltre 50 miliardi. La ripartizione dell’impegno sarà divisa a metà sarà al 50% tra Leonardo e Rheinmetall, con il 60% delle attività da svolgere in Italia. Wed, 16 Oct 2024 16:00:35 +0000 Economia Paolo Manfredi, da Bach a Rachmaninov visionario https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/32932-paolo-manfredi-da-bach-a-rachmaninov-visionario.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/32932-paolo-manfredi-da-bach-a-rachmaninov-visionario.html Una stagione concertistica, la 44° della Società Beethoven Acam di Crotone , che ad ogni appuntamento non fa che stupirci. Sabato 12 Ottobre, nello splendido scenario del monumentale Casello di Santa Severina,  il pianista Paolo Manfredi ci ha letteralmente stupiti, con una visione d’insieme straordinariamente  organica  e una “palette” dinamico-colorista eccezionale (la forza è granitica ai terribili fortissimo creano contrasti visionari) è riuscito a passare da un Bach  ricco di una chiarezza adamantina, all’agglomerato sonoro di un Rachmaninov visionario. Il programma comprendeva infatti: J.S.Bach - “Preludio e fuga in sol diesis min.” , L.W.Beethoven- “Sonata op. 2n. 1” , J.Brahms - “Rapsodie op. 79” , S Rachmaninov - “Sonata op. 36” . Una realizzazione e interpretazione quella di Manfredi, nelle quali era posta  grande cura  nella ricerca  di un equilibrio tra le pagine di virtuosismo funambolico e altre dal carattere più intimo e introspettivo. Una lettura la sua, di grande pregio, in cui la lettura delle opere presentate e la complessa  architettura compositiva  è stata resa in maniera esaustiva, risaltando compattezza, amalgama timbrico, precisione e intensità interpretativa. Una splendida serata artistica che il numerosissimo pubblico presente ha veramente gradito, esternandolo  con vere ovazioni e richiesta di numerosi bis, che l’artista ha concesso. Mon, 14 Oct 2024 15:40:56 +0000 Crotone POPOLO e IDENTITÀ chiede la bonifica di Piazzale Nettuno https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/32931-popolo-e-identita-chiede-la-bonifica-di-piazzale-nettuno.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/crotone/32931-popolo-e-identita-chiede-la-bonifica-di-piazzale-nettuno.html L'associazione politico-culturale “Popolo e Identità” sostiene con fermezza l'intervento di bonifica effettuato dall’amministrazione comunale di Crotone a Piazzale Nettuno. Questo provvedimento, sollecitato dalla consigliera comunale della Lega, Marisa Luana Cavallo, è stato necessario per garantire la sicurezza e il decoro urbano della nostra città. È fondamentale comprendere che la richiesta di una bonifica di Piazzale Nettuno da parte della consigliera Cavallo, non è stata un'azione contro i migranti, ma un intervento volto a ristabilire condizioni igienico-sanitarie adeguate e a prevenire situazioni di degrado che possono mettere a rischio la salute pubblica. La presenza di persone senza fissa dimora in quell'area rappresentava una situazione insostenibile sia per loro che per i residenti della zona. La solidarietà tanto proclamata dalla sinistra, pertanto, non si manifesta nel lasciare i migranti a dormire per strada. Fino ad ora, la sinistra non ha preso alcuna misura per garantire un alloggio dignitoso ai migranti presenti a Piazzale Nettuno. Le dichiarazioni di alcune associazioni di sinistra, che in alcuni casi ricevono fondi pubblici per la gestione dei migranti, risultano essere puramente pretestuose e strumentali e, inoltre, caratterizzate da una notevole ipocrisia. Il fatto che ci siano migranti costretti a dormire per strada è, difatti, il risultato delle politiche di accoglienza senza regole promosse dalla sinistra negli ultimi anni, anche per favorire certe cooperative che hanno tratto vantaggio economico dall'accoglienza. La bonifica di Piazzale Nettuno deve essere vista come un primo passo verso una gestione più organizzata e dignitosa delle problematiche legate all'accoglienza dei migranti. È cruciale adottare un approccio bilanciato che coniughi sicurezza e accoglienza. La sicurezza dei cittadini e il decoro urbano non devono essere sacrificati, ma allo stesso tempo è necessario garantire ai migranti condizioni di vita dignitose e un supporto adeguato. Solo attraverso un equilibrio tra queste due esigenze possiamo costruire una comunità sicura e inclusiva. Chiediamo che vengano messe in atto misure concrete per offrire soluzioni abitative adeguate e servizi di supporto ai migranti, in modo da evitare che situazioni simili si ripetano in futuro. È necessario un approccio equilibrato che coniughi sicurezza, decoro urbano e solidarietà. POPOLO E IDENTITÀ Mon, 14 Oct 2024 15:37:38 +0000 Crotone UE, Draghi chiede una cessione di sovranità https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/politica/32924-ue-draghi-chiede-una-cessione-di-sovranita.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/politica/32924-ue-draghi-chiede-una-cessione-di-sovranita.html Il futuro del Vecchio Continente si presenta quindi ricco di sfide, non solo economiche ma anche sociali e politiche. Dopo sessant'anni di prosperità, i decenni a venire sembrano essere particolarmente ardui, inducendo a considerare quale direzione l'Unione Europea possa prendere di fronte alle minacce menzionate. L'idea che nove Stati membri con opinioni condivise possano essere sufficienti per superare gli ostacoli nella promozione delle riforme necessarie alla trasformazione dell'economia europea è espressa in un articolo di opinione ospitato dal Financial Times. L'articolo sottolinea che quasi tutti concordano sul fatto che la maggior parte delle raccomandazioni di Mario Draghi per incrementare la produttività sono valide. Tuttavia, nessuno si aspetta che gli Stati membri consentano alla necessaria cessione di sovranità o alla concentrazione delle risorse richieste per realizzarle. Se qualcosa deve essere fatto, sostiene l'autore, non avverrà attraverso i metodi tradizionali. Ma cosa accadrebbe se, invece, si potesse identificare un gruppo di nazioni che si fidano a sufficienza l'una dell'altra e che condividono preferenze politiche simili, tanto da formare una "coalizione di volenterosi" per una maggiore integrazione, come auspicato da Draghi e altri? Le disposizioni dei trattati dell'UE per la "cooperazione rafforzata" permettono a soli nove Paesi di agire con il pieno sostegno delle istituzioni dell'UE, anche quando un accordo più ampio sembra incerto. L'autore invita a guardare verso il nord: i tre membri baltici dell'UE e i tre paesi scandinavi collaborano già come "Sei Nordico-Baltici". I Paesi scandinavi hanno accordi di viaggio senza passaporto e libertà di movimento da 70 anni. Questi Paesi condividono visioni comuni su argomenti che vanno dalla regolamentazione finanziaria e fiscale alla difesa, sicurezza, commercio e clima.  Aggiungendo l'Irlanda e i Paesi Bassi, si costituirebbe quella che alcuni anni fa era nota come la "Nuova Lega Anseatica", formando i mercati dei capitali più sviluppati dell'UE. Insieme, questi otto Paesi si avvicinano alla Francia in termini di popolazione, con economie di dimensioni simili. Non è difficile immaginare che un blocco coeso come questo possa reclutare altri Paesi - magari diversi a seconda dei settori politici - per mantenere il quorum di nove Stati per la cooperazione rafforzata, conclude l'articolo. Fonte FT   Thu, 10 Oct 2024 15:48:03 +0000 Politica San Vincenzo de' Paoli, un santo del sociale https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/cultura/32922-san-vincenzo-de-paoli-un-santo-del-sociale.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/cultura/32922-san-vincenzo-de-paoli-un-santo-del-sociale.html Invece di occuparmi delle solite cianfrusaglie di cronaca socio-politica di questi giorni, cercherò di elevare il mio dilettantismo giornalistico con una figura eccezionale che ha sviluppato il senso della “carità” nella Chiesa e nel mondo. Mi riferisco a S. Vincenzo de' Paoli, che si ricorda proprio oggi. Una straordinaria figura vissuta nel XVII secolo, e che si è spenta proprio il 27 settembre 1660. Casualmente ho letto la sua storia nel V° Volume, “La Chiesa dei tempi classici”; Tomo I, “Il Grande secolo delle anime”, della monumentale “Storia della Chiesa del Cristo” di Daniel Rops, che ho trovato insieme ad altri volumi, presso la “bancarella” dei libri del Santuario della Consolata a Torino. Rops impiega 55 pagine (“Un costruttore della Chiesa moderna: San Vincenzo de' Paoli”) per descrivere l'immensa opera di “Monsieur Vincent”, come lo chiamavano nella sua Francia. La Storia della Chiesa ma non solo, gli riserva un posto considerevole. “Iniziatore del senso sociale, in un epoca in cui finiva di rompersi la solidarietà della città, del comune e del feudo che durante il Medioevo consolava le miserie,[...] egli ha saputo associare tutte le classi in un unico sforzo per alleviare la miseria degli uomini, suscitando tante generosità individuali che la Francia ne è stata mutata”. S. Vincenzo è stato l'iniziatore dell'epoca moderna di quella numerosa schiera di Santi, che invece di affidarsi alle sirene di utopici progetti di solidarietà verso gli ultimi, si sono operati in prima persona, fondando associazioni, congregazioni di uomini e donne per risolvere le tante miserie umane presenti nel loro tempo. Vincenzo aveva ben saputo metterci l'umanità profonda, la vera carità aiutando veramente e concretamente gli uomini del suo tempo. Era nato lontano da Chatillon, in un angolo della Francia, figlio di un povero contadino. Ben presto diventò uomo di chiesa, frequentando gli studi, anche quelli universitari. Ad appena vent'anni fu ordinato prete. E nella sua vita operosa, ha sfiorato la schiavitù, subendo perfino il sequestro da parte dei turchi che lo portarono a Tunisi per essere venduto, acquistato da un padrone, venne successivamente liberato. Rops scrive che ad un certo punto a cominciare dal 1610, misteriosamente, fu “invaso dalla santità”, aiutato da un aristocratico di nascita e di cultura, grande mistico, Pietro de Berulle, poi diventato cardinale. De Berulle, diventa il suo direttore di coscienza, il suo confessore, il suo modello vivente. Su consiglio del cardinale de Paoli diventa precettore dei tre figli del potente Filippo Emanuele de Gondi. Qui è rimasto ben otto anni, in questo periodo incontrò un altro uomo che lo avrebbe ulteriormente cambiato, il vescovo di Ginevra, S. Francesco di Sales. Nei mesi trascorsi a Parigi, con lui Vincenzo ebbe diversi colloqui. E parlò di tutto, della Fede, delle missioni, della direzione delle anime, della politica. S. Francesco divenne il suo nuovo maestro, dopo la sua morte, Vincenzo prese la decisione di operare nella società per dedicarsi interamente ai poveri. ”Taglierà tutti gli ormeggi che ancora lo tengono legato”. Trentacinque anni di operosità per gli ultimi di ogni genere. Colpisce la sua apertura spirituale. Non cerca affatto di brillare nella dialettica e nel gioco delle idee. Cercherà di trovare la soluzione a tutti i problemi che si impongono al suo tempo. Tuttavia, “è anche il contrario del sognatore, di un fabbricatore di sistemi; è preciso, realista; ha tutti e due i piedi sulla terra”. Una frase regola ogni suo atteggiamento: “Dio non ci chiede nulla che sia contrario alla ragione”. Vincenzo è il contrario del polemista, “impegnato nei più vivi dibattiti, vi conserverà sempre la misura, mostrandosi caritatevole con gli uomini di cui condannerà le tesi”. Ama gli uomini, perché ama Dio, “nonostante le loro mediocrità e le loro miserie, che egli conosce meglio di ogni altro; Li ama proprio per esse”. Ama gli uomini perchè ha preso sul serio i due primi comandamenti del Vangelo. Rops è un po' polemico nei confronti di chi in Francia ha snobbato il Santo, collocandolo tra gli ignoranti, per tenerlo fuori dalla schiera gloriosa dei grandi spirituali. Senza dubbio S. Vincenzo, scrive Rops: “non ha arricchito di nuove concezioni la speculazione religiosa; non ha, come il suo maestro Berulle, dato l'avvio dottrinale a tutta una scuola: Non ha neppure pubblicato nulla di suo”. Ma il suo pensiero mistico e spirituale ha lasciato una impronta profonda. La sua dottrina unisce quella dei suoi maestri. Egli prepara il volto della Chiesa del futuro. Probabilmente il suo successore sarà S. Alfonso de' Liguori. Tuttavia egli riassume un principio fondamentale, quello che S. Paolo ha formulato in termini insuperabili: “vivere in Cristo”. “Vivere la Croce, vivere la passione di Cristo, significa anche vivere il suo infinito amore per gli uomini”. A questo punto Rops elenca e descrive le sue grandi creazioni, a cominciare dalle Missioni. Essendo un frequentatore della Casa Gondi, ne approfitterà per intraprendere, “un'opera multiforme, le cui realizzazioni si collocheranno su ogni specie di piani, un'opera insieme sociale, morale, teologica, pastorale ed anche politica, la cui varietà sorprende non meno che l'ampiezza, la sola che potrà permettergli di portare a buon fine il suo temperamento di capo, servito da un vero genio organizzatore”. Vincenzo è della stessa razza dei santi fondatori come S. Benedetto, S. Domenico, S. Ignazio. Toccando con mano la miseria spirituale delle campagne francesi, crea in lui una esigenza di apostolato. Ecco allora l'esigenza delle Missioni, che si dovevano ripetere per essere veramente incisive. Anzi dovevano essere erette ad istituzione. “Ciò presupponeva quindi l'esistenza di squadre di sacerdoti che facessero della missione il loro scopo fondamentale”. Fu creata una Congregazione della Missione, per le spese immediate ci pensava madame de Gondi. Inoltre arrivarono donazioni di locali e di chiese. Ben presto questa compagnia di preti della Missione vengono chiamati anche Lazzaristi. Girano di villaggio in villaggio, vi passano da quindici giorni a un mese, predicando, parlando dappertutto. Attenzione, parlando in modo semplice; le prediche devono essere semplici, niente “eloquenza cattedratica”. Se si vogliono commuovere i curoi, bisogna parlare con tutto il cuore. Senza frasi oratorie,senza enfasi. Le Missioni furono fondamentali per il popolo, per farlo ritornare alla fede. Non solo ma anche nella Corte del re di Francia, Vincenzo mandò i suoi predicatori. Vincenzo de' Paoli era convinto che “dai preti dipende il Cristianesimo”. Santificare se stessi e portare la parola ai poveri. Per evangelizzare i popoli era necessario evangelizzare i suoi pastori. Troppi preti, specialmente nelle campagna vivevano a livello del loro popolo. “Molti erano pigri: 'la pigrizia è il vizio del clero”. Questa decadenza del clero, tormentava l'anima sacerdotale di Vincenzo. Pertanto, si applicò alla riforma del clero, come voleva il Concilio di Trento. E il modo migliore per riformare è quello di istituire i seminari veri e propri, che non erano all'inizio simili a quelli dei nostri giorni. Tornando all'opera caritativa di Vincenzo de' Paoli, bisogna ricordare anche le condizioni, letteralmente spaventose delle società di allora. Le guerre che avevano stremato la Francia, orde di soldati attraversavano le province in ogni senso, incendiando e saccheggiando. Poi c'erano le epidemie di ogni genere. “Il miracolo di Monsieur Vincent sta nel fatto che egli seppe tener testa a tutte le angosce provocate dagli avvenimenti e dall'incoscienza degli uomini [...]Sapeva imporre certi sacrifici con tanta imperiosa dolcezza!”. Alla Regina, ad Anna d'Austria, che esitava ad offrire i suoi diamanti, replicava graziosamente: “una regina non ha bisogno di gioielli!”.Nascono quasi spontaneamente le Dame di Carità, per lo più appartenenti all'alta società, principesse, duchesse, che frequentavano la casa di madame de Gondi. Una di queste Dame di Carità si distinse tra tutte: Luisa di Marillac (1591-1660), giovane vedova di un modesto borghese, un'anima fervente che trovò nella carità la risposta ai suoi dubbi e alle sue angosce, un'intelligenza tutta virile. Fu lei ad avere l'idea di una nuova fondazione: Le Figlie della Carità. Una delle istituzioni che fanno più onore alla Chiesa, quelle che nelle ore più buie, ci impediscono di disperare. Le suore di quel tempo si concepivano chiuse in un convento o dietro una grata. S. Francesco di Sales, invece aveva concepito delle giovani consacrate che vivessero in mezzo al mondo, lavorando per Cristo e per la Chiesa. Fino allora, la carità era soprattutto opera dei chierici, di religiosi e di signore agiate. Ora comparivano delle figlie del popolo, di quelle “buone ragazze di campagna”. Vincenzo impiegò le “suore grigie” dappertutto anche nelle zone di guerra a fare le prime infermiere. Tuttavia Vincenzo nonostante desse più fiducia alle donne, diede spazio anche agli uomini, istituendo la prima “Confraternita di Carità per gli uomini”, antenata delle “Conferenze di S. Vincenzo”, sviluppate due secoli più tardi da Ozanam. Il nostro de' Paoli si è occupato anche dei bambini cosiddetti “trovatelli”. In quei tempi feroci e desolati, un gran numero di madri abbandonano i loro bambini, per miseria o disperazione. Solo a Parigi sono migliaia. Si crea un'opera per loro e ci pensa Luisa di Marillac. Poi ci sono i mendicanti, mutilati di vari eserciti, vecchi abbandonati, uno stuolo numeroso. Poi ci sono i carcerati nelle prigioni anche a loro manda le sue Figlie della Carità. Arrivano a Monsieur anche donazioni anonime. Tutte queste opere che si moltiplicano, danno prestigio e il de' Paoli, nonostante la sua modestia, assume un posto sempre più considerevole in tutta la Francia. Il re Luigi XIII l'aveva ammirato senza riserve, nota Rops. Alla morte del Re, la regina Anna d'Austria col piccolo Luigi XIV si trovò in difficoltà di fronte ai gravosi impegni della reggenza. Anna per essere consigliata chiamò Vincenzo. Una direzione spirituale non troppo facile per il sacerdote. Monsieur Vincent diventa una potenza, un personaggio pubblico di cui si conosceva la influenza, “una specie di ministro senza portafoglio incaricato di ciò che noi oggi chiameremmo l'assistenza pubblica e le questione sociali”. Anche se c'era il cardinale Mazzarino che non sempre accettava di relazionarsi con Vincenzo dè Paoli, che consapevole di aver una influenza considerevole a Corte, cercò di servirsene per allargare il campo della sua carità. Sostanzialmente si trattava di far trionfare Cristo e la Chiesa. Qualcuno l'ha chiamata la sua azione politica. Comunque sia, con “bonaria semplicità, come sempre, egli mise al servizio delle idee che gli stavano a cuore i suoi accresciuti mezzi d'azione”. Comunque scrive Rops, Vincenzo non confuse mai “la carità di Cristo con i metodi della burocrazia statale; per lui l'amore degli uomini non si distribuiva amministrativamente”. E tuttavia Vincenzo da buon ministro senza portafoglio della carità, non ignorava i suoi doveri di occuparsi degli aiuti alle popolazioni, alle province devastate dalla guerra. Si occupò dell'assistenza ai profughi. Rops accenna ad una lettera di luogotenente generale che dovrebbe essere pubblicata dai manuali di Storia. L'ufficiale sosteneva che senza il Santo, il Paese sarebbe morto di fame e lo supplicava di essere ancora “il Padre della Patria”. Ma Vincenzo de Paoli non si occupò solo delle opere di carità, ma di servire la carità di Cristo, attraverso la difesa della Verità e del messaggio di Cristo. Affrontò le gravi questioni dell'eresia del Giansenismo, sempre con ferma dolcezza e col rigore misto di misericordia. Affrontò con gli stessi metodi anche i “fratelli” protestanti. Tuttavia secondo Daniel Rops, è difficile dare un'idea di quello che fu l'irradiazione del santo negli ultimi quindici anni. Le sue opere si moltiplicavano e soprattutto si diffondevano in tutta la Francia, ma anche negli altri Paesi europei. Alla sua morte un intero popolo sfila davanti al letto dove giace il povero corpo logorato. Le sue reliquie sono contese, li reclamano il Papa, i santuari, i vari re.   Fri, 04 Oct 2024 15:44:29 +0000 Cultura Inaugurato Bergarè, il festival dedicato al bergamotto https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/32921-inaugurato-bergare-il-festival-dedicato-al-bergamotto.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/32921-inaugurato-bergare-il-festival-dedicato-al-bergamotto.html Il sindaco Giuseppe Falcomatà è intervenuto all’inaugurazione di Bergarè, il festival dedicato al bergamotto di Reggio Calabria organizzato dalla Camera di Commercio reggina e sostenuto dal Comune e dalla Città Metropolitana. Nel ringraziare il presidente dell’Ente camerale, Ninni Tramonta, le autorità intervenute, i componenti della giunta ed i consiglieri comunali presenti, oltre le aziende coinvolte per promuovere e valorizzare il principe degli agrumi, il sindaco Falcomatà si è detto «molto contento e orgoglioso di partecipare a questo grande evento». «Chi viene a Reggio – ha affermato - cerca un’esperienza che noi, col nostro lavoro, dobbiamo rendere unica e irripetibile. Questo è ciò che caratterizza le nostre eccellenze tra le quali, naturalmente, c’è anche il Bergamotto di Reggio Calabria. Veniamo da un’estate straordinaria dal punto di vista turistico e di eventi culturali e ci apprestiamo a vivere un inverno ed un Natale altrettanto importanti. Bergarè, dunque, è un evento che si colloca fra le due stagioni e va esattamente nella direzione di destagionalizzare l’offerta turistica. Farlo puntando su quello che fa parte della nostra identità e del nostro patrimonio, significa davvero guardare alla storia non come un fatto accademico o un esercizio di stile, ma come qualcosa da cui trarre insegnamento per costruire futuro». «L’obiettivo – ha concluso Giuseppe Falcomatà – è quello di creare benessere economico, sociale, culturale, tutto quanto è racchiuso nell’ idea vincente del Bergarè di quest’anno. Grazie, quindi, alla Camera di Commercio e a tutte le aziende che animeranno, da qui ai prossimi giorni, la bellissima Piazza Castello. Noi, come Comune e Città Metropolitana, sosteniamo l’evento attraverso l’animazione culturale cui si occuperà “Calabria Dietro le Quinte” che ringrazio. Vogliamo, infatti, che questo splendido villaggio sia un’esperienza unica come unico è il nostro bergamotto». Fri, 04 Oct 2024 15:37:49 +0000 Reggio Calabria Falcomatà accoglie il Grand Tour delle Calabria con auto storiche https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/32920-falcomata-accoglie-il-grand-tour-delle-calabria-con-auto-storiche.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/32920-falcomata-accoglie-il-grand-tour-delle-calabria-con-auto-storiche.html “Stiamo assistendo ad un risveglio di questa tradizione, sono sempre più numerosi gli appuntamenti automobilistici, siano essi gare o tour di auto storiche, che si sviluppano sul nostro territorio. Naturalmente il compito della Città metropolitana e della città di Reggio Calabria è quella di partecipare, anche fisicamente, a questi eventi, di sostenerli per rendere, come nel caso del diciottesimo Grand Tour delle Calabria, il migliore possibile”. Così il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, salutando i partecipanti al diciottesimo Grand Tour delle Calabrie, promosso da Armes, associazione reggina mezzi storici, in svolgimento fino al 6 ottobre. All’incontro era presente anche il vicesindaco di Reggio Calabria, Paolo Brunetti. “Siamo particolarmente felici di salutare questi appassionati - ha aggiunto Falcomatà - anche perché queste 45 macchine d’epoca non solo danno lustro alla città, ma consentono di raccontarla meglio. Ho appreso dal dottore Luppino che sono molti i partecipanti provenienti dalle altre regioni italiane e anche da Malta, a dimostrazione che anche attraverso questi eventi speciali - ha concluso il primo cittadino - si può fare una buona promozione dei nostri territori”. Fri, 04 Oct 2024 15:34:23 +0000 Reggio Calabria Lipari - Al Chiostro normanno di San Bartolomeo un convegno internazionale su chiese e monasteri https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/32919-lipari-al-chiostro-normanno-di-san-bartolomeo-un-convegno-internazionale-su-chiese-e-monasteri.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/32919-lipari-al-chiostro-normanno-di-san-bartolomeo-un-convegno-internazionale-su-chiese-e-monasteri.html È il Chiostro normanno di San Bartolomeo, straordinario monumento d’epoca medievale scoperto per caso nel 1978 sull’acropoli di Lipari dal grande archeologo Luigi Bernabò Brea, il protagonista del convegno “Difendere gli spazi sacri. Chiese e monasteri fortificati nel Mediterraneo medievale (IX e XIV secolo)”, secondo appuntamento sulle architetture medievali nel Mediterraneo che dal 3 al 5 ottobre vede in dialogo a Lipari architetti, archeologi e storici dell’arte giunti in Sicilia da Grecia, Croazia, Francia, Spagna, Marocco, Tunisia, Malta e Italia. “Un progetto – ha spiegato Rosario Vilardo, architetto e direttore del Parco archeologico delle Eolie che ospita la manifestazione – che punta studiare i monasteri fortificati di tutto il Mediterraneo, a partire da quello di Lipari, con la sua cittadella arroccata sul promontorio, la sua cattedrale, il chiostro di San Bartolomeo e le mura erette a protezione sin dall’epoca greca”. Oggi la presentazione del libro “I chiostri nell’area mediterranea”, a cura di Arianna Carannante e Fabio Linguanti (ed. All’insegna del Giglio) con un focus proprio sul monumento medievale di Lipari, uno dei meno studiati del Mediterraneo medievale e che gli studiosi hanno visitato nuovamente, ieri, alla luce degli studi più recenti. Tra le novità, quella relativa alla data di costruzione, avviata alla fine dell’XI secolo e conclusa nel primo ventennio del XII. Il convegno, che segue la prima edizione del 2022 dedicata proprio ai chiostri, è un progetto del Parco archeologico delle Eolie – Museo archeologico Luigi Bernabò Brea della Regione Siciliana e del Laboratoire d'archéologie médiévale et moderne en Méditerranée (LA3M) dell’Università Aix Marseille.  Realizzato con il sostegno dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e del Dipartimento BBCC, è ideato da Rosario Vilardo e da Fabio Linguanti, architetto PhD storia dell’architettura (Politecnico di Torino / LA3M - Aix Marseille Université), curatore scientifico della rassegna. Che aggiunge: “Partire da Lipari, significa partire dal monumento principale del suo medioevo: la cattedrale e il suo chiostro normanno. Con i contributi di studiosi da tutto il Mediterraneo – prosegue Linguanti - ragioniamo sui rapporti fra le architetture religiose e quelle fortificate nel periodo medievale, fra il IX e il XIV secolo”. Fra i temi della seconda giornata Istria e Dalmazia, con Miljenco Jurkovic, archeologo (Uni Zagabria), che parlerà di alcuni monasteri fortificati del litorale adriatico orientale; tre i contributi sulla Grecia con Athanasios Semoglou (Aristotele Uni Thessalonike) e gli studi sulle pitture murali bizantine nei monasteri del Monte Athos, centro spirituale la cui scuola di pittura influenzò l’arte ortodossa; l’archeologo Alessandro Taddei (Uni Sapienza, Roma) sul complesso monastico di Hosios Loukas in Beozia, mentre Carlo Berardi (Uni Michigan, USA) illustrerà le ultime novità sulla Chiesa di Kosmosoteira a Feres. Quindi si torna in Italia con gli studi sui monasteri del Gargano a cura di Angelo Cardone (Uni Bari) e in Toscana, con gli archeologi Alberto Agresti e Lorenzo Crescioli, per importanti aggiornamenti sull’Abbazia di Settimo a Scandicci, condotti con la direzione scientifica di Ursula Wierer, Soprintendente BBCCAA di Firenze: evidenziato un complesso sistema di fossati, ponti e torri che consentiva ai monaci cistercensi di proteggere l’abbazia, centro economico del territorio. Ancora sul territorio italiano, a Roma, con il racconto delle strutture fortificate di Sant’Agnese fuori le mura, a cura di Daniela Esposito e Francesca Lembo Fazio (Uni Sapienza, Roma) e Federico Marazzi (Uni Suor Orsola Benincasa, Napoli). Sempre Marazzi approfondirà il tema della trasformazione dei monasteri da “civitas dei a castrum fidei” con focus sull’Italia centro-meridionale. Quindi la Calabria con le grange (aziende agricole e pastorali) fortificate, a cura di Francesco Cuteri ed Elena Di Fede (Accademia Belle Arti Catanzaro). Conclude la seconda giornata di studi lo sguardo sulle abbazie tra Alto Lazio e bassa Toscana con gli interventi di Renzo Chiovelli (Uni Sapienza, Roma) Giulia Maria Palma (Uni Lione) e Vania Rocchi. Sabato 5 ottobre, terza e ultima giornata del convegno vede protagonista l'area tirrenica settentrionale del Mediterraneo, con interventi su Francia, Italia del nord e Sardegna. Si inizia con Nicolas Faucherre (LA3M Aix-Marseille Université) e le “cattedrali del mare” di Maguelone e Agde, chiese fortificate connesse all’istituzione di una guardia marittima sostenuta degli istituti religiosi. A seguire Marie Pier Bonetti (LA3M Aix-Marseille Université) sulla chiesa abbaziale di Saint Victor a Marsiglia completata da torri, campanili, sale d'armi, recinti e camminamenti merlati dall’abate poi divenuto papa Urbano V. Quindi Pierre Laffont (Uni Rennes) con un eccezionale documento custodito nella Biblioteca Nazionale di Francia: un manoscritto (metà XV sec.) conosciuto come Armoriale di Guillaume Revel ricco di illustrazioni e disegni di castelli, città e villaggi del tempo. Un documento di eccezionale valore perché si tratta della più antica rappresentazione figurativa di questi monumenti. Tre i contributi dedicati alla Liguria: si inizia con Genova e Yoshie Kojima (Uni Tokyo) sulla Chiesa di Santa Maria del Castello e il ruolo dei “magistri antèlami”, corporazione medievale di costruttori itineranti, generalmente di origine lombarda e legati ai Cistercensi. Una iscrizione li indica infatti come autori della chiesa nel quartiere storico del Molo. Ancora in Liguria con il monastero di Sant’Eugenio a Bergeggi, oggetto di studio di Alessandra Panicco (Politecnico di Torino); infine chiese e fortificazioni a Porto Venere, a cura di Simone Caldano (Associazione Piemonte Medievale). In chiusura la Sardegna e Cagliari con il Santuario di Nostra Signora di Bonaria, nella relazione di Valeria Carta (Uni Cagliari). Fri, 04 Oct 2024 15:30:36 +0000 Messina La Città Metropolitana consegna i lavori di riqualificazione dell’ex caserma dei Carabinieri di San Lorenzo che sarà un centro sociale e culturale https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/32915-la-citta-metropolitana-consegna-i-lavori-di-riqualificazione-dell-ex-caserma-dei-carabinieri-di-san-lorenzo-che-sara-un-centro-sociale-e-culturale.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/reggio-calabria/32915-la-citta-metropolitana-consegna-i-lavori-di-riqualificazione-dell-ex-caserma-dei-carabinieri-di-san-lorenzo-che-sara-un-centro-sociale-e-culturale.html Nel territorio comunale di San Lorenzo, sono stati consegnati i lavori di recupero funzionale straordinario e di adeguamento statico, dell’immobile ex caserma dei Carabinieri, da adibire a struttura per l’inclusione sociale e culturale. L’intervento, programmato e finanziato con 2 milioni di euro dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, rientra tra i Poc Legalità e avrà una durata contrattuale di 520 giorni. La ex caserma dei Carabinieri di San Lorenzo è un immobile realizzato intorno al 1850. Nel corso degli anni è stata oggetto di interventi di manutenzione, successivamente abbandonata a seguito della soppressione della stazione. Situata al centro storico, nella Piazza Regina Margherita, prospiciente la chiesa principale ed accanto all’ ‘Olmo secolare’, tra le principali attrazioni del comune. Grazie a diversi sopralluoghi e rilievi, sono stati avviati studi approfonditi per le condizioni statiche dell’immobile utili alla progettazione dei lavori di recupero storico e adeguamento strutturale. Il nuovo progetto prevede, oltre all’adeguamento sismico del fabbricato, la rifunzionalizzazione e la riconversione della stessa in spazi destinati all’inclusione sociale e culturale. Il concept progettuale si fonda sulla volontà dell’Ente metropolitano, guidato dal sindaco Giuseppe Falcomatà, di ricreare, negli ambienti interni, i luoghi della memoria e della tradizione, trasformandoli in nuovi spazi di socialità. Potranno essere adibiti: laboratori di arti e vecchi mestieri calabresi caratteristici dell’Area Grecanica e attività complementari incentrate sullo studio e sulla conoscenza della tradizione popolare calabrese. “Identità e memoria, temi cardine del progetto di riqualificazione – afferma il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà - necessitano di essere valorizzati soprattutto per mantenere la nostra tradizione storica e valorizzare oltremodo i borghi a rischio spopolamento. L’obiettivo – aggiunge - è quello di usufruire di tali memorie per dar luogo alla restituzione delle stesse, attraverso un intervento che riporterà, all’interno dell’ex caserma dei Carabinieri, spunti sui principi fondanti della nostra storia e realizzando un luogo ideale anche per dare maggiori soddisfazioni espressive alle realtà associative e non solo di San Lorenzo”. All'epoca dell'avvio della progettazione, nel corso di un sopralluogo, il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace, aveva visitato l'antica struttura, condividendo l'esigenza di realizzare l'attività di restyling con l'obiettivo di creare un importante punto di riferimento per la comunità del piccolo borgo grecanico. A curare l'iter progettuale il Settore Edilizia della Città Metropolitana guidato dal Dirigente Giuseppe Mezzatesta. Il progetto tiene in considerazione come fattore imprescindibile, la normativa che regolamenta la progettazione di edifici vincolati. Per tali motivi le scelte progettuali hanno previsto interventi che consentano al bene di mantenere immutate le sue originarie caratteristiche identitarie, architettoniche, tipologiche e stilistiche. Al piano terra, avente superficie utile complessiva di circa 140 metri quadri, gli spazi verranno dedicati all’accoglienza degli utenti e ad ambienti con destinazione funzionale quali biblioteca, mediateca, aule studio e servizi. Al piano primo, anch’esso di circa 140 metri quadri, verranno predisposti degli spazi per mostre temporanee, aule laboratorio e servizi.       Thu, 03 Oct 2024 15:46:12 +0000 Reggio Calabria Santa Severa: al castello torna Verde in scena https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32891-santa-severa-al-castello-torna-verde-in-scena.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32891-santa-severa-al-castello-torna-verde-in-scena.html Dopo il successo delle precedenti edizioni, Il 28 e 29 settembre, dalle ore 10.00 alle ore 19.00 al Castello di Santa Severa, spazio della Regione Lazio gestito dalla società in house LAZIO crea d’intesa con il Mic e il Comune di Santa Marinella, a pochi km da Roma, torna per l’edizione autunnale la mostra mercato nazionale di piante insolite e rare “Verde In Scena”. Anche stavolta, numerose le novità per quanto riguarda gli espositori: alcuni infatti debutteranno per la prima volta nel Lazio, e per questo hanno scelto Verde in Scena e il castello di Santa Severa. Saranno presenti circa cinquanta espositori provenienti da tutte le regioni d’Italia e dal Costarica, con piante insolite e rare dei cinque continenti che soddisferanno i collezionisti ed i neofiti delle varie tipologie botaniche: piante tropicali, mediterranee, cactacee e succulente, palme. A questi si aggiungeranno prodotti artigianali, miele, prodotti per il benessere e il tempo libero, substrati per la coltivazione, editoria di settore e molto altro, dislocati nel borgo, sulla Spianata, nel Cortile  delle Barrozze, sul piazzale della Guardia e nella Manica Lunga in caso di pioggia. Nel piazzale del Fontanile, prospiciente l’ingresso al Castello, saranno presenti alcuni stand di street food di qualità, con cibi che soddisferanno sia i palati più raffinati che i bambini, oltre a varie etichette di vino e birra artigianale. Lo staff di Verde in Scena assisterà i visitatori in caso di necessità, anche con un servizio di carriole per accompagnare gli acquirenti fino all’ ampio parcheggio e depositare le piante acquistate agli stand. Il costo del biglietto di ingresso alla mostra mercato è di 7€, e la biglietteria sarà gestita da CoopCulture. Nella stessa biglietteria si potrà acquistare il biglietto per accedere ai Musei  del Castello con la riduzione speciale se abbinato a quello di  Verde in scena al costo di 5€ anziché 8€ . Con il biglietto di ingresso ai musei, si ha diritto a tre ore gratuite di sosta. Ingresso gratuito per portatori di handicap e loro accompagnatori e per bambini fino a 12 anni. L’evento si svolgerà anche in caso di pioggia. I cagnolini saranno graditi, accompagnati al guinzaglio nelle aree all’aperto.   fonte R.Presciuttini Uff.St.   Tue, 24 Sep 2024 15:49:16 +0000 Roma Pachino (SR) - Festa della Vendemmia: in Sicilia la passione per il vino conquista il pubblico https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/32890-pachino-sr-festa-della-vendemmia-in-sicilia-la-passione-per-il-vino-conquista-il-pubblico.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/32890-pachino-sr-festa-della-vendemmia-in-sicilia-la-passione-per-il-vino-conquista-il-pubblico.html Dalle vigne alla pigiatura, la vendemmia delle uve di Sicilia ha trasformato Pachino in un crocevia di eventi che ha richiamato un grande successo di pubblico. Lo sviluppo dell’identità, la valorizzazione della filiera vitivinicola, il recupero dei rituali della comunità e la spinta all’enoturismo hanno potenziato la terza edizione della Festa della Vendemmia che si è svolta in Sicilia. Oltre ad accogliere migliaia di visitatori attratti dalla passione per i vini, dalle cantine rinomate e dal fitto programma di eventi, la celebrazione della vendemmia ha concretizzato lo start di un nuovo percorso di progresso per la comunità del Nero d’Avola. La Festa della Vendemmia -  a Pachino (SR) dal 20 al 22 settembre – è stata organizzata da Vivi Vinum Pachino in collaborazione con la nuova Cooperativa di Comunità Le Terre di Ebe, con il patrocinio del Comune di Pachino, ed anche grazie al progetto Vino Connect Sicilia, l’acceleratore della filiera vitivinicola siciliana, in sinergia con la Bcc Pachino e la Bcc di San Cataldo, Federcasse, Confocooperative Sicilia, supportato da Azure Consulting e finanziato da Fondo Sviluppo Spa. «Con arte, cultura e tradizioni – ha spiegato presidente dell’associazione Vivi Vinum Pachino Walter Guarrasi - abbiamo celebrato tutti i vini della nostra terra, particolarmente nota per la sua eccellente produzione di Nero d’Avola, abbiamo recuperato i rituali della vendemmia sui binari storici della Stazione del Vino, la ferrovia storica sulla quale torneranno presto a viaggiare treni turistici. Vogliamo riqualificare la nostra comunità produttiva stimolandone l’economia, continueremo a sviluppare interesse enoturistico e l’identità enogastronomica del territorio». Tra le note di Iva Zanicchi e i sentori dei vini degustati da migliaia di visitatori nei banchi d’assaggio, la festa ha coinvolto il pubblico. Durante la conferenza “La Vendemmia: Mestieri, Lavoro e Rito” il sindaco del Comune di Pachino Giuseppe Gambuzza con la sigla del protocollo d’impegno per la valorizzazione della mustata, ha garantito in sinergia con il presidente Guarrasi, di perseguire l’obiettivo di introdurre questo antico dolce siciliano risalente al ‘400, nel registro dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT). Al focus “La Ferrovia del Vino: da via del commercio a nuova opportunità per l’Enoturismo” ha partecipato Pietro Fattori, responsabile delle Comunicazioni Esterne della Fondazione Ferrovie dello Stato che ha annunciato la restituzione all’esercizio della linea Noto-Pachino, con importanti risvolti per il territorio i treni viaggeranno nuovamente sulle rotaie e creeranno nuovi flussi turistici. Il fermento del Palio delle botti ha attraversato le vie di Pachino, sul podio della gara che ha visto concorrere numerose squadre la Cantina Barone Sergio con la botte di BCC Pachino ha conquistato il terzo posto, Voga con la botte dell’Azienda Feudo Ramaddini si è aggiudicata il secondo posto e la Cantina Sissiri con botte propria ha vinto. Saro Di Pietro dell’Azienda Rudinì ha ricevuto la “Pampina d’Oro” del 2024, un pregiato riconoscimento per la sua valorosa esperienza che conta ben 55 vendemmie. Dopo le visite delle cantine e l’accurata valutazione della giuria presieduta dal sommelier e giornalista enogastronomico Luigi Salvo, si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso “I vini dello Scagno” che ha visto competere le etichette più stimate del territorio, ecco i premiati: si è distinto il vino innovativo Di Perla Marina Feudo Ramaddini, il vino bianco Mamà 2023 Sissiri, il vino rosato Luigia 2023 Barone Sergio, il vino rosso Saia 2021 Feudo Maccari, il vino speciale Zizzo 2022 Passito di Nero d'Avola Cammisuli, il vino territoriale Cecile Cantina Marilina, per il rapporto qualità/prezzo Saro Cantina Rudinì, per il packaging Apollonia Rosato Sultana. Quella del 2024 è stata l’annata dei dessert per “La vendemmia nel Piatto”, la gara che ha premiato le dolci ricette che hanno esaltato tra gli ingredienti il vino, l’uva passa, il mosto e ogni derivato. Tra le prelibate preparazioni hanno conquistato la giuria i dolci dei primi classificati Paola Scirè & Giuseppe Acquaviva, dei secondi classificati Licia Cannarella & Andrea Vassalli, e della terza classificata Lucia Morana.   Mon, 23 Sep 2024 15:57:19 +0000 Siracusa Visita in Finlandia di Filippo Grandi https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/politica/32886-visita-in-finlandia-di-filippo-grandi.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/politica/32886-visita-in-finlandia-di-filippo-grandi.html L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, l’italiano Filippo Grandi, ha effettuato una visita ufficiale in Finlandia durante la quale ha incontrato il Presidente della Repubblica Alexander Stubb , il Primo Ministro Petteri Orpo e il Ministro per il Commercio Estero e lo Sviluppo  Ville Tavio; ha avuto incontri anche con la Commissione Affari Esteri del Parlamento e con i rappresentanti delle organizzazioni della società civile finlandese Il Presidente Alexander Stubb, incontrando  l'Alto Commissario Grandi presso il Palazzo presidenziale di Helsinki, lo ha ringraziato per il suo ruolo guida nell'assistenza e nella protezione delle persone sfollate in tutto il mondo. A sua volta, Grandi si è detto onorato di aver incontrato il Presidente Stubb e lieto di sentirlo affermare il sostegno finlandese al lavoro dell'UNHCR, congratulandosi con lui per la sua leadership nel sostenere un sistema di pace e sicurezza globale più efficace, cruciale anche per prevenire le crisi umanitarie dei rifugiati. Incontrando il primo ministro Orpo, Grandi lo ha ringraziato per il caloroso benvenuto e le discussioni costruttive, aggiungendo di essere stato incoraggiato nel sentire riaffermare il forte sostegno della Finlandia al lavoro di UNHCR a livello globale, e apprezzando  l’ impegno della Finlandia su questioni complesse come le sfide dei rifugiati e delle migrazioni, e i modi per affrontarle in modo pragmatico e basati sui principi. Gli incontri si sono focalizzati sulla situazione umanitaria e dei rifugiati a livello globale e su questioni di attualità in Europa, nonché sulle relazioni tra l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e la Finlandia, sulla cooperazione con il settore privato e l'importanza di aiutare coloro che si trovano in una situazione particolarmente vulnerabile. "L'assistenza umanitaria della Finlandia dà priorità all'aiuto a coloro che si trovano nelle situazioni più vulnerabili. Nelle nostre decisioni sui finanziamenti umanitari nel 2024, ci siamo concentrati sul supporto alla fornitura di assistenza umanitaria nelle più grandi crisi di rifugiati del mondo. L'UNHCR è uno dei principali destinatari dei nostri finanziamenti umanitari e la Finlandia continuerà a supportare l'organizzazione per garantire che gli aiuti raggiungano i più bisognosi",  ha dichiarato  il Ministro per il commercio estero e lo sviluppo Tavio, incontrando Grandi, che lo ha ringraziato per avergli comunicato di un nuovo contributo di 13 milioni di euro all’UNHCR per le opere in Sudan, Sahel e Ucraina, che porta a 32 milioni di euro annui il contributo totale fella Finlandia, uno sforzo altamente apprezzato. L'Alto Commissario per i Rifugiati Filippo Grandi è a capo dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) dal 2016; l'UNHCR fornisce assistenza e protezione essenziali a rifugiati, richiedenti asilo, sfollati interni e apolidi in tutto il mondo.(gn)       Mon, 23 Sep 2024 15:37:35 +0000 Politica Domani il Convegno dal titolo “Matteotti e Magno l’attualità dei valori condivisi” https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32883-domani-il-convegno-dal-titolo-matteotti-e-magno-l-attualita-dei-valori-condivisi.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32883-domani-il-convegno-dal-titolo-matteotti-e-magno-l-attualita-dei-valori-condivisi.html C’è una figura straordinaria, tra quelle che gravitano intorno alla vicenda di ordinaria amoralità del delitto Matteotti e di quanto ne seguì, quella del suo avvocato abruzzese Pasquale Galliano Magno che condivise con il martire socialista ideali e modalità di amministrare la cosa pubblica . Il 24 di settembre si inaugurerà a Roma, presso la Sala degli Atti Parlamentari del Senato, la mostra documentaria” Pasquale Galliano Magno. Una vita per la libertà la legalità, la giustizia sociale “ allestita dalla Soprintendenza ai beni archivistici e librari, sede di Pescara MIBACT che espone il frutto della ricerca di documenti originali, tutti digitalizzati, che si riferiscono alla vita coraggiosa di Pasquale Galliano Magno che difese i diritti di Velia Matteotti e dei figli nel processo di Chieti, rischiando l’incolumità e la carriera ed ebbe in dono  per questo dalla vedova un bene per lei prezioso: la penna con cui Matteotti firmava gli atti parlamentari, quella con cui scrisse il famoso discorso prima della morte. Tutto questo per la riconoscenza e la stima profonda che Velia aveva per il suo avvocato.  Contestualmente si terrà il convegno “Matteotti e l’attualità dei valori condivisi “ che vedrà la partecipazione di importanti relatori che sottolineeranno le convergenze tra la vita e pensiero dei due socialisti: il martire polesano e il suo avvocato abruzzese. Lo storico Mauro Canali li definì non per nulla “ due figure parallele “. La presenza al convegno costituirà un premio per 40 ragazzi meritevoli del liceo Marconi di Pescara , che avranno modo così di accostarsi ai palazzi dove si amministra il Paese, confrontarsi con figure storiche di alto valore etico e morale, valutare lo spessore di un premio immateriale, ma non per questo di minor valore . A conclusione del convegno un giovane, talentuoso autore regista abruzzese che opera a Roma, interpreterà il monologo teatrale da lui scritto per l’occasione, qui rappresentato in anteprima e in forma ridotta per motivi logistici, ma che verrà poi ripetuto appieno nei teatri d’Italia che ne faranno richiesta. La mostra documentaria è visitabile anche online digitando il titolo della mostra: “Pasquale Galliano Magno. Una vita per la libertà, la legalità, la giustizia sociale.” Il convegno verrà ripreso e riversato su youtube con il titolo “Matteotti e Magno l’attualità dei valori condivisi.”             Mon, 23 Sep 2024 15:28:20 +0000 Roma Ue, Fitto nominato vicepresidente esecutivo per la Coesione e Riforme https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/politica/32874-ue-fitto-nominato-vicepresidente-esecutivo-per-la-coesione-e-riforme.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/politica/32874-ue-fitto-nominato-vicepresidente-esecutivo-per-la-coesione-e-riforme.html Congratulazioni a Raffaele Fitto per la nomina a Vice Presidente Esecutivo della Commissione europea con delega alla Coesione e alle Riforme. Un riconoscimento importante che conferma il ritrovato ruolo centrale della nostra Nazione in ambito UE. L’Italia torna finalmente protagonista in Europa. In bocca al lupo Raffaele, siamo certi che svolgerai benissimo il tuo incarico nell’interesse dell’Europa e dell’Italia, ha scritto il Presidente Giorgia Meloni su X Ursula von der Leyen ha presentato il suo team. Alla Commissione europea sono stati convocati anche Teresa Ribera (Spagna), Stephane Sejourne (Francia), Kaja Kallas (Estonia), Henna Virkkunen (Finlandia) e Roxana Minzatu (Romania). Raffaele Fitto sarà vice presidente esecutivo della Commissione europea con la delega alla Coesione e alle Riforme. Lo ha annunciato la presidente Ursula von der Leyen. "Raffaele Fitto assumerà il ruolo di vicepresidente esecutivo con delega alla Coesione e alle Riforme. Avrà la responsabilità della politica di coesione, dello sviluppo regionale e urbano. La sua vasta esperienza contribuirà a modernizzare e potenziare gli investimenti per la coesione e le strategie di crescita." Questo è stato annunciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante una conferenza stampa al Parlamento europeo. "È fondamentale che la composizione del Collegio rifletta l'importanza di un Paese fondatore dell'UE come l'Italia", ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante una conferenza stampa. "Il Parlamento europeo conta 14 vicepresidenti, inclusi due dell'Ecr. Questo è stato un fattore determinante nella mia decisione per la composizione del Collegio, che sottolinea il ruolo dell'Italia", ha proseguito, riferendosi alla vicepresidenza esecutiva conferita a Raffaele Fitto. La nuova Commissione europea sarà composta da sei vicepresidenti esecutivi, quattro donne e due uomini, come annunciato dalla presidente Ursula von der Leyen in conferenza stampa questa mattina. Teresa Ribera, spagnola, sarà la prima vicepresidente esecutiva con delega per "una transizione pulita, giusta e competitiva". Henna Virkkunen, finlandese, si occuperà di sovranità digitale, sicurezza e democrazia. Stephane Séjourné, francese, gestirà la prosperità e la strategia industriale. Kaja Kallas, estone, già annunciata, sarà l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza. Roxana Minzatu, romena, avrà la delega per le persone, le competenze e la formazione. Infine, Raffaele Fitto, si dedicherà alla coesione e alle riforme. Tue, 17 Sep 2024 15:46:23 +0000 Politica Autonomia Differenziata e istruzione, la Cgil avverte: “Va cancellata” https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32871-autonomia-differenziata-e-istruzione-la-cgil-avverte-va-cancellata.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32871-autonomia-differenziata-e-istruzione-la-cgil-avverte-va-cancellata.html “Avvio anno scolastico 2024-2025 tra Autonomia Differenziata, premierato e RSU”. Questo il nome dell’iniziativa promossa a Lamezia Terme da Flc Calabria, Cgil Calabria, Cgil Area Vasta Catanzaro Crotone Vibo, Flc Cgil Area Vasta Catanzaro Crotone e Vibo. All’incontro hanno preso parte la Segretaria Generale Nazionale FLC CGIL Gianna Fracassi, il Segretario Generale FLC CGIL Calabria Mimmo Denaro, il Segretario Generale FLC CGIL Area Vasta Alfonso Marcuzzo, il Segretario Generale CGIL Calabria Angelo Sposato, il Segretario Generale Area Vasta Enzo Scalese. “La scuola calabrese - ha affermato il Segretario Generale Flc Cgil Calabria Domenico Denaro - paga già un prezzo altissimo in termini di organici, reclutamento e ritardi strutturali e la legge sull’Autonomia Differenziata non farà altro che peggiorare questa situazione. Ci preoccupa, in particolare – ha aggiunto - il dimensionamento scolastico con numeri che possono solo peggiorare il sistema e non ottimizzarlo. La riduzione delle autonomie scolastiche è stata notevole comportando grosse difficoltà nella gestione amministrativa. Il tutto associato ai deficit strutturali”. Preoccupazione condivisa dal Segretario Generale Cgil Calabria Angelo Sposato: “Sappiamo bene che venti sistemi di istruzione scolastica porterebbero ad una parcellizzazione della cultura che dovrebbe, invece, essere un asse fondamentale della coesione. Pensiamo poi alle gabbie salariali e a quello che succederebbe se ci fossero regioni con salari più alti per gli insegnanti: si andrebbe incontro ad un ulteriore spopolamento e impoverimento del territorio. Alla Calabria non bastano i presidi militari ma occorrono presidi sanitari e culturali, il dimensionamento scolastico va nella direzione opposta”. “L’Autonomia Differenziata – ha detto la Segretaria Generale Nazionale Flc Cgil Gianna Fracassi-  va cancellata perché rischia di minare fortemente la coesione sociale a partire da scuola e sanità, ma anche sul versante produttivo. Queste sono alcune delle ragioni che ci hanno portato ad un’iniziativa straordinaria quale quella della raccolta firme per il referendum abrogativo. I prossimi mesi saranno dedicati a spiegare minuziosamente alle persone quanto questa legge sia dannosa. Nel caso specifico della scuola e del Sud, siccome non ci sono risorse ognuno farà per sé. Laddove ci sono dei divari profondi rimarranno e non si sarà più in grado di garantire il diritto all’istruzione che è un diritto universale”. “Questo - ha sottolineato Fracassi - è l’elemento più ingiusto. Delegando le norme generali dell’istruzione alle regioni, dal personale ai programmi, ai cicli, agli orari scolastici, tutto verrà deciso in autonomia”. Prosegue intanto la raccolta firma per abrogare la legge sull’autonomia differenziata. Grande soddisfazione è stata espressa dal Segretario Generale Cgil Area Vasta Enzo Scalese. Oltre dieci mila le firme raccolte nei banchetti sui territori di Catanzaro, Vibo e Crotone, oltre a quelle on line. La raccolta continuerà fino al 30 settembre.     Tue, 17 Sep 2024 15:31:41 +0000 Catanzaro Sangiuliano indagato a Roma per peculato https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/politica/32858-sangiuliano-indagato-a-roma-per-peculato.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/politica/32858-sangiuliano-indagato-a-roma-per-peculato.html Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, è indagato dalla procura di Roma per peculato e rivelazione e diffusione di segreto d'ufficio, in un caso che coinvolge anche Maria Rosaria Boccia. La notizia, anticipata dal *Corriere della Sera*, ha origine da una denuncia presentata dal portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli, presso il posto di polizia della Camera dei deputati. La gravità delle accuse ha portato all’iscrizione di Sangiuliano nel registro degli indagati, un passo che riflette la serietà con cui la magistratura sta affrontando la questione. Il caso verrà presto trasferito al tribunale dei ministri, considerata la posizione ricoperta da Sangiuliano fino a poco tempo fa, rafforzando l’attenzione su questa vicenda giudiziaria. Parallelamente, la procura regionale della Corte dei Conti del Lazio ha avviato un’indagine per verificare eventuali danni erariali, sotto la guida del procuratore regionale Paolo Luigi Rebecchi. Questo doppio livello d'indagine, sia penale che contabile, sottolinea l'importanza di far luce sull’eventuale uso improprio di risorse pubbliche. L’avvocato Silverio Sica, legale di Sangiuliano, ha definito l’indagine un "atto dovuto" a seguito dell’esposto di Bonelli, ma ha precisato che, al momento, non ci sono ulteriori commenti da fare, segnalando la necessità di discutere la questione con il suo assistito. Un altro elemento centrale della vicenda riguarda la partecipazione di Maria Rosaria Boccia a una trasmissione televisiva su Rete4, condotta da Bianca Berlinguer. Anche qui il legale ha minimizzato le implicazioni, sostenendo che non vi sia nulla da temere rispetto a un possibile coinvolgimento in violazioni legate all'uso di fondi pubblici. Da parte sua, Sangiuliano ha dichiarato di essere favorevole al fatto che la Corte dei Conti stia esaminando la vicenda, vedendo in questo un’opportunità per chiarire ogni aspetto e dimostrare la sua estraneità alle accuse. L’ex ministro ha assicurato che nessun fondo pubblico del Ministero della Cultura è stato utilizzato per coprire le spese di viaggi o trasferimenti della signora Boccia, cercando così di dissipare i dubbi sollevati nell'inchiesta. Questo caso, che tocca figure di alto profilo, pone l’attenzione non solo sulla gestione delle risorse pubbliche, ma anche sul delicato rapporto tra politica, etica e trasparenza nell’uso dei fondi statali. Sarà cruciale vedere come si evolveranno le indagini, soprattutto considerando la risonanza pubblica che una questione di tale portata può generare, mettendo alla prova l'integrità delle istituzioni. Intanto la Camera ha respinto la mozione di sfiducia al ministro del Turismo Daniela Santanchè presentata da Francesco Silvestri (M5s) e altri e appoggiata da tutte le opposizioni tranne Italia Viva. Presenti in Aula 337 deputati, di cui hanno espresso voto 334, i 'sì alla sfiducia raccolti sono stati 121, mentre i 'no' 213. Fonte varie agenzie        Tue, 10 Sep 2024 16:11:24 +0000 Politica In arrivo Premio a Lugano per la soprano Lucia Rubedo https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/spettacolo/32853-in-arrivo-premio-a-lugano-per-la-soprano-lucia-rubedo.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/spettacolo/32853-in-arrivo-premio-a-lugano-per-la-soprano-lucia-rubedo.html Un altro prestigioso riconoscimento si aggiunge alla già brillante carriera di Lucia Rubedo. L’artista è stata infatti premiata con un Award Speciale allo Switzerland Literary Prize, un importante premio culturale svizzero giunto alla sua quarta edizione, che ha l’obiettivo di unire le popolazioni del mondo attraverso la condivisione di emozioni e la valorizzazione delle culture linguistiche. Questo premio rappresenta un punto d’incontro tra persone, culture e sensibilità, in un contesto che riflette la ricchezza storica, culturale e paesaggistica della Svizzera. Lucia Rubedo, visibilmente emozionata, ha raccontato il suo percorso artistico: «Ho iniziato il mio viaggio musicale da bambina, avvicinandomi allo studio del pianoforte a nove anni, ma è nel canto che ho trovato la mia vera vocazione». Nonostante gli studi classici, culminati con una laurea al Conservatorio di Milano sotto la guida del soprano Manuela Bisceglie, Lucia ha sempre sentito il bisogno di sperimentare, superando i confini di un singolo genere musicale per cercare nuove forme espressive. «Lo studio della musica per cercare l’eccellenza non è mai finito», ha aggiunto, sottolineando l’impegno costante che la spinge a migliorare ogni giorno. Questa dedizione l’ha portata a ricevere numerosi riconoscimenti, e l’ultimo premio ricevuto a Lugano segna l’inizio di un nuovo capitolo nella sua carriera internazionale. La cerimonia di premiazione del Switzerland Literary Prize si terrà sabato 28 settembre presso il Lux Art House a Massagno, Lugano, con ingresso libero. L’evento vedrà la partecipazione non solo di scrittori e letterati provenienti da tutto il mondo, ma anche di personalità illustri della cultura, del giornalismo, dell’arte e dell’imprenditoria. Oltre a Lucia Rubedo, tra i premiati ci saranno anche Valeria Ancione (alla carriera), Clarissa Domenicucci (per il giornalismo), Luigi Fontana (Best Seller fuori concorso) e Arianna Dalla Zanna (per l’imprenditoria). Il riconoscimento ricevuto da Lucia Rubedo segue una serie di successi che hanno scandito il suo percorso nel mondo della musica. Con il suo primo album, “Canto”, prodotto dalla Candle Studio di Milano, la cantante ha confermato il suo talento, già riconosciuto con il premio “Voce rivelazione dell’anno” al Teatro Ghione di Roma e il “Premio della Musica” al Teatro della Regina di Cattolica. In merito al suo recente successo, Lucia ha dichiarato: «Il riconoscimento di un talento è quanto di più bello si possa ricevere, se nasce dalla condivisione con chi ti ascolta. Questa condivisione non è altro che un privilegio: quello di poter entrare nell’animo delle persone e fare un piccolo viaggio insieme. Ogni emozione, positiva o negativa, è un tassello che mi aiuta a costruire la mia strada». Lucia Rubedo si conferma una delle voci più interessanti e poliedriche del panorama musicale, e il premio ricevuto in Svizzera è solo l’inizio di un percorso che promette nuovi traguardi e successi internazionali.         Mon, 09 Sep 2024 15:35:46 +0000 Moda e spettacolo Il Villaggio Olimpico di Bardonecchia, una realtà internazionale https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/sport/32848-il-villaggio-olimpico-di-bardonecchia-una-realta-internazionale.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/sport/32848-il-villaggio-olimpico-di-bardonecchia-una-realta-internazionale.html Nella perla delle montagne olimpiche piemontesi, il Villaggio Olimpico è un hotel a tre stelle di qualità che offre i propri servizi di ospitalità a famiglie e gruppi. Si trova pochi metri dagli impianti di risalita e al centro del paese di Bardonecchia (https://www.villaggiobardonecchia.it/site/). La Direttrice Mary Testa Fralia ci fa sapere che: “Il Villaggio Olimpico dal 2011 è gestito dalla cooperativa sociale “DOC – giovani e culture in movimento” (https://cooperativadoc.it/), cooperativa con sede a Torino che ha 35 anni di esperienza nella progettazione educativa, gestione alberghiera, erogazione di percorsi formativi e progettazione di iniziative di housing residenziale e progetti di impatto sociale. Il Villaggio Olimpico è un hotel a 3 stelle con 310 camere che può ospitare quasi 1000 ospiti, all’interno della struttura troviamo 2 ristoranti, bar, discoteca, piscina interna, servizi per bambini, un teatro con 300 posti, zone studio e per conferenze, oltre i campi polivalenti e da beach volley, il tutto per offrire una vacanza a 360° per tutte le tipologie di ospiti e per vacanze sia estive che invernali. La gestione commerciale è a carico di Keluar, tour operator torinese (https://keluar.it/) nato nel 1997 grazie all’esperienza consolidata della cooperativa D.O.C. nel settore dell’ospitalità e dell’organizzazione di soggiorni vacanza per bambini e ragazzi, oltre alla gestione di numerose strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere su tutto il territorio nazionale. L’attività è annuale, con due brevi chiusure a fine stagione invernale ed estiva, chiudiamo il 2023 con 135000 giornate presenze e con un previsionale di chiusura del 2024 di 140000 giornate presenze. Persino durante il terribile periodo pandemico del Covid siamo riusciti a rimanere aperti e abbiamo portato avanti le nostre attività di ricezione turistica. Risultati ottenuti grazie all’impegno e alla professionalità di tutti i soci impiegati sia presso la struttura che negli uffici della sede centrale, impegno che ha come obiettivo la cura del cliente e la sua soddisfazione. Il nostro tipo di ospitalità è caratterizzato dalla convivenza fra ogni tipo di cliente, tra cui i disabili e persone di diversa provenienza internazionale e culturale”. Il personale e lo staff che lavora al Villaggio Olimpico è gratificato e soddisfatto dell’ambiente professionale. Il famoso pasticcere della struttura, Nicola Sansone, raggiunto al Villaggio Olimpico dalla sua simpaticissima moglie Margherita De Pasquale proveniente da Bari, ci informa che: “Sono praticamente nato pasticcere in quanto la mia famiglia aveva una pasticceria a Mola di Bari in cui ho iniziato a lavorare. Successivamente ho svolto la mia attività sulle grandi navi da crociera raggiungendo la qualifica di capo pasticcere e lavoro al Villaggio Olimpico da ormai 15 anni. Mi trovo molto bene in questa realtà di tipo familiare, è un ambiente rilassante e la Direttrice ci mette nelle condizioni di poter dare il massimo di noi stessi dandoci libertà e espressione creativa, oltre che le attrezzature necessarie e di ultima generazione di cui abbiamo bisogno per svolgere l’attività al meglio. I dolci che produco sono gli stessi che faccio a casa, sono a buffet e utilizzo prodotti di qualità e freschi per realizzare ogni tipo di torta. Vivere lontano da casa è una scelta di vita che sacrifica la famiglia, in particolare mia moglie e i miei figli, però l’ho sempre fatto volentieri proprio perché qui si vive e si lavora bene”.  Anche il capo sala del ristorante, Dan Popa, è dello stesso parere: “Lavoro qui da 15 anni e mi sono sempre trovato bene, ci sono brave persone e la Direttrice ha creato un clima familiare di accoglienza e di condivisione di valori umani che apprezzo molto e mi fa sentire meno la nostalgia della mia famiglia che vive in Romania”. Laura Milito, che insieme alla bravissima Melania De Martinis, lavora alla reception-accoglienza clienti dice che: “Dal 2016 lavoro al Villaggio Olimpico e la Direttrice gestisce questa struttura con una logica imprenditoriale basata su un ambiente accogliente e familiare, i clienti non sono numeri, ma persone rispettate nelle loro esigenze. Fra colleghi ci aiutiamo molto reciprocamente e sono felice di lavorare in questo contesto così stimolante, anche la montagna ha il suo fascino e mi piace vivere qui”. Il cameriere in sala che si occupa del buffet Marco Di Vita informa che: “Sono molto grato alla Direzione del Villaggio Olimpico per avermi assunto a lavorare qui dopo un periodo molto difficile per me. Infatti, durante la pandemia legata al Covid, ho dovuto chiudere l’attività commerciale che gestivo a Torino e perciò sono rimasto disoccupato. Ho 50 anni e, alla mia età, è molto difficile trovare un nuovo lavoro ma, grazie a questa importante opportunità professionale, sono riuscito a mettermi in gioco e riprendere in mano i fili della mia vita che, per la disperazione umana che stavo vivendo, si stavano sempre più assottigliando, ma qui sono rinato come persona con la mia dignità e il mio costante impegno”. Sat, 07 Sep 2024 08:41:55 +0000 Sport Finlandia, l’Orchestra Toscana apre il Festival di Musica di Turku https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/spettacolo/32842-finlandia-l-orchestra-toscana-apre-il-festival-di-musica-di-turku.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/spettacolo/32842-finlandia-l-orchestra-toscana-apre-il-festival-di-musica-di-turku.html Il Turku Music Festival è stato fondato dalla Musical Society di Turku nel 1960. Si è evoluto in un evento urbano diversificato con un'ampia gamma di eccellente musica, tra cui grandi concerti orchestrali, musica da camera, recital, jazz, eventi all'aperto e concerti per bambini. Il catalogo degli ospiti include ogni anno artisti finlandesi e stranieri. L'attuale direttore artistico è Klaus Mäkelä; i suoi predecessori includono Ville Matvejeff, Topi Lehtipuu, Olli Mustonen e Martti Rousi. L’edizione 2024 apre l’8 agosto 2024 con una interessante proposta musicale a cura di artisti provenienti da Firenze. Il concerto di apertura ha in programma una scaletta multinazionale di musiche di Gioachino Rossini, Camille Saint-Saëns, Franz Schubert e Felix Mendelssohn-Bartholdy, che accompagna il pubblico in uno splendido viaggio musicale. La città di Turku è gemellata con una rete di 13 città in tutta Europa. Turku e Firenze sono gemellate da oltre 30 anni. Il Turku Music Festival celebra questa relazione con un tocco di classe, portando il violoncellista Ettore Pagano, il direttore principale Diego Ceretta e una delle migliori orchestre italiane, l'Orchestra Della Toscana, da Firenze per tenere un concerto a Turku. Questo il programma del Festival che si conclude il 29 agosto: Gioacchino Rossini (1792–1868): Une larme (Una lacrima), tema e variazioni per violoncello e archi Camille Saint-Saëns (1835–1921): Concerto per violoncello n. 1 in la minore op. 33 Allegro non troppo – Allegretto con moto – Tempo primo Franz Schubert (1797–1828): Ouverture 'in stile italiano' n. 1 in re maggiore D.590 Felix Mendelssohn-Bartholdy (1807–1847): Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90 'Italiana' Allegro vivace - Andando con moto - Con moto moderato - Saltarello: Presto Fondata a Firenze nel 1980, l'Orchestra della Toscana (ORT) è considerata una delle migliori orchestre in Italia. I suoi 44 musicisti si dividono anche in vari ensemble di musica da camera che si esibiscono in Toscana oltre alla loro base, lo storico Teatro Verdi. Il direttore artistico dell'ORT è Daniele Spini e il suo direttore principale è Diego Ceretta. L'orchestra si esibisce regolarmente in tutta Italia e in alcune delle più importanti sale da concerto del mondo, tra cui la Carnegie Hall di New York, il Teatro Coliseo di Buenos Aires e sedi a Hong Kong e in Giappone. L'ORT ha collaborato con artisti quali Salvatore Accardo, Martha Argerich, Rudolf Barshai, Yuri Bashmet, Frans Brüggen, James Conlon, Myung-Whun Chung, Gianandrea Gavazzeni, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding, Eliahu Inbal, Yo-Yo Ma, Emmanuel Pahud, Daniele Rustioni e Uto Ughi. Il repertorio dell'ORT comprende opere dal Barocco ai giorni nostri, con particolare attenzione alla musica contemporanea, che l'orchestra esegue regolarmente alla Biennale di Musica di Venezia e allo Strasbourg Music Festival. Diego Ceretta, Direttore Principale dell'Orchestra della Toscana, ha studiato violino e direzione d'orchestra (con Daniele Agiman) al Conservatorio di Milano, diplomandosi con il massimo dei voti. Dopo aver debuttato alla direzione dell'Orchestra Filarmonica Italiana nel 2016, ha diretto diverse orchestre in Italia (tra cui le Orchestre Sinfoniche di Sanremo e Città di Grosseto e l'Ecomusic Big Band, che ha diretto anche in tournée alla Carnegie Hall di New York). Ha diretto le prime mondiali di diverse opere, tra cui Billy Budd di Federico Ghedini e La notte di Natale di Alberto Cara. Nella stagione 2023-2024, Ceretta dirige concerti con l'Orchestra della Toscana in Italia e all'estero e anche spettacoli de Il barbiere di Siviglia al Teatro Regio di Parma. Apparirà inoltre come direttore ospite con LaToscanini a Parma, il Teatro Regio di Torino, l'Orchestra dell'Arena di Verona, l'Orchestra Sinfonia Siciliana e l'Orchestre National de Montpellier. Il violoncellista Ettore Pagano (nato nel 2003) è noto per aver vinto i concorsi internazionali Anna Kull, Johannes Brahms e Khachaturian. Ha iniziato gli studi all'età di 9 anni con Riccardo Martinini, diplomandosi con lode presso l'Accademia di S. Cecilia a Roma nel 2021. Nel 2022 ha ottenuto il diploma presso l'Accademia Walter Stauffer di Cremona sotto la guida di Antonio Meneses. Pagano si è esibito nelle principali sale in Italia e in Europa, così come alla Carnegie Hall di New York con la Croatian Radio Orchestra, la Graz Philharmonic Orchestra, la Klaipeda Chamber Orchestra, la Euro Symphony Orchestra SFK e la Sicilian Symphony Orchestra. Nel 2018 ha registrato musiche di De Falla, Cassadò, Popper e Tchaikovsky per Musikstrasse. (gn) Mon, 12 Aug 2024 15:28:27 +0000 Moda e spettacolo Filosofia sotto le stelle https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32832-filosofia-sotto-le-stelle.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32832-filosofia-sotto-le-stelle.html Nella settimana in cui Roma diventerà la Capitale mondiale della Filosofia ospitando per la prima volta il World Congress of Philosophy, si accenderanno le luci sullo Stadio Palatino, nel Parco Archeologico del Colosseo, per tre serate a ingresso gratuito – il 3, il 5 e il 6 agosto – con “Filosofie sotto le stelle”, evento speciale promosso da Roma Capitale. La manifestazione, parte integrante dell’Estate Romana 2024, è realizzata in concomitanza con il XXV World Congress of Philosophy – Rome 2024, organizzato dalla International Federation of Philosophical Societies (FISP), dalla Società Filosofica Italiana (SFI) e da Sapienza Università di Roma e ospitato dal 1° all’8 agosto nella città universitaria della Sapienza Università di Roma. A distanza di 125 anni dalla prima edizione di Parigi nel 1900, il congresso raggiungerà Roma per la prima volta e l’Italia per la quarta volta (dopo Bologna nel 1911, Napoli nel 1924 e Venezia nel 1958), unico paese al mondo a vantare questo primato. L’intento di “Filosofie sotto le stelle” – evento gratuito aperto a tutti, congressisti ma anche cittadini e turisti – è quello di ampliare la portata del dibattito congressuale di quest’anno – incentrato sul tema La filosofia attraversa i confini – conferendo una dimensione pubblica alla riflessione intellettuale e al pensiero critico. Per tre serate si oltrepasseranno i confini della Città Universitaria per raggiungere lo Stadio Palatino, scenario che ha da poco salutato il successo di Letterature Festival Internazionale di Roma da cui “Filosofie sotto le stelle” riceverà il testimone in una staffetta ideale dedicata all’approfondimento e alle scienze umanistiche. A fare da ulteriore ponte tra letteratura e filosofia sarà l’ospite speciale della prima serata, sabato 3 agosto, Joyce Carol Oates (Princeton University), scrittrice statunitense nonché poetessa, drammaturga e docente universitaria che aprirà la manifestazione con un suo testo inedito, una conversazione con Fabrizia Giuliani (Sapienza Università di Roma) e un momento di confronto con il pubblico. Seguiranno nei giorni successivi gli interventi di altri prestigiosi ospiti: docenti, scrittori e filosofi di fama nazionale e internazionale come Yuk Hui (Erasmus University, Rotterdam), David Chalmers (New York University), Maximo Ibarra (Engineering), Nathalie Tocci (Acea, IAI), Maurizio Ferraris (Università di Torino) e Sofia Bonicalzi (Università di Roma Tre) ai quali si affiancheranno gli intermezzi musicali di Archivio Futuro, Teho Teardo e del duo composto da Rodrigo D’Erasmo e Roberto Angelini. IL PROGRAMMA Durante le tre serate – aperte a tutti – verranno declinate tre differenti tracce tematiche. Nella serata di apertura di sabato 3 agosto, si parlerà di ISPIRAZIONE e sarà proprio JOYCE CAROL OATES a intrattenere la platea con un testo sul tema. In dialogo con lei durante la serata FABRIZIA GIULIANI, docente di Filosofia del linguaggio presso la Sapienza Università di Roma e autrice di numerosi saggi sul tema della comunicazione, del rapporto tra linguaggio, etica e politica e sugli studi di genere. A fare da contrappunto sonoro l’esibizione nell’arco della serata di ARCHIVIO FUTURO, il duo composto da Lorenzo BITW e Danilo Menna che sperimenta sonorità psichedeliche, fatte di beat house e garage incrociate a traiettorie jazz e prog-rock. ·        Il secondo appuntamento, in programma lunedì 5 agosto, avrà come titolo OLTRE LA NATURA e si aprirà con la partecipazione di YUK HUI, docente di Filosofia alla Erasmus University di Rotterdam e tra i fondatori del Research Network for Philosophy and Technology, considerato uno dei più importanti teorici della tecnologia digitale, vista attraverso la rilettura del pensiero tradizionale cinese e di filosofi asiatici. A seguire, interverrà NATHALIE TOCCI, politologa, editorialista, direttore dell’IAI-Istituto Affari Internazionali e amministratore non esecutivo e indipendente di Acea. I suoi interessi scientifici spaziano dall’integrazione e dalla politica estera europea ai temi legati al Medio Oriente e all’Europa orientale, passando per le relazioni transatlantiche, il multilateralismo, la risoluzione dei conflitti, fino ad arrivare alle problematiche legate all’energia e al clima. Insieme a loro, a salire sul palco con un proprio testo e a svolgere il ruolo di moderatore, ci sarà MAURIZIO FERRARIS, ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Torino, dove dirige il LabOnt – Laboratorio di ontologia.    È anche direttore della Rivista di Estetica e condirettore di Critique e della Revue francophone d’esthétique. L’intervento musicale della serata è affidato al talento di TEHO TEARDO, musicista e compositore, protagonista di prestigiose collaborazioni in ambito musicale e autore di numerose colonne sonore di successo che gli hanno consentito di conseguire riconoscimenti prestigiosi come il David di Donatello, il Nastro d'Argento, il Ciak d'Oro e il Premio Ennio Morricone. ·       Il terzo e ultimo appuntamento di martedì 6 agosto, dal titolo MENTI, vedrà la partecipazione di DAVID CHALMERS, docente di Filosofia e Scienze neurali alla New York University e co direttore, presso lo stesso ateneo, del Center for Mind, Brain, and Consciousness che porterà sul palco la sua esperienza nei campi della filosofia della mente, delle scienze cognitive, della filosofia del linguaggio, della metafisica e della epistemologia. Insieme a lui MAXIMO IBARRA, Ceo di Engineering nonché docente di Marketing e Digital Marketing presso l’Università & Business School Guido Carli Luiss di Roma i cui campi di interesse si concentrano sulle nuove tecnologie, sull’intelligenza artificiale e sull’ extended reality.    A portare un suo contributo e a fare da ideale moderatrice della serata sarà SOFIA BONICALZI, professoressa associata presso il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università di Roma Tre, dove insegna Antropologia filosofica, Etica e scienze cognitive, Neuroetica, Questioni di filosofia morale. Gli intermezzi musicali dell’ultima serata saranno affidati al duo costituito da RODRIGO D’ERASMO, violinista, polistrumentista, compositore, arrangiatore e produttore di formazione classica, protagonista di numerose collaborazioni internazionali e dal 2008 legato agli Afterhours e ROBERTO ANGELINI, cantautore, musicista e produttore, con all’attivo numerosi album e numerose collaborazioni nel mondo musicale ma anche in ambito cinematografico e televisivo.   FILOSOFIE SOTTO LE STELLE, è un evento promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale – con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali – realizzato in collaborazione con l’Istituzione Biblioteche di Roma Capitale e con il Parco Archeologico del Colosseo. Con il contributo di Fondazione Roma. Partners: Acea e Engineering. Organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Coordinamento artistico di Fabrizio Arcuri.   Fonte Zètema Progetto Cultura Thu, 25 Jul 2024 13:27:58 +0000 Roma A Soverato rassegna di musica Jazz per tutto il mese di agosto https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32822-a-soverato-rassegna-di-musica-jazz-per-tutto-il-mese-di-agosto.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32822-a-soverato-rassegna-di-musica-jazz-per-tutto-il-mese-di-agosto.html L’associazione Officine Musicali Pitagora organizza il cartellone Jazz presso il  locale La Pecora Nera di Soverato. E’ stato presentato al pubblico calabrese il cartellone che prevede 4 appuntamenti di musica jazz, un risveglio culturale musicale per la città di Soverato e la Calabria tutta. Ci stiamo riferendo alla rassegna musicale denominata Open Jazz a Soverato. Il Direttore Artistico della Rassegna M°Francesco Miniaci ha rilasciato una sua dichiarazione: “… grande qualità del programma artistico, che ha potuto anche trovare un alleato perfetto nelle proposte culinarie del jazz locale La Pecora Nera di Soverato, gastronomia e buona musica vanno decisamente a braccetto e (come dimostrano le felici esperienze di locali jazz dislocati nelle varie città italiane. La rassegna Open Jazz quindi, ospiterà quattro appuntamenti dedicati al  Jazz, al Blues e al Latin. In cartellone venerdì 2 agosto il Pianista lametino Egidio Ventura Latin 4tet con Domenico Ammendola al clarinetto, Andrea Brissa al contrabbasso e Giovanni Caliò alla batteria, che omaggeranno il grande compositore brasiliano A.C.Jobim. Martedì 13 agosto grande appuntamento con il Blues , con la band cosentina, denominata Whitebread 69 4tet formata da Eugenio De Luca Voce e chitarra, Maurizio Baldino all’armonica, Corrado Mendicino Piano e Organo e Marco Sangermano alla batteria. Il martedì 20 agosto appuntamento con il pianista catanzarese Francesco Miniaci Jazz Trio , accompagnato da Andrea Brissa al contrabbasso e Maurizio Mirabelli alla batteria, il repertorio verterà su celebri colonne sonore di Morricone, Piccioni, Trovajoli, e altri rivisitate in chiave jazz. Chiuderà la rassegna il martedì 27 agosto con la presenza di una cantante calabrese Tiziana Bertuca Jazz 4tet , voce straordinaria, grande musicalità e capacità di interpretare i brani in modo personale e originale, usando tecniche come il vibrato, il glissando e il bending. La sua voce è capace di trasmettere sentimenti di gioia, tristezza, rabbia, dolore e speranza. La cantante sarà accompagnata da Francesco Miniaci al Piano, Andrea Brissa al contrabbasso e Maurizio Mirabelli alla batteria. Gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito, è gradita la prenotazione. Fri, 19 Jul 2024 06:46:41 +0000 Catanzaro Lo speciale "Trame" al Lamezia International Film Festival 2024 https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32820-lo-speciale-trame-al-lamezia-international-film-festival-2024.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32820-lo-speciale-trame-al-lamezia-international-film-festival-2024.html Trame Festival continua a stringere e rafforzare legami con le associazioni del territorio, creando una rete virtuosa sempre più ampia al fine di valorizzare il patrimonio culturale locale e diffondere le tematiche che le stanno a cuore. Questo impegno viene oggi ulteriormente consolidato grazie alla collaborazione con il Lamezia International Film Festival (LIFF) giunto alla sua undicesima edizione, che condivide con Trame la missione di promuovere l'arte, in tutte le sue forme, come strumento per innescare e stimolare una trasformazione sociale e culturale. Sono diversi anni che il festival, specifico sui temi e sui libri sulle mafie, si è aperto ai linguaggi del cinema, del teatro e dell’arte, accogliendo nel programma anche artisti, attori e musicisti, proiezioni, spettacoli, film, reading ed eventi musicali, ritenendoli fondamentali per la crescita culturale e per la diffusione della cultura della legalità. Nell’ambito di questa nuova collaborazione si colloca l’evento "Speciale Trame Festival” inserito nell’edizione 2024 di LIFF, in programma venerdì 19 luglio alle 19.30. Nel corso dell’incontro sarà proiettato il documentario “Semidei”, prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra per Palomar Mediawan, realizzato con il sostegno della Regione Calabria - Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari Opportunità e Fondazione Calabria Film Commission, in occasione delle celebrazioni dedicate al 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace, per la regia di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta. Scritto da Armando Maria Trotta, Giuseppe Smorto, Massimo Razzi e Fabio Mollo, Semidei ripercorre mezzo secolo di storia raccontando la vicenda dei due misteriosi guerrieri che riemersero dal mare di Riace nel 1972, dopo duemila anni trascorsi sott’acqua. L’appuntamento del 19 luglio, dedicato al tema della restituzione del patrimonio culturale, segue il nuovo filone, quello della valorizzazione dell’arte, inaugurato da Trame in occasione della tredicesima edizione del Festival dei libri sulle mafie. Il via è stato dato a giugno con il taglio nastro della mostra “Visioni Civiche - L'arte restituita. Dalle opere confiscate alle mafie al bene comune”, un inedito e ambizioso progetto curato dal professor Lorenzo Canova, e in collaborazione con l’Associazione MetaMorfosi, che dal 18 giugno al 28 luglio 2024 espone gratuitamente nel Museo Archeologico Lametino una selezione di quarantaquattro opere d’arte sequestrate alla criminalità organizzata in parte mai esposte prima. In occasione della mostra, in questi giorni è stato organizzato il convegno “L’arte recuperata l’arte restituita. Gli strumenti di tutela per i beni culturali” sul tema del recupero del patrimonio sottratto illecitamente, in cui si sono alternati gli interventi del presidente della Fondazione Trame ETS Nuccio Iovene, della direttrice del Museo Archeologico Lametino Simona Bruni, della presidente dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro Stefania Mancuso, del Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Capitano Giacomo Geloso. Il titolo scelto per l’ultima edizione del festival è stato “A futura memoria”, prendendo spunto dal lavoro di Leonardo Sciascia. Al centro della manifestazione il tema della memoria, appunto, il ricordo e le battaglie per la libertà con lo scopo di stimolare una riflessione e un dialogo per orientarsi nel futuro, con gli strumenti della conoscenza che la storia ci ha lasciato.  L’iniziativa è stata l’occasione per ricordare il centenario dell’omicidio di Giacomo Matteotti, per il quale è stata prevista una lectio magistralis sul tema della “memoria” in collaborazione con la Fondazione Treccani Cultura. Nell’occasione, la Fondazione Trame ha organizzato un evento sull’identità regionale, a cui ha partecipato il Professore all’Università della Calabria, Vito Teti, con un intervento sulla valorizzazione dell’identità regionale. Il festival si unirà alle iniziative per il centenario del poeta lametino Franco Costabile, un autore rimasto nella storia per le sue denunce sulla Calabria dell’epoca, oggi, purtroppo, ancora attuali.  Tematiche tutte, dall’arte alla memoria, alla valorizzazione dell’identità regionale, che si coniugano coerentemente con la proiezione del documentario sopracitato, “Semidei”, e con la mission perseguita da oltre un decennio dal Lamezia international Film Festival. Fri, 19 Jul 2024 06:40:02 +0000 Catanzaro Appropriatezza prescrittiva e spesa farmaceutica https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/scienza/32817-appropriatezza-prescrittiva-e-spesa-farmaceutica.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/scienza/32817-appropriatezza-prescrittiva-e-spesa-farmaceutica.html Si è svolto a Roma, al Hotel Nazionale il tavolo di confronto con le Istituzioni col tema: “Appropriatezza prescrittiva e corretta informazione fattori chiave Nella gestione del Dolore Cronico”. Uso inappropriato dei FANS: urgenza sanitaria e sociale: “Basta con le eccessive prescrizioni, l’automedicazione e il ricorso al Dr. Web”   Il report OSMED indica che l’inappropriatezza prescrittiva dei Fans è in costante e gravosa crescita per il Servizio Sanitario Nazionale, i Servizi Sanitari Regionali e per la salute, con potenziale rischio di importanti effetti collaterali. 9 volte su 10 sono prescritti in modo inappropriato al di fuori delle indicazioni di rimborsabilità del SSN (AIFA Nota 66) e a pazienti che potrebbero trarre lo stesso, o un migliore beneficio, da altri tipi di farmaci con minori rischi di effetti collaterali.   Il dolore lieve e moderato preoccupa circa 13 milioni di italiani, con costi economici stimati a 36,4 miliardi di euro, di cui 25,2 di costi indiretti. L’ultimo rapporto OSMED conferma il trend in aumento del consumo dei FANS, con un tasso di crescita del 20% nel 2022 rispetto al 2021. Nella scelta terapeutica di ricorrere a un FANS, andrebbe tenuto conto sia del profilo complessivo beneficio/rischio del farmaco, sia delle controindicazioni o fattori di rischio predisponenti l’insorgenza di effetti collaterali. Gli esperti segnalano un diffuso e inappropriato utilizzo di questi farmaci, nonostante le chiare indicazioni della Nota 66, con gravi rischi per la salute tra cui infarto, ictus, diabete, ipertensione, osteoporosi, glaucoma e cataratta. L'età relativamente giovane dei pazienti trattati, rispetto alle patologie previste dalla Nota che sono più comuni negli anziani, evidenzia ulteriormente l'uso improprio dei FANS, con conseguente aumento dei costi per il Servizio Sanitario Nazionale.   Inappropriatezza delle prescrizioni: dati allarmanti   Studi recenti condotti su una popolazione di oltre 9 milioni di assistiti hanno evidenziato un elevato uso inappropriato e fuori indicazione dei FANS. Le patologie indicate nella Nota 66 (Artropatie su base connettivitica; osteoartrosi in fase algica o infiammatoria; dolore neoplastico; attacco acuto di gotta) colpiscono più frequentemente pazienti anziani (75-84 anni), ma un terzo dei pazienti analizzati aveva un’età inferiore ai 54 anni, indicando un uso inappropriato dei FANS. Inoltre, la bassa percentuale di pazienti con patologie reumatiche (0,1-1,0%) e oncologiche (11,9%) previste dalla Nota suggerisce che i FANS vengono spesso prescritti per indicazioni non rimborsabili, contravvenendo alle linee guida della Nota 66. Un ulteriore problema riscontrato è la prescrizione di ibuprofene ad alti dosaggi, spesso al di fuori delle raccomandazioni. È noto alla comunità scientifica che la gran parte dei FANS orali possono causare gravi effetti indesiderati a livello del tratto gastrointestinale alto. In tale contesto, la medicina generale riveste un ruolo fondamentale nella prescrizione appropriata dei farmaci (il paracetamolo risulta la prima scelta nella gestione del dolore lieve e moderato in assenza di stato infiammatorio). Sulla base di queste evidenze, Motore Sanità, con il contributo incondizionato di Angelini Pharma, ha promosso dei tavoli regionali di confronto tra esperti e istituzioni su appropriatezza prescrittiva e corretta informazione, fattori chiave nella gestione del dolore cronico. Gli incontri, che si sono svolti in Campania, Marche, Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia, Toscana e Sicilia, hanno portato a definire una roadmap per migliorare l’appropriatezza prescrittiva basata su tre punti: centralità del MMG nella definizione della terapia, attivazione del monitoraggio delle prescrizioni soggette alla Nota 66, lotta alle fake news e all’autocura.   1. Centralità del MMG nella definizione della terapia   “L’obiettivo è trasformare le informazioni al paziente in atto medico: i medici organizzati nelle AFT sono in grado di migliorare le performance di cura, di effettuare esami diagnostici di primo livello sul paziente e di considerare con cognizione di causa opzioni terapeutiche mirate e con minori effetti collaterali anche nel dolore cronico, capaci di tenere conto della storia clinica del paziente e delle sue comorbilità e dunque centrate sulla precipua natura del dolore e sulla situazione clinica del paziente”, hanno sostenuto Giovanni de Maria e Nicola Calabrese, dirigenti FIMMG Puglia. “La presa in carico del paziente affetto da dolore cronico - aggiunge Luigi Sparano, segretario della Fimmg di Napoli - deve avere come principale riferimento il medico di medicina generale, fulcro del team multidisciplinare di cura anche nell’ambito delle articolazioni aggregative dei gruppi di medici attivi in ciascun quartiere (AFT)”.   “La medicina generale - sottolinea Roberto Venesia, Segretario FIMMG Piemonte, Responsabile nazionale area Farmaco Fimmg e membro esperto della Cabina di Regia Piano Nazionale Cronicità - può contribuire efficacemente a garantire l’appropriatezza delle cure del dolore cronico passando da un’assistenza “reattiva” a un’assistenza “proattiva”, attraverso l’adozione di nuovi approcci assistenziali, professionali e organizzativi, come le AFT previste dal recentissimo accordo regionale. L’utilizzo di sistemi informativi evoluti, che possano supportare il medico nelle attività assistenziali, l’adeguata e costante formazione e la creazione dei team multiprofessionali che puntano al miglioramento continuo (gestione integrata) con una chiara condivisione dei ruoli e del lavoro tra medico di medicina generale e specialista, sono le basi sulle quali fondare la centralità e insostituibilità del medico di famiglia nella gestione del dolore cronico lieve e moderato”.   2. Attivazione monitoraggio delle prescrizioni soggette alla Nota 66   “Il problema dell’inappropriatezza prescrittiva dei farmaci contro il dolore cronico lieve e moderato e dell’iperconsumo di farmaci quali FANS e oppioidi non indicati specificamente per questo tipo di dolore è un’emergenza non solo della regione Piemonte, ma nazionale”, ha detto Carla Rolle, Direttore dell’Assistenza farmaceutica territoriale dell’ASL Città di Torino. “In questi casi si deve avere una governance integrata tra direttori di distretto e medici della medicina generale per definire corrette terapie antalgiche, per evitare che il medico di famiglia si senta solo nell’affrontare questa situazione. Formazione ai medici di famiglia e specialisti e il monitoraggio delle prescrizioni farmaceutiche sono gli strumenti per affrontare l’inappropriatezza prescrittiva e l’iperconsumo di FANS”. “La nostra ASL - continua Mariano Fusco, responsabile dipartimento farmaceutico ASL Napoli 2 Nord - affianca i medici per formare e informare con feedback puntuali capaci di correggere il tiro rispetto alle linee guida tracciate in questo, come in altri settori della pratica clinica quotidiana. Da un nostro monitoraggio nel 2023 sappiamo che delle 50 mila confezioni di FANS prescritte, in 9 casi su 10, si è trattato di prescrizioni inappropriate fatte al di fuori delle regole di rimborsabilità definite dalla Nota 66. Se poi consideriamo che complessivamente sono state erogate 500 mila confezioni con una prevalenza di acquisto diretto spesso in automedicazione del paziente senza consultare un medico, il dato dell’inappropriatezza risulterebbe ancora più elevato”. “Ogni anno - enfatizza Fulvio Ferrante, Direttore del Dipartimento della Diagnostica e Assistenza Farmaceutica dell'ASL Frosinone - la Regione Lazio individua specifici ambiti su cui operare la revisione delle prescrizioni, attraverso l'uso di indicatori di appropriatezza. Si auspica per il futuro un'integrazione sempre più efficiente tra ospedale e territorio, con l'obiettivo di seguire il paziente in tutte le fasi della malattia. Questo permetterebbe di orientare il paziente in un percorso diagnostico-terapeutico univoco e condiviso, garantendo una sensazione di protezione e tutela. Inoltre, questo approccio mira a una corretta allocazione delle risorse e al controllo della spesa farmaceutica. È essenziale migliorare e facilitare la comunicazione tra i diversi livelli assistenziali all'interno delle aziende sanitarie: medici di medicina generale, direzioni di distretto, direzioni dei presidi, medici ospedalieri, specialisti e farmacisti ospedalieri e territoriali. Questo approccio mira a migliorare la qualità delle prescrizioni mediche”.   3. Lotta alle fake news e all’autocura   Secondo Andrea Giacomelli, Presidente Federfarma Regione Toscana, spesso si identifica la terapia del dolore con le cure palliative a favore di malati terminali, mentre il dolore cronico è un problema ampiamente diffuso e sottovalutato che va affrontato in tutti gli ambiti e in tutti i percorsi di cura. “Nel dialogo con i pazienti e i loro familiari - spiega - si verifica che spesso si ricorre ad un 'fai da te' nella terapia del dolore, che induce ad associare ai farmaci prescritti dal medico, anche FANS ed altri dolorifici di libera vendita oltre che a integratori vari. Per contribuire a superare le criticità le farmacie sul territorio possono partecipare a campagne di informazione sul tema del dolore e delle relative terapie, partecipare a programmi di assistenza domiciliare, preparare dosaggi personalizzati, partecipare ad iniziative strutturate di dialogo e scambio di informazioni con i medici di medicina generale e gli specialisti”.   “I giovani spesso hanno comportamenti pericolosi - conclude Mirene Anna Luciani, Vice Segretario FIMMG Regione Toscana -ricercando sovente risposte nei social media o presso gli amici, per dolori a carico del rachide cervicale o lombosacrale, in altri casi dolori legati a coliche gastrointestinali, oppure odinofagie per faringiti di origine virale, e dolori legati al sovraccarico fisico o a microtraumi in ambito sportivo e cefalee. I principali errori sono curarsi da soli per tipologie di dolore mai insorte in precedenza, chiedere consigli ad amici, vicini e parenti non medici, informarsi attraverso fonti non autorevoli, abusare di farmaci antinfiammatori, o accedere impropriamente al pronto soccorso oppure a visite specialistiche sin dai primi sintomi. È importante, invece, che le persone consultino il proprio medico di fiducia, che le visiterà ed imposterà il corretto iter diagnostico/terapeutico. Il medico, inoltre, conoscendo bene le patologie dalle quali i suoi assistiti sono affetti, le loro intolleranze/allergie e le loro comorbidità, potrà prescrivere la corretta terapia antidolorifica, ma anche approfondire, se necessario, per ricercare la causa del dolore”.     Thu, 18 Jul 2024 15:24:15 +0000 Scienza Lo stilista Miglionico ospite del grande evento di moda “Ensemble” https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/spettacolo/32812-lo-stilista-miglionico-ospite-del-grande-evento-di-moda-ensemble.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/spettacolo/32812-lo-stilista-miglionico-ospite-del-grande-evento-di-moda-ensemble.html Lo stilista Michele Miglionico in occasione della seconda edizione del Grande Evento dedicato all’Alta Moda Italiana “Ensemble” presenta la sua nuova collezione di Alta Moda autunno-inverno 2024/25. L’iniziativa promossa da Alessandro Onorato, Assessore alla Moda, ai Grandi Eventi, al Turismo e allo Sport di Roma Capitale e da Roberta Angelilli, Vicepresidente – Assessore Sviluppo Economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internalizzazione della Regione Lazio ha visto protagoniste nove prestigiose maison dell’Alta Moda Italiana: Michele Miglionico, Gattinoni, Camillo Bona, Franco Ciambella, Nino Lettieri, Gianni Molaro, Sabrina Persechino, Jamal Taslaq e Gian Paolo Zuccarello.  La serata è stata presentata da Eleonora Daniele, volto noto di rai1, ed ha visto la partecipazione di Patty Pravo come ospite d’onore.  In passerella lo stilista Michele Miglionico ha presentato una collezione che ricerca l’essenziale attraverso un riassunto di simboli alchemici, formule magiche, piccoli incantesimi dove d’improvviso l’invisibile appare visibile. Questi elementi, narrati da Ernesto de Martino nell’immediato dopoguerra italiano, hanno caratterizzato la tradizione popolare dove la superstizione fu presente nella vita contadina lucana con i suoi riti propiziatori. In tutto 10 pezzi dai volumi semplici e rigorosamente Couture che si dividono tra giorno, cocktail e sera. I volumi sono ben calibrati secondo sapienti tagli sartoriali. Gli orli delle gonne sono sotto il ginocchio quasi midi, I caban sono ampi e doppiati in croccante taffetas mentre per la sera mussole e georgette di seta sono abbinate al lurex color oro. L’utilizzo del pizzo di lana, realizzato con antichi telai da sapienti mani di artigiani locali evidenziano tutta l’intensità della terra lucana. Particolare attenzione è stata data alla lavorazione “double” Una collezione che coniuga i codici stilistici dello stilista con l’estetica e la tradizione del costume del territorio lucano.  L’immagine delle modelle è stata curata da Sergio Valente per l’hairstyling e da Simone Belli per il make-up, mentre la regia è stata affidata alla Mazzini Eventi Production, le relazioni istituzionali ad Antonio Falanga & Grazia Marino (Spazio Margutta) e l’ufficio stampa ad Barbara Manto & Partners.   Wed, 17 Jul 2024 08:37:01 +0000 Moda e spettacolo Presentazione del rapporto “Diario di bordo” a Corigliano-Rossano (CS) https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32811-presentazione-del-rapporto-a-corigliano-rossano-cs.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32811-presentazione-del-rapporto-a-corigliano-rossano-cs.html Nell’ultima relazione della Direzione Investigativa Antimafia (DIA), riguardante il primo semestre del 2023, si conferma per la ‘ndrangheta il ruolo baricentrico del porto di Gioia Tauro come punto privilegiato d’ingresso per il traffico internazionale degli stupefacenti. “Uno scalo chiave per i corridoi intercontinentali” come evidenziato nell’ambito del G7 del Commercio che si sta tenendo, in queste ore, nella nostra regione. Da tempo, infatti, fonti istituzionali, inchieste, documenti segnalano la presenza negli scali italiani ed europei di gruppi criminali che svolgono attività sia nell’economia legale, sia nei mercati illeciti, in particolare nel traffico di stupefacenti. Per approfondire il tema Libera ha realizzato il rapporto “Diario di Bordo. Storie, dati e meccanismi delle proiezioni criminali nei porti italiani”, curato da Marco Antonelli, Francesca Rispoli e Giuseppe Ruggiero. Il lavoro realizzato da Libera, che rappresenta la prima ricerca sul tema a livello nazionale, ha come obiettivo quello di realizzare una fotografia delle modalità e degli andamenti con cui i fenomeni criminali si manifestano in ambito portuale con una particolare attenzione al caso italiano e al ruolo delle organizzazione mafiose. Da quanto emerge dal rapporto, l’interesse della criminalità organizzata non riguarda solo l’importante hub di Gioia Tauro ma anche alcuni porti minori calabresi, come quello di Corigliano Calabro. Dopo le precedenti presentazioni del rapporto, avvenuto, negli scorsi mesi, a Gioia Tauro e Pizzo Calabro, la prossima si terrà, sabato 20 luglio, proprio a Corigliano-Rossano alle ore 18.30 presso la sede dell’associazione “Mondiversi”. L’iniziativa, dopo i saluti istituzionali di Flavio Stasi, Sindaco di Corigliano-Rossano, e Francesco Esposito, Comandante del Porto di Corigliano Calabro, prevede l’introduzione di Giuseppe Borrello, Referente regionale di Libera Calabria, e il dialogo tra Luigi Leotta, Presidente federazione nazionale “Stella Maris, e Marco Antonelli, coautore del rapporto. Wed, 17 Jul 2024 08:34:07 +0000 Cosenza La Scuola di Nuove Tecnologie dell’Aba Catanzaro protagonista a Videocittà https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32795-la-scuola-di-nuove-tecnologie-dell-aba-catanzaro-protagonista-a-videocitta.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32795-la-scuola-di-nuove-tecnologie-dell-aba-catanzaro-protagonista-a-videocitta.html Roma e il suo Complesso del Gazometro hanno accolto la Scuola di Nuove Tecnologie dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro per l’edizione 2024 di “Videocittà”. Non solo un festival, ma un vero e proprio palcoscenico aperto e un osservatorio audiovisivo aperto e innovativo capace di scoprire e far conoscere le realtà trasformative delle immagini in movimento e di promuovere l’eccellenza della filiera produttiva e occupazionale dell’audiovisivo.  Un contesto in cui la Scuola di Nuove Tecnologie, guidata dal docente Aba Maurizio Lucchini, si è immersa per il secondo anno consecutivo in un contesto di alto profilo fornendo agli studenti della Scuola una preziosa occasione di confronto e approfondimento a diretto contatto con i principali protagonisti del settore videoludico e digitale. Come già avvenuto lo scorso anno, la Scuola ha portato in esposizione le applicazioni videoludiche sviluppate nel corso dell’anno accademico, assieme a installazioni interattive ed esperimenti legati a un uso non convenzionale degli strumenti tecnologici. Un'esperienza che ha permesso agli studenti di mettere in pratica le loro competenze e di confrontarsi con il pubblico in modo diretto e coinvolgente. Inoltre, quest’anno, i partecipanti al festival hanno avuto la possibilità di calarsi in città virtuali tridimensionali, analizzare riproposizioni di giochi classici in versione moderna, testare in anteprima alcuni prodotti videoludici, rilasciati dagli studenti in prossimità dell’evento, mentre lo sviluppatore Gianmichele Crocco, studente al primo anno del corso di laurea in Computer Games dell’Accademia, scriveva il codice di un nuovo videogioco, in tempo reale, tra i passanti. Lo stand ha ospitato anche la videoinstallazione dell’artista Rachele Ricci, iscritta al secondo anno del corso di Game Design: un enorme schermo attirava i curiosi con la promessa di un’esperienza interattiva, ma al loro avvicinarsi in posa per una foto ricordo, trasformava l’immagine ripresa in un cruento – e purtroppo attuale – scenario di guerra. Un’opera pensata per portare nella tranquilla quotidianità di ognuno di noi una riflessione profonda sul valore della vita e sulla sua caducità. Un monito a non sottovalutare la gravità dei conflitti e a non dimenticare le sofferenze che ne derivano.  «Il nostro obiettivo non era semplicemente quello di esporre dei lavori già fatti – ha spiegato Lucchini - ma di mostrare al pubblico il processo creativo che sta dietro alla realizzazione di un videogioco, di un'installazione interattiva o di un'applicazione. Un modo per valorizzare il lavoro, la creatività e per sottolineare l'importanza della sperimentazione e dell'innovazione nel campo del digitale. La partecipazione a Videocittà conferma l'impegno della Scuola di Nuove Tecnologie dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro nel formare artisti e professionisti in grado di inserirsi con successo nel mondo del lavoro, sempre più attento all'innovazione e alla sperimentazione».  Videocittà è stata l’occasione per presentare anche i nuovi piani di studio della Scuola e l’innovativo Master accademico di I livello l’Arte in “Gaming strategia di valorizzazione delle aree archeologiche e delle collezioni museali”, che si propone di formare competenze tecniche ed espressive altamente qualificate, legate sia alla figura professionale di storico dell’arte che a quella programmatore e sviluppatore di videogiochi, creando un professionista in grado di progettare scrivere e realizzare proposte di valorizzazione di aree archeologiche e collezioni museali.  Ad accompagnare gli studenti nella tre giorni di Videocittà, oltre al coordinatore della Scuola, anche i docenti Sonia Golemme (Linguaggi e Tecniche dell'audiovisivo), Tommaso Palaia (Sistemi interattivi), Giacomo Costa (Progettazione multimediale) e Simona Gavioli (Storia dell'arte). Entusiasta il direttore dell’Accademia, Virgilio Piccari: «C’è un grande fermento attorno al mondo del gaming e delle nuove tecnologie applicate all’arte. L’Accademia ha scelto di assecondare questa attenzione offrendo dei corsi specifici che sono capaci di intercettare il desiderio dei giovani calabresi – e non solo – di formare le proprie competenze in questo segmento in cui le prospettive professionali sono straordinarie».   Wed, 10 Jul 2024 08:54:07 +0000 Catanzaro ll Fair Play fa tappa al Meeting Internazionale “Sport e Solidarietà” https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/sport/32794-ll-fair-play-fa-tappa-al-meeting-internazionale-sport-e-solidarieta.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/sport/32794-ll-fair-play-fa-tappa-al-meeting-internazionale-sport-e-solidarieta.html Solidarietà alla vigilia dei Giochi di Parigi possa contribuire a sostanziare l’appello per la Tregua Olimpica e il diritto allo sport per tutti», conclude il Presidente, sottolineando l’alto valore di questa manifestazione. Il grande popolo degli appassionati di atletica leggera si gusterà nel complesso una manifestazione di elevato profilo tecnico, con nomi dal panorama internazionale. Al Meeting lignanese tornerà, come ormai da splendida e quasi ventennale abitudine, la Nazionale Giamaicana’. La NAF, che svolge il ruolo di tutor dei giamaicani, grazie al gemellaggio con la Federazione caraibica, offrirà al pubblico del Teghil l’opportunità di osservare da vicino diversi atleti del Team mondiale guidato dalla  pluri campionessa mondiale e olimpica della velocità Shericka Williams e da Kishane Thompson numero uno al mondo quest'anno, pronti poi a volare a Parigi per le imminenti Olimpiadi. Sono oltre 120 gli atleti attesi al 35° Meeting di Lignano, in rappresentanza di oltre trenta Paesi del mondo. Nel 2023 il Meeting si è classificato 5° al mondo nel Ranking della Federazione Mondiale della Serie Challenger e 47° in tutto il Tour dei Meetings di Atletica al mondo in una classifica di 992 eventi. Nelle diverse specialità sono già tanti gli atleti top che hanno confermato la loro presenza, e l’adesione è ancora in corso. Qualche nome tra i tanti che già hanno aderito: oltre ai giamaicani,  Samuele Ceccarelli e Luke Bezzina (100 metri maschili), Candace Hill (100 metri femminili), Giorgia Bellinazzi, Aurora Berton. E poi ancora, Ama Pipi (400 metri femminili), Alexandra Bell  e Sophie O’Sullivan (800 metri femminili), James Preston (800 metri maschili), Giada Carmassi (100 ostacoli). Meeting Lignano fa rima anche con Memorial Ottavio Missoni (400 ostacoli maschili). Quest’anno, i favori del pronostico vanno allo sloveno Matic Ian Gucek, vicecampione del mondo a livello under 20. Altri nomi protagonisti: Ivana Španović (salto in lungo femminile) ed occhi puntati anche sulla lunghista Tiffany Flynn;  Zane Weir e Roger Steen (lancio del peso). Dentro il Meeting, infine, importanza sempre vitale assume l’inclusione sociale. In anteprima alle stelle dell’atletica mondiale, lo stadio Teghil ospiterà il Meeting regionale FVG e regioni limitrofe, riservato alle categorie giovanili, promozionali e master. Almeno 500 atleti daranno vita a una bellissima festa di sport e confronto generazionale tra i giovani e meno giovani tesserati del territorio del NordEst italiano, per scaldare l’atmosfera in vista dell’inizio delle gare delle stelle. Quest’anno si celebrerà perfino la Guardia di Finanza, che  compie il suo 250° anniversario della sua fondazione, e che nel corso dell’evento sarà presente allo Stadio Teghil organizzando la “Staffetta del Grifone”. Il Meeting Lignano avrà la copertura televisiva assicurata da Rai Sport e sarà trasmesso in diretta streaming sulla piattaforma Atletica TV. Questo e molto altro, per un evento da non perdere.   Tue, 09 Jul 2024 15:02:25 +0000 Sport 40 giovani a scuola di sostenibilità alle Egadi per la Summer school https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/trapani/32792-40-giovani-a-scuola-di-sostenibilita-alle-egadi-per-la-summer-school.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/trapani/32792-40-giovani-a-scuola-di-sostenibilita-alle-egadi-per-la-summer-school.html Quaranta giovani siciliani a scuola d’ambiente nell’area marina protetta più grande d’Europa. Ha preso il via, nell’arcipelago delle isole Egadi, la Summer School, un programma di educazione ambientale che si propone di formare i ragazzi sui temi della tutela dell’ambiente, la salvaguardia dei mari, i cambiamenti climatici, le politiche di sviluppo sostenibile e le nuove tecnologie che consentono di ridurre l’impatto dell’uomo sul pianeta. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Solemar Eventi, è svolta in collaborazione con il National Geographic, il Comune di Favignana-Isole Egadi, l’Area marina protetta “Isole Egadi” e il contributo di Bolton Group-Rio Mare che illustrerà ai ragazzi i suoi progetti per la pesca sostenibile. Fino a domenica 14 luglio i ragazzi parteciperanno a lezioni mattutine e conosceranno tutte le isole dell’arcipelago attraverso escursioni via terra e via mare. Parteciperanno ad attività di ricerca condotte da esperti ed operatori del settore ambientale e dagli Explorer del National Geographic Giovanni Chimienti, Marta Musso, Davide Brunetti e Martina Capriotti, biologi marini. La Summer School fa parte del programma collaterale del Marettimo Italian Film Fest, il festival dedicato al cinema made in Italy, la cui quinta edizione si svolgerà sulla più selvaggia delle Egadi dal 16 al 20 luglio 2024. Lunedì 15 luglio un preview di attività con il talk, alle ore 19, “L’olio, sapore e cuore mediterraneo” a cura dell’Associazione nazionale Città dell’Olio Sicilia occidentale e, alle ore 21.30, con la presentazione e la proiezione del film “Un’estate a Favignana” di Carlo Sironi, girato interamente nell’isola madre delle Egadi. Per cinque giorni Marettimo accoglierà alcuni dei maggiori protagonisti del cinema italiano con un ricco programma di proiezioni a cielo aperto, incontri e dibattiti, degustazioni e spettacoli. L’appuntamento è organizzato dall’Associazione culturale SoleMar-Eventi con il contributo dell’assessorato al turismo della Regione Siciliana e del Ministero della cultura. Sui palchi di Scalo nuovo e Scalo di mezzo ogni sera andranno in scena documentari, film e cortometraggi usciti nelle sale cinematografiche nell’ultimo anno. Al tramonto del sole, concerti e spettacoli gratuiti. Cuore dell’evento sarà come sempre il Premio Stella Maris, assegnato alle fiction di maggior successo, agli attori più noti, ai personaggi dell’anno, alla carriera. Tra gli ospiti attesi, Giancarlo Giannini, Giuseppe Zeno, Anna Safroncik, e altre personalità di spicco nel panorama dell’intrattenimento internazionale. Per completare la festa, tanti momenti dedicati all’approfondimento, allo spettacolo e all’enogastronomia siciliana con un focus sul food e sulle eccellenze delle isole Egadi. Presentatori d’eccezione Pierluigi Diaco, Alessio Orsingher, Giordano Bruno Guerri e Gabriella Carlucci.   Tue, 09 Jul 2024 09:01:33 +0000 Trapani Stubb, l’Italia ha un posto di riguardo https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/politica/32783-stubb-l-italia-ha-un-posto-di-riguardo.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/politica/32783-stubb-l-italia-ha-un-posto-di-riguardo.html Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale, in visita ufficiale, il Presidente della Repubblica di Finlandia, Alexander Stubb, intrattenendolo successivamente a colazione. Stubb era accompagnato da una delegazione del suo paese, con l’ambasciatore in Italia, Matti Lassila. Era presente all'incontro il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri - Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani. Si tratta della prima visita ufficiale di Stubb in Italia nel suo ruolo di Presidente della Repubblica finlandese ma lo stesso Stubb, negli indirizzi di saluto a Mattarella ha ricordato la sua familiarità con l’Italia, ed in particolare Firenze, ove aveva un prestigioso incarico nell’ambito dell’Istituto Europeo. Come ha ricordato arche Mattarella, citando la partecipazione di Stubb, lo scorso febbraio, and un convegno a Firenze in onore dello scomparso Premio Nobel per la pace, Martti Ahtisaari. Nel pomeriggio, il Presidente Stubb è stato ricevuto a Palazzo Chigi dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.  Nel corso dei colloqui è stata sottolineata la situazione della sicurezza in Europa e l'imminente vertice della NATO. “L’Italia è per molti versi un fattore chiave nella sicurezza e nella politica europea”, ha dichiarato, tra l’altro, Stubb. I colloqui hanno permesso di confermare le profonde sinergie tra Italia e Finlandia nel comune quadro UE e NATO. Sono state ripercorse le opportunità di rafforzamento delle relazioni economiche e della cooperazione in ambito sicurezza e difesa, ma anche sui principali temi dell’agenda internazionale ed europea, inclusa la gestione della migrazione irregolare. L’incontro ha costituito, inoltre, un’occasione di confronto in vista del Vertice NATO di Washington, confermando l’importanza di proseguire nel sostegno all’Ucraina e di perseguire un approccio a tutto campo in relazione alla sicurezza euro-atlantica. Al centro dei colloqui anche uno scambio sulle principali dinamiche politiche e strategiche in corso, e sull’importanza di promuovere un modello di sviluppo e cooperazione da pari a pari verso il continente africano, nello spirito del Piano Mattei. Il programma della visita del 3 e 4 luglio ha incluso, inoltre, un incontro con il mondo imprenditoriale ed una discussione in una tavola rotonda sulla politica estera e di sicurezza presso l’Istituto Affari Internazionali, con la partecipazione. della direttrice, Nathalie Tocci e del Presidente Ferdinando Nelli Feroci, alla presenza di alcuni esperti, ricercatori e soci collettivi dell’Istituto. Al centro del dibattito alcuni importanti temi di attualità per l’Europa, come la guerra di aggressione della Russia in Ucraina e le sfide alla sicurezza nel nostro continente. "L'Ucraina sta combattendo anche la nostra guerra e alla fine diventerà un membro dell'Ue e della Nato", ha affermato Stubb. "La posizione della Cina in Russia è così forte che basterebbe una telefonata di Xi Jinping per fermare la guerra", ha aggiunto. Nelle parole di Stubb "l’Italia ha un posto speciale nel mio cuore. Gli anni a Firenze mi hanno insegnato a conoscere la cultura e le persone italiane. Ecco perché è stato particolarmente bello tornare qui per rappresentare la Finlandia come Presidente della Repubblica. Grazie Italia!" Fri, 05 Jul 2024 06:42:19 +0000 Politica Taormina Film Festival: Cariddi d’oro alla carriera a un produttore italiano https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/32782-taormina-film-festival-cariddi-d-oro-alla-carriera-a-un-produttore-italiano.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/32782-taormina-film-festival-cariddi-d-oro-alla-carriera-a-un-produttore-italiano.html Due affermate personalità del cinema italiano occuperanno una posizione importante all’interno della 70ma edizione del Taormina Film Festival. Ester Pantano, attrice, autrice e cantante, sarà la madrina della 70ma edizione del Taormina Film Festival. Dopo la serata evento dei Nastri d’argento il 12 luglio, l’attrice catanese sarà sul palco per la Serata inaugurale dei Gala al Teatro Antico sabato 13 luglio e accompagnerà la cerimonia di chiusura del 19 luglio. Uno fra i più importanti e visionari produttori italiani, Carlo Degli Esposti, fondatore di Palomar, riceverà il Cariddi d’oro alla carriera per l’eccellenza nella produzione cinematografica e televisiva, un premio che per la prima volta viene assegnato a un produttore italiano. Attivo in Sicilia sin dal 2006 (la sua prima produzione sull’isola è Oltre Selinunte di Salvo Cuccia), Carlo Degli Esposti ha saputo, come nessun altro prima di lui, in particolare grazie al successo delle serie Il commissario Montalbano, Maltese, Il romanzo del commissario Vanina, Un vicequestore a Catania e Màkari, valorizzare il territorio, scoprire talenti locali e diffondere l’immagine della Sicilia a livello internazionale. La sera di domenica 14 luglio sul palco del Teatro Antico il grande produttore riceverà il premio, accanto a lui Ester Pantano, interprete della fortunata serie Màkari. Degli Esposti sarà inoltre protagonista di una Lezione di Cinema sulla sua carriera e sul rapporto fra film/serie e valorizzazione del territorio, che prenderà la forma di una conversazione fra il produttore, l’Assessore Amata, il critico cinematografico Enrico Magrelli e il direttore del TFF Marco Müller, che si terrà Il 15 luglio alle ore 13.00 nella Sala 2 del Palazzo dei congressi. Dopo il Centro Sperimentale di Cinematografia, e l’esordio sul grande schermo nel 2018 in Notti magiche di Paolo Virzì, Ester Pantano studia a New York, Los Angeles e Londra. Al successo e all’immediata popolarità della versatile artista catanese contribuiscono alcune serie televisive molto amate: prima fra tutti Màkari, prodotta da Palomar in collaborazione con Rai Fiction, di cui è protagonista per tutte e tre le stagioni – e anche autrice del testo e interprete della canzone sigla della terza stagione. E poi sempre su Rai Uno Imma Tataranni - Sostituto procuratore, Love Club su Amazon Prime e I leoni di Sicilia (Nastro d’Argento Grandi Serie 2024 come miglior serie drama). Ne I leoni Ester interpreta Giuseppina Saffiotti Florio e per la serie ha composto e cantato la Ninna Nanna.  Ha recentemente scritto il suo primo spettacolo con accompagnamento orchestrale, che debutterà a breve per la sua regia e racconta una storia (in quattro lingue diverse) di emancipazione e impegno sociale attraverso l’arte di diverse cantanti donne. Il produttore Carlo Degli Esposti fonda a Roma nel 1986 Palomar una delle più prestigiose e longeve case di produzione italiane, protagonista della scena cinetelevisiva contemporanea. Prestigiose sono le sue produzioni cinematografiche: fra i più recenti successi, basterebbe citare Palazzina Laf di Michele Riondino (trionfatore ai recenti Nastri d’argento con ben 5 premi,oltre a3 David di Donatello), Cento domeniche, di Antonio Albanese. Senza dimenticare alcuni titoli importanti degli anni precedenti, come i film di Mario Martone (tra cui il premiatissimo Il giovane favoloso) oppure La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi (Orso d’argento per la Migliore Sceneggiatura alla Berlinale 2019), Volevo nascondermi di Giorgio Diritti (Orso d’argento a Elio Germano come Migliore Attore alla Berlinale 2020, Nastro dell’anno 2020 e ben 7 David di Donatello tra cui quello per il Miglior Film e il Migliore Attore Protagonista), La vita davanti a sé di Edoardo Ponti con Sophia Loren con cui ha ottenuto un Golden Globe e una candidatura agli Academy Awards Nell’ambito parallelo delle serie per la televisione, è stata di Palomar la scelta geniale di adattare per il piccolo schermo Il commissario Montalbano, fenomeno mondiale tratto dai romanzi di Andrea Camilleri e venduto in oltre 70 Paesi. A seguire, due serie che hanno anch’esse rappresentato un clamoroso modello virtuoso di  cineturismo per la nostra isola, Vanina – Un vicequestore a Catania di Davide Marengo (con Giusy Buscemi nel ruolo della protagonista eponima) e Màkari di Michele Soavi, Monica Vullo e Riccardo Mosca - con Ester Pantano nel ruolo della protagonista femminile. Senza dimenticare, altre serie premiate come Call My Agent - Italia di Luca Ribuoli, Studio Battaglia di Simone Spada, il fenomeno Braccialetti rossi di Giacomo Campiotti, Monterossi di Roan Johnson dai romanzi di Alessandro Robecchi. E infine I delitti del Bar Lume di Roan Johnson e Milena Cocozza, dai romanzi di Marco Malvaldi,  e il successo internazionale (è stato venduto in 132 paesi) de Il nome della rosa, con John Turturro e Rupert Everett, adattamento dell’acclamato bestseller di Umberto Eco per la regia di Giacomo Battiato. Una carriera di successo per Palomar che negli anni ha raccolto un ricchissimo palmarès che  comprende 1 Golden Globe, 1 nomination agli Oscar, 2 Orsi d’argento, 25 Nastri d’Argento fra film e serie, oltre 30 David di Donatello e 5 Globi d’oro. Fri, 05 Jul 2024 06:40:22 +0000 Messina Conclusa la seconda edizione del Gran Festival della Pizza di Casali del Manco https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32780-conclusa-la-seconda-edizione-del-gran-festival-della-pizza-di-casali-del-manco.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32780-conclusa-la-seconda-edizione-del-gran-festival-della-pizza-di-casali-del-manco.html Sono stati i fuochi d’artificio e la musica da discoteca a chiudere ieri sera la seconda edizione del Gran Festival della Pizza di Casali del Manco. A dispetto della “giovane età”, la kermesse è già una piacevolissima e gustosissima consuetudine. Migliaia di persone hanno affollato il “Villaggio” realizzato nello stadio comunale di Spezzano Piccolo. Un pubblico entusiasta che per tutti i quattro giorni di sapori e di festa ha seguito con passione gli eventi che si sono succeduti. I 10 forni e i gli stand allestiti hanno esaltato la Pizza in tutte le sue declinazioni dalle più tradizionali alle più innovative. Anche il forno dedicato esclusivamente alle pizze gluten free è stata un’idea molto azzeccata.  Capitolo a parte merita la musica che ha accompagnato meravigliosamente sua maestà la pizza. Sul palco del Villaggio si sono esibite tante band che hanno scatenato il pubblico e accontentato tutti i gusti… dalla etno-folk di Roberto Bozzo, alle cover band di Renato Zero e Umberto Tozzi, fino alle quattro bravissime ragazze di Le note di libertà e al tributo alla musica italiana dell’ultima serata.  L’animazione per bambini e il laboratorio “Le fasi della Pizza” hanno aperto lo scrigno dei segreti per la realizzazione di una pizza davvero unica. Grande interesse e partecipazione, hanno suscitato anche il talk show, “Costruiamo il futuro. Prospettiva di una società inclusiva”, un tema quanto mai alla ribalta delle cronache politiche e sociali, che ha registrato gli interventi delle associazioni e istituzioni locali.  EVENTO COME PROMOZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO La seconda edizione del Gran Festival della Pizza ha inteso coinvolgere le istituzioni locali perché l’evento rappresenti anche un volano per la promozione e lo sviluppo del territorio. Associazioni del territorio, amministrazione comunale, Gal Sila,  Arsac hanno lavorato in sinergia ed evidenziato strategie e progetti, volti a valorizzare le risorse locali, stimolare il turismo e promuovere l’economia locale attraverso la kermesse. L’idea è stata quella di raccontare, attraverso quattro giorni di festa, sapori e musica, la cultura della pizza coinvolgendo gli operatori del settore alimentare, della ristorazione e del turismo.  Il Gran Festival della Pizza di Casali del Manco, organizzato dall’associazione Enjoy e dal suo presidente Domenico Smarra e da Publiepa di Pino De Rose, dunque chiude con un bilancio davvero positivo la sua seconda edizione. Un successo che ripete e migliora quello della prima edizione e colloca la manifestazione nel novero dei grandi classici dell’estate!     Fri, 05 Jul 2024 06:35:42 +0000 Cosenza A Santa Maria del Cedro nasce MC Social Marketing https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32778-a-santa-maria-del-cedro-nasce-mc-social-marketing.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32778-a-santa-maria-del-cedro-nasce-mc-social-marketing.html   A Marcellina, frazione di Santa Maria del Cedro, nasce MC Social Marketing, fondata da Mery Casella, un’innovativa impresa di social media management. Questa startup, finanziata dal GAL Riviera dei Cedri nell’ambito del Programma di Sviluppo Locale 2014-2020 Regione Calabria, si propone di supportare aziende e pubbliche amministrazioni nella gestione della loro presenza online. L’idea progettuale di Mery Casella nasce dall’esigenza-idea di colmare un gap nel panorama digitale locale. Il territorio della Riviera dei Cedri, con la sua forte vocazione turistica, presenta, infatti, un grande potenziale non ancora pienamente espresso attraverso il digital marketing. Le aziende, in particolare quelle del settore turistico, possono trarre enormi vantaggi da una gestione professionale della loro presenza online. Secondo i dati di Anitec-Assinform, il mercato digitale italiano è in forte crescita. Nel primo semestre del 2022, il settore dei servizi ICT ha registrato un incremento del 7,2%, con una previsione di crescita continua fino al 2025. In questo contesto, MC Social Marketing si inserisce come una risposta moderna e necessaria ai bisogni di un territorio in costante evoluzione, offrendo servizi di consulenza, gestione delle pagine social, creazione di contenuti e sviluppo di identità visive coordinate. Offre, inoltre, una gamma di servizi che includono la promozione di beni e servizi, la creazione di template, profili, post, pagine, gruppi, sponsorizzazioni, piani editoriali, strategie di branding, creazione di siti vetrina, customer engagement e social profiling; strumenti essenziali per migliorare la visibilità online, attrarre nuovi clienti e mantenere una solida reputazione digitale. L’importanza del social media marketing è evidenziata anche dalle statistiche: il 60% dei turisti ricerca informazioni online sui luoghi e sui servizi prima di prenotare una vacanza. Tuttavia, molte aziende non hanno ancora colto appieno le opportunità offerte dai nuovi mezzi di comunicazione, limitandosi a pubblicare contenuti in modo disomogeneo. MC Social Marketing mira a rivoluzionare questo approccio, offrendo una strategia di comunicazione integrata che parte dal “perché” per arrivare al “cosa”, seguendo il modello del “Golden Circle” di Simon Sinek. Il piano strategico di MC Social Marketing prevede il supporto alle imprese e PA attraverso una vasta gamma di servizi, l’elaborazione di piani di comunicazione efficaci, l’analisi delle ultime tendenze del settore e la creazione di pacchetti personalizzati per ogni cliente. L’obiettivo è diventare un modello di riferimento non solo a livello regionale, ma anche nazionale, sfruttando le opportunità offerte dai moderni sistemi di comunicazione e creando una solida brand identity per i propri clienti. Fri, 05 Jul 2024 06:27:02 +0000 Cosenza Pediatria, Neonatologia e Fibrosi Cistica, convegno nazionale organizzato dall'Asp di Catanzaro https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32772-pediatria-neonatologia-e-fibrosi-cistica-convegno-nazionale-organizzato-dall-asp-di-catanzaro.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32772-pediatria-neonatologia-e-fibrosi-cistica-convegno-nazionale-organizzato-dall-asp-di-catanzaro.html Lamezia Terme, 2 luglio 2024 - Dal 4 al 6 luglio si svolgerà nel Centro Congressi del T-Hotel di Feroleto Antico il primo Update in Pediatria, Neonatologia e Fibrosi Cistica; l’atteso evento, valido per l’Educazione Continua in Medicina #ECM,  è stato curato dal Dipartimento Materno Infantile dell’ASP di Catanzaro.  La salute dei bambini, da sempre tema centrale della sanità pubblica,  si trova oggi ad affrontare sfide nuove, generate da molteplici fattori. La moderna pediatria si deve confrontare con situazioni acute, spesso infettive e legate ad agenti microbici evoluti, con condizioni croniche quali le malattie non trasmissibili legate a fattori genetici, nonché con tutta una serie di patologie legate a fattori modificabili quali le abitudini alimentari. Si registra inoltre un significativo incremento epidemiologico dei disturbi dello spettro autistico, che genera una domanda di salute con approccio multidisciplinare.  Il corso “Update in Pediatria, Neonatologia e Fibrosi Cistica” si propone di affrontare alcune di queste tematiche per offrire ai partecipanti, attraverso un panel selezionatissimo di esperti e con un sistema didattico interattivo, un aggiornamento di qualità su temi che in questa ottica sono centrali.  L’aggiornamento scientifico sarà sviluppato da professionisti esperti ed accademici di riconosciuta fama nazionale ed internazionale e coprirà aree che hanno visto importanti sviluppi recenti che il pediatra deve acquisire e approfondire. Tra questi il ruolo cruciale del microbioma nelle primissime fasi dello sviluppo della salute (anche neuro-evolutiva) del bambino e l’interazione di questo con la nutrizione. Inoltre le novità in tema di epatopatie, dell’uso della tecnologia per immagini, delle patologie croniche complesse, incluse le patologie bronco-polmonari, quelle neurologiche, e la celiachia. Un capitolo specifico sarà dedicato alla fibrosi cistica, che ha visto l’introduzione di terapie innovative che possono cambiare l’evoluzione della patologia e, pertanto, meritano ampio approfondimento e diffusione.   Per il Dipartimento materno infantile dell’Azienda, che ha aumentato nel 2023 le prestazioni di oltre il 20%, l’evento scientifico rappresenta un’importante opportunità di confronto con le più importanti realtà pediatriche nazionali,nell’ottica di una crescita continua che deve portare a garantire ai cittadini calabresi i migliori standard assistenziali. Tue, 02 Jul 2024 07:17:38 +0000 Catanzaro Spirito Mediterraneo, a Fuscaldo prima rassegna sugli amari calabresi https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32769-spirito-mediterraneo-a-fuscaldo-prima-rassegna-sugli-amari-calabresi.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32769-spirito-mediterraneo-a-fuscaldo-prima-rassegna-sugli-amari-calabresi.html “La prima rassegna degli amari, dei distillati e degli spirits calabresi, che abbiamo avuto l’onore di ospitare nel nostro meraviglioso centro storico, ha riscosso ciò che ci aspettavamo, partendo da una massiccia ed ordinata partecipazione e dai giudizi, più che positivi, che abbiamo avuto modo di registrare in questi due giorni. Ciò che mi piace sottolineare, è il successo di una Comunità tutta e di quei concittadini laboriosi ed attivamente impegnati, che fanno parte di quel cuore pulsante che la nostra Amministrazione comunale ha voluto rendere protagonista della nostra quotidianità e del nostro agire”. È più che soddisfatto il sindaco Giacomo Middea: la prima rassegna regionale sul mondo degli amari, dei distillati e degli "Spirits" ha raccolto consensi, apprezzamenti e tantissima partecipazione. Migliaia di visitatori in due giorni.   L’evento è stato organizzato dal Comune di Fuscaldo insieme all'associazione “Volare” ed alle “Meraviglie del borgo”. Ed ha avuto il supporto, importante, della regione Calabria, di Arsac, della Proloco, dell'Unpli, dell'Università Mediterranea, del “Fatto in Calabria” rappresentata dal presidente Katia Oliva, di “Terredamare” e del Csv di Cosenza. Taglio del nastro emozionante, alla presenza dell’assessore regionale Gianluca Gallo, del commissario Arsac Fulvia Caligiuri, di tutti i protagonisti ma soprattutto delle due bande musicali del paese, dello spettacolo di danza e dei giocolieri del fuoco, tra sorrisi e condivisione. Oltre 26 aziende presenti, ognuna delle quali inserita in un contesto magico, il centro storico di Fuscaldo che ha aperto i suoi famosi “portali” ed ospitato talenti da ogni parte d’Italia, compresi i maestri scalpellini. Anche il gruppo Caffo, che ha “aperto” il mercato per i liquori calabresi, è stato protagonista indiscusso con la presenza del patron, Nuccio Caffo, che è stato premiato insieme ad altri imprenditori ed istituzioni.  Alla kermesse hanno partecipato altri importanti partner creativi, così da offrire un palcoscenico privilegiato per liquorifici e distillerie, sia storiche che emergenti, permettendo loro di presentare al pubblico le loro prelibatezze e di condividere la passione per l'arte della liquoreria e della distillazione.   Liquori e "Spirits" in prima fila, tra degustazioni guidate, incontri con produttori, e seminari tematici, i visitatori hanno l'opportunità di approfondire le tecniche di produzione, le tradizioni e le tendenze del settore. Il tutto assieme allo spirito musicale, alla spiritosa comicità, alla spiritualità religiosa allo spirito di identità alle radici, all'appartenenza.  Workshop importanti come quello sulla “Calabria Spirits Brand & Design” organizzato dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria con la professoressa Francesca Giglio e molto apprezzati, anche, quelli di Arsac ed Agenzia delle Dogane con i direttori ed i responsabili regionali in prima linea.  “Un grazie particolare va a chi si è speso, giorno e notte, per la riuscita dell’evento e per allestire una macchina organizzativa perfetta ed efficiente. Ringrazio tutta la squadra amministrativa ed il nostro consigliere delegato, Carmine Scrivano, sempre presente ed affabile, i volontari e le associazioni che non hanno risparmiato energie per realizzare le meraviglie che abbiamo potuto ammirare. Grazie agli standisti, ai cittadini di Fuscaldo ed a tutte le amiche e gli amici che, insieme, hanno rappresentato l’anima di Spirito Mediterraneo”, la chiosa del sindaco.  Una bellissima festa ed una rassegna che ha posto basi importanti per il futuro. Fuscaldo è stato, per due giorni, al centro del Mediterraneo con la presentazione, unica al Sud, dei migliori beach club d’Italia, gestita e coordinata dalla giornalista enogastronomica Giovanna Pizzi, alla presenza dei due curatori, Andrea Guolo e Tiziana Di Masi, insieme ai 12 stabilimenti calabresi inseriti nella prestigiosa guida e presenti per la speciale occasione.  E poi i premi, presentati dalla conduttrice Maria Rosaria Gairo e realizzati dalla designer Luigia Granata, che ha convinto tutti ed inorgoglito Spirito Mediterraneo. Non per ultima, la comunicazione social del gruppo Igers, che ha moltiplicato la visibilità dell'evento. Tue, 02 Jul 2024 07:02:40 +0000 Cosenza I trent'anni del Comitato Fairplay, e i premi nel Salone d'Onore del Coni https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/sport/32767-i-trent-anni-del-comitato-fairplay-e-i-premi-nel-salone-d-onore-del-coni.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/sport/32767-i-trent-anni-del-comitato-fairplay-e-i-premi-nel-salone-d-onore-del-coni.html Un'idea che è innanzitutto un valore, nata nel mondo dello sport ma che è diventata uno stile di vita: il fair play. Celebrato venerdì 28 giugno nel Salone d’Onore del Coni, al Foro Italico di Roma, con l'iniziativa “FAIR PLAY for LIFE”, promossa dal Comitato Nazionale Italiano Fair Play presieduto da Ruggero Alcanterini, che celebra i trent'anni di attività. I premi "FAIR PLAY for LIFE" sono stati assegnati a personalità di vari settori, dallo sport alla cultura, dall'informazione alla società civile. Tra i premiati, all'evento presentato dalla giornalista della stampa estera Lisa Bernardini, figura anche Philippe Housieaux, ex olimpionico e punto di riferimento nel settore della comunicazione, nonché leader dell’European Fair Play Movement. L'evento si è aperto con l'Inno nazionale eseguito dalla banda dell'esercito e con il discorso del presidente del Coni Giovanni Malagò: "Sono felice di essere qui. È un grande momento per lo sport italiano, abbiamo anche il Tour de France che parte da Firenze. Oggi, vista la situazione della nostra società, c'è un grande bisogno di Fair Play, non solo nello sport. Il Comitato ha una straordinaria capacità di agire in questo senso, anche attraverso il lavoro volontario. Grazie di cuore. Viva lo Sport. Viva l'Italia". Il presidente del CNIFP, Ruggero Alcanterini, ha aggiunto: "Promuoviamo i valori dello sport. Tra meno di un mese inizierà l'Olimpiade, che sarà speciale per il contesto storico in cui avrà luogo. Il Fair Play è più importante che mai." Cosi la mattina del 28 giugno 2024, dopo il grande successo della prima e seconda edizione, è tornata l’iniziativa “FAIR PLAY for LIFE”, ospitata presso il Salone d’Onore del CONI ed indetta dal Comitato Nazionale Italiano Fair Play presieduto da Ruggero Alcanterini. Con il patrocinio del CONI e la presenza del  Presidente Giovanni Malago’, e con il patrocinio anche di Sport e Salute (intervenuta al riguardo la Prof.ssa Maria Spena), l’evento si è svolto in collaborazione strategica con ACSI - Associazione di Cultura Sport e Tempo Libero presieduta da Antonino Viti, e il supporto dell’ Associazione Culturale Occhio dell’Arte APS condotta dalla giornalista della Stampa Estera Lisa Bernardini.  Partners per il 2024, ONA (Osservatorio Nazionale Amianto) e Associazione MOVE (Arte, Sport, Spettacolo, Cultura). Arrivato dall’estero dove vive, tra i premiati della mattinata Philippe Housiaux, ex olimpionico e leader nel campo della comunicazione, nonché attuale guida dell’ European Fair Play Movement.  Con l’abbraccio in sala di un discreto gruppo di ciclisti e delle loro amate biciclette al seguito, che hanno reso allegro, vivace e colorato il Salone d’Onore, sono stati consegnati riconoscimenti a prestigiose carriere e a talenti trasversali: dall’informazione (Paolo Borrometi, Davide Di Santo), allo sport (Nicola Spadea – circondato dall’affetto di alcuni suoi alunni del Chris Cappell College di Anzio; Emanuele Bruno – premiato a sorpresa nell’occasione; Federica Cappelletti, Rossana Ciuffetti, Michela Moretti Girardengo, Andrea Perugini, Antonio Lopizzo), dallo spettacolo (Vittorio Storaro e Carla Vistarini) alla società civile (Arianna Dalla Zanna, Antonella Di Tonno,  Pasquale Montilla, Anna Pasotti). A fine premiazione, brindisi offerto dalla Azienda Talamonti, eccellenza abruzzese. Presenti all’happening esponenti rappresentativi delle nostre Forze Armate, a partire da una nutrita formazione della Banda dell’Esercito Italiano (diretta per l’occasione dal Maggiore Antonella Bona) che, in questo 2024, festeggia il compleanno dei 60 anni, e che ha omaggiato i presenti di un breve, intenso concerto. Ben 4 i brani presentati: Inno nazionale, Inno Olimpico, Cavalcata delle Valchirie (per ricordare il film Oscar “Apocalipse Now” in omaggio alla presenza in sala di Vittorio Storaro), Inno Olimpico.  Coinvolte le Istituzioni, a cominciare dall’Onorevole Luca Ciriani, Ministro per i Rapporti con il Parlamento, e dalla Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, l’Onorevole Eugenia Roccella, che hanno fatto pervenire i rispettivi saluti attraverso due  coinvolgenti contributi video, proiettati ad inizio evento. Ha  fatto recapitare un altrettanto carismatico messaggio scritto dal Ministro della Difesa Guido Crosetto. Saluti scritti anche dall’Onorevole Federico Mollicone, Presidente Commissione VII Camera Cultura Istruzione Scienza Ricerca Editoria Sport. Parterre de rois. Tra gli altri, sono intervenuti  S.E. Henry Okemba, Ambasciatore Repubblica del Congo; il Generale Roberto Angius, Capo di Stato Maggiore del Comando Logistico; il Generale di Brigata Aerea  Urbano Floreani, Capo del 5 Reparto Comunicazione dello Stato Maggiore Aereonautica,  accompagnato dal Ten. Colonnello Luigi Spagnoletti; il Prof. Attilio Parisi, Rettore Università degli Studi di Roma “Foro Italico”.   Per quanto riguarda volti esponenti dei campi più disparati, si sono riconosciuti il cantante Amedeo Minghi; la soprano Lucia Rubedo, da poco decretata “Voce Rivelazione dell’Anno” al Teatro Ghione; la cantautrice venezuelana Gisela Josefina Lòpez;  i compositori Claudio Simonetti e Marco Werba; lo stilista Vincenzo Merli; la cantante Giò Di Sarno; la conduttrice sportiva Antonella Biscardi, figlia dell’indimenticabile Aldo; André De La Roche, uno dei migliori ballerini jazz al mondo, celebre e indiscusso protagonista del musical di Bob Fosse, "Dancing", rappresentato ininterrottamente per 5 anni in tutto il mondo. Da lì, una carriera straordinaria, anche come coreografo. Non è mancato all’appello nemmeno un recordman della Cultura: Luciano Baietti, l’uomo con il Guinnes World Record di più lauree al mondo (ne ha ben 18!). E poi il Prefetto più glamour che ci sia, Rocco Fulvio De Marinis, lo chef dei vip Paolo Celli, lo stilista Vincenzo Merli, il doppiatore Giovanni Brusatori … George Labrinopoulos giornalista della stampa estera, e del Corriere del Sud e responsabile stampa del Instituto Ellenico della Diplomazia Culturale Roma , e la Presidente del Instituto Ellenico della Diplomazia Culturale di Roma Kostantina M Pilafà.... tanti protagonisti anche dal mondo della cultura e dell’intercultura  della Capitale. L’appuntamento – trasversale – è stato dedicato alla difesa dei valori fondanti una Società di Pace – con un inno appositamente composto dal musicista internazionale e sound designer Davide Perico, fatto risuonare ad inizio evento – ed ha avuto lo slogan “L’Italia che vorrei, l’Italia del Fair Play!”. Ad accompagnare la manifestazione e i riconoscimenti, il conforto dell’idea che il merito e la competenza debbano essere essenziali per il raggiungimento di ogni traguardo. Tra gli argomenti toccati: l’origine del concetto del Fair Play, la genesi del CNIFP, il valore della memoria, le regole corrette (dell’informazione, ma non solo),  la lotta alla mafia, i multiformi talenti nel mondo femminile, la tutela della salute.    Fonte Uff.St L.Bernardini  Mon, 01 Jul 2024 16:13:55 +0000 Sport Italia Sessanta: Arte, moda e design https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/spettacolo/32759-italia-sessanta-arte-moda-e-design.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/spettacolo/32759-italia-sessanta-arte-moda-e-design.html I "mitici" anni Sessanta furono un decennio vibrante e controverso. Sono stati certamente segnati da complesse trasformazioni sociali e politiche, ma anche da impulsi creativi unici e dal successo di nuovi approcci e visioni. Ciò che è cambiato è stato il modo in cui le persone vivevano, lavoravano, si vestivano, amavano e gestivano il tempo libero. Erano gli anni delle alluvioni di Firenze e Venezia del '66, delle proteste studentesche del '68 e del '69, i primi segni degli anni di piombo, ma anche quelli in cui ogni sogno sembrava diventare realtà, a partire dall'uomo che camminava sulla Luna. A Milano è nato il Salone del Mobile e la plastica ha trionfato, consentendo un'ulteriore libertà creativa. Erano gli anni della plastica arancione, del design, degli esperimenti più incredibili. Apparvero oggetti iconici destinati a connotare l'epoca e che, nel loro piccolo, cambiarono il modo di vivere. Basti citare il giradischi che porta la musica con te ovunque tu vada: una piccola, enorme rivoluzione. "Italia Sessanta. Arte, moda e design. From Boom to Pop" – Mostra organizzata da ERPAC FVG – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, a Gorizia, Palazzo Attems Petzenstein, dal 29 giugno al 27 ottobre, offre l'imperdibile occasione per compiere un viaggio in uno dei grandi miti della storia recente. La mostra, impeccabile nei contenuti e nell'analisi storico-critica, si preannuncia leggera, divertente e coinvolgente. Ad accogliere gli ospiti sarà un'abbagliante Ferrari 275 GTB del 1965, affiancata da una Lamborghini Miura (visibile solo in foto per una questione di spazio), potenti e universali icone del design e del successo della tecnologia Made in Italy. I curatori - Carla Cerutti per il design, Enrico Minio Capucci e Raffaella Sgubin per la moda e Lorenzo Michelli per le arti visive - hanno scelto di raccontare il decennio sottolineando le consonanze dei generi. L'antecedente, il decennio degli anni '50, è stato presentato un anno fa nella stessa sede da "Italia Cinquanta". Moda e Design. Nascita di uno stile", una mostra molto visitata e molto amata. Quella narrazione, che parla degli anni '60, viene ampliata. Al di là del design e della moda, la narrazione si apre anche all'arte, riconoscendo quanto questo linguaggio espressivo si intreccia con gli altri due. Nel 1964 la Biennale di Venezia formalizza la Pop Art che, con il Radical Design, impone il primato dell'invenzione poetica sulla funzionalità. Intanto, nuove figurazioni e forme, tra Pop e Op, nuovi materiali e nuove tecnologie si irradiano dagli epicentri di Milano e Roma fino alle periferie, alimentando modelli originali e sensibilità avanzate. L'intreccio creativo tra design, arte, moda, comunicazione, musica e intrattenimento ha prodotto e divulgato oggetti come il telefono Grillo e la radio TS 502, entrambi di Zanuso e Sapper; I televisori Brionvega, ormai oggetto del desiderio di ogni collezionista; e la macchina da scrivere Valentina di Ettore Sottsass per Olivetti, tra molti altri. Il nuovo coinvolge tutte le arti applicate, dalla cristalleria alla ceramica. E, naturalmente, la moda. Abiti iconici come il Pigiama di Palazzo imposto da Irene Galitzine saranno esposti accanto ad abiti di Valentino, Capucci, Missoni, Pucci, Balestra e borse e scarpe di Ferragamo, Gucci, Roberta di Camerino... Ma con le creazioni di Germana Marucelli e Getulio Alviani, vediamo anche l'introduzione della plastica nella moda così come l'impatto del Pop e dell'Op. Nuove abitazioni e arredi, ma anche spazi di sperimentazione e nuove visioni, accolgono queste nuove creazioni firmate da Joe Colombo, De Pas, D'Urbino e Lomazzi, Giancarlo Piretti, Archizoom, Studio 65, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Vico Magistretti, Elio Martinelli, Umberto Riva, Gae Aulenti, Gino Sarfatti, Gio Ponti, Tobia Scarpa, tra molti altri. Tra le invenzioni dell'epoca, come dimenticare il Sacco di Gatti, Paolini e Teodoro resi celebri dai film di Fracchia? Il design dà forma anche agli strumenti musicali: Rocket, la chitarra Eko disegnata dal genio di Oliviero Pigini per la band inglese The Rokes, destinata a mietere un grande successo in Italia, è un'icona. A tal proposito, una sezione sarà dedicata alla "Britaly", la British Invasion. Molti artisti e musicisti britannici saranno attratti dal nostro paese e si stabiliranno qui, portando con sé la nuova ondata culturale proveniente dal Regno Unito. Dalle minigonne alla musica all'arte: novità che l'Italia assorbe e ripropone con buon gusto e ingegno. Progetto di allestimento: Roberto Festi Immagine e progetto grafico della mostra: Studio Polo 1116, Sergio Brugiolo e Chiara Romanelli...Accompagna la mostra un volume edito da Antiga Edizioni con progetto grafico dello Studio Polo 1116  Fonte  Studio ESSECI Fri, 28 Jun 2024 13:30:37 +0000 Moda e spettacolo L’ambasciatore del gusto Lillo Freni al BOB FEST per AIRC https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32755-l-ambasciatore-del-gusto-lillo-freni-protagonista-del-bob-fest.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32755-l-ambasciatore-del-gusto-lillo-freni-protagonista-del-bob-fest.html Un pasticcere dal cuore d’oro. Da sempre impegnato in iniziative che danno sostegno alla ricerca e portano avanti l’obiettivo di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale della pasticceria tradizionale, l’ambasciatore del gusto Lillo Freni sarà uno dei grandi protagonisti della terza edizione di BOB FEST che si svolgerà domenica 30 giugno a Borgia, in provincia di Catanzaro, presso il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium. Si tratta di un grande evento enogastronomico benefico di portata nazionale, che mira a valorizzare la Calabria come destinazione e che vedrà la partecipazione di oltre 150 professionisti tra chef stellati, pizzaioli, pasticceri, street fooder, vignaioli, bartender e produttori locali. Il ricavato andrà a sostegno della ricerca oncologica della Fondazione AIRC che dal 1965 si occupa della ricerca per curare il cancro. Il motto è “Tutti uniti per la ricerca” e il pasticcere messinese Lillo Freni, titolare dell’omonima pasticceria storica a Contesse, ha accettato ben volentieri per il secondo anno, l’invito degli organizzatori Roberto Davanzo e Anna Rotella, di raccontare la sua Sicilia attraverso un dolce e dare il suo personale contributo all’evento benefico di raccolta fondi. Per l’occasione, l’ambasciatore del gusto unirà le due sponde dello Stretto con un dolce iconico della pasticceria, il babà che, attraverso l’utilizzo di ingredienti provenienti da Sicilia e Calabria, creerà il connubio perfetto tra tradizione, innovazione e valorizzazione dei due territori. “Un babà tra Sicilia e Calabria” è il nome scelto per la sua dolce specialità che esprime l’innata passione per i lievitati di Lillo Freni che è molto conosciuto, ben oltre i confini siciliani, per i suoi panettoni artigianali con pasta madre viva, che sono stati più volte premiati in importanti concorsi. Il babà inzuppato in rum chiaro verrà completato con chantilly al limone, granella di bergamotto candito e coulis di fragole. «Sono ben lieto di ritornare in Calabria per questo importante evento e dare il mio personale contributo per questo festival che unisce cultura, aggregazione, convivialità e responsabilità sociale per un fine benefico» - ha affermato Lillo Freni. Partecipando al festival calabrese non si avrà solo la possibilità di gustare tantissime specialità preparate da pizzaioli, chef stellati e pasticceri che valorizzano la storia e tradizione gastronomica italiana, alla riscoperta dei prodotti locali, ma si darà un grande contributo alla ricerca contro il cancro, che genererà un impatto positivo che va oltre i confini dell’evento stesso. Fri, 28 Jun 2024 06:52:25 +0000 Catanzaro Cervello, risorse record per ricerca italiana: 115 milioni da PNRR per programma MNESYS https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/scienza/32747-cervello-risorse-record-per-ricerca-italiana-115-milioni-da-pnrr-per-programma-mnesys.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/scienza/32747-cervello-risorse-record-per-ricerca-italiana-115-milioni-da-pnrr-per-programma-mnesys.html L’Italia si pone all’avanguardia in Europa nello studio delle neuroscienze: dalla creazione di avatar digitali del cervello umano per studiare la risposta a farmaci e malattie, allo sviluppo di nuovi biomarcatori per la diagnosi precoce, fino all’identificazione di nuovi bersagli cellulari e molecolari per approcci farmacologici innovativi. Questi gli obiettivi di MNESYS, un Cern italiano della ricerca sul cervello, finanziato dal Pnrr con uno stanziamento record di 115 milioni di euro a supporto di oltre 200 progetti che coinvolgono 500 scienziati provenienti da 25 fra atenei pubblici e privati, enti di ricerca e imprese, per la prima volta insieme per migliorare la conoscenza del cervello e il suo funzionamento, sia in condizioni normali che patologiche. Un progetto integrato, unico, innovativo e multidisciplinare in cui si fondono medicina e tecnologie digitali, anche al fine di ricreare il cervello su piattaforme informatiche per prevenire le malattie del sistema nervoso e curarle con terapie modellate sui pazienti. Sono stati presentati nei giorni scorsi al “Primo Forum Nazionale Delle Neuroscienze – MNESYS” a Napoli, i risultati e le prospettive per il futuro del progetto MNESYS, il più ampio programma di ricerca sul cervello mai realizzato in Italia. Si tratta di 150 miliardi di neuroni in grado di realizzare ulteriori miliardi di connessioni attraverso le sinapsi (100 trilioni), le superstrade del cervello che messe in fila coprono 160.000 chilometri, pari a un terzo della distanza tra la Terra e la Luna, e risiedono in due emisferi cerebrali, con un volume di pochi centimetri cubici e un peso medio inferiore a un chilo e mezzo. Tutto questo per consentirci, grazie al cervello, di avere funzioni motorie, parlare, percepire gli stimoli dell’ambiente esterno, provare emozioni, elaborare ricordi e pensieri. Tuttavia c’è ancora molto da scoprire e la ricerca scientifica sta indagando sui suoi meccanismi per capire come funziona, ma anche perché non funziona bene, come cambia nel corso della vita e con l’avanzare dell’età portando alle malattie del sistema nervoso e non soltanto a quelle neurodegenerative. Dalle diverse forme di demenza, con cui convivono in Italia un milione di persone, di cui 600.000 con malattia di Alzheimer, alle 400.000 persone colpite dal Parkinson, fino alla sclerosi multipla che interessa circa 90.000 persone. Numeri molto elevati anche per i casi di ictus con 200.000 nuove diagnosi ogni anno e circa 1 milione di persone che vivono con gli esiti invalidanti della malattia, mentre la depressione affligge quasi 3 milioni di italiani. Complessivamente, il Ministero della Salute stima che le malattie del sistema nervoso abbiano nel nostro Paese un’incidenza di nuovi casi ogni anno pari al 7,5% della popolazione italiana e una prevalenza del 30%. In questo contesto l’Italia si lancia nella sfida più affascinante e misteriosa per migliorare la conoscenza del cervello e giungere al trattamento delle malattie più diffuse, per diventare punto di riferimento internazionale con il progetto MNESYS, la prima e più ampia “brain venture” realizzata nel nostro Paese. E’ interessante rilevare le tematiche sempre attuali della fenomenologia e delle neuroscienze approfondite nel volume “Conosci te stesso – Elementi di psicologia” del Professore Giovanni Tagliaferro, docente di Psicologia Generale e delle Religioni, in cui, a proposito dell’esperienza empatica si afferma che “il neurobiologo Gallese auspica una nuova scienza che persegua la comprensione dell’esperienza e non solo la verifica formale delle teorie ed è per questo che aspetti importanti della riflessione fenomenologica trovano oggi evidenti riscontri nei risultati dell’indagine neuro scientifica dell’intersoggettività. L’autore, attraverso i suoi studi sui neuroni mirror sostiene che quando interagiamo con gli altri li riconosciamo come simili a noi ancor prima di ogni possibile interpretazione: ne deriva che la comprensione dell’altro non dipende solo dai processi logici ed inferenziali, come sostenuto dalla teoria della mente cognitivista”.  MNESYS è strutturato in sette macro-progetti (Spoke) a cui contribuiscono ricercatori di diversi enti, circa 70 per Spoke, ciascuno dei quali dedicato a specifiche tematiche che possono rappresentare una particolare funzione del cervello: dal neurosviluppo alla cognitività, oppure un processo patologico comune a diverse malattie come la neurodegenerazione. Ciascuno Spoke, coordinato da una università, è articolato in circa 30 progetti di ricerca, che coinvolgono di volta in volta alcuni degli istituti scientifici, università e imprese partecipanti al progetto.   Tue, 25 Jun 2024 13:52:14 +0000 Scienza "Call to Love" a Roma, evento a sostegno del progetto "Mamma e bambino" https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/spettacolo/32744-call-to-love-a-roma-evento-a-sostegno-del-progetto-mamma-e-bambino.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/spettacolo/32744-call-to-love-a-roma-evento-a-sostegno-del-progetto-mamma-e-bambino.html Lo scorso 17 giugno 2024, presso il prestigioso Rome Cavalieri - A Waldorf Astoria Hotel Hilton, si è tenuto l'evento "Call to Love" a favore del progetto "Mamma e Bambino" di Compassion Italia, organizzazione Double. A fare da cornice a questo evento è stata la presenza del noto evento di moda e bellezza "World Top Model", presieduto da Fiore Tondi, che da 40 anni regala emozioni e sogni alle ragazze che vogliono intraprendere questo percorso nel mondo della moda. La selezione di Roma del World Top Model 2024, organizzata e coordinata dall'art manager Giovanna Lauretta, responsabile Lazio WTM da diversi anni, ha visto la partecipazione di splendide modelle selezionate con professionalità in vari casting organizzati a Roma. Ha conquistato il titolo di World Top Model Roma Beatrice Battista, di Ladispoli, 22 anni, alta 1,80 m. Insieme alla vincitrice, accederanno alla finale nazionale, che si terrà il 14 settembre a Torre dell'Orso, nel magico Salento, altre 6 modelle selezionate e votate da una giuria professionale di alto livello, composta da: Alessandra Alemanno, manager, talent, vocal coach Giacomo Baldoin, musicista Gabriella Bove, critico d'arte e moda Daniela Cecchini, giornalista e critico letterario Marco Cerbella, conduttore e produttore RAI Prof.ssa Leda Galiuto, cardiologa, scrittrice Maura Sofia degli Estensi, creatrice di gioielli Angelo Bassi, produttore cinematografico Moreno Galasso, interior designer Gianfranco Ranieri, imprenditore, giudice concorsi di bellezza Andrea De La Roche, coreografo e ballerino Numerosi ospiti hanno presenziato all'evento, tra cui: On. Gilberto Casciani Dott. Roberto Lai, presidente del Nucleo Volontari Protezione Civile Tutela del Patrimonio Culturale Angel Bikini di Angelo Fiengo, sponsor ufficiale World Top Model Dott. Cesare Christian Vigna Gaspare Maniscalco, violinista dell'orchestra RAI M° Enzo Scarlatti, designer e artista della moda. L'evento ha registrato una grandissima partecipazione di pubblico e si è articolato in vari momenti emozionanti. Le modelle hanno indossato con classe ed eleganza il primo momento "Moda Mare Originale Pareo d'Art", disegnato da Enzo Scarlatti, l'artista della moda. La produzione è stata curata da Mod'Art Giovanna Lauretta. Il passo successivo, dedicato alla moda elegante, ha visto protagoniste le collezioni "Elins" di Eleonora Giamberduca, impreziosite dagli accessori in macramè della stilista Laura Mantovi. Inoltre, è stata presentata una sfilata di moda della collezione di abiti gioiello di Annabruna Moda Couture, una collezione di alta sartoria molto apprezzata dal pubblico presente. La conduzione di World Top Model è stata affidata alla simpatia di Anna Nori. Le modelle sono state coordinate dalla giornalista e coreografa Criselis Martinez e Elisabeth. L'art manager ringrazia tutti i partner e gli sponsor per la loro preziosa collaborazione: Celebre Magazine, rivista internazionale, Editor Founder Massimo Basile Marilena Alescio, giornalista AF Gioielli Ingrosso Preziosi di A. D'Arrigo Boutique del Fiore GPG Roma. Giovanna Lauretta dà appuntamento al 14 settembre 2024 per la finale nazionale World Top Model 2024 nel suggestivo Salento e alla finale mondiale, che si terrà dal 4 all'11 novembre a bordo di MSC Crociere. Info: Organizer, Casting Event WTM, Respon   Mon, 24 Jun 2024 15:14:05 +0000 Moda e spettacolo Sound of the Great Indian Desert https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/spettacolo/32740-sound-of-the-great-indian-desert.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/spettacolo/32740-sound-of-the-great-indian-desert.html Sarà un duo dall’animo soul accompagnare il pubblico in un viaggio attraverso i suoni ipnotici della musica classica indiana durante la seconda serata del Summer Mela 2024. Martedì 25 giugno, alle ore 19:30 Sabir Khan, il più importante esponente dell'antico strumento sarangi e Heiko Dijker, virtuoso della tabla e delle percussioni indiane, si esibiranno nei giardini all'aperto della Casa del Cinema di Roma per proporre un repertorio ispirato ai "Suoni del grande deserto".  Sabir Khan, il cui  modo di suonare (e cantare) tocca il pubblico di tutto il mondo, ha avuto la fortuna di essere stato avviato alla musica dal leggendario maestro di sarangi, Ustad Sultan Khan, suo padre e guru. Ha collaborato con Heiko Dijker, percussionista di tabla olandese, noto sia in India che a livello internazionale per il suo stile unico. Insieme, i due artisti eseguiranno classici Raga indiani e canzoni popolari del Rajasthan. Il Rajasthan, con le sue dune di sabbia, i palazzi reali e i canti dei nomadi, è una provincia desertica dell'India rinomata per la sua musica maestosa, in cui il sarangi è lo strumento classico principale. Il termine "sarangi" significa "100 colori", in riferimento alle 37 corde che risuonano con le note del Raga eseguito. È paragonabile alla voce che si sente lontano nella notte accanto a un falò nel deserto. Il concerto, della durata di un'ora circa, è ad ingresso gratuito. Sabir Sultan Khan – (sarangi)   Sabir Sultan Khan è uno dei principali interpreti di sarangi dell’India, e rappresenta la famosa scuola del Sikar Gharana di Jodhpur, alla quale sono associati alcuni tra i più celebri Stalwart dell’India. Come degno figlio del leggendario Maestro di sarangi Padmabhushan Ustad Sultan Khan, Sabir viene inziato alla musica alla tenera età di 6 anni dal suo nonno Ustad Ghulab Khan. Anche il suo bisnonno Ustad Azim Khan Sahab era un celebre musicista alla corte di Sikar Rajasthan. Sabir Sultan Khan è oggi noto per le sue eccezionali doti di musicista e interprete di sarangi. Le sue esecuzioni si distinguono per l’impeccabile tecnica e l’armonioso equilibrio tra sur (elemento melodico) e laya (ritmo). Sabir ha accompagnato il padre in concerto per molti anni, e affermandosi presto come interprete solista, ha avviato un’intensa attività concertistica. Si è esibito in concerto con alcuni tra i più illustri interpreti di musica classica indiana, tra i quali: Ustad Zakir Hussain, Pandit Birju Maharaj, Ustad Rashid Khan, il Mestro di Gazal Ustad Gulam Ali, Lata Mangeshkar, Asha Bhosle, etc. Ha composto musica da film e suonato nelle colonne sonore di numerosi film come Laal Singh Chadda, ‘Dangal, Badlapur, Rog, Dor, Sanwariya, Jodha Akbar. Sabir ha partecipato al programma musicale MTV Unplugged nell’episodio curato da A.R. Rehman e Shreya Ghosal. Ha inoltre composto canzoni per numerosi films, come ‘The Dark side of Life Mumbai City’, ‘Direct Ishq’, e ‘Ghustakia Single’ per Zee Music. Sabir Khan ha recentemente fondato una propria casa discografica, che pubblica giovani  talenti della musica come anche cantanti celebri quali Salim-Sulaiman, Yasser Desai, Madhur Sharma, Pawandeep Rajan. Heiko Dijker (tabla)  è un percussionista di tabla con sede ad Amsterdam. Come interprete mostra una  profonda conoscenza e poesia ritmica, riuscendo ad essere al contempo energico ed entusiasta nell’esecuzione. In giovane età ha lasciato l’Olanda in giovane età per trovare la propria vocazione. Viaggiando per il mondo da solo in autostop, Heiko è stato attratto dalla musica classica indiana e dalla bellezza dell’India. Dopo anni di formazione tradizionale con il grande maestro Faiyaz Khan nel sistema Guru-Shishya, per 10 anni è stato totalmente assorbito nella sua Sadhana, praticando e ascoltando solo musica acustica classica indiana. Attualmente, Heiko ha unito le sue abilità tradizionali alla composizione e ha prodotto diversi album. Heiko ha registrato con artisti come Shankar Mahadevan, Ustad Sabir Khan, Rembrandt Frerichs e Ravichandra Kulur. Recentemente in India, Heiko è stato nominato “Ambasciatore Globale della musica classica indiana” da uno dei principali quotidiani indiani. Con una laurea magistrale in Tabla classica del Conservatorio di Rotterdam, Heiko ha collaborato con grandi musicisti classici indiani e innovativi, nonché con ballerini. Tra questi: Shankar Mahadevan, Ravichandra Kullur, Meeta Pandit, Pandit Birju Maharaj, Ustad Fariddudin Dagar, Bahauddin Dagar, Purbayan Chatterjee, Lavinia Meijer, Amine e Hamza M’raihi (musica classica tunisina), Melissa Etheridge, Praful, Matangi Quartet, Scapino Ballet, l’Orchestra Filarmonica di Rotterdam, il compositore Jacob ter Veldhuis, Lenneke van Staalen e molti altri. Oltre alle sue esibizioni, è stato accompagnatore di grandi maestri come Pandit Hariprasad Chaurasia (Bansuri) e Pandit Buddhadhitya Mukherjee (Sitar) presso il Conservatorio di Rotterdam, è insegnante alla scuola di musica SKVR di Rotterdam e ha tenuto dimostrazioni e masterclass per conservatori e istituti in tuttoil mondo. Dopo il concerto di musica classica indiana, sullo schermo all'aperto della Casa del Cinema sarà proiettato il film "Court" del regista ventisettenne Chaitanya Tamhane. Vincitore del Leone del Futuro per la migliore opera prima e del premio Orizzonti per il miglior film, l'opera è un esempio che conferma la vitalità della cinematografia indiana e dimostra quanto in essa siano presenti generi e stili differenti. Sinossi: Nella contemporanea Mumbai viene trovato, sotto un tombino,  il cadavere di un lavoratore della rete fognaria. Le circostanze misteriose di questa morte destano sospetti e un anziano cantastorie viene processato con l’accusa di istigazione al suicidio, per aver cantato una canzone che potrebbe aver incitato il lavoratore a commettere l’atto. Mentre il processo va avanti, le vite private, al di fuori degli ambiti lavorativi, degli avvocati e del giudice coinvolti nel caso vengono osservate per esplorare come i valori individuali e personali di queste persone possono avere implicazioni sui giudizi di vita e morte emessi in tribunale. Fonte E.Castiglioni     Fri, 21 Jun 2024 15:20:31 +0000 Moda e spettacolo A Roma un convegno sul tema dell'ambiente https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32729-a-roma-un-convegno-sul-tema-dell-ambiente.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32729-a-roma-un-convegno-sul-tema-dell-ambiente.html La siccità è una delle conseguenze più gravi del cambiamento climatico che sta mettendo a rischio l’equilibrio di interi ecosistemi, oltre che il comparto agricolo, con evidenti ricadute sulla qualità della vita umana. A tal proposito, l’Associazione Nazionale di Produttori SardegnaBio, in collaborazione con la Rete Nazionale dei Distretti Biologici d'Italia e il Consiglio del Cibo di Roma, hanno promosso una giornata di riflessioni e proposte dal titolo: "Il Biologico come Strumento Efficace a Contrasto dei Cambiamenti Climatici: Problemi e Soluzioni contro la Siccità". L’appuntamento è per venerdì 21 Giugno 2024 dalle h 9:30 alle 17:00, presso la Città dell’Altra Economia (Ex Mattatoio) a Roma - Largo Dino Frisullo, dove si terrà un convegno al quale interverranno tutti i soggetti, istituzionali e associativi, interessati al tema. L'evento rappresenta la prima tappa di “BioInTour” e mira a promuovere il dialogo e lo scambio di conoscenze tra esperti, operatori del settore e istituzioni ad ogni livello, al fine di identificare strategie condivise per affrontare le sfide legate alla siccità e ai cambiamenti climatici. Inoltre, nel corso della giornata saranno analizzate le migliori pratiche e le più avanzate tecnologie disponibili per la gestione sostenibile delle risorse idriche in agricoltura biologica ed agroecologica. Tra i punti centrali del confronto ci saranno: il recupero delle acque piovane, l’aumento della permeabilità dei suoli agricoli e urbani, la creazione ed il restauro di aree umide ed ecosistemi di fitodepurazione, la realizzazione di infrastrutture per l'accumulo delle acque e il loro riutilizzo in agricoltura e per la protezione dell'ambiente. Il tutto sarà riassunto in un documento di proposte che andrà a rappresentare una bussola volta a guidare le azioni più urgenti da mettere in campo dalle istituzioni e dalle diverse realtà competenti. “Bio in tour è un progetto di ambito nazionale - dichiara Andrea Campurra, Presidente dell’Associazione Nazionale di Produttori Sardegna Bio - il cui obiettivo principale è quello di promuovere l’informazione e la conoscenza del biologico, al fine di contribuire al potenziamento e all’innovazione dei sistemi locali. Gli interventi saranno orientati ad offrire un apporto corretto allo sviluppo economico del territorio attraverso la formazione e l'informazione sul settore biologico e le sue opportunità, partendo dall'adesione ai bio distretti territoriali. I temi trattati saranno molteplici e tra questi, come nel caso del convegno de quo, i cambiamenti climatici ed il problema della siccità". Fri, 14 Jun 2024 16:34:04 +0000 Roma Giornate dell'archeologia al Parco archeologico di Pompei https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/napoli/32724-giornate-dell-archeologia-al-parco-archeologico-di-pompei.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/napoli/32724-giornate-dell-archeologia-al-parco-archeologico-di-pompei.html Giochi di bambini nell’antica Pompei e visite straordinarie alla Villa B di Lucius Crassius Tertius a Oplontis e ai depositi del Museo archeologico di Stabia Il Parco Archeologico di Pompei partecipa alle Giornate dell'archeologia il 14, 15 e 16 giugno con iniziative dedicate ai bambini e ai giochi d’infanzia antichi e visite guidate straordinarie in alcuni siti. Protagonisti a Pompei i bambini, i quali sabato 15 giugno, dalle 10.00 alle 13.00 presso la Palestra grande degli scavi potranno cimentarsi, assieme agli adulti che hanno ancora voglia di giocare, nei diversi giochi con cui i bambini pompeiani si divertivano. Una serie di postazioni nel giardino della palestra consentirà, sotto la guida dei rievocatori in costume del Gruppo storico Oplontino, Gruppo Archeologico Kyme e Militum Schola, di conoscere i giochi dell’infanzia degli antichi pompeiani, sperimentandone l’attualità: il gioco dell'omilla e il gioco dell'orca o della fossetta, il Ludus Casellorum (giochi di lancio delle noci o con le noci); il Sortium, che consisteva nell'indovinare quante noci o sassolini ci fossero in un sacchetto, il Pari e dispari, un gioco di mano, simile ad una morra semplificata, il Loculus Archimedius, un rompicapo rinvenuto nel famoso "Codice C" di Archimede in cui 14 tessere possono formare un quadrato in 536 combinazioni, il Tiro al bersaglio con il giavellotto. L’attenzione sui bambini ritorna anche attraverso gli scavi in corso a Pompei, che hanno di recente portato in luce alcuni disegni a carboncino realizzati da bambini in alcuni ambienti della Casa dei Pittori a Lavoro, quali la mano di un bambino, che doveva avere circa 7 anni, profilata a carboncino e disegni di combattimenti gladiatori. Testimonianza di come, allora come ora, i piccoli fossero capaci di divertirsi con poco e di come gli strumenti del gioco siano rimasti sostanzialmente gli stessi. Ma anche di quanto, come in questo caso, anche i più piccoli venissero a contatto con una forma estrema di violenza spettacolarizzata. Il 14, 15 e 16 agli scavi di Oplontis invece è in programma l’apertura straordinaria della cosiddetta Villa B di Oplontis, nota anche come Villa di Lucius Crassius Tertius. Più che una villa, in base ai materiali rinvenuti e alla funzione degli ambienti è probabile che si trattasse di un'azienda dedita alla lavorazione di prodotti agricoli e all'imbottigliamento e del commercio del vino, dotata di un quartiere residenziale al piano superiore. All'interno del complesso, che risale alla fine del II sec. a.C., è stato rinvenuto un anello sigillo di Lucius Crassius Tertius, probabilmente il proprietario dell'edificio, che dà nome al complesso. Il complesso sarà visitabile grazie all'università del Texas e al team del professore John Clarke che, durante la campagna di scavo in corso, accompagnerà i visitatori. L’apertura è dalle ore 16.00 alle ore 18.00, durante la quale i ricercatori potranno descrivere le attività in corso. Si accede con il biglietto acquistato per la villa A. Al Museo Archeologico di Stabia, inoltre, sabato 15 giugno saranno previste visite speciali presso i depositi archeologici, dedicate al tema "Dallo scavo alla conservazione": i depositi archeologici come luoghi di ricerca a cura dalla Direttrice del Museo Maria Rispoli e guidate dalle archeologhe Serenella Scala e Maria Cristina Napolitano. Le visite didattiche sono incluse nel costo del biglietto di ingresso al museo. Fonte PA-POMPEI - UF.ST.   Wed, 12 Jun 2024 13:05:41 +0000 Napoli Banca Mediolanum inaugura a Cosenza il nuovo ufficio dei consulenti finanziari https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32678-banca-mediolanum-inaugura-a-cosenza-il-nuovo-ufficio-dei-consulenti-finanziari.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32678-banca-mediolanum-inaugura-a-cosenza-il-nuovo-ufficio-dei-consulenti-finanziari.html   Si rafforza la presenza di Banca Mediolanum in Calabria con l’inaugurazione del nuovo Ufficio dei Consulenti Finanziari, Sede Territoriale di Region, in Corso G. Mazzini 159/1 a Cosenza.  Il taglio del nastro si terrà oggi, giovedì 16 maggio alle ore 17:30 e vedrà la presenza, accanto ad importanti autorità civili e religiose, del Direttore Generale di Banca Mediolanum, Igor Garzesi, e del Responsabile Commerciale della Banca per Calabria, Puglia e Basilicata est, Ugo Lombardi.  La nuova apertura conferma la volontà da parte di Banca Mediolanum di investire ulteriormente nella Regione, rafforzando la sua presenza concreta sul territorio come punto di riferimento per i risparmiatori.  L’obiettivo è offrire loro una consulenza finanziaria volta a valorizzare il risparmio e il patrimonio delle famiglie, con l’attenzione che da sempre la Banca rivolge alle persone e ai loro progetti di vita. Medesima attenzione è rivolta alle eccellenze imprenditoriali della città e della regione, alle quali intende offrire un approccio integrato di servizio funzionale al loro sviluppo.  Banca Mediolanum opera nella provincia di Cosenza con 6 uffici e 86 consulenti finanziari, mentre nella regione Calabria è presente con 12 uffici e 162 consulenti finanziari. Thu, 16 May 2024 07:30:37 +0000 Cosenza “Itinerari alla ricerca della luce” https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32656-itinerari-alla-ricerca-della-luce.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32656-itinerari-alla-ricerca-della-luce.html Ultimo giorno per Itinerari alla ricerca della luce, la manifestazione di tre giorni voluta da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dall’Accademia Nazionale di Danza per celebrare la Giornata Internazionale della Danza nello scenario del Museo della Villa di Massenzio, l’imponente sito immerso nel verde della campagna romana, al IV miglio della via Appia Antica. Dopo i primi due giorni di lezioni di danza aperte al pubblico, realizzate dalle allieve dell’Accademia, si riprende nella mattinata di domani, sabato 4 maggio, con una lunga giornata di apertura a orario continuato dalle 10.00 alle 22.00 (ultimo ingresso alle 21.30). Si inizia alle 10.00 con una lezione di danza aperta al pubblico e successivamente una visita guidata alla scoperta del complesso monumentale, cui seguirà, dalle 12.00 alle 13.00 con intervalli di 10 minuti ciascuno, una sequenza di tre rappresentazioni di studi coreografici pensati appositamente per il Mausoleo di Romolo.  La danza diventa mezzo di espressione contro la violenza della guerra, alla ricerca di un dialogo di riconciliazione che accenda “la luce lungo il sentiero”, come suggerito dal titolo dell’evento. In occasione della straordinaria apertura in orario serale, dalle 19.15, al tramonto, i visitatori saranno accompagnati nel passaggio dalla luce al buio, quando la Villa, valorizzata dall’illuminazione artistica, diviene essa stessa spazio di arte e ombre, fino alle 20.30, quando il pubblico potrà assistere a una selezione di coreografie contemporanee, musiche e arrangiamenti originali. La manifestazione, a cura della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dell’Accademia Nazionale di Danza, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, è il primo evento speciale che inaugura le aperture serali della Villa, recentemente impreziosita da un nuovo impianto di illuminazione artistica, che ne consente la fruizione anche dopo il tramonto. PROGRAMMA DI SABATO 4 MAGGIO Mausoleo di Romolo | Dalle 10.00 alle 12.00 | Lezione aperta al pubblico di Progetto Individuale, primo Biennio di Coreografia. Complesso monumentale | Dalle 10.30 alle 11.30 | Visita guidata, con traduzione LIS, a cura dei funzionari archeologi della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Mausoleo di Romolo | Alle 12.00, alle 12.30 e alle 13.00 | Rappresentazione di studi coreografici contro la guerra, composti in site specific per il Mausoleo di Romolo. Di e con le allieve del primo Biennio di Coreografia Claudia Bellomo, Federica Anzalone Pia, Sara Azzu, Rebecca Pianese, Martina Tordiglione, Ziying Zhang, Shiya Zhang, Wenqing li, Wang Jayuan, Xiaojie Wen e con la partecipazione di Massimo Carrano, musicista performer e docente dell’Accademia. Complesso monumentale | Dalle 19.15 alle 20.15 | Visita guidata a cura dei funzionari archeologi della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Area del complesso monumentale dall’ingresso al Mausoleo di Romolo | Dalle 20.30 alle 21.00 | Rappresentazione di una selezione di studi coreografici contro la guerra, composti in site specific per il Mausoleo di Romolo. Con Dolores Pagnotta e Beatrice Tomasello del secondo Triennio tecnico-compositivo. Direzione musicale, musiche originali e arrangiamenti di Giorgina Tramontozzi. Partecipano le danzatrici Claudia Fiorio e Pan Zanghlongni, allieve del primo Biennio Scuola di Danza Contemporanea.  Alla composizione degli studi hanno contribuito le allieve del secondo Triennio tecnico-compositivo Giada Magnaghi, Francesca Bernalda, Diletta Capodicasa, Federica De Cusatis, Sara Della Santa, Gaia Fiori, Martina Grecuccio, Rebecca Manca, Lara Marchioro, Dolores Pagnotta, Federica Papagni, Alice Perna, Giorgia Putignano e Beatrice Tomasello. Fonte  Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura   Sat, 04 May 2024 15:38:06 +0000 Roma Scalea diventa Set cinematografico con due Scuole di Cinema https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32654-scalea-diventa-set-cinematografico-con-due-scuole-di-cinema.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32654-scalea-diventa-set-cinematografico-con-due-scuole-di-cinema.html  La 14esima edizione del Mediterraneo Festival Corto vede importanti novità in programma dal 3 al 7 Luglio fra cui l’ideazione di uno spot promozionale da girare nei giorni del Festival a Scalea dagli allievi di ben due scuole di cinematografia: la Scuola di Cinema di Napoli e la Scirocco Film Academy di Belvedere Marittimo. L’idea si è materializzata già a partire dalla scorsa edizione con il sorgere spontaneo e naturale di un’amicizia nel segno del cinema con Roberta Inarta della direzione della Scuola di Cinema di Napoli e Francesco Garritano della direzione della Scirocco Film Academy.  Le studentesse e gli studenti di entrambe le scuole saranno a Scalea nei giorni del Mediterraneo Festival Corto e, indossati berretto e t-shit loggati Pro Loco Scalea, gireranno per la città, in tutti i sensi. In senso turistico, esploreranno gli angoli più suggestivi, e in senso cinematografico poiché filmeranno alcuni spot pubblicitari. I video realizzati saranno poi sottoposti all’amministrazione comunale che ne sceglierà uno da utilizzare per la promozione territoriale in fiera, sui social ecc. L’operazione è stata definita “Mediterraneo Festival Corto - Cultura Cinematografica Scalea 2024”.  Il sodalizio era stato presentato già sabato 16 Dicembre 2023 durante il Galà di Solidarietà “Enza Minervino” quando erano intervenute entrambe le scuole coinvolte. “Sono molto grata a Francesco Presta e all’amministrazione comunale di Scalea per averci voluto coinvolgere in questo progetto - ha detto Roberta Inarta della Scuola di Cinema di Napoli -  Personalmente considero la Calabria la mia seconda tera, il cinema è la mia passione e il mio lavoro da 15 anni, poter unire questi due amori è per me un’emozione fortissima. Faremo belle cose, ci divertiremo e contribuiremo alla diffusione della cultura cinematografica che non significa solo carriera attoriale; il cinema ha bisogno di molte professioni dall’elettricista allo scenografo, al costumista”. “Ringrazio il Cinecircolo Maurizio Grande e il comune di Scalea - ha chiosato Francesco Garritano della Scirocco Film Academy di Belvedere Marittimo - Grazie per aver creato eventi che uniscono il cinema alla solidarietà; grazie per eventi come il Mediterraneo Festival Corto che cresce di anno in anno e unisce realtà lontane ma simili come noi. Ci stiamo unendo per creare qualcosa di ancora più ancora più grande di quello vissuto finora; aspettiamoci belle cose”.  La Scuola di Cinema di Napoli vuole essere un incubatore per tutti i tipi di operatori nel campo della cinematografia, ai quali fornire strumenti culturali, linguistici e tecnici per affrontare il mondo del cinema. La scuola, nel cuore della città partenopea, rappresenta un punto di riferimento per coloro che vogliono apprendere le dinamiche teoriche e pratiche della produzione cinematografica, televisiva e del linguaggio audiovisivo. È patrocinata dalla Film Commission, Regione Campania e dalla Provincia di Napoli.   La Scirocco Film Academy nasce allo scopo di fornire un’educazione cinematografica di alta qualità, posizionandosi come un catalizzatore per l’espressione creativa locale, cercando di costruire un ponte tra il potenziale artistico del meridione e le opportunità nel mondo cinematografico e audiovisivo. L’Academy è stata fondata con il desiderio di risvegliare il potenziale artistico del Meridione, un luogo di valore che ha la forza e la voglia di emergere. La scuola è supportata dalla produzione Pathos, con sedi a Roma e Belvedere Marittimo. Pathos è una società di produzione e distribuzione cinematografica, e si pone come punto di riferimento per le produzioni desiderose di sviluppare i propri progetti sul territorio nazionale italiano. Grazie a questa collaborazione, la Scirocco Film Academy può contare su un solido sostegno per la crescita e la realizzazione dei progetti degli studenti su scala nazionale.   Thu, 02 May 2024 08:43:02 +0000 Cosenza Alecci sulla visita di Mattarella in Calabria: "Grande sensibilità" https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32645-alecci-sulla-visita-di-mattarella-in-calabria-grande-sensibilita.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32645-alecci-sulla-visita-di-mattarella-in-calabria-grande-sensibilita.html La visita in Calabria del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla vigilia della Festa del Lavoro rappresenta un segnale di grande vicinanza dello Stato. Ed è simbolico che il Presidente abbia scelto di venire proprio nella nostra regione, una di quelle con il più alto tasso di disoccupazione in Europa, per visitare due importanti aziende del Distretto Agro-Alimentare dell’alto Cosentino e incontrare gli imprenditori del territorio. Come è altrettanto importante che questo viaggio avvenga proprio nei giorni in cui è all’esame della Camera il testo dell’Autonomia Differenziata. Una scelta che testimonia, ancora una volta, la sensibilità di Mattarella che più volte, durante le sue visite nella nostra regione, ha esortato, attraverso i suoi preziosi messaggi, i calabresi e gli abitanti delle regioni del Sud ad essere i veri fautori del cambiamento e della ripartenza, puntando sulle capacità e sull’entusiasmo dei più giovani. Come fece nel gennaio del 2016 quando tenne a battesimo la sede della Regione Calabria, allora sotto la guida di Mario Oliverio. In quell’occasione il Presidente si rivolse ai calabresi con parole piene di coraggio e di speranza per uno sviluppo futuro, ma a patto che la Calabria, così come le altre regioni meridionali, avesse avuto la forza di “fare la propria parte…”. Durante il suo discorso Mattarella fece anche riferimento alla necessità di avere un Sud forte per un’Italia forte: “Non ci sarà crescita piena, neppure nelle Regioni più forti, senza una crescita del Meridione, l’unità del Paese è indispensabile per superare le nostre fragilità. Dare un futuro ai giovani, in Calabria come in Italia, è condizione della tenuta stessa della nostra Nazione”. Ho avuto il privilegio di ascoltare in presa diretta quelle parole, da giovane Sindaco di Soverato, insieme a tanti sindaci calabresi, e farle mie. Parole dense di significati che oggi, con la tagliola dell’Autonomia Differenziata sulle nostre teste, fanno ancora più rumore di fronte ad una riforma che creerà un solco ancora più grande tra il Nord e il Sud, dividendo, forse per sempre, l’Italia. Attraverso l’autonomia Differenziata, questo Governo sta perpetrando un oltraggio alla storia del nostro Paese, condannando ad un futuro sempre più incerto intere generazioni di meridionali. Sono certo che il Presidente Mattarella, emblema e Garante dell’unità nazionale saprà far prevalere nelle sedi opportune quello spirito di leale collaborazione, quel “regionalismo solidale”, che è alla base del concetto di Autonomia regionale previsto dalla nostra Costituzione. Mon, 29 Apr 2024 08:57:12 +0000 Cosenza Trionfo del Made in Italy, i Sorce arrivano a Singapore https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/agrigento/32636-trionfo-del-made-in-italy-i-sorce-arrivano-a-singapore.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/agrigento/32636-trionfo-del-made-in-italy-i-sorce-arrivano-a-singapore.html La prima Giornata nazionale del Made in Italy, che si è celebrata per la prima volta il 15 aprile 2024, ha visto protagonisti anche quattro giovani siciliani. Quattro giovani cugini, Giorgio, Filippo, Alberto e Giorgio Sorce, promotori di un progetto gastronomico ad Agrigento, ora approdano a Singapore. Nel giorno che celebra l’eccellenza dei prodotti e della cucina del nostro paese, la “Famiglia Sorce” - così amano definirsi - vive appieno l’esaltazione della tradizione siciliana e italiana con un’offerta che sfonda all’estero. La pizza e i prodotti gastronomici siciliani arrivano a Singapore. Giorgio, Filippo, Alberto e Giorgio Sorce, sono i promotori del Progetto Sitàri, nato ad Agrigento nel 2013.  Tre di loro sono fratelli, il quarto è un loro cugino. La loro è la storia di un’impresa “Made in Italy”, nata interamente in Sicilia: una storia controcorrente, rispetto a quanto accade oggi. Negli anni in cui tanti giovani sono costretti ad emigrare all’estero per costruire il loro futuro, Giorgio, Alberto, Filippo e Giorgio hanno scelto di rimanere in Sicilia, di costruire nell’isola le radici del loro progetto economico, che è anche un progetto di vita. La loro ambizione era quella di rivoluzionare il settore della pizza ad Agrigento. Le loro famiglie li aiutano concretamente, partecipando alla gestione quotidiana del locale, della sala dove consigliano vini ai clienti, fino alla cassa e alle varie necessità operative di Sitàri. Una figura chiave è rappresentata da nonno Giorgio, omonimo di due dei ragazzi e loro grande ispiratore. Nonno Giorgio gestisce “l’orto degli aromi” assieme ai nipoti e ha trasmesso loro l’amore per la cucina di qualità. Nonostante i suoi 86 anni, nonno Giorgio continua a prendersi cura delle ultime capre e pecore, producendo un formaggio eccezionale che arricchisce alcune delle pizze offerte da Sitàri.  E ora il Progetto Sitàri varca le frontiere e porta all’estero un brand che parlerà di sicilianità anche oltre Oceano. In particolare a Singapore.  A giugno aprirà il nuovo locale “Fortuna”, nel centro di Singapore, con il lancio del nuovo brand che porta il Gruppo Sitàri alla conquista dell’Asia. Loro partner sarà Egon Marzaioli, convinto investitore all’estero in un progetto che affiancherà la trattoria alla pizzeria in puro stile Sorce.  Egon Marzaioli è un giovane imprenditore di successo con radici italiane profonde, suo padre è casertano e sua madre siciliana. Ha già dimostrato le sue capacità manageriali e imprenditoriali all'estero, in particolare con il successo del Gruppo Fortuna a Sydney. Durante una vacanza con Giorgio Sorce, Egon viene catturato dalla passione e dal racconto di Giorgio riguardo la sua pizzeria Sitàri ad Agrigento, così come dall'unico concetto di pizza che essa rappresenta. Colpito dalla qualità e dall'autenticità della proposta di Sitàri, Egon, che stava già pianificando di aprire il suo ristorante "Fortuna" a Singapore, vede un'opportunità unica di ampliare l'offerta del suo futuro ristorante includendo una pizzeria di alta qualità.  Questa decisione è motivata non solo dalla volontà di portare una pizza di qualità superiore all'estero ma anche dall'intento di creare un connubio tra il successo già testato di Sitàri e il nuovo progetto di Fortuna. Egon comprende l’importanza di unire forze con un brand già affermato per garantire il successo del suo ristorante a Singapore e, al contempo, esportare l’eccellenza della cucina italiana in Asia.  La collaborazione tra Egon e la Famiglia Sorce porta alla nascita del nuovo locale “Fortuna”, situato nel cuore di Singapore. Il lancio di questo nuovo brand rappresenta un passo audace verso la conquista del mercato asiatico, con una formula vincente che combina la pizza in puro stile Sorce e una trattoria tradizionale, offrendo così un'ampia gamma di piatti che celebrano l'arte culinaria italiana. Grazie a questa sinergia, Egon e la Famiglia Sorce avviano un progetto ambizioso, frutto di sacrifici, studio approfondito e una visione condivisa di successo e qualità.  Protagonisti indiscussi saranno i prodotti della tradizione italiana che ammaliano gli abitanti della metropoli asiatica che, con la sua forte vocazione turistica, moltiplicherà la capacità di penetrazione dell’arte culinaria e agroalimentare del Belpaese. Le straordinarie materie prime del territorio siculo, come l’immancabile pomodoro Siccagno di Valledolmo o la deliziosa ricotta dei pastori locali, e tanti altri gioielli dello sconfinato firmamento di delizie rendono famosa l’Italia nel mondo: Sitàri le propone con il sigillo dell’alta qualità, cifra distintiva di un’attività che si è imposta negli anni in Sicilia guadagnandosi importanti riconoscimenti come i ‘due spicchi’ del Gambero Rosso e il Premio speciale ‘Pizza e territorio’.  La conferma di una scelta vincente: “Puntiamo tutto sugli ingredienti delle nostre pizze che siano proprio le eccellenze del territorio” ha commentato Giorgio Sorce ricordando che la famiglia, con Sitàri, è stata la prima a entrare nella Guida del Gambero ad Agrigento, e che la valorizzazione delle nostre eccellenze è uno degli obiettivi dell’offerta dei maestri pizzaioli. Un team familiare coeso che grazie a duri sacrifici e tanto studio avvia ora un progetto intraprendente, grazie alla collaborazione con Egon Marzaioli, che consentirà di ampliare la proposta affiancando alla pizzeria anche la trattoria, per la creazione di menu che saranno espressione dell’arte culinaria italiana. Anche Egon, infatti, pur essendo radicato all’estero con riuscite esperienze pregresse del Gruppo Fortuna a Sydney, vanta un pedigree tutto italiano: papà casertano, mamma siciliana e una grande capacità manageriale che lo ha portato a cogliere le potenzialità degli chef agrigentini.  Insieme ricomporranno a Singapore i fasti del Regno delle due Sicilie grazie a “Fortuna”, che vanterà in cucina la direzione del grande Omar Tutino di Agrigento, già capopartita di pasticceria con lo chef Antonino Cannavacciuolo al ristorante dell’Hotel Villa Crespi, e con altre pregresse esperienze da chef in diversi contesti internazionali e nazionali. Questo si unirà alla garanzia dei prodotti di alta qualità italiani, per una proposta in cui “la tradizionalità rimane la base dei nostri piatti – spiega Giorgio Sorce -, ma non mancherà la contemporaneità e… chissà… qualche contaminazione ‘locale’ che dia corpo alla creatività che ci contraddistingue”. È il caso di “chicche” come il dolce “Tra Oriente e Occidente”, un incontro culinario fra la Sicilia e Singapore per “un omaggio al luogo che accoglierà il nostro nuovo progetto – racconta Giorgio – e alla nostra terra che ci ha educato gusto e palato”. Una delizia a forma di rosa realizzata con la tecnica dello shokupan: un fiore lievitato, che ha una forte simbologia in entrambi paesi. Un pane giapponese al latte morbidissimo, diffuso anche in Corea e Cina, che letteralmente significa “pane alimentare”, presentato in forma di rosa, così che ogni commensale possa staccare un petalo e intingerlo in una ciotola di ricotta di pecora e cannella.     Tue, 23 Apr 2024 07:04:59 +0000 Agrigento Sportelli Aperti al Consumatore: il progetto prosegue con successo https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/32634-sportelli-aperti-al-consumatore-il-progetto-prosegue-con-successo.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/32634-sportelli-aperti-al-consumatore-il-progetto-prosegue-con-successo.html  A circa sei mesi dal via del progetto Sportelli Aperti al Consumatore, Federconsumatori Sicilia traccia un primo bilancio dei risultati raggiunti e della soddisfazione espressa dagli utenti.  Il progetto è stato realizzato nell'ambito del Programma generale di intervento della Regione Siciliana, con l'utilizzo dei fondi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ai sensi del D.M. 6 maggio 2022, e ha permesso l'attivazione di quattro sportelli di consulenza gratuita a Termini Imerese, Giardini Naxos, Caltanissetta ed Enna.  Dal 12 ottobre 2023 al 31 marzo 2024 sono stati assistiti 562 utenti, di cui 332 in presenza e i restanti grazie a canali telematici come WhatsApp, Facebook Messenger o le email degli sportelli. Questi utenti hanno ricevuto assistenza gratuita sui loro diritti di consumatori nel rapporto con aziende private, anche grandi corporation e banche, ed enti pubblici.  Dai dubbi sulle bollette energetiche ai disservizi nelle prestazioni sanitarie, gli utenti degli Sportelli Aperti al Consumatore hanno ricevuto l'ascolto e le risposte di cui avevano bisogno per risolvere piccoli e grandi problemi. E con ottimi risultati, a detta degli stessi cittadini.   Moltissimi degli utenti degli sportelli, infatti, hanno accettato di compilare il questionario sul gradimento del servizio offerto: su 380 questionari compilati il 99% degli utenti si è dichiarato soddisfatto o abbastanza soddisfatto.   "Voglio ringraziare tutti gli sportellisti che si sono alternati fino ad ora nell'assistenza agli utenti - commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa - perché non solo hanno fatto tanto lavoro, ma anche un ottimo lavoro. Federconsumatori, insieme alle altre due associazioni che partecipano al progetto, AIACE e UGCONS, continuerà a mettere in campo le migliori risorse presenti nei territori dei quattro sportelli, per offrire assistenza fino ad ottobre 2024 a tutti coloro che ne avranno bisogno".   Federconsumatori, per questo, invita i cittadini in cerca di informazioni sui propri diritti a recarsi presso uno dei quattro Sportelli Aperti al Consumatore per instaurare un dialogo con i nostri consulenti che, in modo assolutamente gratuito, quasi certamente potranno assisterli. Tue, 23 Apr 2024 06:58:18 +0000 Palermo Succurro: "San Giovanni in Fiore, un modello da seguire" https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32619-succurro-san-giovanni-in-fiore-un-modello-da-seguire.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/cosenza/32619-succurro-san-giovanni-in-fiore-un-modello-da-seguire.html «L’accordo con le guardie ecozoofile dell’Anpana ci permette di salvaguardare ancora meglio il territorio comunale, che ha quasi 280 chilometri quadrati di natura incontaminata, biodiversità, acque fluenti e luoghi incantevoli, e che, per i suoi boschi rigogliosi, è tra i polmoni verdi più importanti dell’Italia, con l’aria più pulita d’Europa». Lo afferma, in una nota, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che precisa: «La Costituzione repubblicana ha tra i princìpi fondamentali la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Per questo, con Anpana abbiamo siglato un’intesa con cui rafforziamo la vigilanza nel territorio per prevenire e reprimere reati contro l’ambiente e gli animali, sempre preziosi per la vita umana». «San Giovanni in Fiore, che ha larga parte del proprio territorio nel Parco nazionale della Sila, si distingue in Italia – conclude la sindaca Succurro – per l’attenzione al valore delle proprie risorse e bellezze naturali, al punto che al riguardo è un modello da seguire».  Fri, 19 Apr 2024 08:47:29 +0000 Cosenza Basilicata e Calabria unite per il “POLLINORIENTEERING” https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/sport/32608-basilicata-e-calabria-unite-per-il-pollinorienteering.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/sport/32608-basilicata-e-calabria-unite-per-il-pollinorienteering.html Martedì 9 aprile, nella sede istituzionale dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, presso il complesso monumentale Santa Maria della Consolazione a Rotonda, è stato presentato in anteprima il progetto “POLLINORIENTEERING 2025”, manifestazione sportiva internazionale di corsa orientamento, in programma dal 23 al 27 aprile 2025. Si tratta di un evento di altissimo livello con due gare inserite nel calendario ufficiale FISO che coinvolgerà centinaia di atleti italiani e accompagnatori e culminerà con la XXX edizione del LATINUM CERTAMEN - Coppa dei Paesi Latini, la cui organizzazione è stata assegnata all’Italia. L’importantissima manifestazione è stata affidata dalla Federazione Italiana Sport Orientamento a: ASDSportleader, ASD Estrema Outdoor e Polisportiva Valle Argentino, tre associazioni sportive di riconosciuta esperienza organizzativa a livello nazionale che pur residenti in regioni diverse hanno già raccolto con successo nel 2019 i frutti di una sinergia tecnico-organizzativa. Presenti all’incontro il presidente del Parco del Pollino, Valentina Viola; il presidente del GAL Pollino, Domenico Pappaterra; il direttore del GAL La Cittadella del Sapere, Gaetano Mitidieri; il presidente della Federazione Italiana Sport Orientamento, Sergio Anesi; i rappresentanti dei comuni; il delegato Sport e Salute Basilicata, Matteo Trombetta e numerosi operatori del territorio. Angelo Napolitano e Sandro Passante, responsabili del comitato organizzatore, hanno ribadito che la riuscita di un evento complesso come questo, passa dalla condivisione con le Istituzioni direttamente interessate, Ente Parco Nazionale del Pollino in primis, Regioni Calabria e Basilicata, GAL, Province di Cosenza e di Potenza, oltre ai Comuni di Rotonda, Saracena, Mormanno, deputate alla tutela, alla promozione  e alla valorizzazione del territorio in collaborazione con gli operatori del luogo. «Il 2025 sarà un anno importante per il nostro territorio – ha dichiarato Valentina Viola, presidente del Parco del Pollino - perché avremo l’onore di ospitare due gare Fiso e la XXX edizione del LATINUM CERTAMEN. La FISO ha scelto il Parco del Pollino che sarà protagonista insieme ai comuni di Saracena, Rotonda, Mormanno, a tutto il territorio e alle realtà imprenditoriali». «Devo esprimere la mia gratitudine alla FISO e al suo presidente per aver scelto il nostro territorio  - ha dichiarato Domenico Pappaterra, presidente del Gal Pollino – Grazie anche al generale Sandro Passante, Armando Nuzzone e ad Angelo Napolitano perché attraverso le loro associazioni si potrà realizzare questo primo grande obbiettivo che noi supporteremo». «Queste attività – ha evidenziato Gaetano Mitidieri, direttore del GAL La Cittadella del Sapere – possono essere un vero attrattore per un possibile sviluppo dell’area. Supporteremo questo evento inserendolo nella nuova programmazione che avrà inizio a gennaio 2025». «Ho visto tanto entusiasmo, tanta preparazione, un alto livello di competenza – ha dichiarato Sergio Anesi, presidente della Federazione Italiana Sport Orientamento – ma soprattutto ho visto il territorio che è vicino a questa proposta della FISO, una proposta che vedrà tre gare con centinaia e centinaia di persone provenienti da tutta l’Italia e da 21 nazioni estere che garantiranno al territorio una visibilità notevole nei giorni dell’evento ma che poi saranno anche dei buoni testimonial. Un’opportunità dunque per la Basilicata e la Calabria di richiamare l’attenzione sui propri territori».   L’orienteering è una disciplina sportiva che si svolge nei boschi e nei borghi e rappresenta uno strumento strategico per la promozione e la valorizzazione di territori come il Parco Nazionale del Pollino in quanto permette di estendere la stagione turistica tradizionale, distribuire la domanda sportivo-turistica più ampiamente nell’area, attrarre nuovi flussi di visitatori e creare o consolidare un’immagine favorevole per un determinato territorio. La COPPA DEI PAESI LATINI nasce nel 1994 per promuovere lo sport come elemento trainante nei processi di integrazione e contribuire in modo efficace a diffondere la cultura del rispetto e della convivenza fra persone provenienti da paesi e culture diverse, accomunati, in questo caso, dal fatto di avere, come lingue ufficiali e predominanti, degli idiomi di derivazione latina. Attualmente sono 21 i Paesi componenti della Coppa dei Paesi Latini:Spagna, Francia, Italia, Portogallo, Romania, Belgio, Brasile, Colombia, Mozambico, Argentina, Venezuela, Svizzera, Uruguay, Cile, Costarica, Paraguay, Perù, Guatemala, Ecuador, Messico, Repubblica Dominicana. Fri, 12 Apr 2024 08:33:52 +0000 Sport Un calabrese all'Accademia del Belcanto "Rodolfo Celletti" https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32606-un-calabrese-all-accademia-del-belcanto-rodolfo-celletti.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32606-un-calabrese-all-accademia-del-belcanto-rodolfo-celletti.html Sono stati selezionati tra Martina Franca, Bruxelles e Vienna i nuovi allievi dell'Accademia del Belcanto "Rodolfo Celletti", promossa dalla Fondazione Paolo Grassi, in collaborazione con il Festival della Valle d'Itria, e annoverata tra le scuole di eccellenza nazionale operanti nell'ambito dell'altissima formazione musicale. In seguito alle audizioni svoltesi presso Les Ateliers de la Monnaie di Bruxelles (15-16 gennaio), la Kaisersaal di Vienna (18-19 gennaio) e la Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca (9-11 febbraio), a fronte delle oltre duecento candidature pervenute da tutto il mondo, sono stati scelti ventidue allievi cantanti (otto soprani, cinque mezzosoprani, quattro tenori, quattro baritoni e un basso-baritono) e tre allievi maestri collaboratori su tre posti disponibili. In quest’ultima categoria, in particolare, figura anche il nome del M° Eugenio Aiello, classe 2000 di Martirano Lombardo, laureato, con il massimo dei voti e lode, in pianoforte al Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza. Un traguardo prestigioso giunto al termine di un lungo percorso avviato all’età di nove anni, che nel tempo ha portato il giovane pianista martiranese a vincere numerosi premi in concorsi internazionali di musica, sia in veste di solista sia come componente di ensemble cameristici, a intraprendere una florida attività concertistica in tutta la regione e a ricoprire il ruolo di docente di pianoforte presso l’Associazione Musicale “Amici della Musica” di San Mango D’Aquino (Cz). Un background ora arricchito dall’importante approdo all'Accademia "Rodolfo Celletti" di Martina Franca, una delle principali realtà italiane a fornire a giovani cantanti lirici una formazione altamente specifica nei diversi aspetti della tecnica, dello stile e dell’interpretazione del Belcanto italiano (da Monteverdi al protoromanticismo), senza trascurare l’analisi e la pratica di studio in ambiti diversi del teatro musicale occidentale, tra i quali le più diverse espressioni della contemporaneità. I corsi di alto perfezionamento lirico della Fondazione Paolo Grassi, cui si aggiungeranno delle giornate di work-experience durante il 50° Festival della Valle d’Itria e in concerti e produzioni musicali promosse dalla stessa Fondazione, partiranno il prossimo 15 aprile e vedranno impegnati venticinque giovani artisti provenienti da Italia, Belgio, Francia, Spagna, Ungheria, Russia, Ucraina, Giappone e Nuova Zelanda. Eugenio Aiello Nato a Lamezia Terme nel 2000, studia pianoforte sin dall’età di 9 anni. Ha studiato presso l’istituto musicale “Sebastiano Guzzi” di Lamezia Terme, sotto la guida del M° Ferruccio Messinese, e ha continuato i suoi studi presso il liceo Musicale “T. Campanella” di Lamezia Terme, sotto la guida dei Maestri Maria Caterina Cristallo e Stefania Gualtieri, dove si diploma con il massimo dei voti e lode. Ha partecipato a numerose rassegne e ha vinto numerosi premi in concorsi internazionali di musica, sia in veste di solista che come componente di ensemble cameristici: tra questi, il concorso “Città di Filadelfia” (2019, I° Premio Assoluto), il concorso internazionale “Giovani Musicisti” (Paola, 2018 e 2019, rispettivamente I° Premio Assoluto e II° Premio), il concorso “Città di Corigliano-Rossano” (2019, I° Premio Assoluto) e il concorso “Gustav Mahler” (Trebisacce, 2022, II° Premio). Oltre all’attività di pianista solista e al suo impegno negli ensemble cameristici, ha svolto il ruolo di contrabbassista nell’Orchestra Sinfonica Giovanile della Calabria e svolge regolarmente il ruolo di maestro accompagnatore e preparatore al pianoforte, sia in contesti strettamente accademici che nelle masterclass di perfezionamento per cantanti lirici. Inoltre, ha partecipato a molti corsi di formazione AMA Calabria autorizzati dal MIUR nei campi della vocalità, della direzione corale e orchestrale e dell’improvvisazione. Ha partecipato a diverse masterclass di perfezionamento strumentale di pianoforte e di musica da camera sotto la guida di maestri di fama nazionale e internazionale, quali Alexander Hintchev (2020,2021), Antonio Pompa Baldi (2021), Angelo Arciglione (2021, 2023), Luis Pipa (2023), Alberto Miodini (2023) e Luigi Ceci (2023). Ha inoltre intrapreso una vivace attività concertistica che lo vede protagonista nei principali centri della regione e, da settembre 2022, ricopre il ruolo di docente di pianoforte presso l’Associazione Musicale “Amici della Musica” di San Mango D’Aquino (CZ). Nel mese di luglio 2022 consegue il diploma accademico di primo livello in pianoforte con il massimo dei voti e la lode presso il conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza, sotto la guida del M° Antonella Calvelli. Attualmente frequenta i bienni accademici di secondo livello di pianoforte e musica vocale da camera per pianisti presso la medesima istituzione, rispettivamente sotto la guida dei maestri Antonella Calvelli e Luca Bruno. Molto attivo anche in ambito pop, partecipa, in qualità di session man, alle registrazioni di diversi cantautori e musicisti calabresi, mentre dal 2023 è tastierista della band 20th Road.   Fri, 12 Apr 2024 08:25:57 +0000 Catanzaro Criteria Nazionali 2024, Gianluca Pittelli conquista l'argento https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/sport/32602-criteria-nazionali-2024-gianluca-pittelli-conquista-l-argento.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/sport/32602-criteria-nazionali-2024-gianluca-pittelli-conquista-l-argento.html Uno strabiliante Gianluca Pittelli conquista l’argento nei 100 rana ai Criteria Nazionali Giovanili 2024 e diventa vice campione italiano. Un risultato enorme e ricco di significato, che premia il talento, la determinazione e i sacrifici di un atleta che, dopo aver calcato il gradino più alto del podio della kermesse italiana, si è posto sempre nuovi obiettivi e, giorno dopo giorno, non si sta risparmiando per raggiungerli.   «È un onore portare ai Criteria il nome dell’Arvalia Nuoto Lamezia, ma anche quello di Massimo Borracci – aveva dichiarato poche ore prima della partenza l’atleta crotonese -. Ho vinto nel 2022 i 100 rana, poi per vari problemi non siamo riusciti ad arrivare dove volevamo arrivare, ma quest’anno ce la mettiamo tutta!».   E così è stato. Proprio ieri mattina, infatti, il giovanissimo Gianluca Pittelli ha fatto suo il secondo posto nei 100 rana con il tempo di 1’02.32.   «Questo risultato è il segno tangibile che, con impegno e sacrificio, tutto è possibile, basta volerlo!», ha dichiarato Carmen Mazzei, direttrice della piscina comunale “Salvatore Giudice” di Lamezia Terme, subito dopo aver appreso la notizia.   Inevitabile anche il commento di Simone Bernardini, presidente della Arvalia Nuoto Lamezia: «Complimenti a Gianluca per la determinazione che mette in vasca quotidianamente, un grande abbraccio a Francesco Strangis, che sta portando avanti con professionalità ed equilibrio la strada tracciata dal nostro Maestro (Massimo Borracci, ndr), un affettuoso incoraggiamento al lavoro incessante ed efficace di Niccolò De Giorgio e Simone Nicotera. I meriti sportivi si racchiudono nel lavoro di tutti i giorni che portano in vasca i nostri ragazzi. Alla Società la soddisfazione di contribuire alla crescita dei giovani nuotatori, uomini e donne di valore, prima che campioni». Tue, 09 Apr 2024 08:28:58 +0000 Sport Iniziati i lavori al Teatro Antico di Taormina https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/32581-iniziati-i-lavori-al-teatro-antico-di-taormina.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/32581-iniziati-i-lavori-al-teatro-antico-di-taormina.html Sono iniziati al Teatro Antico di Taormina i lavori di restauro conservativo del “porticus post scaenam”, il retro della scena che si apre a sud sul grandioso paesaggio dell’Etna e del mare. Un intervento voluto e programmato dal Parco archeologico Naxos Taormina, diretto dall’archeologa Gabriella Tigano, che segue a distanza di circa settant’anni lo storico restauro del grande archeologo Luigi Bernabò Brea, al quale si deve l’attuale configurazione del complesso monumentale con cui da allora (1958-59) è conosciuto in tutto il mondo.   A sostenere il progetto si è unita anche American Express che, con il coordinamento di Artfin, ha partecipato allo studio progettuale architettonico, propedeutico a questi interventi di restauro e conservazione di uno dei monumenti più iconici del patrimonio archeologico siciliano.  «Anche stavolta, come è accaduto nel 2022 per il restauro delle gradinate, non sarà necessario interrompere la fruizione del sito da parte dei visitatori che anzi, laddove possibile, osservano con interesse e curiosità i restauratori all’opera – ha detto l’assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, durante il sopralluogo effettuato insieme con la direttrice del Parco archeologico Naxos Taormina, Gabriella Tigano – I lavori saranno completati entro l’inizio dell’estate e della consueta stagione degli spettacoli».  Strategica, per consentire la fruizione dei visitatori durante i lavori di restauro, la configurazione del ponteggio “su misura”, realizzato nelle due ali del post scena e che ha salvaguardato lo scenario, unico al mondo, dove il paesaggio e la natura diventano un unicum con il monumento. Una scelta che, se da un lato ha reso più complicato il lavoro dei restauratori – per intervenire sull’intero prospetto devono infatti scendere e salire dalle singole impalcature anziché spostarsi in orizzontale da un lato all’altro del ponteggio – ha consentito di non intaccare il panorama tanto caro ai visitatori, sia pure temporaneamente incorniciato dal cantiere di restauro. Senza contare che, non potendosi agganciare al monumento, il ponteggio ha richiesto una sofisticata soluzione ingegneristica ed è stato progettato come struttura autoportante. Al suo interno comode scale consentono anche agli studiosi di essere “a tu per tu” con la parete del post scena (un grandioso edificio a tre piani di età imperiale romana) e di poter osservare da vicino il monumento e alcuni elementi architettonici e decorativi anche a quote solitamente irraggiungibili. Grazie, infatti, a queste impalcature di oltre 12 metri d’altezza sono stati raggiunti alcuni ambienti dell’ultimo piano con frammenti di scale che conducono al terzo livello della scena e sino ad oggi inaccessibili per gli studiosi.  «È un momento fondamentale per lo studio del teatro – spiega la direttrice e archeologa Gabriella Tigano - L’edificio post scaenam sarà, infatti, oggetto di analisi mirate che consentiranno di acquisire nuovi dati sui materiali da costruzione utilizzati. Come la composizione dei conglomerati antichi, ma anche dei mattoni di rivestimento, sia antichi che moderni, che presentano stati avanzati di degrado: dati indispensabili per procedere con il restauro di questo settore del monumento».  Questo primo lotto di interventi riguarda la parte di teatro più compromessa e danneggiata dal tempo e dagli agenti atmosferici, già scrupolosamente mappata col rilievo laser 3D ad altissima risoluzione fatto realizzare dal Parco nel 2021 e che ha consentito di ottenere un modello digitale tridimensionale vicinissimo alla realtà. Il lavori saranno completati entro l’inizio dell’estate e della consueta stagione degli spettacoli. “Si procederà per piccoli lotti – spiega Daniela Sparacino, architetto e dirigente del Parco Naxos Taormina – a cominciare dall’alto e procedendo verso il basso, in modo da smontare progressivamente i ponteggi che più impattano alla vista alterando la percezione del monumento e la sua iconica integrazione nel paesaggio”.  I lavori di restauro in corso sono interamente finanziati dal Parco Naxos Taormina per un importo di circa 500 mila euro. Il progetto è del “Laboratorio per l’Architettura Storica stp srl” di Palermo, il direttore dei lavori è l’architetto Saverio Renda, l’impresa esecutrice è la ditta “Siqilliya srl” di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) con la direzione tecnica dell’architetto/conservatore Francesco Mannuccia. Nota informativa sull'intervento di restauro Oggetto di questo primo lotto di interventi è il grandioso edificio a tre piani, ricollegabile alla fase di ristrutturazione d’età imperiale romana, parzialmente distrutto dal terremoto del 365 d.C. (al pari della frons scaenae), al cui interno insisteva, fino a qualche settimana fa, un impalcato di sicurezza, montato in occasione del G7 nel 2017. L’edificio, una costruzione in conglomerato cementizio e laterizi, si sviluppava anticamente su tre piani: uno ipogeico (costituito da un unico lungo corridoio, oggi utilizzato per il montaggio dei camerini degli attori), uno mediano (alla quota della scena, costituito da un portico di grande altezza a sette arcate, coperto da volta a botte ribassata) e uno superiore, che completava da sud la parte superiore della scena.  Wed, 27 Mar 2024 08:29:31 +0000 Messina AMA Calabria: Giovanni Puddu e Luca Violini in concerto a Lamezia https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32580-ama-calabria-giovanni-puddu-e-luca-violini-in-concerto-a-lamezia.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32580-ama-calabria-giovanni-puddu-e-luca-violini-in-concerto-a-lamezia.html Una vibrante connessione tra musica e letteratura quella di domenica 24 marzo. “Avec et sans paroles”  nel Foyer del Teatro Grandinetti Comunale di Lamezia Terme, è stato un concerto dalle infinite emozioni create da Giovanni Puddu, alla chitarra, e Luca Violini, voce recitante. La “strana coppia” è riuscita a esprimere le rispettive doti artistiche in un crescente armonico attraverso la musica e le parole. L’evento, organizzato da AMA Calabria, associazione diretta da Francescantonio Pollice, è stato finanziato con risorse PAC 2014/2020 erogate ai sensi dell’Avviso Pubblico “Eventi di promozione culturale” emanato dalla Regione Calabria - Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”. L’approccio talmente appassionato con la sua chitarra, al punto da farlo apparire viscerale, ha confermato quanto sia grande la sensibilità artistica ed emotiva di Giovanni Puddu. L’immensa padronanza dello strumento è stata al centro di una esibizione entusiasmante, veicolo di ricche sensazioni e profonde emozioni. Il suono pulito e sempre rispettoso della scrittura originale, ha messo in mostra un musicista che in ogni sua esecuzione esprime un forte lirismo. In “Avec et sans paroles” Giovanni Puddu ha spaziato attraverso diversi periodi. Dall’Ottocento di Franz Schubert, Felix Mendelssohn Bartholdy e di Mauro Giuliani si è arrivati al Novecento, con l’esecuzione del capolavoro della musica letteraria, “Platero y yo” di Mario Castelnuovo-Tedesco, su testo lirico dell’autore Premio Nobel José Ramón Jiménez, unico brano recitato da Violini in lingua originale. “Lob der Thränen”, di Franz Schubert è stato il degno inizio del concerto. Una performance che, sviluppatasi tra gioia e malinconia, ha dato vita appieno all’espressione musicale voluta dall’autore. Giovanni Puddu, visibilmente commosso, ha voluto dedicare questo brano a Maurizio Pollini, deceduto alcuni giorni fa. Dello stesso compositore il chitarrista ha scelto due Lieder tratti da “Schwanengesang”, la raccolta postuma pubblicata dal fratello di Schubert. La trascrizione per chitarra di Johann Kaspar Mertz ha avuto una resa perfetta. Le parole hanno accompagnato “Platero y yo” il poema che Juan Ramon Jimenéz ha dedicato alla sua terra. L’opera composta da 138 capitoli è stata parzialmente musicata da Mario Castelnuovo-Tedesco, che ha scelto solo ventotto capitoli, a suo modo di dire tra i più belli e significativi della storia di un giovane contadino in compagnia di Platero, il suo asino. Recitato in spagnolo da Luca Violini, la musica di Castelnuovo-Tedesco e il testo di Jiménez hanno messo in luce una estrema complessità e, al tempo stesso, una inattesa leggerezza. Il felice incontro tra musica e letteratura sottolinea l’importanza di quello che può essere considerato uno dei capolavori teatrali del Novecento. La presenza della voce recitante di Luca Violini, presente in questo brano, ha dato il senso di quanto sia importante il potere della voce. Le immagini, la storia e i luoghi descritti hanno creato suggestioni profonde nel pubblico presente. Una voce che completava la musica e viceversa, in uno scambio continuo di ruoli. Con la romanza “Lieder ohne Worte” di Felix Mendhelssohn sono tornate a mancare le parole. Pur prive di esse, sono state le note a dare un senso ai sentimenti dell’animo umano. E’ questo che i quattro Lieder del compositore tedesco selezionati da Giovanni Puddu, nella loro semplicità, riescono a esprimere. In ognuno di essi, ancora una volta, l’abilità tecnica esibita consegna un momento di chitarrismo superbo. Il finale riserva un tributo a Gioacchino Rossini attraverso la “Rossiniana, op. 120 n°2” di Mauro Giuliani, uno dei sei pot-pourri da lui composti che ha concluso la serata confermando quanto Giovanni Puddu sia da considerare con assoluta fermezza di appartenere al gotha dei chitarristi classici. Inevitabili, al termine della serata, gli applausi calorosi di riconoscimento con cui il pubblico ha salutato il duo Puddu e Violini, nell’ennesimo appuntamento di rilievo organizzato da AMA Calabria. Sabato 6 aprile al Teatro Comunale di Catanzaro e domenica 7 aprile al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme, la stagione teatrale di AMA Calabria avrà come protagonista Max Giusti con “Bollicine”, spettacolo in cui indosserà gli abiti del mattatore, confessando al pubblico ciò che non direbbe mai al suo amico più caro. Wed, 27 Mar 2024 08:25:49 +0000 Catanzaro Taxi solidale per i più bisognosi: lanciata la raccolta fondi https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/32577-taxi-solidale-per-i-piu-bisognosi-lanciata-la-raccolta-fondi.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/32577-taxi-solidale-per-i-piu-bisognosi-lanciata-la-raccolta-fondi.html Un servizio di accompagnamento totalmente gratuito per anziani e malati a basso reddito. È il “Taxi Solidale”, iniziativa di carattere sociale promossa dall’associazione Cuore Colorato Aps e costantemente supportata da MCL Palermo, che dal 2023 garantisce alla fasce di più deboli di Palermo la possibilità di spostarsi in città e nei comuni limitrofi.   Per potenziare ulteriormente il servizio, particolarmente apprezzato e richiesto da sempre più utenti, MCL Palermo ha lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe con l’obiettivo di raggiungere la somma di 20mila euro. Con questa cifra sarà infatti possibile acquistare altri due mezzi da destinare al servizio offerto dai volontari di Cuore Colorato Aps che potranno così soddisfare un numero sempre maggiore di richieste d’aiuto.   “Sosteniamo con convinzione l’iniziativa del Taxi Solidale tramite l’erogazione di una somma mensile, ma non vogliamo e non possiamo fermarci qua - dichiara Giuseppe Gennuso, presidente di MCL Palermo - I ragazzi di Cuore Colorato Aps, ai quali va tutta la nostra stima e gratitudine, hanno bisogno di nuovi mezzi per migliorare il servizio. Per questo motivo mi rivolgo a tutti i miei concittadini chiedendo loro un atto di amore verso la nostra comunità. Anche il più piccolo gesto d’altruismo da parte di ciascuno di noi può portare a traguardi inaspettati”. Per donare è necessario collegarsi alla piattaforma Gofundme.com Wed, 27 Mar 2024 07:58:45 +0000 Palermo Protocollo D’Intesa tra Lions e Comunità Ellenica di Roma e del Lazio https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32571-protocollo-d-intesa-tra-lions-e-comunita-ellenica-di-roma-e-del-lazio.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32571-protocollo-d-intesa-tra-lions-e-comunita-ellenica-di-roma-e-del-lazio.html Nella splendida cornice del Tanagra Caffè Concerto giovedì 14 marzo 2024 si è svolto un Protocollo D’Intesa tra il Distretto 108L e l’Associazione Comunità Ellenica di Roma e del Lazio contestualmente a una raccolta fondi a favore dell’MKONLUS. Alla  presenza del Governatore del Distretto 108L  Michele Martella e del Vice Governatore Salvatore Iannì, ed il Presidente della Associazione Comunità Ellenica di Roma e del Lazio Akis Spanakis con una rappresentanza della stessa.  Ringrazio Akis Spanakis e Luisa Mariotti per l'invito come Corriere del Sud alla firma del protocollo ... Erano presenti altresì, i presidenti dei Lions Club: Bracciano -Anguillara -M. Sabatini, Monte Porzio Catone, Roma Amicitia, Roma Appia Antica, Roma Ara Pacis, Roma Mare, Roma Minerva, Roma Palatinum, Roma Quirinale, Roma, Roma Host, Roma Sistina, Sabaudia-San Felice Circeo che hanno aderito all’ Interclub. Dopo il saluto del Presidente del Lions Club Roma Minerva Sergio Santelli, ha preso la parola Akis Spanakis, Presidente della Comunità Ellenica  che ha dato il benvenuto ai presenti ed ha spiegato che l’associazione  ha come obiettivo di promuovere attività socio-culturali e la lingua Greca. A seguire il Governatore Michele  Martella è intervenuto illustrando che il Lions International  è un Associazione  di Club di servizio più  grande del mondo con 1,4 milioni di soci in oltre 47.000 Club in tutto il mondo e che il  Distretto Lions 108 L-Italy raggruppa 132 Club tra la Sardegna, l’Umbria e il Lazio. L’obiettivo dei Lions è dare modo ai volontari di servire le comunità, rispondere ai bisogni umanitari e portare aiuto con impareggiabile integrità ed energia ovunque sia necessario, nelle Comunità ed in tutto il mondo. Subito dopo il Governatore e il Presidente della Comunità Ellenica hanno stipulato il Protocollo d’Intesa. In particolare: • realizzare risultati sinergici e dare concretezza alla  solidarietà verso chi ha bisogno • essere vicini, con sempre maggiore incisività e tendere una mano alle nostre comunità in modo scambievole  e condiviso • sviluppare programmi che esaltino la nostra comune cultura • creare un punto di incontro per risolvere e sostenere cause umanitarie Tale  Protocollo è un impegno a lavorare insieme per rendere il mondo un luogo migliore e per alleviare le sofferenze dei nostri simili. La carità e la solidarietà  superano l’indifferenza e dimostrano che l’ingiustizia e il bisogno di una persona sono questioni che riguardano tutti noi, rafforzando il legame fraterno tra le Associazioni e la loro comunità. Nel prosieguo della serata Luisa Mariotti, Delegato Distrettuale per MKONLUS  ha sottolineato che  il Lions international, infatti, è presente anche in Burkina Faso, dove realizza un progetto di aiuto per una popolazione tra le più povere dell’Africa grazie a MK onlus del Multidistretto 108 Italy, successivamente ha  illustrato le attività sostenute dall’MK ONLUS evidenziando  che la raccolta fondi  è per i C.R.E.N. (Centri di Recupero ed Educazione Nutrizionale) finalizzato all’acquisto di latte in polvere per la prima infanzia dei bambini che soffrono di malnutrizione. Inoltre, attraverso una lotteria si è potuto contribuire anche al  service distrettuale “Semi per il Futuro” per donare un futuro migliore alle famiglie attraverso lo sviluppo  dell’agricoltura nei villaggi. Quello che conta è nei fatti, nella concretezza: certo, ci dedichiamo ad un incontro di festa, ma facciamo gruppo senza mai dimenticare che il nostro scopo ultimo è servire, raccogliere fondi ed essere utili agli altri.  In sintesi, quindi, il servizio da rendere alla comunità è stato posto come punto centrale della serata. Possiamo dunque, noi Soci tutti dei Lions Club presenti e la Comunità Ellenica, essere davvero lieti, perché, ancora una volta, siamo riusciti a dar prova della nostra coerenza e fedeltà alla tradizione Lionistica.   Fonte  Luisa Mariotti Delegato Distrettuale per MKONLUS Tue, 19 Mar 2024 17:01:28 +0000 Roma La Regione Lazio ha presentato le sue strategie sull’Aerospazio https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32561-la-regione-lazio-ha-presentato-le-sue-strategie-sull-aerospazio.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32561-la-regione-lazio-ha-presentato-le-sue-strategie-sull-aerospazio.html Si è svolto presso lo Spazio Attivo Roma Tecnopolo di Lazio Innova “Aerospazio Innovation Day: B2b – Tendenze Industriali – Misure Regionali”, il primo di una serie di appuntamenti che la Regione Lazio organizza, attraverso Lazio Innova, a cadenza periodica con appartenenti alle principali filiere industriali del territorio (grandi operatori industriali, PMI e centri di ricerca), per far emergere le frontiere tecnologiche, gli orientamenti di sviluppo delle tecnologie, supportare appuntamenti di collaborazione tra i partecipanti, oltre che fornire idee e proposte per la realizzazione di iniziative di innovazione aperta. Negli ultimi 20 anni, la Regione Lazio ha sostenuto la Ricerca e Sviluppo del Lazio, investendo circa 100 milioni di euro in ambito aerospaziale, dei quali circa 18 milioni sono stati assegnati nel dicembre 2023 a 32 progetti aerospazio e sicurezza vincitori dell’Avviso Pubblico “Riposizionamento competitivo RSI”. «L’ecosistema aerospaziale del Lazio costituisce un’eccellenza unica nel panorama produttivo italiano del settore, con competenze industriali e di ricerca che coprono tutta la filiera. Secondo quanto previsto dalla Strategia di Specializzazione Intelligente del Lazio, la Regione sta sostenendo lo sviluppo del settore aerospaziale con investimenti finalizzati a potenziare l’evoluzione tecnologica insieme al digitale, l’industria e gli attori della New Space Economy, a rafforzare la competitività delle piccole e medie imprese e favorire la nascita di nuove esperienze innovative. Tramite Lazio Innova, è tra i protagonisti della nascita del Cluster Tecnologico Nazionale Aerospaziale (CTNA), per competere a livello europeo e nazionale. Per questo intendiamo sfruttare appieno i fondi europei della programmazione 2021-2027 e le opportunità del PNRR, con l’obiettivo comune di consolidare le attività di ricerca e innovazione delle imprese, il trasferimento tecnologico, lo sviluppo di imprese innovative e derivate di ricerca» – ha dichiarato Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore Sviluppo economico della Regione Lazio. «Il Lazio è ricco di eccellenze per quanto riguarda il settore aerospaziale. Da parte dell’amministrazione regionale, c’è’ un impegno concreto per sostenere questo ambito, che conta circa 300 aziende. Anche nelle recenti missioni in Giappone e negli Usa, le nostre imprese hanno ricevuto riconoscimenti per la grande professionalità e competenza. Il nostro obiettivo, come istituzione, deve essere quello di accompagnare le nostre attività in questo percorso di crescita, anche creando nuove opportunità di collaborazione con l’estero, in un processo di internazionalizzazione che deve vedere il nostro territorio come assoluto protagonista. Naturalmente, questo sviluppo può generare ricadute positive sia sull’indotto che nei territori della nostra regione» – ha sottolineato Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio regionale del Lazio. Nel corso dell’evento, una tavola rotonda sugli sviluppi di mercato e le strategie territoriali ha visto il coinvolgimento di ASI – Agenzia Spaziale Italiana, ENAC – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, AIAD – Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza, AIPAS – Associazione delle Imprese per le Attività Spaziali, ASAS – Associazione per i Servizi, le Applicazioni e le Tecnologie ICT per lo Spazio, AIRBUS Italia, AVIO S.p.A., Comune di Colleferro, CTNA – Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio. Gli elementi raccolti nella tavola rotonda saranno utilizzati da Lazio Innova per la definizione del nuovo bando Fesr sul Riposizionamento Competitivo che vede nell’Aerospazio uno degli assi principali di intervento. Il bando è previsto nella seconda parte dell’anno. Per la Regione Lazio e Lazio Innova è stata inoltre l’occasione per lanciare la Open Innovation Challenge “Smart Integration Satellite Capability” di Thales Alenia Space Italia. «Thales Alenia Space e  la Regione Lazio collaborano attivamente ormai da tempo interpretando al meglio un modello di innovazione che valorizza e sfrutta a pieno le competenze e le capacità presenti nell’ecosistema laziale», ha dichiarato Massimo Comparini, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia. «Quale realtà produttiva ben radicata nel territorio, Thales Alenia Space accoglie le sfide di un futuro che punta sempre più allo Spazio come uno dei settori strategici della sua economia in sinergia con la filiera spaziale locale, insieme alla Regione Lazio, attraverso attività comuni utilizzando le infrastrutture della nostra azienda, sia quelle esistenti sia quelle in fase di realizzazione». Si tratta di una sfida per imprese innovatrici che sono chiamate a individuare e proporre soluzioni per lo sviluppo di fabbriche intelligenti (Smart Factory) basate su linee integrate per l’assemblaggio, l’integrazione e test (AIT) da utilizzare sulle componenti di bordo di piccoli satelliti in una logica innovativa, aperta e digitalizzata. Una competizione aperta a cui possono partecipare le imprese innovatrici e le PMI innovative costituite da non oltre 60 mesi, oltre ai derivati di Università o Centri di Ricerca chiamati a proporre soluzioni innovative per l’assemblaggio automatico, la riduzione del peso e del costo dei cablaggi, la riduzione delle dimensioni e della massa e del costo delle strutture meccaniche a sostentamento delle celle solari e delle antenne di satellite. Questa sfida, in particolare, fa leva sull’investimento di Thales Alenia Space Italia per la costruzione della Space Smart Factory nell’ambito del più ampio “Programma Space Factory 4.0” del PNRR, finanziato dall’UE e gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana, con l’obiettivo di costituire una rete di fabbriche, connessa alla filiera di produzione e dedicata alla realizzazione di piccoli satelliti su tutto il territorio nazionale. Al termine del percorso di tutoraggio, la prima squadra classificata riceverà un premio di 20.000 euro e, assieme al secondo e al terzo classificato, l’accesso diretto al programma “Go to market” e fruirà, inoltre, di servizi specialistici presso lo Spazio Attivo Roma Tecnopolo della Regione Lazio gestito da Lazio Innova. Per partecipare alla open innovation challenge è necessario candidarsi entro le ore 12.00 del 13 maggio 2024 attraverso la piattaforma dedicata su https://www.lazioinnova.it/innovazione-aperta/iniziativa/smart-integration-satellite-capability/. Durante l’Innovation Day gli attori del settore Economia dello Spazio si sono infine incontrati per sviluppare sinergie, con l’obiettivo di trasferire tecnologie, prodotti e servizi nati nei comparti dell’aerospazio e applicarli in altri mercati. A tal fine, sono otto le imprese innovative che si sono presentate alle grandi aziende dell’Aerospazio: quattro per tecnologie, prodotti e servizi relativi a tutto ciò che viene inviato nello spazio, a partire dai satelliti (Involve Space, C-Shark, Arca Dynamics, Finis Terrae); e quattro per l’ampio campo di potenziali applicazioni in mercati differenti basate su tecnologie sviluppate per l’aerospazio ovvero su dati prodotti da dispositivi in orbita (Nhazca, Space 11, Science & Technology Italy e Wise Robotics). Si tratta di una collaborazione aperta, in cui innovative e derivate del settore Nuova Economia dello Spazio, medie e grandi imprese interessate a trovare soluzioni innovative derivanti da tecnologie spaziali, organizzazioni, enti e associazioni di settore, trovano ulteriore spazio di confronto sulla comunità loro dedicata sul sito www.lazioinnova.it per collaborare, con l’obiettivo di creare processi di innovazione e di trasferimento tecnologico. Tra i progetti presentati nel corso dell’Innovation Day, la call ESA BIC Lazio lanciata dalla Regione Lazio insieme all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e all’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), per sostenere l’avvio di imprese che intendono applicare conoscenze e tecnologie di derivazione spaziale in altri settori di attività. Giunta alla sua quarta edizione, con uno stanziamento complessivo di 2,5 milioni di euro, ha coinvolto 64 imprese innovatrici  di cui 10 ad oggi incubate. È stata prorogata l’ultima finestra 2023, con la possibilità di candidarsi entro lunedì 8 aprile 2024, ed è attualmente in corso il rinnovo per il quadriennio 2024-2027.    Tue, 12 Mar 2024 16:47:30 +0000 Roma 25 beni archeologici restituiti all'ambasciata della Colombia https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32543-25-beni-archeologici-restituiti-all-ambasciata-della-colombia.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/lazio/roma/32543-25-beni-archeologici-restituiti-all-ambasciata-della-colombia.html Il recupero di 24 oggetti archeologici, nonché di un’importante scultura in terracotta, tutti di arte precolombiana, è il frutto di due distinte attività investigative, rispettivamente condotte dal Nucleo Carabinieri TPC di Firenze, coordinato dalla Procura della Repubblica di Firenze e dal Nucleo Carabinieri TPC di Torino, coordinato dalla Procura della Repubblica di Torino. I reperti sono stati individuati nel corso di indagini finalizzate a contrastare il traffico illecito di beni culturali e ricondotti, grazie anche alla cooperazione fornita dalla Rappresentanza Diplomatica della Colombia in Italia, al patrimonio culturale nazionale di quel Paese. La restituzione degli antichi manufatti celebra la conclusione delle seguenti indagini di polizia giudiziaria svolte dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale: 24 oggetti archeologici di arte precolombiana, tra cui coppe e sculture di differenti forme e tipologie, trafugate dalla Colombia e riconducibili alle regioni archeologiche di Muisca, Guane, Quimbaya e Nariño. I beni sono stati individuati e sequestrati dal Nucleo TPC di Firenze nel corso di mirati controlli preventivi presso esercizi commerciali di settore, in particolare in una casa d’aste di Firenze, ove erano stati posti in vendita dall’erede di un collezionista deceduto, privi di alcuna documentazione giustificativa circa la provenienza; scultura in terracotta di arte precolombiana, raffigurante un dignitario seduto. Individuata e sequestrata dal Nucleo TPC di Torino nel corso di una perquisizione a carico di un commerciante di quella città, indagato per un imponente traffico di opere d’arte contemporanea contraffatte. Il commerciante deteneva presso la sua abitazione, senza alcuna documentazione giustificativa, diversi reperti provenienti dal Sud America, tra cui la pregevole scultura colombiana. I beni, altissima espressione storico-artistica della Colombia, il cui valore commerciale non è quantificabile, sono stati restituiti il 29 febbraio 2024, nel corso di una cerimonia tenutasi nella sala “La Marmora” del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, dal Generale di Divisione Francesco GARGARO, Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, a S.E. Ligia Margarita QUESSEP BITAR, Ambasciatrice della Colombia in Italia, alla presenza del Consigliere Amb. Clemente Contestabile, Consigliere Diplomatico del Ministro della cultura. In tale contesto, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, in ossequio ai principi dettati dalle convenzioni internazionali, opera da decenni avendo come obiettivo non solo il rimpatrio dei beni culturali trafugati dall’Italia, ma anche la restituzione di quelli appartenenti ad altri Paesi che hanno subito i medesimi “saccheggi”. La natura del mercato degli oggetti d’arte comporta la quasi quotidiana necessità per i Carabinieri del TPC di estendere le indagini all’estero, attraverso i diversi canali di cooperazione. La restituzione degli importanti beni culturali testimonia, quindi, l’importanza dei rapporti internazionali consolidata nel tempo, in questo caso con le Autorità della Colombia, che hanno permesso di addivenire all’eccellente risultato, ovvero il ritorno al contesto originale di inestimabili beni culturali e dimostra come la loro restituzione alla collettività garantisca la ricomposizione di percorsi storici, culturali e sociali, altrimenti leggibili solo parzialmente, contribuendo, pertanto, al rafforzamento di un comune sentimento di appartenenza e di una forte coscienza identitaria.  Fonte Carabinieri CT.P. Mon, 04 Mar 2024 14:01:57 +0000 Roma Luciano Violante all'Università Magna Graecia https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32540-luciano-violante-all-universita-magna-graecia.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/catanzaro/32540-luciano-violante-all-universita-magna-graecia.html Prende il via, presso l’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro, con il seminario di apertura tenuto dal Prof. Luciano Violante, il secondo ciclo annuale dei seminari del Corso di Dottorato in “Diritto della società digitale e dell’innovazione tecnologica”, coordinato dal Prof. Fulvio Gigliotti, Ordinario di Diritto Privato e Responsabile del Centro di Ricerca “Rapporti privatistici della P.A.”. Il corso di Dottorato, che intende approfondire, tra l’altro, le implicazioni giuridiche della c.d. “rivoluzione digitale” (o quarta rivoluzione), si articolerà, per l’anno 2024, in un denso ciclo di Seminari e tavole rotonde, nel corso dei quali saranno trattate - in una prospettiva interdisciplinare (che travalicherà, quindi, la dimensione strettamente giuridica) – le molteplici sfide poste dalle nuove tecnologie e dalla loro profonda incidenza sull’assetto della società contemporanea, con la necessaria attenzione alla crescita della domanda di nuove forme di tutela e di garanzia dei diritti fondamentali. In questa prospettiva, formeranno diffusamente oggetto di considerazione e discussione le più attuali questioni poste dai rapporti tra uomo e macchina nell’era digitale e le implicazioni derivanti dall’uso dell’intelligenza artificiale, con specifica analisi delle potenzialità e criticità giuridiche nell’utilizzo e con particolare attenzione anche al contesto europeo. A discutere di tali tematiche il corso di Dottorato chiamerà alcuni tra i più autorevoli e qualificati specialisti del settore, i quali spazieranno dalla trattazione degli aspetti più propriamente tecnici dei fenomeni indagati (a partire dalla stessa considerazione dell’essenza dell’intelligenza artificiale, affidata al Prof. Georg Gottlob, uno dei massimi esperti mondiali sul tema), fino alle relative implicazioni etiche, sociali e giuridiche. Numerose e assai autorevoli le presenze istituzionali programmate, tra le quali, ad es., il Direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia, Prof. Giorgio Metta; il Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, Prof. Pasquale Stanzione; il Presidente dell’Agenzia per l’Italia digitale, Ing. Mario Nobile; il Presidente della Commissione governativa A.I. per l’informazione, Prof. Paolo Benanti; oltre, naturalmente, ad altri assai autorevoli e prestigiosi Relatori, in prevalenza, ma non soltanto, giuristi. Di particolare rilevanza il seminario di apertura del corso (previsto per il 4 marzo p.v., presso la sede del Dipartimento giuridico dell’Ateneo) che tratterà di “Algoretica e umanesimo digitale” e sarà affidato al Presidente della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine (nonché Presidente emerito della Camera dei deputati), Prof. Luciano Violante. Chiuderà il corso, a dicembre, l’intervento di un Maestro del diritto civile (il Prof. Pietro Perlingieri, Presidente della Società italiana degli studiosi del diritto civile) sul tema “Diritto civile e nuove tecnologie” Il programma completo del corso è disponibile sul sito dell’Ateneo catanzarese. Fri, 01 Mar 2024 10:33:56 +0000 Catanzaro Carnevale tra Vibo e le frazioni, soddisfazione dell’amministrazione https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/vibo-valentia/32500-carnevale-tra-vibo-e-le-frazioni-soddisfazione-dell-amministrazione.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/vibo-valentia/32500-carnevale-tra-vibo-e-le-frazioni-soddisfazione-dell-amministrazione.html Due giorni di grande partecipazione, entusiasmo e divertimento per il Carnevale di Vibo Valentia, che ha animato anche le frazioni e portato sana allegria tra grandi e piccini. All’indomani degli eventi, l’amministrazione comunale di Vibo Valentia guidata dal sindaco Maria Limardo, tramite il consigliere delegato allo Spettacolo, Antonio Schiavello, esprime soddisfazione per la riuscita della manifestazione e ringrazia tutti coloro che hanno collaborato. “Dopo il rinvio per maltempo nel giorno consueto, abbiamo voluto recuperare i festeggiamenti perché sappiamo quanto la gente ci tenga, e soprattutto i più giovani. Il Carnevale è una festa di colori, musica e divertimento, e con poche risorse - spiega Schiavello - crediamo di essere riusciti nel nostro intento. Sabato pomeriggio nel capoluogo ed a Bivona, domenica pomeriggio a Vibo Marina, e dopo l’evento di sabato scorso che si era comunque svolto a Porto Salvo (dove il ricavato di una raccolta fondi servirà ad acquistare un defibrillatore), con la fondamentale collaborazione delle associazioni del territorio - Dog Days, Mamma che festa - fino alla parrocchia di Bivona ed al coinvolgimento delle scuole che hanno risposto presente al nostro invito, siamo riusciti a creare un movimento che ha riscosso grande apprezzamento da parte delle famiglie. La sfilata delle mascherine con la premiazione, la musica con tante performance, il raduno dei giganti a Vibo Marina, insieme al carro allegorico della scuola materna Santa Chiara di Mileto, sono state solo alcune delle attrazioni. Un insieme di iniziative che ha trasformato il weekend appena trascorso in due giorni di passione e allegria. Per questo mi sento di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito, anche solo con la presenza, alla riuscita del nostro Carnevale”. Tue, 20 Feb 2024 08:22:57 +0000 Vibo Valentia Una mostra permanente “1908 CittàMuseoCittà" al Museo Regionale di Messina https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/32375-una-mostra-permanente-1908-cittamuseocitta-al-museo-regionale-di-messina.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/32375-una-mostra-permanente-1908-cittamuseocitta-al-museo-regionale-di-messina.html E’ stata inaugurata al Museo Regionale di Messina l’esposizione permanente “1908 CittàMuseoCittà”, dedicata al terremoto che cambiò il volto alla Città dello Stretto.  Per questa esposizione, che si sviluppa su una superficie di 1000 metri quadrati, sono utilizzati gli spazi dell’ex sede del Museo Nazionale (ex Filanda Mellinghoff). La mostra, che sarà aperta al pubblico a partire da martedì 28 novembre, permetterà ai visitatori di camminare tra i reperti architettonici recuperati dalle macerie dopo il tragico sisma e di visionare documenti storici e filmati d’epoca. La tecnologia ha il ruolo importante, perché grazie all’utilizzo di sofisticati occhiali, i fruitori potranno vivere la città di Messina prima che venisse distrutta dal terremoto, per poi accedere alla sala immersiva, in cui vivranno la tragica notte del 28 dicembre 1908. Presenti alla cerimonia inaugurale gli assessori regionali ai beni Culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato e l’assessore al Turismo, Sport e Spettacolo, Elvira Amata. L’assessore Scarpinato ha commentato: “Grazie a questa mostra viene realizzato un percorso affascinante ed emozionante per entrare in contatto con le memorie reali, fisiche e materiali della città, che mutò il suo volto a seguito del terremoto del 1908. Un’esposizione dotata di una parte fisica ed una virtuale, in cui i visitatori potranno vivere dal vero la città durante la tragica notte che ne mutò aspetto e assetti, per custodire il passato preservando la memoria. La data simbolica del regio decreto sottolinea l’impegno costante nel non dimenticare. Un monito per guardare al futuro con uno sguardo sempre rivolto al passato, per non perdere le tracce di quello che siamo stati e di quello che abbiamo vissuto”. Quella di oggi, infatti, è una data simbolo, perché il 26 novembre 1914 fu emanato il regio decreto n. 1475, con cui fu istituito il Museo nazionale di Messina con il compito di raccogliere, custodire, allestire ed esporre le testimonianze artistiche della città dopo il terremoto. L’assessore Amata ha aggiunto: “Inaugurare, questa mostra, che rappresenta la memoria storica di un tragico avvenimento che ha raso al suolo la mia Città, è stata una forte emozione. Messina è nata una seconda volta dopo il 1908 e, per questo motivo, è importante tramandare e non dimenticare un patrimonio fortemente identitario come quello che rappresenta autorevolmente la Città dello Stretto. E’ un appuntamento di grande interesse per la Città che rafforza significativamente e ulteriormente il forte connubio tra turismo e cultura. Voglio formulare, nella qualità di Assessore Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, il mio più vivo apprezzamento per l’iniziativa che implementa, tra l'altro, ulteriori occasioni sinergiche tra le diverse Istituzioni e la Città di Messina”. Infine, il Direttore del Museo Regionale di Messina, Orazio Micali, ha dichiarato: “Oggi abbiamo posto una nuova pietra di ricostruzione di Messina, più immateriale che fisica. Questa mostra è un punto di partenza, da qui in avanti sarà compito della cittadinanza che dovrà interrogarsi per comprendere la reale portata di quell’evento. Ma l’impegno del Museo non finisce qui, anzi tutt’altro. Stiamo già lavorando alla crescita dei contenuti, al potenziamento delle sezioni, all’inserimento di ulteriori tecnologie pensando anche alle scuole e alle generazioni più giovani”. La mostra “1908 CittàMuseoCittà” è realizzata in collaborazione con Capitale Cultura / ARtGlass, una delle società più attive nel settore della realtà aumentata, delle ricostruzioni in 3D e delle visite immersive. Gli allestimenti sono curati da Floridia Allestimenti, gli impianti elettrici e speciali sono di Gaetano Previti e la promozione dell’evento è affidata allo studio creativo Sincromie. Thu, 28 Dec 2023 16:01:14 +0000 Messina È mottolese il campione nazionale di cioccolateria https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/taranto/32335-e-mottolese-il-campione-nazionale-di-cioccolateria.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/taranto/32335-e-mottolese-il-campione-nazionale-di-cioccolateria.html È salito sul gradino più alto del podio: con i suoi 27 anni, il mottolese Gianluca Trisolini è campione nazionale di cioccolateria nel concorso Belcolade Award 2023. È arrivato primo, dopo un percorso durato circa 6 mesi con decine e decine di concorrenti da tutta Italia. E il giovane pasticcere è stato in grado di conquistare la giuria con una ricetta davvero preziosa: cioccolato e attaccamento al territorio. Perché l’opera che ha realizzato - e che gli è valsa il prestigioso premio - è un una scultura di oltre un metro, un inno d’amore per Taranto e la Puglia abbinato al tema della sostenibilità. «Sono ancora incredulo. Nel nostro ambito, è tra i concorsi più importanti nel mondo della cioccolateria e pasticceria a livello nazionale. È stata un’esperienza fantastica, professionalmente stimolante e umanamente ricca di scambi. Ringrazio la giuria e gli organizzatori del concorso per questa grande opportunità. Il livello dei partecipanti era altissimo, con prove complesse. All’inizio la mia iscrizione è nata quasi per gioco, poi è stato un crescendo che mi ha portato a crederci sempre di più. Sino al traguardo. E adesso l’emozione è davvero tanta». La finale, a Milano, ha previsto tre prove: la realizzazione di una pralina a basso contenuto di zuccheri, di uno snack senza glutine e di una vera e propria scultura di cioccolato. Gianluca Trisolini ha ideato un progetto con focus Taranto, in rapporto al tema della sostenibilità richiesto da concorso. «Ho scelto di parlare della mia terra, creando una tartaruga in cioccolata posata sulle onde del mare, tra vari zampilli. Ho subito immaginato la tartaruga Caretta Caretta, animale a rischio estinzione che, nei nostri mari, trova un habitat ideale. E poi ho realizzato anche delle pale eoliche, simbolo di energia rinnovabile, e una dalia per sollecitare l’attenzione sul cambiamento climatico che riguarda la natura sotto molteplici aspetti». Un lavoro di straordinaria abilità che, ancora una volta, ha dimostrato il forte legame di questo ragazzo con le sue origini. Del resto, il suo attaccamento lo aveva già dimostrato con il “Mottolozzo”, dolce della tradizione italiana adattato nel nome e nel gusto alla città di Mottola – dove ha sede la sua pasticceria - composto da brioche e gelato artigianali e panna montata. Già premiato come miglior gelatiere emergente nazionale, giovane imprenditore del sud Italia, Gianluca Trisolini ha alle sue spalle anche una formazione in cake design e lavorazione del cioccolato. Adesso è anche neo campione d’Italia nel mondo della cioccolateria. In parallelo, coltiva la passione per la musica: è maestro di violino, diplomato al conservatorio Piccinni di Bari. A decretare i vincitori di Belcolade Award, una giuria di altissimo livello. A cominciare dal presidente, il Maestro Davide Malizia, campione mondiale di pasticceria e allenatore della Nazionale italiana di pasticceria che tra i suoi riconoscimenti vanta il Sucre d’or come miglior artista al mondo dello zucchero, la Stella del World Pastry Star, il premio Migliori Pasticceri del mondo by Iginio Massari e la pergamena nel Leone d’oro di Venezia per meriti professionali. Altri giurati: Francesco Elmi, Emanuele Valsecchi, Rocco Scutellà, Marco De Vivo, Luca Mannori (campione del mondo di pasticceria), Thierry Bamas (tra i suoi titoli, anche quello di Meilluer Ouvrier de France Pâtissier nel 2011). Thu, 30 Nov 2023 10:44:07 +0000 Taranto Azienda trapanese premiata in Europa per i suoi vini https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/trapani/32332-azienda-trapanese-premiata-in-europa-per-i-suoi-vini.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/trapani/32332-azienda-trapanese-premiata-in-europa-per-i-suoi-vini.html       Un oro e due argenti. Lo Zibibbo, il Nero d’Avola e lo Chardonnay di “Colomba Bianca-Biocantine di Sicilia” tra i migliori vini secondo la “International Bulk Wine Competition”.  La Fiera internazionale di Amsterdam ha premiato i migliori vini del 2023 nel segmento “sfusi”, che quantitativamente rappresenta quasi un terzo del mercato globale, di cui l’Italia è il secondo esportatore nella classifica mondiale, solo dopo la Spagna. Il presidente dell’azienda siciliana Leonardo Taschetta ha ricevuto il premio rappresentando un team, composto da enologi, agronomi e consulenti, che da anni opera per far crescere il brand Colomba Bianca in Italia e all’estero.    Medaglia d’oro per lo Zibibbo, «prodotto nelle zone collinari che vanno da Marsala verso le montagne di Salemi - spiega l’enologo dell’azienda Mattia Filippi – custodisce il carattere delle uve maturate grazie al clima mediterraneo litorale e a quello collinare e montuoso di Salemi, dunque composto da terreni a medio impasto sabbiosi, dove lo zibibbo si esprime al meglio dal punto di vista aromatico».  Medaglia d’argento per il Nero d’Avola, «espressione dell’entroterra della provincia di Trapani, da Marsala fino a Castelvetrano - ha aggiunto Filippi – solo qui i terreni argillosi incidono distintivamente sul Nero d’Avola, per ottenere vini con riconoscibile profondità che profumano di ciliegia e fragola».  Medaglia d’argento per lo Chardonnay «che offre al palato la leggiadria delle zone collinari dei Comuni di Vita, Salemi e ancora Calatafimi e Segesta - ha concluso l’enologo di Colomba Bianca – lascia percepire la finezza e i pregi delle uve raccolte nel cuore della provincia di Trapani, nella zona con ricca presenza di calcare e gesso. Dunque lo Chardonnay assume un profilo verticale e acquisisce grande sapidità».  «I premi di respiro europeo rappresentano un grande risultato per noi - ha affermato il presidente Taschetta, presente in fiera con l’enologo Francesco Asaro (in foto) - arrivano a coronamento di un percorso lungimirante intrapreso dalla nostra azienda con un team composto da agronomi, diretti dal nostro Filippo Paladino e dagli enologi. Questi riconoscimenti ci riempiono d’orgoglio e premiano gli sforzi profusi dai nostri piccoli viticoltori locali, sono loro da sempre il cuore pulsante della nostra esperienza produttiva».   L’ennesimo risultato di caratura internazionale per Colomba Bianca, come sottolineato dal direttore vendite e sviluppo commerciale dell’azienda Giuseppe Gambino: «Al podio siamo arrivati partendo dalla vigna e percorrendo ogni fase di vinificazione con innovazione, impegno e passione. La Fiera internazionale di Amsterdam dedica grande attenzione ai produttori di vini sfusi, dunque è più orientata a valorizzare le produzioni delle cooperative. Per noi ricevere un oro e due argenti è la conferma di un grande lavoro fatto negli anni. Curato dai nostri agronomi, passo dopo passo: dalla potatura alla vendemmia, dalla trasformazione delle nostre uve in vino, all’imbottigliamento. Vogliamo guidare solo progetti di qualità per puntare ad obiettivi di prestigio». «Da un lato i premi riconoscono l’impegno che è stato profuso lungo la filiera - ha concluso Taschetta - inoltre conferma che la nostra Cantina si sta evolvendo con vini di pregio, adesso riconosciuti a livello internazionale. Continueremo a lavorare bene con sguardo attento sui vitigni autoctoni e sui mercati internazionali».  Thu, 30 Nov 2023 10:31:42 +0000 Trapani Conclusa la terza edizione Festival dei Circoli del Cinema https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/32329-conclusa-la-terza-edizione-festival-dei-circoli-del-cinema.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/32329-conclusa-la-terza-edizione-festival-dei-circoli-del-cinema.html  Si è conclusa la terza edizione del Festival dei Circoli del Cinema che si è svolta al Cinema Lux di Messina.  La manifestazione, che ha riunito tutti i membri della Federazione Italiana dei Circoli del Cinema con sede in Sicilia, ha ospitato il Congresso regionale FICC Sicilia, dedicato a nuove prospettive di Media Education e alle opportunità offerte dal Piano Nazionale Cinema per la Scuola.  Al termine dell’assemblea è stato nominato nuovo segretario regionale Francesco Torre (Ass. Arknoah), che succede a Nino Genovese (Cineforum Orione), confermando, quindi, la presenza della segreteria regionale a Messina. Il nuovo esecutivo regionale sarà altresì composto da Angela Paratore (Cineforum Orione), Elio Cassarino (Stella Maris – Gela), Sebastiano Favitta (Movimento Continuo – Caltagirone), Gino Interi (Albatros – Chiaramonte Gulfi), Laura Mancuso Prizzitano (Uscita di sicurezza - Nicosia), Tiziana Spadaro (Cineclub 262), Franco Pace (Groucho Marx - Comiso).  Particolarmente significativa, tra i tanti eventi presentati nell’ambito del festival, la serata dedicata al tema del contrasto alla violenza di genere e, in particolare, alla memoria di Omayma Benghaloum, con la prima proiezione cittadina del cortometraggio “Omayma”, prodotto dall’Associazione Arknoah per la regia di Fabio Schifilliti. Questo evento, svoltosi in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ha registrato un grandissimo successo da parte del pubblico messinese, che ha affollato tutte le repliche previste nel corso della serata e tributando calorosi applausi al termine delle proiezioni.  I partecipanti del Congresso hanno anche approvato il seguente documento politico da porre all’attenzione dei media, delle istituzioni e di tutti i cinecircoli d’Italia:  Oltre al finanziamento pubblico annuale previsto dalla Legge su cinema e audiovisivo per tutto l’associazionismo culturale cinematografico, l’occasione offerta dai due ministeri MiC e MIM tramite i bandi del Piano Nazionale Cinema per la Scuola rappresenta senza dubbio un imperdibile momento di sviluppo delle politiche di promozione e diffusione della cultura cinematografica e per la creazione di nuovo pubblico, che rivitalizza l’associazionismo cinematografico e consente ai cinecircoli di avere un ruolo attivo e legittimato sul piano nazionale e territoriale come partner privilegiato per l’importante funzione di alfabetizzazione al linguaggio cinematografico e difesa dei diritti del pubblico e del cinema di qualità. Tanti anche a livello regionale i cinecircoli coinvolti nella terza edizione del Piano Nazionale Cinema Scuola in collaborazione con scuole di ogni ordine e grado e in progetti che hanno registrato larga partecipazione e il raggiungimento degli obiettivi costitutivi del bando ministeriale. Tuttavia, sono numerose le preoccupazioni che riguardano il proseguimento di questo percorso culturale a proposito del raggiungimento del traguardo di un proficuo ed ordinario rapporto di collaborazione tra cinecircoli, sale cinematografiche, professioni specialistiche del cinema e istituzioni scolastiche. L’assenza di adeguata valorizzazione del ruolo degli operatori di educazione visiva a scuola, opportunamente formati dal Ministero e in prima linea nelle attività fin qui realizzate, come pure il mancato rinnovo di meccanismi che incentivino gli istituti scolastici ad avvalersi di operatori culturali provenienti dal mondo dell’associazionismo cinematografico e di sale cinematografiche come luoghi deputati alla proiezione cinematografica, lasciano forti dubbi sulla possibilità che le future progettazioni possano adempiere agli obiettivi iniziali. Il Centro regionale FICC – SICILIA è fermamente  convinto che gli istituti scolastici debbano continuare a giovarsi di competenze esterne radicate nei territori di appartenenza, mantenendo un proficuo rapporto di collaborazione con i cinecircoli, le sale cinematografiche e i professionisti del cinema, affinché il Piano Nazionale Cinema Scuola continui a rappresentare quella possibilità di creazione di reti di sviluppo sociale e culturale allargati e di difesa della specificità dei percorsi didattici di Media Education e Film Literacy che solo una convergenza pubblico-privato e la presenza di professionalità esterne possono garantire.  Con l’intento di valorizzare il ruolo dell’associazionismo culturale e cinematografico e in difesa del pubblico, al fine di garantire maggiori opportunità per la visione di film di qualità e di filiere culturali non commerciali, Il Centro Regionale FICC – SICILIA propone anche l’avvio di un percorso di dialogo con istituzioni regionali e locali al fine di garantire un adeguato riconoscimento del ruolo dei cinecircoli anche tramite appositi strumenti legislativi (per esempio tramite modifica della vigente normativa riguardante il cinema) per la tutela dell’enorme pubblico che l’associazionismo rappresenta, soprattutto in territori privi di presidi culturali e di sale cinematografiche. Più concretamente, si propone l’organizzazione di un momento di confronto tra l’Assessorato Regionale Turismo, Sport e Spettacolo e le associazioni cinematografiche regionali, e in questo senso si recepisce la necessità di una maggiore collaborazione tra le diverse federazioni nazionali e regionali di settore, auspicando la convergenza di strategie comuni e di politiche attive consorziate, anche al fine di rafforzare il ruolo complessivo degli enti di diffusione per la cultura cinematografica nei singoli territori e presso gli interlocutori istituzionali nazionali e regionali.  Fondamentale risulterà a questo proposito un lavoro di ricognizione delle reti associative consolidate nei territori, per comprendere numeri e target dei pubblici rappresentati e valore complessivo dell’intervento sociale e culturale svolto nei territori di riferimento, e per questo si conferisce incarico ai cinecircoli Arknoah di Messina e Cineclub 262 di Modica di provvedere ad effettuare un lavoro di ricerca che possa approfondire e aggiornare i dati della rappresentanza e l’elenco delle attività svolte.  Al fine di migliorare il dialogo tra i vari circoli che fanno riferimento al Centro Regionale FICC – Sicilia e per incoraggiare lo sviluppo di nuovi percorsi associativi, si propone infine per il prossimo biennio di aumentare le occasioni di dialogo e confronto anche con l’ausilio di strumenti digitali (per esempio tramite l’organizzazione di riunioni online), e si programma anche la creazione di adeguati strumenti di comunicazione e aggiornamento delle attività (come un sito internet e pagine social) con la prospettiva futura di avere un ufficio stampa che possa comunicare all’esterno le attività del centro regionale. Allo stesso tempo, si propone di valutare l’ipotesi di offrire ai circoli aderenti alla FICC – SICILIA e a quelli di nuova istituzione una serie di servizi quali ausilio alle procedure di creazione dei documenti costitutivi tramite attività di tutoraggio, creazione e manutenzione sito internet e pagina social, comunicazione, grafica, consulenza per licenze, programmazione e scelta titoli, noleggi film e pratiche Siae, dietro corresponsione di una quota annuale o richiedendo al Centro Nazionale FICC un contributo per il rimborso per le spese che tali servizi potranno richiedere. Thu, 30 Nov 2023 10:17:52 +0000 Messina Inaugurata la mostra permanente “1908 CittàMuseoCittà" https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/32318-inaugurata-la-mostra-permanente-1908-cittamuseocitta.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/32318-inaugurata-la-mostra-permanente-1908-cittamuseocitta.html E’ stata inaugurata al Museo Regionale di Messina l’esposizione permanente “1908 CittàMuseoCittà”, dedicata al terremoto che cambiò il volto alla Città dello Stretto.   Per questa esposizione, che si sviluppa su una superficie di 1000 metri quadrati, sono utilizzati gli spazi dell’ex sede del Museo Nazionale (ex Filanda Mellinghoff).  La mostra, che sarà aperta al pubblico a partire da martedì 28 novembre, permetterà ai visitatori di camminare tra i reperti architettonici recuperati dalle macerie dopo il tragico sisma e di visionare documenti storici e filmati d’epoca.  La tecnologia ha il ruolo importante, perché grazie all’utilizzo di sofisticati occhiali, i fruitori potranno vivere la città di Messina prima che venisse distrutta dal terremoto, per poi accedere alla sala immersiva, in cui vivranno la tragica notte del 28 dicembre 1908.  Presenti alla cerimonia inaugurale gli assessori regionali ai beni Culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato e l’assessore al Turismo, Sport e Spettacolo, Elvira Amata.  L’assessore Scarpinato ha commentato: “Grazie a questa mostra viene realizzato un percorso affascinante ed emozionante per entrare in contatto con le memorie reali, fisiche e materiali della città, che mutò il suo volto a seguito del terremoto del 1908. Un’esposizione dotata di una parte fisica ed una virtuale, in cui i visitatori potranno vivere dal vero la città durante la tragica notte che ne mutò aspetto e assetti, per custodire il passato preservando la memoria. La data simbolica del regio decreto sottolinea l’impegno costante nel non dimenticare. Un monito per guardare al futuro con uno sguardo sempre rivolto al passato, per non perdere le tracce di quello che siamo stati e di quello che abbiamo vissuto”.  Quella di oggi, infatti, è una data simbolo, perché il 26 novembre 1914 fu emanato il regio decreto n. 1475, con cui fu istituito il Museo nazionale di Messina con il compito di raccogliere, custodire, allestire ed esporre le testimonianze artistiche della città dopo il terremoto.  L’assessore Amata ha aggiunto: “Inaugurare, questa mostra, che rappresenta la memoria storica di un tragico avvenimento che ha raso al suolo la mia Città, è stata una forte emozione. Messina è nata una seconda volta dopo il 1908 e, per questo motivo, è importante tramandare e non dimenticare un patrimonio fortemente identitario come quello che rappresenta autorevolmente la Città dello Stretto. E’ un appuntamento di grande interesse per la Città che rafforza significativamente e ulteriormente il forte connubio tra turismo e cultura. Voglio formulare, nella qualità di Assessore Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, il mio più vivo apprezzamento per l’iniziativa che implementa, tra l'altro, ulteriori occasioni sinergiche tra le diverse Istituzioni e la Città di Messina”.   Infine, il Direttore del Museo Regionale di Messina, Orazio Micali, ha dichiarato: “Oggi abbiamo posto una nuova pietra di ricostruzione di Messina, più immateriale che fisica. Questa mostra è un punto di partenza, da qui in avanti sarà compito della cittadinanza che dovrà interrogarsi per comprendere la reale portata di quell’evento. Ma l’impegno del Museo non finisce qui, anzi tutt’altro. Stiamo già lavorando alla crescita dei contenuti, al potenziamento delle sezioni, all’inserimento di ulteriori tecnologie pensando anche alle scuole e alle generazioni più giovani”.   La mostra “1908 CittàMuseoCittà” è realizzata in collaborazione con Capitale Cultura / ARtGlass, una delle società più attive nel settore della realtà aumentata, delle ricostruzioni in 3D e delle visite immersive. Gli allestimenti sono curati da Floridia Allestimenti, gli impianti elettrici e speciali sono di Gaetano Previti e la promozione dell’evento è affidata allo studio creativo Sincromie. Mon, 27 Nov 2023 11:33:33 +0000 Messina All'Accademia di Pozzuoli un simposio sulla capacità ipersonica https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/scienza/32254-all-accademia-di-pozzuoli-un-simposio-sulla-capacita-ipersonica.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/scienza/32254-all-accademia-di-pozzuoli-un-simposio-sulla-capacita-ipersonica.html L’evento si terrà giovedì 9 e venerdì 10 novembre con la partecipazione dei maggiori esperti nel settore provenienti dal mondo della Difesa, del comparto aerospaziale italiano, nonché docenti e studenti delle più prestigiose realtà universitarie italiane e straniere “Una nuova sfida: sviluppare la capacità ipersonica”, questo il titolo del simposio tecnico-scientifico organizzato dall’Aeronautica Militare nell’ambito delle iniziative che hanno accompagnato il 2023 per il Centenario della Forza Armata e che vedrà riuniti presso l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, il 9 e 10 novembre prossimi, i maggiori esperti nel settore provenienti dal mondo della Difesa, del comparto aerospaziale italiano, nonché docenti e studenti delle più prestigiose realtà universitarie italiane e straniere. Circa sei mesi di ricerca ed analisi da parte di oltre 80 tra tecnici, scienziati ed esperti civili e militari del settore verranno riassunti, nella due giorni del simposio, attraverso l’esposizione di cinque panel tematici che faranno una sintesi degli studi condotti su varie aree ritenute di interesse per sviluppare in futuro le capacità ipersoniche: dall’aerodinamica alle comunicazioni, dai propulsori ai materiali, dagli spazioporti al diritto spaziale, fino agli aspetti legati alla fisiologia umana nello spazio. Un tema, quello della tecnologia ipersonica, di grande attualità e rilevanza per la confluenza di sfide ed opportunità che porta con sé, con implicazioni di vasta portata per l’ingegneria aerospaziale, per la difesa nazionale e per l’esplorazione scientifica. In un’era - come quella in cui stiamo entrando - caratterizzata da una sempre maggiore dipendenza dalla velocità e dalla capacità di adattarsi e reagire, fattori che nell’immaginario collettivo sono da sempre strettamente legati alle forze aeree e spaziali, il simposio di Pozzuoli vuole rappresentare uno sguardo su un futuro ormai prossimo, quello che andrà “oltre Mach 5”, e che per la complessità delle tecnologie coinvolte necessita di uno sforzo coordinato in termini di ricerca, sviluppo ed investimenti. Il simposio, che sarà aperto dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, rappresenta solo l’atto conclusivo di questo lungo e complesso progetto di ricerca multidisciplinare avviato dalla Forza Armata in sinergia con il mondo accademico e dell’industria, ed ha l’obiettivo di indicare una prospettiva politico-strategica in un settore di significativa importanza per la Difesa nazionale, che possa essere anche da stimolo per il consolidamento di una “economia della Difesa” quale forza motrice per l’innovazione tecnologica del Paese. Al termine dei lavori verrà presentato in anteprima un documento conclusivo dei lavori, che verrà messo successivamente a disposizione della comunità scientifica e dei decisori militari e politici nazionali, che riassume le possibili linee di azioni per lo sviluppo della capacità ipersonica come leva strategica per la competitività del Sistema-Paese. In collegamento dagli Stati Uniti, interverranno anche il Colonnello Luca Parmitano, pilota sperimentatore dell’Aeronautica Militare ed astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), e Nicola Pecile, in passato pilota sperimentatore dell’Aeronautica Militare ed attualmente pilota collaudatore negli Stati Uniti di veicoli suborbitali. Fonte Aeronautica Militare   Tue, 07 Nov 2023 16:41:10 +0000 Scienza Trani - Grande successo per la "Notte delle Lanterne" https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/barletta/32187-trani-grande-successo-per-la-notte-delle-lanterne.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/barletta/32187-trani-grande-successo-per-la-notte-delle-lanterne.html Grande successo di pubblico per la terza edizione di “Notte delle lanterne” un evento di condivisione, aggregazione, promozione, valorizzazione e esaltazione dei prodotti di qualità del territorio, delle materie prime sostenibili, innovative e a km 0 che si è tenuto giovedì 31 Agosto e Venerdì 1 Settembre a Trani.  "Notte delle lanterne" è un evento che prende forma attraverso un percorso di degustazione di prodotti tipici del territorio, caratterizzato dalle incantevoli lanterne pugliesi accompagnato da musica live e ospiti. Dopo due edizioni ai piedi della Cattedrale di Trani, quest’anno, la location, è stata il Monastero di Santa Maria di Colonna a Trani.   Con il Patrocinio dell'assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia e con il sostegno economico del Comune di Trani in collaborazione anche con  l’Istituto alberghiero “ A. Moro” e dell’Associazione “Trani Autism Friendly”, e la presenza del presidente Associazione Cuochi, lo Chef Michelangelo Sparapano, che vanta numerose collaborazioni televisive, tra queste diverse edizioni della Prova del cuoco con Antonella Clerici, su Rai 1.L’Evento, offre un momento spettacolare di grande valore, ai cittadini, turisti e visitatori.   Durante la serata finale attesissimo il momento dedicato alla premiazione del miglior prodotto, assegnato a Terre Divine, per la sostenibilità assegnato all’associazione Time Out, prodotto innovativo a Sabino Leone, prodotto della tradizione a Conte Spagnoletti Zeuli e al miglior enologo, dottor Cristoforo Pastore. A condurre l’evento è stato Kevin Dellino, già reduce dal successo della sua trasmissione televisiva Punto di vista, in onda ogni mercoledì in prima serata su Cusano Italia Tv al fianco di Emilio Fede, con lui sul palco anche l’ospite d’onore della terza edizione Beppe Convertini, il sindaco Amedeo Bottaro ed il vice sindaco Fabrizio Ferrante.   L’ Associazione Culturale Forme con i suoi diversi ambiti d’azione crea e sperimenta nuove “FORME espressive” di attività legate al mondo delle comunicazioni, della moda, del marketing, del mondo editoriale e dell'enogastronomia. Propone e realizza progetti di forte spessore culturale, recuperando, riqualificando ed esaltando il patrimonio storico, artistico, culturale, figurativo, letterario, editoriale, gastronomico, ed ambientale del territorio, creando le condizioni di impatto attrattivo turistico. Collabora con aziende Private ed Enti Pubblici per l’organizzazione di eventi mirati principalmente alla promozione del territorio. Oramai alla terza edizione : NOTTE DELLE LANTERNE , evento ideato da Cesare Natalicchio responsabile eventi dell’Associazione Forme diretto dall’impeccabile Elena Brulli entra di diritto nell’elenco delle manifestazioni più caratteristiche dell’estate al Sud, e che vanta un importante interessamento da parte del pubblico e dei turisti. Appuntamento al prossimo anno per la terza edizione. Complimenti a tutti!   Foto Malvina Battiston Sat, 16 Sep 2023 15:40:49 +0000 Barletta Marcello Nitti espone a Martina Franca https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/taranto/32170-marcello-nitti-espone-a-martina-franca.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/taranto/32170-marcello-nitti-espone-a-martina-franca.html Puntuale, come la vivace e densa estate culturale locale, è ritornata a Martina Franca, perla della Valle d'Itria, una nuova mostra di fotografie d'arte del fotografo Marcello Nitti. La nuova esposizione, intitolata, anche in onore ai numerosi visitatori esteri che affollano la cittadina pugliese,  "SURREALISTIC LIFE" , ( vita surrealista) è aperta nella cittadina pugliese dal 23 giugno per concludersi in agosto. Per la sua realizzazione, Marcello Nitti ha realizzato 10 immagini di varie dimensioni che riflettono il suo pensiero surrealista e romantico applicato alla fotografia. Tutte le foto sono analogiche e realizzate sia a colori che in bianco/nero. Il docente di letteratura Piero Russano ha introdotto l'inaugurazione; inoltre, come lo scorso  anno, sono esposte, nella forma 'mattonelle' , poesie di Barbara Gortan.  La mostra è visitabile nella stradina del centro storico di Martina Franca dalle ore 17 e fino all'inizio del tramonto, senza luci artificiali che la illuminino ma solo con luce naturale. L'autore, nell'invito al pubblico, dichiara di sperare " di restituire attraverso le immagini momenti di armonia e di riflessione". Tutte le foto sono realizzate con Hasselblad 500 C/M, e tutte le stampe e la comunicazione sono realizzate da Printme di Taranto.  Marcello Nitti è nato, da mamma nocese a Taranto, dove continua a vivere, con frequenti periodi a Noci. Per oltre 30 anni ha sviluppato il suo rapporto con la fotografia, sfidando la sua pazienza e ampliando i suoi limiti e continuando a sperimentare. Una volta soddisfatto di aver catturato la visione, che può richiedere anche un anno e che lo impegna anche a posizionarsi in posizioni scomode per lunghi periodi di tempo, con un solo clic ferma l’immagine. Poi, senza alcuna manipolazione digitale, la traspone su carta fine art con inchiostro di alta qualità in vari formati. Ha al suo attivo varie mostre in Puglia e già cinque mostre in Svezia, a Stoccolma e Göteborg, tra il 2015 ed il 2023. Ogni foto è numerata, firmata, autenticata e garantita. Mon, 31 Jul 2023 14:56:29 +0000 Taranto Si è conclusa la quinta edizione InCastro Festival che ha colorato di arte il borgo di Castroreale https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/32169-si-e-conclusa-la-quinta-edizione-incastro-festival-che-ha-colorato-di-arte-il-borgo-di-castroreale.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/32169-si-e-conclusa-la-quinta-edizione-incastro-festival-che-ha-colorato-di-arte-il-borgo-di-castroreale.html Si è conclusa la quinta edizione di InCastro Festival, l’evento multidisciplinare che unisce danza, musica e paesaggio, con la direzione artistica di Giorgia Di Giovanni e Pierfrancesco Mucari e la direzione organizzativa di Danila Blasi, sostenuto da: Ministero della Cultura, Regione Siciliana – Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, Comune di Castroreale e Unione dei Comuni – Valle del Patri. La tematica dell’edizione 2023 è stata Abilità nell’Abitare, a conferma della vocazione di questo festival multidisciplinare al coinvolgimento diffuso del borgo di Castroreale (Messina) e della sua comunità, valorizzando anche le specificità del luogo. I direttori artistici, Giorgia Di Giovanni e Pierfrancesco Mucari tracciano un bilancio positivo di questa edizione appena conclusa: “Sentirci dire che con le nostre performance abbiamo colorato di arte il borgo di Castroreale, ci rende felici e orgogliosi. Hanno raggiunto il nostro piccolo comune ben 35 ragazzi di diverse fasce età e provenienti da tutta Italia, che hanno frequentato i nostri laboratori. Quest’anno in particolare ci siamo sentiti supportati tantissimo dalla comunità, che ha aiutato negli allestimenti, nella logistica e che, in generale, è stata coinvolta a pieno dal nostro progetto artistico e, proprio questo, era uno dei nostri obiettivi principali. Ringraziamo i ristoratori, gli operatori commerciali e le famiglie che hanno ospitato artisti e collaboratori del Festival. Infine, un grazie speciale va ai nostri meravigliosi artisti ed artiste che hanno lavorato in modo incredibile sui luoghi. Anche la direttrice organizzativa Danila Blasi si dice soddisfatta: “E' stato bellissimo vedere il borgo intero trasformarsi in un immenso teatro a cielo aperto, Vedere le piazze allestite con mobili antichi, abiti ottocenteschi, semafori, automobili anni settanta, balle di fieno, diventare tanti piccoli e grandi palcoscenici. Seguire gli spettacoli itineranti per le vie del centro. Divertirsi a scoprire dove fossero incastonati i performer, in quali vicoli, in quale portoni, in quale balconi. Possiamo dire che Castroreale è stata decisamente abitata da InCastro per tutta la durata del festival”.   Le artiste e gli artisti: Virgilio Sieni  Giuseppe Comuniello Spartaco Cortesi  Delfina Stella Giuseppe Muscarello Maud de la Purification  Cristiano Calcagnile  Gianni Mimmo  Pierfrancesco Mucari Collettivo Macula | Priscilla Pizziol & Edoardo Sgambato Erin Mee Emanuela Serra Alessandro Pallecchi Arena Giorgia Gasparetto Vitus Denifl Michele Di Stefano Philippe Barbut Sebastiano Geronimo Mariana Cerino Calazans Manfredi Perego Chiara Montalbani Silvia Dezulian Filippo Porro  Lorenzo Covello Gabrio Bevilacqua Rori Palazzo  Antonio Maggio Simona Scaduto   Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni PinDoc /Produzione e Promozione Danzacontemporanea Scenario Pubblico / Compagnia Zappalà Danza Zerogrammi IterCulture  Balletto Civile Balletto Civile/Michela Lucenti mk TIR Danza AZIONI fuori POSTO   Elenco partner: Associazione Culturale Andromeda Banda Musicale "M° Settimo Sardo" Centro Internazionale di Studi UNIVERSITEATRALI dell’Università degli Studi di Messina Istituto Comprensivo L. Capuana Fondazione Fiumara d’arte PinDoc Rete Teatri Riflessi – IterCulture Pubblimer Insegne Luminose Studio Sozzi, C.E.D.  Studio Sottile  I Tintori Della Provvidenza    Con il sostegno di: Al Duomo, Grani antichi e Caffè Amiamo Castroreale Casa Faranda Castro Pub Azienda Contrada Crizzina Don Chisciotte Ristorante La Casa di Maria B&B Piccolo Museo della Moto – Circolo Alza Valvola Sylvaticus Decor casa  La zappa e il lombrico  Farmacia Dott. Vincenzo Venuto Coppola e Maranzano - Pasta Secca Artigianale  DivinExperiences Le Cose Buone Della Botteguccia  Oleificio Mandanici snc  Mulino Coppolino  macelleria Bellinvia di Torre pescheria La perla Marina Una Finestra sulle Eolie  ASAC Pro Loco Artemisia Castroreale    Mon, 31 Jul 2023 14:52:10 +0000 Messina Proteste per il reddito di cittadinanza https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/napoli/32168-proteste-per-il-reddito-di-cittadinanza.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/napoli/32168-proteste-per-il-reddito-di-cittadinanza.html Manifestazione a Napoli davanti alla sede dell'Inps, in via De Gasperi, per protestare contro l'abolizione del reddito di cittadinanza. Una delegazione dei manifestanti che questa mattina ha organizzato un presidio contro l'abolizione del reddito di cittadinanza sta incontrando il direttore dell'ufficio Inps di Napoli, in via De Gasperi. Quella di oggi è di fatto la prima manifestazione organizzata dopo l'sms che ha annunciato venerdì scorso la cancellazione del sussidio. In piazza tra le 30 e le 50 persone tra aderenti al sindacato Usb e a Potere al Popolo oltre a una serie di percettori del reddito di cittadinanza. A vigilare sulla manifestazione uno spiegamento di forze dell'ordine. Solo in provincia di Napoli sono 21.500 le famiglie che percepivano il reddito. Al momento la situazione, sulla quale vigila uno spiegamento di forze dell'ordine, è tranquilla."Per loro evasione e vitalizi, per noi schiavitù", Questo lo striscione di Potere al Popolo, che ha organizzato il presidio assieme al sindacato Usb, esposto all'esterno della sede dell'Inps. In piazza, a manifestare, circa 50 persone. Una delegazione dei manifestanti ha incontrato il direttore dell'ufficio Inps di Napoli. Questa è di fatto la prima manifestazione organizzata dopo l'sms che ha annunciato venerdì scorso la cancellazione del sussidio. In piazza tra le 30 e le 50 persone tra aderenti al sindacato Usb e a Potere al Popolo oltre a una serie di percettori del reddito di cittadinanza. A vigilare sulla manifestazione uno spiegamento di forze dell'ordine. Solo in provincia di Napoli sono 21.500 le famiglie che percepivano il reddito. 533 mila cittadini, per un totale di 208 mila nuclei familiari. Numeri in costante crescita rispetto al 2021 e al 2022, che fanno della Campania la prima regione per numero di persone destinatarie della misura di contrasto alla povertà. Se si considera l'importo medio, stimato in 663 euro, a giugno il reddito di cittadinanza in Campania è costato oltre 353 milioni. Su un totale di 169 mila famiglie a livello nazionale, sono circa 43 mila quelle campane (22 mila tra Napoli e provincia) che hanno ricevuto il messaggio che sospende il diritto al sussidio a partire da agosto. Negli ultimi mesi e anni ci sono state numerose truffe messe in atto per riscuotere il reddito pur non avendone diritto. Considerando solo il periodo tra giugno del 2021 e ottobre 2022, in provincia di Napoli sono state accertate oltre 4mila truffe e rintracciati circa 15 milioni, finiti nelle tasche di circa 660 'furbetti'. Una ventina di ex percettori del reddito di cittadinanza sono in presidio davanti alla sede dell'Inps di Napoli, per protestare contro la stretta del Governo sul sussidio. Con loro manifestano anche alcuni attivisti di Potere al popolo e Usb, che hanno promosso il sit-in. "Le guerre tra poveri le vincono i ricchi", recita uno striscione. Su un altro campeggia, invece, la scritta "Per loro evasione e vitalizi, per noi schiavitù". Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal direttore della sede Inps di Napoli, Roberto Bafundi. Ecco chi lo percepirà ancora  : persone con dipendenze, donne vittime di violenza, persone in carico ai servizi psichiatrici: sono alcune delle tipologie che rientrano tra quelle che potranno continuare a percepire il Reddito di cittadinanza fino a fine 2023 e poi chiedere dal 2024 l'Assegno di inclusione sociale. E' quanto prevede la legge sulle nuove misure contro la povertà ma l'elenco completo dovrebbe essere contenuto nel decreto attuativo della legge che non è ancora uscito. Resta il problema del termine per la presa in carico da parte dei servizi sociali che è stato spostato dal 30 giugno al 31 ottobre creando un possibile un buco nel quale le famiglie potranno restare senza sussidio in attesa di essere prese in carico dai servizi sociali.    Secondo la legge oltre alle famiglie che hanno un componente minore, disabili o over 60 - spiega il ministero del Lavoro nelle slide di spiegazione della nuova normativa - "potranno continuare ad usufruire del Reddito di cittadinanza fino a fine 2023 i nuclei con componenti in condizioni di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione. "Sono da considerarsi in condizioni di svantaggio, ad esempio, spiega il ministero, le persone in carico ai servizi per le persone con disabilità, le persone in carico ai servizi per le dipendenze le persone in carico ai servizi per le donne vittime di violenza, le persone in carico ai servizi psicologici per la salute della persona, le persone in carico ai servizi per le malattie psichiatriche le persone senza fissa dimora, le quali versino in una condizione di povertà tale da non poter reperire e mantenere un'abitazione in autonomia e in carico ai servizi sociali territoriali".   Fonte varie agenzie ansa e Agi Mon, 31 Jul 2023 13:17:23 +0000 Napoli I falsi miti della Rivoluzione francese https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/storia/32162-i-falsi-miti-della-rivoluzione-francese.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/storia/32162-i-falsi-miti-della-rivoluzione-francese.html I manuali di Storia raccontano che il 14 luglio scoppia la Rivoluzione Francese con la cosiddetta “Presa della Bastiglia”. Per Rino Cammilleri è il “mito di fondazione”, anche se sostanzialmente fu una “presa per i fondelli”, come ha scritto Vittorio Messori, che peraltro la abbina ad altre due prese, anch'esse “prese per i fondelli”, quella di Porta Pia e quella del Palazzo d'Inverno. La Bastiglia assediata da una settantina di insorti, tra delinquenti comuni, disertori e prostitute, si recarono alla fortezza sperando di trovare armi. Leggo dal testo di Cammilleri, “Fregati dalla scuola. Breve guida di liberazione ad uso degli studenti da affiancare al normale manuale”, (Effedieffe, 1997) La fortezza, “era presidiata da invalidi svizzeri, e deteneva alcuni falsari, un giovane depravato (fatto internare dalla famiglia) e due pazzi [...]”. Il governatore della Bastiglia invitò a pranzo gli assedianti, ma finì decapitato. Lo stesso avvenimento è stato trattato da Jean Dumont, ne “I falsi miti della Rivoluzione Francese” (Effedieffe, 1989), lo storico francese, che ha preferito il contatto diretto con gli archivi, invece di svolgere la professione nelle università. Dumont è diventato un punto di riferimento per tre generazioni di studiosi di Storia, avendo rivisto, annotato, commissionato oltre mille opere storiche. Così leggo nell'introduzione di Giovanni Cantoni. Il prezioso testo smonta ad una ad una le menzogne create ad arte sui vari miti della Rivoluzione Francese. Inoltre spiega perché si rifiuta di festeggiare di celebrare le menzogne, le incapacità, le ignominie e infine,“la morte di quanto ci sta a cuore”. In sintesi il libro si rifiuta di festeggiare il 1789. La prima è quella della pretesa “presa della Bastiglia da parte del popolo di Parigi”. Questo mito è la più grande costruzione della propaganda rivoluzionaria, montata nel corso della seduta dell'Assemblea succeduta ai fatti accaduti, allo scopo di trasformarli in un avvenimento storico. Poi il pittore David fu incaricato di dipingere un quadro che creasse il mito della Bastiglia. Gli stessi futuri capi rivoluzionari ammettono che si è trattato di un'azione di sparuti gruppi di vagabondi e di disertori, soprattutto stranieri. Il popolo di Parigi si è tenuto ostentatamente alla larga da quell'azione, contrariamente da quanto pretendono di far vedere le illustrazioni stampate appena dopo. I capi rivoluzionari appaiono soltanto dopo, quando comincia lo sfruttamento politico. “Non si è trattato di nessuna 'presa' ma di un ingresso dalla porta, aperta per ordine del governatore”. Ormai con questa narrazione sono d'accordo i più importanti storici di sinistra come Michel Vovelle, che parla di “interpretazione simbolica”. Dal 14 luglio 1789, la superpotenza del mondo di allora, finì travolta dalla follia rivoluzionaria, con la ghigliottina che lavorava a tempo pieno contro i “sospetti”, i “traditori”, i preti. “Senza il golpe – scrive Cammilleri – che a un certo punto eliminò Rebespierre nessun francese sarebbe rimasto vivo”. Il testo di Dumont è corredato da diverse tavole che rappresentano la Rivoluzione nella realtà dei fatti. Una delle prime rappresenta la catastrofica situazione economica della Francia sotto la Rivoluzione. La chiusura dei laboratori e gli operai nella disperazione. Una incisione che smonta la menzogna della pretesa “modernizzazione” portata dalla Rivoluzione. Il deputato conservatore inglese Edmund Burke, può scrivere: “I francesi [della Rivoluzione] si sono dimostrati i più abili artefici di rovina che mai siano esistiti al mondo [...]”. Altra menzogna da sfatare è “il popolo al potere” sotto la Rivoluzione. Niente affatto governano le bestie feroci della borghesia. “La Rivoluzione fu un martirologio operaio. Rappresentò la disperazione per gli uomini e le donne del popolo che la miseria faceva cadere per inedia nelle strade e portava al suicidio”. Ecco rappresentata in due pagine “la carestia del pane”. Non ci fu durante la Rivoluzione neanche la pretesa della felicità del popolo. Di una grande evidenza è la tavola che rappresenta le teste decapitate delle varie classi sociali in Francia. Praticamente le vittime nobili della ghigliottina erano molto meno numerose di quelle del popolo. Per Dumont la menzogna maggiore è quello di nascondere il vero progetto della Rivoluzione: l'anticristianesimo. Il suo unico vero progetto sia iniziale che finale era l'anticristianesimo totalitario. Il 14 luglio 1792 e nei giorni successivi avvengono massacri di sacerdoti un po' dappertutto in Francia. La Chiesa viene laicizzata, separandola da Roma, mentre i sacerdoti hanno l'obbligo di prestare giuramento alla Costituzione civile del clero. Ogni sacerdote refrattario in un individuo “sospetto” può essere trasferito o imprigionato. La 3a parte del testo si occupa del Terrore poliziesco e l'arresto dei “sospetti”, che comparivano davanti ai cosiddetti “Tribunali del popolo”. Il Terrore giacobino viene descritto senza giri di parole all'origine dei crimini totalitari moderni a cominciare dal Gulag sovietico o i Lager nazionalsocialisti. Del terrore giacobino saranno esemplari discepoli il KGB, la Gestapo, i Khmer rossi di Pol Pot. Il terrore poliziesco è meticoloso quanto universale: “da quando siamo liberi non possiamo più uscire dalla città senza passaporto”. Ma a volte non è sufficiente nel proprio comune di residenza occorre esibire anche il certificato di civismo, rilasciato dal comitato rivoluzionario di quartiere, in cui risiede la feccia della società. Senza certificato di civismo non vi è possibilità di nutrirsi, serve per comprare il pane e altri alimentari. Inoltre lungo la strada viene richiesto il passaporto sull'abbigliamento, dapprima solo per gli uomini, poi anche per le donne. C'è il controllo sistematico della coccarda tricolore, guai chi viene trovato senza. Peraltro fa notare Dumont, durante questi controlli, bisogna essere sempre entusiasti obbligatoriamente. Attenzione durante il terrore ci deve essere sempre una classe di individui punibili sempre e comunque. Con la Rivoluzione francese nascono le deportazioni e i campi di concentramento e di sterminio. 75.000 sacerdoti deportati, la metà del clero francese. “Bisognava rimandare questi appestati nei lazzaretti di Roma e dell'Italia”, tuonava l'ispiratore di questa deportazione il deputato Maximin Isnard. Un razzismo anticlericale, anticristiano molto simile a quello antigiudaico dei nazionalsocialisti. Siccome bisognava costruire l'uomo nuovo, allora con i cosiddetti massacri di settembre, si mette in atto un crimine eugenetico, un olocausto ordinato dai giacobini “filosoficamente puri” che annientano, compresi i sacerdoti, tutti i prigionieri politicamente e intellettualmente impuri. Un massacro di tutti quelli che possono rappresentare un insulto al Contratto Sociale di Jean-Jacques Rousseau. Una gigantesca epurazione razzista poi copiata da Adolf Hitler. Naturalmente poi viene raccontato il genocidio del popolo vandeano, quasi 600.000 vittime. Un genocidio che fino al 1989 era stato nascosto dalla storia ufficiale, ma che poi grazie soprattutto al professore Reynald Secher, è stato raccontato e conosciuto in Francia e in tutto il mondo.         Wed, 26 Jul 2023 15:46:08 +0000 Storia Protocollo d'Intesa tra Caritas di Potenza ed Asp: “bagno caldo” e “taxi solidale” per rafforzare l'assistenza domiciliare https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/basilicata/potenza/32151-protocollo-d-intesa-tra-caritas-di-potenza-ed-asp-bagno-caldo-e-taxi-solidale-per-rafforzare-l-assistenza-domiciliare.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/basilicata/potenza/32151-protocollo-d-intesa-tra-caritas-di-potenza-ed-asp-bagno-caldo-e-taxi-solidale-per-rafforzare-l-assistenza-domiciliare.html E' stato sottoscritto il 4 luglio un importante Protocollo d'Intesa tra Caritas Diocesana di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo ed Asp  finalizzato ad attuare il progetto di implementazione dell’agenda socioassistenziale in cure domiciliari con l'attivazione sperimentale di una struttura di prossimità fisica e virtuale per pazienti con situazioni di fragilità tutelate. Il Progetto in questione prevede che la UOC Critica Territoriale Cure Domiciliari e Palliative dell’ASP di Potenza abbia competenza nella realizzazione delle attività con il fondamentale coinvolgimento di Caritas in qualità di Organizzazione no-profit che cooperi nella realizzazione delle attività tenuto conto delle comprovate competenze, della professionalità e dell’esperienza del personale volontario anche in virtù della presenza di una struttura operativa ovvero di un Centro d’Ascolto nel quartiere Bucaletto a Potenza, individuato nel Progetto ai fini dell’allocazione della struttura di prossimità. Il Protocollo avrà validità sino al 31.12.2024. Caritas Diocesana di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo si impegna, per garantire la corretta realizzazione del progetto, a mettere a disposizione il proprio Osservatorio Diocesano dove da anni, attraverso la piattaforma OSPO Web, vengono censiti bisogni, risorse ed interventi per ogni singola persona/famiglia che accede presso i Centri di Ascolto per richieste di aiuto e la rete dei Centri di Ascolto già presenti in città (1 Diocesano e 13 Parrocchiali). Azioni specifiche di natura sociale: “bagno caldo” e “taxi solidale” Il progetto ha una ratio prettamente sanitaria e sociale al fine di sostenere al tempo stesso le famiglie dei pazienti, dalla mobilità alla cura della persona. Con il “Taxi Solidale” saranno consentiti gli spostamenti dei pazienti per l’esecuzione di esami strumentali o interventi presso strutture ospedaliere o ambulatoriali. Tale servizio usufruirà di un mezzo di trasporto acquistato dall’ASP di Potenza e la gestione spetterà alla Caritas Diocesana che, a tal fine, individuerà, mettendoli a disposizione, i propri volontari (nel numero di 2). Le prestazioni di Taxi Solidale verranno organizzate secondo un calendario di 2-3 giornate settimanali preventivamente programmate. I volontari di Caritas Diocesana impiegati nello svolgimento del servizio Taxi solidale riceveranno apposita copertura assicurativa per responsabilità civile. Con il servizio “Bagno Caldo” a domicilio sarà garantita l'igiene ai pazienti allettati: l’attrezzatura verrà acquistata dall’ASP di Potenza mentre l’esecuzione del servizio verrà garantita dai volontari di Caritas Diocesana. Si prevede personale OSS, ritenendo necessaria la presenza di operatori dotati di specifiche competenze. Sarà, inoltre, garantita l’attivazione di una centrale spoke di Telemedicina, da attuarsi a mezzo di una dotazione informatica di telemedicina e per la valutazione multidimensionale; nello svolgimento del predetto servizio dovranno essere coinvolti operatori OSS, individuati dalla Caritas Diocesana. L’ASP metterà a disposizione, per la gestione del mezzo “Taxi Solidale”, una card carburante ricaricabile trimestralmente con apposita determina dirigenziale e la Caritas Diocesana si impegna a trasmettere trimestralmente le ore effettive espletate per le attività di “bagno caldo” e di “taxi solidale”.    Thu, 13 Jul 2023 08:52:36 +0000 Potenza Parte da Palermo la quinta edizione della settimana Internazionale del Liberty denominata " L'Art Nouveau week " https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/32127-parte-da-palermo-la-quinta-edizione-della-settimana-internazionale-del-liberty-denominata-l-art-nouveau-week.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/32127-parte-da-palermo-la-quinta-edizione-della-settimana-internazionale-del-liberty-denominata-l-art-nouveau-week.html Si è svolta questa mattina presso Villa Igea la conferenza stampa di presentazione della quinta edizione della Settimana Internazionale del Liberty denominata  "L'Art Nouveau week ". L'iniziativa, promossa dall'associazione Italia Liberty le cui attività sono curate da Andrea Speziali insieme al comitato scientifico, parte da Palermo e si articolerà in tutta Europa dall'8 al 14 luglio con un palinsesto ricco di appuntamenti, tra visite guidate, mostre, performance, convegni e spettacoli con il patrocinio di Ministero della Cultura e dell'Enit.  Di seguito la dichiarazione dell'assessore alla cultura Giampiero Cannella intervenuto questa mattina all'incontro. "Palermo è una città che si caratterizza per la presenza di molteplici periodi storici di cui ne è testimonianza. Oltre al periodo normanno, Il liberty è uno dei momenti più caratterizzanti della storia di Palermo che ha lasciato tracce profonde non soltanto nell’architettura ma anche nell’arredo, nei complementi d’arredo, nel gusto, nella moda e quindi riscoprire quel periodo e valorizzarlo significa dare una visione e un’immagine di Palermo anche a livello internazionale fuori dai cliché e dagli stereotipi che finora hanno caratterizzato la nostra città. Per questo l’amministrazione sta lavorando con tutta una serie di soggetti per valorizzare questo percorso liberty in tutte le sue declinazioni. Una delle prime cose che abbiamo fatto, per esempio, è stata la mostra su Basile, presso l’archivio storico comunale, dove abbiamo esposto alcuni documenti inediti compresi i piani costruttivi del Teatro Massimo. Abbiamo inoltre ridenominato i cantieri culturali alla Zisa, aggiungendo la denominazione officine Ducrot per riscoprire la vocazione originaria di quello spazio. E ancora, stiamo lavorando con studiosi, ricercatori e istituzioni per poter valorizzare ancor di più il percorso liberty palermitano". Wed, 05 Jul 2023 12:26:56 +0000 Palermo All’Ocean Live Park di Genova è arrivata WindWhisper, la prima barca https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/scienza/32121-all-ocean-live-park-di-genova-e-arrivata-windwhisper-la-prima-barca.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/scienza/32121-all-ocean-live-park-di-genova-e-arrivata-windwhisper-la-prima-barca.html Una giornata intensa ed emozionante. All’Ocean Live Park è arrivata WindWhisper Racing Team che ha vinto la terza tappa della VO65 Sprint Cup di The Ocean Race aggiudicandosi la vittoria finale. Ma è stato anche il giorno della visita del presidente del Coni Giovanni Malagò, della premiazione della Regata 999 con protagonisti i ragazzi dei Centri educativi sociali del Comune di Genova e di due importanti incontri sui temi della sostenibilità.   Un benvenuto al sapore di pesto. La barca polacca ha tagliato il traguardo in soli sei nodi di vento alle 12:27:52 con un tempo finale di 10 giorni 23 ore 17 minuti e 52 secondi. Le altre imbarcazioni sono attese nella giornata di Martedì 27 giugno. Sul molo dell’Ocean Live Park ad attendere i vincitori il Sindaco di Genova Marco Bucci che come primo atto ha offerto a ogni membro dell’equipaggio un piatto di trofie al pesto. Poi festa grande sul palco con la premiazione affidata all’assessore allo sport del Comune di Genova Alessandra Bianchi.   La giornata stata contrassegnata anche dalla visita del presidente del Coni Giovanni Malagò che ha visitato il Fiv Experience Village e l’area dedicata a Genova 2024 Capitale dello Sport accompagnato dal presidente della Federazione italiana Vela, Francesco Ettorre, e dalla stessa Alessandra Bianchi. “Portare qui The Ocean Race è un’altra grande scommessa vinta”, ha sottolineato Malagò. “Per Ocean Race le varie istituzioni hanno giocato insieme, compatte e oggi siamo qui per onorare l’organizzazione. Oggi sento e vedo che Genova è il centro del mondo e dell’attenzione nello sport e soprattutto della vela. Stamattina, parlando con altri colleghi dello sport, dicendo di andare a Genova tutti mi hanno chiesto se fosse per Ocean Race. Penso che Genova oggi sia un riferimento prezioso sul tema della sostenibilità. La vela rispetto ad altri ha la sostenibilità e il rispetto ambientale nel dna. Genova è una di quelle città che sta vivendo un periodo di entusiasmo anche per questi eventi e l’amministrazione ha fatto molto bene ed è un dato di fatto. Dall’Ocean Race a Genova 2024 qui lo sport è davvero un fatto re di crescita e di straordinaria visibilità».   A Genova è stata presentata anche l’impresa di Luca Rosetti e Alessandro Torresani, gli unici solitari italiani al via della prossima Minitransat, classica e prestigiosa regata oceanica in partenza da Les Sables d’Olonne (Francia) il prossimo 24 settembre. Non poteva esserci un contesto migliore della “Mini6.50 Academy”, ospitata e voluta dalla Federazione Italiana Vela in concomitanza con il Grand Finale del giro del mondo, per presentare un’altra prestigiosa sfida bagnata dal blu intenso dell’Atlantico.   “Siamo orgogliosi di essere al centro del mondo sportivo e della vela in queste intense giornate”, sorride l’assessore allo Sport del Comune di Genova, Alessandra Bianchi. “La presenza del presidente Malagò impreziosisce ancora di più questo Ocean Live Park e conferma quanto sia importante questo evento e tutto il lavoro che Genova sta svolgendo dal punto di vista sportivo in vista di un anno importante come il 2024 in cui saremo Capitale Europea dello Sport”.   Genova “punto di riferimento” sui temi della sostenibilità. In attesa dell’Ocean Summit di domani, l’Ocean Live Park ha ospitato due importanti forum. È stata presentata, in anteprima mondiale, l’Agenda condivisa dei sindaci per la transizione, un piano comune che vedrà la collaborazione tra i comuni - con Genova capofila - e la Commissione europea. Al centro della giornata, oltre al tema dell’acqua come risorsa sempre più preziosa, il confronto tra l’agenda europea e i piani di lavoro delle realtà locali, con il reciproco impegno di fare fronte comune. “Presentare oggi la prima agenda di transizione comune dei sindaci è un punto di arrivo ma anche di partenza verso un ambizioso lavoro in sinergia dedicato alla cultura e tutela degli oceani”, spiega il Sindaco di Genova Marco Bucci. “La EU Mission Charter nasce per costruire un nuovo modo di rapportarsi con il mare e con l’acqua, oro blu che sta alla base delle nostre vite. Le città a vocazione portuale hanno il dovere di impegnarsi e attivarsi per tutelare l’ambiente marino e sostenere concretamente la blue economy: Genova sta lavorando per diventare la città pilota per sviluppare l’economia del mare nel rispetto dell’ambiente”. La Missione “Oceani e Acqua” si pone come obiettivo quello di velocizzare il processo di rigenerazione della salute dei mari e dei bacini di acqua dolce, nel rispetto delle politiche internazionali. Genova è stata la prima città europea ad aver aderito alla Missione già nel settembre 2022 e ha promosso la coalizione dei sindaci. Gli obiettivi di sostenibilità dovranno essere perseguiti da tutti i soggetti coinvolti che dovranno fare squadra e tagliare tutti insieme il traguardo del 2030. Oggi, oltre  ai rappresentanti delle realtà locali italiane e spagnole che hanno già aderito alla Missione e ai messaggi di saluto della presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola e del ministro degli Esteri Italiano, già presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, sono intervenuti i rappresentanti della Commissione Europea tra cui Kestutis Sadauskas vice direttore generale DGMARE, il parlamentare europeo genovese, Marco Campomenosi, il vice ministro Italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, il presidente di Gruppo IREN Luca Dal Fabbro e rappresentanti di Università, di Banca Europea degli Investimenti, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, la Guardia Costiera, la Marina Militare e 40 Sindaci fra quelli italiani e spagnoli aderenti alla Coalizione.   Genova ha tenuto a battesimo anche "Eyes on Plastic", un progetto pilota per l'applicazione delle tecnologie aerospaziali alle attività di monitoraggio e individuazione di cumuli di plastica sul territorio e nel mare, per dare un futuro di benessere e sostenibilità all'ecosistema marino, a tutto l'ambiente e all'umanità.  Al progetto stanno lavorando Esa (Agenzia Spaziale Europea), Enel e Comune di Genova attraverso un Protocollo d'intesa che mira alla messa a terra di una progettualità inserita nel solco dei grandi programmi europei e globali di contrasto e raccolta di plastiche abbandonate nel mare e nell'ambiente.  Al convegno hanno partecipato l'assessore comunale al Porto Francesco Maresca, il parlamentare europeo Marco Campomenosi, il direttore marittimo della Liguria ammiraglio Sergio Liardo, l'Head of Electrification di Enel Sonia Sandei e Davide Coppola, Head of Space Applications Initiatives di Esa.   Sono stati i ragazzi della Regata 999 dei Municipi di Genova a dare il benvenuto alla prima imbarcazione che ha concluso The Ocean Race. Gli oltre 80 ragazzi erano presenti all'Ocean Live Park per la premiazione della Regata, realizzata dal Comune di Genova - Genova Blue District, Job Centre - all'interno del progetto C-City Genova Città Circolare. Dopo la vivacissima cerimonia, che ha visto vincere il Municipio Centro Est, i ragazzi hanno animato l'area dell'Innovation Village, cimentandosi nei tantissimi laboratori e esperienze proposte nei 9 stand delle soluzioni innovative per la tutela del mare e dell’ambiente. Secondo posto per Municipio Centro Ovest e terzo per Municipio Valpolcevera; quarto posto ex aequo per tutti gli altri partecipanti, nel nome della condivisione e della sportività.    Nel pomeriggio, l'Innovation Village ha ospitato il Sea Forum, un incontro tra esperti per approfondire il legame tra Genova e il mare in ottica della promozione di spazi inclusivi e accessibili attraverso l’innovazione, il rinnovamento, l’arte e la cultura nelle città costiere.   Con l’arrivo delle altre barche attese e l’Ocean Summit, la giornata di martedì 27 sarà segnata da un’ondata di felicità. Protagonista di un charity event unico nel suo genere nella storia della nautica sarà Alice Leccioli con il suo esoscheletro “Felicità”, così lo battezzò la ventunenne ferrarese affetta dalla nascita da diparesi spastica quando nel 2019 una donatrice anonima, a seguito di una campagna di sensibilizzazione, le regalò EKSO. Si tratta di un esoscheletro riabilitativo robotizzato per la deambulazione di persone con deficit motori agli arti inferiori (paraplegie e tetraplegie complete e incomplete, emiplegie, sclerosi multipla, ictus). Un gioiello della tecnologia distribuito in Italia dalla genovese Emac e figlio delle ricerche della californiana Ekso Bionics di Richmond. All’Ocean Live Park Alice grazie al suo esoscheletro e accompagnata da Paolo Moretti, direttore della UOC di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’Istituto Giannina Gaslini, salirà per la prima volta a bordo di una barca per lanciare una campagna crowdfunding Gaslininsieme per l’acquisto di un robot riabilitativo destinato al reparto di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’Istituto Giannina Gaslini. Fri, 30 Jun 2023 13:10:46 +0000 Scienza Dal 23 al 25 aprile a Garbatella sarà festa della Resistenza https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/storia/32036-dal-23-al-25-aprile-a-garbatella-sara-festa-della-resistenza.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/storia/32036-dal-23-al-25-aprile-a-garbatella-sara-festa-della-resistenza.html Far conoscere in modo più approfondito una pagina fondamentale della storia cittadina, nazionale ed europea, come è stata quella della lotta per la Liberazione tra il 1943 e il 1945 e avere un’occasione per confrontarsi con i valori e i principi su cui si fonda la nostra Repubblica democratica. Sono queste le motivazioni alla base della Festa della Resistenza, che si terrà il 23, 24 e 25 aprile a Roma, alla Garbatella. L’evento – promosso e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, curato da Electa e realizzato col supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura e la collaborazione del Municipio Roma VIII, della Federazione Unitaria Italiana Scrittori e la media partnership di Rai Radio 3 e Rai Play Sound – si svolgerà in vari spazi del quartiere: l’Archivio Flamigni, il Teatro Palladium e la Biblioteca Hub Culturale Moby Dick, anch’essi partner dell’iniziativa, che affacciano su piazza Bartolomeo Romano, e poi nella piazza Damiano Sauli. Il programma dei tre giorni proporrà molti temi legati alla Resistenza, che verranno approfonditi con: lezioni, concerti, proiezioni di film, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, tavole rotonde, laboratori per ragazzi e mostre. Ci saranno poi percorsi sulla memoria territoriale in giro per Garbatella e un “Pranzo della Liberazione” organizzato dal Municipio VIII in piazza Sauli. Tutto questo con l’obiettivo di coinvolgere le cittadine e i cittadini nella riscoperta di quella stagione di lotte e di passioni che è stata la Resistenza, animata da un movimento partigiano composto da forze di ispirazione politica e ideologica di vario tipo ma unite dall’antifascismo e dall’amore per la libertà, che sono state alla base dell’Italia democratica di oggi. Il ricco programma di iniziative, ideato da Gabriele Pedullà, è stato costruito assieme a un Comitato scientifico composto da alcuni tra i più importanti studiosi che hanno approfondito e spiegato la Resistenza attraverso temi e discipline diverse: Alessandro Campi, Stefano Carrai, Lucia Ceci, Chiara Colombini, Davide Conti, Victoria de Grazia, Filippo Focardi, Sergio Luzzatto, Giancarlo Monina, Ilaria Moroni, Silvio Pons, Michela Ponzani, Adriano Roccucci e Nadia Urbinati. Numerose le personalità di ogni orizzonte che interverranno, tra docenti universitari, giornalisti, artisti, musicisti e storici; qualche nome a titolo di esempio: Ambrogio Sparagna, Ezio Mauro, Marco Damilano, Gad Lerner, Paolo Taviani, Marco Belpoliti, Umberto Gentiloni, Sergio Flamigni, Ascanio Celestini, Isabella Insolvibile, Marino Sinibaldi, Benedetta Tobagi, oltre al sindaco, Roberto Gualtieri. Porteranno le loro testimonianze anche rappresentanti varie associazioni partigiane e di ex combattenti e deportati come: Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (Anpi),Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti (Aned), Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (Anppia), Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri (Anfim), Federazione Italiana Associazioni Partigiane (Fiap), Associazione Nazionale Partigiani Cristiani (Anpc), Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza (Irsifar). fonte zetema   Mon, 17 Apr 2023 15:01:44 +0000 Storia Palermo aderisce a “Cities With Nature” https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/32026-palermo-aderisce-a-cities-with-nature.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/32026-palermo-aderisce-a-cities-with-nature.html Palermo ha aderito a “Cities With Nature”, la piattaforma che connette città, governi subnazionali, comunità ed esperti del settore, in uno spazio internazionale, integrando politiche, persone, idee, sul tema della biodiversità nel tessuto urbano. I dettagli dell'iniziativa, che nasce nel 2018 in Canada sotto forma di partnership, sono stati presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa, che si è svolta a Palazzo delle Aquile, alla presenza del sindaco Roberto Lagalla, dell’assessore alla Rigenerazione urbana, Maurizio Carta, che è stato il promotore del progetto e la responsabile globale della rete Stefania Romano. La piattaforma d'azione Cities With Nature è riconosciuta dalla Convenzione sulla diversità biologica come il "luogo" in cui le città monitorano, si confrontano e riferiscono sui loro impegni e sugli obiettivi che riguardano la biodiversità a livello nazionale e globale. Cities With Nature fornisce strumenti, casi studio e altri materiali di conoscenza per informare, educare e ispirare città e comunità su una vasta gamma di argomenti, raggruppati in aree tematiche, relativi alla natura urbana: biodiversità, ecosistemi e ambiente edificato, cambiamenti climatici e riduzione del rischio di disastri, salute e benessere sociale, affari, economia e finanze e governance e gestione. Per quanto riguarda Palermo, tanti sono i progetti in programma e riguardano la mobilità dolce, le piste ciclabili, la piantumazione di nuove alberature, l'implementazione di mezzi di trasporto non inquinanti, la riqualificazione della Favorita. Cities With Nature permetterà, inoltre, un gemellaggio con altri grandi centri d’Europa e del resto del mondo (è già previsto quello con la città di Istanbul), centri che si sono già da tempo avviati verso la completa transizione ecologica. «Siamo felici che Palermo entri a far parte di Cities with nature - ha dichiarato il sindaco Lagalla -. Faremo parte di una importante rete internazionale che ci darà la possibilità di un ampio confronto sul tema della rigenerazione urbana, ma soprattutto ci fornirà strumenti utili per la valorizzazione del nostro patrimonio naturale e per rendere il nostro territorio ancora più attrattivo. Migliorare la qualità dell’ambiente significa migliorare la qualità della vita dei cittadini, che è certamente un obiettivo di questa amministrazione». Per l'assessore Carta «Palermo non è nuova a interventi sul tema della rigenerazione vegetale, abbiamo diverse sfide ambientali in corso, ma non abbiamo mai misurato adeguatamente l’impatto sociale di questo tipo di interventi, ed è arrivato il momento di farlo. Questa rete ci consente di iniziare a pensare alla città in termini di produzione di benessere, una città capace di prendersi cura dei suoi cittadini. Entrare a far parte di questa rete internazionale ci fa onore e fa parte di una sfida più ampia, che è quella della rigenerazione urbana per rendere Palermo più vivibile in termini di sostenibilità e di servizi al cittadino». «E' un onore essere oggi qui, a Palermo - ha detto Stefania Romano - per raccontare questa importante sfida. Avere Palermo dentro questa iniziativa internazionale è un inizio molto importante per il nostro territorio. Cities With Nature può essere pensata come una piattaforma che mette insieme numerosi soggetti istituzionali in grado di fornire alle città aderenti strumenti utili a integrare la natura nelle loro politiche urbanistiche, con notevoli ricadute in termini di benessere». Thu, 06 Apr 2023 13:28:52 +0000 Palermo Chi sono le vittime dell'attentato di via Rasella https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/storia/32017-chi-sono-le-vittime-dell-attentato-di-via-rasella.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/storia/32017-chi-sono-le-vittime-dell-attentato-di-via-rasella.html Continua il linciaggio della sinistra contro Ignazio La Russa per le sue frasi sull’attentato di Via Rasella, (certamente approssimative, sulle caratteristiche dei militari “tedeschi”) si va da un sindacalista in libertà che si è sentito autorizzato di inveire minacciosamente contro, rispolverando una retorica violenta e aggressiva. Mentre il solito fotografo radical chic che si è permesso di apostrofare il presidente del Senato definendolo come “il solito pseudo fascistello”. Mentre tutto l'ambaradan delle sinistre chiede le dimissioni, mettendo in atto una raccolta di firme. Non bastano le scuse di La Russa. Non sono mancate le parole di Corrado Augias intervistato ieri sera da Gramellini su Rai 3, che ha trattato La Russa quasi come un deficiente, un ignorante, un pover'uomo che non conosce la Storia. Chissà chi ha frequentato e frequenta La Russa, probabilmente conoscono una pseudo storia parallela. Bene. Ripeto noi non abbiamo problemi di affrontare i temi storici, anzi affrontiamo volentieri anche quelli più complessi e divisivi. Marco Cimmino, docente di Storia sul quotidiano Libero ha spiegato, cercando di non prestarsi ad analisi ideologicamente inquinate, chi erano veramente i soldati tedeschi di via Rasella. (Marco Cimmino, Via Rasella, lo storico Cimmino: chi sono state davvero le vittime, 1.4.23, Libero). A Roma scrive Cimmino, c'erano i gappisti che miravano a fare attentati proprio per poi scatenare l’inevitabile rappresaglia dei tedeschi nazisti. “Ma i gappisti avevano, probabilmente, anche un secondo obbiettivo, se vogliamo assai più sotterraneo, in quanto assai più imbarazzante. La sicura rappresaglia avrebbe colpito, presumibilmente, ostaggi già nelle mani della polizia fascista: carcerati antifascisti, ebrei, renitenti e così via. A Regina Coeli, la maggioranza dei prigionieri politici era composta da resistenti non comunisti: il loro sacrificio avrebbe eliminato, per così dire, parte della concorrenza. So che pare un ragionamento orribile, tuttavia, in altri casi le fortissime rivalità all’interno della Resistenza produssero simili aberrazioni: basti Malga Porzus per tutte”. Secondo Cimmino i gappisti agirono autonomamente, anche perché nel Cln, non tutti condividevano la loro strategia insurrezionale. Ma veniamo alle vittime dell’attentato: trascurando i danni collaterali, i trentatre morti di via Rasella furono immediatamente ascritti al novero dei nazisti, quando non addirittura delle SS. Del resto è “abbastanza diffuso quello di rubricare come nazisti tutti i militari tedeschi, tra il 1939 e il 1945, non tenendo conto di quella che è, in tutti i fenomeni storici di questo tipo, la maggioritaria “zona grigia”. Non tutti i soldati tedeschi erano dei fanatici nazisti: esistevano anche i militari di leva puri e semplici e, nel caso dei morti di via Rasella, perfino dei tedeschi che erano lì proprio per il loro scarsissimo nazismo”. La descrizione di Cimmino la dedichiamo all’ex deputato del Pd Emanuele Fiano, che ieri sera a rete 4 intervistato ha detto di aver fatto uno studio su questi soldati “tedeschi”. “Tanto per cominciare, i caduti del “Bozen” erano, tecnicamente, italiani, divenuti tedeschi in virtù dell’annessione dell’Alto Adige all’Alpenvorland. E non erano soldati in senso stretto né SS: erano reclute di una sorta di polizia ausiliaria, l’Ordnungspolizei.  Perdi più, questi Tirolesi erano prevalentemente cattolici praticanti, assai tiepidi verso il nazismo e molto poco bellicosi: subivano scherzi e vessazioni dai veri soldati tedeschi e venivano frequentemente insultati per la loro scarsa fede nel Capo e per la loro poca marzialità. Erano, insomma, qualcosa a metà tra un reparto di punizione e un gruppo male assortito di militari di second’ordine. Non erano musicisti e non erano nemmeno antinazisti in senso stretto, ma, certamente, erano tutt’altro che un reparto d’élite fiero del proprio nazionalsocialismo e che marciava impettito: erano dei poveracci, reclutati in malo modo a Bressanone o Brunico e mandati in territorio ostile per far loro scontare il proprio spirito religioso. Carnefici e vittime, in un gioco degli specchi che è difficile decifrare fino in fondo: il bene e il male, spesso, nella storia, giocano a rimpiattino. E non sempre i buoni sono assolutamente buoni e i cattivi assolutamente cattivi”. Per il momento mi fermo nel prossimo intervento racconterò di un attentato simile a quello di via Rasella compiuto sempre dai partigiani comunisti in quel di Piazzale Loreto a Milano.   Wed, 05 Apr 2023 14:52:58 +0000 Storia I Carabinieri restituiscono 61 cinquecentine alla Biblioteca “Ludovico II De Torres” di Monreale https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/31979-i-carabinieri-restituiscono-61-cinquecentine-alla-biblioteca-ludovico-ii-de-torres-di-monreale.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/31979-i-carabinieri-restituiscono-61-cinquecentine-alla-biblioteca-ludovico-ii-de-torres-di-monreale.html Il 17 marzo 2023, alle ore 11.30, presso il prestigioso Salone “Roma” del Palazzo Arcivescovile di Monreale, il Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Palermo, Ten. Col. Gianluigi Marmora, ha restituito al Direttore della Biblioteca “Ludovico II De Torres” di Monreale, Don Giuseppe Ruggirello, 61 libri, di grande valore storico e culturale, risalenti al XVI secolo, trafugati negli anni ‘80 del secolo scorso. Alla cerimonia di restituzione erano presenti: -     il Procuratore della Repubblica di Palermo, Dott. Maurizio De Lucia; -     il Sostituto Procuratore della Repubblica di Palermo, Dott.ssa Claudia Ferrari; -     l’Arcivescovo di Monreale, Mons. Gualtiero Isacchi; -     il Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Roma, Generale di Brigata Vincenzo Molinese; -     il Comandante del Gruppo Carabinieri TPC di Roma, Ten. Col. Andrea Ilari; -     il Vice Presidente del “Getty Museum” di Los Angeles, Dott. Stephen W. Clark; ed altre Autorità civili e militari. L’esito positivo dell’attività d’indagine è il frutto del coordinamento della Procura della Repubblica di Palermo e della costante collaborazione esistente tra il Nucleo Carabinieri TPC di Palermo ed i responsabili della Biblioteca “Ludovico II De Torres” di Monreale. Le 61 cinquecentine, oggetto di furto avvenuto negli anni ’80 all’interno della Biblioteca “Ludovico II De Torres” di Monreale, sono state individuate dai Carabinieri del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo sul sito web del “Getty Research Institute”, durante il monitoraggio quotidiano dei siti internet. Gli ulteriori approfondimenti, sviluppati mediante la collaborazione dell’Arma territoriale, certificavano che l’Ufficio Esportazione delle antichità e degli oggetti d'arte della Sicilia della locale Soprintendenza non aveva mai rilasciato alcuna autorizzazione per l’esportazione dei beni librari. A seguito della Rogatoria Internazionale avanzata dalla Procura della Repubblica di Palermo, i responsabili del “Getty Museum” di Los Angeles riconoscevano la validità della rivendicazione e restituivano spontaneamente i beni, nell’ambito di una collaborazione ormai decennale con i Carabinieri dell’Arte. Alcune cinquecentine costituiscono delle vere e proprie rarità, mentre altre sono esemplari unici al mondo, quali: “Li grandissimi apparati e reali trionfi fatti per il re & regina di Franza nel la città di Baiona, nell'abboccamento della regina catholica di Spagna Li grandissimi apparati e reali trionfi fatti per il re & regina di Franza nel la città di Baiona, nell'abboccamento della regina catholica di Spagna doue si narra l' honoratissimo accetto, il combattere uno castello incantato, combattimenti in mare, uccisione d'una balena & altri mostri marini, combattimenti a campofranco, con ninfe, soni & canti, & un castello che andava da se stesso, & altre cose, come leggendo intenderete. In Padova, 1565”; "Successo della giostra fatta nella inclita Città di Verona Ordinata per i Clarissimi Rettori di Terra ferma, l'anno 1567 del carnevale. In Padoa, Per Lorenzo Pasquati, 1567”; “Relatione di qvanto e successo nello sponsalitio della Catholica Maestà del re Philippo, di cui ordine, & à Suo nome il serenissimo prencipe Carlo arciduca d'Austria sposo la serenissima principessa Anna figlia dell 'imperatore Massimiliano, e della serenissima imperatrice donna Maria nella città di Praga”;la cui coperta, le miniature e le illustrazioni calcografiche sono di notevole fattura. Riguardo alle descrizioni dei libri restituiti, lo stesso “Getty Research Institute” indicava, in quasi tutte le note di catalogazione, elementi che riconducono all’Arcivescovo Ludovico II De Torres di Monreale, quali le manoscritture apposte sul frontespizio di ogni esemplare quali: “L. Arcivescovo di Monreale” ovvero “L. Archiepisc. Montisregal”, “L. Arcivesc.° di Monr.le”, “L. Archiepisc.° di Monr.le” e similari che tuttora si trovano nei libri custoditi presso la biblioteca monrealese. Tali contrassegni si trovano riportati esclusivamente sulle migliaia di libri che il Cardinale portò da Roma a Monreale, contrassegnati con la propria firma, accompagnati da una Bolla Pontificia di Papa Clemente VIII del 22 gennaio 1593, che stabiliva l’inalienabilità a pena di scomunica latae sententiae (ossia la pena del diritto canonico così congiunta al precetto, cui si incorre per il fatto stesso di averlo trasgredito) per chiunque avesse sottratto un libro, anche se con l’intento di prenderlo in prestito o per poco tempo o se ne fosse appropriato a qualsiasi titolo. La Bolla Pontificia può essere ancora letta nell’epigrafe marmorea posta accanto all’ingresso della Biblioteca. Di fondamentale importanza si è rivelata la consultazione della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” del Ministero della cultura e gestita in via esclusiva dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, la più grande del mondo con oltre 1,4 milioni di files relativi a beni da ricercare.  Fonte Uff.St.Carabinieri Fri, 17 Mar 2023 14:59:37 +0000 Palermo Inaugurazione Sale Vanvitelli Reggia di Caserta https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/napoli/31948-inaugurazione-sale-vanvitelli-reggia-di-caserta.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/napoli/31948-inaugurazione-sale-vanvitelli-reggia-di-caserta.html Inaugurate oggi le Sale Vanvitelli, percorso espositivo negli Appartamenti Reali della Reggia di Caserta dedicato all'architetto che, proprio oggi, il 1° marzo di 250 anni fa, moriva. La mostra permanente rientra nel progetto "1773 -2023 Luigi Vanvitelli il Maestro e la sua eredità", promosso e sostenuto dal Museo Reggia di Caserta, in collaborazione con il Comune di Caserta.   Gli ambienti, retrostanti della Sala delle Guardie del Corpo del Palazzo reale, sono luogo privilegiato e, da oggi, sempre visitabile di narrazione dell’opera di Luigi Vanvitelli. L'esposizione celebra l'eredità, materiale e immateriale, del Maestro quale genio del Settecento italiano ed europeo attraverso la valorizzazione di alcuni beni delle collezioni della Reggia di Caserta e il linguaggio digitale che consentirà di fruire di contenuti complessi.   "Omaggiare Luigi Vanvitelli in occasione dei 250 anni della sua morte è doveroso - afferma il direttore Tiziana Maffei - Il programma annuale delle celebrazioni sostiene tre linee di azione: conoscenza, divulgazione e cura condivisa della sua eredità. Con l’apertura delle nuove sale consentiamo al grande pubblico del museo d’intraprendere il viaggio di emozione della Reggia avendo gli strumenti per comprendere meglio l’artefice della sua realizzazione e vivere con maggiore consapevolezza le suggestioni del più grande lascito del Maestro".   Il percorso museale si snoderà lungo quattro sale.   Nella prima, “La chiamata del Re”, Luigi Vanvitelli si presenta e accoglie il visitatore. La scultura dell'architetto - modello preparatorio di quella posta nella omonima piazza del centro di Caserta - apre l'esposizione mentre alla sua destra, su un player multimediale, si materializzano i suoi ricordi: dalla formazione, alle committenze, passando per le sue vicende biografiche. Sono esposti in questi spazi "Ritratto di Luigi Vanvitelli", olio su tela di Giacinto Diano; il modello in gesso di Onofrio Buccini raffigurante Vanvitelli; il modello ligneo della facciata della Reggia di Caserta.   Nella sala 2, “La Dichiarazione dei Disegni”, la narrazione museale prosegue con il progetto della Reggia di Caserta: dalla presentazione dei disegni alla posa della prima pietra. Un allestimento riconducibile a quello con cui il maestro mostrò il suo piano originario per la Reggia di Caserta ai Sovrani nel 1751. Sono qui esposte le prime tavole e disponibili approfondimenti su un supporto tattile: dalla rielaborazione del progetto nella Dichiarazione dei Disegni del 1756, ad alcuni passi delle lettere, alle celebrazioni della posa della prima pietra.   Nella terza sala prende vita il cantiere vanvitelliano. Restituendo al visitatore le espressioni dell'architetto sulla scelta delle maestranze, dei macchinari e delle materie prime, sull’intenzione di rendere la Reggia il centro di un nuovo piano regolatore per la città, sulle invenzioni realizzate, si dà la possibilità di vivere l’esperienza brulicante e il fermento della sua opera. Il racconto sulla grande parete interattiva è accompagnato anche qui da opere appartenenti al patrimonio museale.   Nell'ultima stanza “L’eredità del Maestro Luigi Vanvitelli: la Reggia di Caserta", in uno spazio interamente video-proiettato, il visitatore assisterà alla nascita del Complesso architettonico costituito da Piazza, Palazzo, Parco e Acquedotto. Nel grande schermo l’evoluzione costruttiva dell’opera è raccontata attraverso la successione degli elementi chiave che caratterizzano il Complesso Vanvitelliano. Il percorso espositivo - dall’idea al progetto, dall’esecuzione alle suggestioni attuali anche di luoghi non accessibili normalmente al pubblico - sintetizza il senso profondo di vent’anni di lavoro dell’architetto e la sempre incredibile Meraviglia della Reggia di Caserta.   Tiziana Maffei, cura e coordinamento del progetto  “Sale Vanvitelli” Vincenzo Mazzarella e Anna Cipparrone, concept, ricerca storico-artistica e redazione contenuti di base Luciano Turchetta con la collaborazione di Vincenzo De Luce, progetto museografico Opera Laboratori, allestimento Punto Rec Studios s.r.l., progettazione e sviluppo del percorso immersivo multimediale Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, elaborazione grafica e progetto identità visiva Si ringrazia tutto lo staff del Museo, il Nucleo Reggia dell'Associazione nazionale carabinieri, le ditte Vincenzo Modugno srl, Hera Restauri, CIAL Allarmi, CT Impianti e Siass srl. Le Sale Vanvitelli sono visitabili tutti i giorni, in piccoli gruppi, negli orari di ordinaria apertura degli Appartamenti Reali, fatta eccezione per le giornate di gratuità e per eventuali esigenze di sicurezza e tutela. L'accesso è incluso nel costo ordinario del biglietto di ingresso agli Appartamenti reali e dell'abbonamento Reggia Card 2023. Gratuità e riduzioni come previste per legge.   Fonte Reggia di Caserta   Thu, 02 Mar 2023 14:14:22 +0000 Napoli Guglielmo Giuseppe Chaminade a un passo dalla ghigliottina https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/storia/31916-guglielmo-giuseppe-chaminade-a-un-passo-dalla-ghigliottina.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/storia/31916-guglielmo-giuseppe-chaminade-a-un-passo-dalla-ghigliottina.html Insisto nello studio di figure di santi o quasi santi per lo più sconosciuti che hanno segnato la Storia della Chiesa. Voglio presentare la figura di un prete francese, attraverso il libro di Rino Cammillleri, “Guglielmo Giuseppe Chaminade. Un prete tra due rivoluzioni”, (Piemme, 1993). Visse in Francia tra il 1761 e il 1850, operando principalmente a Bordeaux. Da giovane sacerdote visse gli anni terribili della Rivoluzione francese e durante il “Terrore” fu più volte a un tiro dalla ghigliottina. Alla fine, fu costretto come tanti altri religiosi all’esilio ritornato in Francia, organizzò la ricostruzione spirituale della sua patria. Tra le tante iniziative di apostolato Chaminade è conosciuto per aver fondato “Le Figlie di Maria Immacolata” e “La società di Maria”. Chaminade è il fondatore dei Marianisti, un nome poco noto in Italia, ma l’originalità del suo carisma e la valorizzazione del laicato, hanno anticipato di un secolo e mezzo le intuizioni del Concilio Vaticano II. Cammilleri è uno storico che per decenni ha curato una rubrica “Il Santo del giorno” su Il Giornale, è autore di diversi libri, tra questi “I Santi militari”, “I Santi di Milano”. Il libro oltre a raccontare la storia di questo sacerdote francese ripercorre la storia della nazione francese, in particolare gli anni più bui del Paese transalpino. Nella prefazione il professore Franco Cardini scrive: “Il nome di Guillaume-Joseph Chaminade è assente dalla maggior parte delle pubblicazioni che trattano del Sette-Ottocento, incluse quelle di storia della Chiesa e del cristianesimo e quelle che si dicono cattoliche”. Tuttavia per Cardini, non è “poi così strano se la storia di un Occidente che vuol presentarsi come fondato sulla libertà e sulla tolleranza censuri figure come quella del padre Chaminade”. Probabilmente si evita di parlarne per non evocare gli orrori, le persecuzioni, i furti, gli assassinii commessi contro la Chiesa cattolica e i suoi membri durante la Rivoluzione francese. Non solo poi alla fine, trattando figure come Chaminade, ma ce ne sono tante altre sia in Francia che in Italia, “si dovrebbe mostrare come la carità, l’assistenza, l’educazione nei sistemi d’ancien regime erano tutti affidati alla Chiesa”. E quando essa non fu più in grado- in quanto spogliata e perseguitata – di assolvere a quei compiti, assistenza e pubblica istruzione decaddero rapidamente in quanto i governi laici, non erano capaci di assolvere quel compito. Il sacerdote esule in Spagna, secondo Cardini è stato ispirato per la missione che lo attendeva “nel santuario della Vergine del Pilar a Saragozza, quella stessa Vergine che gli spagnoli vollero Capitana Generale delle loro truppe durante la guerra del 36-39”. E sarà una coincidenza se proprio i Marianisti hanno fra i loro santi, dei martiri della guerra civile spagnola. Il libro di Cammilleri racconta i vari passaggi dell’attività apostolica svolta da Chaminade attraverso le varie fasi della storia francese: il Terrore, il Termidorio, il Consolato, l’Impero, la Restaurazione e la monarchia di Luigi Filippo. Narra le peripezie, le ansie e i dolori di un uomo perseguitato nelle sue certezze. Il testo di Cammilleri descrive alcuni episodi che hanno visto Chaminade sfuggire alle varie perquisizioni dei giacobini che lo cercavano in tutti i modi per portarlo sul patibolo. Oltre alla vita del sacerdote sono interessanti da leggere le “digressioni” storiche che Cammilleri propone al lettore. Sono dei messaggi controcorrente che sfatano alcuni miti intorno alla Rivoluzione dell’89. A cominciare da quello della Francia povera: era uno dei Paesi più prosperi del mondo, forse anche il più potente. Per quanto riguarda i giacobini e i vari clubs che avevano preso il potere e sprofondato la Francia nel Terrore, che si definivano “il popolo”, erano in tutto seimila persone, quasi tutti residenti a Parigi, che imposero il loro volere al resto del paese. Interessante la descrizione di Cammilleri del periodo del “Terrore” in Francia. I due regnanti prigionieri dei giacobini e il piccolo erede, completamente isolato, al buio in uno stanzino umido, senza servizi igienici, in pratica verrà lasciato morire così. “Nel giro di soli tre anni, - scrive Cammilleri - la prima superpotenza del mondo si ritrovò allo sfacelo, in mano a un pugno di fanatici sempre assetati di sangue e ossessionati dall’idea del ‘complotto’, nomi che sono passati alla storia non perchè fossero grandi ma perché era grande quel che riuscirono in breve tempo a distruggere, Danton, Marat, Robespierre, Saint-Just e decine di altri, tutti accomunati dall’astrazione sociale (grafomani e legulei di provincia, senza arte né parte), dalle tare psichiche e fisiche (Marat era un ex pornografo malato di scrofole, Saint-Just inclinava all’omosessualità, Robespierre soffriva di nervi), dall’ambizione smisurata” In pratica, questi capi rivoluzionari, “morirono tutti ammazzati, perché la Rivoluzione era qualcosa di più grande di quelli che l’avevano messa in moto: era un processo metafisico di grandezza satanica, che divorava i suoi figli”. Il metodo giacobino di colpire i “nemici del popolo”, farà scuola. Da questo momento “ogni rivoluzione sociale e politica, ogni utopia che pretende di realizzarsi e cozzerà contro la sua impossibilità teorica e pratica, avrà la necessità di creare il ‘nemico’”. A questo punto la Rivoluzione prende di mira il clero, con un decreto vengono espulsi tutti i preti, religiosi “refrattari”, quelli che non hanno giurato per la Rivoluzione. Due settimane di tempo per abbandonare la Francia, se non lo fai ti aspetta la morte. Immaginate la difficoltà per quei tempi che si viaggiava a piedi o a cavallo. Non furono pochi quelli che restarono e quindi salirono sul patibolo. Il nostro protagonista raggiunse Saragozza in Spagna, ma anche qui in esilio i preti francesi non erano ben visti. Chiusa la fase “calda” della Rivoluzione, subentra quella “fredda” del consolato di Napoleone. Il Primo Console chiudeva la lugubre stagione dei massacri e della disperata resistenza dei Vandeani concedendo al paese la libertà religiosa. Così Chamenade ritorna in Francia, dove trova un paese semispopolato e circa ventimila cittadini eliminati. Certo ancora la situazione non era favorevole alla Chiesa, ma Chamenade e i suoi si danno da fare a cominciare dalla signorina Marie Therese Lamourous, sua figlia spirituale, che si occupava delle ragazze abbandonate di strada. A poco a poco si avvicinano al prete diversi giovani volenterosi, collaboratori che vedono in Chamenade un religioso carismatico pronto a tutto. Inizia a organizzare le persone in congregazioni, i “Padri di famiglia”, che si occupavano degli ospedali e delle prigioni; le ragazze ebbero l’Associazione delle dame del Ritiro. Comincia a dettare le regole e poi le riunioni, gli incontri, i ritiri, l’apostolato. Chamenade comprende dell’importanza dei buoni libri. “Raccoglieva avidamente tutte le pubblicazioni atte a edificare, cedeva ai librai il vino che produceva a Saint-Laurent in cambio di libri”. Durante la Rivoluzione aveva salvato dalla distruzione o dalla dispersione un numero incredibile di libri, tutti gelosamente da lui custoditi. Precisa Cammilleri che il bello è che nonostante i tanti impegni, i libri li leggeva, li studiava e li annotava. Ha subito investito quello che aveva in una biblioteca circolante gratuita. Nella diocesi di Bordeaux arrivò ad avere ben 173 depositi di libri pronti per essere diffusi in tutta la Francia. Per quanto riguarda l’associazionismo religioso proposto dal sacerdote francese, Cammilleri ne descrive le caratteristiche nell’11 capitolo. Si trattava di un’associazione del tutto nuova, senza abito, esistenza giuridica, però posta sotto la protezione di Maria, sterminatrice di tutte le eresie. L’associazione, “la società di Maria” “la nuova associazione sarebbe stata il tallone della Vergine per schiacciare il capo all’errore”. Ma per farlo spesso il nostro temporeggiava, si prendeva il suo tempo. Interessante la sintesi che ne fa Cammilleri su l’intuizione di Chamenade: La presenza dei preti e dei laici nella stessa associazione religiosa.”La Chiesa Cattolica - scrive Cammilleri - ha per missione di annunciare sempre la stessa cosa a generazioni di volta in volta nuove, guai perciò se non sapesse parlare un linguaggio di volta in volta comprensibile a ciascuna di esse. Da duemila anni è un adattarsi continuo alle esigenze dei tempi e dei luoghi per additare il Cielo via via al soldato romano, al cavaliere medievale, al mercante cinese, al borghese fiammingo, allo schiavo africano,[...] Per fare questo la Chiesa ha inventato quell’autoriforma continua che sono i Concili, ed ha sguinzagliato per le vie del mondo e nelle varie epoche i suoi uomini migliori, con la consegna di escogitare sempre nuovi modi di essere efficaci ‘pescatori d’uomini’”. Ecco, nell’epoca di Chamenade era arrivato il tempo dei laici e il Nostro l’aveva capito bene. In questo secolo stupido che pensa che la religione sia affare dei preti, sono i laici che possono sconcertare i nemici della religione. L’idea di Chaminade era chiara: ammettere i laici a tutte le funzioni e gli incarichi della Società che non richiedessero lo stato sacerdotale. “Preti e laici insieme, uniti da uno scopo comune: la moltiplicazione dei cristiani. Cioè l’apostolato”. Ci sarebbero da affrontare altri temi come quello dell’insegnamento delle scuole aperte da Chamenade, il suo metodo. Anche l’insegnamento doveva contribuire a moltiplicare i cristiani. La religione doveva avere lo spazio necessario senza togliere niente alle altre discipline. Occorreva mettere ordine alle idee, dopo che la Rivoluzione aveva fatto tanto danno. “Chaminade andava avanti come una valanga, creando, inventando, escogitando, sperimentando ogni sorta di scuole, metodi, opere educative: ‘lo spirito filosofico corrompe tutte le età, tutte le condizioni e i sessi, impiegando molto destramente mezzi di tutti i generi”. Per questo il sacerdote “metteva in piedi differenti generi di opere e formiamo o facciamo formare dei soggetti ben capaci di liberarsi di esso”. La seconda edizione del 2001 del libro di Cammilleri, c’è la postfazione scritta dal Superiore Generale dei Marianisti padre David Joseph Fleming, concludo con le sue parole dopo la sua beatificazione, di Chamenade, avvenuta il 3 settembre 2000, “il nostro Fondatore non appartiene più alla nostra Famiglia: fa parte del patrimonio di tutta la Chiesa e dell’umanità. Donando il padre Chaminade a tutta la Chiesa, il papa Giovanni Paolo II ci ha mostrato un nuovo volto del Fondatore che bisogna approfondire. Il Santo Padre ci sorprendeva tutti quando diceva, nella sua omelia per la beatificazione, che il nuovo Beato “ricorda ai fedeli il loro dovere di escogitare continuamente nuove modalità per essere testimoni della fede, soprattutto per avvicinare tutti coloro che sono lontani dalla Chiesa e non hanno a disposizione i mezzi ordinari per giungere alla conoscenza di Cristo”. Il Santo Padre ha espresso il senso della novità del padre Chaminade. Ha messo in rilievo il nostro Fondatore come protagonista di una “nuova evangelizzazione” nella sua epoca e come modello apostolico per la nostra”.     Thu, 02 Feb 2023 15:32:49 +0000 Storia Progetti Pnrr, firma protocollo d'intesa tra Comune e Guardia di Finanza https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/31904-progetti-pnrr-firma-protocollo-d-intesa-tra-comune-e-guardia-di-finanza.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/31904-progetti-pnrr-firma-protocollo-d-intesa-tra-comune-e-guardia-di-finanza.html   Oggi, presso la Sala Giunta di Palazzo delle Aquile, sede dell’Amministrazione Comunale di Palermo, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Guardia di Finanza di Palermo e il Comune di Palermo. Il documento, siglato dal Sindaco, Prof. Roberto Lagalla e dal Comandante Provinciale Gen. B. Domenico Napolitano, prevede una stretta collaborazione, nell’ambito dei rispettivi fini istituzionali e in attuazione del quadro normativo vigente, allo scopo di consolidare il sistema di prevenzione e contrasto delle condotte lesive degli interessi economici e finanziari del Comune di Palermo, con specifico riguardo agli interventi finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’intesa protocollare, in linea con il contenuto del Regolamento UE 241/2021, ove viene prevista, tra l’altro, l’adozione, da parte degli Stati membri beneficiari, di adeguate misure di prevenzione e tutela, consentirà alla Guardia di Finanza di accedere, in maniera rapida ed efficace, a una gran mole di dati, notizie, informazioni che permetteranno di implementare le analisi di contesto già avviate, utili a orientare e rafforzare l’azione di prevenzione, ricerca e repressione degli illeciti economici e finanziari in danno del bilancio del Comune di Palermo, dello Stato e dell’Unione Europea.  Oltre al Sindaco e al Comandante Provinciale della Guardia di Finanza erano presenti Il Dr. Paolo Basile, Ragioniere generale del Comune di Palermo, Il Prof. Angelo Cuva, Coordinatore del Tavolo Tecnico fiscalità e bilanci degli enti locali della Città Metropolitana di Palermo e il T. Col. Nicola Coppola del Comando Provinciale della Guardia di Finanza.  Il Sindaco di Palermo, Prof. Roberto Lagalla, ha sottolineato come “l’intesa tra il Comune e la Guardia di Finanza, oltre a essere strategica, rappresenti un ulteriore e solido muro di contrasto a qualsiasi tentativo di infiltrazione criminale nei progetti finanziati dal Pnrr. In questo momento sono una sessantina le operazioni finanziate dal Pnrr per il Comune di Palermo che hanno già avuto il via libera dallo Stato per un totale di circa 800 milioni di euro. Sono orgoglioso della firma di questo protocollo che rappresenta uno strumento di garanzia e trasparenza sull’utilizzo di fondi necessari per il bene della città e ringrazio la Guardia di Finanza per il prezioso contributo e il supporto che saprà dare in questo ambito al Comune”. Il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Gen. B. Domenico Napolitano ha a sua volta sottolineato l’importanza del protocollo che garantisce un più rapido e aggiornato flusso informativo tra Comune e Guardia di Finanza che consentirà di affinare ancor di più quegli alert di rischio determinanti ai fini dei controlli. Il Generale Napolitano ha, inoltre, precisato che l’attività della Guardia di Finanza non rallenterà in alcun modo il dispiegamento delle risorse, ma sarà sempre diretta, d’intesa con il Comune, ad assicurare la corretta destinazione e un più trasparente impiego delle medesime risorse.       Mon, 30 Jan 2023 17:38:08 +0000 Palermo Ciminna, studenti del progetto Erasmus in visita ai luoghi del film “Il Gattopardo” https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/31839-ciminna-studenti-del-progetto-erasmus-in-visita-ai-luoghi-del-film-il-gattopardo.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/palermo/31839-ciminna-studenti-del-progetto-erasmus-in-visita-ai-luoghi-del-film-il-gattopardo.html Studenti del progetto Erasmus di sei nazionalità diverse, in visita a Ciminna ai luoghi del celebre film “Il Gattopardo” guidati da BCsicilia. I giovani, provenienti da Spagna, Bulgaria, Croazia, Turchia, Polonia e Italia, hanno aderito al programma dal titolo “S.O.F.T. Start Our Future Today – soft skills trainomg in introducing the label market in studentes”, nato dall’esigenza di preparare i ragazzi a vivere in condizioni di economia di mercato e consentire di acquisire conoscenze e competenze pratiche che facilitino l’attuazione di piani professionali. Durante il soggiorno a Ciminna oltre a sviluppare il loro percorso didattico sull’autogestione del tempo, l’organizzazione del lavoro, la comunicazione efficace e il lavoro di squadra, la dirigente scolastica prof.ssa Giovanna Lascari ha voluto far scoprire agli alunni i luoghi del film “Il Gattopardo”, ispirato al famoso romanzo di Giuseppe Tomasi Lampedusa. La visita alla mostra è stato realizzata in collaborazione con BCsicilia e il Centro Studi “La Donnafugata del Gattopardo”. Gli allievi sono stati accompagnati dalle insegnanti, prof.ssa Francesca Pollaccia e prof. Giovanni Sapore, alla più grande mostra fotografica ospitata nei locali dell’ex pretura che racconta i ciak, i personaggi e i fuoriscena di uno tra i maggiori capolavori della filmografia internazionale. A raccontare ai giovani i tre mesi in cui il paese venne trasformato nella indimenticabile “Donnafugata” del romanzo, resa celebre dal regista Luchino Visconti, è stato il Presidente della sezione locale di BCsicilia Giuseppe Cusmano, che ha spiegato con accuratezza l’eccezionale galleria di immagini realizzati durante la lavorazione, le “scene tagliate” e la partecipazione “corale” dei cittadini di Ciminna alla realizzazione della famosa pellicola. Ampio apprezzamento tra gli studenti per la bellissima e ricca esposizione che fa rivivere una tra le più belle storie mai raccontate dal cinema italiano. Wed, 21 Dec 2022 10:38:58 +0000 Palermo Bollette, Coldiretti: torna il fai da te in cucina https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/31711-bollette-coldiretti-torna-il-fai-da-te-in-cucina.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/31711-bollette-coldiretti-torna-il-fai-da-te-in-cucina.html Il caro bollette nel carrello spinge oltre 8 italiani su 10 (81%) a preparare in casa dalle conserve al pane, dalla pasta alla salsa di pomodoro per risparmiare e ridurre gli sprechi, ma anche per garantirsi un’alimentazione più genuina, naturale e 100% nazionale. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti-Ixe’ diffusa in occasione della festa dei Nonni al Villaggio Coldiretti di Milano, con i consigli per fronteggiare la crisi risparmiando a tavola senza rinunciare al gusto, ma anche a Monopoli e a Lecce nei mercati contadini di Campagna Amica con le ricette anti spreco raccontate dai senior che tramandano ‘trucchi’ e tradizioni rurali per non buttare il cibo avanzato. In cima alla classifica dei prodotti più preparati dagli italiani in casa c’è la pizza, seguita da pasta, salsa di pomodoro, pane, conserve e marmellate, ma sulla spinta del caro carrello c’è anche chi sceglie il fai da te anche per lo yogurt e il gelato, secondo Coldiretti. Se fare in casa la pizza consente di non rinunciare ad uno dei simboli del Made in Italy senza andare a cena fuori in pizzeria, con il prezzo della pasta rincarata del 25,8% nel giro di un anno, anche preparare tagliatelle, tortellini, lasagne o ravioli in casa è tornato di grande attualità di fronte ai rincari shock. Se in passato erano peraltro soprattutto i più anziani ad usare il matterello adesso – precisa la Coldiretti – la passione si sta diffondendo anche tra i più giovani e tra persone completamente a digiuno delle tecniche di preparazione, grazie anche alle nuove tecnologie e all’arrivo sul mercato di farine da grani antichi che consentono di portare in tavola un prodotto di alta qualità. Un’opportunità anche per fare in casa il pane, soprattutto dopo che il costo di panini e pagnotte non è mai stato così alto nell’Ue, trasformando il prodotto più presente sulle tavole degli italiani quasi in un bene di lusso. Ma l’inflazione spinge anche la preparazione delle conserve in casa secondo una tradizione del passato sembrava destinata a perdersi. La preparazione più gettonata – spiega Coldiretti - è quella della trasformazione del pomodoro. Una pratica che prevede semplici, ma importanti operazioni come la selezione e il lavaggio accurato dei pomodori, l’asciugatura, la cottura in acqua bollente per favorire il distacco della buccia dalla polpa e infine la spremitura, l’imbottigliamento e la sterilizzazione delle bottiglie. Non meno diffusi sono i sott’oli cioè con ortaggi di stagione come zucchine e melanzane che vengono precedentemente lavati e scottati in acqua, aceto o vino, fatti asciugare, messi in vaso con diversi aromi e sterilizzati. Immancabili poi tra le conserve fatte in casa sono le marmellate. Una volta scelta, la frutta preferita va lavata, tagliata e lasciata a macerare con succo di limone e zucchero per una notte intera prima di essere cotta a fuoco medio per una trentina di minuti in modo da farla addensare prima di metterla in vasetto e sterilizzare lo stesso. Una opportunità che consente di utilizzare frutta molto matura che, proprio per tale motivo – informa la Coldiretti – si può acquistare a cassette a prezzi convenienti, contribuendo ad evitare sprechi che quasi tre italiani su quattro (71%) si sono impegnati a ridurre o annullare nell’ultimo anno secondo le elaborazioni Coldiretti/Ixe’. L’attività di trasformatori “fai da te”, comunque – conclude la Coldiretti – comporta l’osservanza di precise regole in quanto la sicurezza degli alimenti conservati parte dalla qualità e sanità dei prodotti utilizzati, ma non può prescindere da precise norme di lavorazione che valgono per il settore agroindustriale, ma che devono valere anche per i consumatori casalinghi, soprattutto nella fase della sterilizzazione. Tue, 04 Oct 2022 11:31:50 +0000 Bari Castellammare del Golfo - Premio persona dell'anno a Gregory Bongiorno https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/trapani/31546-castellammare-del-golfo-premio-persona-dell-anno-a-gregory-bongiorno.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/trapani/31546-castellammare-del-golfo-premio-persona-dell-anno-a-gregory-bongiorno.html È Gregory Bongiorno la “Persona dell’Anno” 2021: al presidente di Sicindustria è stato consegnato sabato sera il “Premio Città di Castellammare del Golfo” nell’aula consiliare di palazzo Crociferi. Il premio, raffigurante lo stemma della città di Castellammare del Golfo – realizzato dall’artista Giuseppe Bosco- è stato consegnato a Gregory Bongiorno dal sindaco Nicolò Rizzo e da Rosaria Vitale, presidentessa dell’associazione “Kernos” che ha organizzato il premio in collaborazione con il Comune. «Abbiamo voluto riconoscere l’imprenditore e l’uomo: il giusto equilibrio che fa di una persona motivo di orgoglio della nostra città e di tutto il territorio» -hanno detto all’unisono il sindaco Nicolò Rizzo e la presidentessa dell’associazione Kernos Rosaria Vitale, premiando Gregory Bongiorno, 47 anni, sposato, padre di due figli. La motivazione del premio “Persona dell’anno”: «Il suo impegno imprenditoriale per Castellammare del Golfo si concretizza fin dal 2005, quanto diventa consigliere delegato dell’azienda Agesp operante in Italia nel settore dei Servizi Ambientali con oltre 300 dipendenti. Si è battuto per diffondere la legalità nel nostro territorio, ma anche per il potenziamento dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani – Birgi. La sua attività rivolta ai settori produttivi più vulnerabili, lo ha indotto a sottoscrivere importanti protocolli per l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese, oltre ad interventi finanziari e commerciali – si legge nelle motivazioni del premio al castellammarese presidente di Sicindustria, Gregory Bongiorno-. Ma la commissione ha guardato anche all’uomo, al padre di famiglia a chi non esita a sdraiarsi sul tappeto di casa e giocare con i propri figli con la Playstation, o assecondarli nei loro impegni adolescenziali. È estremamente riservato ma il suo cellulare è sempre acceso, la sua porta sempre aperta ai bisogni degli altri». La seconda edizione del premio «E’ già in cantiere la seconda edizione del premio che in primo piano vede la città di Castellammare del Golfo che ha molti figli illustri dei quali siamo orgogliosi: tantissime le eccellenze castellammaresi, cittadini che si impegnano quotidianamente in più settori o che compiono azioni meritevoli perché nell’interesse della comunità -afferma il sindaco Nicolò Rizzo-. Ci scusiamo ancora con chi merita e non è stato citato o menzionato ma a partire dalla seconda edizione del premio. sempre in collaborazione con l’associazione Kernos e la sua Commissione che ringraziamo ancora, attenzioneremo più nominativi di cittadini e azioni meritevoli di citazione». Le sette menzioni di merito Una commissione ha esaminato i nominativi di cittadini ritenuti meritevoli di riconoscimento purché di origine castellammarese o con stretti legami alla città ed oltre al premio alla persona dell’anno sono state consegnate 7 menzioni di merito ex aequo -La prima a Mario Corso, premiato dall’architetto Giovanni Picciuca perché “Ha reso orgogliosa la nostra Città di Castellammare del Golfo per essere stato esempio di onestà compiendo un gesto di grande valore etico” (La consegna ai carabinieri di un portafogli pieno di denaro ritrovato in terra) -Seconda menzione per lo studente Francesco Stabile, dell’istituto Superiore Piersanti Mattarella premiato dalla professoressa Mirella Rizzo perché “Ha impedito che un’azione di bullismo scolastico potesse degenerare, preservando l’incolumità delle persone coinvolte ed evitando danni alle strutture scolastiche”. -Terza menzione di merito per i “Trekker del Golfo” Gianni La Piana e Vito Lentini, consegnata dall’assessore Maria Tesè “per aver trasmesso valori solidaristici compiendo, nel rispetto degli animali e della natura, una difficile impresa destinata a chi ne ha più bisogno. La Città di Castellammare del Golfo esprime affettuosa ammirazione”. -Quarta menzione di merito per la violinista Laura Sabella che ha deliziato i presenti suonando due brani e premiata da Mario Maimone perché   “il suo talento coinvolge per l’evidente sensibilità artistica. Castellammare del Golfo plaude alla virtuosa orchestrale, orgoglio della nostra terra”. -Quinta menzione di merito per Faro Como, premiato da Rosaria Vitale perché “maestro nell’arte comunicativa e anima del teatro popolare siciliano. Fondatore della compagnia teatrale Filodrammatica del Golfo, ha mantenuto alto il livello di prestigio della Città di Castellammare del Golfo su importanti palcoscenici italiani ed esteri”. -Sesta menzione per il vigile del fuoco Vincenzo Ligotti, premiato da Francesco Bianco “per avere coordinato e partecipato, presso le terme segestane, all’operazione di salvataggio di quattro persone in pericolo di vita per l’esondazione del Fiume Caldo in data 24/10/2021. Il ringraziamento della Città di Castellammare del Golfo”. -Settima menzione di merito per il capitano medico Giovanni Asaro, premiato dal presidente del consiglio comunale Mario di Filippi “per aver partecipato ad azioni militari di respiro internazionale. Ufficiale medico animato da entusiasmo e alto senso del dovere, è esempio e orgoglio per la Città di Castellammare del Golfo”.  Una targa alla memoria  Il sindaco Nicolò Rizzo ha anche consegnato alla figlia Alice, una targa alla memoria di Pietro Angelo - morto di Covid19- perché   “lavoratore modello del servizio antincendio boschivo della Forestale di Castellammare del Golfo, si è speso per la collettività non preoccupandosi di mettere a rischio la propria vita e portando a termine pericolose operazioni di salvataggio di concittadini in difficoltà ed in difesa dell’amato ambiente naturale”. Sat, 21 May 2022 07:22:32 +0000 Trapani Coldiretti: al via l'agrididattica per i bambini con i contadini https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/31485-coldiretti-al-via-l-agrididattica-per-i-bambini-con-i-contadini.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/31485-coldiretti-al-via-l-agrididattica-per-i-bambini-con-i-contadini.html Al via l’agrididattica per alunni e studenti a scuola e in campagna in Puglia, frutto dell’intesa sottoscritta tra il Ministero dell’istruzione e la Confederazione Nazionale Coldiretti. E’ quanto annuncia Coldiretti Donne Impresa Puglia che con Campagna Amica hanno organizzato le lezioni di educazione alimentare e sostenibilità ambientale a scuola e nelle 300 fattorie della Puglia.   L’Ufficio Scolastico regionale della Puglia, sensibile ai temi della sana e corretta alimentazione, ha invitato gli istituti scolastici di ogni ordine e grado ad aderire al percorso formativo di Coldiretti che consente l’integrazione tra le lezioni di educazione alimentare in classe con attività esperienziali complementari come le visite nelle fattorie didattiche, nei mercati di Campagna Amica e negli orti urbani, con una adesione straordinaria – annuncia Coldiretti Donne Impresa Puglia – delle scuole di tutta la Puglia che coinvolgerà oltre 30mila alunni e studenti. Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l’intero nucleo familiare, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori. In Puglia negli ultimi 10 anni – riferisce Coldiretti Puglia - sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche migliaia di alunni, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori. Il progetto per lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare riguarda le lezioni di agridattica a scuola, con la necessità di garantire al contempo che nelle mense scolastiche siano somministrati agli studenti pasti preparati con prodotti agricoli del territorio a Km0, quando più di un pugliese su quattro (28%) ha una valutazione negativa dei pasti serviti nelle mense scolastiche dove si stima ne vengano consumati 90 milioni all’anno per 585.000 studenti, nella sola refezione della scuola dell’obbligo. L’obiettivo è ‘culturale’ e consiste nel tentare di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti. I percorsi virtuosi sull’approvvigionamento delle mense scolastiche con il cibo a Km0 dovranno diventare prioritari, considerato che una netta maggioranza del 71% dei genitori ritiene che le mense dovrebbero offrire i cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare mentre solo il 12 per cento ritiene che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più. Per assicurare il miglior rapporto prezzo/qualità, ma anche per educare le nuove generazioni, la Coldiretti sollecita a privilegiare negli appalti delle mense scolastiche i cibi locali e a km 0 che valorizzino le realtà produttive locali e riducano i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni, valorizzando i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura. Le fattorie didattiche sono aziende agricole multifunzionali che grazie alla legge di orientamento possono fare formazione in campo per le nuove generazioni puntando – precisa la Coldiretti – sull’educazione ambientale attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile. Le fattorie didattiche possono svolgere un ruolo fondamentale – evidenzia Coldiretti Donne Impresa Puglia - nel sostenere le famiglie e i genitori, in particolare le madri, che rientreranno al lavoro in concomitanza con la fine delle lezioni scolastiche e al fine di offrire servizi educativi con particolare attenzione al benessere psico-fisico dei bambini e dei ragazzi. Per questo la Coldiretti mette a disposizione, delle autorità sanitarie, politiche e amministrative competenti, la sua rete di Fattorie Didattiche, la propria esperienza, le proprie competenze in ambito educativo e didattico e i propri spazi e aule all’aperto per offrire sostegno ai genitori e ai bambini.     Wed, 20 Apr 2022 12:54:34 +0000 Bari Sant'Onofrio - Concluso il progetto “Comunichiamo” del Forum Famiglie Calabria https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/vibo-valentia/31446-sant-onofrio-concluso-il-progetto-comunichiamo-del-forum-famiglie-calabria.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/calabria/vibo-valentia/31446-sant-onofrio-concluso-il-progetto-comunichiamo-del-forum-famiglie-calabria.html Invecchiamento attivo e solidarietà fra le generazioni – Intergenerazionalità, questo l’obiettivo del progetto “Comunichiamo”, finanziato dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri ”con  Ente capofila il  Forum nazionale delle Associazioni familiari. Il progetto che ha avuto come coordinatore per la Calabria Onofrio Casuscelli, si è concluso con un convegno finale: “Sperimentiamo la "Silver Economy" finalizzato a diffondere a tutti gli stakeholder coinvolti, in modo particolare le associazioni, che hanno svolto diverse iniziative, i risultati ottenuti in termini di: cooperazione tra le generazioni, sviluppo del territorio e miglioramento qualitativo della vita sociale dei giovani e, in particolare, degli anziani per favorire il processo di "invecchiamento attivo. La crisi della natalità sta favorendo giocoforza i processi di desertificazione in essere nei piccoli comuni, dove riuscire a conservare e accrescere il patrimonio demografico e il coinvolgimento sociale dei giovani e' vitale per preservarne l'esistenza. Per questo urgono politiche serie e strutturate per rendere appetibile la permanenza de giovani nei medesimi territori e rilanciare la natalità in tutto il Paese. Queste le considerazioni scaturite dal convegno promosso dal Forum delle Associazioni Familiari in collaborazione con Istat e della presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche della famiglia, tenutosi alla presenza di Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat, Tiziana Zannini, Direttrice generale dell’Ufficio Politiche per la famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gigi De Palo, Presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari e Emma Ciccarelli, vicepresidente, Paolo Proietti, amministratore Fast (Federazione per l'Accoglienza e lo Sviluppo Turistico).Il progetto, avviato un anno fa in cinque comuni in Italia ha avuto per la Calabria il Comune di Sant’Onofrio (VV) e ha visto coinvolte diverse associazioni. . E’ stata  fornita una fotografia sulla condizione dei giovani e sui loro rapporti con le altre generazioni e si e' avvalso dei risultati della "Ricerca statistica sulla condizione giovanile e i rapporti tra generazioni con focus sui piccoli comuni", a cura dell'Istat, mediante la quale si e' proceduto a calcolare un indice detto di "attrattivita' giovanile", per sintetizzare la capacità di ogni comune italiano di esercitare una forza attrattiva (o espulsiva) nei riguardi della popolazione giovane. Tra buone pratiche avviate e nuove sperimentazioni, il progetto ha dato vita a modelli metodologici e linee-guida per favorire l'intergenerazionalità come leva di riattivazione socio-culturale dei territori.”Sono molto soddisfatto dei risultati del progetto – ha commentato il Coordinatore per la Calabria Casuscelli – abbiamo consolidato alcuni percorsi importanti e c’è stato un reale protagonismo del mondo associativo con la nascita anche di associazioni, quali l’ammodernamento della biblioteca, la ripresa di percorsi storico culturali quali il cippo della via Popilia e l’attualizzazione di personaggi che hanno dato lustro a Sant’Onofrio come Pasquale Marcello e lo sport come attività che integra le diverse generazioni. Il presidente del Forum Famiglie Calabria Claudio Venditti ha dichiarato che il progetto proseguirà con focus specifici di approfondimento per consolidare le indicazioni e i risultati ottenuti”: Sat, 09 Apr 2022 07:35:11 +0000 Vibo Valentia Coldiretti: con clima tropicale boom avocado e mango made in Italy https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/31310-coldiretti-con-clima-tropicale-boom-avocado-e-mango-made-in-italy.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/31310-coldiretti-con-clima-tropicale-boom-avocado-e-mango-made-in-italy.html Crescono i consumi di frutti tropicali, con la Puglia che registra una impennata delle coltivazioni di avocado, mango e melograni Made in Puglia insieme a tante altre produzioni esotiche di largo consumo come le bacche di aronia, le bacche di goji, le banane e il lime. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia, in riferimento ai dati diffusi con l'annuncio della terza edizione del Tropical Fruit Congress, in programma a Macfrut 2022 che registrano un aumento dei consumi di di frutti tropicali del  45-50% nel quadriennio 2017-2020. “Anche a seguito dei cambiamenti climatici in atto e alla tropicalizzazione si è passati da pochi ettari piantati con i superfrutti esotici ad oltre 500 ettari con un incremento esponenziale negli ultimi anni. Il fenomeno della frutta esotica in Puglia, spinto anche dall’impegno di tanti giovani agricoltori, è un esempio della capacità di innovazione delle imprese agricole pugliesi nel settore ortofrutticolo che troppo spesso viene però ostacolata da un ritardo organizzativo, infrastrutturale e diplomatico”, dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.  Originario della zona che dalle montagne centrali ed occidentali del Messico arriva fino alle coste del Pacifico dell’America Centrale – spiega Coldiretti Puglia -  l’avocado è un frutto tropicale che ha trovato nel clima del sud Italia un perfetto habitat a cui adattarsi. A Castellaneta sono state piantumate altre 32mila piante di avocado, mentre in Salento si parla di 100mila piante di avocado e 8mila piante di mango e altrettante piante di lime, mentre fanno capolino timidamente le coltivazioni di banane 100% made in Puglia. Le rosse bacche della Pianta di Goji spesso definite frutti della salute per le loro funzioni antiossidanti e antiinfiammatorie grazie a sostanze nutritive – dice Coldiretti Puglia - che danno alle Bacche di Goji tali caratteristiche sono rilevate in grande quantità, molto di più che in altri vegetali per una dieta sana e naturale tanto che la Bacca prodotta dalla Pianta di Goji è centrale nell'alimentazione di molte zone dell'Asia orientale. Le bacche di aronia arrivano dall'America, ma ormai sono diffusissime nell'Est Europa – aggiunge Coldiretti Puglia - hanno numerose proprietà benefiche, dovute soprattutto al loro elevato apporto di antiossidanti. Il segmento di mercato della frutta esotica sta crescendo vertiginosamente considerato che oltre sei consumatori su 10 (61%) acquisterebbero banane, manghi, avocado tricolore se li avessero a disposizione invece di quelli stranieri, secondo un sondaggio Coldiretti-Ixè. Il 71% dei cittadini sarebbe inoltre disposto a pagare di più per avere la garanzia dell’origine nazionale dei tropicali. Una scelta motivata dal maggiore grado freschezza ma anche dal fatto che l’Italia – precisa la Coldiretti – è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,8%), quota inferiore di 1,6 volte alla media dell’Unione Europea (1,3%) e ben 7 volte a quella dei Paesi extracomunitari (5,5%). Quello delle piante tropicali Made in Italy – sottolinea la Coldiretti – è un fenomeno destinato a modificare in maniera profonda i comportamenti di consumo nei prossimi anni, ma anche le scelte produttive delle stesse aziende agricole per gli effetti del surriscaldamento determinati dalle mutazioni del clima. Il 2021 in Italia – spiega Coldiretti – è stato fino ad ora il dodicesimo anno più caldo della Storia da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800 con una temperatura superiore di 0,69 gradi rispetto alla media storica nei primi 10 mesi secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr. E non è un fatto isolato ma strutturale in Italia dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine – conclude la Coldiretti – anche il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2003. Fri, 11 Feb 2022 14:36:33 +0000 Bari Coldiretti: in Puglia è fungo mania https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/31292-coldiretti-in-puglia-e-fungo-mania.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/31292-coldiretti-in-puglia-e-fungo-mania.html L’emergenza Covid spinge la voglia di salute e sicurezza dei consumatori con un boom degli acquisti di funghi, con il cardoncello che ha varcato i confini regionali, conosciuto e apprezzato ormai anche nelle altre regioni italiane. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dei dati raccolti nelle principali fungaie pugliesi, con una performance molto positiva per un prodotto prelibato che piace a tutti, considerato da vegetariani e vegani un’alternativa alla carne, perché contiene proteine di buona qualità e per la sua consistenza molto funzionale a numerose preparazioni gastronomiche. La crescita delle vendite in Italia e all’estero sostiene l’aumento della produzione coltivata nelle fungaie che in Puglia è variegata dal cardoncello al prataiolo (o champignon bianco e crema), dal tartufo al porcino, dal Pleurotus Cornucopiae al Pleurotus Ostreatus, fino al pioppino,  al Salmineus il fungo rosso dell’amore e alle cornucopie, ma è proprio il cardoncello ad essere balzato in cima alla lista degli acquisti.   “Il cardoncello soprattutto negli ultimi due anni – spiega Gianvito Altieri, referente del settore fungicoltura della Coldiretti Puglia – si è affermato sui banchi della grande distribuzione anche in altre regioni d’Italia. La Coldiretti invita a verificare l’indicazione il luogo di raccolta o coltivazione, dell’origine in etichetta o su appositi cartellini che deve essere riportato obbligatoriamente. Le indicazioni obbligatorie devono essere presenti sui documenti che accompagnano il prodotto in tutte le fasi della commercializzazione e che l’indicazione del Paese di origine è sempre obbligatoria per tutti i prodotti ortofrutticoli freschi, compresi tartufi e funghi spontanei”. Ma con il Covid c’è stata una vera e propria svolta autarchica – aggiunge Coldiretti Puglia - in quattro famiglie su dieci (44%) che hanno portato in tavola cibi di propria produzione, spingendo anche la coltivazione dei funghi a casa propria con i kit fai da te. “Anche per i funghi cardoncelli, la coltivazione è possibile anche con kit che consentono di raccogliere i propri funghi abbastanza agevolmente nel giro di una ventina di giorni”, conferma Altieri. I funghi cardoncelli sono noti ed apprezzati fin dall’antichità. Anche nel MedioEvo li si consumava abitualmente ed erano molto graditi. Ai tempi si riteneva che essi avessero proprietà afrodisiache, infatti in Santo Uffizio li mise all’indice in quanto alimento capace di distrarre i Cristiani durante le penitenze. Alcuni esperti li definiscono funghi “onesti” – conclude Coldiretti Puglia - proprio perché non sono confondibili con altre varietà, ma anche discreti e democratici, perché il loro sapore è gustoso senza esagerare, valorizza tutti i sapori senza coprirne o sovrastarne alcuno.   Mon, 07 Feb 2022 14:06:41 +0000 Bari Rete Imprese Villa Franca: Consuntivo 2021 e previsioni di sviluppo per il 2022 https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/brindisi/31288-rete-imprese-villa-franca-consuntivo-2021-e-previsioni-di-sviluppo-per-il-2022.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/brindisi/31288-rete-imprese-villa-franca-consuntivo-2021-e-previsioni-di-sviluppo-per-il-2022.html Lo scorso 31 gennaio, presso la sala ricevimenti di Casa Resta a Francavilla Fontana, si è tenuta la riunione del Comitato di Gestione di Rete Imprese Villa Franca e l’assemblea dei soci per la presentazione ed approvazione de Conto Consuntivo 2021. L’occasione è stata utile per approfondire la conoscenza tra gli imprenditori e i consulenti intervenuti, al fine di creare le giuste sinergie e collaborazioni tra gli operatori. Obiettivo principale è, infatti, la creazione di progetti che portino ben presto sviluppo economico e occupazione nel nostro territorio. A seguito dell’ultimo incontro di gennaio con il sindaco Antonello Denuzzo, l’assessore all’Urbanistica Nicola Lonoce, il consigliere regionale Maurizio Bruno, il consigliere provinciale Mimmo Tardìo e il dirigente del settore Urbanistica Leonardo Scatigna, gli imprenditori di Rete Imprese Villa Franca hanno preso atto della volontà da parte dell’Amministrazione Comunale di dare una svolta definitiva all’area Pip. In particolare, il sindaco Denuzzo aveva dichiarato che la variante alle norme tecniche di attuazione, così come approvata dalla Regione, sarebbe approdata in Consiglio Comunale nella prima occasione utile. In tal modo si potrà riprendere, sicuramente già dalla convocazione di questa settimana, l’iter che porterà all’adozione definitiva nei termini temporali previsti dalla legge. Ottenuto ciò, sarà finalmente possibile l’insediamento delle attività commerciali e dei servizi nell’area Pip, e l’assessore Lonoce, supportato dal dirigente Scatigna, potrà proseguire il suo lavoro per la soluzione delle altre problematiche presenti, tuttora gravate dall’obsolescenza di diversi strumenti regolatori, quali il piano particolareggiato e il regolamento per gli espropri. Si spera, dunque, che gli imprenditori, come richiesto espressamente dal consigliere regionale Bruno, possano ricevere ben presto dall’Amministrazione Comunale un cronoprogramma che, se rispettato, possa permettere di usufruire delle opportunità offerte dal PNRR e dalla ZES Jonica finalmente in avvio. Ed è rimarcando questi aspetti che il vicepresidente della Rete Vincenzo Di Castri chiede di portare avanti il progetto per il completamento della zona industriale, affinché si possano realizzare le strade, l’illuminazione e gli espropri che permettano ad altri imprenditori di investire creando nuove attività e occupazione. Con l’avvio recente della consultazione preliminare di mercato per la locazione del centro di carico intermodale di Francavilla Fontana, tra l’altro, l’Amministrazione Comunale potrà anche valutare i progetti di Rete Imprese Villa Franca, permettendo il recupero di una struttura abbandonata da anni e nella quale sono stati investiti ingenti fondi pubblici senza alcun beneficio per la collettività. Il presidente della Rete Francesco Fullone è certo che se queste premesse saranno confermate, Rete Imprese Villa Franca sarà protagonista di progetti non solo locali, ma anche relativi a comuni limitrofi che già “bussano alla porta”, assumendo un’importanza sempre maggiore anche a livello regionale. Fri, 04 Feb 2022 15:14:00 +0000 Brindisi Welfare: Il contributo di ANCI Puglia alla programmazione regionale https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/31281-welfare-il-contributo-di-anci-puglia-alla-programmazione-regionale.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/31281-welfare-il-contributo-di-anci-puglia-alla-programmazione-regionale.html Ieri mattina il Presidente di ANCI Puglia Domenico Vitto e il delegato al Welfare Pasquale Chieco hanno incontrato l’Assessora regionale al welfare Rosa Barone per consegnare il documento programmatico che sintetizza il contributo dei Comuni pugliesi al Piano regionale delle politiche sociali, in fase di imminente approvazione. Il documento, elaborato da un gruppo di lavoro istituzionale, composto da diversi sindaci e assessori dei Comuni pugliesi, individua alcune delle priorità d’intervento che occorre affrontare nello sviluppo delle politiche di welfare dei prossimi anni. “Le politiche sociali, - ha dichiarato il presidente Domenico Vitto - rappresentano un uno degli ambiti d’intervento prioritari per l'Anci e per i Comuni pugliesi, fondamentali per fornire risposte ai bisogni dei cittadini, in particolare in questa contingenza storica caratterizzata dall’emergenza epidemiologica”. Per il sindaco Pasquale Chieco: “La proficua collaborazione con l’Assessorato regionale al welfare è una costante del lavoro di ANCI Puglia, che si conferma in questa occasione. I Comuni pugliesi partecipano attivamente al processo di costruzione del nuovo Piano regionale delle politiche sociali, condividendo con la Regione Puglia l’obiettivo di rafforzare il sistema dei servizi, consolidando l’approccio al welfare di tipo comunitario, nella prospettiva della promozione della coesione sociale.” Nei prossimi giorni il Piano sarà formalmente approvato dalla Regione e i Comuni e gli Ambiti sociali pugliesi avranno un nuovo strumento di lavoro per programmare i servizi sul proprio territorio. Tue, 01 Feb 2022 14:24:33 +0000 Bari Coldiretti: Messa di ringraziamento con benedizione degli ulivi https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/lecce/31149-coldiretti-messa-di-ringraziamento-con-benedizione-degli-ulivi.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/lecce/31149-coldiretti-messa-di-ringraziamento-con-benedizione-degli-ulivi.html Giornata del Ringraziamento a Lecce, la tradizionale ricorrenza che dal 1951 viene festeggiata dalla Coldiretti in tutta Italia, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana (Cei), per rendere grazie per il raccolto dei campi e benedire gli ulivi pronti ad essere piantati, un gesto di speranza per la rinascita del Salento dopo la grave infezione causata dalla Xylella che ha fatto seccare gli olivi, con la messa celebrata in occasione proprio della giornata mondiale degli alberi 21 Novembre nata per tutelare la natura e la ricchezza botanica italiana. Oltre 300mila nuovi alberi, quasi 8 milioni di metri quadrati aggiuntivi di parchi e giardini, 16mila nuovi terrazzi e balconi fioriti nei prossimi tre anni grazie alla proroga del bonus verde prevista dalla manovra di bilancio che pone l’Italia all’avanguardia nella lotta allo smog e ai cambiamenti climatici. In Puglia la maggior parte delle città possiede una dotazione di verde pro capite che non supera i 10 metri quadrati per abitante. Il rischio è legato anche alla scarsità di aree verdi, con Barletta che registra una percentuale di verde pubblico dello 0,2%, Foggia, Andria e Brindisi dello 0,3%, Lecce e Trani dello 0,4%, Taranto inferiore all’1, solo Bari supera il 2%, con molte città della Puglia - spiega Coldiretti Puglia - dove la dotazione di verde pro capite non supera i 10 metri quadrati per abitante, con Bari che conta 9,2 metri quadri di verde pubblico, mentre il valore più basso si registra a Barletta pari a 3,9 metri quadri per abitante. Una spinta a rendere più belle le case e le città ma anche un contributo a ridurre l’inquinamento e a contrastare i cambiamenti climatici che deve essere accompagnato anche dall’impegno dei comuni tra i quali pero’ – sottolinea la Coldiretti regionale – più di 1 capoluogo di provincia su 2 (54%) è ancora fuorilegge sul verde urbano per non aver rispettato legge 10 del 2013 che impone a tutti i Comuni con oltre 15mila abitanti di piantare un albero per ogni nuovo nato. Una esigenza in linea con le strategie nazionali del Pnrr dove – sottolinea la Coldiretti – sono stati stanziati 330 milioni di euro per la forestazione urbana che consentono di piantare 6,6 milioni di alberi attraverso la tutela delle aree verdi esistenti e la creazione di nuove, anche al fine di preservare e valorizzare la biodiversità e i processi ecologici legati alla piena funzionalità degli ecosistemi. Coldiretti ha elaborato insieme a Federforeste il progetto di piantare milioni di alberi nell’arco dei prossimi anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali. Giornata del Ringraziamento a Lecce, la tradizionale ricorrenza che dal 1951 viene festeggiata dalla Coldiretti in tutta Italia, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana (Cei), per rendere grazie per il raccolto dei campi e benedire gli ulivi pronti ad essere piantati, un gesto di speranza per la rinascita del Salento dopo la grave infezione causata dalla Xylella che ha fatto seccare gli olivi, con la messa celebrata in occasione proprio della giornata mondiale degli alberi 21 Novembre nata per tutelare la natura e la ricchezza botanica italiana. Oltre 300mila nuovi alberi, quasi 8 milioni di metri quadrati aggiuntivi di parchi e giardini, 16mila nuovi terrazzi e balconi fioriti nei prossimi tre anni grazie alla proroga del bonus verde prevista dalla manovra di bilancio che pone l’Italia all’avanguardia nella lotta allo smog e ai cambiamenti climatici. In Puglia la maggior parte delle città possiede una dotazione di verde pro capite che non supera i 10 metri quadrati per abitante. Il rischio è legato anche alla scarsità di aree verdi, con Barletta che registra una percentuale di verde pubblico dello 0,2%, Foggia, Andria e Brindisi dello 0,3%, Lecce e Trani dello 0,4%, Taranto inferiore all’1, solo Bari supera il 2%, con molte città della Puglia - spiega Coldiretti Puglia - dove la dotazione di verde pro capite non supera i 10 metri quadrati per abitante, con Bari che conta 9,2 metri quadri di verde pubblico, mentre il valore più basso si registra a Barletta pari a 3,9 metri quadri per abitante. Una spinta a rendere più belle le case e le città ma anche un contributo a ridurre l’inquinamento e a contrastare i cambiamenti climatici che deve essere accompagnato anche dall’impegno dei comuni tra i quali pero’ – sottolinea la Coldiretti regionale – più di 1 capoluogo di provincia su 2 (54%) è ancora fuorilegge sul verde urbano per non aver rispettato legge 10 del 2013 che impone a tutti i Comuni con oltre 15mila abitanti di piantare un albero per ogni nuovo nato. Una esigenza in linea con le strategie nazionali del Pnrr dove – sottolinea la Coldiretti – sono stati stanziati 330 milioni di euro per la forestazione urbana che consentono di piantare 6,6 milioni di alberi attraverso la tutela delle aree verdi esistenti e la creazione di nuove, anche al fine di preservare e valorizzare la biodiversità e i processi ecologici legati alla piena funzionalità degli ecosistemi. Coldiretti ha elaborato insieme a Federforeste il progetto di piantare milioni di alberi nell’arco dei prossimi anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali. Wed, 24 Nov 2021 10:15:08 +0000 Lecce Settimana sociale nazionale, Coldiretti: in Puglia oltre 200mila persone in povertà assoluta https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/31074-settimana-sociale-nazionale-coldiretti-in-puglia-oltre-200mila-persone-in-poverta-assoluta.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/31074-settimana-sociale-nazionale-coldiretti-in-puglia-oltre-200mila-persone-in-poverta-assoluta.html Sostenibilità sociale, ambientale ed economica, sviluppo delle aree rurali, difesa della proprietà intellettuale, rispetto dei diritti dei lavoratori, tutela delle biodiversità, contrasto ai cambiamenti climatici e lotta allo spreco, alla fame e alla povertà sono alcuni degli importanti impegni sui quali occorre ora passare atti. E’ quanto afferma la Coldiretti che con una delegazione di giovani italiani, accompagnati dal Consigliere Ecclesiastico Nazionale di Coldiretti, Monsignor Nicola Macculi, sta partecipando alla 49ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani sul tema ‘Il Pianeta che Speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso’, alla presenza del Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente dei Vescovi Italiani, del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, Enrico Giovannini, Sergio Gatti, direttore generale Federcasse, Stefano Russo,  segretario generale della CEI, del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, del prefetto di Taranto, Demetrio Martino, del Vescovo di Taranto, Filippo Santoro, dei Sindaci di Taranto, Rinaldo Melucci  e Brindisi, Riccardo Rossi, con i direttori di Coldiretti della Puglia e di Taranto, Pietro Piccioni e Aldo De Sario. L’emergenza Covid ha impoverito più di una famiglia su quattro (28,8%) che ha dichiarato nel 2020 un peggioramento della situazione economica rispetto all’anno precedente – ricorda Coldiretti Puglia - con oltre 200mila persone che in Puglia si trovano in una situazione di povertà assoluta. La punta dell’iceberg delle difficoltà in cui si trova la Puglia è rappresentata dal numero cresciuto esponenzialmente di persone a rischio povertà, con un’incidenza media pari al 30,4%. Si tratta del valore più elevato degli ultimi quindici anni – aggiunge Coldiretti Puglia - dove fra i nuovi poveri sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Le iniziative solidali sono tanto più importanti considerato che l’avanzare dell’emergenza coronavirus ha fatto salire di oltre 200mila i nuovi poveri che hanno bisogno di aiuto anche per mangiare per effetto della crisi economica e sociale provocata dalla pandemia e dalla conseguente perdita di opportunità di lavoro. Una catastrofe sociale senza precedenti dal dopoguerra contro la quale – aggiunge Coldiretti Puglia – è importante garantire interventi anche sul piano alimentare a chi si trova in difficoltà. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti regionale – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. Contro la povertà – sottolinea la Coldiretti regionale – è cresciuta la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini. Con la crisi un numero crescente di persone è stata costretta a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente – sottolinea la Coldiretti – ai pacchi di aiuto alimentare, anche per le limitazioni rese necessarie dalla pandemia. Fra i nuovi poveri – continua la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. In realtà il piano di aiuti pubblico– continua la Coldiretti – è stato già anticipato nei fatti dall’impegno di quasi 1 italiano su 3 (30%) che ha partecipato quest’anno a iniziative di solidarietà, fa beneficienza e donazioni per aiutare le famiglie più bisognose piegate dal peso della crisi causata dall’emergenza Covid. Nel 2020 sono stati oltre 5 milioni i chili di prodotti tipici Made in Italy, a chilometri zero e di altissima qualità distribuiti dagli agricoltori della Coldiretti e Campagna Amica per garantire un pasto di qualità ai più bisognosi di fronte alla crescente emergenza provocata dalla pandemia Covid. Si tratta – conclude la Coldiretti – della più grande offerta gratuita di cibo mai realizzata dagli agricoltori italiani per aiutare a superare l’emergenza economica e sociale provocata dalla diffusione del coronavirus e dalle necessarie misure di contenimento.   Fri, 22 Oct 2021 13:18:14 +0000 Bari Castellammare del Golfo - Wine export manager e tecnico per la sostenibilità alimentare https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/trapani/31032-castellammare-del-golfo-wine-export-manager-e-tecnico-per-la-sostenibilita-alimentare.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/trapani/31032-castellammare-del-golfo-wine-export-manager-e-tecnico-per-la-sostenibilita-alimentare.html Aperte le iscrizioni ai corsi di alta specializzazione post diploma ed a titolo gratuito per “tecnico superiore per il controllo, la valorizzazione e il marketing delle produzioni agrarie, agro-alimentari e agro-industriali- wine export manager 2.0” e il corso per “tecnico della sostenibilità alimentare”: altre due nuove qualifiche professionali che è possibile conseguire frequentando l’“Emporium del Golfo” uno degli 11 Istituti Tecnici Superiori (ITS) della Regione Siciliana. «Il Comune di Castellammare è tra i soci fondatori della fondazione “Emporium del Golfo” che ha come scopo l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro con la creazione e la formazione di figure altamente specializzate -sottolinea il sindaco Nicolò Rizzo-ed al passo con le moderne tecnologie e competenze. Invitiamo i giovani diplomati che intendono specializzarsi ad iscriversi ai corsi per diventare professionisti nel settore agroalimentare con opportunità lavorative certamente più ampie». Fino al 20 ottobre, è possibile iscriversi ai corsi post diploma di durata biennale proposti dall'ITS Emporium del Golfo che consentono di conseguire il diploma di tecnico superiore con la certificazione delle competenze corrispondenti al V livello del Quadro europeo delle qualifiche (European Qualification Framework). Per favorire la circolazione in ambito nazionale ed europeo, il titolo è corredato dall’EUROPASS diploma supplement. Pubblicato anche l’avviso pubblico per il programma “garanzia giovani” con corsi formativi di inglese o informatica: avranno una durata di 180/200 ore e sono rivolti ai corsisti NEET (Not in Education, Employment or Training) ovvero non studenti e non lavoratori di età compresa tra i 18 ed i 29 anni (https://forms.gle/trRC8uXoU4jCZGBNA) Wed, 06 Oct 2021 14:06:09 +0000 Trapani Arrivano le castagne 100% made in Puglia https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/31026-arrivano-le-castagne-100-made-in-puglia.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/31026-arrivano-le-castagne-100-made-in-puglia.html Arrivano le prime castagne pugliesi, un patrimonio della biodiversità a rischio di estinzione in Puglia, con i superbi castagneti che campeggiano sul Gargano, tra Vico del Gargano, Carpino, Ischitella e Cagnano, nel basso Salento tra Supersano, Alessano e ai Paduli, sulla Murgia, strappati a fatica ai virus alieni e al mal dell’inchiostro. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base del monitoraggio della produzione in Puglia dell’albero del pane, il castagno. “Si tratta di un ritorno atteso di un prodotto molto gradito dai consumatori che è a rischio di estinzione in Puglia anche per la presenza del cinipide galligeno del castagno proveniente dalla Cina. Contro questa minaccia è stata avviata una capillare guerra biologica, così come la difesa contro il mal dell’inchiostro”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. A pesare - sottolinea Coldiretti Puglia - sono stati, oltre al clima, gli attacchi del cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus) proveniente dalla Cina, che da anni infesta i boschi provocando nella piante la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni. Il mal dell’inchiostro, invece, è una malattia provocata dall’agente patogeno Phythophthora cambivora – spiega Coldiretti Puglia - ovvero un fungo appartenetene alla classe degli Oomycetes che provoca danni visibili dalle macchie necrotiche che hanno una caratteristica forma a “lingua di fuoco”. E’ proprio questa la storia di Peppe Calabrese, un agricoltore eroico di Vico del Gargano, che si prende cura di un castagneto di 80 anni, strappato al cinipede del castagno attraverso la lotta biologica con la diffusione dell’insetto antagonista naturale Torymus sinensis e dal 29 settembre – racconta Coldiretti Puglia – ha iniziato la raccolta della prelibata varietà di castagne San Michele. “L’umidità del mese di settembre ha provocato un calo del raccolto, ma la qualità è straordinaria – dice Peppe Calabrese – con la castagna dalla buccia lucida che viene via molto facilmente e il frutto è molto dolce”. Si resta ancora lontani – sottolinea la Coldiretti - dai fasti produttivi del passato per quello che Giovanni Pascoli chiamava “l’italico albero del pane”, simbolo dell’autunno nei libri scolastici di molteplici generazioni di giovani scolari. Basti ricordare che nel 1911 la produzione di castagne ammontava a 829 milioni di chili, ma ancora dieci anni fa era pari a 55 milioni di chili. Le castagne sono consumate dall’uomo fin da tempi immemorabili, ne parla per primo lo storico greco Senofonte, vissuto tra il 430 e il 355 A. C, che definisce il castagno “l’albero del pane”, poi nel 40 a.c. Marziale. Di castagne parla ancora Virgilio (il quale suggerisce d’innestare il castagno sul faggio) che le ricorda cucinate con il latte e mangiate con il formaggio. Per secoli un vero alimento, o un obbligato surrogato, grazie alle castagne, tante comunità rurali hanno potuto fronteggiare carestie, crisi economiche. Poi un lento abbandono con lo spopolamento delle aree interne della nostra penisola. Il rischio è quello di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto da Portogallo, Turchia, Spagna e dalla Grecia, considerato che le importazioni nel 2019 sono risultate pari a ben 32,8 milioni di chili di castagne, spesso spacciate per italiane, con forti ripercussioni sui prezzi corrisposti ai produttori. Da qui la richiesta di Coldiretti di assicurare più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, tricolori. Ancora peggiore è la situazione dei trasformati, per i quali non vi è l’obbligo di etichettatura di origine e per le farine di castagne che, non avendo un codice doganale specifico, non è neppure dato a sapersi quante ne vengano importate. Se non si vuole comunque correre il rischio di acquistare spesso a caro prezzo caldarroste straniere in vendita nel centro delle città, la Coldiretti invita i consumatori a prestare attenzione alla qualità e suggerisce di ricorrere a un più genuino fai da te casalingo per garantirsi un prodotto fresco, sicuro e a costi accessibili. Meglio allora frequentare i mercati degli agricoltori di Campagna Amica o quelle sagre che si potranno svolgere in questi giorni dove è possibile fare buoni acquisti di alta qualità oppure rivolgersi alle imprese agricole e riscoprire il gusto di partecipare nei boschi alla raccolta delle castagne. Un patrimonio che continua a essere presente nelle tradizioni alimentari autunnali degli italiani da consumare – conclude la Coldiretti – in diversi modi: arrosto (dopo averle incise sul lato bombato metterle in una padella di ferro con il fondo forato e cuocerle o sul fuoco vivo o in forno per circa 30 minuti, dopo la cottura si consiglia di avvolgerle in un canovaccio umido); lesse (dopo averle lavate accuratamente, cuocerle in abbondante acqua salata per circa 40 minuti); cotte in latte e zucchero; usate per particolari ripieni, nella preparazione di primi piatti o elaborati secondi a base di carne.   Tue, 05 Oct 2021 12:42:04 +0000 Bari Dopo 35 anni riapre il Museo Civico Archeologico di Noto https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/31010-dopo-35-anni-riapre-il-museo-civico-archeologico-di-noto.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/31010-dopo-35-anni-riapre-il-museo-civico-archeologico-di-noto.html Dieci sale espositive, centinaia di reperti che vanno dall’Età Preistorica a quella Medievale, due piani da visitare e zero barriere architettoniche: da ieri pomeriggio Noto ha ritrovato il suo Museo Civico Archeologico, allestito nei bassi del Complesso Monumentale del Santissimo Salvatore - Ex Monastero delle Benedettine, in pieno corso Vittorio Emanuele. Ieri l’inaugurazione, alla presenza del Soprintendente di Siracusa Salvatore Martinez e del direttore del Parco Archeologico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai Carlo Staffile. Da domani sarà aperto al pubblico.   “Dopo tanta fatica e il coinvolgimento di tante persone e tanti Enti - ha detto il sindaco Corrado Bonfanti - riapriamo un Museo che è espressione ritrovata delle nostre radici. Un Museo che aveva cominciato le sue attività nel 1965, per poi chiudere i battenti definitivamente nel 1986. Sono passati 35 anni, dunque. Ho la necessità e il desiderio di ringraziare tutte le persone che si sono impegnate in questo lungo lavoro collettivo: Sovrintendenza, Parco Archeologico, professionisti e tante altre strutture intermedie che hanno reso meno difficile il percorso, oltre alle maestranze e alle Ditte che hanno appaltato lavori e servizi. Non è stato facile, sia chiaro, perché c’è voluto un approccio delicatissimo a millenni di storia che solo figure competenti ci hanno permesso di ricostruire, con innesti legati anche alla nuova tecnologia che renderanno più avvincente la visita al Museo. E mi ritengo anche fortunato: se le elezioni amministrative non fossero state rinviate, non sarei arrivato ad inaugurare questa nostra creatura, il nostro Mucian”.   Noto ritrova dunque le sue origini, tra manufatti e oggetti risalenti a decine di campagne di scavi realizzate tra Monte Finocchitto e la Necropoli di Castelluccio, con l’epigrafe del Gymnasium recuperata a Noto Antica e i resti del santuario di Demetra e Kore dell’antica Eloro, la colonia Greca sul mare. E’ un viaggio tra le origini di Noto, arricchito dalle ricostruzioni al computer e, al momento, anche da un cratere prestato dal Museo Archeologico Regionale di Siracusa Paolo Orsi.   “Avete fatto un bellissimo lavoro - ha commentato il Sovrintendente di Siracusa Salvatore Martinez -  all’interno di questo grandissimo contenitore, grazie anche alla sinergia dei vari Enti coinvolti. Noi dobbiamo condividere spazi, per condividere il nostro patrimonio artistico ed archeologico che spesso finisce in capannoni nascosti e difficili da visitare”.   Prima del taglio del nastro e della prima visita alle sale, il sindaco Bonfanti ha presentato il direttore del Museo, l’archeologo netino Paolo Marini, egittologo, curatore e coordinatore delle mostre itineranti del Museo Egizio di Torino, con cui partirà presto una collaborazione, ringraziando un’altra archeologa netina, Laura Falesi, curatrice dell’allestimento del Museo, finalmente riaperto dopo 35 anni di inattività.   “Un pensiero doveroso - ha concluso il sindaco Bonfanti - deve essere poi rivolto a Gioacchino Santocono Russo, studioso di archeologia e artefice del primo Museo Civico Archeologico di Noto inaugurato nel 1965. Di Paolo Orsi, Luigi Bernabò Brea e Giuseppe Voza, non finiremo mai di esserne riconoscenti per averci restituito le nostre radici”. Mon, 27 Sep 2021 14:17:27 +0000 Siracusa L'Avis di Noto ha donato al Comune una nuova J.O.B. Chair https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/30941-l-avis-di-noto-ha-donato-al-comune-una-nuova-j-o-b-chair.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/30941-l-avis-di-noto-ha-donato-al-comune-una-nuova-j-o-b-chair.html Da mercoledì scorso a Lido di Noto è disponibile una nuova J.O.B. (Join on the beach) Chair. E’ stata donata al Comune di Noto dall’Avis di Noto, nel segno della condivisione e della solidarietà: sarà utilizzata dai bagnini della Protezione Civile Avcn di Noto per permettere a chi ha problemi di deambulazione di poter fruire della spiaggia e del mare in totale sicurezza.   Stamattina la simbolica cerimonia di consegna, presenti il sindaco Corrado Bonfanti, l’assessore al Welfare Roberta Garofalo con il dirigente di settore Claudio Corte, il presidente Avis Noto Paolo Saetta con tutto il nuovo direttivo appena insediatosi, i bagnini dell’Avcn di Noto impiegati nel progetto “Spiagge Sicure” per l’assistenza ai bagnanti e il dott. Edoardo Travali, responsabile dell’Uoc di Medicina Trasfusionale dell’ospedale Noto-Avola.   “Grazie di cuore all’Avis di Noto - ha detto il sindaco Bonfanti - che ha voluto donare questa J.o.b. Chair che permetterà a chi ha problemi di deambulazione di poter arrivare in spiaggia e godersi il nostro mare in totale sicurezza. Da 10 anni anni, attraverso la Protezione Civile, assicuriamo l’assistenza a tutti i bagnanti e posso affermare che quella per i diversamente abili è il nostro fiore all’occhiello. Ringrazio tutta l’Avis di Noto: ancora una volta si è dimostrata attenta alle esigenze del territorio ed auguro buon lavoro al nuovo direttivo presieduto da Paolo Saetta”.   “Siamo stati portavoce della volontà dei nostri donatori - ha aggiunto Paolo Saetta, nuovo presidente Avis di Noto - grazie ai quali è stato possibile portare avanti questa iniziativa che riteniamo sia molto utile e importante. Iniziativa che ci permette di diffondere la nostra attività e, ci auguriamo, di riuscire a trovare sempre più donatori di sangue”.   Un appello, quest’ultimo, rilanciato dal dott. Edoardo Travali, responsabile dell’Uoc di Medicina Trasfusionale dell’ospedale Noto-Avola. “C’è sempre bisogno di mettersi a disposizione degli altri - ha detto - perché spesso donare il sangue aiuta a salvare la vita, di un parente ma anche di uno sconosciuto. Dobbiamo stare vicini a chi ha bisogno e oggi ne abbiamo avuto un esempio molto importante”. Mon, 02 Aug 2021 08:37:38 +0000 Siracusa Coldiretti lancia l'allarme cinghiali https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/30907-coldiretti-lancia-l-allarme-cinghiali.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/30907-coldiretti-lancia-l-allarme-cinghiali.html Con l’emergenza Covid che ha ridotto per mesi la presenza dell’uomo all’aperto proliferano, con un aumento del 15%, i cinghiali che invadono città e campagne in Puglia. E’ quanto emerge dalla stima di Coldiretti Puglia, in occasione della protesta di agricoltori, cittadini e istituzioni in tutta Italia a partire da piazza Montecitorio a Roma con mobilitazioni nelle principali città capoluogo di regione, a Bari con l’invasione gialla di oltre 1000 agricoltori e allevatori sul  Lungomare Nazario Sauro dinanzi al Palazzo della Regione Puglia. I branchi – sottolinea la Coldiretti regionale - si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone. La situazione è diventata insostenibile nelle campagne con danni per almeno 15 milioni di euro all’anno alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti Puglia - viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale. Senza dimenticare il pericolo della diffusione di malattie evidenziato dallo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021 pubblicato dal ministero della Salute che ribadisce come i cinghiali abbiano una responsabilità fondamentale per la diffusione della Peste Suina Africana (Psa) e dunque una delle misure necessarie in Italia è la gestione numerica della popolazione di questi animali. L’azione dunque secondo il Piano – continua la Coldiretti Puglia – deve essere indirizzata alla riduzione sia numerica che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. In Italia dopo il lockdown per l’emergenza Covid i cinghiali hanno raggiunto la cifra record di 2,3 milioni di esemplari – sottolinea la Coldiretti – con gli animali selvatici nelle città alla ricerca di cibo tra i rifiuti, nei parchi e addirittura nei cortili delle case con evidenti rischi per la salute. C’è chi si è ritrovato un cinghiale in piscina, chi li ha incrociati in mare e anche chi – evidenzia la Coldiretti – li ha fotografati mentre si godono la siesta su un materasso abbandonato accanto ai bidoni della spazzatura. La Coldiretti chiede che le Regioni si coordinino strettamente con lo Stato e operino in modo risoluto per attuare le misure previste per il controllo e il contenimento dei cinghiali, affinchè: gli agricoltori possano avanzare richiesta di intervento e procedere direttamente in quanto muniti di apposita licenza; l’attività di coordinamento delle azioni di contenimento e prelievo spettino alla polizia municipale e provinciale; gli agricoltori vengano coadiuvati dalle stesse forze dell’ordine, da guardie venatorie volontarie ma possano delegare le attività a cacciatori abilitati iscritti all’apposito registro regionale; il calendario venatorio venga allargato fino a comprendere i mesi che vanno da settembre a gennaio; che la regia complessiva di tali azioni di contenimento e prelievo sia affidata al prefetto in quanto “competente per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza. Tue, 13 Jul 2021 14:11:27 +0000 Bari Pompei - Il 30 giugno, il Santuario apre anche di notte https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/napoli/30879-pompei-il-30-giugno-il-santuario-apre-anche-di-notte.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/napoli/30879-pompei-il-30-giugno-il-santuario-apre-anche-di-notte.html Il 30 giugno, il Santuario di Pompei torna ad aprirsi di notte grazie alla nuova edizione de “Una notte in Santuario”. Organizzata dall’Associazione Pompei Tutors, l’iniziativa prevede una visita guidata notturna dello straordinario e affascinante luogo di culto fondato dal Beato Bartolo Longo alla fine dell’Ottocento. Un percorso tra fede, arte, storia e racconto che offrirà ai cittadini pompeiani e a tutti i visitatori la conoscenza della Nuova Pompei e della sua storia, ricca di particolari e aneddoti affascinanti. Un modo per far innamorare ancora di più tutti di questa straordinaria città e del suo singolare passato. Fascino e suggestione accompagneranno i visitatori durante il percorso, lungo il quale potranno lasciarsi coinvolgere dall’atmosfera di questo luogo che racchiude interessanti aspetti religiosi e storico-artistici. I percorsi guidati partiranno alle 20.00, alle 20.45 e alle 21.15. Il tour, della durata di circa quarantacinque minuti, prevede la visita del pronao d’ingresso, della Basilica, della Facciata monumentale e, infine, novità di questa edizione, anche del nuovo portale, con la spiegazione di don Battista Marello, il sacerdote artista che lo ha realizzato e che, per la prima volta, illustrerà ai visitatori il significato della sua opera. Il nuovo portale è stato inaugurato il 5 maggio scorso, giorno del 120° anniversario dell’inaugurazione della Facciata Monumentale dedicata alla Pace Universale. Per partecipare all’iniziativa occorre effettuare la prenotazione: ogni tour prevede, infatti, un massimo di 25 persone. L’ingresso sarà da Piazza Bartolo Longo. A fare da guida saranno i Tutors e, il ricavato del biglietto, del costo di 2 euro, servirà per l’autofinanziamento dell’Associazione che ha dato vita all’iniziativa. Fri, 25 Jun 2021 09:00:58 +0000 Napoli In visita a Noto l'ambasciatrice polacca in Italia S. E. Anna Maria Anders https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/30855-in-visita-a-noto-l-ambasciatrice-polacca-in-italia-s-e-anna-maria-anders.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/30855-in-visita-a-noto-l-ambasciatrice-polacca-in-italia-s-e-anna-maria-anders.html Lo scorso venerdì pomeriggio il sindaco Corrado Bonfanti ha accolto in città l’ambasciatrice di Polonia nella Repubblica Italiana S. E. Anna Maria Anders, accompagnata da Krzysztof Czarniecki, addetto alla Difesa dell’ambasciata polacca in Italia, e dal Colonnello Miroslaw Jaros, comandante della guarnigione polacca alla base di Sigonella. Il momento istituzionale si è svolto nella Sala degli Specchi di Palazzo Ducezio. Presenti anche il Presidente del Consiglio comunale Veronica Pennavaria e la Giunta comunale. L’ambasciatrice Anders ha firmato il libro degli ospiti illustri, tra le cui pagine ci sono anche le firme dell’ex Primo Ministro del Regno Unito Tony Blair e degli ambasciatori di Turchia e Cina in Italia, con una dedica speciale alla città ed ai netini. Qui si è svolto anche un simbolico scambio di omaggi: il sindaco Bonfanti le ha consegnato alcuni libri su Noto, mentre l’ambasciatrice Anders ha ricambiato con la consegna di due preziosi gemelli da camicia.  “È una visita graditissima quella dell’ambasciatrice Anna Marie Anders - ha detto il sindaco Bonfanti - nel nome di Igor Mitoraj, al quale abbiamo dedicato la nostra mostra open-air sulle scalinate della nostra straordinaria Cattedrale. L’ambasciatrice è figlia del Generale Wladyslaw Anders, che a capo del 2º Corpo d’armata polacco si è distinto nelle azioni di liberazione dal nazifascismo di molte nostre città. Il 18 maggio 1944 liberò Cassino, mentre il 21 aprile 1945, liberò Bologna e la bandiera polacca fu issata sulla sommità della Torre degli Asinelli. Una giornata storica, che non dimenticheremo mai: sono anche i rapporti internazionali come questi che permettono di far crescere la nostra Noto”. La delegazione polacca si è poi postata in Cattedrale, dove è stata celebrata una messa in polacco, officiata da don Lukasz Matuszczak (cappellano del contingente polacco alla base di Sigonella) e don Eugenio Boscarino. Al termine la visita alla mostra dello scultore polacco Igor Mitoraj, le cui opere e la cui figura sono state presentate da Grazyna Czogala, presidente dell’associazione Italo-Polacca Triskeles. L’ambasciatrice Anders ha poi incontrato a Palazzo Nicolaci le comunità di connazionali che vivono e lavorano a Noto e nella Sicilia Orientale, su invito dell’assessore Marta Fitula, originaria della Polonia, per poi far rientro in sede.   Tue, 15 Jun 2021 14:01:31 +0000 Siracusa La tradizione napoletana nel Regno di Napoli https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/storia/30829-la-tradizione-napoletana-nel-regno-di-napoli.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/storia/30829-la-tradizione-napoletana-nel-regno-di-napoli.html Avevo promesso in conclusione del suggestivo studio di Francisco Elias de Tejada, “La Monarchia tradizionale” di sviluppare il tema dell’ultimo capitolo in riguardo al Regno di Napoli. De Tejada, studioso e filosofo spagnolo, nonché esponente del carlismo politico spagnolo, è vissuto a Napoli per sette anni, peraltro sposando una donna napoletana. Nella parte conclusiva del testo, pubblicato in Italia per la prima volta, dalle Edizioni dell’Albero nel 1966, affronta il tema della tradizione di Napoli, per certi versi si tratta di un inno alla napoletanità. È uno studio che Tejada aveva accarezzato già dagli anni dell’infanzia. E’ un richiamo del sangue che lo ha spinto “a cercare notizie su quel paese azzurro e oro in cui le memorie dei miei antenati e la curiosità dell’incantesimo tessevano leggende”, nonostante tutto senza mettere piede in via Toledo. Già si sentiva Napoletano di cuore. I suoi antenati erano partiti da Napoli tre secoli fa ai tempi del re Filippo IV, per stabilirsi in Estremadura. Tejada ritornando nel 1956 a Napoli, precisa che ha trovato un’altra città rispetto all’immagine che i suoi gli avevano tramandato. “Non era il regno di Napoli, ma una provincia dipendente da signori che la governavano da Roma, dove la lingua ufficiale era il toscano ed i soldati vestivano uniformi piemontesi. Non era la capitale del primo degli stati della penisola italiana […]”. L’unica cosa che rimaneva a Napoli “era la grazia popolare, ma purtroppo questa grazia era disprezzata dagli stessi napoletani, primi attori nel drammatico suicidio collettivo che riduceva il napoletanismo al ‘folklore’”. Era la Napoli del realismo di Salvatore Di Giacomo, “in quella disgraziata Peppenella che batte il marciapiede senza pane né acqua”. Tejada è consapevole che ora il popolo napoletano ignora il suo passato, quando Napoli era libera e indipendente, la Napoli di oggi è avvolta in un fatalismo orientalizzante. E’ interessante citare le parole del filosofo spagnolo che si esercita in una dura e spregiudicata requisitoria della Napoli odierna. “Ora la sua classe media, ubriaca di garibaldinismo, alla ricerca di vantaggi personali, continua a vagare nella leggenda nera forgiata nel XIX secolo contro Napoli tradizionale; l’aristocrazia decadente o decaduta, oscillante tra la frenesia di rinnegare le proprie glorie per essere più in armonia coi tempi e un isolamento mortale; il clero impegnato in un vaticanismo di marca democristiana che sogna una repubblica guelfa nella quale Napoli non conta”. In questo caos Tejada nota che “alcuni, sono socialisti ed altri monarchici savoiardi, alcuni papalini, altri garibaldini, alcuni rivolti verso Mosca ed altri verso il Vaticano…ma nessuno pensa a Napoli, nessuno è napoletano”. Addirittura, Tejada arriva al punto di scrivere che per sette anni si è sentito nella città partenopea come una belva in gabbia, una fiera isolata pronta ad assalire, ma appoggiato dalla sua eredità del sangue (hidalguia) e dal giuramento fatto ai suoi morti di chiarire la passione napoletana, in che cosa consiste la tradizione napoletana, cioè, l’anima della mia adorata Napoli. In sintesi, Tejada espone la storia del regno di Napoli a partire dal XVI secolo, da quando comincia ad esistere come entità sociale, grazie a Ferdinando il Cattolico, che “doma la ribelle nobiltà e pone il bene comune napoletano al di sopra delle ambizioni politiche di infiniti monarchi reucci quasi onnipotenti, capaci di vendere il Regno allo stesso Turco, come più di una volta avevano pensato di fare”. Tejada ripete spesso che Napoli è Regno e non monarchia che naviga come una nave senza timoniere. A questo punto il nostro studioso fa riferimento ai diversi passaggi delle dinastie che governarono il regno scontrandosi con i nobili e principi rivoltosi. Pertanto, per Tejada “il regno di Napoli acquista solida struttura quando i suoi re domineranno la nobiltà rivoltosa […] cioè, quando il regno napoletano entra nella confederazione delle Spagne”. Il segno più evidente di questa entità politica al di sopra dell’anarchia delle epoche precedenti furono “la presenza dei procuratori popolari alle riunioni di ‘Cortes’ introdotte da Alfonso il Magnanimo come adattamento napoletano alle libere istituzioni catalane”. Il rappresentante del re cattolico preferiva fare ricorso al popolo napoletano e lo convocava immediatamente a “Cortes”. “Con la formazione del Regno nasce la tradizione napoletana, perché si delinea il corpo politico istituzionale che permetterà di differenziare Napoli dagli stati vicini non quale mobile mucchio di anarchiche sabbie feudali, ma quale corpo politico dotato di una struttura robusta e permanente”. Tejada è preciso nella descrizione della composizione del sistema politico di quel tempo: “Il vicerè, il Sacro Consiglio Collaterale, la Corte della Vicaria, la cancelleria organizzata da Ferdinando il Cattolico nel 1505, i parlamenti con rappresentanza popolare, i seggi della capitale dotati di potere deliberanti, intessono una trama coerente che era il meglio che si potesse attuare in quel tempo ed in quelle congiunture”. In pratica esisteva una forte alleanza tra la Corona ed il popolo, a tal punto che quando la nobiltà aizzò le sommosse del 1547 contro don Pedro di Toledo, non furono rivolte contro il re delle Spagne, ma contro le angherie dei signorotti, infatti il tumulto di Masaniello, “fu una reazione contro i soprusi dei nobili, come testimonia Paolo Antonio di Tarsia nel suo ‘Tumultos de la ciudad y rayno de Napoles’, quando da un lato segnala che i napoletani ‘si sono dimostrati vassalli leali al loro Re, anche nell’impeto delle sommosse e dei tumulti’ e dall’altro che erano insorti a causa delle ‘prepotenze perpetrate dai potenti sulla povera gente’””. Ecco l’intento di Tejada di dimostrare l’esistenza di un Regno con un corpo politico autonomo, con istituzioni proprie, con un particolare diritto, con consigli e Corte separati, modellati da Ferdinando il Cattolico e rafforzati dai suoi successori, sempre in una unione profonda tra la Corona e il popolo. Nel terzo paragrafo lo scrittore spagnolo evidenzia le caratteristiche della Cultura napoletana. È interessante leggere queste pagine, perché si scopre un mondo sconosciuto di letterati, studiosi, facenti parte a pieno titolo della cultura italiana: il miglior poeta in toscano che viveva a Napoli era Benito Gamet, nato a Barcellona, molto più dotto di tanti altri più conosciuti. Tejada fa alcuni nomi: Bernardino Martirano, Fabrizio Luna, Benedetto di Falco, Luigi Tansillo. Questi scrittori napoletani secondo Tejada, “vivono nella speranza di vedere l’Italia intera intorno al trono dei loro re, ed aspirano parimenti alla monarchia universale di Carlo V”. Ad una prima abitudine di servirsi del toscano, si arrivò poi ad una successiva offensiva antitoscana, come si può dedurre dagli scritti di altri autorevoli studiosi. La cultura napoletana è presente nel campo del Diritto, della scienza giuridica, una caratteristica di Napoli, nei secoli XVI e XVII, a cominciare da Andrea d’Isernia. Tejada per conoscere meglio le varie scuole napoletane invita a leggere il suo Napoles hispanico (pubblicato in Italia, in sei volumi da Controcorrente). “Per identificare le energie intellettuali di tanti giureconsulti che fecero di Napoli la culla della scienza giuridica. Sorgono così una serie di scuole che compongono il più ricco mosaico di studi giuridici di cui abbia memoria, non superato né prima né dopo da nessun popolo”. Questa cultura napoletana fu possibile perché i re delle Spagne furono “fermi al loro credo tradizionalista di rispettare la personalità storica del regno, anche quando suggerimenti provenienti dagli stessi napoletani li incitavano alla castiglianizzazione del Regno napoletano”. Tejada porta l’esempio di Tommaso Campanella che consigliava a Filippo III nella Monarchia di Spagna di “spagnolizzare” il Regno napoletano con l’imposizione della lingua e degli usi e le leggi di Castiglia. Il buon re della vera Napoli ha rifiutato il consiglio. Con l’indipendenza culturale nelle lettere e nel diritto il Regno napoletano ebbe una missione storica: “difendere la verità cattolica del Cristo contro i nemici del nord e del sud, contro il protestantesimo e l’Islamismo”. Tejada rileva che si tratta di un compito che lui chiama, “guerra intellettuale”, ma che benissimo si può intendere come una “battaglia delle idee”. Comunque sia Tejada precisa che anche se è difficile per alcuni comprendere questa “guerra”, certamente, la genialità storica di allora “salvò la Cristianità dall’essere divorata dai suoi nemici, mercè i sacrifici che con gli altri popoli della Confederazione spagnola, i miei antenati affrontarono coraggiosamente”. Tejada a questo punto può scrivere che quei popoli federati nella monarchia spagnola furono strumenti di Dio. “Se il Protestantesimo e l’Islamismo non poterono chiudere il cerchio che avrebbe stritolato quella Cristianità che ancora sopravviveva alla rivoluzione antropocentrica europea, fu perché Iddio si servì dei nostri popoli come strumento della Sua gloria e perché i nostri antenati poterono consacrarsi completamente alla impresa di combattere le battaglie del Signore nei leggendari ‘tercios’ o nei banchi di Trento, nelle flotte di guerra o nella stampa dei libri”. E’ un accostamento affascinante questo di Tejada: “la massima gloria della tradizione napoletana è codesto senso missionario, codesta guerra intellettuale contro l’Islam e contro l’Europa. Ignorarla o disconoscerla è voler ignorare o disconoscere coscientemente l’essenza del Regno di Napoli”. Attenzione serve fare una precisazione, L’Europa che Tejada contrasta è quella nata dalle idee illuministe, dalla Rivoluzione francese, le idee di Voltaire e di Rousseau. Tuttavia, i più grandi scrittori napoletani, una infinità di nomi proposti da Tejada, hanno avversato i vari padri dell’Europa, da Lutero a Machiavelli, fino a Bodin, a Hobbes. Infatti, la mentalità assolutista tipicamente europea sconosciuta nelle Spagne, teorizzata da Jean Bodin, “era incompatibile con la mentalità della Napoli tradizionale”. Pertanto, conclude il paragrafo sostenendo che “il pensiero politico napoletano, come quello spagnolo in generale, fu antieuropeo, antiluterano, antimachiavellico, antibodiano, schiettamente aderente alla Controriforma. L’Islam e l’Europa furono i nemici nazionali. Fino al 1700 il Regno formò un blocco con il resto dei popoli della monarchia federata ispanica difendendo il teocentrismo intransigente della Cristianità di fronte alla nuova civiltà antropocentrica europea”. Dopo queste affermazioni si comprende meglio il perché nei libri di Storia i combattenti di questa monarchia federata, a cui fa riferimento lo scrittore spagnolo furono derisi e per secoli considerati reietti dell’umanità. Insomma, per Tejada la Napoli tradizionale si fissò su tre punti: “la difesa intransigente del Cristianesimo cattolico, il mantenimento appassionato delle libertà del Regno inteso come corpo politico perfetto e totale, il fervido servizio al Re, capitano dell’impresa della Controriforma e paladino della Cristianità missionaria”. Era evidente che un Paese con questo curriculum non poteva che essere osteggiato dai corifei della Rivoluzione europea. Pertanto, la storia dei popoli spagnoli degli ultimi tre secoli “sarà la lotta delle rispettive tradizioni spagnole contro l’estraneo spirito europeo”. Infatti, Per Tejada, anche lo sviluppo del Regno di Napoli, “si identificherà con la polemica intorno alla sua tradizione assalita dall’assolutismo francese nel secolo XVIII, dal garibaldinismo liberale nel secolo XIX e dal sogno ‘romano’ del fascismo nel secolo XX che si succederanno lottando gli uni contro gli altri senza mai permettere una soluzione autenticamente napoletana”. Il secolo XVIII vede il trionfo delle idee europee sulle Spagne, divise e spezzettate. Anche l’anima nazionale napoletana viene straziata. Scrive Tejada: “l’eroico idealismo della difesa della Cristianità viene sostituito dal volgare pragmatismo di moda alla corte di Versailles”. I letterati come Genovesi, Beccaria, Filangeri, Pagano, “disprezzano la loro storia per inginocchiarsi ai piedi dell’idolo Voltaire”. Anche nel Diritto, Napoli ora scopiazza formule straniere. “Solo il popolo protesta e continua a parlare napoletano, quel napoletano che gli eruditi disdegnano, come disdegnano le lettere, la filosofia e la giurisprudenza napoletane facendo a gara nel portare a termine un vero e proprio suicidio nazionale […]”. Tejada, applica le triste parole di Ferdinando Galiani e intravede un furore collettivo dei napoletani nel rinnegare le proprie tradizioni. Una parte del popolo napoletano abbandonato a sé stesso cercò di continuare ad essere napoletano, tra questi Giambattista Vico, che “rappresenta l’ultima voce tradizionale con la sua avversione alla cultura moderna, con la sua lotta contro il pensiero europeo, fedele alla comune tradizione spagnola, fedele a Francisco Suarez […] nemico di Hobbes e Machiavelli, quali empi, distruttori della giustizia, scandali del pensiero […]”. Giambattista Vico, ultimo nome della Tradizione napoletana. Tejada non è tenero con i Borboni, perché hanno fatto perdere l’amore dei napoletani nei confronti dei monarchi spagnoli, proprio per il napoletanismo, “rimasto incompreso dai Borboni francesi”. Siamo nel 1799, Vincenzo Cuoco potrà dire, “il popolo non amava più il re […] amava ancora la sua religione, amava la patria, e odiava i francesi”. Ancora Tejada sostiene che nel XVIII secolo “la tradizione napoletana perde il senso della monarchia autentica, ma sente la nostalgia delle libertà spagnole, continua ad odiare l’Europa, e crede nella realtà tradizionale di Napoli. Il suo grido di battaglia sarà l’evviva la ‘Santa Fede’ ed il ‘popolo napoletano’”. Così che Antonio Capece Minutolo, il Principe di Canosa, più che una soluzione monarchica (imbrigliata nell’assolutismo) auspicava una repubblica aristocratica in unione con i “cavalieri della Città”. L’aspirazione del Canosa era quella di avere “una Napoli fedele alla tradizione nazionale dei tempi spagnoli, tradizione più che intuita che conosciuta […]”. Ma tutti quei pensatori a Napoli come in Spagna che auspicavano un governo tradizionale, basato sulle libertà concrete, non soffocato dal liberalismo e dall’assolutismo, rimasero senza ascolto. Pertanto, nel 1860 sentenzia Tejada, “i liberali trionfarono sugli assolutisti ed i piemontesi sostituirono i francesi. Napoli non moriva allora, già era morta da 150 anni quando era uscita dalla confederazione monarchica delle Spagne”. Ora dagli antichi grandi ideali, il popolo napoletano conserva solamente la fede cattolica, e le stupide minoranze, stanno lavorando per abbattere l’unico baluardo che resta della vera tradizione. Lo studio di Tejada si conclude con una passeggiata simbolica nella vecchia via Toledo, meta prediletta da tanti napoletani purosangue. E anche qui a passeggio con l’amico fraterno Silvio Vitale, l’ultimo tradizionalista napoletano, continua la polemica nei confronti di quei napoletani che ignorano la tradizione napoletana e se ne vantano pure. Tra questi Tejada mette il comandante Achille Lauro che non ha creato cattedre, centri di cultura, case editrici, patrocinare ricerche, per una vera rivolta spirituale, per salvare il salvabile della tradizione napoletana. E’ la solita deficienza che si riscontra in tutte le cosiddette politiche di destra o pseudo destra.     Mon, 07 Jun 2021 13:10:13 +0000 Storia Castellammare del Golfo - Al via il secondo week end dedicato all'inclusione sociale https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/trapani/30782-castellammare-del-golfo-al-via-il-secondo-week-end-dedicato-all-inclusione-sociale.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/trapani/30782-castellammare-del-golfo-al-via-il-secondo-week-end-dedicato-all-inclusione-sociale.html Al via il secondo week end dedicato all'inclusione sociale: dopo il riscontro della prima settimana, “DisabilidaMare” torna sul lungomare di Castellammare del Golfo, alla spiaggia Playa, per abbattere le barriere grazie alle attività che il Comune ha programmato in collaborazione con la Fipsas, la Capitaneria di Porto e la Direzione di Rai per il Sociale. Il progetto - coordinato e ideato dalla “Gianfaby production” - riparte con delle giornate formative dedicate a ragazze e ragazzi diversamente abili. Un percorso che faranno con il pluricampione del mondo Stefano Makula che proporrà nell’area del lido senza barriere ‘Darsena’, nel pieno rispetto della normativa anti contagio da covid 19, attività volte alla scoperta del mondo marino. Il secondo dei tre week end riparte oggi, con 5 disabili che inizieranno con l'approccio all'acqua e con delle tecniche di respirazione e stage per altre persone con disabilità di stand up paddle (SUP), variante del surf, variante del surf, con il progetto “sup for all” organizzato da Sup Around Sicily con Gioacchino Migliore e Gabriele Pizzo, primi in Europa ad aver costruito un Sup per disabili. Nel pomeriggio corso di Yoga con Alice Palermo e torneo di bocce, con la collaborazione delle associazioni Fiore Daphne ed Insieme si può Odv, ma anche attività di StreetArt - a cura dell’associazione di volontariato TrinArt - che prevede la realizzazione di un murales a ira di Spos art (info 3291968423). Possibile anche visitare il museo del mare “Uzzareddu” di Antonino Paradiso. Domani - sabato 22 maggio - invece si comincia con lo stage di apnea, che affronterà il tema della vestizione e dell'utilizzo dei materiali, per passare a degli esercizi per corpo e mente da parte di stand up paddle (SUP). In più anche un workshop di Arte Urbana, e nel pomeriggio spazio a Nadia Lauricella, 26enne siciliana affetta da focomelia che, con Rosario Farruggia, si racconterà, insieme all’influencer Nina Rima presso la sala conferenze dell’Hotel “Punta Nord-Est” (per info e accesso contingentato: 3202110066) La domenica mattina, fra corso di apnea e giro in SUP, la spiaggia Playa si colorerà grazie a “Un aquilone per amico” a cura dell'associazione “Genitori di buona volontà”. Poi, alle 11 alla spiaggia Playa, l'esibizione di Nadia Lauricella ed i volontari di Motor life. Nel pomeriggio la consegna degli attestati a tutti i ragazzi che hanno partecipato al weekend. ‘DisabilidaMare’, - nome del format gratuito - terminerà il 31 maggio e lo farà con una giornata particolare, quella in cui verrà coinvolto il Polo Statale I.S.S. ‘Piersanti Mattarella’: agli studenti, infatti, verranno proposte le ‘lezioni di mare’ dove i 15 disabili che hanno preso parte ai corsi di Stefano Makula, esponenti della Guardia Costiera, ed esperti interagiranno con gli alunni prima dell’inizio della stagione estiva. Sarà Stefano Makula a concludere la giornata con i racconti dal blu, l’incontro in Turchia con lo squalo bianco e il record di Ponza. Fri, 21 May 2021 15:59:03 +0000 Trapani Noto - Ecco l'infiorata dedicata a Dante https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/30773-noto-ecco-l-infiorata-dedicata-a-dante.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/30773-noto-ecco-l-infiorata-dedicata-a-dante.html “Dopo l’Infiorata della resistenza, adesso l’Infiorata della ripartenza”. Con queste parole il sindaco Corrado Bonfanti ha dato il via alla 42^ edizione dell’Infiorata di via Nicolaci, quest’anno dedicata a Dante Alighieri, il Sommo Poeta. Fino a tarda sera i maestri infioratori netini hanno lavorato per trasformare l’elegante via del centro storico netino in un prezioso e profumato tappeto infiorato che, causa restrizioni antiCovid-19, non sarà visitabile. Sono stati 8 i bozzetti realizzati, nel rispetto delle normative attualmente in vigore e con il presidio delle forze dell’ordine e dei volontari di Protezione Civile e della Croce Rossa, tutti ispirati a Dante Alighieri: il selciato di via Nicolaci si apre con gli ultimi versi dell’Inferno “E quindi uscimmo a riveder le stelle” e si chiude con gli ultimi versi del Paradiso, e dunque della Divina Commedia, “L’amor che move il sole e l’altre stelle”. Un forte richiamo, dunque, alla voglia di normalità in vista, anche, dell’ormai sempre più probabile ritorno della Sicilia in zona Gialla e con una stagione turistica ormai alle porte. “Oggi il mio pensiero è rivolto ai nostri maestri infioratori - ha commentato il sindaco Corrado Bonfanti - che con maestria, dedizione ed impegno ogni anno trasformano via Nicolaci in una galleria d’arte effimera. E’ grazie a loro che ogni anno offriamo l’immagine di una città in cui si respira arte e si rigenera l’animo. Un ringraziamento anche al presidente, ai componenti del consiglio direttivo e a tutti i figuranti del Corteo Barocco, rievocazione storica dei nostri antenati, presenza irrinunciabile nel “Saluto alla Primavera” e testimoni nel mondo della nostra storia attraverso gli eleganti e curati abiti settecenteschi, così come a tutti i volontari coinvolti in questa 42^ edizione della nostra Infiorata. Ringraziamento speciale all’assessore al Turismo Giusi Solerte, al settore Turismo e a tutti i settori comunali, impegnati in prima linea per la perfetta riuscita dell’evento”. Hanno realizzato gli 8 bozzetti: il liceo Artistico Matteo Raeli, le associazioni Petali d’Arte, Opificio 4, Perla del Sud, Maestri Infioratori, CulturArte, l’Istituzione Musicale Città di Noto e il gruppo di Corrado Roccaro. L’associazione Pro Noto, in collaborazione con i ragazzi del progetto Casa Tobia, ha invece curato l’allestimento delle colonnine che decorano il selciato di via Nicolaci. Stasera gli ultimi appuntamenti, con Salvo La Rosa e Mimmo Contestabile a condurre la lunga diretta, trasmessa sul profilo Facebook del Comune di Noto ed anche su Video Regione, canale 16 del digitale terrestre, e su Tgs, canale 15 del digitale terrestre. Spazio allo spettacolo: si comincia alle 18:30, con il Corteo Barocco, con una mostra di abiti storici che ripercorre la storia di Noto, per poi proseguire alle 20 con il concerto Dolce StilNoto che vedrà esibirsi sul sagrato del Santissimo Salvatore i cantautori Mario Incudine e Carlo Muratori. Gran finale, poi, con lo spettacolo di luci e suoni, sempre sul sagrato del Santissimo Salvatore, a cura di Elisa Nieli.   Sat, 15 May 2021 08:57:09 +0000 Siracusa Marco Tangheroni, un gigante della storia medievale https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/storia/30751-marco-tangheroni-un-gigante-della-storia-medievale.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/storia/30751-marco-tangheroni-un-gigante-della-storia-medievale.html In questa ennesima recensione intendo celebrare, un professore, uno storico, uno studioso che possedeva un talento raro: non solo di spiegare il passato ma, di spiegare i compiti e le responsabilità dello storico. Tangheroni ci ha lasciato prematuramente l'11 febbraio 2004, a causa di una malattia renale, che aveva bisogno di tre trasfusioni del sangue alla settimana, una“lunghissima e drammatica storia sanitaria”,- sono parole sue, scritte sempre nel 2002 -, un autentico calvario vissuto come una buona battaglia ha trovato significativo epilogo nella ricorrenza liturgica della Madonna di Lourdes.   E' stato professore ordinario di Storia medievale, ha insegnato nelle Università di Barcellona, Cagliari, Sassari e Pisa. Oltre a questi incarichi istituzionali, è stato anche socio fondatore di Alleanza Cattolica. Cercherò di presentare Tangheroni attraverso il saggio “Della Storia. In margine ad aforismi di Nicolás Gómez Dávila”, a cura di Cecilia Iannella e con la Presentazione. Marco Tangheroni di David Abulafia, Sugarco, (Milano 2008, pp. 144, € 15,00). Tangheroni è autore di una ricca produzione storiografica e pubblicistica. “Della Storia” è stata pubblicata postuma grazie alla revisione redazionale di Cecilia Iannella, docente  del dipartimento di Medievistica dell'Università di Pisa, dove Tangheroni era direttore. L'opera nasce da un seminario svoltosi nello stesso dipartimento sui temi relativi alla “Riflessione epistemologica sulla conoscenza storica”, che rappresentano il contenuto centrale dell'opera stessa. Nella Nota la curatrice fa parlare lo stesso professore che presenta il suo metodo di fare Storia, “Un discorso che procede piuttosto per associazione di idee, sovente pure per associazione di citazioni, senza preoccupazioni di rigore trattatistico, di disposizione sistematica, di tendenza alla completezza [...]Non rinunciando, tuttavia, ad un certo tono colloquiale, non alieno dalla parentesi, aperto talora ai ricordi personali. [...]In fondo, le considerazioni qui svolte sono da considerare come frutto di lezioni, in parte realmente tenute, del resto. Queste pagine sono state scritte col giro mentale di un professore che sta colloquiando con i suoi studenti” (p. 26). Nella presentazione David Abulafia, fa un ritratto scientifico e umano del professore Tangheroni, che sapeva parlare con una voce chiara, simpatica ed originale che al gran pubblico e anche ai colleghi medievisti”. Io ricordo benissimo le sue lezioni con la cadenza tipicamente pisana, toscana. L’opera si articola in un’introduzione, otto capitoli e un’appendice, ognuno concepito come commento a uno o più aforismi del colombiano Nicolás Gómez Dávila (1913-1994), riconducibili, fra i tanti prodotti del pensatore iberoamericano, al tema della storiografia e della sua conoscenza. Tangheroni si è avvicinato alla lettura dei testi di Gomez Davila, attraverso la mediazione dell’amico Giovanni Cantoni, reggente nazionale e fondatore di Alleanza Cattolica, associazione di cui lo storico è stato autorevole esponente fin dai suoi inizi. Cantoni a cui è dedicato il saggio, ha contribuito a far conoscere Gómez Dávila al pubblico italiano con alcuni suoi saggi e soprattutto con il testo, Per una civiltà cristiana nel terzo millennio. La coscienza della Magna Europa e il quinto viaggio di Colombo, Sugarco, (Milano 2008). Per il professore Tangheroni la Storia è ricerca della verità, una descrizione vera del passato, così come la scienza è descrizione vera del mondo. Certo Tangheroni era consapevole che la “verità” dello storico rimane sempre una “verità relativa”, che non pretende mai di essere verità oggettiva, o almeno definitiva. Tuttavia Tangheroni possedeva una grande capacità di intendere il lavoro dello storico, che era non solo di spiegare il passato, ma come vedremo in questo libretto, «di spiegare i compiti e le responsabilità dello storico. Questo libro apre la via verso la storiografia libera da pregiudizi ideologici, umanistica (nel senso migliore della parola) e anche umile, perchè noi, studiosi delle vite dei nostri antecessori, dovremmo sempre agire con umiltà nei nostri tentativi di ricostruire le vite degli uomini e donne che hanno realmente respirato, pensato e sognato». Nell'introduzione vengono indicati non solo alcuni fra i maestri e le opere di cui Tangheroni si dichiara debitore, come lo storico del Medioevo, docente nello stesso dipartimento pisano, Cinzio Violante (1921-2001), e lo storico francese Henri Marrou (1904-1977), ma anche l’ambito entro cui collocare il valore e il ruolo della riflessione epistemologica. Quello dello storico è innanzitutto un lavoro di ricerca, di conoscenza e di rappresentazione del passato, che si esprime in testi e in opere. Lo storico, secondo Tangheroni, non dovrebbe mai rinunciare a “una certa inquietudine […]non come una parentesi, ma come qualcosa che si intreccia strettamente col suo lavoro quotidiano”, interrogandosi su che cosa conosce, come conosce e quali sono i limiti della sua conoscenza. Sono questi i problemi che hanno attirato lo studioso pisano fin da giovane studente universitario a Pisa e a Cagliari, poi da ricercatore e docente, come si può attestare dai suoi studi di storia medievale  - mediterranea, sarda, pisana e toscana in particolare - con una sequenza d’interessi fra cui rientrano, oltre quelli economici, quelli religiosi, politici e sociali. «I fili con cui è costruita la trama dei singoli capitoli, oltre che dagli aforismi gomezdaviliani, sono rappresentati da una messe di riferimenti a testi di metodologia storica, dagli esempi tratti dalla storia medievale, e non solo, dalle ricerche personali e da osservazioni di carattere filosofico e scientifico che Tangheroni tratta con rispetto e cautela, a conferma di uno degli aspetti della sua dimensione umana e culturale: l’apertura a mondi epistemologici diversi da quello proprio». (Sandro Petrucci, recensione a “Della Storia. In margine ad aforismi di Nicolas Gomez Davila, in Cristianità n. 351, 2009) Nel primo capitolo, (Della complessità, dei limiti e del mistero della storia), si ragiona sulla complessità, che riguarda la storia non solo come passato ma anche come conoscenza, e che è dimenticata o sottovalutata sia dagli storici dilettanti e dai curiosi della materia, desiderosi di ottenere facili spiegazioni, sia dagli storici professionisti. Tangheroni a questo proposito, condivide l’avvertimento di Gómez Dávila: “Lo storico che parla di causa, e non di cause, deve immediatamente essere valutato negativamente”. E' stata la storiografia marxista, che secondo Gomez Davila, a usare “un lessico di dieci parole […] per spiegare la storia”. Tangheroni, ricorda come alcune formule - per esempio, “crisi della borghesia” o “rifeudalizzazione”, siano utilizzate meccanicamente, soprattutto in opere di sintesi come i manuali scolastici. Altre formule del «riduzionismo semplificante, più sofisticate e più insidiose, sono individuate nella cosiddetta dietrologia e nel decostruttivismo». Anche qui c'è un orientamento di ispirazione marxista secondo cui «compito dello storico è svelare gl’interessi della classe sociale dominante, le cui scelte costituiscono sovrastrutture dei rapporti economici». Pertanto per lo storico pisano, occorre avere sempre presente che gli avvenimenti storici sono complessi, e che bisogna fare i conti con i limiti dello storico e della possibilità di conoscere il passato. Avere sempre presente questa questione significa che va coltivata l'esegesi delle fonti, le cui attendibilità e plausibilità vanno continuamente verificate.“Solo riconoscendo i propri limiti la ragione fonda la validità del proprio operare”. D'altro canto all’origine dell’operare dello storico ci deve essere sempre una lezione di umiltà. Infatti, “[…] lo storico non è Dio” . La ricerca dello storico non si deve basare su illazioni, su apparenze, ma su certezze Al centro della conoscenza storica vi dev'essere, il dialogo fra lo storico e il passato, attraverso le testimonianze rimaste. Lo storico secondo Tangheroni,“[…] non può restituire a quei morti tutta la vita”, perché li conosce solo parzialmente e di ciò deve tener conto, ma il suo talento consiste innanzitutto nel saper porre“domande intelligenti […] le domande giuste al momento giusto”; in questo modo “[…] lo storico trasforma i morti in morti parlanti […]. In ogni caso, sullo sfondo rimane un mistero della storia, non perché vi siano realtà volutamente occultate, ma perché non solo la spiegazione — non si deve spiegare tutto e forzatamente — bensì anche la conoscenza risulta sempre limitata, pure nei casi in cui la documentazione si presenta particolarmente ricca. Nel secondo capitolo, (Dell’originalità nella ricerca storica nonché dei rapporti di questa con le scienze umane), si analizza la tentazione dell’originalità, subita dallo storico anche accademico, spesso condizionato nella scelta delle sue ricerche dalle mode e dall’ambiente in cui è immerso. Questa tentazione è caratteristica, in modo particolare, dalla cosiddetta “nuova storia”, versione della scuola francese delle Annales di cui viene discusso un particolare orientamento, che in qualche caso ha condotto a uno snaturamento della conoscenza storica: la ricerca di uno stretto rapporto con le altre scienze umane. Questa scuola ha conosciuto esiti positivi, ma spesso sono stati gli storici a farsi condizionare dalle categorie delle altre discipline, in particolare dalla sociologia, come anche dalla psicoanalisi, mentre i rapporti con le scienze giuridiche hanno conosciuto un affievolimento, forse perché queste conservano tratti più tradizionali. E tuttavia lo storico secondo Tangheroni, non dev'essere condizionato dalle altre discipline, ma deve basarsi sul lavoro personale, sulla penetrazione continua, sull'interrogare ripetutamente il passato. “[…] molto dipende dalla maturazione della [sua] personalità” e dalla consapevolezza dello specifico della sua ricerca, che dovrà condurlo ad affrontare il dialogo con le altre scienze umane non da posizioni subalterne o deboli, ma sapendo correggere e adattare ogni stimolo. Un altro rischio per il professore pisano, tra l'altro, meno avvertito, è l’eccessiva specializzazione della ricerca storica, anche se il professore non è contro la specializzazione, soltanto che mette in guardia da due pericoli: restringere a tal punto il campo d’indagine da conoscere “tutto, ma sul quasi-niente”; non comprendere adeguatamente un argomento circoscritto, perché slegato da un quadro più ampio e destinato a divenire un frammento isolato e ultimamente inesplicabile. Lo storico dovrebbe mantenere viva la curiosità, che lo aiuta a cogliere la complessità. Lo storico deve rapportarsi in modo ampio e profondo con l’umano del passato, evitando di ridurlo a situazioni particolari per quanto studiate in modo dettagliato. Pertanto lo storico attraverso il suo lavoro di ricerca, entra in relazione con i protagonisti del passato: essi «hanno caratteri di uguaglianza — la natura umana — e di diversità, la cultura, gli ambienti e le condizioni». A conclusione di questo capitolo si trova un rinnovato richiamo ai documenti: l’incontro fra storico e passato avviene nella faticosa, paziente, ma anche suggestiva lettura delle fonti e delle carte raccolte in quegli archivi che hanno, anch’essi, la propria storia. Nel terzo capitolo, (Del determinismo e della causalità), lo storico pisano definisce il determinismo come “la dottrina della necessità causale” che, applicata dal campo della fisica a quello storico, stabilisce “una relazione necessaria (appunto: determinata) tra gli eventi passati e il presente, come tra il presente e gli eventi futuri”. L’esito di tutto questo è che la storia “[…] vista come uno svolgimento necessario, in cui si dispiega una forza immanente, provvidenziale e razionale”. Le conseguenze di una tale impostazione sono,“sia l’impossibilità di esprimere qualsiasi giudizio di valore, sia la difficoltà di concepire criteri di responsabilità individuale”. Sostanzialmente si tratta di ridurre gli individui a “pure cause efficienti, strumenti di una forza che è più grande di loro e che persegue i suoi fini a dispetto delle loro intenzioni”. Nel quarto capitolo, (Della critica di Kierkegaard a Hegel), Tangheroni ha il merito di valorizzare il pensiero del filosofo danese Søren Kierkegaard (1813-1855). e di mostrare la rilevanza della categoria della “possibilità”, per cui ogni evento, implica la libertà degli uomini che ne sono protagonisti: niente nel passato è già scritto prima che avvenga. Si tratta di una lezione dalle grandi implicazioni non solo storiografiche. Contrariamente a quanto comunemente si afferma, la storia si fa proprio con i se, “[…] cioè ricostruendo il passato nella ricchezza delle sue possibilità, anche proprio per meglio intendere le possibilità diventate realtà” Nel lungo quinto capitolo, (Del generale e dell’individuale), anche in questo capitolo Tangheroni sviluppa molte sollecitazioni di Gómez Dávila, giungendo a una serie di conclusioni sulla definizione della conoscenza storica. Una delle constatazioni importanti è che ogni fatto storico è unico e irripetibile: “la storia non si ripete”.  Lo storico pisano sottolinea quanto la conoscenza storica sia debitrice al cristianesimo, cioè all’idea dell’uomo come imago Dei. Per cui la persona è irriducibile ad ambienti, culture, condizioni economiche o sociali. L’idea cristiana dell’uomo non solo ha liberato la storia da una visione ciclica, ma ne evita anche la tentazione riduzionistica. Per una parte della storiografia la storia collettiva o la storia di quanto si ripete, del regolare, contiene quei tratti scientifici che sfuggono invece alla storia individuale. Esempio di una tale impostazione, aldilà del valore storiografico e dell'importanti contributi che ha lasciato, è lo storico francese Fernand Braudel (1902-1985). «Il lavoro dello storico, mira a collocare i fatti in un contesto, in un racconto, in un ordito testuale ragionevole, ma non conclusivo [...]». Per il nostro esiste una pericolosa deriva storiografica che giunge a considerare i concetti non strumenti cognitivi, ma realtà oggettive, quasi fossero fatti storici. “I concetti ed i termini sono da maneggiare con prudenza”. La scelta del linguaggio da utilizzare nella rappresentazione del passato, è un terreno particolarmente problematico e insidioso. Nel breve sesto capitolo, (Della storia, dei sistemi, delle strutture), Tangheroni pone l’indagine sul significato di una delle espressioni più ricorrenti nel recente vocabolario storiografico, cioè “sistema”, rappresenta un esempio di quanto lo storico debba essere attento al linguaggio che utilizza, spesso proveniente da altre scienze umane, in particolare la sociologia, per non rimanerne irretito, ma per saper servirsene al meglio. Alcune delle riflessioni svolte nelle pagine precedenti vengono riprese nel settimo capitolo, (Della verità della storia), con ulteriori declinazioni e conclusioni. Innanzitutto la conoscenza storica “[…] è ricerca della verità, di una descrizione vera del passato, così come la scienza, secondo la definizione galileiana, è descrizione vera del mondo”. Comunque sia, la verità che lo storico raggiunge con la sua ricerca e con il suo studio è sempre relativa, ma all’origine del lavoro dello storico non può esservi un atteggiamento scettico, bensì di fiducia, di colloquio, di quella simpatia che traspare in alcune pagine dello studioso pisano verso i pochi o tanti documenti che possono offrirci informazioni intelligibili sul passato più o meno remoto. Lo storico medievista, risponde alla solita domanda, che spesso viene posta nelle scuole: A cosa serve, dunque, la storia? Di solito si tende a rispondere che la sua utilità consiste nel comprendere il presente, è un refrain quasi ossessivo che troviamo nei manuali scolastici. Per Tangheroni è un’operazione del tutto anti-storica, la riduzione dei secoli trascorsi a quello attuale. Niente di più errato. Richiamandosi a un altro aforisma del pensatore colombiano —“Lo storico non si installa nel passato con l’intento di intendere meglio il presente. Quello che siamo stati non ci interessa per ricercare ciò che siamo. Quello che siamo interessa per ricercare ciò che siamo stati. Il passato non è la meta apparente dello storico bensì quella reale”. All’inizio dell’ottavo capitolo, (Dell’utilità della storia e del rapporto passato-presente), Tangheroni contesta il ricordato convincimento, dimostrando «che esso conduce inevitabilmente a compiere una selezione che sacrifica la complessità del passato sulla base dell’idea che solo quanto ha avuto continuità o conseguenza nel presente è meritevole di essere studiato». Invece, il passato va conosciuto per quello che è stato, nella sua totalità, per quanto possibile. Tangheroni insiste:“il passato è passato. Può sembrare una banalità, ma non lo è. Esso è diverso dal presente, anche quando è un passato recente o recentissimo”. Peraltro per Tangheroni, la storia, non offre risposte alle domande essenziali sull’uomo, come fanno la filosofia e la teologia, ma aiuta a capire che l’uomo non è Dio. In conclusione, “[…] la vera utilità della storia consiste […] nell’abituare all’incontro con l’altro da noi, con civiltà e culture lontane nel tempo, senza appiattimenti sul Novecento”.     Mon, 10 May 2021 13:15:00 +0000 Storia Festa della mamma, Coldiretti: fiori dal 60% dei pugliesi e cuori solidali https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/30747-festa-della-mamma-coldiretti-fiori-dal-60-dei-pugliesi-e-cuori-solidali.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/bari/30747-festa-della-mamma-coldiretti-fiori-dal-60-dei-pugliesi-e-cuori-solidali.html Restano fiori e piante i regali più gettonato con il 60% dei pugliesi che sceglie calle, lilium, fiori di campo e primule  per la festa della mamma, ma il 19% dei cittadini non ha potuto acquistare alcunché per colpa della crisi causata dal Covid. E' quanto rileva Coldiretti Puglia, sulla base dell'analisi svolta nei mercati contadini di Campagna Amica della Puglia. Per tutte le mamme nei mercati a Foggia e a Taranto i contadini di Campagna Amica hanno preparato omaggi floreali Made in Italy con il vademecum su come conservare al meglio piante e fiori ma anche assicurargli una “seconda vita”, oltre a regali contadini come saponi al latte di asina, sacchetti di erbe aromatiche, dolcetti di mandorla e vasetti di miele, accompagnati da poesie e ricette. Nel mercato di Brindisi non solo piante e fiori, ma anche spazio alla solidarietà per aiutare le famiglie in difficoltà, dalla spesa sospesa di Campagna Amica all’operazione Solo Dal Cuore l’iniziativa promossa da Coldiretti Donne Impresa insieme ai volontari del Cuamm Medici con l’Africa. "La forza delle donne e delle mamme contadine è anche nella capacità di mobilitazione per iniziative di solidarietà come il progetto “Prima le mamme e i bambini” con il quale le imprenditrici agricole della Coldiretti stanno sostenendo la raccolta di donazioni per la costruzione in Africa di un reparto di maternità e di una scuola per neo ostetriche a Rumbek, in Sud Sudan. Abbiamo creato una rete femminile collegata a un simbolo, un cuscino a forma di cuore realizzato dalle agrisarte di Sant’Erasmo isola della laguna di Venezia, cucendo insieme due tessuti, uno Made in Italy l’altro Wax africano la cui imbottitura è in fibra naturale di mais e ortica", ha spiegato la responsabile nazionale e regionale di Coldiretti Donne Impresa, Floriana Fanizza. A fronte di una maggioranza assoluta che dona fiori, c’è - precisa Coldiretti regionale - quasi 1 cittadino su 5 (19%) che quest’anno non regalerà nulla a causa della crisi economica, mentre un ulteriore 12% non fa mai regali in queste occasioni. Il segnale del forte impatto che la pandemia ha avuto sulle disponibilità economiche degli italiani, oltre che sulle categorie produttive. Il fatto che la stragrande maggioranza dei cittadini si sia indirizzato verso un omaggio floreale rappresenta una boccata di ossigeno per il Vivaio Puglia, uno tra i settori più colpiti dall’emergenza Covid con un danno stimato dalla Coldiretti Puglia pari a 120 milioni di euro. Dopo 2 mesi di chiusure con la Puglia per 8 settimane in zona rossa e arancione, la festa della mamma è il primo appuntamento che apre uno spiraglio di speranza con i cittadini pugliesi in zona gialla da lunedì 10 maggio. I CONSIGLI COLDIRETTI PER CONSERVARE I FIORI Acquistare fiori in ottimo stato, senza ammaccature o foglie di colore scuro e con lo stelo abbastanza robusto. Giunti in casa accorciare il gambo tagliando i 3- 4 cm finali dello stelo, non con le forbici che schiaccerebbero i canali di transito dell’acqua all’interno del fiore, ma con un coltello affilato e con un taglio netto e obliquo. Cambiare l’acqua ogni giorno, e fare attenzione che sia sempre fresca e pulita. Sciogliere nell’acqua un’aspirina o 3-4 gocce di candeggina per litro d’acqua al fine di impedire la formazione di batteri che ostruirebbero i canali per portare l’acqua al fiore. Evitare l’esposizione alla luce diretta e le correnti d’aria sia calda sia fredda e la vicinanza a fonti di calore. Tenere i fiori lontani dalla frutta che ne accelera la maturazione e ne accorcia la vita. Un fiore, come un ricordo, è per sempre. Quando inizia a deperire, essiccalo e conservalo per abbellire la tua casa Sat, 08 May 2021 08:47:44 +0000 Bari Noto - Palazzo Ducezio, il sindaco Bonfanti riceve la bandiera della Croce Rossa Italiana https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/30731-noto-palazzo-ducezio-il-sindaco-bonfanti-riceve-la-bandiera-della-croce-rossa-italiana.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/30731-noto-palazzo-ducezio-il-sindaco-bonfanti-riceve-la-bandiera-della-croce-rossa-italiana.html Una delegazione di volontari del Comitato di Noto della Croce Rossa Italiana con la presidente prof.ssa Antonina Coletta, ha consegnato questa mattina la bandiera con croce rossa su fondo bianco al sindaco Corrado Bonfanti. Sarà esposta a Palazzo Ducezio per tutta la settimana, celebrando così la Giornata Mondiale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, in programma poi sabato 8 maggio. In quell’occasione, inoltre, il Comune illuminerà di rosso un monumento.    E’ stata l’occasione per condividere le tante attività che in questi anni hanno visto protagonista il Comitato di Noto, riassunte dalla presidente prof.ssa Coletta. Dal supporto nelle attività di accoglienza negli hub vaccinali presenti in città alla consegna dei farmaci e delle spese a domicilio in piena pandemia nel 2020, fino al prossimo corso per l’utilizzo del defibrillatore che i volontari terranno all’istituto superiore Matteo Raeli. Un impegno continuo, uno spirito di condivisione e un’etica comportamentale che durante questa settimana saranno “raccontati” anche ai giovani degli istituti comprensivi Melodia e Maiore, ai quali saranno distribuiti saponette e gel disinfettati donati proprio dalla CRI e dall’azienda Palmolive.   “Esporremmo con grande orgoglio a Palazzo Ducezio la bandiera della Croce Rossa Italiana - ha commentato il sindaco Corrado Bonfanti - ed esprimo il mio più grande apprezzamento al Comitato di Noto ed ai suoi volontari per essere stati sempre presenti, in un periodo che ci ha messo tutti a dura prova. Abbiamo sempre avuto davanti agli occhi una divisa rossa, che ci ha dato senso di tranquillità e serenità: il Comitato di Noto è cresciuto tantissimo, in numero di volontari e di attività, ma soprattuto è cresciuto in professionalità. Viva la Croce Rossa Italiana”. Tue, 04 May 2021 13:34:11 +0000 Siracusa L’Ust Cisl Ragusa Siracusa aderisce alla Giornata mondiale della salute https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/30662-l-ust-cisl-ragusa-siracusa-aderisce-alla-giornata-mondiale-della-salute.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/30662-l-ust-cisl-ragusa-siracusa-aderisce-alla-giornata-mondiale-della-salute.html Anche l’Ust Cisl Ragusa Siracusa, così come sta facendo il sindacato a livello nazionale, aderisce all’iniziativa avanzata dal comitato italiano della campagna europea Diritto alla cura, promossa su Facebook: un click per “liberare” i brevetti dei vaccini da BigPharma con un milione di firme, una necessità urgente e indilazionabile (https://www.facebook.com/right2cure.it). “Non si può perdere altro tempo – sottolinea la segretaria generale dell’Ust Cisl Rg Sr, Vera Carasi – occorre “liberare” i brevetti dei vaccini dal controllo di BigPharma, con una sospensione almeno temporanea. Oggi, 7 aprile, ci sarà una diretta Facebook, dalle 18 alle 19:30, con decine di artisti e personalità della cultura e della scena nazionale, fra i più amati e prestigiosi, per una Giornata mondiale della salute davvero speciale: un click per la raccolta di un milione di firme per obbligare l’Ue a rivedere le regole sui brevetti”. E Carasi, rilanciando la presa della posizione della Cisl a livello nazionale, afferma: “Basta arrancare dietro le decisioni di questa o quell’altra azienda farmaceutica, che tengono sotto scacco l'intera umanità, decidendo quante dosi dare di vaccini e a chi darle solo in base al profitto. Quanto è accaduto in queste giornate di festività pasquali ne è la prova evidente: è giunto il tempo di porre fine a uno spettacolo indecoroso. L’unica soluzione è rendere disponibili i vaccini per tutti e nel minor tempo possibile”. “O i brevetti o la vita”: è la parola d'ordine che sarà rilanciata con il click day di oggi. “E’ in gioco – chiarisce ancora Carasi – la salute di tutti e dobbiamo ringraziare chi si è messo a disposizione. E’ evidente a tutti che le capacità produttive della aziende depositarie dei brevetti sono troppo limitate e non potranno mai soddisfare il fabbisogno mondiale: di questo passo due terzi dell’umanità resterà tagliata fuori dalle vaccinazioni, con conseguenze inimmaginabili per tutti. Tutti, invece, hanno diritto alla protezione da Covid-19. Lo diciamo a chiare lettere: nessun profitto sulla pandemia”. Thu, 08 Apr 2021 09:25:27 +0000 Siracusa Salemi - Torna il turismo crocieristico in uno dei Borghi più belli d'Italia https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/trapani/30651-salemi-torna-il-turismo-crocieristico-in-uno-dei-borghi-piu-belli-d-italia.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/trapani/30651-salemi-torna-il-turismo-crocieristico-in-uno-dei-borghi-piu-belli-d-italia.html Costa Crociere e Comune di Salemi ancora insieme. Il turismo crocieristico torna nella cittadina in provincia di Trapani, che dal 2016 è inserita nell'elenco dei Borghi più belli d'Italia. Dopo lo stop dovuto alla pandemia, la compagnia di navigazione prevede di riprendere i suoi viaggi nella stagione estiva e tra questi ci saranno gli itinerari nel Mediterraneo, con tappa in Sicilia. Si rinsalda, quindi, l'intesa che già in passato aveva portato i turisti che viaggiano a bordo di Costa Crociere a Salemi: una proposta accolta con favore dall'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Domenico Venuti.I crocieristi che arriveranno a Palermo per visitare il capoluogo siciliano avranno anche la possibilità di ammirare le bellezze architettoniche e di usufruire della proposta culturale di Salemi: dal castello normanno-svevo al caratteristico centro storico, passando per la ex Chiesa Madre e il ricco polo museale. L'immagine della cittadina trapanese continuerà a essere diffusa a bordo delle navi di Costa Crociere con un video realizzato dalla compagnia."Siamo lieti e onorati di proseguire nella collaborazione con Costa Crociere - afferma Venuti -. Salemi, evidentemente, ha riscosso un buon successo nella precedente esperienza e così la nostra città sarà nuovamente nel bouquet offerto dalla compagnia ai propri viaggiatori. Un accordo importante che rappresenta anche l'ulteriore conferma delle grandi potenzialità del nostro territorio, apprezzato da uno dei brand più importanti del settore crocieristico. Potenzialità che stiamo cercando di ampliare con diverse leve che puntano tutte a un unico obiettivo: lo sviluppo". "Costa Crociere è da oltre 70 anni impegnata nel valorizzare il patrimonio turistico italiano presso un pubblico internazionale portando, insieme al tricolore delle sue navi, lo stile e l'ospitalità tipici del nostro Paese in tutto il mondo", dichiara Rossella Carrara, Vice President Corporate Relations & Sustainability di Costa Crociere. "Oggi più che mai come Costa Crociere vogliamo essere attori di un rilancio del turismo, vero motore economico e culturale dell'Italia, che passi non solo dalla promozione delle grandi città d'arte ma anche dall'inclusione di quelle destinazioni meno note ma ugualmente capaci di offrire un'esperienza autentica, quella delle tradizioni e del saper fare - aggiunge -. Salemi, uno dei borghi più belli d'Italia, è infatti una delle mete proposte in occasione degli scali delle navi Costa a Palermo e siamo lieti di contribuire a farne conoscere la sua bellezza e il suo fascino senza tempo". Tue, 06 Apr 2021 13:19:47 +0000 Trapani Noto - “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, l’Infiorata 2021 omaggia il Sommo Poeta Dante Alighieri https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/30620-noto-e-quindi-uscimmo-a-riveder-le-stelle-l-infiorata-2021-omaggia-il-sommo-poeta-dante-alighieri.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/siracusa/30620-noto-e-quindi-uscimmo-a-riveder-le-stelle-l-infiorata-2021-omaggia-il-sommo-poeta-dante-alighieri.html La 42^ Infiorata di via Nicolaci si farà e sarà un omaggio a Dante Alighieri. Si svolgerà dal 14 al 16 maggio, nel massimo rispetto delle normative anticontagio da Covid-19, privilegiando ancora una volta il messaggio di forza, speranza e resilienza che Noto vuole mandare al Mondo intero, come già successo con l’edizione 2020 dal tema “La Bellezza è più Forte della Paura”.   Nei giorni scorsi, l’assessore al Turismo Giusi Solerte ha incontrato i rappresentati delle associazioni di Infioratori di Noto, condividendo i primi dettagli organizzativi legati, soprattutto, alla realizzazione dei quadri infiorati. L’intenzione dell’Amministrazione comunale è quella di non interrompere la tradizione, mettendo in primissimo piano il rispetto delle normative antiCovid-19 per permettere la realizzazione dei bozzetti su via Nicolaci e poter, per la 42^ volta, salutare la Primavera con l’elegante ed affascinante tappeto di fiori incastonato tra i dettagli del Barocco netino. Il tema di quest’anno sarà Dante Alighieri, nel 700° anniversario dalla sua morte. E l’annuncio arriva proprio oggi, in occasione del Dantedì, la giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta.   “Ci riagganciamo al messaggio virale dell’anno scorso - spiega l’assessore al Turismo Giusi Solerte - e quest’anno l’Amministrazione Bonfanti non vuole perdere l’appuntamento con tradizione e bellezza, facendosi interprete di una forte e comune voglia di ripartenza e speranza. Lasciamoci, dunque, alle spalle le tenebre della pandemia che ha inaspettatamente stravolto le nostre e vite e, con responsabile determinazione e passionale resilienza, apriamoci alla luce di speranza ed ai colori della vita”.    L’idea è già stata condivisa con le associazioni Maestri Infioratori di Noto, Petali d’Arte, Opificio 4, CulturArte, Istituzione Musicale Città di Noto, Perla del Sud, Musici e Sbandieratori Città di Noto e con il Liceo Artistico dell’istituto superiore Matteo Raeli. Sarà un’edizione rivisitata, dunque, alla luce delle evoluzioni normative ed epidemiologiche. I dettagli saranno definiti solo nelle prossime settimane e successivamente comunicati. a Fri, 26 Mar 2021 10:22:48 +0000 Siracusa Ingresso gratis a Taormina e Naxos ed eventi in memoria dell'archeologo https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/30566-ingresso-gratis-a-taormina-e-naxos-ed-eventi-in-memoria-dell-archeologo.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/30566-ingresso-gratis-a-taormina-e-naxos-ed-eventi-in-memoria-dell-archeologo.html Dopo l’attesa riapertura di ieri, lunedì 8 marzo, al termine di quattro lunghissimi mesi di chiusura imposta dall’emergenza covid nazionale, per un giorno intero il Teatro Antico di Taormina e il Museo e Area Archeologica di Naxos saranno aperti gratuitamente, come molti altri siti, in occasione della Giornata dei Beni Culturali Siciliani del 10 marzo dedicata alla memoria di Sebastiano Tusa. Ingresso libero, dunque, dalle 9 alle 17 nel monumento-icona di Taormina: scavato nella collina che guarda a sud, incornicia sulla scena il mare e la baia di Naxos - primo approdo dei greci in Sicilia - e l’Etna, dove da un mese a questa parte è in corso una vivace attività vulcanica. Per tutto il mese di marzo ingresso da via Bagnoli Croce. Ingresso libero, nella stessa fascia oraria, anche a Naxos, nel Museo e nell’Area Archeologica dove, nello spirito della manifestazione in memoria di Tusa, alle 11 e alle 15 sono previste due visite guidate gratuite a cura dell’archeologa, Maria Grazia Vanaria, dedicate al mondo dell’archeologia subacquea e all’epopea dei primi ritrovamenti di reperti sommersi nella Baia di Naxos avviata negli anni Cinquanta da subacquei col pallino delle antichità, come Franco Papò. All’incontro parteciperanno alcuni subacquei del territorio, testimoni di importanti ritrovamenti degli anni passati. Gli ingressi saranno limitati, si consiglia di prenotare sul sito tramite il concessionario Aditus. Visite gratis, come di consueto, anche al M.A.FRA, il Museo Archeologico di Francavilla di Sicilia dalle 10 alle 18. I visitatori devono essere muniti di mascherina propria e sarà misurata la temperatura. L’orario di visita aumenta progressivamente con la stagione primaverile, pertanto si consiglia di consultare il sito. E sono francesi i primi turisti del 2021 al Teatro Antico: due parigini che ieri mattina, sotto un cielo plumbeo e minaccioso, accompagnati da una guida hanno visitato con grande stupore il monumento, aperto per la prima volta al pubblico quest’anno. Da domani, come ogni mercoledì, faranno tappa i crocieristi. “Immensa gioia” per la riapertura del teatro è stata espressa dall’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, che ieri era a Taormina con la direttrice del Parco archeologico Naxos Taormina, Gabriella Tigano, e il sindaco Mario Bolognari. Per la simbolica cerimonia che segna la ripresa delle attività al pubblico del polo culturale e, progressivamente, di tutta la filiera del turismo nella città e nel comprensorio, sono state accese le luci del Tricolore sulla scena del Teatro Antico. “Un messaggio di speranza per tutta la comunità”, ha sottolineato il sindaco. Una coppia francese, giunta da Parigi, la prima prima giornata di riapertura, sotto un cielo plumbeo, “Conoscere, contemplare, respirare la bellezza dell’arte – aggiunge Samonà – significa tornare a vivere e a guardare al domani: i luoghi della cultura sono per il governo Musumeci un potente fattore di attrazione, la cultura stessa è un motore necessario per l’economia di piccoli borghi e grandi comprensori carichi di storia, come quello di Taormina”. Da parte sua la direttrice Tigano ha ricordato il lavoro fatto in questi mesi in vista della riapertura e orientati a mesi a venire: “Non siamo mai stati chiusi così a lungo - spiega - ma da novembre ad oggi abbiamo lavorato su più fronti, progettando la fruizione dei mesi a venire. La riapertura del Teatro Antico è strategica per Taormina anche se per qualche settimana dovremo ancora rinunciare al weekend, nel rispetto delle precauzioni anti-covid predisposte dal governo nazionale. Intanto i croceristi che arrivano ogni mercoledì potranno finalmente visitare il sito. Torneranno le visite serali in estate e per la primavera stiamo progettando degli eventi al tramonto compatibilmente con le decisioni governative legate ai cicli della pandemia. A Isola Bella è cominciata al ristrutturazione per riaprire alle visite alcuni padiglioni di Villa Bosurgi, perfetta sintesi di architettura e paesaggio, e primo passo per una migliore musealizzazione del sito; fra qualche settimana, infine, a Naxos daremo il via a una nuova pagina della sua storia, con il recupero del Castello di Schisò (futuro Museo Archeologico e centro polifunzionale) con l’avvio dei cantieri di ristrutturazione e, contemporaneamente, dei cantieri di scavo archeologico”. Chiuso per alcuni mesi, come precedentemente annunciato, il sito di Isola Bella per lavori di manutenzione straordinaria che, alla loro conclusione, restituiranno ai visitatori la fruizione di alcuni ambienti ad oggi inaccessibili per ragioni di sicurezza. Come da disposizione governativa, fino alla data di sabato 27 marzo 2021 permane in Sicilia come in tutta Italia lo stop alle visite nei siti monumentali nei giorni di sabato e domenica.        Wed, 10 Mar 2021 15:03:48 +0000 Messina Da “L’Attimo fuggente” ad una proposta educativa cattolica https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/pagina-tre/30468-da-l-attimo-fuggente-ad-una-proposta-educativa-cattolica.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-14-15-53-27/pagina-tre/30468-da-l-attimo-fuggente-ad-una-proposta-educativa-cattolica.html Ambientato nel 1959 in un collegio maschile del Vermont, L'Attimo fuggente (Dead poets society) è un film americano del 1989 diretto da Peter Weir e sceneggiato da Thomas Schulman. La trama sembra anticipare la radicale spinta al cambiamento che animò la contestazione giovanile degli anni ’60 e che prese di mira l'istituzione scolastica prima e quella familiare in seguito. In 129 minuti Weir ritrae un’adolescenza sensibile e fragile, in contrapposizione ai genitori, invogliata all’anticonformismo da un nuovo insegnante di lettere moderne, John Keating (l’attore Robin Williams) che spinge gli alunni ad accettare una metodologia e una filosofia d'apprendimento “innovativi”. Ispirandosi al carpe diem di Orazio, ai versi di Thoreau (“Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza, in profondità, succhiando tutto il midollo della vita”), a quelli di Pitts (bisogna cogliere “la rosa quando è il momento / che il tempo lo sai vola / e lo stesso fiore che sboccia oggi / domani appassirà”), i ragazzi sono invitati a “non uniformarsi al gregge” e a “scoprire se stessi”, ma, come ha spiegato il critico Franco Olearo, il professor Keating «manca di trasmettere il valore di alcuni principi assoluti irrinunciabili» e, nel complesso, il film «appare molto manicheo: i bravi e i sensibili da una parte, i cattivi e gli inflessibili dall’altra» (https://familycinematv.it). Così il regista oppone il preside e gli altri professori che si ispirano al motto “tradizione, onore, disciplina, eccellenza” ai giovani ragazzi che sono invitati a non reprimere i propri impulsi e a “ragionare” con la loro testa dallo stesso Keating (informale nel vestire, irriverente nel parlare), declamatore di poesie e convinto istigatore all’edonistico principio del “succhiare tutto il midollo della vita”. Quando il sensibile Neil, avversato dal padre che non gradisce il suo impegno teatrale, si suicida, i nodi vengono al pettine. Keating viene mandato via, anche se acclamato da quel "Capitano, Mio Capitano" che dà voce alla manifestazione di solidarietà degli studenti plagiati dal suo metodo. Gli insegnamenti di Keating presentano molte falle perché non suggeriscono i principi ideali a cui ispirarsi nella vita. Il film, che regala momenti di grande intensità emotiva, è un prodotto furbo e demagogico, che con il suo dolciastro sentimentalismo ricatta lo spettatore, costringendolo a schierarsi con il carismatico Keating e i ragazzi “anticonformisti”. L’alternativo professore, umanamente parlando, possiede tutte quelle caratteristiche che non possono non renderlo un idolo. Anche il gesto del far salire in piedi sui banchi gli studenti per vedere le cose da una prospettiva entusiasma. Ma dal “suo” stile educativo emergono: un certo nichilismo (“l'uomo non è che cibo per i vermi, il suo destino è di diventare freddo come il marmo ed essere concime per i fiori”); una buona dose di superficialità; una certa contraddittorietà rispetto alla tanto declamata necessità di guardare le cose in profondità e da angolazioni diverse, perché l'orizzonte che Keating offre ai ragazzi è l'assurdità, il non-senso. Se pensiamo che letterati e filosofi, anche non credenti, si sono seriamente impegnati per cercare un senso alla vita, Keating fa esattamente il contrario: sprona sì i suoi ragazzi a vivere fino in fondo l'esistenza ma li priva della ricerca dei perché della vita. La “pedagogia” de L’Attimo fuggente non riesce a trasmettere ai ragazzi le virtù della fortezza e del coraggio dinanzi alle difficoltà, della determinazione e della tenacia nelle lotte della vita (tanto che Neil arriva al suicidio vedendo la morte come la via d'uscita migliore). Keating, nella sua concezione antropologica, affida poteri salvifici ai sogni. Ma il sogno, che è molto diverso dall'ideale, è sinonimo di illusione e pretesa sulla realtà. «Ideale e utopia non sono la stessa cosa - ricordava il grande sacerdote ed educatore don Luigi Giussani (1922-2005) -. Sogno e utopia nascono dalla testa, dalla fantasia. Invece l’ideale è il centro della realtà. L’ideale è quella soddisfazione verso cui ti lancia il cuore, qualcosa di infinito che si realizza in ogni istante. […] Ogni vero ideale richiama Dio. L’ideale si distingue dal sogno perché nasce dalla natura, nasce nel cuore dell’uomo. Perciò non tradisce. Seguilo, non ti tradirà. Sogno e utopia ti portano via dalla vita» (https://it.clonline.org). La coscienza della realtà secondo la totalità dei suoi fattori dovrebbe far emergere in tutti che nell'essere umano c’è una ferita, il peccato originale. Il trascurare ciò può aprire il varco a una concezione onnipotente, ipertrofica ed egoistica dell'io e delle sue possibilità. Weir, inoltre, identifica famiglia e scuola come delle sovrastrutture totalmente negative. Poteva mettere in luce le contraddizioni rispetto alla loro funzione naturale, ma si è spinto oltre arrivando a rappresentarle come strutture di potere, di ingabbiamento dell'io, di frustrazione, stravolgendone la loro vera identità. Mentre prima il gruppo di amici si ritrova in gruppi di studio, si organizzava, ognuno portava la propria abilità in una materia particolare, si vivevano momenti di vita quotidiana in comune (a pranzo, nelle camere del college ecc.), ci si confrontava, ci si imitava, insomma si cresceva, dopo l’arrivo del professor Keating il gruppo si ritrova in una caverna, si rifugia nella sessualità, nel fumo, nell’alcool. Così tra gli esiti più prevedibili di una pedagogia-antropologia alla Keating possiamo mettere in conto un vitalismo irrazionale, la perdita della percezione del tempo (per soddisfare il solo desiderio presente), la pretesa nei confronti della realtà e la conseguente fragilità psicologica di fronte alla delusione e al male. «Dal momento in cui è diventato usuale affermare che noi siamo gli unici artefici della nostra esistenza - ha scritto il già citato fondatore del movimento Comunione e Liberazione -, una tale follia ha coinciso coll'uccidere la parola destino con cui la parola Dio si identifica. E soltanto se c'è un destino l'istante ha corposità, è valore, e funzione di qualcosa. In caso contrario […] la vita diviene una serie di occasioni perdute, un rimpianto di ciò che non è stato e che avrebbe potuto essere» (Luigi Giussani, La coscienza religiosa nell’uomo moderno, Jaca Book, Milano 1985, p. 43). Quando ciò che conta è vivere emozioni, sentimenti, non la verità di ciò che si vive, la vita diventa una continua rincorsa a consumare emozioni sempre più forti, come vediamo ai nostri giorni nella cultura dello sballo a tutti i costi. In questo L’Attimo fuggente è stato davvero profetico! L'autonomia e l'indipendenza dei ragazzi sono certo importanti mete educative da perseguire, ma perché questo accada è necessaria una compagnia adulta, autorevole, che solleciti la responsabilità del ragazzo, lo spinga a confrontarsi con una proposta precisa. I valori proposti ne L’Attimo fuggente, invece, sono quelli di libertà delle azioni umane spinte dall’istintualità. Valori atei legati alla sola vita terrena. Superando in chiave cristiana e dunque pienamente umana la prospettiva del personaggio Keating, è da proporre un piano educativo che si fondi: sul superamento del nichilismo; sul cercare di conciliare le varie discipline scolastiche con “i perché fondamentali della vita”, dando così la giusta prospettiva ad ogni scienza positiva; sul superamento dei sentimenti passeggeri e delle emozioni a vantaggio dei criteri di verità, giustizia, amore e felicità; sul prendere atto che c’è nell'essere umano una ferita originale che non si può trascurare. L’ordine, il silenzio, il rispetto, la disciplina, hanno i loro aspetti positivi. Se è da stigmatizzare il rapporto freddo e formale degli insegnanti con i loro alunni, tuttavia in una classe scolastica applicare le minime regole di buona educazione è assolutamente necessario. La scuola è un ambiente che educa. Se è vero che la conoscenza non è un semplice passaggio nozionistico, tuttavia anche nozioni e dati sono importanti. Scuola e famiglia, che nel film sono intenzionalmente rappresentate negativamente, quasi come una caricatura, tali da suscitare antipatia e da giustificare qualsiasi ribellione nei loro confronti, nella realtà sono due agenzie educative insostituibili, senza le quali masse di giovani crescerebbero senza saperi e privi di molte e diversificate esperienze, alcune buone altre cattive, tutte importanti per il proseguo della vita. Una sana pedagogia non può basarsi sulle emozioni. È necessario far capire la verità di ciò che si vive! Tue, 02 Feb 2021 14:16:00 +0000 Pagina tre Mitilicoltura sostenibile, sperimentazione al via con cooperative e Università https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/taranto/30457-mitilicoltura-sostenibile-sperimentazione-al-via-con-cooperative-e-universita.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/taranto/30457-mitilicoltura-sostenibile-sperimentazione-al-via-con-cooperative-e-universita.html Allevare i mitili in modo più sostenibile e rispettoso dell’ecosistema marino si può. Accade a Taranto grazie ad un progetto che coinvolge l’Università, il mondo cooperativo della ricerca scientifica e, soprattutto, i mitilicoltori locali. L’obiettivo è sostituire, nelle fasi di allevamento dei mitili, i materiali tradizionali come il nylon, a favore di altri, ecocompatibili e innovativi, in grado di degradarsi qualora finiscano in mare. L’attività di sperimentazione vede insieme la Cooperativa HYDRA - Istituto di Ricerca per la Pesca e l’Acquacoltura di Lecce, il gruppo di Tecnica delle Costruzioni del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento e la Cooperativa Mytilus Tarenti di Taranto. Area di sperimentazione sarà il Mar Piccolo di Taranto, che vanta peculiari caratteristiche geo-morfologiche del territorio e una storica tradizione nella mitilicoltura, che lo pone al primo posto in Puglia per numero di impianti. Il progetto è finanziato dalla misura 2.47 del PO FEAMP Puglia 2014/20, finalizzata a sperimentare soluzioni innovative per migliorare la sostenibilità dei processi produttivi nella mitilicoltura, attraverso la cooperazione fra esperti scientifici e imprese acquicole pugliesi. «Con il progetto MIAMI (Materiali Innovativi per l’Allevamento dei Mitili), si stanno ricercando le migliori soluzioni per ridurre l'impatto ambientale sui fondali marini e sulla costa a seguito di possibili rotture delle reti di contenimento dei mitili, avviando così percorsi virtuosi all’interno di questa importante filiera produttiva». Così anticipano i promotori, spiegando poi che una delle fasi più delicate della lavorazione è il cosiddetto “reincalzo”, durante il quale migliaia di retini in plastica, incidentalmente o per distrazione, finiscono in mare con gravi danni per l’ambiente marino. A questo proposito, è già partita la fase di studio e individuazione di tecnopolimeri adatti per la realizzazione di bio-calze affidabili dal punto di vista tecnico e in grado di degradarsi una volta disperse in mare. Un lavoro minuzioso, considerando che il materiale deve avere carichi di rottura adeguati e rispondere alle esigenze di lavoro dei mitilicoltori. «Uno dei punti di forza della nostra attività, spiega il gruppo di lavoro, è la preziosa sinergia con i mitilicoltori locali, che testeranno in prima persona la funzionalità degli attrezzi innovativi, avendo un ruolo di primo piano non solo nella filiera ma anche nella progettazione a lungo termine, finalizzata ad un sistema di allevamento di mitili sempre più eco-sostenibile e a vantaggio della collettività. Da qui, la progettazione e l’uso di calze di diversa lunghezza e diametro, a seconda delle fasi di “reincalzo”, alle quali si aggiungeranno reti biodegradabili di grammatura differente per l’insacchettamento e la vendita finale dei mitili. «Per Taranto, concludono Cooperative e Università, è un settore prezioso che necessita di azioni mirate per valorizzare sempre più la “Cozza Tarantina”, prodotto d’eccellenza, simbolo indiscusso del territorio. Come in ogni sperimentazione e attività di ricerca innovativa, non sappiamo quali potranno essere i risultati, ma ci auguriamo possano rappresentare una risposta concreta ai bisogni dei mitilicoltori e a quello più generale del territorio tarantino che, soprattutto in questi ultimi anni, sta incentivando l’adozione di pratiche che riducano l’impatto sulle risorse e sull’ecosistema marino, da proteggere e valorizzare».       Thu, 28 Jan 2021 14:00:15 +0000 Taranto Pescatori Mazara liberati, soddisfazione Portavoce M5S di Messina https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/30377-pescatori-mazara-liberati-soddisfazione-portavoce-m5s-di-messina.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/messina/30377-pescatori-mazara-liberati-soddisfazione-portavoce-m5s-di-messina.html “E’ appena arrivata una bellissima notizia. Sono stati liberati i 18 membri dei pescherecci l’«Antartide» e il «Medinea» bloccati in Libia da 108 giorni.  I pescatori di Mazara del Vallo, in stato di fermo un carcere in Libia, sotto la sorveglianza dei militari del generale Haftar, a breve torneranno a riabbracciare i loro familiari.  La notizia è stata comunicata dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, volato a Bengasi insieme con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio per il passo conclusivo che porta alla liberazione”, dichiarano i portavoce nazionali messinesi del MoVimento 5 Stelle, Grazia D’Angelo Francesco D’Uva, Barbara Floridia, Antonella Papiro e Alessio Villarosa. “Nonostante gli attacchi strumentali ricevuti dalle opposizioni, il nostro Governo ha risposto sul campo, concludendo una importante e delicata operazione di diplomazia attraverso la nostra intelligence”, conclude la senatrice Grazia D’Angelo (M5S).   Thu, 17 Dec 2020 16:26:16 +0000 Messina Castellammare del Golfo - Variazione al bilancio: il consiglio comunale approva la manovra di oltre un milione e settecentomila euro https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/trapani/30325-castellammare-del-golfo-variazione-al-bilancio-il-consiglio-comunale-approva-la-manovra-di-oltre-un-milione-e-settecentomila-euro.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/trapani/30325-castellammare-del-golfo-variazione-al-bilancio-il-consiglio-comunale-approva-la-manovra-di-oltre-un-milione-e-settecentomila-euro.html Il consiglio comunale ha approvato la variazione al bilancio di previsione che per il 2020 prevede una manovra di un milione e 776.646,23 euro: 14 i consiglieri presenti nella seduta convocata su piattaforma a distanza dal presidente Mario di Filippi ed il provvedimento è stato approvato con i voti favorevoli di 11 consiglieri (contrari i tre consiglieri di minoranza Coppola, D'Aguanno e Di Gregorio). Soddisfazione espressa dal sindaco Nicolò Rizzo e dall’assessore al bilancio Giuseppe Cruciata che hanno ringraziato il consiglio comunale «per aver responsabilmente approvato nei termini legge previsti il bilancio e adesso la sua variazione». La variazione di bilancio vede per il 2020 un accertamento di maggiori entrate per 1.253.170,47 euro e di minori spese per 523.475,76 euro, nonché un accertamento di minori entrate per 786.685,15 euro e di maggiori spese per 989.961,08 euro per un importo complessivo a pareggio di 1.776.646,23 euro. «Impinguiamo alcuni capitoli per programmare interventi con uno strumento finanziario rispondente alle esigenze della città: aumentate le entrate grazie a finanziamenti quali ad esempio il parco giochi inclusivo, l'efficientamento energetico delle scuole, cantieri di lavoro per rifare i marciapiedi in alcune vie ed abbiamo predisposto -spiegano il sindaco Nicolò Rizzo e l’assessore al Bilancio Giuseppe Cruciata- maggiore spesa per la viabilità e le infrastrutture stradali e per la copertura di debiti fuori bilancio per altri 190 mila euro. Al riguardo abbiamo chiesto a tutti gli uffici di fare una ricognizione per avere contezza di quei pagamenti rimasti inevasi. Intendiamo diminuire quanto più possibile la documentazione cartacea per cui tra le maggiori spese vi sono anche somme predisposte per il potenziamento del servizio informatico. Maggiori spese annuali sempre per il randagismo per il quale abbiamo già attivato una convenzione con l’Asp per la sterilizzazione e stiamo avviando una campagna per incentivare l'adozione con agevolazioni sulla Tari e tentare di diminuire i costi eccessivi aumentati per il corrente anno di altri 125mila euro». Il sindaco Nicolò Rizzo e l’assessore Giuseppe Cruciata fanno poi presente che «ci sono minori entrate per 265 mila euro tra Ici ed Imu, per 230 mila euro tra Tari e lotta all’evasione Tarsu. Minori entrate per 135mila euro anche per i parcheggi a pagamento e 50mila euro circa di minori introiti per pubblicità, imposta di soggiorno e sanzioni amministrative. Inoltre una diminuzione di spese postali e di aggio per 90mila euro e diminuzione di introiti pari a 44mila euro anche nel campo scolastico per la mancata attivazione della mensa e del trasporto ed altre economie-concludono il sindaco Nicolò Rizzo e l’assessore Giuseppe Cruciata- legate alle spese del personale, a incarichi per esame pratiche di sanatoria e minori costi per rette di ricovero». Tra le maggiori entrate dell’Ente ci sono 500mila euro con i decreti statali, 167mila euro dalla Regione. Quindi contributo regionale per la valutazione del rischio sismico nelle scuole pari a 126.537,64 euro, 42 mila e 500 euro per il finanziamento del parco giochi inclusivo che nascerà dentro il parco urbano villa Olivia, 90mila euro per l'efficientamento energetico delle scuole Pitrè e Mignosi ed un altro contributo di 70mila euro per la riqualificazione edifici scolastici. Inoltre finanziamento di due cantieri di lavoro per il rifacimento dei marciapiedi del centro storico per 175.685,44 euro ed i contributi di progettazione per la messa in sicurezza e la realizzazione di marciapiedi di collegamento di diversi tratti stradali, nonché per la progettazione della strada pedonale denominata via Euclide che collega il parcheggio del cimitero con piazza Petrolo per complessivi 128.897,00 euro. Mon, 30 Nov 2020 10:48:40 +0000 Trapani Pompei: In diretta televisiva e in streaming i riti e le celebrazioni del 13 novembre https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/napoli/30270-pompei-in-diretta-televisiva-e-in-streaming-i-riti-e-le-celebrazioni-del-13-novembre.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/napoli/30270-pompei-in-diretta-televisiva-e-in-streaming-i-riti-e-le-celebrazioni-del-13-novembre.html Sarà Canale 21, la storica emittente campana, a trasmettere in diretta televisiva alcune delle celebrazioni che si terranno al Santuario il 13 novembre, 145° anniversario dell’arrivo del Quadro della Vergine del Rosario a Valle di Pompei. Quest’anno, infatti, a causa dell’emergenza sanitaria non sarà possibile onorare la ricorrenza con la tradizionale Discesa del Quadro. Per motivi igienico-sanitari, infatti, non è stato possibile organizzare la venerazione diretta dell’immagine sacra e il tradizionale bacio. Ma il Santuario intende commemorare comunque l’anniversario del giorno che viene considerato come la vera data di nascita della Nuova Pompei. Il 13 novembre 1875, su un umile carro di letame, giunse a Pompei la prodigiosa immagine della Vergine del Rosario, portando nuova vita nella valle abbandonata. Come ha affermato l’Arcivescovo di Pompei, Mons. Tommaso Caputo: «Sarà un 13 novembre diverso, nel rispetto delle norme per il contenimento della pandemia. Lo vivremo nella centralità dell’Eucarestia. Offrendo a Maria i dolori e le difficoltà di ogni giorno, Le chiederemo di sostenerci nel cammino di questo complicato presente». È stata prevista, pertanto, una differente organizzazione della giornata per garantire, anche in questo tempo difficile, celebrazioni che possano solennizzare una ricorrenza così importante per la città mariana. Canale 21 trasmetterà, dunque, alle 7, il rito dell’Apertura del Quadro, presieduto dall’Arcivescovo Caputo, e, alle 7.30, la santa Messa, durante la quale si pregherà per la fine della pandemia. Alle 12 in punto, Canale 21 trasmetterà la recita della Supplica, la preghiera composta nel 1883 dal Beato Bartolo Longo, fondatore della Nuova Pompei. La recita dell’“Ora del Mondo”, come il Beato chiamava la Supplica, sarà guidata dal Prelato. Alle 19, invece, l’Arcivescovo della città mariana presiederà la santa Messa delle 19, che si concluderà con il rito della Chiusura del Quadro (trasmessi sempre in diretta su Canale 21). «Una lunga giornata televisiva – commenta l’editore della tv campana, Paolo Torino – per far vivere ai nostri telespettatori uno straordinario momento di fede e partecipazione popolare in totale sicurezza. Canale 21 si conferma in questo modo televisione della comunità che in un momento così difficile riesce ad offrire informazione, intrattenimento ed occasioni di condivisione». Altri due momenti della giornata saranno, invece, trasmessi in diretta streaming sulla pagina Facebook del Santuario di Pompei la celebrazione Eucaristica delle 11, durante la quale, anche in vista della Giornata Mondiale del Povero, che sarà celebrata per il 4° anno consecutivo il prossimo 15 novembre, si pregherà per i poveri e gli ammalati, e il “Santo Rosario per l’Italia” delle 18. Tutte le celebrazioni si terranno in Basilica, i fedeli e i devoti della Madonna che vorranno partecipare dovranno prenotare presso l’Ufficio Rettorato, chiamando ai numeri 0818577379 e 0818507000. Il 13 novembre, inoltre, la trasmissione “Bel Tempo si Spera”, in onda dal lunedì al venerdì, alle 7.30, su Tv2000, dedicherà uno spazio allo speciale evento, con interviste e collegamenti da Pompei. La città mariana vivrà, dunque, questa giornata in maniera diversa, ma manifestando alla Vergine tutta la gratitudine per aver scelto Pompei come luogo privilegiato della sua presenza e protezione.   Thu, 12 Nov 2020 10:29:45 +0000 Napoli A Taranto si preparano operatori per la gestione del turismo legato al mare https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/taranto/30182-a-taranto-si-preparano-operatori-per-la-gestione-del-turismo-legato-al-mare.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/taranto/30182-a-taranto-si-preparano-operatori-per-la-gestione-del-turismo-legato-al-mare.html Turismo culturale ed economia del mare, il mare di Taranto protagonista del biennio di alta specializzazione ITS "Management 4.0 del turismo per lo sviluppo di una blue destination", in partenza entro ottobre 2020, grazie al Protocollo di Intesa tra Comune di Taranto e Fondazione ITS Turismo e Beni Culturali della Puglia. L'obiettivo è quello di formare 25 tecnici esperti nella gestione della filiera dell’Economia del Mare e delle nuove forme di turismo (esperienziale, lento, emozionale,ecc..) che, attraverso la valorizzazione e la messa in rete di tutte le risorse territoriali, operino per una effettiva integrazione, nell’ottica di una gestione di destinazione per l’economia del mare. La valorizzazione del patrimonio culturale e la promozione del territorio sono una componente della programmazione e dello sviluppo economico di Ecosistema Taranto e comportano ricadute positive sia in ambito strettamente turistico, sia in ambito culturale ed economico, contribuendo alla salvaguardia, alla valorizzazione e alla promozione del diversificato patrimonio di un territorio. Le iscrizioni sono aperte su itsturismopuglia.gov.it e saranno accettate fino al raggiungimento del numero massimo di candidature previste. Il 7 ottobre alle 10, a Palazzo Pantaleo, a Taranto,  l’assessore allo Sviluppo Economico, Promozione Territoriale e Turismo Fabrizio Manzulli e la presidente della fondazione “ITS per l’Industria dell’Ospitalità e del Turismo Allargato” Giuseppina Antonaci, presentano il percorso di studi su citato. La collaborazione tra l’ente e l’Istituto Tecnico Superiore è nata a inizio agosto con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa finalizzato proprio all’avvio di questa attività di alta formazione con lo scopo di preparare figure professionali in grado di far fronte alle esigenze del turismo del mare e del turismo nautico, prevedendo anche una collaborazione con Costa Crociere.  Tue, 06 Oct 2020 13:10:06 +0000 Taranto Arte e fotografia si incontrano in cortile a Martina Franca https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/taranto/30145-arte-e-fotografia-si-incontrano-in-cortile-a-martina-franca.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/puglia/taranto/30145-arte-e-fotografia-si-incontrano-in-cortile-a-martina-franca.html Da venerdì 18 fino al 30 settembre, nella splendida cornice del cortile di uno palazzi settecenteschi più suggestivi di Martina Franca, sito lungo corso Vittorio Emanuele al n. 38, è in corso tutti i giorni la mostra dal titolo INCONTRI IN CORTILE con i dipinti realizzati da Vito Marzo e le fotografie di Marcello Nitti, ad ingresso libero nel pieno rispetto nelle norme anti-covid. Uno spazio espositivo originale e che, in un certo modo, rompe con la tradizione dello spazio chiuso di una galleria per offrire un accesso aperto e libero, inserito in un contesto di una cittadina nota per la vivacità dei suoi fermenti culturali. Gli acquerelli di Vito Marzo in mostra sono stati realizzati in gran parte nel periodo della chiusura, e hanno come tema alcune immagini femminili e sensazioni di attesa, solitudine, riflessione; a sua volta, Marcello Nitti ha già realizzato rinomate mostre delle  sue fotografie all’estero, in Svezia, e quelle esposte in cortile sono un estratto delle sue tematiche illustrative, qui sintetizzate in giochi di trasparenze monocromatiche. L'allestimento è ideato e realizzato secondo criteri minimalisti, che rispettano il contenuto delle opere allo stesso tempo valorizzando il contenitore che le accoglie. La mostra si offre quasi come un contrappunto tra due forme espressive che spesso si assimilano a seconda dei contenuti trattati e delle quali spesso è difficile distinguere la caratteristica artistica o documentaria. Tue, 22 Sep 2020 08:31:30 +0000 Taranto Inaugurata la scuola di musica Musicainscena The School https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/salerno/30141-inaugurata-la-scuola-di-musica-musicainscena-the-school.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/campania/salerno/30141-inaugurata-la-scuola-di-musica-musicainscena-the-school.html E’ stata inaugurata questo pomeriggio, alle ore 16, in via Gelsi Rossi, a Salerno, la Scuola di Musica “Musicainscena The School” Yamaha Music Point, diretta dal Maestro Dino Di Leo. Il taglio del nastro della nuova scuola di musica, è stato fatto dal Maestro Di Leo e dal Managing Director della Yamaha Raffaele Volpe. Subito dopo il brindisi di buon augurio, c’è stata la presentazione dei docenti e dei corsi che si terranno nella struttura. Le lezioni di pianoforte classico/moderno, di tastiera e canto pop e musica d’insieme saranno tenute proprio dal direttore Di Leo, le lezioni di chitarra classica, acustica ed elettrica saranno tenute da Marco De Simone, quelle di batteria da Massimo Sammartino, quelle di violino da Shaady Mucciolo, quelle di violoncello da Serena Giordano, quelle di arpa da Assunta Caputo, quelle di basso elettrico da Vincenzo Autuori, quelle di sassofono da Rosa Pia Genovese e Davide Marchese, quelle di fisarmonica da Marco Di Domenico e quelle di percussioni, tammorra e canto popolare da Christian Brucale. “Siamo felici di aver sostenuto il maestro Dino Di Leo, - dichiara il Managing Director della Yamaha Raffaele Volpe - nella realizzazione di questo suo sogno, siamo felici di vedere soprattutto come è riuscito a realizzarlo. Yamaha c’è e ci sarà sempre per Dino Di Leo, che ha fatto questo grande investimento dando lustro al nostro marchio e ai nostri corsi. Quindi noi saremo sempre presenti e pronti a sostenerlo anche per iniziative future”. Emozionato, soddisfatto e felice il direttore della scuola il maestro Dino Di Leo… “In questa scuola si terranno corsi con il metodo Yamaha, ovvero, che permettono un approccio molto pratico e non prettamente orientato alla teoria della musica. Seguiremo un programma didattico che coprirà tutti gli aspetti tecnici e musicali e le capacità necessarie per suonare i vari strumenti. Sono corsi permetteranno a tutti, bambini, adolescenti e adulti, di divertirsi fin da subito a suonare lo strumento prescelto. Le lezioni sono collettive e sono condotte a piccoli gruppi di allievi. Si imparerà anche a leggere la notazione musicale, a fare musica d’insieme, ad accompagnare le canzoni. Inoltre ci tengo a sottolineare una cosa che reputo di fondamentale importanza, ovvero, che la Yamaha school  è diventata  ente di formazione accreditato presso il Ministero dell'Istruzione pubblica  e questo è un riconoscimento molto prestigioso”. La Scuola di Musica “Musicainscena The School” Yamaha Music Point, aprirà ufficialmente le sue porte per gli open day dei corsi collettivi ed individuali, il 19 e 20 settembre e poi il 26 e 27 settembre dalle ore 10,30 alle ore 13,30 e dalle ore 17,30 alle ore 20,30, per partecipare basta prenotarsi telefonando ai numeri 3476208073 – 089 9309623. Tue, 22 Sep 2020 08:10:48 +0000 Salerno Inaugurato a Porto Empedocle il parco letterario realizzato grazie alle donazioni M5S Siciliav https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/agrigento/30096-inaugurato-a-porto-empedocle-il-parco-letterario-realizzato-grazie-alle-donazioni-m5s-siciliav.html https://www.corrieredelsud.it/nsite/2016-07-15-06-15-37/sicilia/agrigento/30096-inaugurato-a-porto-empedocle-il-parco-letterario-realizzato-grazie-alle-donazioni-m5s-siciliav.html Grazie alle donazioni del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars a Porto Empedocle nell’Agrigentino sono state installate e inaugurate questa mattina le sei panchine letterarie dedicate al genio di Andrea Camilleri, a poco più di un anno dalla scomparsa e a Luigi Pirandello. La presentazione delle panchine alla cittadinanza è avvenuta alla presenza dei portavoce del Movimento 5 Stelle all’Ars Giorgio Pasqua, Stefania Campo (presidente dell’associazione Movimento 5 Stelle), Roberta Schillaci (vice presidente dell’associazione Movimento 5 Stelle), Giovanni Di Caro, Luigi Sunseri, Nuccio Di Paola, Jose Marano, oltre che del sindaco della città Ida Carmina, autorità e altri portavoce M5S a più livelli istituzionali. Per la realizzazione del progetto, l’Associazione “Movimento Cinque Stelle Sicilia” ha donato 20.000 euro mentre le panchine sono state realizzate dall’associazione A Tutta Vita. A realizzare le opere, sotto il coordina