In un silenzio carico di pathos, domenica sera, nella chiesa di Santa Maria di Betlem, a Modica, è stato ripetuto il tradizionale rito della “Deposizione della Croce”. Dopo la santa messa celebrata dal parroco, il sacerdote Antonio Maria Forgione, il condirettore dell’ufficio diocesano Comunicazioni sociali, don Alessandro Paolino, ha guidato questo speciale momento. Il simulacro del Cristo viene calato dalla croce, dopo che, una fase dopo l’altra, si staccano i tre chiodi (i due delle mani, l’altro riferito ai piedi) e il corpo viene poi trasportato su una lettiga all’interno della cappella palatina e qui disposto per l’adorazione dei fedeli, accanto al simulacro della Madonna Addolorata. Una cerimonia molto particolare, in un contesto architettonico unico, quale quello della cappella Cabrera appunto, sopravvissuta al terremoto del 1693 e incastonata nella nuova architettura settecentesca. I fedeli, dopo la santa messa, uno dopo l’altro hanno voluto manifestare il proprio dolore rendendo omaggio al simulacro del Cristo. Conclusa la cerimonia, il simulacro è stato risistemato nella cappella a destra dell’altare maggiore. Intanto don Antonio Maria Forgione, approssimandosi la festività pasquale, lancia il proprio messaggio ai fedeli. “Ci accingiamo a vivere la festa della Santa Pasqua – dice – che, come sappiamo, a Modica ha un carattere tutto particolare dal punto di vista della tradizione e del folklore religioso. E’, infatti, la festa del Cristo risorto e della Madonna vasa-vasa. La festa della Pasqua per il cristiano è la festa per eccellenza perché, come dice San Paolo, se Cristo non fosse risorto la nostra fede sarebbe vana. Quindi, il cristiano crede a un Dio che è morto e che è risorto e che, quindi, evidentemente è vivo. Il cristiano aderisce con la fede alla persona di Cristo Gesù che, risorgendo, è sempre presente in mezzo a noi e dà continuamente senso alla nostra esistenza”. Al termine della santa messa, don Forgione ha ricordato quali gli appuntamenti principali della Settimana santa a cominciare dalla messa crismale che giovedì 17 aprile, alle 9, si terrà nella Cattedrale San Nicolò a Noto, con la messa crismale presieduta dal vescovo, mons. Antonio Staglianò. Nello stesso pomeriggio, poi, alle 19, nella chiesa di Santa Maria di Betlem, è in programma la messa “In coena domini” con il rito della lavanda dei piedi. Sempre giovedì, ma alle 22, si terra una adorazione comunitaria.