Dissesto idrogeologico, illeciti ambientali ed edilizi, discariche abusive: queste le “patologie” del territorio siciliano che vanno sanate grazie all’azione sinergica di tutte le parti sociali e istituzionali coinvolte nelle politiche d’intervento per lo sviluppo sostenibile del territorio. Dalla casa abusiva che si staglia all’orizzonte della Valle dei Templi, alle scie di gasolio che deturpano lo specchio di mare tra le Isole Eolie, passando per il mostro ecologico di ferro ed eternit recentemente demolito in prossimità della Scala dei Turchi: «Questi esempi negativi dimostrano come le azioni a tutela del paesaggio debbano attuarsi su più fronti» ha commentato Ettore Barbagallo, presidente di Amici della Terra Sicilia, l’associazione che ha organizzato il convegno “Sicily Landscape Day” quest’oggi (20 ottobre) nella sede del Parco dell’Etna, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente. «Da un lato – ha continuato Barbagallo – bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi cercando di stimolare una consapevolezza “dal basso”, come dimostrato dal grande successo di adesioni che abbiamo registrato con il nostro contest fotografico lanciato su Facebook. Dall’altro è necessario che le istituzioni nazionali e locali facciano la loro parte cercando di intervenire per risolvere le criticità presenti nel territorio».
In questa cornice s’inserisce la proposta di Amici della Terra Sicilia per l’istituzione della Giornata del Paesaggio Siciliano, inteso come concetto che va al di là del puro senso estetico, una sintesi di completezza dell’identità di un territorio, come stabilito nella Convenzione Europea del Paesaggio. L’iter sarà presto avviato dalla Commissione Ue dell’Ars, «insieme a una serie di azioni concrete per far aderire la Regione alla rete europea degli Enti locali per l’attuazione della Convenzione – ha dichiarato Concetta Raia, deputata e vicepresidente della stessa Commissione – il riconoscimento ufficiale della Giornata è un primo passo che va nella giusta direzione verso lo sviluppo integrato di turismo, cultura e ambiente».
Un sistema in cui l’intervento dell’uomo sia in armonia con le caratteristiche naturali, geologiche e architettoniche del territorio: «I terrazzamenti agricoli presenti ai piedi dell’Etna – ha spiegato la presidente del Parco dell’Etna Marisa Mazzaglia - sono un esempio di come l’antropizzazione abbia creato nel tempo un paesaggio unico, inserito nella lista del patrimonio Unesco. È necessario quindi che gli interventi attualmente in discussione all’Ars, come la normativa urbanistica e il disegno di legge sugli Enti Parco non rappresentino ulteriori criticità ma vengano pensate in direzione della tutela e della salvaguardia».
A testimonianza dell’impegno di Amici della Terra – presente il presidente nazionale Monica Tommasi – di voler coinvolgere fattivamente nel dialogo anche il mondo accademico e professionale sono intervenute numerose autorità e rappresentanti istituzionali: il presidente di Inu Sicilia Paolo La Greca; Bino Leonardi del Dipartimento universitario di Scienze Agrarie; l’ispettore ripartimentale delle Foreste di Catania Antonino Lo Dico; Martina Indelicato per il Gal “Terre dell’Etna e dell’Alcantara”; la presidente della Fondazione Architetti Catania Paola Pennisi; il presidente del Collegio etneo dei Geometri Paolo Nicolosi; Francesco Fazio per i Geologi della Sicilia; e Claudio Ferro, Mobility Manager di ST Microelectronics. In giuria per il contest fotografico il fotografo Benny Faro, l’arch. Alfio Zappalà e Rosario Catania di Amici della Terra Sicilia. Per le relazioni tecniche – coordinati da Salvo Cartarrasa – sono intervenuti: Luigi Antonio Messina della Soprintendenza BBCCAA di Catania; Carmelo Nigrelli dell’Osservatorio regionale del paesaggio; il vulcanologo Salvo Caffo; Fabrizio Meli di Italia Nostra Catania. Ha concluso i lavori Carlo Foderà, consigliere nazionale Amici della Terra.