Sei progetti per Catania, proposta come città delle emozioni. Li ha indicati il sindaco Enzo Bianco nella seconda e ultima giornata del convegno internazionale su "Città delle emozioni" organizzato da Comune, Anci, Associazione italiana di sociologia e e Università di Catania e svoltosi nel Rettorato e nel Palazzo Platamone.
"Nei periodi di crisi - ha detto Bianco - la Cultura paga sempre un prezzo maggiore pur essendo uno dei migliori sistemi per uscire dalle difficoltà. Per questo nel 1935, nel pieno della grande depressione americana, il presidente Franklin Delano Roosevelt lanciò, nell'ambito del New deal, il 'Federal writer' project' per dare lavoro a scrittori, artisti e intellettuali ed evitare emorragie di cervelli. Un progetto che possiamo riprendere e sviluppare a livello urbano, metropolitano e del Distretto del Sud-Est per sviluppare un grande racconto collettivo orizzontale, democratico, multimediale, innovativo, promosso, sostenuto e finanziato dallo stesso territorio che chiede di essere raccontato".
"Per la città di Catania - ha aggiunto il Sindaco - penso a sei punti: un volume che racconti le emozioni nate dalle passeggiate nella storia e dei suoni, degli odori, delle atmosfere; una mappa ragionata sul cibo di strada, sul barocco, sui percorsi belliniani e del verismo; un libro su quanto hanno scritto italiani e stranieri sui sentimenti suscitati dalla città; applicazioni per smartphone per vivere Catania come centro urbano dei sensi; un muro elettronico su cui i visitatori possano lasciar scritte le proprie emozioni; un concorso fotografico internazionale sulla Catania delle immagini più suggestive".
Nel corso della giornata il dibattito aveva visto, tra gli altri, gli interventi del rettore dell'Università di Catania Giacomo Pignataro che ha sottolineato l'importanza "di ricucire gli strappi presenti in città sul modello seguito dal gruppo G124 di Renzo Piano a Librino", di Marino Bonaiuto, psicologo dell'architettura de La Sapienza, Ina Macaione docente di composizione architettonica dell'università della Basilicata, Alfredo Mela, sociologo del Politecnico di Torino e Giandomenico Amendola, che insegna Sociologia urbana a Firenze. Quest'ultimo ha ricordato come "una città vivibile sia anche una città attrattiva, capace di emozionare e sollecitare buone pratiche ai cittadini", mentre Giuseppe Scannella, presidente dell'Ordine degli architetti di Catania ha rimarcato come "le città, al contrario di 'non luoghi' come i centri commerciali, siano generatrici di emozioni". I lavori erano stati introdotti dall'assessore alla Cultura del Comune di Catania Orazio Licandro, che, citando l'architetto romano Vitruvio e la sua visione "comparata complessiva di tutti gli elementi" ha sottolineato l'importanza di questo convegno "come collettore di idee provenienti da ogni parte del mondo e capaci di dare un importante contributo al futuro dei territori".
I lavori sono stati conclusi da una tavola rotonda su "Le emozioni, capirle e valorizzarle" coordinata da Letizia Carrera, responsabile dell'Urban center del Comune di Bari, con la partecipazione di Livio Gigliuto, consulente del Sindaco di Catania per il marketing territoriale, Chiara Borzì, responsabile comunazione per il progetto di Piano a Librino, Peppe Sirchia, ux designer Meedori, Pierangelo Spadaro, presidente della Consulta giovanile di Catania, Ciccio Mannino, presidente di Officine culturali, Caterina Timpanaro, urbanista di Urbact GeniUSiracusa, e Laura Saija, ricercatrice dell'Università di Catania.
Al termine l'attore Gilberto Idonea, accompagnato da un'orchestra formata da settanta allievi della scuola Cavour, ha dato vita a un'emozionante improvvisazione sul tema "I Siciliani nel mondo".