“E' prevalsa la linea del dialogo e l'esigenza di superare le pregresse difficoltà nel segno della collaborazione, con l'obiettivo comune di riorganizzare la riapertura della piscina comunale”. L'assessore comunale allo Sport, Marta Bellissima, ha così commentato l'esito dell'incontro da lei avuto con i rappresentanti della cooperativa Csti (che gestisce la piscina comunale di Caltagirone), che da alcune settimane hanno dato vita a un'azione di protesta. Durante la riunione, l'assessore ha evidenziato l'importanza che, per la città e l'intero comprensorio, ha questo impianto sportivo, nonché la necessità di garantire il diritto allo sport che viene esercitato grazie anche alla funzionalità della piscina. “La nostra città, per decenni – ha affermato Bellissima -, si è proposta come laboratorio avanzato di nuovi percorsi tra sport, cultura ed educazione giovanile e questo è l'obiettivo a cui si punta anche adesso grazie alla sopravvivenza di un impianto storico come quello della piscina comunale, che ha accolto per decenni una folta utenza di giovani e non. Inoltre la piscina, in quanto bene comunale, è un bene della collettività e proprio a favore della nostra comunità dobbiamo rivolgere i massimi sforzi per risolvere la delicata questione legata alla sopensione dell'attività dell'impianto. Inoltre – ha aggiunto l'assessore – un pensiero particolare va rivolto anche a tutti coloro che vi lavorano e che hanno pieno diritto a salvaguardare la propria occupazione, in un momento di grave crisi socio-economica in cui diviene essenziale, per le istituzioni, svolgere un ruolo di tutela del diritto al lavoro”. L'assessore allo Sport ha, infine, evidenziato “il valore del costante e prezioso supporto della Csti, che gestisce in maniera ottimale il servizio”.
“Confermiamo, come peraltro già fatto in precedenza – sostiene il sindaco Nicola Bonanno - l'assoluta disponibilità dell'Amministrazione a risolvere la vertenza, anche attraverso ogni verifica, peraltro impostaci dall'attuale, difficile situazione finanziaria, sulla necessità di ridurre i costi”.