"Crotone, una piccola cittadina del sud Italia con circa 70 mila abitanti. Ogni 13 dicembre, sullo sfondo silenzioso del cielo e del mare, gruppi di ragazzi onorano la tradizione dei fuochi di Santa Lucia costruendo e facendo ardere maestose piramidi di legno. La leggenda popolare narra che Santa Lucia era cieca. I dipinti la ritraggono con lo sguardo perso nel vuoto e in mano un piatto d'argento con sopra riposti i suoi occhi. Dunque, il rito nella cittadina non deriva soltanto da una banale tradizione, bensì ha l'intento di restituire, attraverso il fuoco, la luce (lux) a Santa Lucia nel suo giorno.
A muovere la storia sarà il gruppo di ragazzi del quartiere Fondo Gesù che, nelle loro giornate per le vie della città alla ricerca della legna, fanno i conti con i loro problemi personali e familiari. Ragazzi che, all'età di 15 anni, si ritrovano a vivere già senza i loro padri e sono costretti ad essere mariti, sentendosi addosso il peso insormontabile della perdita dell'adolescenza. C'è chi ha a che fare con un padre in carcere, chi non lo ha mai conosciuto o chi, da qui a poco, lo perderà.
Il rito dei Fuochi di Santa Lucia li unisce come fratelli nel perseguire un unico obiettivo: realizzare la struttura più alta e imponente della città. La maestosa piramide che arde li aiuta a ritrovare, oltre che la gioventù perduta, anche la 'lux' nelle loro vite buie."
Il regista Matteo Russo spiega a il corriere del sud :
"La matrice (neo)realistica con cui sono trattati i temi dà grande rilievo alla componente socio-antropologica, attraverso la quale i giovani di Rione Fondo Gesù vengono mostrati e ritrattati nelle dinamiche sociali che la sostengono. Si utilizzano persone piuttosto che personaggi, o meglio, si parte dalle prime per costruire i secondi. Questa matrice da cinema della realtà è spesso interrotta da un linguaggio costruito tipico dei film di finzione, rivelando così uno stile ibrido.
Lux Santa ha l'intento di sollevare il velo dalla cronaca nera e mostrare spiragli di una bellezza solitamente nascosta. Documentare una tradizione millenaria che possa resistere negli anni e innalzarla a livello spirituale. I nostri protagonisti, attraverso i loro occhi colmi di dolore, ci portano per le vie del quartiere, mostrandoci come in un territorio così ostile (Fondo Gesù), la vita, l'amicizia e l'unione intorno a questa tradizione popolare li aiutino a sopravvivere all'assenza dei loro padri.
Il primo obiettivo che mi sono posto è quello di accorciare la distanza, in primo luogo, tra me e i miei nuovi amici e, di conseguenza, avvicinare lo spettatore a quelle vite in maniera del tutto naturale. Dare la sensazione a chi guarda di poter essere lì con loro a superare ogni ostacolo e a raggiungere la vetta della maestosa piramide. Accorciare, dunque, la distanza tra opera e realtà, tra soggetto e oggetto.
Il contatto con la realtà è l'elemento che conduce in questa opera all'avvicinamento tipico del documentario, al quale, però, si somma l'incombenza di 'fabulizzare'. La struttura narrativa si fonde con lo scenario documentaristico del film. La tradizione e il mito di Santa Lucia sono narrati proprio attraverso le gesta degli adolescenti di Rione Fondo Gesù. Il muro tra realtà e finzione, però, è invisibile; gli elementi documentaristici scompaiono ogni qual volta la struttura narrativa, che racconta i problemi dei nostri protagonisti, prende il sopravvento.
Ho avuto accesso a queste vite in via del tutto esclusiva, mi sono conquistato la fiducia delle famiglie tassello dopo tassello e adesso mi ritrovo ad avere una seconda famiglia a cui voglio bene. Mi sono sentito l'obbligo di portare sullo schermo le loro fragilità, la loro forza, i loro sogni, la loro bellezza, ma soprattutto di come Santa Lucia li guiderà a diventare 'spissule che si levano dentro l'aria pronte a diventare stelle'."
MATTEO RUSSO | Regista
Nato a Crotone nel 1992, si avvicina al mondo del cinema nel 2011 durante gli studi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove fonda un collettivo per realizzare i suoi primi videoclip. Nel 2014 lavora come assistente alla regia sul set del film Confusi e felici di Massimiliano Bruno, esperienza che segna l'inizio del suo percorso professionale.
Successivamente produce e dirige i suoi primi progetti cinematografici personali: Voglia di fragola, scritto da Emilio Maria Costa, e Storia di una donna che amava suo figlio, entrambi apprezzati in festival nazionali e internazionali con numerose nomination. Negli anni si dedica alla regia di videoclip e spot pubblicitari, tra cui una campagna per Barilla, e realizza un documentario sul cantante Clementino.
Nel 2018 produce e dirige i cortometraggi Amal e Amare affondo, quest’ultimo acquisito da Rai Cinema nel 2019. Lo stesso anno approfondisce la sua formazione alla New York Film Academy (NYFA) di Los Angeles, dove realizza il cortometraggio Tell Me Your Name, girato a Hollywood.
Nel 2020 fonda il Calabria Movie International Short Film Festival, consolidando il suo impegno nel promuovere il cinema. Attualmente collabora con diverse produzioni italiane, tra cui Italian International Film, Fabula Pictures, 11 Marzo Film, Daytona e Naffintusi. Negli ultimi due anni si è dedicato al suo primo lungometraggio documentario, Lux Santa, prodotto da Naffintusi in collaborazione con Rai Cinema.
LUX SANTA | CAST ARTISTICO
Lupin Zucchero FRANCESCO VACCARO Zucchero FRANCESCO SCARRIGLIA Pidoux ENRICO SCERRA Citos ANTONIO CITATI LUX SANTA | SCHEDA TECNICA Regia Matteo Russo Prodotto da NAFFINTUSI di Orazio Guarino e Marco Santoro In collaborazione con Rai Cinema
Con il supporto di Calabria Film Commission Produttore esecutivo Vincenzo D9Arpe Aiuto regia Carlo Gallo Soggetto e sceneggiatura Matteo Russo e Carlo Gallo Direttore della fotografa Andrea Manenti Musiche Ginevra Nervi Operatore di camera Arianna Pucci Montaggio Mattia Soranzo Colorist Rosario Balistreri Post-produzione audio Filippo Manni e Nicolò Bolognesi
Anno di produzione: 2023 Durata: 759 COLORE Ambientazione: Crotone (Calabria, Italia) Lingua: Italiano Distribuzione Italiana: CATTIVE PRODUZIONI Ufficio Stampa : Lionella Bianca Fiorillo