Nella Festa della Virgo Fidelis 2018, al termine della Santa Messa, officiata dall’Arcivescovo Mons. Domenico Graziani e concelebrata da Mons. Ezio Limina , cappellano della Polizia e da Don Franco Sinopoli cappellano dell’Associazione Carabinieri in congedo, la Cattedra della Confraternita della B.V. Maria di Capocolonna ha consegnato, per mano del Priore Federico Ferraro, il riconoscimento onorario IN BONO COMMUNI PROMOVENDO , quindi nella promozione del bene comune, della tutela e del presidio ai cittadini, al Comando Provinciale dei Carabinieri di Crotone nella persona del Comandante pro tempore, il TEN. COL. ALESSANDRO COLELLA.
L’encomio simbolico è simbolico: una pergamena e una targa realizzata dal Cancelliere Michele Affidato.
Il riconoscimento ha inteso omaggiare l’intera Arma dei Carabinieri che fedelmente nei secoli garantisce, unitamente alle varie forze dell’Ordine, la sicurezza per i cittadini ed è vero baluardo di legalita’.
La cerimonia di premiazione si è svolta alla presenza della Cattedra del sodalizio e dei novizi : Michele Affidato, Camilla e Maria Pia Portiglia, Filomena Mustacchio, Antonio Pantisano, Manuela Rizzo , Alessia Barretta, Antonia Galdieri, Serenella Galdieri.
Il Priore Ferraro, durante la “laudatio” che ha motivato il riconoscimento, ha evidenziato che l'Arma dei Carabinieri ha oggi collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa, con il rango di Forza armata, ed ha tra i delicatissimi compiti, oltre la repressione del terrorismo, il mantenimento della sicurezza del territorio, anche il prestigioso ruolo di essere la Guardia d'onore del Capo dello Stato, attraverso un proprio Reparto specializzato il Reggimento Corazzieri.
La cerimonia ha sottolineato anche lo strettissimo legame intimo, religioso tra la Benemerita e la "Virgo Fidelis" che nella nostra Arcidiocesi è venerata come Patrona con il Titolo di Maria di Capocolonna, di cui quest’anno ricorre il 30 Anniversario dalla proclamazione 1988 – 2018.
La Cattedra ha avuto, altresì, modo per la prima volta di ringraziare pubblicamente l’ Arcivescovo Mons. Graziani per aver fondato una Confraternita dedicata a Maria di Capocolonna, che resterà come istituzione canonica laicale, dedicata alla divulgazione delle nostre tradizioni e del nostro culto.
Numerose le Istituzioni presenti alla Santa Messa : da SE il Prefetto al Questore, fino al procuratore della Repubblica ed i massimi gradi delle Forze dell'ordine Provinciali. Folta la delegazione di associazioni di militari in congedo.
Dopo il primo confratello onorario insignito lo scorso marzo, il prof. Andrea Ciampani, la Confraternita della B.V.Maria di Capocolonna ieri sera, si è arricchita di un’alta figura istituzionale; tuttavia la tradizione di coinvolgere sinergicamente le istituzioni statali nell’ambito delle istituzioni canoniche non è nuova nella vita della Chiesa.
Come è noto fin dal 1604, da Enrico IV che abiurò il protestantesimo, per antica tradizione che ancora oggi tocca ai Presidenti della Repubblica francese, essi ricevono il titolo di 'protocanonico d'onore del Capitolo lateranense' presso la Basilica di San Giovanni in Laterano . Ed ancora i Re di Spagna sono Protocanonici onorari della Basilica di Santa Maria Maggiore.
La Confraternita sta portando avanti, in questo senso, un impegno concreto e fattivo per divulgare, e raccontare ai più giovani, la festa della Madonna, nonché spaccati di storia, attraverso interviste, con l’uso dei social network. Ci sarà anche a breve un impegno per sostenere il nostro patrimonio storico locale, con un’iniziativa, per aiutare, per quanto sarà possibile, il restauro del Monastero di S.Chiara, gioiello quattrocentesco della nostra città.
In conclusione è fondamentale che vi sia sempre, verso l'impegno da parte delle giovani generazioni, una predisposizione fattiva per creare quell’ intelligente sinergia produttiva che sia di buon auspicio per il nostro territorio. L’augurio finale che possiamo rivolgere a noi stessi è quello di essere sempre dotati di un grande spirito di collaborazione e di lungimiranza la stessa attribuita nel xv libro delle metamorfosi di Ovidio.. al nostro Pitagora “ ciò che la natura nega alla vista umana, egli lo comprese con l'occhio dell'intelletto.”