La stagione estiva che volge al termine è stata la peggiore degli ultimi anni a causa dei continui sversamenti di liquami fognari in più tratti dell’arenile, che non solo hanno arrecato un ulteriore danno all’immagine ormai sbiadita della città, che fatica a proporsi come meta per i turisti, ma hanno avuto finanche conseguenze più gravi e ripercussioni sulla salute di più bagnanti che sono stati costretti a ricorrere alle cure del personale medico del pronto soccorso per eruzioni cutanee. In considerazione di questo problema, che ormai si trascina da anni e che si manifesta prorompente durante il periodo estivo, quando la rete fognaria si sovraccarica per l’aumento della popolazione e di conseguenza va in tilt data anche la sua vetustà, e tenuto presente che l’affluenza di vacanzieri e turisti nella nostra città è molto scarsa, a meno che non siano considerati come tali gli emigrati, riteniamo che sia inopportuna l’imposizione della tassa sul soggiorno in un territorio dove la mancanza di programmazione, di organizzazione e di sinergia tra i vari enti preposti e gli operatori del settore nonché l’indecisione nel puntare con convinzione sulla promozione dell’identità dello stesso territorio, attraverso politiche tese alla riscoperta ed alla valorizzazione dei luoghi con la fruizione dei beni culturali, con la riqualificazione e la tutela delle aree naturalistiche, con la degustazione dei prodotti tipici dell’enogastronomia e con l’esposizione dei prodotti dell’artigianato tradizionale,non hanno fatto decollare il turismo nonostante la vocazione naturale e le tante potenzialità del territorio, ancora inespresse. Riguardo al provvedimento in questione adottato dal consiglio comunale (deliberazione n. 35 del 30 luglio u.s.), manifestiamo la nostra perplessità, avendo difficoltà nel riscontrare nella realtà una corrispondenza con la motivazione addotta nella suddetta deliberazione per l’introduzione della stessa imposta sul soggiorno. Inoltre, non possiamo esimerci dal far rilevare che alle ultime selezioni ad evidenza pubblica, per l’assegnazione di contributi e/o finanziamenti erogati dalla Regione e finalizzati alla realizzazione di azioni di promozione (attività ed eventi culturali) all’interno dei siti culturali (aree archeologiche, musei, biblioteche, edifici storici, borghi e centri storici, etc.) a sostegno della stagione turistica, il comune capoluogo non ha concorso e la partecipazione degli altri comuni della provincia è stata scarsissima. Tutto ciò di per sé spiega perché la nostra provincia è ultima nell’ambito regionale, come si evince chiaramente dal XIV° rapporto sul turismo in Calabria. Eppure, la Regione, con l’erogazione di queste risorse economiche, stanziate dal FESR (fondo europeo per lo sviluppo regionale), FSE (fondo sociale europeo), dal Fondo di Coesione, dal POIn (programma operativo interregionale), dai PISR (progetti integrati di sviluppo regionale) e dai PISL (progetti integrati di sviluppo locale), intendefavorire e supportare gli interventi di promozione dell’identità del territorio calabrese mediante i quali rendere attrattivi i luoghi d’interesse per presenza di beni culturali ed aree naturalistiche, attirando flussi di visitatori e turisti. Sarebbe opportuno che le amministrazioni comunali del Crotonese cogliessero le tante opportunità di sviluppo che offrono i bandi regionali e, a tal fine, si dotassero di personale specializzato tale da realizzare nel territorio interventi mirati per valorizzare le identità e le tradizioni locali, rendere monumenti e siti archeologici un punto di riferimento del sistema culturale regionale, favorire l’attrattività dei luoghi, incrementare i flussi turistici verso il territorio, rafforzare la coesione sociale, migliorare la qualità della vita dei residenti, allungare la stagione estiva, destagionalizzare i flussi di visita, incentivare la conoscenza del territorio anche con viaggi di istruzione destinati agli studenti, coniugare il turismo con il rispetto dell’ambiente.
Michele Calvo
coordinatore provinciale dei "Riformisti Italiani - Stefania Craxi "