“Vivaldi è un simbolo dell'italianità per vari motivi: è stato un compositore enorme, geniale famosissimo a suo tempo anche se poi morto da solo a Vienna dimenticato. In grado di influenzare i compositori che sono venuti dopo di lui, Vivaldi rappresenta la figura di un uomo estremamente misterioso e affascinante, un prete particolare, con una profonda spiritualità, ma al tempo stesso un impresario, un uomo che ha segnato la sua epoca, un compositore unico e contemporaneo, un profondo italiano dal punto di vista musicale con una facilità di scrittura eccezionale, efficacissima e meravigliosa, in grado tuttora di fa innamorare il pubblico contemporaneo”.
Racconta così il “suo” Vivaldi Cristian Carrara, compositore classe 1977, friulano di origine, romano di adozione, che con Vivaldi ha un legame tutto speciale dopo essere stato consulente musicale di "Viva Vivaldi The Four Seasons Mistery" e averne di fatto realizzato la colonna sonora.
Ciò che si ascolta in “Viva Vivaldi The Four Seasons Mistery” un nuovo e originale format culturale a metà tra musica, arte e spettacolo, collocato nel Museo Diocesano di Venezia dallo scorso maggio, dedicata a questo grande Genio della Musica ed al suo universo musicale, è la rielaborazione originale ed inedita realizzata da Carrara, che proprio in questi giorni è in uscita, per Warner Classics, con l'album "Faust in the Sky" ( musiche eseguite da I Solisti Aquilani diretti da Marco Attura).
Famoso in vita Antonio Vivaldi muore a Vienna praticamente dimenticato, poi la sua opera si perde e viene riscoperta nel '900. “Ancora oggi Vivaldi è un genio tutto da scoprire- continua Cristian Carrara - .Una figura unica come questa non può non essere per un italiano e per un compositore italiano un simbolo di quanto la musica possa fare del bene alla nostra società".
Un lavoro quello di Carrara complesso e rischioso: "Ho praticamente scelto dei pezzi di musica di Vivaldi, all’interno del suo catalogo vastissimo, li ho tagliati e li ho riassemblati, costruendo di fatto una nuova composizione. Quello che si ascolta in Viva Vivaldi è Vivaldi, ma riorganizzato e ripensato in una maniera affine agli obiettivi che la mostra si è data, quelli cioè di narrare in 40 minuti di musica l'universo musicale e coloristico, armonico e melodico di Vivaldi".
La prima sfida con cui Cristian Carrara si è misurato è stata la vastità del panorama della musica Vivaldiana tra cui scegliere i brani che facessero da "ossatura" della narrazione musicale. Vivaldi infatti ha scritto tantissimo, dai concerti per violino, alla musica sacra, all' opera lirica. La seconda sfida, invece, è stata quella di dare un’unità musicale a quella serie di frammenti vivaldiani giustapposti. Spiega il compositore: "Non bastava giustapporre i frammenti che io sceglievo, e che ho scelto secondo una logica musicale, occorreva far sì che il visitatore di Viva Vivaldi avesse la sensazione di ascoltare un’unica, grande, composizione musicale.
Per questo ho dovuto creare, tra un frammento e l’altro, delle zone di "cesura", incollarle con dei suoni e delle scritture mie dando così vita ad un universo musicale in cui Vivaldi c'è tutto, ma è presentato musicalmente in maniera assolutamente inedita. Chi visita Viva Vivaldi fa un'esperienza di 40 minuti mai fatta prima d'ora, perché la musica viene proposta con effetti multimediali che non si vedono altrove e se ne esce avendo sulla pelle il colore e la musica di quella che è stata la scrittura di Vivaldi. Non solo quella de “Le Quattro Stagioni”, ma di tutti i generi musicali che il “Prete Rosso” ha affrontato con genialità”.