Scavalcare il Parlamento europeo per cercare un accordo solo con i capi di Stato e di governo dell’Ue. Ursula von der Leyen ha scelto la tattica del panzer che travolge qualsiasi ostacolo le si presenti davanti per far approvare il prima possibile la sua proposta da 800 miliardi sul riarmo dell’Europa.Â
L’unica cosa che conta, adesso, è che i provvedimenti per favorire la spesa per la Difesa diventino effettivi velocemente, non importa se questo significa mettere da parte un pezzo di processo democratico europeo che prevede anche il via libera del Parlamento per l’approvazione.
intanto la Von Der Leyen ha presentato il piano ReArm Europe in 5 punti.
«Proporremo di attivare le clausole nazionali di salvaguardia» del Patto di stabilità a sostegno della difesa. «Se gli stati membri aumentassero la loro spesa per la difesa dell'1,5% del PIL in media, ciò potrebbe creare uno spazio fiscale di circa 650 miliardi di euro in un periodo di quattro anni».
E poi l'Ue «fornirà 150 miliardi di euro di prestiti agli stati membri per investimenti nella difesa» per un totale di 800 miliardi, ha spiegato von der Leyen in una dichiarazione alla stampa.
Intanto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov si è scagliato contro Emmanuel Macron, reo di aver "minacciato la Russia" nel suo discorso al popolo francese. Secondo lui, l'Eliseo è paragonabile a Napoleone Bonaparte e Adolf Hitler: "Apparentemente vuole la stessa cosa, ma dice che è necessario combattere la Russia affinché non sconfigga la Francia. La Russia - le sue parole riportate dalla Tass - rappresenta un pericolo per la Francia e l'Europa". Il Cremlino ha poi fatto sapere che considera la presenza delle truppe europee in Ucraina come la presenza delle truppe Nato. "Considereremo la presenza di queste truppe europee sul territorio ucraino allo stesso modo in cui abbiamo valutato la potenziale presenza della Nato", ha esclamato Lavrov.
Il premier ungherese Viktor Orban è stato l'unico a opporsi contro il piano di riarmo illustrato dalla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen e al termine del vertice ha usato parole dure: "Ci siamo trovati di fronte a una scelta chiara: guerra o pace. Tutti gli altri 26 leader dell'Ue hanno sostenuto la continuazione dell'azione militare, mentre l'Ungheria si è schierata da sola a favore della pace".
Secondo il leader dei Patrioti, l'Europa dovrebbe sostenere pienamente i negoziati di pace di Donald Trump con la Russia, sottolineando poi come l'Ue non possa sostenere i costi della sopravvivenza e degli sforzi militari dell'Ucraina, soprattutto perché gli aiuti finanziari degli Stati Uniti non sono più garantiti. "Le somme che vogliono inviare all'Ucraina, sommate ai costi dell'adesione all'Ue, sono più di quanto l'economia europea possa gestire".
"Dicono che l'Ungheria è isolata, ma in realtà è l'Ue che si è isolata, tagliata fuori dagli Usa, dalla Cina attraverso le guerre commerciali e dalla Russia a causa delle sanzioni - prosegue nella sua invettiva Orban -. L'Ungheria non è affatto isolata. Se a due passi da noi c'è un baratro, chi ci supera potrebbe non aver fatto la scelta più intelligente".
Quindi, tornando sulla "coalizione dei volenterosi" a sostegno di Kiev che dovrebbe venire finanziata da Bruxelles, il premier ungherese ha concluso: "Al momento, abbiamo appena ricevuto informazioni su una somma di denaro enorme, che è impossibile reperire data la situazione attuale dell'economia europea. Sarei molto cauto, perché semplicemente non siamo in grado di finanziare tutto ciò".
L'articolo 122 del trattato dell'Unione europea stabilisce il diritto di accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo. Inoltre, l'articolo prevede che il Consiglio possa adottare misure adeguate alla situazione economica, in particolare in caso di gravi difficoltĂ nell'approvvigionamento di determinati prodotti, come nel settore dell'energia. L’articolo 42.7 del TUE stabilisce il principio della mutua difesa tra Stati membri, sottolineando che, in caso di aggressione armata, gli altri membri sono tenuti a prestare aiuto.Â
A seguito degli attacchi terroristici di novembre a Parigi, la Francia ha chiesto il sostegno degli altri paesi dell'UE utilizzando la clausola di "aiuto e assistenza" che non era mai stata usata prima. In una risoluzione adottata il 21 gennaio, i deputati hanno ricordato che questa cooperazione servirĂ a rafforzare la sicurezza e la difesa in Europea, richiedendo anche un ruolo piĂą importante per le istituzioni europee.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha giĂ annunciato il ricorso al 122 per il nuovo strumento di prestito comune da 150 miliardi di euro nell'ambito del piano ReArm Europe.
L'articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 42.7 del Trattato dell'Ue rappresentano il quadro legale per affrontare i tempi piĂą difficili per l'Unione europea.Â
Permette una procedura accelerata: serve solo la maggioranza qualificata al Consiglio senza un voto al Parlamento europeo. L'articolo 42.7 è invece una specie di articolo 5 della Nato ma definisce la mutua difesa tra gli Stati membri dell'Ue. "Fatta salva ogni altra procedura prevista dai trattati, il Consiglio, su proposta della Commissione, può decidere, in uno spirito di solidarietà tra Stati membri, le misure adeguate alla situazione economica, in particolare qualora sorgano gravi difficoltà nell'approvvigionamento di determinati prodotti, in particolare nel settore dell'energia", è il primo comma dell'articolo 122. Il comma 2: "Qualora uno Stato membro si trovi in difficoltà o sia seriamente minacciato da gravi difficoltà a causa di calamità naturali o di circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo, il Consiglio, su proposta della Commissione, può concedere a determinate condizioni un'assistenza finanziaria dell'Unione allo Stato membro interessato. Il presidente del Consiglio informa il Parlamento europeo in merito alla decisione presa".
La clausola è stata introdotta nel 2009 ai sensi dell'articolo 42 (7), del trattato dell'Unione europea (TUE). Essa stabilisce che i paesi dell'UE sono obbligati ad assistere uno Stato membro "vittima di un'aggressione armata sul suo territorio". Tale sostegno dovrebbe inseriesi coerentemente con le possibili azioni della NATO.
Non è stata definita nessuna procedura formale e l'articolo non prevede espressamente un'assistenza di natura militare. In questo modo, anche i paesi come l'Austria, la Finlandia, l'Irlanda e la Svezia, che mantengono una politica di neutralità , possono collaborare.
La richiesta di assistenza è stata presentata il 17 novembre 2015. Nei giorni a seguire, la Francia ha tenuto dei colloqui bilaterali con gli Stati membri. Alcuni paesi hanno espresso la volontà di unirsi alle operazioni contro i terroristi in Siria e in Iraq, altri sono pronti ad aumentare la loro presenza su altre missioni internazionali, e quindi consentire alle truppe francesi di spostarsi dove necessario.
Il ruolo dell'Unione europea
Il tipo di assistenza è stabilito tra gli Stati a livello bilaterale, quindi il ruolo dell'UE è limitato. Tuttavia, l'UE può contribuire a facilitare e coordinare il processo.
La Commissione europea aveva già fatto ricorso al primo comma del 122 per l'introduzione delle misure di emergenza (tra cui il price cap e la tassazione degli extra profitti) per rispondere all'emergenza energetica dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Il secondo comma è stato invece la base per introdurre lo Sure (un prestito comune per permettere agli Stati di pagare la cassa integrazione durante il Covid) e il Mesf, il Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria per rispondere alla crisi del debito sovrano nel 2010.
Negli anni l'art. 122 è servito anche come risposta a grandi inondazioni in Germania nel 2010, dell'esplosione di una centrale elettrica a Cipro nel 2011 e di atti terroristici della Spagna nel 2004. L'articolo 42.7 del Trattato dell'Ue definisce la mutua difesa: "Qualora uno Stato membro subisca un'aggressione armata nel suo territorio, gli altri Stati membri sono tenuti a prestargli aiuto e assistenza con tutti i mezzi in loro possesso, in conformità dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Ciò non pregiudica il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di taluni Stati membri. Gli impegni e la cooperazione in questo settore rimangono conformi agli impegni assunti nell'ambito dell'Organizzazione del trattato del Nord-Atlantico che resta, per gli Stati che ne sono membri, il fondamento della loro difesa collettiva e l'istanza di attuazione della stessa".
In una risoluzione del novembre 2012, i deputati hanno invitato l'Alto rappresentante della politica estera dell'UE a proporre le linee guida per quanto riguarda la clausola di difesa reciproca.Â
I deputati hanno adottato una risoluzione il 21 gennaio, ricordando che l'attivazione della clausola è "un'opportunità per stabilire un'Unione della difesa europea forte e sostenibile".
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Fonti ComunitĂ Â Europea / e varie agenzie / LiberoÂ
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