Stati Uniti, i Paesi dell’Unione europea, Svizzera, Regno Unito, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda. Sono questi alcuni degli Stati che Mosca ha inserito con decreto in una lista di Paesi "ostili", insieme all’Ucraina. Si tratta per la gran parte di Paesi che hanno applicato o appoggiato sanzioni alla Russia in risposta alla sua invasione armata del territorio ucraino, iniziata lo scorso 24 febbraio
È colpa dell’Europa”. Nel salotto della trasmissione Controcorrente, il talk politico condotto da Veronica Gentili su Rete4, si parla ovviamente di guerra e delle possibili mosse di Vladimir Putin in Ucraina. Tra gli ospiti della puntata di domenica 6 marzo, come riporta Il Tempo, c’è la giornalista Maria Giovanna Maglie che spiega come, secondo lei, il presidente russo abbia scelto di “allargarsi” a occidente per via della debolezza dell’occidente stesso: “È frutto di un’Europa che si è preoccupata solamente di green, transizione, gender fluid, politically correct, la pace… Quando le democrazie non sono forti, le autocrazie avanzano”
La Maglie scrive Pagone.it ritiene che la Nato avrebbe dovuto essere un’organizzazione di sicurezza, e non difensiva, per evitare che la situazione tra i due Paesi prendesse questa piega. “Il tutto avviene sulla pelle degli ucraini, e anche sulla pelle dei soldati russi. Non c’è dubbio che questa guerra è talmente sporca e talmente cattiva che si combatte a suon di morti e a suon di resistenti” commenta. “Ho passato tutto il pomeriggio al telefono con gente che fa avanti e indietro con l’Ucraina. Loro chiedono torce, perché fanno lunghi percorsi a piedi per arrivare verso il confine e lo fanno al buio, e chiedono power banks, cioè i caricatori di batterie automatici, perché altrimenti perdono i contatti con i soccorritori al di là del confine” racconta.
Tragedia nella tragedia, ricorda Maria Giovanna Maglie, sarà il “mare di profughi che sta arrivando”: “Sono profughi un po’ speciali, perché sono una quantità enorme e sono tutti donne e bambini, perché gli uomini dai 18 anni in su devono restare. E noi non riusciamo a mettere in piedi un negoziato che abbia un senso”. L’unico modo per fermare Putin sarebbe “fare sentire tutta la pressione dell’occidente”, ma la giornalista dubita che questo ne sia capace.
La Cina è pronta per avere un "ruolo costruttivo" nella crisi in Ucraina e a lavorare sottolinea l Agi con la comunità internazionale per una "necessaria mediazione". Ha dichiarato il ministro degli esteri cinese, Wang Yi, nel corso della conferenza stampa annuale a margine dei lavori dell'Assemblea nazionale del popolo, il Parlamento cinese.
Il ministro degli Esteri cinese ha confermato la solidità dei rapporti con la Russia nel pieno della crisi in Ucraina, dopo l'invasione delle truppe di Mosca nel Paese.
Le relazioni tra Pechino e Mosca sono "solide come una roccia", ha aggiunto, "sono importanti non solo per entrambi, ma anche per il mondo".
Dura critica agli Stati Uniti, che agli occhi di Pechino vogliono reprimere la Cina. Le dichiarazioni di Washington sull'intenzione di non innescare una nuova Guerra Fredda, di non volere cambiare il sistema Cina e di non sostenere Taiwan sono "solo verbali e mai messe in pratica", ha detto Wang Yi, e gli Usa sono impegnati in un "gioco a somma zero" e in "provocazioni" contro Pechino.
"Non è il mondo in cui un grande Paese dovrebbe comportarsi", ha aggiunto il ministro degli Esteri cinese, e "la Cina difenderà i propri legittimi interessi".
Durissima, inoltre, la critica della Cina alla strategia per l'Indo-Pacifico degli Usa, che per Pechino "intendono stabilire una Nato" nella regione, obiettivo su cui però sono "destinati a fallire".
"La strategia per l'Indo-Pacifico è un sinonimo di politica di blocco", ha dichiarato Wang. In realtà, significa "rivalità politica e formare club esclusivi", ha proseguito, e "l'obiettivo è stabilire una versione della Nato nell'Indo-Pacifico e compromettere gli interessi di lungo termine dei Paesi della regione".
Questa visione, ha aggiunto il capo della diplomazia di Pechino, "è destinata a fallire".
Questa unità è la nostra principale forza ed è essenziale mantenerla" in aspetti come "l'accoglienza" degli ucraini e "la tutela energetica" di cittadini e imprese. Lo dice il premier Mario Draghi nella dichiarazione congiunta con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen prima del loro incontro a Bruxelles.
"L'Ue - sottolinea Draghi - ha dato prova di straordinaria unità. Siamo uniti nel rispondere all'appello del presidente Zelensky che ci ha chiesto aiuti finanziari, umanitari e militari. Questa unità è la nostra principale forza ed è essenziale mantenere in aspetti come "l'accoglienza" degli ucraini e "la tutela energetica" di cittadini e imprese. "Dobbiamo fare in modo - ha detto von der Leyen - che non ci siano scappatoie e che l'effetto delle sanzioni sia massimizzato. Le sanzioni in atto stanno davvero mordendo, vediamo le turbolenze sull'economia russa". Ma considerata "l'evoluzione della situazione in Ucraina" e l'attacco "sconsiderato del Cremlino a cittadini, donne, bambini, uomini, naturalmente stiamo lavorando anche su ulteriori sanzioni"
Questa unità è la nostra principale forza ed è essenziale mantenerla" in aspetti come "l'accoglienza" degli ucraini e "la tutela energetica" di cittadini e imprese. Lo dice il premier Mario Draghi nella dichiarazione congiunta con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen prima del loro incontro a Bruxelles.
Il presidente cinese, Xi Jinping, manifesta preoccupazione per l'attuale situazione internazionale, pur senza citare la guerra in Ucraina, a margine dei lavori della sessione plenaria della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (Ccppc), l'organo consultivo del Parlamento.
"La situazione internazionale continua a subire profondi e complessi cambiamenti", ha dichiarato in un incontro con esponenti del mondo agricolo, giunti a Pechino per i lavori annuali della Ccppc. "La globalizzazione economica incontra correnti avverse e il gioco tra le grandi potenze diventa sempre più agguerrito e il mondo è entrato in un nuovo periodo di turbolenti cambiamenti", ha detto Xi, citato dall'emittente televisiva statale cinese, China Central Television.
Nonostante questo scenario, ha proseguito il presidente, lo sviluppo della Cina "presenta ancora molte condizioni strategiche favorevoli".
Il presidente cinese ha chiesto agli esponenti del mondo dell'agricoltura di garantire l'approvvigionamento dei prodotti agricoli, e in particolare del grano, di cui Russia e Ucraina sono tra i maggiori produttori, a margine dei lavori della sessione plenaria del ramo consultivo del parlamento, la Conferenza consultiva politica del popolo cinese.
Senza citare la guerra in Ucraina, Xi, ha sottolineato che "garantire l'approvvigionamento di importanti prodotti agricoli, in particolare di grano, deve essere il compito principale, e il miglioramento della produzione agricola deve essere posto in una posizione più importante" e occorre "promuovere lo sviluppo di alta qualità della sicurezza sociale".
Lo stesso presidente cinese ha poi sottolineato che la Cina "non può fare affidamento sui mercati internazionali" per la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare e deve concentrarsi sul mercato interno, assicurandosi allo stesso tempo un livello appropriato di capacità di importazione.
Fonti : Agi / Ansa / Paragone.it / skytg24 / e varie agenzie