Giorgia Meloni non usa giri di parole: "Il centrodestra esce sconfitto alle amministrative: non riusciamo a strappare al centrosinistra le grandi città", dice la leader di Fratelli d'Italia nel corso di una conferenza stampa per commentare i risultati delle elezioni amministrative. "Ma - mette in chiaro Meloni - da sconfitta a debacle, è eccessivo. Debacle è del M5s, il Pd sta festeggiando sulle spoglie degli alleati grillini". La leader di Fratelli d'Italia pone infine l'accento sui dati dell'affluenza: "Nessun partito può gioire quando una città come Roma elegge il proprio sindaco con queste cifre: c'è una crisi della democrazia, non della politica. Tutti dovrebbero interrogarsi. La gente non è andata a votare perché la politica con i giochi di palazzo ha mortificato la volontà dei cittadini,e questa campagna elettorale, trasformata dalla sinistra a una criminalizzare l'avversario, cercare di renderla impresentabile". E aggiunge: "Credo che ci si debba vedere questa settimana: ho già parlato con Berlusconi, lo farò con Salvini. Ci sono i tempi per una rivincita del centrodestra". Poi è arrivata la telefonata tra Salvini e Meloni: i due leader hanno concordato vedersi nei prossimi giorni insieme a Silvio Berlusconi.
Vogliamo ripulire questa città. Vogliamo curarla, farla funzionare meglio. Farla crescere". Breve, medio e lungo periodo. Il programma del neosindaco Roberto Gualtieri è nelle parole sparate dagli altoparlanti durante i festeggiamenti in piazza Santi Apostoli. "Roma può essere la sorpresa dei prossimi anni", assicura l'ex ministro del Tesoro.
Un impegno "da far tremare i polsi", per cui il nuovo inquilino del Campidoglio chiede "l'aiuto di tutti". Il programma è già pronto e Gualtieri inizierà a lavorare già oggi per realizzarlo. La prima mossa sarà una pulizia straordinaria dell'Urbe, assediata ormai da troppo tempo da cinghiali e gabbiani a caccia di cibo tra i rifiuti.
l centrosinistra esce vincitore dalle elezioni comunali 2021, quanto meno prendendo in considerazione i principali comuni, quelli politicamente più rilevanti. Dopo Milano, Bologna e Napoli — conquistate già al primo turno (riconfermati Beppe Sala e Matteo Lepore, Gaetano Manfredi eletto nel capoluogo campano) —, anche Roma e Torino, governate fino ad oggi dal Movimento 5 Stelle, sono state conquistate dai candidati espressione del Pd e dei suoi alleati. Nella Capitale, Roberto Gualtieri ha vinto con il 60,15%, distanziando nettamente Enrico Michetti, indietro di venti punti netti, al 39,85%; a Torino la fascia tricolore la indosserà Stefano Lo Russo, che al ballottaggio ha messo insieme il 59,21% contro il 40,7% di Paolo Damilano. Gualtieri ha rotto gli indugi a scrutinio ancora in corso, ringraziando pubblicamente i romani: «Sono grato della fiducia che mi è stata accordata, metterò tutto il mio impegno per onorarla». Lo Russo ha invece dedicato la sua vittoria a don Aldo Rabino annunciando per lunedì la nascita della nuova giunta.
Gualtieri raccoglie l'eredita di Virginia Raggi e diventa il nuovo sindaco di Romaaggiudicandosi il ballottaggio con il 60,15% e vincendo nettamente la sfida con Enrico Michetti, candidato di centrodestra che si ferma al 39,85%.
"Grazie davvero, ai romani e alle romane per questo risultato significativo. Sono onorato per la fiducia. Ce la metterò tutta", dice a caldo Gualtieri, che dà le prime indicazioni sulla giunta: "Sarà una squadra di grande qualità, ci stiamo lavorando e la comunicheremo". Nella squadra, nessun coinvolgimento di Calenda o del M5S: "Dialogherò con tutti ma sulla giunta vale quello che ho detto in campagna elettorale", ovvero che non sono previsti apparentamenti.
Nel centrodestra è il momento di analizzare la sconfitta. "Il centrodestra esce sconfitto da queste elezioni amministrative, ne siamo tutti consapevoli", dice Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. "Confermiamo Trieste, ma non riusciamo a strappare al centrosinistra le altre 5 grandi città. La sconfitta richiede una valutazione approfondita da parte del centrodestra, Fratelli d'Italia ha una particolare responsabilità e non intende sottrarsi. Bisognerà ragionare con freddezza, ma alcune valutazioni si possono fare a caldo", dice. Con Matteo Salvini c'è già stato un contatto telefonico, a breve ci sarà un vertice generale anche con Silvio Berlusconi.
Negli ambienti della Lega si riflette anche sull'astensionismo molto alto. "Avremmo preferito vincere a Roma, i cittadini hanno sempre ragione quando scelgono, ma il dato su cui ragionare è il non voto, che in alcuni quartiere ha superato il 70%", dice Matteo Salvini.
"Se uno viene eletto sindaco da una minoranza di una minoranza è un problema non per un partito, ma per la democrazia". "Penso - dice il leader del Carroccio - ai politici e ai giornalisti, perché l'ultimo mesi di campagna elettorale lo passi parlando di abitudini sessuali e attacchi fascisti...".