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Scontro M5S sul progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle

Lo scontro sul progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle, zona a sud ovest della Capitale, si fa sempre più accesso.E all'interno del Movimento 5 Stelle le opinioni in merito sono diverse

Quello sullo stadio è un dibattito "surreale" perché i cittadini, anche quelli romani, non capiscono perché parliamo di queste cose quando le periferie sono messe male. Anche i tifosi della Roma hanno problemi ad arrivare a fine mese". Così il vice presidente della Camera ed esponente M5S Luigi Di Maio, intervistato da Radio Anch'io su Radio1. "Noi non siamo mai stati favorevoli al progetto iniziale, ma ci sono delle trattative in corso per vedere se si possono mettere insieme i nostri valori e la possibilità di portare a termine il progetto" ha aggiunto il deputato.

L'operazione azzeramento prende forma: ma sono solo voci non confermate che in Comune è sempre più forte l'idea di ritirare la delibera sulla pubblica utilità dello stadio di Tor di Valle. A quel punto il progetto e l'iter amministrativo sarebbero tutto da rifare. «Lunedì - spiegano fonti parlamentari del M5S - potrebbe esserci il colpo di scena: il ritiro dell'atto». 

Dopo il summit di maggioranza di ieri, i Cinque Stelle capitolini potrebbero incontrarsi nuovamente nei prossimi giorni. Restano, di fondo, due le principali ipotesi sul tavolo. La prima è portare avanti la trattativa con As Roma e costruttori raggiungendo un punto di caduta sulla riduzione di cemento per poi valutare la necessità di una variante urbanistica. Questo passaggio, necessario secondo la Regione Lazio, secondo un'idea che circola tra alcuni consiglieri comunali M5S potrebbe essere 'saltato' in quanto la delibera approvata nell'era Marino sull'utilità pubblica del progetto sarebbe interpretata anche come variante al Prg.

La seconda ipotesi, non ancora accantonata, va nella direzione opposta: approvare una delibera che annulli l'utilità pubblica, come richiesto in questi giorni dalla base dei pentastellati in fibrillazione. Per non sbagliare, incappando nel rischio di "causa multimilionaria" evocato ieri dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, i Cinque Stelle hanno chiesto e attendono pareri legali dall'avvocatura capitolina sulle conseguenze delle diverse mosse. Potrebbe essere utile anche una delibera per ridefinire il perimetro dell'utilità pubblica del progetto, sulla base delle modifiche da apportare.

Nel frattempo in Campidoglio si lavora al post-Berdini: selezioni di curricula e colloqui. Il nuovo assessore o i nuovi assessori (uno all'Urbanistica, uno ai lavori pubblici) dovrebbero essere degli esterni, forse un uomo e una donna, e arrivare tra martedì e mercoledì prossimo. Mentre proprio martedì si faranno vedere in Campidoglio gli attivisti a Cinque Stelle contrari al progetto di Stadio a Tor di Valle, domani sarà la volta dei supporter di Virginia Raggi. Si ritroveranno, dalle 16 in poi, davanti alla sede del Comune di Roma con un solo slogan: "Virginia non sei sola".

Sì allo stadio della Roma, ma non con questo progetto». A scriverlo a caratteri cubitali su Facebook é la deputata M5S Roberta Lombardi, considerata acerrima nemica della sindaca Virginia Raggi. Lombardi ci mette la faccia, e in un lungo post mette in discussione l'intero progetto. «Un milione di metri cubi e uno stadio - scrive - un solo stadio. Grattacieli, business park, l'equivalente di oltre 200 palazzi in una zona disabitata da secoli. Sapete perché? Perchè è a fortissimo rischio idrogeologico. Se non è questa una grande colata di cemento, allora cos'è?». «Sono sempre stata schietta e ho sempre fatto della coerenza un valore imprescindibile. Non solo in politica, ma nella vita - rivendica - E anche questa volta lo dico senza mezzi termini: questo non è un progetto per la realizzazione di uno stadio, questo è un piano di speculazione immobiliare che una società statunitense vuole portare avanti ad ogni costo in deroga al nostro piano regolatore, nell'esclusivo interesse di fare profitto sulle nostre spalle. E noi non possiamo permetterlo».

«Per anni i costruttori a Roma hanno fatto così - prosegue la deputata romana - compravano terreni e poi si accomodavano le destinazioni, rendendole edificabili, grazie alla compiacenza della politica. Ebbene, il M5S questo non può permetterlo. Siamo arrivati al governo della Capitale garantendo che avremmo segnato un punto di discontinuità con il passato. Questo progetto, approvato dall'ex giunta Marino, non è realizzabile». «Lo dico da romanista convinta, come sanno molti di voi - prosegue Lombardi - ma qui dobbiamo fare tutti uno sforzo in più e capire che si sta parlando della nostra città. Dove siamo cresciuti, dove continueremo a crescere e dove cresceremo i nostri figli. Questa è Roma e io non ci sto a vederla martoriata per soddisfare la volontà di qualche imprenditore». Per Lombardi, «bisogna annullare subito la delibera che stabilisce la pubblica utilità. Mi auguro che l'amministrazione capitolina faccia la scelta giusta e chieda al proponente di avanzare dunque un nuovo progetto che rispetti la legge e la Capitale».

«Sullo stadio della Roma decidono la Giunta e i consiglieri. I parlamentari pensino al loro lavoro», ha scritto il leader pentastellato in un duro post sul blog.
Già ieri il blog aveva «zittito» il coordinatore del tavolo urbanistica del M5s Roma, Francesco Sanvitto, anche lui favorevole ad un annullamento della delibera comunale che sancisce il pubblico interesse per il progetto dello stadio. «Per le questioni inerenti le amministrazioni guidate dal MoVimento 5 Stelle gli unici titolati a parlare, in nome e per conto del M5S, sono gli eletti. Chiunque altro si esprime solo a titolo personale e come tale devono essere prese le sue dichiarazioni», scriveva il blog. Sanvitto aveva preannunciato per il 21 febbraio una lettera alla sindaca Virginia Raggi a nome del coordinamento romano per chiederle l'annullamento della delibera.             

Nel progetto che «ereditiamo» dello stadio a Tor di Valle «ci siamo trovati un iter già avanzato e quasi a conclusione che, in altre parole, significa: causa multimilionaria all'orizzonte che la società potrebbe intentare contro il Comune di Roma, per via degli atti amministrativi compiuti dalla giunta Marino in accordo col Pd che hanno creato i presupposti per il mancato guadagno». Lo scrive sul blog di Grillo la sindaca di Roma Virginia Raggi.

«Quando si parlava di Olimpiadi tutti con il dito puntato contro la giunta capitolina. Oggi, di fronte alla volontà di trovare un accordo per dare ai romani una struttura sportiva all'altezza del millennio e delle grandi capitali europee, il dito è sempre puntato contro di noi. Insomma, comunque vada, siamo sempre additati. Ce ne faremo una ragione. Noi continuiamo a lavorare per i romani, lasciamo agli altri le chiacchiere da giornale», continua il sindaco.

«Noi del MoVimento 5 Stelle abbiamo un vizio che non vogliamo perdere per alcuna ragione: dire le cose come stanno, con chiarezza e senza sotterfugi. Sullo stadio di Tor di Valle questa amministrazione non ha alcun accordo con la società. Stiamo lavorando, alacremente e con grande serietà, attraverso una delicata trattativa - tutt'ora in corso - con gli attori in campo. E, in ossequio agli impegni presi, manteniamo il massimo riserbo su questa trattativa proprio per evitare speculazioni esterne: immaginate quali siano gli interessi che si muovono attorno a quest'opera». 

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