Juncker designato presidente della Commissione Ue: lo annuncia Van Rompuy su Twitter.Verso accordo sulla flessibilità
Angela Merkel con nuovo cellulare anti NSA,di un supertelefono anti-intercettazione -creato probabilmente dall'azienda tedesca Secusmart
Sventato l'incidente diplomatico tra Vecchio e Nuovo continente, però, la Cancelliera è corsa ai ripari e durante il vertice europeo di Ypres ha sfoggiato un nuovo cellulare.
in dotazione di tutto il governo tedesco, ma anche di consiglieri e alti funzionari. Al costo di poco più di 2mila euro, è dotato di un processore crittografato che prometti di proteggere chiamate, sms e email che avvengono tra due dispositivi uguali. Da Berlino, quindi, arriva una nuova moda tecnologica che, ne siamo certi, spopolerà presto tra politici, imprenditori e vip.
Dopo un'infuocata notte di schermaglie, a Bruxelles si respira un clima più disteso. Sono stati mossi i primi passi avanti verso un uso "migliore" della flessibilità con un riferimento esplicito al nodo delle "riforme strutturali".
Un passaggio fortemente voluto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo le tensioni di ieri con la cancelliera Angela Merkel. Questa mattina i due leader si sono nuovamente incontrati in un bilaterale. Il responsabile delle Politiche Ue, Sandro Gozi, parla apertamente di vittoria: "Abbiamo ottenuto quello che volevamo". Eppure la partita resta aperta. Perché adesso c'è da entrare a gamba tesa sul cruciale dossier dellenomine.
Quel che Renzi vuole è un'Europa che si dia una "mossa" per "le famiglie, la crescita e l’occupazione". E chiede che la sua ricetta fatta di rispetto delle regole ma di maggiore flessibilità passi come linea guida del mandato della prossima presidenza Ue. Il via libera a Jean-Claude Juncker è, quindi, vincolato al questo "cambio di verso". Un punto su cui ha tenuto duro anche con la cancelliera tedesca con la quale, sebbene i rispettivi uffici stampa assicurino ci sia sintonia, non sono certo mancati accesi momenti di tensione. Renzi si era detto soddisfatto del testo Van Rompuy ma, prima di arrivare a Ypres, aveva parlato di "bozza da limare". L'obiettivo è non calcolare nel computo del deficit il cofinanziamento dei fondi europei e le risorse per il pagamento dei debiti alla Pubblica amministrazione. Sono questi gli strumenti di flessibilità individuati da Palazzo Chigi. Un nodo su cui avrebbe trovato motivo di diverbio con la cancelliera. "Dopo cena - riferiscono le stesse fonti - le acque sono subito calmate". E Renzi e la Merkel avrebbero avuto un tète a tète distensivo "in un clima di intesa" per spiegarsi meglio le rispettive ragioni. Incontro bissato questa mattina per trovare la quadra su un altro capitolo piuttosto importante: la nomina del nuovo presidente della Commissione europea.Cosi :
Dopo una lunga notte di lavoro degli sherpa, a Bruxelles sono arrivati i primi passi avanti verso l'uso "migliore possibile" della flessibilità e di un riferimento esplicito al nodo delle "riforme strutturali". Un passaggio fortemente voluto dall'Italia di Matteo Renzi, che Roma commenta come una vittoria. Anche dopo le tensioni di ieri con la cancelliera Merkel che questa mattina il premier ha incontrato in un bilaterale in cui - si commenta - il "clima era molto positivo". E si prepara ora ad entrare, con gli altri Ventotto, sul cruciale dossier delle nomine. Un puzzle complicatissimo, fatto di veti incrociati - oggi David Cameron, nonostante l'isolamento, è tornato a dire 'no' a Juncker - e partite che di fatto, alla vigilia, restano a carte coperte. Con Renzi che a Bruxelles continua a chiedere in chiaro il posto di 'ministro degli esteri Ue'. Ma non mancano rumors e indiscrezioni - seppur spesso in direzione contrastante - su possibili 'assi' alternativi da tirare fuori dalla manica all'ultimo momento. Forse l'Eurogruppo ma sul tavolo - possibilità più ventilata da francesi e inglesi - potrebbe restare anche un'ipotesi Enrico Letta al Consiglio.
Ancora presto per pronostici. La partita è e resta fino all'ultimo minuto complicatissima così come ancora non è chiaro se - come vorrebbe l'Italia - i 28 arriveranno o meno ad un 'pacchetto', un'intesa almeno politica sui nomi. E non solo a indicare quello di Juncker in vista di un nuovo Vertice Ue straordinario dato ormai per certo tra un paio di settimane. Oltre alla partita nomine e Agenda Van Rompuy, stamattina al Vertice Ue si è registrata anche la firma dell'accordo economico, dopo quello politico di marzo scorso, tra Ue e Kiev. Quell'intesa che è stata la 'miccia' della crisi ucraina e delle le tensioni con Mosca. Il premier ucraino Poroshenko e il presidente uscente della commissione Barroso, parlano di un giorno "storico" mentre la Russia minaccia "conseguenze gravi". Nelle bozze di conclusioni del vertice appare quel 'miglior uso della flessibilità', voluto da Renzi - con il responsabile delle politiche Ue, Sandro Gozi, che parla di una vittoria: "abbiamo ottenuto quello che volevamo". Ma se sul fronte dell'Agenda Van Rompuy che qualcosa in più sembra spuntato, meno bene sembra essere andata la partita sull'immigrazione: nell'ultima bozza conclusiva il concetto di reciprocità del riconoscimento dell'asilo, cui cui Roma spingeva, è scomparso. Resta comunque il rafforzamento di Frontex, altro punto su cui l'Italia puntava e che ora cercherà di spingere ancora nel semestre di presidenza. Mentre i leader sono al lavoro, fuori lo Justus Lipsius, protesta intanto Greenpeace: militanti hanno scalato la facciata di un palazzo adiacente srotolando un manifesto raffigurante 'un auto che cade in un precipizio'.