A nostro modesto avviso, formazione e lavoro sono le nuove sfide per lo sviluppo del Mezzogiorno. Vediamo cosa bisogna fare. In primis, Scuola e Università meridionali, devono essere più moderne, ovvero, più aperte ai processi innovativi, in atto, ma, anche, più, orientate verso le nuove frontiere lavorative(nel mondo globalizzato e digitale tutti dovranno sapere interagire con le "macchine", facendo così aumentare la richiesta di professionisti, con formazione ad hoc). Ricordiamo, poi, alle istituzioni, come il contrasto alla disoccupazione e all'inattività dei giovani meridionali, si combattono con la formazione e con una superiore qualificazione professionale da parte dei lavoratori( e non, soltanto, con i pur necessari e indispensabili investimenti economici). Pertanto, secondo una nostra opinione, verso tutto ciò, devono essere programmate e destinate le risorse economiche disponibili, ovvero, investimenti in ricerca e sviluppo, in un ammodernamento dei programmi scolastici (e universitari) e con una maggiore attenzione alle imprese meridionali, le uniche a creare nuova occupazione, in particolare, ai giovani del Sud. E dulcis in fundo, diciamo che, in tal senso, lo Stato deve fare la sua parte sul versante delle nuove frontiere dell'innovazione, della dotazione infrastrutturale, logistica e degli investimenti produttivi al Mezzogiorno, ovvero, ad un cantiere aperto per lo sviluppo dell'intero Paese.