In primis, diciamo che per risolvere il persistente e crescente divario tra le regioni del Mezzogiorno e il resto del Paese Italia, è necessario per il Mezzogiorno e per l’Italia intera, ripensare e rielaborare le politiche di sviluppo, con più investimenti. Purtroppo, oggi, stiamo registrando il venir meno, ad esempio, della straordinarietà dell’intervento finanziario europeo insieme, al venir meno, degli investimenti ordinari nazionali al Sud. A questo punto, va detto, pure, senza mezzi termini, che, oggi, la questione dello sviluppo del Sud è legata, anche, alla qualità della programmazione e della gestione degli interventi finanziari; specie, in questi ultimi anni, è mancata la capacità di spesa, di una visione, di cosa il Mezzogiorno deve ambire, ad essere, in un contesto allargato, articolato e complesso. Pertanto, è necessario nel Sud: valorizzare le molte vocazione e specializzazioni produttive dei territori meridionali; incentivare l’innovazione tecnologica, in agricoltura; garantire un migliore livello di accessibilità dei singoli territori e migliorare i collegamenti tra di essi; favorire lo sviluppo delle aree interne di pregio, dal punto di vista naturalistico e culturale; definire un quadro di interventi finanziari per accelerare l’opera di modernizzazione della portualità meridionale. In conclusione, diciamo che è necessario che si crei un “partenariato” tra le Pubbliche amministrazioni locali e le Professioni tecniche per progettare e “cantierare”, il tanto atteso, sviluppo del Mezzogiorno.