«La crisi continua a piegare le famiglie italiane, che sono sempre più povere, specie al sud, dove si registra un disagio cinque volte superiore a quello del nord». È quanto scrive L’Osservatore Romanocommentando i dati presenti nel rapporto annualedell’Istat per il 2014, presentato a Roma il 28 maggio (cfr. La crisi piega le famiglie italiane, 29 maggio 2014, p. 2)
Dalla ricerca dell’Istituto di statistica nazionale, risulta anche che, per non erodere i propri risparmi,nel 2013 le famiglie italiane hanno ridotto le spese per i consumi primari e per la sanità.L’Istat segnala poi che l’indicatoredi povertà assoluta, stabile fino al 2011, è salito di 2,3 punti percentuali nel 2012, attestandosi all’8 per cento della popolazione. Indica inoltre come il rischio di persistenza inpovertà, che si basa su dati relativiagli ultimi tre anni, è nel2012 tra i più alti d’Europa.
Si tratta, come ognuno potrà rilevare, di una pericolosissima situazione che danneggia innanzitutto i giovani, che senza la scuola di vita di un lavoro e di una famiglia propria avvelenano spesso l’inattività con perversioni di ogni tipo, e colmano la disperazione compromettendo talvolta il loro futuro.
Situazione, questa di impoverimento delle famiglie, che è molto pericolosa in secondo luogo per gli anziani, che privati dalla rete di protezione delle famiglie, possono cadere nella trappola dell'insoddisfazione, della solitudine, del sentirsi abbandonati da tutti.
Pericolosa infine, per le famiglie stesse e, di conseguenza, per il futuro dell’Italia. Infatti, uomini e donne non più in grado di educare o di generare nuovi figli perché affannati nella ricerca delle risorse necessarie ad arrivare alla fine del mese, si possono trasformare facilmente in automi privi di prospettive e di qualsiasi speranza.
Quanti “orfani di genitori vivi” a causa della crisi economica! Questa, se non si mette rimedio rimettendo la famiglia fondata sul matrimonio al primo posto, diventerà sempre più crisi sociale ed etica. Un crisi nella quale ci sono o ci saranno tutti, poveri e ricchi. Ci siamo dentro, soprattutto, noi cristiani, che non siamo più in grado di lottare ed assicurare agli Italiani di domani un luogo dove si è figli e dove tornare a crescere. La famiglia naturale, infatti, è l’unico vivaio, se continuerà ad esistere nella sua “fisiologia”, per i fondatori delle famiglie di domani.