Investire nei giovani, a livello occupazionale, a nostro modesto avviso, significa, oggi, più che in passato, investire in un futuro prosperoso, costruendo le fondamenta per il progresso sociale e civile del nostro Paese.. Le nuove generazioni, sono, infatti, portatrici di innovazione e sviluppo(leggi: start-up) e rappresentano il capitale umano indispensabile per costruire l’Italia di oggi e quella di domani. Ebbene, il Primo maggio, festa del lavoro, si è messo in moto tra i giovani italiani il progetto europeo “Garanzia giovani”, secondo il quale nessun under 25, passati quattro mesi dal ciclo di istruzione, può rimanere senza lavoro o senza formazione. Questo progetto si concentra, in modo particolare, sui cosiddetti Neet, cioè, quei giovani che non studiano, non lavorano e non sono nemmeno alla ricerca di un’attività lavorativa. In Italia, purtroppo, appartengono a questa categoria circa 2milioni e 250mila giovani. Una volta tanto va detto pure, che il Governo italiano si è mosso bene e per tempo, riuscendo sin dall’inizio del progetto ad accaparrarsi una quota di ben 1,5miliardi di euro per il biennio di durata del progetto 2014-2015, che consentirebbe di coinvolgere potenzialmente, per attività di formazione, di tirocinio, di apprendistato e quant’altro, anche gli under 29. E dulcis in fundo, diciamo che partendo da quel “click”, ovvero, dal primo passo per l’iscrizione al progetto, si sta facendo avanti una “maturità formativa e vocativa” di tantissimi giovani italiani: a distanza di due settimane 50.000 giovani si sono iscritti a “Garanzia giovani” (Cfr.www.ansa.it del 20.05.2014) . Ora servono le occasioni di lavoro.