Chiaramonte Gulfi - Migliaia di fedeli per il tradizionale rito della salita

 

Emozioni come questa non si possono raccontare. Bisogna trovarcisi in mezzo per viverle appieno, per percepire l’affetto profondo e la devozione che i chiaramontani nutrono per la propria Regina e Patrona. Anche ieri mattina tutti di corsa a ringraziare Maria Santissima di Gulfi. Un modo unico di esprimere un attaccamento che dura da secoli e che, ogni anno, si rinnova con trepidazione. Dal santuario di Gulfi sino ad arrivare in piazza Duomo, una lunga teoria di fedeli ha animato, senza soluzione di continuità, un percorso lungo quattro chilometri. E’ la corporeità della fede. Che si traduce nel celebrato atto della “salita”, l’“assumata” per dirla in dialetto.

 

Ma è, soprattutto, la passione di un popolo, quello che si riconosce nella propria Madre. La festa più attesa del centro montano non ha tradito le attese. Nonostante sia stata infastidita da un forte vento. A migliaia i fedeli che hanno animato la tradizionale “Salita della Madonna”. Sin dalle prime ore del mattino, dal centro montano e dalle zone del circondario, ha preso il via il pellegrinaggio dei devoti verso il santuario di Gulfi. Poi, dopo la concelebrazione presieduta dal rettore del Santuario, padre Giuseppe Burrafato, con il parroco della Chiesa madre, don Salvatore Vaccaro, è stato dato il via, alle dieci in punto, al momento più coinvolgente. Lungo i tornanti della strada provinciale n.7, che collega il santuario a piazza Duomo, i portatori a fare da battistrada, preceduti dai componenti della banda musicale ad intonare l’immancabile “N. 11”, la processione si è mossa, come di consueto, con una velocità che non conosce paragoni rispetto ad altre manifestazioni religiose analoghe presenti nel circondario diocesano.

 

Tutti si sono dati da fare grazie all’utilizzo delle apposite corde. Dagli uomini di Chiesa ai rappresentanti delle forze dell’ordine, dalla gente più semplice a studiosi di fama e imprenditori affermati. Non c’è stata distinzione. Tutti accomunati dal grido “Viva Maria”. Alternando tratti di corsa ad altri con passo comunque spedito, il simulacro, come succede sempre, ha raggiunto piazza Duomo nel giro di un’ora, alle undici in punto. C’è stato il tempo, però, e anche in questo caso la tradizione è stata rispettata, per una sosta, all’ingresso di Chiaramonte, in cui i portatori e alcuni fedeli si sono rifocillati recuperando le energie grazie ad alcuni limoni mentre altri intonavano il “Tota pulchra” guidati dal rettore del santuario. Poi il panorama del paesaggio si è modificato e alla campagna chiaramontana, caratterizzante il primo tratto della processione, sono subentrate le viuzze caratteristiche della via Gulfi con la lunga processione insinuatasi nel cuore del centro montano alla stregua di un lungo serpentone. Un’emozione sempre nuova, per giovani e anziani, gli stessi che hanno dato vita ai momenti caratterizzanti della salita. Un’emozione anche per i sacerdoti, il rettore don Burrafato e il parroco don Vaccaro.

Salita 2016 l'uscita

C’era anche il religioso congolese Gioacchino Ngalamulume e il futuro diacono (sarà ordinato il 6 maggio) Filippo Bella. Il predicatore, padre Giovanni Matera Op, ha accolto la processione, ricca di numerose suggestioni, all’ingresso trionfale in piazza Duomo dove, al momento dell’arrivo del simulacro, la folla presente ha fatto partire un lungo, sentito e scrosciante applauso. Quindi, i portatori, noncuranti della fatica, hanno fatto sì che la tradizione venisse ulteriormente rispettata con le entrate e uscite del simulacro dalla navata centrale dell’edificio di culto. E ad ogni uscita il convinto applauso dei fedeli in una piazza stracolma a volere ringraziare l’attenzione che la Madonna di Gulfi riserva, ogni anno, alla sua città. Presente, come ogni anno, alla manifestazione anche il sindaco Vito Fornaro e i componenti della squadra assessoriale. 

Salita 2016 la madonna e i fedeli

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