Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Venerdì, 19 Aprile 2024

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:503 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:533 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:719 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1325 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1445 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1280 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1451 Crotone

Le opere del maestro Affi…

Feb 07, 2024 Hits:1499 Crotone

Satira e ironia per superare, con un sorriso, le difficoltà della vita. Ma anche elaborazione- intesa come reazione- quando succede qualcosa di sconvolgente per le nostre esistenze come la Pandemia. Comincia da qui il dialogo tra l’attore Gino Astorina e l’autrice Brigida Morsellino nel corso della presentazione del libro “Io penso positivo - Diario di Bordo di una Pandemia” che si è tenuta nella sala Harpago del “Gatto Blu”.

L’opera che simboleggia un viaggio in una dimensione della nostra società e della stessa scuola devastata dal lockdown e da una pandemia che ci ha lasciati smarriti e sconcertati, facendoci pendere in poco tempo le certezze su cui avevamo costruito finora le nostre vite.

 “Il libro sviluppa in tutti noi una sensibilità che inevitabilmente ci deve portare a riflettere perché siamo messi davanti ad un mondo estremamente diverso da come lo credevamo in precedenza- spiega Gino Astorina- nel corso del lockdown sono perfino aumentati il numero di divorzi perché la gente si è improvvisamente accorta della superficialità dei rapporti che aveva con il proprio marito o moglie”.

Essere ottimisti e scrivere in modo assolutamente positivo ha rappresentato un atto di grande coraggio in un momento di profonda incertezza e angoscia.

“La scuola, come il teatro, è un universo osmotico: più dai e più ricevi - sottolinea l’autrice Morsellino- un’istituzione che ha rappresentato un’ancora di salvezza per molti. Proprio in questo contesto il libro descrive una continua trasmissione di energie all’interno di una quotidianità, diversa dal passato, che ha scandito le nostre giornate”.

Basterebbe questo dettaglio per spiegare quanto sia stata piena la vita personale e professionale di uno dei grandi maestri dell'architettura mondiale. Brasiliano, comunista convinto, costretto all'esilio in Europa negli anni della dittatura militare nel suo paese, in rapporti stretti con Le Corbusier che considerava il suo maestro, Niemeyer era convinto che l'architettura non cambia le cose ma contribuisce al cambiamento. In patria ha firmato opere entrate nei libri di storia della progettazione e nel patrimonio dell'umanità, dall'invenzione di Brasilia con il suo maestro Lùcio Costa agli edifici istituzionali, cattedrali e chiese, musei, biblioteche, sedi di partito, residenze pubbliche e private. Coinvolto con altri colleghi alla realizzazione del Palazzo di Vetro sede dell'Onu a New York, ha firmato all'estero capolavori che hanno fatto scuola. In Italia, tra i suoi interventi più noti, ha realizzato la sede della Mondadori editore a Segrate e l'auditorium di Ravello. Walter Gropius un giorno gli fece notare di essersi costruito una casa bella ma impossibile da industrializzare, ma l'osservazione del fondatore del Bauhaus, più che una critica, aveva còlto il principio-guida di Nemeyier: la non riproducibilità della sua opera, al bando la ripetitività, ogni lavoro non doveva somigliare a un altro.

A tratteggiare il geniale "scultore di monumenti", nato a Rio de Janeiro nel 1907, è ora la monografia digitale in sei lingue "L'impronta di Oscar Niemeyer in Brasile", alla quale Stefano Marchi ha lavorato intervistando tre grandi colleghi che lo hanno conosciuto, Massimiliano Fuksas, Jacques Gourvénec e Eduardo Souto de Moura. La pubblicazione, con un ricco apparato di foto, è edita da TÀ POLITIKÁ in occasione del 10° anniversario della morte di Nemeyer, ed è disponibile dal 3 dicembre sul sito web di Tà Politikà, dove potrà essere letta, scaricata e stampata gratis.

I racconti raccolti dal giornalista italiano restituiscono il profilo di un uomo ancorato alle sue abitudini. Lavorava per lo più di mattina, riservando il pomeriggio all'incontro con gli amici, alle chiacchiere al bar, a cantare, fumare il sigaro.

Pensava a un progetto, lo scriveva sulla carta e poi lasciava che i collaboratori si occupassero della messa a punto. Era questo suo modo ad affascinare Fuksas. ''Il mio sogno - dice l'architetto italiano - sarebbe quello di fare come lui: passare alcuni disegni a qualcuno capace e appassionato per realizzarli, per costruire". I suoi edifici avevano la capacità di "entrare in simbiosi con il paesaggio. Niemeyer riusciva a trasformare la materia stessa in paesaggio".
Jacques Gourvénec, architetto francese che lavorò a lungo con lui nel suo studio a Rio de Janeiro, di Niemeyer mette in luce la grande libertà nell' uso del cemento armato e delle curve.
 Abile a trasformare i committenti in mecenati, era un architetto costoso ma l'aspetto economico non lo interessava, contava solo il risultato; allo stesso tempo era attento a non chiedere compensi nel caso di lavori nelle favelas. "Faceva la cose per unire le persone - osserva -Gourvénec - . Si può dire che la sua era un'architettura di benevolenza. Teneva conto anche del più piccolo dettaglio affinché le persone stessero bene nei suoi edifici". Il portoghese Eduardo Souto de Moura, vincitore nel 2012 del premio Pritzker, equivalente al Nobel dell'Architettura, riconosce a Niemeyer il merito di aver portato in America Latina il Movimento Moderno come era stato pensato, ma non realizzato, nell'Europa tra le due guerre. "Io penso che sia un genio e non può essere copiato. C'è gente che non ha capito il suo messaggio politico, sociale e artistico, e copiando fa dei pasticci".

Tà Politiká è un’editrice italiana, fondata nel 2005. Il suo proposito è di favorire, in modo concreto e rispettoso, l’informazione, la cognizione di causa, la capacità critica, la cultura della democrazia e del diritto, la responsabilità e la convivenza civile, anche in un ambito internazionale. Un altro obiettivo di questa editrice è di contribuire alla tutela e alla valorizzazione delle lingue e delle culture, come strumenti indispensabili di una società civile, democratica, plurale e non conflittuale, sia in un contesto nazionale che in quello globale.

Fondatore di Tà Politiká è Stefano Marchi, giornalista italiano nato nel 1970, con un’esperienza internazionale di 35 anni. Dal 2006 lavora per la stampa spagnola. È stato corrispondente a Bruxelles (tre volte), Washington DC e Milano, per testate di Italia o Spagna. Ha anche svolto a lungo il ruolo di inviato, in particolare in Europa, Medio Oriente, Nordafrica e nelle Americhe.
È specializzato in politica internazionale, ma ha anche un’ampia e profonda esperienza su temi di economia e finanza. Ha realizzato decine di interviste con personalità della politica, della diplomazia, delle Istituzioni internazionali, dell’economia, della finanza, della scienza, della cultura e delle religioni, in diversi continenti.

È stato testimone, come giornalista, degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti, nonché delle cosiddette Primavere Arabe del 2011, dei negoziati di pace per la Bosnia Erzegovina (1994-95) e per la Siria (2014-16), così come delle trattative per l’accordo nucleare JCPOA riguardante l’Iran (2013-15). Ha seguito da vicino e per molti anni l’Unione Europea, la NATO e la Svizzera. Ha assistito a decine di vertici internazionali. Inoltre, presta un’attenzione speciale e costante alle attività dell’ONU. Si esprime in nove lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco, arabo, greco, portoghese e nederlandese. Nel 2005 è stato autore del saggio L’Italia sia desta!, sull’economia e sulla politica italiane, edito da Tà Politiká.

 

Fonti Ansa e Ta Politika

L’Ekipe Orizzonte inizia la seconda fase della Champions League di pallanuoto femminile con un pareggio, chiudendo sull’11-11 la prima partita del girone A, in corso di svolgimento a Padova, contro le ungheresi del Dunaujvaros.

È stato un match dai due volti, con le magiare avanti 4-1 nel primo tempo e le catanesi brave a reagire nel secondo parziale, conquistato dalla squadra allenata da Martina Miceli per 5-3. Terza frazione ancora a vantaggio delle rossazzurre, avanti 3-2, e quarto tempo chiuso sul 2-2 a decretare la perfetta parità nel punteggio finale.

Alice Williams è stata la miglior marcatrice della formazione etnea con quattro reti, mentre Claudia Marletta è andata a segno tre volte. Due gol per Bronte Halligan, uno a testa per Dafne Bettini e Gaia Gagliardi.

Al fischio finale ha preso la parola la numero 4 delle catanesi, facendo il punto dopo la partita appena disputata e in vista delle prossime da giocare: “Sicuramente – ha detto – quello di oggi era un match da vincere, ma sia nel primo tempo che in parte del secondo abbiamo commesso alcune ingenuità. Non abbiamo fatto ciò che avevamo preparato per questa partita, di positivo c’è il fatto di essere riuscite a recuperare lo svantaggio di tre gol della frazione iniziale. Ci sono mancate la cinicità e la tranquillità in difesa che ci hanno sempre contraddistinto. Le prossime sfide sono fondamentali e noi vogliamo assolutamente superare il turno. Domani incontreremo le olandesi, contro le quali vogliamo scendere in campo per imporre il nostro gioco e far vedere chi siamo veramente, senza prendere nulla sottogamba. Poi ci sarà il derby tutto italiano contro il Padova, nel quale sappiamo bene che dovremo riscattarci a tutti i costi. Queste partite ci servono per mettere in acqua tutto ciò che abbiamo e dimostrare quel che valiamo”.

Domani, sabato 10 dicembre, alle ore 19:00 l’Ekipe Orizzonte affronterà lo ZVL, mentre la sfida contro il Plebiscito Padova si giocherà domenica 11 alle ore 12:00.

IL TABELLINO DEL MATCH:

Dunaujvaros-Ekipe Orizzonte 11-11

Parziali 4-1; 3-5; 2-3; 2-2

Dunaujvaros: Maczko, Jonkl, Sajben, Dobi 5, Horvath 4, Mahieu, Szabo 1, Garda 1, Mucsy, Kardos, Pal, Sumegi, Aarts.

Ekipe Orizzonte: Celona, Halligan 2, Grasso, Viacava, Gant, Bettini 1, Palmieri, Marletta 3, Gagliardi 1, Williams 4, Longo, Leone, Condorelli. All. Miceli

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI