Morte dopo aborto, Gigli (Movimento Vita): in atto delegittimazione obiettori

"Le parole del direttore sanitario dell'ospedale Cannizzaro di Catania sgombrano il campo da ogni tentativo di criminalizzare l'obiezione di coscienza, che con il tragico decesso della donna catanese non c'entra nulla". Lo ha detto il deputato Gian Luigi Gigli, capogruppo di 'Democrazia Solidale-Centro Democratico' in Commissione Affari Costituzionali della Camera e presidente del Movimento per la Vita Italiano, aprendo a Bibione il Convegno Nazionale della rete delle case d'accoglienza per gestanti in difficoltà del Mpv.

"L'obiezione di coscienza - ha sottolineato Gigli - vale quando si intende sopprimere una vita umana con l'interruzione volontaria di gravidanza e non quando è in pericolo la vita della donna per complicazioni della gravidanza. Nel caso, per fortuna raro, del conflitto 'vita contro vita' anche la Chiesa non ha mai imposto scelte eroiche, al punto che quando questo eroismo c'è stato è finito talora sugli altari, come per Santa Gianna Beretta Molla. È in atto una delegittimazione dell'obiezione di coscienza. In molte aziende sanitarie gli obiettori sono già discriminati nell'accesso alla professione. Il giorno in cui l'obiezione di coscienza fosse impedita ci accorgeremmo di essere in una società meno democratica".

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