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"Le parole del direttore sanitario dell'ospedale Cannizzaro di Catania sgombrano il campo da ogni tentativo di criminalizzare l'obiezione di coscienza, che con il tragico decesso della donna catanese non c'entra nulla". Lo ha detto il deputato Gian Luigi Gigli, capogruppo di 'Democrazia Solidale-Centro Democratico' in Commissione Affari Costituzionali della Camera e presidente del Movimento per la Vita Italiano, aprendo a Bibione il Convegno Nazionale della rete delle case d'accoglienza per gestanti in difficoltà del Mpv.

"L'obiezione di coscienza - ha sottolineato Gigli - vale quando si intende sopprimere una vita umana con l'interruzione volontaria di gravidanza e non quando è in pericolo la vita della donna per complicazioni della gravidanza. Nel caso, per fortuna raro, del conflitto 'vita contro vita' anche la Chiesa non ha mai imposto scelte eroiche, al punto che quando questo eroismo c'è stato è finito talora sugli altari, come per Santa Gianna Beretta Molla. È in atto una delegittimazione dell'obiezione di coscienza. In molte aziende sanitarie gli obiettori sono già discriminati nell'accesso alla professione. Il giorno in cui l'obiezione di coscienza fosse impedita ci accorgeremmo di essere in una società meno democratica".

Taglia il traguardo del primo lustro “A scacciata per scacciare il cancro” l’iniziativa della Lilt di Catania e Belpasso, patrocinata dal Comune di Belpasso e dall’Assessorato regionale della Salute, svoltasi nell’intera giornata di domenica 2 ottobre all’interno del Giardino Martoglio del centro pedemontano etneo. L’iniziativa apre di fatto, in provincia di Catania, il mese che la Lilt dedica alla prevenzione del cancro al seno mediante l’iniziativa “Lilt for Women - Campagna Nastro Rosa 2016”.

Sin dal mattino la villa comunale si è animata di frequentatori del mercatino di hobbistica e del Villaggio della Salute, nel quale sono stati eseguiti controlli medici gratuiti e sono stati elargiti consigli sui corretti stili di vita e sulla prevenzione dei tumori della sfera femminile e maschile. In tanti si sono accostati ai medici ed ai volontari presenti, chiedendo consigli ed informazioni. Distribuiti anche un opuscolo informativo riservato alle donne (aggiornato in base alle recenti evidenze scientifiche) ed i “nastrini rosa” simbolo della prevenzione.

In serata, dopo un iniziale timore per qualche goccia di pioggia, hanno aperto gli stand per la degustazione della scacciata (offerte da panificatori e bar di Belpasso e di altri comuni) e della zuppa di ceci (in collaborazione con il Movimento Italiano Casalinghe). Il ricavato della manifestazione andrà a finanziare l’attività della Lilt di Catania.

In serata spazio alla musica ed agli appelli in favore della prevenzione. A suon di musica hanno intrattenuto il pubblico i travolgenti Leakers, che hanno proposto un ottimo rock con venature blues; gli Stricanacchio, autori di diversi brani della tradizione musicale siciliana; ed i graffianti Brigantini, che hanno divertito, anche dialogando con il pubblico, rivisitando Brigan Tony. Nel corso della serata anche l’esibizione di danza di Mary Di Blasi, che ha ballato, ma anche parlato della sua esperienza con la malattia.

Fra un cambio di scena e l’altro, spazio alle testimionianze ed agli appelli. Attesissimo l’intervento di due medaglie d’argento, conquistate in vasca col Setterosa di pallanuoto a Rio de Janeiro: Tania Di Mario (dirigente dell’Orizzonte Catania, dopo una straordinaria carriera nella compagine etnea e nella nazionale) e Rosaria Aiello (del Messina). L’importanza della prevenzione è stata sottolineata dalle due atlete e Tania Di Mario ha aggiunto: «Per tutto il mese di ottobre l’Orizzonte indosserà una cuffia rosa sotto la propria calottina per ricordare a tutte le donne l’importanza della prevenzione nella lotta contro il cancro al seno».

Nel suo intervento, il Sindaco di Belpasso, Carlo Caputo, ha detto: «Ritrovarsi qui e parlare senza alcuna esitazione di tumori è già un successo, perché appena pochi anni fa parlare di questa malattia era un tabù. Da parte dell’Amministrazione comunale ci sarà sempre grande attenzione verso la prevenzione, perché questo contribuisce a salvare la vita».

Gino Asero, responsabile della Lilt di Belpasso, aggiunge: «Pienamente sodisfatti di questa giornata, del successo che ha riscosso il Villaggio della salute e dell’affluenza di questa sera, anche dai centri limitrofi. Proprio questo ci permette di promuovere fuori Belpasso la cultura della prevenzione oncologica».

«La Lilt ha scelto il mese di ottobre come mese della prevenzione del tumore al seno – chiude il Presidente della Lilt di Catania, Carlo Romano – il più frequente nella donna, ma anche quello che ha visto i maggiori progressi grazie proprio alla prevenzione. Prendere in tempo il tumore al seno significa guarire dalla malattia e, oggi, la guarigione raggiunge il 90% dei casi. Per cui il mio appello alle donne: contattate le Lilt di Catania per una visita di prevenzione gratuita».

Rendere Ragusa una città “cardioprotetta”, con l’incremento dei defibrillatori nei luoghi più frequentati e con la dovuta e necessaria informazione e formazione della cittadinanza. La neonata associazione “Amicuore Ragusa Onlus”  ha lanciato questo progetto, da sviluppare insieme alle istituzioni, in occasione del convegno “Cuore e prevenzione” realizzato ieri pomeriggio all’auditorium della Camera di Commercio per celebrare la “Giornata Mondiale del Cuore” con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione delle malattie cardiache e sulla corretta educazione alla salute.

L’appuntamento è servito anche per presentare ufficialmente alla città la nuova associazione presieduta dalla dottoressa Lucia Ingarao, nata all’interno di un progetto del piano sanitario nazioanale frutto della collaborazione di diverse associazioni di volontariato del territorio, come il Tribunale dei diritti del malato. “Amicuore” si pone l’obiettivo di perseguire finalità di solidarietà sociale e di promuovere progetti di sviluppo socio-economico e culturale a sostegno dei pazienti affetti da malattie cardiache. La sessione dei lavori è stata avviata dal dottor Antonino Nicosia, direttore della struttura complessa di Cardiologia presso l’ospedale Paternò-Arezzo a Ragusa Ibla e direttore del comitato scientifico costituito in seno all’associazione e formato da medici con il compito di supportare le attività di “Amicuore Ragusa”.

“Quando si parla infatti di malattie cardiovascolari è importante evidenziare - spiega il dottor Nicosia - quanto sia necessario per una corretta prevenzione e cura un rapporto costante tra la rete ospedaliera e il paziente stesso, nel senso che la prima deve certamente farsi carico dell’ammalato per curare l’eventuale patologia, ma il secondo, il paziente cioè, deve essere più consapevole della sua condizione di salute in modo da prevenire eventuali problemi”. L’associazione “Amicuore Ragusa” mira a colmare questo gap e a rendere più agevole il rapporto ospedale-paziente, prevenzione-cura, attraverso attività di educazione, informazione e solidarietà nei confronti dei soggetti cardiopatici, a cui rivolgere anche appositi programmi di riabilitazione, di educazione sanitaria nell’ambito delle malattie cardiovascolari e di prevenzione dell’infarto del miocardio.

“Oggi le malattie cardiovascolari - commenta la dottoressa Ingarao, presidente dell’associazione - sono una delle principali cause di morte tra la popolazione adulta, ma con le giuste e mirate attività, sia sanitarie in senso stretto che di prevenzione, questa tendenza può certamente essere invertita. Per questo tra le finalità che l’associazione vuole raggiungere vi è anche la sensibilizzazione delle istituzioni e degli enti preposti ad adottare piani di prevenzione ed educazione sanitaria per la cittadinanza, come attivare corsi di addestramento per la rianimazione cardiopolmonare e per l’uso di defibrillatori da parte del personale non medico, fino a pensare ad una vera “città cardioprotetta” grazie alla disponibilità in punti nevralgici e di maggiore afflusso di defibrillatori telecontrollati, così come programmi volti a favorire la diagnosi precoce a partire dalle scuole e la promozione dei corretti stili di vita, come una corretta alimentazione, soprattutto tra i giovanissimi”.

Di primo soccorso, spesso il vero e proprio salvavita, ha invece parlato la dottoressa Alessandra Sanfilippo, dirigente medico di I livello del reparto di Cardiologia dell’Asp di Ragusa, mentre sul rapporto tra Avis, cuore e prevenzione si è soffermato il dottor Giovanni Garozzo, direttore UOCC Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’Asp iblea. La prevenzione, è emerso più volte dal convegno, inizia spesso a tavola, con una corretta e sana alimentazione, come ha spiegato la dottoressa Lina Lauria, biologa presso la Lilt di Ragusa, che ha approfondito i grandi meriti in proposito della dieta mediterranea. Infine a chiudere gli interventi è stato Giuseppe Magrì, segretario regionale di Cittadinanza Attiva Sicilia, che ha condiviso alcune esperienze dell’associazione. Spazio poi all’intrattenimento musicale con lo spettacolo “Giovani chitarristi in concerto” con la partecipazione dei giovani ma talentuosi Salvatore Ingarao e Gabriele Garofalo. Il convegno è stato organizzato con il patrocinio dell’Asp 7 Ragusa e con il sostegno di Despar.

 

 

Si chiama Spice, Black Mamba o K2 la nuova droga che spaventa oggi le autorità di molti paesi. E’ un miscuglio di erbe essiccate innaffiate da sostante chimiche micidiali prodotta da laboratori, spesso cinesi.

L’effetto è devastante: aggressività, ipertensione, accelerazione del battito cardiaco, aumento della pressione sanguigna, visione offuscata, allucinazioni sensoriali, psicosi. La sua tossicità è elevata e riduce chi l’assume a uno zombie psicotico portandolo, in caso di overdose, anche alla morte.

La nuova droga si presenta in Russia nel 2014 mietendo subito le prime vittime, presto l’epidemia dilaga e in un mese si contano 700 avvelenamenti e una ventina di morti. Nell’estate dello stesso anno lo spinello sintetico sbarca in America e anche in Europa.

Secondo i dati della Commissione UE in Europa, nei primi mesi del 2016, a causa della Spice si sono verificati 28 decessi e 25 intossicazioni acute. In Italia un’indagine del Consiglio Nazionale delle Ricerche rileva che su un campione di 30.000 studenti uno su dieci dichiara di aver fatto uso di cannabinoidi sintetici e che molti di loro, convinti di aver acquistato una sostanza simile alla marijuana, si sono resi conto degli effetti psicotropi devastanti della Spice solo mentre la fumano.

Secondo gli esperti lo spinello sintetico crea una forte dipendenza, simile a quella dell’eroina. «Si tratta di molecole la cui tossicologia è ancora sconosciuta. Sono disegnate per essere molto più potenti del THC, fino a cento volte», spiega Vincenzo Di Marzo, direttore dell’Istituto di chimica biomolecolare del CNR.   

La Commissione Europea ha proposto di velocizzare la raccolta dei dati e le procedure di valutazione da parte dell’Osservatorio Europeo delle Droghe e le Tossicodipendenze per ottenere risposte più rapide contro le nuove sostanze psicoattive. In America il sindaco di New York, Bill De Blasio, ha firmato un’ordinanza per mettere fuorilegge alcuni agenti chimici usati per la Spice. Ultimamente il senatore Chuck Schumer ha presentato una proposta di legge per vietare altre 22 sostanze impiegate nella produzione di erba sintetica.

Con la presenza di questa nuova droga, dal prezzo particolarmente contenuto, si rende inefficace, ai fini della lotta alla criminalità organizzata, la liberalizzazione della cannabis la cui discussione della relativa proposta di legge è iniziata in Parlamento lo scorso luglio. Legalizzare la cannabis significa indirizzare la criminalità organizzata verso la ricerca e la distribuzione di nuove droghe molto più pericolose come la Spice, pur di ottenere inalterati, se non maggiori, gli introiti del mercato della droga.

Secondo gli esperti che hanno partecipato al convegno 'Changing trends in smuggling', organizzato da Euractiv a Bruxelles, nel 2015, sono stati consumati 53 miliardi di sigarette illegali, che rappresentano più del totale delle sigarette vendute legalmente in Spagna. Questa attività criminale, che porta al consumo una sigaretta su 10, costa ai governi dell’Ue 11,3 miliardi di perdite erariali, con una crescita del fenomeno delle 'illicit whites', sigarette prodotte legalmente ma vendute attraverso il contrabbando, che vedono l'Italia come secondo mercato. La quota delle 'illicit whites' prodotte nei Paesi confinanti con l'Ue a est ma anche in Asia, è passata dal 13% del 2009 al 35,4% dello scorso anno. L'Italia, dopo la Polonia, è il Paese dove si smerciano di più, con 2,3 miliardi di sigarette, e dove vi è circa l'8% del mercato illegale europeo. Ogni anno, hanno spiegato gli esperti citando le stime del rapporto Sun di Kpmg, circa 11,5 miliardi di euro di tasse vengono persi in Ue. "C'è un problema con l'Ucraina - ha sottolineato Dana Meager, sottosegretario all'Economia della Repubblica Slovacca, ma grandi quantità arrivano anche dalla Russia e dalla Bielorussia". Il fenomeno, è strettamente legato ad altre attività criminali. "Quella delle sigarette di contrabbando non è un'attività di poco peso è una criminalità che alimenta anche altri flussi che non sono solo del tabacco, sono legati al commercio della droga, delle armi e anche delle persone, e finanzia grandi gruppi criminali e anche terroristici". L’Italia è il primo produttore di tabacco in Europa, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,  e il quattordicesimo al mondo e conta nel nostro Paese circa 200.000 addetti, tra cui 55.000 rivenditori e più di 3.000 imprese agricole con una radicata presenza nelle regioni Campania, Veneto, Umbria, Toscana e Lazio. Ogni anno il commercio illecito di prodotti del tabacco mette a rischio un numero considerevole di posti di lavoro. Il commercio illecito di sigarette è un fenomeno transnazionale che vede coinvolte organizzazioni criminali di diversi Paesi, talvolta legate tra loro da accordi per la gestione dei traffici e per la spartizione dei profitti.

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