Un video sul naufragio della Concordia

I toscani Carlo Tardani e Silvano Polvani, fondatori della Associazione culturale Immagini e Parole, dopo aver realizzato -  in occasione del decennale del naufragio della Costa Concordia - una mostra fotografica ed un libro che sta attualmente girando in gran parte delle città della provincia di Grosseto, hanno informato i media di voler iniziare a dar vita ad una nuova formula comunicativa per raccontare il più grosso disastro della marineria italiana avvenuto il 13 gennaio di 10 anni fa. Ecco, pertanto, nascere l’ idea di un video.

L’occasione la fornisce l’Associazione Inner Wheel Club di Follonica che, per sabato 26 febbraio alle ore 16.45, organizza nella ridente cittadina del golfo una prima visione alla Sala Tirreno, in Via Bicocchi 53.

I due autori, definiscono il video “novecentesco”, e quindi in controtendenza con le produzioni attuali, dove in pochi secondi scorrono centinaia di immagini a ritmi frenetici.

Sono previsti tutti i tempi sufficienti, in questo caso,  per  poter leggere i testi e godere delle immagini, approfondendo così un evento che dieci anni fa vide i fari del mondo accendersi sulla seconda isola dell’arcipelago toscano, famosa sino ad allora solo per le sue bellezze naturali.

Il prodotto audiovisivo dura 20 minuti ed è suddiviso in due parti. Nella prima, l’ipotetico visitatore viene accompagnato, foto dopo foto, dal momento del naufragio (attraverso tutte le fasi di recupero, dalla rotazione, al sollevamento fino al giorno in cui ciò che rimaneva della nave venne trainato da due rimorchiatori oceanici) fino ai cantieri navali di Genova  per il definitivo smantellamento del relitto.

Nella seconda:  il fotografo Carlo Tardani ha realizzato 15 dittici mettendo insieme, in una sola immagine, lo stesso luogo di parti della costa gigliese (con e senza la Costa Concordia), dimostrando così l’avvenuto ripristino ambientale che ha riportato l’isola agli antichi splendori naturali.

Ad accompagnare i testi e le foto, il musicista jazz Stefano “Cocco” Cantini, che ha realizzato una vera e propria colonna sonora lasciandosi positivamente influenzare dallo  scorrere delle immagini.

 Modera l’incontro la giornalista Lina Senserini.

Il musicista ci riporta a melodie che si perdono nella notte dei tempi, utilizzando la copia perfettamente ricostruita di uno strumento etrusco ritrovato dal grande archeologo subacqueo, Mansum Round, in un relitto di una nave  nella località gigliese denominata Campese, che si trova sulla costa ovest dell’Isola del Giglio.

Fonte Ufficio Stampa L.Bernardini

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