I giovani hanno paura del futuro

Secondo gli ultimi dati statistici diffusi dall’Istituto di Statistica Italiano(Istat), i nuovi nati calano senza freni, una deriva pericolosa, questa, che in otto anni, ha portato a registrare ben 100 mila nascite in meno. In primis, diciamo che l’Italia ha un problema di conciliazione della vita lavorativa e con la genitorialità, mancano politiche di sostegno e strutture per agevolare le natività. A questo punto, vediamo cosa bisogna fare, per combattere questo calo delle nascite nel nostro Paese. Oggi, bisogna avere una nuova consapevolezza del ruolo della produzione e del mercato del lavoro. Ovvero, una produzione che sta dimostrando di potersi/sapersi affrancare dai ricatti della globalizzazione, spostando l’asticella della qualità e dell’innovazione, verso l’alto; poi, un lavoro che sappia di doversi confrontare con una tecnologia galoppante, un sapere dinamico, una partecipazione attiva, una competizione sempre più spinta, verso i confini della tecnologia nel mondo. Stiamo parlando di giovani uomini e donne nuovi, capaci di guardare, al futuro, con fiducia per se e per i loro figli e per tutta la società. E dulcis in fundo, noi diciamo che, una soluzione del calo delle nascite, può aversi, se la politica nazionale e l’economia ripartono avendo, come primo grande obiettivo, l’investimento economico, sul presente e sul futuro dei giovani italiani.

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