Petros Kapsaskis presenta in esclusiva l'istituto ellenico per la diplomazia culturale

Ultimamente ho incontrato Petros Kapsaskis ad una Conferenza al termine della quale mi ha parlato con entusiasmo dell’Istituto Ellenico per la Diplomazia Culturale, costituito lo scorso 25 marzo 2017; una Fondazione che vede coinvolti giovani di notevole levatura intellettuale e di buona volontà, nel progetto condiviso di valorizzazione e diffusione della Cultura ellenica nel mondo.

Inoltre, ci siamo confrontati circa l’importanza esercitata  dalla conoscenza della Diplomazia culturale, ponendo l’accento sulle affinità geopolitiche, culturali ed antropologiche che legano storicamente la Grecia all’Italia e che in questo periodo storico di forte crisi risaltano in modo ancor più evidente.

Al termine dell’intervista in sintesi le note biografiche di Petros Kapsaskis.

Lo scorso 25 marzo è nato l’Istituto Ellenico per la Diplomazia Culturale, una Fondazione costituita da un gruppo di giovani intellettuali, che perseguono il comune obiettivo di valorizzare e divulgare lo spessore culturale della Grecia. Vorrebbe parlarmene?

La costituzione dell'Istituto Ellenico di Diplomazia Culturale è stata dettata dalla necessità di ristabilire l’alterità culturale ellenica e di ridefinire noi stessi nel mondo, non più in termini di riproduzione, bensì di produzione e creazione. Abbiamo il dovere di promuovere quegli elementi della cultura ellenica che la rendono non solo un attraente "prodotto" esportabile, ma anche un canale di comunicazione universale. Questo tentativo prende concretamente forma, per la prima volta, attraverso la fondazione dell'Istituto Ellenico di Diplomazia Culturale. Siamo un gruppo di giovani persone di scienze, ispirati da una visione comune, che si propone di valorizzare il carattere culturale del nostro Paese, con il sostegno di riconosciute personalità nel campo della scienza, delle arti, della diplomazia e della difesa.

Il suo Paese rappresenta storicamente la culla della civiltà, della filosofia e della democrazia. Come è possibile ridefinire la posizione del greco contemporaneo rispetto alle sue ancestrali origini?

In primis, bisogna trovare un modo per mezzo del quale il passato possa ricomporsi e riflettersi in modo creativo nel presente. E questo percorso, certamente lungo, passa attraverso l'educazione.  Per poter attuare un’efficace proiezione all’estero è necessario, direi indispensabile, acquisire  consapevolezza del valore della nostra cultura. Ritengo importante raccogliere, decodificare e concretizzare i messaggi, i valori e i principi che ci vengono trasmessi intatti dal passato in modo da poter riconoscere i doveri,  assumere le responsabilità e la capacità di affrontare le imprese difficili del presente. In questa maniera si può delineare un’identità in cui il passato e il presente coesistano in armonia, senza che l'uno escluda l'altro.

Quali sono nello specifico  le tematiche di cui si occupa l’Istituto Ellenico di Diplomazia Culturale?

L'innovazione che caratterizza l'Istituto è data dalle nuove tipologie di Diplomazia, come ad esempio la Diplomazia dell'Opera, la Diplomazia dei Musei, la Diplomazia della Gastronomia, la diplomazia della Marca e tante altre ancora. Nello stesso tempo ci occuperemo della creazione di un nuovo brand name per il Paese e della ricostituzione dell' identità ellenica, che dopo il 1974 sembra essersi compromessa.

La Fondazione da lei presieduta costituisce il primo operatore in Grecia che ha come principale scopo lo studio, attraverso un’approfondita analisi sociologica e la diffusione di ogni aspetto afferente la diplomazia culturale. Un progetto ambizioso che può rappresentare anche un importante stimolo, in particolare per le nuove generazioni. Come stanno reagendo i giovani greci dinanzi alle difficoltà determinate dal contingente momento di crisi?

Più di 200.000 giovani con un buon bagaglio d’istruzione oggi cercano  la loro fortuna all’estero. La “sindrome di Ulisse” è da sempre presente nel codice genetico del popolo ellenico ed è originata  dalla curiosità di scoprire il mondo. Ma attualmente, purtroppo, questo concetto cosmopolita e la necessità di scoprire nuovi orizzonti più spirituali sono stati sostituiti dai bisogni legati alla sopravvivenza, modificando il senso della vita presso l’attuale società.

Qual è oggigiorno il livello di presa di coscienza popolare in merito al ruolo della Diplomazia culturale?

La Diplomazia culturale non e' ampiamente conosciuta nel mio Paese. Non si insegna presso le università e non esiste un ente privato che si occupi della divulgazione dell’arte di trattare le questioni di politica internazionale per conto dello Stato. Il nostro obiettivo è di diffondere tutti gli aspetti della Diplomazia culturale e di sviluppare delle attività riguardanti la produzione della cultura ellenica, per poi promuoverla e divulgarla all'estero.

Secondo lei è auspicabile una cooperazione fra Italia e  Grecia, Paesi accomunati da evidenti affinità antropologiche e culturali?

Potrei dirle che la nostra priorità è di contribuire a restringere le relazioni e i rapporti tra i Paesi attraverso la cultura, l'arte e la lingua, auspicando in possibili nuove strade nella politica estera quando le strade tradizionali sono chiuse. Sono convinto che sia la Grecia, che l'Italia siano Paesi rinascimentali, portatori di messaggi umanistici ed universali. La diversità culturale, la continuità storica e la posizione geopolitica costituiscono un particolare vantaggio comparativo per la loro politica estera, rendendo i due Paesi fondamentali nodi di comunicazione tra i Paesi membri dell' Unione Europea e i Paesi del Mediterraneo, come anche il Medio Oriente e la penisola Balcanica.

BREVI NOTE BIOGRAFICHE DI PETROS KAPSASKIS

Peter (Petros) Denis Kapsaskis è nato ad Atene, ma la sua famiglia proviene da Zante (isola ionica della Grecia), dove si stabilì intorno al 1534. Ha vissuto sette anni a Roma, dove ha compiuto gli studi medi e superiori; ha frequentato la “Panteion University of Athens” dove si è laureato in Scienze Politiche e Storia. Successivamente ha lavorato presso il Ministero degli Affari Esteri e l’Accademia Diplomatica di Atene, (nel settore del diritto del mare). In seguito, dopo aver completato il servizio militare, si è trasferito a Londra, dove ha lavorato come stagier nell’Ambasciata Greca a Londra ed ha completato con successo i suoi studi post-laurea in Sicurezza e Geopolitica al “Royal Holloway University of London”. Ora sta proseguendo i suoi studi con il dottorato sulla Diplomazia culturale e la Politica estera. Nel 2017 ha fondato l’Istituto Ellenico della Diplomazia Culturale.

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