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Casa Cuseni  con il suo splendido giardino a Taormina è entrata a far parte di Grandi Giardini Italiani, il network che riunisce i più bei giardini visitabili.

Si tratta di una notevole conquista non solo per Grandi Giardini Italiani, ma per l’intero settore dell’Horticultural Tourism. Un nuovo trend turistico che viene riconosciuto come fonte di valore, configurandosi come elemento di stimolo per la crescita dell’economia dell’Italia, ricca di straordinari giardini visitabili unici al mondo.

Con 120 giardini visitabili in 12 regioni italiane, Grandi Giardini Italiani è  un protagonista di quel Turismo Culturale che è oggi in crescita esponenziale: rappresenta una nuova forma di slow tourism che offre una miglior accoglienza e più servizi grazie alla promozione dei giardini storici e contemporanei attraverso l’appartenenza al network e al loro graduale ammodernamento in termini di ricezione turistica. Nel 2015 il network ha registrato circa 8 milioni di visitatori.

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IL GIARDINO DI CASA CUSENI

Il giardino storico di Casa Cuseni è il più antico della città Taormina. Costruito all’inizio del Novecento su un preesistente sito greco-romano, è stato ideato da Robert H. Kitson e disegnato da Sir Frank Brangwyn, uno dei primi decoratori di Tiffany, con Sir Alfred East, famoso in patria ed all’estero per i suoi paesaggi e da Sir Cecil Hunt, i cui acquarelli furono ammessi alle più prestigiose Accademie Artistiche del tempo. Quattro straordinari talenti artistici, Accademici Reali, Presidenti della Royal Society of British Artists, hanno creato in Sicilia un giardino inglese utilizzando le prospettive ed il paesaggio quali elementi decorativi, unendo l’Etna ed il golfo di Naxos, in un tutt’uno armonioso con la natura. Progettato con numerose terrazze, il giardino si sviluppa su sette livelli con un preciso allineamento delle fontane al camino centrale della Casa, ricordando che per i Greci dall’acqua e dal fuoco originava la vita. La piscina è allineata al cratere centrale dell’Etna, che in questa vasca si rispecchia. Il giardino è stato arricchito con piante africane e con rose inglesi importate dal primo proprietario, il vedutista britannico Robert H. Kitson durante i suoi numerosi viaggi. Orchidee africane, rose inglesi, agrumi siciliani, una singolare incredibile di colori ed odori, un’emozione per gli occhi in un contesto paesaggistico senza eguali al mondo, dinanzi alla maestosità dell’Etna ed al mare siciliano. All’interno del giardino, l’edificio principale ospita il Museo delle Belle Arti della Città di Taormina. L’intero complesso architettonico, per l’alto valore storico-artistico è stato dichiarato Monumento Nazionale Italiano.

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Bike Channel e Polizia di Stato lanciano la campagna #iovogliopedalaresicuro per promuovere la sicurezza dei ciclisti sulle strade. Coinvolgerà importanti personaggi dello spettacolo, dello sport in generale e, naturalmente, del ciclismo, e sarà seguita da approfondimenti tematici, che aiuteranno ciclisti ed automobilisti a muoversi, rispettandosi, sulle strade d’Italia.
Bike Channel - Sky 214, l'unico canale televisivo italiano interamente dedicato al mondo della bicicletta, lancia dal 20 giugno, insieme alla Polizia di Stato, la campagna sociale dedicata alla sicurezza dei ciclisti: "Io voglio pedalare sicuro". Una campagna che durerà tutta l’estate e si concluderà in autunno.
L'ultimo rapporto sull’incidentalità ACI-ISTAT segnala come il numero dei ciclisti che hanno perso la vita sulle strade italiane sia aumentato del 8,8%. La Polizia Stradale, è da sempre impegnata nella tutela degli utenti vulnerabili e in particolar modo di chi utilizza la bicicletta come mezzo di trasporto, oltre che di svago. In questa opera di sensibilizzazione su un tema di grande attualità, il team di Bike Channel ha deciso di coinvolgere testimonial del mondo dello sport e dello spettacolo (tra gli altri Paolo Savoldelli, Paolo Bettini, Davide Cassani, Fabian Cancellara, Linus, Maurizio Fondriest, Vittorio Brumotti, Alessandro Ballan, Jury Chechi, Paolo Belli, Filippa Lagerback) per dare il via ad una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale.
La comunicazione "Io voglio pedalare sicuro" avrà una forte risonanza sui principali media e tv nazionali che aderiranno alla campagna, rafforzata da un'estensiva copertura sui social network, partendo dalla creazione dell’hashtag #iovogliopedalaresicuro.
La campagna di Bike Channel sarà strutturata su più livelli, a cominciare da una serie di spot televisivi (in onda anche su altri canali nazionali) sia tematici che istituzionali, con la partecipazione di alcuni testimonial del mondo del ciclismo e dello spettacolo.
Fondamentale sarà anche il coinvolgimento di tutta la comunità degli amanti della bici, che parteciperà attraverso video-selfie condivisi sui social network e rilanciati in brevi clip televisive.
In una seconda fase verranno realizzati una serie di video-tutorial, utili a far capire come comportarsi in strada quando si pedala e i rischi che si corrono nella convivenza con auto e moto. Questi tutorial saranno basati sulla precedente realizzazione di un decalogo sulla sicurezza dei ciclisti, pensato da Bike Channel e scaricabile in formato pdf dal sito internet www.bikechannel.it  Fra i punti cardine del decalogo l’invito ai ciclisti ad usare sempre il casco, le luci di notte e curare la manutenzione della propria bici, abbinati agli avvertimenti agli automobilisti (non usare il cellulare, utilizzare sempre luci e frecce, attenzione all’apertura delle portiere).
Attraverso questa iniziativa, Bike Channel e Polizia di Stato si impegnano a promuovere la sicurezza dei ciclisti sulle strade.
Info Press: Vitamina C – Claudia Vianino / Arianna Busin – Cell. 3472680427/T. 0116313305 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti vince come miglior film, prevalendo nella sfida diretta su Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, comunque premiato come miglior commedia, alla 56/a edizione dei Globi d'oro 2016, assegnati a Palazzo Farnese dall'Associazione Stampa Estera in Italia.

Il Globo alla carriera va a Roberto Benigni e Nicoletta Braschi, definiti nella motivazione del premio "la coppia più popolare del cinema italiano di oggi. Fuori dagli schemi in tutto, loro due non raccontano la cultura, la fanno".

Un altro riconoscimento speciale, il Gran Premio della Stampa Estera, è assegnato a Fuocoammare di Gianfranco Rosi. Nella gara fra gli interpreti, vince come miglior attrice l'esordiente Ondina Quadri per Arianna di Carlo Lavagna, mentre tra gli attori il premio va Elio Germano per Alaska di Claudio Cupellini. Migliore opera prima è L'attesa di Piero Messina. Il Globo d'oro per la sceneggiatura va a Ivan Cotroneo e Monica Rametta per Un bacio.

Ma vediamo come e andata la serata nella splendita Ambasciata Francese :  Grandi protagonisti della serata anche Roberto Benigni e Nicoletta Braschi ai quali va il Globo alla carriera, definiti nella motivazione del premio «la coppia più popolare del cinema italiano di oggi. Fuori dagli schemi in tutto, loro due non raccontano la cultura, la fanno». Un altro riconoscimento speciale, il Gran Premio della Stampa Estera lo riceve Fuocoammare di Gianfranco Rosi, «un'opera forte che è un grido di rivolta di fronte a una tragedia continua ormai percepita con rassegnazione, come una sorta di normalità».

Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti vince come miglior film, prevalendo nella sfida diretta su Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, comunque premiato come miglior commedia, alla 56esima edizione dei Globi d'oro 2016, assegnati a Palazzo Farnese dall'Associazione della Stampa Estera in Italia.

La commedia action/fantasy di Mainetti (che come Perfetti sconosciuti, era in testa per numero di candidature, quattro), è stato scelto come miglior film «perchè confronta per la prima volta il mondo coriaceo della periferia romana con la carica esplosiva della 'science fiction»'. Mentre il film di Genovese è stato premiato per essere «una commedia tagliente, che, fedele alla tradizione italiana, svela vizi e virtù del terzo millennio» si spiega nella motivazione.

Nella gara fra gli interpreti, vince come miglior attrice l'esordiente Ondina Quadri per Arianna di Carlo Lavagna, mentre tra gli attori il premio va Elio Germano per Alaska di Claudio Cupellini. Migliore opera prima è L'attesa di Piero Messina.

Il Globo d'oro per la sceneggiatura va a Ivan Cotroneo e Monica Rametta per Un bacio.

Inoltre Fabio Zamarion vince il Globo per la migliore fotografia con La corrispondenza di Giuseppe Tornatore e Carlo Crivelli per la musica di Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio. Infine il Globo d'oro come miglior cortometraggio va a Tra le dita di Cristina K. Casini e quello come miglior documentario If Only I Were That Warrior di Valerio Ciriaci.

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