L’università e la ricerca motori di sviluppo del Mezzogiorno

In primis, diciamo che il Miur (Ministero istruzione, università e ricerca) ha assegnato nuove risorse  per 166 borse di dottorati innovativi, a carattere industriale. Questo è quanto è emerso dai dati presentati l’8 dicembre 2017 dal Ministero, nel corso dell’evento annuale del Programma Operativo Nazionale(Pon) ”Ricerca e Innovazione”, 2014-2020, che ha avuto il suo focus proprio sul capitale umano e sui dottorati a specializzazione industriale. Complessivamente i finanziamenti hanno riguardato 26 Atenei statali e non statali delle 8 Regioni target del Pon e sono stati così ripartiti: Campania 33%, Puglia 18%, Sicilia 14%, Abruzzo  13%, Sardegna 11%,  Calabria 7%,  Basilicata 2% e Sardegna 1%. Ancora, dall’analisi dei dati è emerso che il 56% delle 166 borse di studio è andato a ricercatrici ed il restante 44% a ricercatori. La prevalenza femminile si è registra, in particolare, in Campania (67%), Calabria (58%), Sicilia (57%). Ma c’è di più. Ecco cosa ha detto Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio Nazionale delle ricerche(Cnr) sul tema della possibile crescita del Mezzogiorno, con la ricerca: ”Sono certo che i molti progetti strategici per le regioni del Sud, del Cnr, dando una priorità ai loro investimenti, aiuteranno i giovani meridionali ad affermarsi”. Noi diciamo che è molto importante la razionalizzazione dell’offerta formativa universitaria, ovvero, che sia  più adeguata alle esigenze attuali, spiegando ai laureati le richieste e le possibilità  offerte, dal mondo del lavoro. E dulcis in fundo, noi pensiamo che, l’università e la ricerca, sono motori di sviluppo del Mezzogiorno. 

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