Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Venerdì, 19 Aprile 2024

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:506 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:536 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:723 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1325 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1445 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1280 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1451 Crotone

Le opere del maestro Affi…

Feb 07, 2024 Hits:1499 Crotone

È salito sul gradino più alto del podio: con i suoi 27 anni, il mottolese Gianluca Trisolini è campione nazionale di cioccolateria nel concorso Belcolade Award 2023. È arrivato primo, dopo un percorso durato circa 6 mesi con decine e decine di concorrenti da tutta Italia. E il giovane pasticcere è stato in grado di conquistare la giuria con una ricetta davvero preziosa: cioccolato e attaccamento al territorio. Perché l’opera che ha realizzato - e che gli è valsa il prestigioso premio - è un una scultura di oltre un metro, un inno d’amore per Taranto e la Puglia abbinato al tema della sostenibilità.

«Sono ancora incredulo. Nel nostro ambito, è tra i concorsi più importanti nel mondo della cioccolateria e pasticceria a livello nazionale. È stata un’esperienza fantastica, professionalmente stimolante e umanamente ricca di scambi. Ringrazio la giuria e gli organizzatori del concorso per questa grande opportunità. Il livello dei partecipanti era altissimo, con prove complesse. All’inizio la mia iscrizione è nata quasi per gioco, poi è stato un crescendo che mi ha portato a crederci sempre di più. Sino al traguardo. E adesso l’emozione è davvero tanta».

La finale, a Milano, ha previsto tre prove: la realizzazione di una pralina a basso contenuto di zuccheri, di uno snack senza glutine e di una vera e propria scultura di cioccolato. Gianluca Trisolini ha ideato un progetto con focus Taranto, in rapporto al tema della sostenibilità richiesto da concorso. «Ho scelto di parlare della mia terra, creando una tartaruga in cioccolata posata sulle onde del mare, tra vari zampilli. Ho subito immaginato la tartaruga Caretta Caretta, animale a rischio estinzione che, nei nostri mari, trova un habitat ideale. E poi ho realizzato anche delle pale eoliche, simbolo di energia rinnovabile, e una dalia per sollecitare l’attenzione sul cambiamento climatico che riguarda la natura sotto molteplici aspetti». Un lavoro di straordinaria abilità che, ancora una volta, ha dimostrato il forte legame di questo ragazzo con le sue origini. Del resto, il suo attaccamento lo aveva già dimostrato con il “Mottolozzo”, dolce della tradizione italiana adattato nel nome e nel gusto alla città di Mottola – dove ha sede la sua pasticceria - composto da brioche e gelato artigianali e panna montata.

Già premiato come miglior gelatiere emergente nazionale, giovane imprenditore del sud Italia, Gianluca Trisolini ha alle sue spalle anche una formazione in cake design e lavorazione del cioccolato. Adesso è anche neo campione d’Italia nel mondo della cioccolateria. In parallelo, coltiva la passione per la musica: è maestro di violino, diplomato al conservatorio Piccinni di Bari.

A decretare i vincitori di Belcolade Award, una giuria di altissimo livello. A cominciare dal presidente, il Maestro Davide Malizia, campione mondiale di pasticceria e allenatore della Nazionale italiana di pasticceria che tra i suoi riconoscimenti vanta il Sucre d’or come miglior artista al mondo dello zucchero, la Stella del World Pastry Star, il premio Migliori Pasticceri del mondo by Iginio Massari e la pergamena nel Leone d’oro di Venezia per meriti professionali. Altri giurati: Francesco Elmi, Emanuele Valsecchi, Rocco Scutellà, Marco De Vivo, Luca Mannori (campione del mondo di pasticceria), Thierry Bamas (tra i suoi titoli, anche quello di Meilluer Ouvrier de France Pâtissier nel 2011).

Puntuale, come la vivace e densa estate culturale locale, è ritornata a Martina Franca, perla della Valle d'Itria, una nuova mostra di fotografie d'arte del fotografo Marcello Nitti.

La nuova esposizione, intitolata, anche in onore ai numerosi visitatori esteri che affollano la cittadina pugliese,

 "SURREALISTIC LIFE" , ( vita surrealista) è aperta nella cittadina pugliese dal 23 giugno per concludersi in agosto. Per la sua realizzazione, Marcello Nitti ha realizzato 10 immagini di varie dimensioni che riflettono il suo pensiero surrealista e romantico applicato alla fotografia. Tutte le foto sono analogiche e realizzate sia a colori che in bianco/nero. Il docente di letteratura Piero Russano ha introdotto l'inaugurazione; inoltre, come lo scorso  anno, sono esposte, nella forma 'mattonelle' , poesie di Barbara Gortan.  La mostra è visitabile nella stradina del centro storico di Martina Franca dalle ore 17 e fino all'inizio del tramonto, senza luci artificiali che la illuminino ma solo con luce naturale. L'autore, nell'invito al pubblico, dichiara di sperare " di restituire attraverso le immagini momenti di armonia e di riflessione". Tutte le foto sono realizzate con Hasselblad 500 C/M, e tutte le stampe e la comunicazione sono realizzate da Printme di Taranto. 

Marcello Nitti è nato, da mamma nocese a Taranto, dove continua a vivere, con frequenti periodi a Noci. Per oltre 30 anni ha sviluppato il suo rapporto con la fotografia, sfidando la sua pazienza e ampliando i suoi limiti e continuando a sperimentare. Una volta soddisfatto di aver catturato la visione, che può richiedere anche un anno e che lo impegna anche a posizionarsi in posizioni scomode per lunghi periodi di tempo, con un solo clic ferma l’immagine. Poi, senza alcuna manipolazione digitale, la traspone su carta fine art con inchiostro di alta qualità in vari formati. Ha al suo attivo varie mostre in Puglia e già cinque mostre in Svezia, a Stoccolma e Göteborg, tra il 2015 ed il 2023. Ogni foto è numerata, firmata, autenticata e garantita.

Allevare i mitili in modo più sostenibile e rispettoso dell’ecosistema marino si può. Accade a Taranto grazie ad un progetto che coinvolge l’Università, il mondo cooperativo della ricerca scientifica e, soprattutto, i mitilicoltori locali. L’obiettivo è sostituire, nelle fasi di allevamento dei mitili, i materiali tradizionali come il nylon, a favore di altri, ecocompatibili e innovativi, in grado di degradarsi qualora finiscano in mare. L’attività di sperimentazione vede insieme la Cooperativa HYDRA - Istituto di Ricerca per la Pesca e l’Acquacoltura di Lecce, il gruppo di Tecnica delle Costruzioni del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento e la Cooperativa Mytilus Tarenti di Taranto. Area di sperimentazione sarà il Mar Piccolo di Taranto, che vanta peculiari caratteristiche geo-morfologiche del territorio e una storica tradizione nella mitilicoltura, che lo pone al primo posto in Puglia per numero di impianti.

Il progetto è finanziato dalla misura 2.47 del PO FEAMP Puglia 2014/20, finalizzata a sperimentare soluzioni innovative per migliorare la sostenibilità dei processi produttivi nella mitilicoltura, attraverso la cooperazione fra esperti scientifici e imprese acquicole pugliesi. «Con il progetto MIAMI (Materiali Innovativi per l’Allevamento dei Mitili), si stanno ricercando le migliori soluzioni per ridurre l'impatto ambientale sui fondali marini e sulla costa a seguito di possibili rotture delle reti di contenimento dei mitili, avviando così percorsi virtuosi all’interno di questa importante filiera produttiva». Così anticipano i promotori, spiegando poi che una delle fasi più delicate della lavorazione è il cosiddetto “reincalzo”, durante il quale migliaia di retini in plastica, incidentalmente o per distrazione, finiscono in mare con gravi danni per l’ambiente marino. A questo proposito, è già partita la fase di studio e individuazione di tecnopolimeri adatti per la realizzazione di bio-calze affidabili dal punto di vista tecnico e in grado di degradarsi una volta disperse in mare. Un lavoro minuzioso, considerando che il materiale deve avere carichi di rottura adeguati e rispondere alle esigenze di lavoro dei mitilicoltori. «Uno dei punti di forza della nostra attività, spiega il gruppo di lavoro, è la preziosa sinergia con i mitilicoltori locali, che testeranno in prima persona la funzionalità degli attrezzi innovativi, avendo un ruolo di primo piano non solo nella filiera ma anche nella progettazione a lungo termine, finalizzata ad un sistema di allevamento di mitili sempre più eco-sostenibile e a vantaggio della collettività.

Da qui, la progettazione e l’uso di calze di diversa lunghezza e diametro, a seconda delle fasi di “reincalzo”, alle quali si aggiungeranno reti biodegradabili di grammatura differente per l’insacchettamento e la vendita finale dei mitili. «Per Taranto, concludono Cooperative e Università, è un settore prezioso che necessita di azioni mirate per valorizzare sempre più la “Cozza Tarantina”, prodotto d’eccellenza, simbolo indiscusso del territorio. Come in ogni sperimentazione e attività di ricerca innovativa, non sappiamo quali potranno essere i risultati, ma ci auguriamo possano rappresentare una risposta concreta ai bisogni dei mitilicoltori e a quello più generale del territorio tarantino che, soprattutto in questi ultimi anni, sta incentivando l’adozione di pratiche che riducano l’impatto sulle risorse e sull’ecosistema marino, da proteggere e valorizzare».

 

 

 

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI