Tra la fine di agosto e l'inizio di settembre del 1953 il bassorilievo di una Madonnina di gesso sconvolge dapprima la città di Siracusa, poi l'Italia intera e, infine, il mondo. "La Madonna piange!" dicono coloro che passano in via degli Orti in quei giorni. A distanza di 60 anni, quelle lacrime parlano ancora alle donne e agli uomini di tutte le latitudini, che pregano e sperano: parlano dell'amore di Dio, della sua misericordia e della nostra necessità di convertirci.
Margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e spaventosa: l'inizio del liceo. Si sente come ogni adolescente: un'equilibrista su un filo sospeso. Un giorno Margherita ascolta un messaggio in segreteria telefonica. È suo padre: annuncia che non tornerà più a casa. Per Margherita si spalanca il vuoto sotto i piedi. Ancora non sa che - come per ogni perla nata nella conchiglia dall'attacco di un predatore - sarà proprio attraversando questo doloroso smarrimento che a poco a poco si trasformerà in una donna. Grazie anche a voci preziose: quella di nonna Teresa, quella antichissima e sempre nuova dell'Odissea, quella di Marta, la compagna di banco piena di entusiasmo, quella profonda di Giulio, il ragazzo più misterioso della scuola, e anche quella di un giovane professore alla ricerca di sé eppure capace di ascoltare e insegnare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri.
Per una psicologia filosofico-antropologica della persona umana
Jorge Olaechea Catter
Invito alla lettura di Roberto Marchesini
Presentazione di Alexander Batthyány
D’Ettoris Editori
Collana: Orizzonti della conoscenza
pp. 196 €. 15,90
ISBN: 978-88-89341-43-8
Rudolf Allers (1883-1963), medico psichiatra e filosofo viennese, sviluppa lungo il suo percorso un approccio all’essere umano che partendo dall’analisi dell’esperienza concreta e dalle basi metafisiche della persona arriva ad una proposta pratica delineata in termini di “formazione del carattere” attraverso l’educazione e la terapia. Nella sua opera, Allers recupera le vecchie nozioni di persona e di “essere personale”, per così tanti decenni marginalizzate in quanto “metafisiche” e, per ciò stesso, “non scientifiche”.
Nel presente volume l’Autore ricostruisce l’itinerario intellettuale ed esistenziale di questo importante protagonista della psicologia del XX secolo, mettendo in evidenza gli aspetti salienti di una proposta antropologica che ha ancora da dire ai nostri giorni che l’essere umano non è una collezione di fattori e meccanismi psicologici più o meno blandamente connessi, ma è, soprattutto, una persona unica, e una promessa da realizzare.
P. Jorge Olaechea Catter è sacerdote del Sodalitium Christianae Vitae. Ha studiato filosofia e teologia nella Pontificia Università Lateranense di Roma, ottenendo anche una specializzazione in psicologia. Ha insegnato metodologia filosofica nella Pontificia Università Gregoriana e ha collaborato con diverse riviste di filosofia e psicologia, nonché alla pubblicazione del volume di Rudolf Allers, Work And Play: Collected Papers On The Philosophy Of Psychology (Marquette University Press, 2008). Attualmente è responsabile della formazione nel Sodalitium e direttore dell’Istituto Culturale “Vida y Espiritualidad”.
The Crisis of Western Education (1961) è frutto della riflessione di Christopher Dawson, sviluppata dal 1953 al 1958 in numerose conferenze — anche in ambito universitario, a Oxford, a Dublino e a Bangor — sulla necessità d’introdurre lo studio della cultura cristiana nell’istruzione superiore dei paesi anglosassoni. Tale idea si rafforza dopo che, nel 1958, è chiamato a insegnare alla Harvard University. Il contatto con la gioventù universitaria statunitense, sia cattolica che protestante, conferma la sua convinzione che l’ignoranza dei cristiani nei confronti della loro stessa cultura sia non solo uno dei principali ostacoli sulla strada di un serio ecumenismo, ma anche causa non secondaria del fallimento dell’intero sistema d’istruzione occidentale, nonostante i pretesi progressi nei metodi educativi.
Secondo lo storico britannico, è necessario che l’uomo occidentale inverta la tendenza che ha dominato la nostra civiltà durante gli ultimi tre secoli e ricuperi l’uso delle sue facoltà spirituali superiori, atrofizzate nella ricerca del potere politico, economico e tecnologico. Tale riscoperta, sia religiosa che filosofica, presuppone la riforma del sistema d’istruzione superiore, che non veicola più l’esistenza del fattore spirituale sia nell’interiorità individuale che nella vita associata. Fino a che la tradizione culturale cristiana avrà spazio nell’istruzione superiore, la vittoria del secolarismo nella cultura e della sua proiezione sociopolitica non sarà completa, e l’ordine tecnologico, che oggi minaccia la libertà spirituale e la stessa esistenza dell’uomo, potrà essere subordinato a un principio superiore che ne limiti le potenzialità totalitarie.
Henry Christopher Dawson (1889-1970), dopo gli studi a Oxford e la conversione al cattolicesimo nel 1914, intraprende una difficile carriera di storico indipendente dal mondo accademico britannico, a cui si accosta solo saltuariamente e per incarichi limitati. Storia delle civiltà, storia delle religioni, storia dell’educazione occidentale sono i suoi principali campi d’interesse, ed è noto principalmente come studioso della cultura medioevale, anche se negli anni dell’affermazione dei regimi totalitari e del secondo conflitto mondiale pubblica saggi e tiene conversazioni radiofoniche di carattere maggiormente politico. Le opere che nascono a seguito delle Conferenze Gifford, tenute nel 1946-1947 presso l’università di Edimburgo, fra le più celebri del Regno Unito, ne amplificano la fama, e, nel 1958, è chiamato a occupare la prima cattedra di Studi Cattolici Romani creata alla Harvard University, negli Stati Uniti d’America.
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