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San Giorgio, moltissimi fedeli al Duomo per assistere al tradizionale rito della "scinnuta"

San Giorgio 2014 la 'scinnuta'

 

“Truonu viva”. E’ riecheggiata più volte la speciale acclamazione di giubilo, ieri sera, all’interno del Duomo di Ibla durante il tradizionale rito della “Scinnuta”. Chiuse le funzioni pasquali, a cominciare dalle 20 di domenica è tornato a ripetersi un particolare momento religioso, la cui tradizione si perde nella notte dei tempi, caratterizzato da grande devozione e da un entusiasmo incontenibile. Sono gli stessi elementi che hanno animato l’azione dei numerosi fedeli presenti, davvero molti ieri sera, i quali hanno assistito quasi estasiati alla cerimonia della traslazione del simulacro di San Giorgio martire dalla nicchia in cui viene ospitato tutto l’anno sino all’abside del Duomo. Effettuata la “scinnuta”, i componenti del comitato che cura i festeggiamenti hanno proceduto a sistemare la lancia d’argento che colpisce il drago (quest’ultima fu regalata nel 1896 dai “sangiovannari” al loro celeste patrono, San Giorgio, proprio qualche mese prima che San Giovanni venisse proclamato patrono di Ragusa superiore) e le staffe del santo cavaliere. Qualche minuto prima, stessa procedura era stata effettuata per la traslazione dell’Arca santa (contiene 102 reliquie di santi, le ultime delle quali sono state collocate dall’attuale parroco del Duomo, don Pietro Floridia: si tratta delle reliquie della beata Madre Candida dell’Eucaristia e di Santa Teresina di Gesù bambino), anche in questo caso utilizzando un sistema di argani molto ingegnoso ed efficiente. Così come avviene da un centinaio d’anni circa a questa parte. La Chiesa madre era gremita di devoti che, dopo la santa messa, si sono stretti attorno al glorioso patrono di Ragusa, dimostrando un immutato affetto, destinato a rinnovarsi da qui sino ai giorni in cui si terrà la festa esterna, quest’anno prevista per il 30 e 31 maggio e per l’1 giugno. Al suono della marcia di San Giorgio, il simulacro, sistemato sulle spalle dei portatori, ha dato vita alla caratteristica “abballariata”. La statua si è mossa come al ritmo di una danza che affonda la sua ragion d’essere in antichi simbolismi e che cerca di ripercorrere la caratteristica andatura del cavaliere in sella al proprio destriero. Più volte, inoltre, il simulacro è stato fatto affacciare sulla soglia del sagrato, un altro gesto simbolico, con il santo cavaliere che ha voluto rendere omaggio, in un saluto che si ripete ogni anno durante questo periodo, alla città e alla comunità dei fedeli. Anche l’Arca santa era stata collocata dai portatori nel transetto accanto all’altare. Con la cerimonia di ieri, quindi, hanno preso il via in forma ufficiale i festeggiamenti in onore del santo che, pure stavolta, come negli anni precedenti, vedranno impegnati in prima linea i componenti dell’associazione “San Giorgio martire” i quali forniscono piena collaborazione al parroco per la riuscita di tutte le iniziative allo stato attuale ancora in fase di programmazione.

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