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“La Santa e grande settimana che la Chiesa ci offre per vivere, meditare e contemplare i più grandi misteri salvifici della nostra fede cristiana, quest’anno sarà possibile viverla anche con le consuete e secolari processioni che la tradizione dei padri ci ha trasmesso”. E’ il parroco della chiesa Madre di San Giorgio, il sacerdote Pietro Floridia, a presentare i riti della Settimana santa che, a Ragusa, tornano due anni di stop. Fede, storia e tradizione saranno finalmente riproposte dal 10 al 17 aprile tra le vie di Ibla. Il primo appuntamento, dunque, è quello con la Domenica delle palme. E, proprio in quell’occasione, prenderanno il via le processioni delle confraternite con i simulacri, secolare retaggio di una devozione che non conosce confini. Alle 9, nella chiesa di San Giuseppe – Benedettine, ci sarà la santa messa. Alle 10,30, ai Giardini iblei, la benedizione delle palme e, quindi, la processione verso il Duomo di San Giorgio per la santa messa. Alle 16,30 ci sarà la solenne esposizione del santissimo sacramento e alle 16,30, nella chiesa dell’Itria, la santa messa. Alle 17, dalla chiesa dell’Itria, prenderà il via la processione verso il Duomo con il simulacro dell’Addolorata. Alle 17,30, al Duomo di San Giorgio, il fervorino eucaristico della confraternita dell’Addolorata. Alle 18,15 le sante messe al Duomo di San Giorgio e nella chiesa di San Tommaso. Alle 19, dalla chiesa di San Tommaso, la processione verso il Duomo con il simulacro della Maddalena. Alle 19,30, al Duomo di San Giorgio, il fervorino eucaristico della confraternita della Maddalena. Quindi, alle 20, nella chiesa dell’Annunziata, la processione verso il Duomo con il simulacro del Cristo alla Colonna. Alle 20,30, al Duomo di San Giorgio, il fervorino eucaristico della confraternita del Santissimo Rosario e Sciabica. “Il dramma dell’Uomo-Dio che si offre come agnello immolato per la nostra salvezza – continua il parroco – è la massima espressione di quanto Dio ha amato il mondo. Se a Dio non è costato nulla aver creato tutte le cose, per salvarci ci ha voluto riscattare a caro prezzo, col suo divino sangue. Ma la terra, purtroppo, non è ancora sazia di sangue versato di tanti figli degli uomini. Inebetiti, trasecolati e impotenti stiamo assistendo a qualcosa che non ci saremmo aspettati mai: la guerra in Europa e, scandalo degli scandali, tra popoli che si definiscono cristiani”.

“Abbiamo fatto come le formiche quando, per superare un ostacolo, una grossa buca, creano dei ponti e si aiutano l’un l’altra, in maniera calibrata ma raggiungendo comunque l’obiettivo, sino a quando l’ultima non è riuscita a passare dall’altra parte. Ecco, questa è la descrizione che più si adatta a Proxima a maggior ragione in occasione dell’apertura del nuovo mercatino degli orti sociali che ci consentirà di vendere ai consumatori i prodotti realizzati con le mani dei nostri ragazzi”. Così il presidente della cooperativa Proxima Ragusa, Ivana Tumino, durante l’inaugurazione della struttura di via Grazia Deledda al servizio degli orti sociali i cui prodotti continuano ad essere coltivati rispettando la natura, con tecniche antiche e innovative a un tempo. Alla presenza del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, dell’assessore comunale Giovanni Iacono, della deputata regionale Stefania Campo nonché dei rappresentanti della Questura, sempre vicini alle azioni portate avanti da Proxima contro ogni tipo di sfruttamento, la presidente Tumino ha voluto ringraziare i soci della cooperativa e, soprattutto, i collaboratori “senza i quali oggi non avremmo nulla di tutto questo e che, anzi, si sono intestati, assieme a noi, una grandissima sfida, realizzando uno dei primi sogni che stiamo portando avanti con riferimento agli orti sociali”. Il responsabile degli orti sociali, Marcello Firrincieli, ha voluto sottolineare un aspetto: “Le persone che lavorano in questo posto hanno un passato burrascoso ma ora sono alla ricerca di un riscatto sociale, di un inserimento lavorativo sostenibile, di qualcosa che li unisca a noi sempre di più. In questi due anni di pandemia si sono impegnati a lavorare e a coltivare la terra con la massima dedizione, raggiungendo i risultati che, adesso, sono sotto gli occhi di tutti. Inoltre, tutto ciò ha contribuito alla donazione di almeno ottocento chili di prodotti all’Oasi Don Bosco, a Mecca Melchita, alla Caritas della parrocchia della Nunziata, anche a ragusani meno fortunati di noi. E per questo sono da ringraziare doppiamente”. Proxima ha poi esteso i ringraziamenti al vivaio Ecofaber e a Lo stile del verde per il supporto fornito. In particolare, Ecofaber si è proposto di donare tutte le piantine di ortaggi e verdure che saranno impiegate per le coltivazioni agli orti mentre Lo stile del verde si è preso l’impegno di dare valore aggiunto in termini estetici alla location curando il giardino antistante il nuovo mercatino Orti sociali Proxima, uno spazio verde di cui potrà fruire tutta la cittadinanza. Parole di apprezzamento per il progetto concretizzato sono arrivate da tutti i rappresentanti istituzionali presenti. Per la cooperativa Proxima, dunque, è iniziata un’altra significativa tappa del proprio percorso.

 

 

 

“San Giuseppe ci custodisca nel nostro cammino di fede, facendoci vivere serenamente la nostra quotidianità e uscire fuori dai venti di guerra che spirano nel cuore dell’Europa”. Il vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, a cui sono stati fatti gli auguri di buon onomastico, ha voluto caratterizzare così la sua omelia nel giorno della solennità liturgica dedicata al patriarca. Lo ha fatto sabato sera, nella chiesa del Santissimo Salvatore, nel capoluogo, dove questo culto è particolarmente diffuso, a conclusione delle celebrazioni iniziate una decina di giorni fa. Durante le messe della giornata, ieri, uno dei riti più significativi è stato quello della benedizione del pane. Poi, la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo che ha parlato al cuore dei fedeli. “Il Signore – ha detto il presule – ha pietà del suo popolo che soffre, che vive nella miseria, chiamato a subire difficoltà e attacchi dall’esterno. Il Signore anche oggi ci dice che non siamo soli, che lui viene per liberarci, per introdurci nella terra dove scorre latte e miele. Convertitevi e credete al Vangelo è l’appello che ci permette di identificarci con il Signore. Questa è la conversione, entrare nella terra promessa, dimensione nella quale possiamo vivere la gioia, la pienezza della vita. Non bastava la pandemia, adesso si è aggiunta la paura per quello che succede nel cuore dell’Europa. Il Signore, però, non abbandona mai il suo popolo, dobbiamo avere fede e coraggio, testimoniare la nostra vita di fede attraverso le opere concrete, la carità nei confronti degli altri, l’esercizio del perdono nei confronti di chi ci offende. Tutto questo ci può portare a essere profeti di una civiltà nuova, di un mondo migliore. Ecco, San Giuseppe è per noi un modello in questo senso, si abbandona totalmente al Signore. Avrebbe avuto, il patriarca, tutte le ragioni per dire che quello che gli stava accadendo non aveva alcuna logica dal punto di vista umano. Eppure, ha avuto una fede incrollabile, sa che quello che viene dal Signore è sicuramente per il suo bene, si rimbocca le maniche, trasforma la fiducia in Dio in operosità concreta e la mette subito al servizio di quella famiglia che il Signore gli ha affidato, custode di quella sorgente da cui è sgorgato un fiume di grazia che è arrivato sino a noi”. L’auspicio, per i fedeli e per il comitato dei festeggiamenti, è che la prossima festa di San Giuseppe possa tenersi con la consueta processione in centro storico. “Intanto – dicono il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, e il presidente sezionale Confcommercio Ragusa, Danilo Tomasi – questa edizione, che abbiamo sostenuto dal punto di vista della comunicazione all’esterno, è andata in archivio. E riteniamo che siano stati lanciati messaggi costruttivi e propositivi, così come quest’ultimo da parte del vescovo La Placa a cui rinnoviamo gli auguri di buon onomastico”.

Una cerimonia composta. Ma animata da grande devozione. Domenica sera, in chiesa Madre, i fedeli hanno potuto assistere, dopo due anni dall’avvio dell’emergenza sanitaria, all’atteso rito della “scinnuta” del simulacro di San Giuseppe dalla cappella dell’altare maggiore. I devoti, quindi, stavolta, c’erano, ammirando, così in presenza, i vari momenti di un passaggio tradizionale che segna l’avvio dei festeggiamenti in onore del Patriarca. E’ stato il vicario parrocchiale, il sacerdote Francesco Mallemi, a elevare al cielo una preghiera comunitaria ricordando che quello della “scinnuta” non è solo un momento folkloristico ma anche una fase delle celebrazioni ricca di significato, ricordando l’attenzione che occorre porre in essere nei confronti delle vittime dei vari conflitti bellici. Di grande intensità il supporto musicale del coro “Regina coeli”. Il rito era stato anticipato dallo sparo di 19 colpi a cannone e dal suono a distesa delle campane. “Un momento speciale – affermano da Aia Servizi, l’azienda di Ragusa che si occupa di progettare il pulito e che si sta occupando di sostenere la comunicazione esterna della festa – che, non a caso, per l’intera Giarratana costituisce un momento di grande significato. Il triduo, adesso, a partire da giovedì 17 marzo. Sarà predicato da padre Salvatore Cannata che a Giarratana ha lasciato un grandissimo ricordo di sé”.  

 

 

Si è svolta domenica 20 febbraio 2022, all’insegna della cultura, dell’arte e della solidarietà la visita della Presidente Nazionale di Unicef Italia Carmela Pace, accompagnata dal Presidente Regionale del Comitato Unicef Sicilia Vincenzo Lorefice e dalla Presidente Provinciale del Comitato Unicef Ragusa Elisa Mandarà alla splendida mostra “L’ombra del gesto - metalinguaggi astratti” che il SilvaSuriMuseum ha dedicato al noto maestro siciliano Turi Sottile, per le cure di Antonio Vitale, negli spazi espositivi dell’elegante struttura sita a Marina di Ragusa.

La trasferta dei vertici nazionali e regionali dell’Unicef, presente il grande artista, si è svolta a seguito della seconda importante collaborazione tra il Comitato Provinciale per l’Unicef di Ragusa e il SilvaSuriMuseum: dopo la fortunata mostra dell’artista Franco Polizzi (curata da Elisa Mandarà), nel 2019, i proventi del cui catalogo sono stati destinati interamente all’Unicef e finalizzati alle principali emergenze di bambine, bambini e adolescenti, la generosa disponibilità del titolare del SilvaSuriMuseum Salvatore Tumino ha disposto che anche i proventi del catalogo della mostra del maestro Sottile fossero devoluti all’Unicef e destinati alla bruciante emergenza Afghanistan. La Presidente Nazionale Carmela Pace ha concesso il patrocinio di Unicef Italia alla kermesse, avendone riconosciuto le pregevoli valenze culturali e umanitarie.

La visita alla mostra ha conosciuto un bellissimo clima di reciproche intese ideali. I Presidenti Nazionale Pace, Regionale Lorefice e Provinciale Mandarà sono stati amabilmente accolti dall’organizzatore Salvatore Tumino e dal curatore Antonio Vitale, che ha guidato gli intervenuti con sicura competenza lungo il prezioso percorso espositivo. Il valore aggiunto inestimabile dell’occasione è stata la straordinaria presenza del maestro Turi Sottile, grande affabulatore, che ha incantato gli ospiti con i suoi racconti e con i lucidi commenti alle sue superbe opere. Nato ad Acireale nel 1934, Turi Sottile, che vive da decenni a Roma, è presente con le proprie opere in oltre trenta Musei d’Arte Moderna e Contemporanea ed importanti collezioni pubbliche e private nel mondo. Pittore di rilievo internazionale, ma anche grande organizzatore artistico culturale, a lui si deve la nascita della Rassegna Internazionale d’Arte (da cui tra l'altro emergerà poi la Transavanguardia), organizzata per tanti anni alle Terme di Acireale ed intesa fin dagli albori come luogo d’indagine e fruizione dei più diversi linguaggi artistici, tra sedimentazioni e sperimentazioni.

Innumerevoli gli spunti della conversazione stabilita in seno a questa bellissima occasione, originata anzitutto dal desiderio di Rosa e Salvatore Tumino, di essere tangibilmente vicini all’infanzia fragile, con l’Unicef. Significativa la dicitura riportata in catalogo: “Afghanistan: Noi restiamo. Per Ogni Bambino. Con il contributo donato per questo catalogo darai la possibilità ad UNICEF di continuare ad essere presente in Afghanistan e di proseguire nella difesa dei diritti di tutti i bambini che hanno bisogno della nostra presenza e del nostro aiuto. Stiamo moltiplicando gli sforzi per raggiungere e assistere il maggior numero di bambini e di famiglie in stato di assoluta necessità. Per farlo abbiamo bisogno anche del tuo aiuto!”. Ovviamente uno dei nuclei caldi della riunione è stata la discussione sull’arte, grazie anche alla presenza del pittore Franco Polizzi, volontario Unicef, ma si è lungamente affrontato anche il tema dei diritti umani negati, posto dai volontari Unicef Donatella Mandarà ed Enrico Schembari, nelle loro competenze specialistiche giuridiche.

La mostra presenta sessantaquattro opere, in simbolica rappresentanza dei 64 anni intercorsi dalla prima mostra dell'artista, svoltasi a Messina nel 1958. L' esposizione è pensata come un viaggio diacronico per ripercorrere dal 1988 le diverse fasi della sua grammatica pittorica verso un identitario modo di raccontarsi, accarezzando il sogno di poter “dipingere sul nulla”. In tutte le opere la vera protagonista della narrazione pittorica è sempre la Luce che, nella sua mutevole natura, attraversa, colpisce ed innerva l’opera, divenendo parte integrante della stessa. L’ombra del “gesto” è dunque un inno al “segno” pittorico e, di riflesso, al suo mutamento: all'espressione artistica che nel tempo si trasforma e diventa stile. Lungo le 64 opere esposte, il visitatore è chiamato a partecipare al sentire dell'artista anche attraverso i titoli delle opere, spesso stranianti, per invitare chi si confronta con l'opera a farla più intimamente propria.

L’esposizione sarà visitabile fino al 26 febbraio 2022, con una chiusura postergata rispetto alla data prevista, a fronte del grande successo di pubblico e di estimatori.

Il Comitato Provinciale per l’UNICEF di Ragusa gode del Patrocinio del Comune di Scicli.

A supporto del Comitato anche l’agenzia di Comunicazione MediaLive.

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