Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Martedì, 23 Aprile 2024

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:118 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:642 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:673 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:842 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1417 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1539 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1355 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1527 Crotone

Una presa di coscienza dellattuale stato dellarte dellarchitettura contemporanea alle pendici dellEtna, attraverso l’analisi delle criticità normative e applicative. Con lo scopo di individuare soluzioni efficaci per un cambio culturale e per lo sviluppo del territorio, la Sala Parco dell’Etna di Nicolosi apre la sua area espositiva a “Scenari Etnei”, mostra promossa dall’Ordine e dalla Fondazione degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Catania. 

Lo fa in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio – ieri 14 marzo - «appuntamento per aprire il dibattito sull’importanza dell’armonia tra architettura contemporanea e paesaggio, che può portare benefici sociali e ambientali - spiega il presidente dell’Ordine Sebastian Carlo Greco - traendo spunto da quanto fatto dalla Fondazione Architettura Arco Alpino, la rassegna rappresenta un report dellattuale situazione nel nostro territorio, proponendosi quale punto di partenza di un proficuo processo di riflessione tra le parti interessate. Un lavoro sinergico per agire in maniera graduale, mettendo a sistema infrastrutture e opere urbane». Dunque, riflettori puntati sulle caratteristiche che contraddistinguono l’area pedemontana, i suoi vincoli paesaggistici e gli ostacoli burocratici. «Un confronto in cui sono coinvolti enti, associazioni, istituzioni e professionisti, i cui pilastri fondamentali devono essere la morfologia del Paesaggio e l’impatto che larchitettura può avere sul territorio, sia per volume, sia per materiali utilizzati», aggiunge la presidente della Fondazione Eleonora Bonanno. Immagini e didascalie mettono in risalto quantità e qualità dei progetti esposti, «connotati dal dialogo tra esistente e nuovo, con opere che si innestano perfettamente nell’ambiente nonostante le tante difficoltà che contraddistinguono le pendici dell’Etna - commenta il consigliere di Ordine e Fondazione e delegato all’ufficio speciale Paesaggi e Parchi Urbani OAPPC CT Giovanni Longhitano - un rapporto in cui la sensibilità del professionista è evidente, valorizzando i materiali costruttivi e gli elementi della natura». 

Esempi di architettura di qualità che «può e deve essere generata», sottolinea il consigliere Fondazione per l’Architettura di Torino e delegato della Fondazione AAA Alessandro Cimenti. “EtnAlpia” - postura mentale tesa a scovare il potenziale nascosto etneo attraverso il confronto tra le realtà montuose delle regioni del Nord e quelle locali - è stato il momento in cui l’architettura contemporanea è emersa quale «strumento attraverso cui l’uomo disegna e segna il territorio in maniera coerente all’epoca in cui si vive - aggiunge - iniziative pubbliche, confronti con enti e istituzioni, investimenti privati e pubblici, concorsi di progettazione e percorsi partecipativi sono determinanti per generare un necessario cambio di passo culturale che migliori la comprensione e la fruibilità dello straordinario paesaggio del Parco dell’Etna». In questo percorso di trasformazione gioca un ruolo chiave la figura dell’architetto, «in grado di realizzare opere di qualità confrontandosi con il passato e il presente, legati da un linguaggio e modalità operative in continua evoluzione - evidenzia Alberto Winterle, direttore della rivista di architettura Turris Babel e past president della Fondazione Architettura Arco Alpino - non si può immaginare una società che vuole definirsi evoluta senza architettura contemporanea, i cui effetti sociali, economici, politici e di trasformazione del territorio sono positivi». 

UniCredit Foundation scende in campo con il Banco Alimentare della Sicilia, perché la Povertà - specie quella alimentare – può e deve essere quel terreno comune dove dal dialogo si costruiscono azioni concrete, reali.

Un grande contributo, quello che UniCredit Foundation ha donato al Banco Alimentare della Sicilia, che ha permesso di intensificare le azioni per contrastare povertà e spreco alimentare e di acquistare un furgone refrigerato e un muletto retrattile.

A dare lo start a questa collaborazione che sa di sinergia, la visita al magazzino del Banco Alimentare della Sicilia di Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit. Ad accogliere e ringraziare il nuovo “Compagno di Banco”, Pietro Maugeri, Presidente del Banco Alimentare della Sicilia, insieme a Mirko Viola nel Board e allo staff.

La passeggiata tra i corridoi in cui vengono immagazzinati tutti gli alimenti divisi per categoria offre, a chi li attraversa, un colpo d’occhio particolare e così, guardando, è più semplice spiegare tutti i passaggi che consentono al Banco Alimentare, non di comprare ma di recuperare il cibo che viene poi selezionato e distribuito in proporzioni tali da garantire, a chi lo riceve, di poter non solo sfamarsi, ma contare su l’apporto nutritivo più completo possibile. Proteine, carboidrati, vitamine e lipidi giocano un ruolo fondamentale nella vita di ogni giorno e ancora di più in chi si trova nella difficoltà concreta di procurare il cibo per sé e per i suoi cari.

"UniCredit - commenta Salvatore Malandrino - è da sempre vicina alle esigenze dei territori. Il tema della solidarietà ci sta particolarmente a cuore e per noi essere banca del territorio significa anche fornire un contributo concreto alle necessità delle comunità nelle quali operiamo supportando il mondo del volontariato. Quando le comunità sono in difficoltà dobbiamo chiederci cosa possiamo fare per sostenerle. Ed è proprio ciò che abbiamo fatto non appena è scoppiata la pandemia e che stiamo continuando a fare anche oggi. UniCredit Foundation svolge un ruolo fondamentale in questo senso, come dimostrano gli importanti fondi distribuiti e il significato che avranno per le persone che versano in stato di difficoltà. Siamo al fianco del Banco Alimentare della Sicilia per contrastare la povertà e lo spreco alimentare.

Come un cerchio che si chiude ritrovando il suo centro, un furgone refrigerato in più consente al Banco di ampliare la raccolta degli alimenti deperibili, avviata con il progetto Siticibo, velocizzarne la distribuzione alle strutture convenzionate fino alle persone in difficoltà. Un percorso virtuoso che il Banco Alimentare riesce a replicare sia alternando 15 prodotti diversi ogni stagione sia con il progetto Ri-Pescato tramite il quale il pesce, pescato di frodo e sequestrato, viene riassegnato al Banco Alimentare e poi pulito, porzionato, abbattuto e distribuito. Un’occasione importantissima per offrire, nel famoso pacco finale, le proteine nobili del tonno e del pesce spada.

Nonostante le difficoltà di questi ultimi anni il Banco Alimentare della Sicilia ODV ha continuato il suo operato senza fermarsi - dichiara Pietro Maugeri - per rispondere alle richieste sempre crescenti delle persone in difficoltà. In questo contesto si inserisce la donazione che abbiamo ricevuto da UniCredit Foundation che ci ha permesso di rafforzare il lavoro in magazzino, invitando il dott. Malandrino per fargli toccare con mano ciò che abbiamo realizzato e avere l’occasione di presentare il magazzino con un tour dedicato. Si è congratulato per l’attività meritoria che facciamo e si è reso disponibile a incontrarci nuovamente per parlare della situazione sociale in Sicilia”.

In via Passo del Fico si respira più consapevolezza. Per costruire cambiamento servono percorsi condivisi, serve una contaminazione tra i diversi attori - imprese, aziende, istituzioni, società civile – che hanno ruoli determinanti per la crescita e il miglioramento dei territori. Al centro - come bene comune - il benessere delle persone.

 

 

 

Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania Carmelo Zuccaro ha ricevuto stasera dal Commissario Straordinario del Comune di Catania la Candelora d’oro, il prestigioso riconoscimento giunto alla XXV edizione che viene assegnato ogni anno a personalità che si sono distinte nell’impegno sociale e nelle istituzioni per favorire lo sviluppo di Catania e dei suoi cittadini.

“Questo -ha detto il commissario straordinario Piero Mattei- è un riconoscimento ma soprattutto un ringraziamento a chi con impegno, responsabilità e alta professionalità giornalmente assicura giustizia alla società civile in quel più ampio quadro di sicurezza quanto mai chiesta ai giorni nostri.  E tutta la cittadinanza, mio tramite -ha proseguito- vuole oggi esprimere, il proprio grazie corale,  per il suo quotidiano lavoro al procuratore capo della repubblica di Catania Carmelo Zuccaro, attraverso questo momento. E’ indispensabile che vi sia una saldatura per il bene di tutti tra cittadini e istituzioni e noi ci adoperiamo per questo”.

 “Considero questo riconoscimento che sono onorato di ricevere -ha commentato il procuratore Zuccaro- perché viene dalle mani di un servitore dello stato che per anni ha onorato l'impegno che aveva assunto al momento del suo giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana. Sono particolarmente soddisfatto anche perché è un riconoscimento che ritengo sia dovuto per la squadra che ho avuto la fortuna e l'onore di dirigere. Il messaggio che io credo di scorgere nella sua scelta, è quello di ritenere che al centro dell'attività amministrativa ci sia il rispetto della legalità e di vedere nelle leggi la bussola, l'unico modo di orientarsi”.

“Carissimo Procuratore -ha detto l’arcivescovo Renna- congratulazioni, perché ricevere un premio dalla sua città, credo sia la soddisfazione più grande, che la ripaga da tante sofferenze, che un uomo delle istituzioni come lei vive in questa città. La memoria va agli splendidi affreschi nel palazzo dei Nove a Siena, l'allegoria del buon governo e l'allegoria del cattivo governo che agisce con ingiustizia e avidità, e il buon governo si regge sulla giustizia. Catania ha bisogno di una classe dirigente che sia autorevole che sappia affrontare con rigore le tante sfide e sia soggetto a un controllo intransigente dei cittadini”

La Candelora è stata consegnata con una sobria cerimonia nel salone Bellini di palazzo degli elefanti, alla presenza delle massime autorità locali e tra questi il prefetto Maria Carmela Librizzi, l’Arcivescovo Metropolita di Catania Luigi Renna, il Rettore dell’Università Francesco Priolo, il presidente del consiglio comunale Sebastiano Anastasi e numerosi esponenti della magistratura etnea, delle forze dell’ordine e del clero e tanti cittadini.

Insieme alla Candelora d’Oro, il procuratore ha preso in consegna anche la pergamena con la motivazione per l’assegnazione del riconoscimento assegnato dal Comune tramite il Commissario Straordinario.

“Protagonista della lotta alla mafia siciliana, Carmelo Zuccaro dal 2016 è Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania.

Titolare delle   principali inchieste giudiziarie, con l’Ufficio che dirige, ha aperto squarci di verità sul fenomeno delle associazioni a delinquere di Catania e della sua Provincia.

Il suo impegno per la legalità ha riguardato tutti i sistemi e le singole azioni criminali, anche tra i cosiddetti colletti bianchi, mostrando particolare attenzione ai reati contro la Pubblica Amministrazione e a quelli legati al mondo dell’imprenditoria e delle professioni.

Giovanissimo è già laureato in Giurisprudenza nell’Ateneo di Catania, si arruola subito nella Guardia di Finanza e a 25 anni vince il concorso ed entra in magistratura.

Mostra subito sopraffine qualità di uomo di legge tanto che quindici anni, dopo aver ricoperto diversi incarichi tra cui quello nella Direzione Distrettuale Antimafia etnea, è Presidente di Corte d’Assise a Caltanissetta nei processi per le stragi di Capaci e via D’Amelio.

Durante la sua lunga ed esemplare carriera come inquirente, Carmelo Zuccaro si è distinto per l’assoluta qualità tecnica delle indagini associata al rispetto delle altre parti del processo.

Ha mantenuto forte il suo legame con Catania, città in cui è nato nel 1956 e risiede, non sottraendosi a lanciare moniti o appelli per sollecitare i cittadini a denunciare ipotesi di reato.

Il suo motto è sempre stato: <<Non abbiamo Santuari a cui inchinarci, se non il rispetto delle leggi ! >>.

Per il suo totalizzante impegno di magistrato integerrimo e qualificato, oltre che infaticabile nel lavoro, dimostra raro equilibrio istituzionale.

E’ da esempio per le giovani generazioni, chiamate al rispetto dei valori e a vivere nella legalità”.

Sostenere i professionisti fornendo indicazioni utili per applicare i principali provvedimenti normativi della nuova Legge di stabilità e del Decreto Milleproroghe. Evidenziare e analizzare le misure emesse dal Parlamento per agevolare imprese, libere professioni e contribuenti. Questi alcuni dei temi che hanno alimentato il convegno “Legge di stabilità e Decreto Milleproroghe” che si è tenuto presso l’Hotel Nettuno, organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili del capoluogo etneo.

Salvatore Virgillito (presidente Odcec Catania) e Santo Giunta (direttore Agenzia delle Entrate Catania) hanno introdotto i lavori moderati da Roberto Pulvirenti (consigliere Odcec Catania) che hanno visto la partecipazione in qualità di relatori dei commercialisti Giorgio Sangiorgio, Daniele Virgillito, Concetto Raccuglia, Francesco Scuderi e Roberto Bonaccorsi. «I Dottori Commercialisti svolgono un’attività di grande responsabilità e per questo motivo necessitano di formazione continua - ha affermato il presidente Virgillito - la Legge di stabilità e il Decreto Milleproroghe hanno apportato novità rilevanti che noi tutti dobbiamo conoscere per svolgere un servizio efficiente nei confronti dei cittadini e delle imprese. Parallelamente, oltre ai confronti generati durante la formazione, il nostro Ordine ha intrapreso un dialogo costante con l’Agenzia delle Entrate, l’Inps e l’Inail. Abbiamo istituito un tavolo tecnico e una commissione che cura il rapporto con gli enti locali: un vero e proprio osservatorio finalizzato a supportare i colleghi nello svolgimento della professione». 

In collegamento da remoto è intervenuto Santo Giunta, direttore dell’Agenzia delle Entrate Catania, il quale ha ribadito «la disponibilità al dialogo con gli Ordini professionali per trovare soluzioni alle criticità che emergono. Sono previsti appuntamenti specifici per aumentare il confronto e interloquire costantemente». 

«Il convegno ha consentito alla platea di professionisti di analizzare in modo approfondito alcune misure emesse dal parlamento - ha dichiarato il consigliere Roberto Pulvirenti – i provvedimenti sono tanti, ma riteniamo che siano scritti in modo congruo ed equilibrato». «Di rottamazione si discute in ogni Legge di Bilancio – ha sottolineato Giorgio Sangiorgio - adesso ci troviamo a studiare e analizzare una materia ricca di provvedimenti e con numerose novità. Con la suddetta Legge di Bilancio sono state previste molteplici misure fiscali a sostegno dei contribuenti, come la rottamazione dei ruoli, lo stralcio dei carichi di importo ridotto e la chiusura delle liti tributarie». Daniele Virgillito ha posto l’attenzione su superbonus, bonus edilizi e tax credit: «La normativa è complessa da affrontare, le novità più rilevanti sono rappresentate dall’uscita di scena del bonus facciate, la riduzione, tranne che per alcune eccezioni, dell’aliquota agevolativa del superbonus al 90% e il nuovo tetto di spesa per il bonus mobili». Concetto Raccuglia si è soffermato su alcuni aspetti delle sanatorie afferenti il ravvedimento speciale e la definizione degli accertamenti, mentre Francesco Scuderi ha affrontato le modifiche al regime forfettario, la Flat Tax incrementale e l’assegnazione agevolata dei beni ai soci, nonché il regime fiscale delle criptovalute. Infine, Roberto Bonaccorsi ha parlato di sanatorie delle liti pendenti, della conciliazione giudiziale e degli omessi versamenti. 

Anche Librino avrà la sua Sant’Agata, che saluterà la comunità del quartiere con un grande sorriso. È l’ennesimo dono del mecenate Antonio Presti, che proprio in questi giorni ha accelerato l’installazione delle sculture agatine all’interno dell’Opera monumentale “La Porta delle Farfalle” - condivisa con oltre 15mila abitanti - per consentire a migliaia di studenti delle scuole di volgere lo sguardo alla Martire e di pregare per il futuro. «Tutti i bambini del quartiere – sottolinea il presidente di Fiumara D’Arte – assisteranno per la prima volta alla manifestazione di Sant’Agata a Librino. La Gloriosa Martire rivelerà la sua Bellezza universale attraverso il sorriso, quel sorriso che nella scultura è volutamente rimarcato per segnare un abbraccio forte. La sua protezione, la gioia nell’accogliere gli abitanti al suo cospetto, la purezza del suo cuore e la forza del suo coraggio, si mostreranno a coloro che con amore e devozione riporranno nella Beata Vergine la loro fiducia. Agata amerà ogni giorno Librino col suo sorriso».

Domani mercoledì 1 e giovedì 2 febbraio, dunque – dalle 9 di mattina alle 13.00 - le scolaresche percorreranno quel Muro artistico che il maestro Antonio Presti sta costruendo nel Museo a cielo aperto di Librino, per consacrare a Dio mente e cuore, con l’intercessione della Santa. Lì pregheranno davanti alle due opere dedicate ad Agata: una realizzata dall’artista Alberto Criscione (“NOPAQVIE”) e una da tutte le donne del quartiere (“La devozione delle mamme”), firmate entrambe dall’architetto Antonio Privitera.

«Le finestre rappresentano una cornice oltre la quale tutto può accadere. Fuori o dentro possono esserci paesaggi, storie, riferimenti, speranze. È l’educazione all’Immaginazione, come scrive Pessoa, a concederci il viaggio, in modo che tutti i giorni possano avere una finestra davanti. Il particolare architettonico del Duomo di Catania è allora trasposto e riproposto come segno di vicinanza e appartenenza, come nostro vissuto e come immagine e speranza in ciò che può accadere». Così l’arch. Privitera spiega la genesi, la trasposizione, l’idea di “NOPAQVIE”, che poi lo scultore Criscione ha plasmato con la ceramica, realizzando un’Opera di oltre 4 metri che ripropone anche i gioielli come dono da parte della comunità. «Antonio Presti è un visionario – commenta Criscione - ha tantissime idee per valorizzare luoghi dimenticati della Sicilia, e con Sant’Agata è riuscito ad aprire, attraverso l’Arte, una finestra sulla Fede».

«La santuzza, quando attraversa la città col suo fercolo – continua Presti – ha un sorriso enigmatico, un sorriso chiuso che i fedeli cercano di decifrare durante la processione. Agata invece a Librino, e solo a Librino, non lascia dubbi. E con la sua espressione gioiosa e sorridente benedirà tutto l’anno i bambini e le famiglie del quartiere».

La seconda Opera che ha trovato spazio nell’infinito emozionale della Porta delle Farfalle è stata invece realizzata direttamente dalle mamme. Si tratta sicuramente dell’attributo più noto di Sant’Agata: i suoi seni oggetto del martirio, simboli identitari: «Volendone osservare da vicino il significato è facile constatare come amore, fertilità, maternità siano da sempre alcune delle parole associate ai seni in un gioco di antitesi continuo tra castità e sensualità», sottolinea l’arch. Privitera.

Duecento minnuzze realizzate in terracotta che creano due grandi seni, «dove sono incisi tutti i pensieri devozionali dedicati all’Amata – conclude il maestro Presti - in un mondo travagliato dalla crisi morale, dalla depressione economica, dilaniato dall’aggressività e dall’oppressione, diviso dall'individualismo, sempre più sfrenato, sempre più cieco, l’abbraccio del Cuore da parte delle mamme diventa quella lotta costante contro la debolezza umana, rimarcando la perseveranza fedele del cammino verso Cristo. Anche nella sua dimensione fisica il seno è uno spazio tra un solco, una rientranza pronta ad accoglierci e a proteggerci. Questo è il Grande grembo che abbiamo voluto donare a Librino: un omaggio spontaneo alla Santa da parte della sua comunità, ancorata nell’Amore per Agata. Un sorriso che oltrepasserà i confini del quartiere, con la speranza di irradiare gioia anche a tutta la città di Catania, che sta attraversando in questo periodo momenti di incertezza e di tristezza. Tutti devoti tutti. Viva Sant’Agata. Viva Librino. Viva Catania».

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI