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Sin dalla prima edizione, il MIA, |Mercato Internazionale Audiovisivo, si è affermato come l’evento fondamentale dell’intero sistema cine-audiovisivo italiano, lo strumento più efficace grazie al quale incrementare l’esportazione di prodotto, le co-produzioni e le relazioni di affari a livello internazionale. La sesta edizione del MIA 2020 si svolgerà dal 14 al 18 ottobre 2020 a Roma nei consueti spazi del Distretto Barberini, in un ambiente protetto e a prova di Covid, grazie a protocolli che consentiranno la piena partecipazione nazionale e internazionale a tutti gli appuntamenti, con le necessarie precauzioni per la salute pubblica. L’attività in presenza sarà ulteriormente potenziata e integrata dall’attività online, grazie ad un nuovo e importante strumento: il MIA Digital, una piattaforma online chiara e di facile navigazione, che consentirà l’accesso esclusivo e in diretta a migliaia di utenti, da tutti i dispositivi e sistemi operativi, la fruizione digitale di tutte le attività e di tutti i servizi del Mercato e la possibilità di accedere ad un vasto catalogo di contenuti multimediali inediti.

La manifestazione, che di anno in anno è stata capace di imporsi come evento innovativo e trasversale, in controtendenza con i mercati tradizionali, compie così un ulteriore passo in avanti, avviando un percorso ancora più ambizioso, che risponde non solo alle nuove esigenze sanitarie, ma soprattutto alle necessità dell’industria audiovisiva in rapido mutamento. La piattaforma è stata ulteriormente potenziata e il sito ufficiale del MIA Market, completamente rinnovato e potenziato, è già operativo e pronto ad accogliere le attività dell’edizione 2020. Si sono svolti, infatti, il 14 e il 18 maggio i due webinar promossi dalla manifestazione per analizzare le nuove prospettive della produzione e della distribuzione audiovisiva, il 14 maggio con il panel, in collaborazione con EAVE e EPC, Back to the Future: Dopo il lockdown quali scenari per la produzione audiovisiva? Alcuni produttori europei hanno condiviso le possibili modalità per far ripartire il settore e ricominciare a produrre e girare in sicurezza: Marta Donzelli (Vivo Film, Italia); Jonas Dornbach (Komplizen Film, Germania); Alexandra Lebret (European Producers Club); Alvaro Longoria (Morena Films, Spagna); Giannandrea Pecorelli (Aurora TV, Italia) Carole Scotta (Haut et Court, Francia). Tra i temi, le assicurazioni, la disponibilità dei talent, i protocolli per set Covid-proof, le più urgenti misure di sostegno richieste dai produttori per poter tornare al lavoro. Dal 15 maggio sono poi state, inoltre, aperte le iscrizioni al Pitching Forum E Co - Production Market, per le sezioni Film, Drama e Doc, che, anche quest’anno, selezionano circa 50 progetti da tutto il mondo. I progetti selezionati avranno quindi l'opportunità, durante i giorni del Mercato, di essere presentati a un pubblico di protagonisti chiave nazionali e internazionali, delle principali emittenti europee e americane e delle piattaforme OTT, con l’obiettivo di sostenere la coproduzione, il finanziamento e la diffusione dei più interessanti contenuti in arrivo. MIA è il risultato di uno sforzo collettivo del settore industriale italiano, che ha ricevuto un grande e sinergico sostegno dalle istituzioni, nato dalla consolidata cooperazione tra ANICA e APA con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’Internazionalizzazione delle imprese italiane, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Regione Lazio, e Creative Europe e la partecipazione delle istituzioni e degli organismi internazionali e dei partner nazionali, tra cui Apulia Film Commission, Unicredit, Fondazione Cinema per Roma, Eurimages; anche per questa edizione, MIA si avvale del contributo del Comitato Editoriale – un tavolo di ragionamento, aperto a tutte le associazioni di categoria Associazioni Audiovisive Italiane - 100autori, AGICI, ANICA, APA, Cartoon it, CNA, Italian Film Commission, Doc/it, LARA, UNEFA.

Concentrato nel tempo e nello spazio - 4 giorni a Roma e dal 2020 su MIA Digital - il MIA ha consolidato il suo schema negli anni: dalla prima edizione, il Mercato è cresciuto di quasi il doppio in termini di presenze e numero di contenuti presentati (+84% dal 2015), dal 2017 gli operatori registrati sono aumentati del 35%, dal 2018 del 20%. Nell’edizione 2019 sono state 2.600 le presenze a Palazzo Barberini in 4 giorni di mercato, di cui il 44% internazionali; 4.295 le presenze a convegni, proiezioni, lancio e mostra di contenuti, di cui ancora 44% internazionali.

"ARMONIE D’ARTE" Art Encounters, giunto alla II edizione, è un evento d'arte di respiro cosmopolita al quale partecipano artisti provenienti da ogni parte del mondo.
Il filo conduttore è il tema dell’armonia, che sottende il concetto di unione, ritmo, proporzione, equilibrio ed incontro.
Una felice assonanza di elementi eterogenei, tra colore, forme, luci e ombre, in cui l’arte, intesa come armonia dell’anima, attraverso le multisfaccettate peculiarità caratterizzanti le culture del mondo, diviene elemento di coesione ed arricchimento interiore.
L’evento, organizzato e curato da Sonia Vecchio e  Claudio Alicandri, sarà inaugurato il 28 Ottobre 2020
nella suggestiva atmosfera del palazzo dell'Ufficio delle Relazioni Culturali e Didattiche dell'Ambasciata della Repubblica Araba D'Egitto nel rione Monti, il più antico quartiere di Roma, a due passi dal Colosseo e dai Fori Imperiali e le sale espositive saranno visitabili fino al 4 Novembre 2020.
Inoltre, "ARMONIE D'ARTE" sarà presente alla
serata inaugurale di "Rome Art Week RAW2020", la settimana dedicata all’arte contemporanea romana che, in continuità con l’edizione precedente, avrà luogo nel cuore di Roma.
“Siamo tasti di un pianoforte, il bianco e il nero delle situazioni dentro un mare di sfumature, rivoli della coscienza, ombre speculari di un unico spirito. Note colorate che sembrano sparse casualmente sul pentagramma della vita, ma ordinate da un'armonia superiore, un gioco di pensieri nel cielo di una tela, vena del legno incasellata dalle mani dello scultore in pubblica opera. Questo è l'essenza della diversità e l'arte l'amalgama di fratellanza ed amore che ci sorprende, ed affascina, ad ogni nuova visione perché ci ricorda la sintesi di umano e divino che vive in noi”. (S.Filippi)
“Il messaggio che l'arte dovrebbe sempre offrire a chi la osserva, la apprezza, la protegge è che l'essere umano, indipendentemente dalla sua etnia, cultura, provenienza, stato sociale è ben altro che materia, e che la complessità del nostro cervello, la sua autocoscienza, il desiderio di conoscere, evolverci, sopravvivere, i nostri sentimenti costituiscono un’eccentricità biologica non comune. L’arte ha, indiscutibilmente, il compito di ricordare all'uomo, in ogni punto del pianeta egli si trovi, che un afflato divino coabita la sua esistenza, lo lega ai suoi simili, meritando degna ed adeguata testimonianza”.
(U.Bongarzoni).
Il vernissage del 28 Ottobre sarà presentata dall’attore e showman Pascal Persiano e la serata verrà ripresa dalla tv regionale "RETE ORO" e andrà in onda nel format televisivo al servizio dell’arte e della cultura "Arte24".
Saranno presenti all'inaugurazione dell'evento, anche per incontrare artisti ed  ospiti, i critici d’arte Silvia Filippi e Ugo Bongarzoni.
La serata si concluderà con un buffet, fra tradizione ed etnia, danze e musica dal vivo.

Dal 25 luglio 2020 al 10 gennaio 2021 le sale espositive del Museo di Roma a Palazzo Braschi si trasformeranno in un ambiente magico e ricco di sorprese in occasione della mostra Per Gioco. La collezione dei giocattoli antichi della Sovrintendenza Capitolina, inizialmente programmata a partire dal 29 aprile 2020 e sospesa a causa dell'emergenza sanitaria. Oltre 700 esemplari di giocattoli antichi appartenenti alla Collezione capitolina animeranno infatti 22 sale al primo piano del museo, accompagnando i visitatori attraverso un percorso espositivo suddiviso per aree tematiche.

La mostra – che fa parte di Romarama, il programma culturale di Roma Capitale - è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l'organizzazione di Zètema Progetto Cultura, la cura di Emanuela Lancianese, il progetto di allestimento e scenografia di Enzo Pinci, gli effetti sonori e multimediali del video artista, designer e musicista Francesco Arcuri.

Gli esemplari esposti sono principalmente riferibili agli anni compresi tra il 1860 e il 1930, la cosiddetta “età d’oro” del giocattolo. A questi si aggiungono la casa di bambole della Regina di Svezia, di fine ‘600, e i giocattoli più antichi della collezione: due bambole di epoca pre-incaica del XIV- XV secolo, di cui una che raffigura una madre con il figlio in braccio.

I sei nuclei tematici in cui si articola il percorso espositivo - la città e la campagna, giochi di strada e di cielo, il bambino in movimento, la famiglia, il lavoro, il viaggio - comprendono tipologie differenti di oggetti ludici: aerei e navi, castelli, edifici rurali, automobili, treni, case di bambola, bambole, lanterne magiche, oggetti del circo e del luna park, quadri, libri, giochi di strada, oggetti di trasporto per bambini e giochi di movimento (slittini, monopattini, bici, carrozzine, cavalli a dondolo), giochi didattici sul lavoro artigianale (filande, cucine in ghisa, caldaie e vapore).

Lungo le 22 sale espositive del primo piano del museo, le macchine gioiose - sorta di “Wunderkammer” per bambini e adulti che accolgono giocattoli reali ma anche virtuali – si alterneranno a percorsi labirintici che consentiranno una visione “ravvicinata” e dinamica dei giocattoli esposti.

La prima sezione è dedicata al tema della famiglia, di cui fanno parte 79 bambole disposte in un ideale giardino e 15 case di bambola, con un’installazione site specific per “la casa di bambola regale” appartenuta alla Regina di Svezia. Una delle case esposte, alta quattro piani - costruita artigianalmente nel 1914 da John Carlsen, fratello della piccola proprietaria - possiede ancora un ascensore funzionante realizzato con parti di meccanismi di orologi.

Procedendo, si potranno ammirare giochi di ambito urbano e rurale, con circa 70 edifici, castelli e ponti, botteghe, un faro, case e poi stalle, fattorie e animali. Sarà poi la volta di aeroplani e navi, con un aliante e un grande aquilone, e dei giochi da strada, con trottole, corde, fionde, palle, tiro a segno, pattini a rotelle.

Seguono circa 60 pezzi collegati al tema del lavoro, con giochi ispirati alle varie attività economiche dell’epoca pre-industriale o degli albori della civiltà industriale. Sono filande, telai, motori elettrici, cucine, giochi di costruzioni e meccani, che nel passato avevano la funzione di sviluppare nei bambini competenze artigianali, artistiche e domestiche.

Il percorso continua con una selezione di 60 automobiline, tra cui le automobili tedesche in miniatura degli anni ’30, e un’installazione con piccoli automi, giochi di strada e carri in miniatura trainati dai cavalli. Non mancano le macchine a vapore, piccole caldaie e trenini, alcune lanterne magiche, giochi di visione, con una quarantina di oggetti legati al divertimento, tra i quali elementi del circo - clown giocolieri, circo itinerante con automi - e del luna park (gioco del calcio, galoppatoio, mutoscopi ovvero giochi legati alla visione del pre-cinema) e tre carillon.

Affascinante anche la biblioteca dei ragazzi con 84 libri della collezione selezionati tra libri pop-up, libri “parlanti” e favole. Nell’ultima sala, un video di animazione di circa sette minuti presenterà una storia ispirata agli oggetti della collezione: in un mondo in miniatura prendono vita i giocattoli colti in dettagli anche minimi, sullo sfondo della città immersa nelle sue attività quotidiane. Il video è stato realizzato dall’artista Francesco Arcuri - video maker curatore di tutti i percorsi visivi della mostra –con due tecniche di animazione: stop motion e animazione digitale 2D.L'intero allestimento è corredato da pannelli esplicativi sul significato del gioco, sulla storia della collezione, con informazioni più dettagliate sui pezzi di maggior valore.

 In occasione della mostra tutti i giocattoli sono stati sottoposti ad accurati interventi di manutenzione e restauro, ad opera della Sovrintendenza capitolina con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura e dello specialista Cataldino Saracino.

La mostra è accompagnata da un breve catalogo dal titolo “Per gioco. Guida alla collezione dei giocattoli antichi della Sovrintendenza Capitolina” a cura di Emanuela Lancianese e di Amarilli Marcovecchio, con un saggio introduttivo di Filippo Tuena.

Intanto, venerdì 24 luglio è stato approvato dal Socio Unico Roma Capitale il Bilancio 2019 di Zètema Progetto Cultura srl che evidenzia un utile di esercizio di € 41.564. I ricavi complessivi sono stati di poco inferiori a € 54 milioni, il costo del personale di € 30 milioni circa con un Margine operativo lordo di € 1,8 milioni.

 “Nel corso del triennio – ha dichiarato il dr. Remo Tagliacozzo – si è operato, da un lato, per dare continuità alle consolidate attività di Zètema svolte nell'ambito dei Contratti di affidamento di servizi nei settori della Cultura e del Turismo e delle Istituzioni Biblioteche e, dall'altro, si sono introdotte importanti innovazioni nell'organizzazione aziendale attraverso una politica di change volta ad incrementare la produttività e la qualità dei servizi erogati in ottica di raggiungimento dei quattro obiettivi strategici: Benessere della Persona, Orientamento al Cliente, Innovazione e Sostenibilità”.

“In questi tre anni – ha aggiunto Tagliacozzo – si sono mantenuti gli equilibri economico-finanziari, frutto di durature politiche di contenimento delle spese e di raggiungimento di elevati standard di livelli qualitativi dei servizi erogati, tali da assicurare i volumi di fatturato programmati. Inoltre si è investito per dare visibilità agli asset intangibili – elementi immateriali chiave di ogni Impresa, che raccontano la storia di successi fatta di persone, relazioni, connessioni con Istituzioni, cittadini, turisti e qualsiasi altro ‘portatore di interesse’ – che dal prossimo anno saranno oggetto del bilancio integrato”.

“Il costante e costruttivo confronto sia esterno, con tutte le strutture di Roma Capitale coinvolte nei Contratti di servizio anch'esso profondamente rivisitato nella struttura in ottica industriale, che interno, tra tutte le Aree e Settori dell'Organizzazione per mettere a fattore comune competenze ed esperienze, – ha inoltre sottolineato l'amministratore unico – rendono Zètema una realtà positiva ed efficace per la realizzazione delle strategie del Socio-Committente Roma Capitale. Un’Azienda, in sintesi, che genera valore per la comunità tutta”.

“La solidità economico-patrimoniale, la rinnovata struttura organizzativa ed il ruolo confermato da Roma Capitale di elemento strategico per la realizzazione delle politiche capitoline – ha concluso Tagliacozzo – sono le premesse necessarie per dare tempestive ed efficaci risposte al periodo di difficile crisi con il quale si è aperto il triennio 2020-2022”.

 

Alle 10.30, presso i Giardini della Sinagoga di Roma, si è svolta una cerimonia che ha avuto come contenuto la ricerca dei beni artistici e storici sottratti dai nazisti alla Comunità Ebraica di Roma. Sono intervenuti il Sottosegretario del MiBACT Anna Laura Orrico, il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri e il Rabbino capo romano Riccardo Di Segni. 

L’evento ha visto la firma di un Protocollo d’intesa fra la Comunità e i Carabinieri della Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), sottoscritto dalla Presidente Ruth Dureghello e dal Comandante del TPC Roberto Riccardi. Sono stati poi restituiti 19 volumi di argomento ebraico a cura dei Carabinieri e della responsabile della Direzione Generale Archivi del MiBACT, Anna Maria Buzzi. Erano stati ritrovati e catalogati presso l’Archivio di Rodolfo Siviero, l’agente segreto italiano impegnato a difendere il patrimonio culturale nazionale nel corso della Seconda guerra mondiale. 

È stato infine annunciato il Gruppo di lavoro costituito in seno al Comitato per il recupero e la restituzione dei beni culturali del MIBACT, dedicato allo stesso lavoro. Fra gli interventi della cerimonia, anche quello della Presidente della Fondazione Museo Ebraico di Roma, Alessandra Di Castro. Dopo l’8 settembre la Biblioteca della Comunità Ebraica era stata spogliata di 7.005 volumi, che racchiudevano un’importante documentazione sulla storia e l’identità di quel popolo. Il Protocollo d’Intesa fra i Carabinieri e la Comunità, valido per tre anni e rinnovabile, prevede un’incisiva e sinergica azione di ricerca.  

Dopo l'approvazione alla fiducia sul dl Intercettazioni, si avvicina il via libera alla nuova pratica investigativa con l’utilizzo dei "captatori informatici": i cosiddetti trojan. Secondo il Quotidiano il Giornale Il loro impiego è previsto dal decreto legge 216 del 2019, approvato oggi al Senato e ora in viaggio verso Montecitorio per l’ok definitivo in vista dell'entrata in vigore di maggio. Nella recente guerra contro il premier Conte, Renzi si era detto contrario aizzando i litigi nella maggioranza. Ma poi ha ceduto il passo, dando mandato ai suoi di votare la fiducia ma senza presentarsi personalmente in Aula.

E proprio nelle ultime ore, in cui si è molto parlato della tenuta del governo e di un possibile allontanamento di Matteo Renzi dalla maggioranza, sono state segnalate diverse turbolenze proprio sul decreto che ha ricevuto l'ok in mattinata. L'ex presidente del Senato, Pietro Grasso, di Leu, aveva presentato un emendamento che avrebbe allargato le maglie dell'uso delle intercettazione. Renzi, su questo, ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, aveva commentato: "Non sono io che vado contromano, sono gli altri che hanno cambiato direzione. Noi ci siamo accodati alla maggioranza per tante questioni, non avrei mai votato il decreto sulle intercettazioni, ma lo facciamo per carità di patria".

La settimana scorsa, la nuova formazione dell'ex premier, aveva votato con le opposizioni l'emendamento di Enrico Costa di Forza Italia per abolire la riforma della prescrizione, voluta dal ministro della Giustizia, Alfondo Bonafede. In quella circostanza, una soluzione era stata trovata soltanto dopo una giornata di scontri e di incontri. Ma su questo punto, Renzi non intende indietreggiare e, in caso di mancato accordo sulla prescrizione, la mozione di sfiducia nei confronti del Guardasigilli potrebbe essere inevitabile.

Tra i voti favorevoli alla fiducia, che si sono contati questa mattina, oltre a quelli dei senatori del Partito democratico, del Movimento 5 Stelle, di Liberi e Uguali e di Italia viva, hanno detto sì anche gli ex pentastellati Maurizio Buccarella, Saverio De Bonis e Gregorio De Falco. Risultati favorevoli anche le senatrici a vita Liliana Segre ed Elena Cattaneo. Ha, invece, votato no Emma Bonino.

Come scrive il Giornale l’uso dei trojan era già stato normato dalla riforma Orlando del 2017 e il decreto firmato dal ministro Bonafede non ha fatto altro che ampliare il campo di applicazione sulla scia della legge "Spazza Corrotti". Oltre ai già previsti reati per mafia e terrorismo, la legge prevede l'utilizzo dei trojan anche per i crimini dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione. Inoltre, è saltato pure un altro confine: quello che prevedeva la sospensione delle captazioni quando l'indagato si trovava nel privato dell'abitazione (a meno che in quel preciso istante non si stesse consumando un reato). Ora tutto è ascoltabile, pure in camera da letto.

I punti critici sono diversi, evidenziati - come rivelato dal Giornale - anche dagli esperti ascoltati dalla Commissione giustizia del Senato nel corso della audizioni. Molti dei rischi riguardano la privacy: il timore infatti è che lo strumento possa trasformarsi in una "rete a strascico" in grado - sfruttando le evidenti lacune della normativa - di andare ben oltre il campo di applicazione. Perché una cosa è intercettare le chiamate di un indagato, cosa diversa è scandagliarne tutta la vita o quella di chi lo incontra.

Molte delle ombre sono tecniche. Secondo il Giornale la legge non indica "come" il trojan debba essere inserito nei cellulari, né impedisce esplicitamente l'uso di server cloud posizionati all'estero. Inoltre il malwere - oltre ad attivare il microfono - è in grado anche di accedere alla telecamera, alle mail, a quello che appare sullo schermo, agli sms. Insomma: nessun segreto. E non è nemmeno da escludere che possa "caricare" materiali "ad hoc" nel dispositivo infettato, magari immettendo immagini compromettenti per l'indagato. Manomettere un dispositivo significherebbe commettere un reato, certo. Ma dimostrarlo è complicato e comunque avverrebbe a danno ormai fatto. C'è da tenere conto, infatti, che le intercettazioni saranno affidate a imprese private: chi le controllerà? Mistero. Senza contare che le stesse società sono scettiche sulla possibilità di inviare i file con le registrazioni garantendone la totale "autenticità" e "segretezza". E nessuno sa se alla fine delle operazioni dovranno cancellare o meno i file dai loro server.

Un altro capitolo riguarda la validità delle intercettazioni anche per reati diversi da quelli per cui si sta indagando. La legge Orlando scrive il Giornale aveva imposto una "drastica limitazione" ai magistrati mentre la Cassazione ne ha invece permesso l'uso in caso di "reati connessi". Esempio: sto indagando per corruzione e scopro che il soggetto potrebbe aver evaso le tasse. La registrazione è utilizzabile, ma cosa succede se capisco che ha commesso un crimine non "connesso" al filone originario? Col nuovo decreto, i nastri saranno sempre validi se il "nuovo" reato rientra tra quelli per cui è previsto il trojan. Affilando così le armi di chi indaga.

Il captatore - va detto - è già stato utilizzato dalle procure in passato, come nel caso dello scandalo Palamara al Csm, ma ora cambieranno le carte in tavola. Secondo il Giornale e conversazioni (con i verbali e gli atti) saranno conservate in un "archivio digitale" in procura sotto il controllo del procuratore e sarà il pm (e non più la polizia giudiziaria) a decidere quali conversazioni sono "rilevanti" e quali no (che però a quel punto non saranno coperte da segreto). Dal lato della difesa, invece, i legali avranno più spazio di manovra visto che potrano "esaminare gli atti e ascoltare le registrazioni" ed estrarne copia. Una magra consolazione, mentre all'orizzonte si staglia il Grande Fratello di Stato.

 

 

 

 

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