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“I cittadini non possono più  aspettare. La Rianimazione dell’ospedale di Colleferro va aperta immediatamente”. Lo chiede il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, commentando la vicenda del nosocomio della Asl Roma G, privo di posti letto così importanti. “Si attende l’accreditamento regionale – spiega il presidente – che dopo 9 mesi ancora non arriva. Pensare che per la ristrutturazione è costata un milione e 100mila euro e la Asl, una tra le più estese del Lazio, è inserita nella cosiddetta ‘macroarea’, voluta dalla ex presidente Polverini, che ha più penuria di tutte in fatto di posti letto di Rianimazione. Si pensi – aggiunge Maritato – che per un milione e mezzo di residenti i letti di tale specialità sono appena 86, ed è un reparto dalla cui attivazione dipendono veramente molte vite umane”. Il presidente ne ha anche per la Regione. “Se questo è il modello Lazio, tanto sbandierato da Zingaretti – continua Maritato – non c’è da stare allegri. In sei mesi di governo regionale non abbiamo fatto altro che assistere a esternazioni, annunci, conferenze stampa, convegni ed eventi. Non abbiamo visto nessuno, tra i numerosi dirigenti regionali, aggirarsi nei reparti malmessi, allinearsi agli utenti rassegnati, dietro le file agli sportelli, passare alcune ore nei pronti soccorsi ormai ridotti a bolge infernali”. 

Ancora un importante flusso migratorio verso l’Italia, testimoniato da una serie  di richieste di soccorso che  nelle ultime 12 ore hanno particolarmente impegnato gli uomini e le donne della Guardia Costiera.
La prima di queste è pervenuta alla Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma alle 15.30 di ieri dalla Croce rossa Italiana che segnalava una richiesta di soccorso da migranti in difficoltà, fornendo una posizione e  un numero di telefono satellitare. La chiamata proveniva da un barcone con 109 persone in navigazione a 180 miglia dalle coste italiane, in acque maltesi. Contattate le Autorità della Valletta, la Centrale Operativa collaborava con queste inviando un aereo della Guardia Costiera sul punto segnalato e indicando ai maltesi quali mercantili stavano navigando nelle vicinanze. La più vicina – la Motonave “N.Loire” – arrivava nei pressi del barcone dei migranti – 133 persone tra le quali diverse donne e 43 minori -  nella notte e, dopo averli presi a bordo, sta dirigendo verso il porto di Catania dove è previsto l’arrivo nel tardo pomeriggio.
La seconda richiesta di soccorso perveniva alla Centrale Operativa di Roma alle 17.30 di ieri quando, tramite telefono satellitare, veniva contattata da un cittadino straniero che dichiarava di essere in compagnia di altri migranti su un barcone in difficoltà . L’unità risultava essere a 53 miglia a Sud Ovest di Lampedusa, anch’essa in area SAR di competenza Maltese.  Nel passare la notizie alle Autorità dell’Isola Stato la Centrale Operativa segnalava anche la presenza di Nave Sirio della Marina Militare, in navigazione nelle vicinanze. Coinvolta nelle operazioni di soccorso  Nave Sirio collaborava prima inviando il proprio elicottero alla ricerca del barcone segnalato poi operava il soccorso a  223 migranti per poi dirigere verso Pozzallo dove è previsto l’arrivo nel pomeriggio.
alla Centrale Operativa di Roma nel tardo pomeriggio di ieri perveniva, sempre tramite un telefono satellitare,  una terza richiesta di soccorso. Dopo la localizzazione da parte del gestore,il barcone risultava essere a 75 miglia a Sud di Lampedusa. Sul punto veniva mandato il Pattugliatore “Corsi” della Guardia Costiera, in navigazione nelle vicinanze che, raggiunto il barcone con il motore in avaria, prendeva a bordo nella notte 210 migranti per poi dirigere verso Porto Empedocle dove è previsto l’arrivo in nel primo pomeriggio.
Quasi in contemporanea una quarta richiesta, sempre tramite telefono satellitare  perveniva alla Centrale Operativa. Questa volta il barcone risultava essere a 88 miglia a Sud di Lampedusa, in acque Sar Libiche. Contattate le locali autorità veniva chiesto da queste l’ausilio della Guardia Costiera italiana che dirottava verso il punto la Motonave liberiana “City of Hamburg” mentre da Lampedusa due motovedette con a bordo medici del CISOM -Corpo Volontari del Sovrano Ordine di Malta -  si dirigevano sempre verso la posizione rilevata. Il Mercantile, giunto sul punto prendeva a bordo 104 dei 105 migranti, L’ultimo, in precarie condizioni di salute, veniva accolto a bordo di una delle due motovedette della Guardia costiera per ricevere le prime cure sanitarie e dirigersi più velocemente verso l’isola delle Pelagie, raggiunta alle 07.30 di questa mattina. Il mercantile “City of Hamburg” scortato dalla seconda motovedetta, sta procedendo anch’ esso verso Lampedusa dove è previsto l’arrivo nella tarda mattinata.
La quinta chiamata di soccorso pervenuta nel pomeriggio di ieri alla Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma proveniva dal sacerdote eritreo Don Mose a sua volta contattato da un gruppo di migranti – 270 – su un barcone a 60 miglia da Lampedusa. In acque di competenza Maltese. In collaborazione con le locali autorità da prima veniva dirottata verso il barcone in difficoltà la Motonave “Lovely Lady” che – impossibilitata nel prendere a bordo i 270 migranti a causa del suo carico di merci pericolose – rimaneva vicino al barcone in attesa dell’arrivo di una seconda nave mercantile, la “Bux Sailor” di bandiera liberIana e  di un pattugliatore maltese.
In totale sono stati soccorsi, 944 migranti.

“La storia si ripete: nel Lazio si investono milioni per ristrutturare ospedali che poi, causa piano di rientro si chiudono o si declassano, quando ci sarebbe bisogno di riconvertirli”. Commenta così il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, la destinazione a ospedale distrettuale di secondo livello dell’ospedale San Carlo di Sezze, presidio che, dopo la ristrutturazione del day surgery nel 2008, venne declassato. “Ė inaudito – commenta il presidente – che i soldi dei cittadini finiscano in questo modo, quando ci sarebbe bisogno di lungodegenze, di residenze sanitarie assistenziali e di servizi per i pazienti non acuti. Per sostenere il rilancio del San Carlo, sono state raccolte 10mila firme dei cittadini, consegnate lo scorso luglio al presidente della Asl di Latina Renato Sponzilli, nel corso di una manifestazione a sostegno del nosocomio. Non si può – sostiene Maritato – continuare a ignorare in tal modo le richieste della cittadinanza. Considerata la previsione contenuta nel programma della giunta Zingaretti, che punta molto sulle ‘case della salute’, centri polispecialistici di assistenza sanitaria territoriale, chiediamo che il presidente della Regione Lazio e commissario alla Sanità, attui in concreto ciò che ha annunciato sulla carta e attraverso i mass media”.

Ė quanto sostiene il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, venuto a conoscenza della delibera 808 dello scorso luglio, con cui la direzione della Asl Roma B decide di tagliare servizi sul territorio, accorpando gli ambulatori in uno solo. “Cinque presidi sanitari posti in territori strategici, con l’accorpamento in locali più angusti (835 metri quadri) a un costo maggiore dell’attuale: 157mila 614 euro contro 119mila 615 per circa 1400 metri quadri oggi disponibili. Non mi sembra che, in questo caso, si segua il principio del buon andamento della pubblica amministrazione” ha detto il presidente, che ha poi aggiunto: “non mi sembra si persegua nemmeno l’interesse pubblico da realizzare con i criteri di economicità, efficienza e imparzialità”. Secondo Maritato, privare di ambulatori quartieri come Torre Angela, Ponte di Nona, Torre Maura, Cinecittà est, villaggio Breda non sarebbe una scelta oculata. “Sono quartieri popolosi, densamente abitati e privi di servizi, con collegamenti e una mobilità pubblica che lasciano molto a desiderare. Soprattutto vorremmo sapere – chiosa Maritato - come mai  la società Lupi, proprietaria dell’immobile destinato a diventare nuova sede dei servizi, aggiudicataria dell’appalto quale unica concorrente, con esperienza di oltre 30 anni negli impianti termici e sanificazione ambienti,  ha preventivato un canone non certo esiguo per spazi inferiori a quelli attualmente a disposizione della Asl ”.    

manif-pour-tous-italia

Di seguito riproduciamo la lettera che alcuni partecipanti alla manifestazione della Manif Pour Tous Italia hanno inviato lo scorso 7 agosto al direttore del giornale "Avvenire" e mai pubblicata:

Spettabile Direttore,
abbiamo constatato con amarezza che ne' martedì ne' mercoledì è stata data sul giornale
notizia della manifestazione della Manif Pour Tous Italia tenutasi al centro di Roma, Piazza di Pietra con  ben 500 persone nonostante la calura agostana.
Eppure della scorretta chiusura notturna della discussione generale sulla legge Scalfarotto-Leone sono stati informati i lettori e, quindi, sarebbe stato opportuno menzionare almeno la "veglia" del 5 agosto alla quale con noi oltre a molti giovani e famiglie hanno partecipato anche tre parlamentari cattolici (Giovanardi, Malan, Pagano) che in segno di solidarità si sono anche imbavagliati come succederà a breve se passerà nell'indifferenza dei media la c.d. legge anti-omofobia.
DISTINTI SALUTI
Giuseppe Mancini
Sara Deodati
Giuseppe Brienza
Adele Lacroce
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