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La Tunisia è un Paese oppure uno stato dell’anima o un mito? si sono chiesti i numerosi visitatori presenti all’inaugurazione della mostra fotografica all’Aeroporto Internazionale di Napoli a cui a presenziato anche l’ambasciatore di Algeria in Italia, Abdelhamid Senouci Bereksi. Tutti rapiti dalla bellezza delle immagini che ritraggono una Tunisia antica e pur così moderna, attraendo il visitatore nel mondo catturato nell’istante stesso dello scatto, quasi come in un “matrix” oltre il tempo e lo spazio, facendolo partecipe di una realtà che Nostrale ha fermato per sempre nella foto che risulta quindi viva e capace di trasmettere forti emozioni, mostrando un paese bellissimo e dando una visione particolare anche a chi conosce a fondo i luoghi ritratti. La mostra è allestita nello “spazio dell’arte “dell’aeroporto di Capodichino situato al primo piano, area partenze,  prima dei controlli di sicurezza, e si potrà visitare fino al 16 Aprile. Gigino Nostrale ha commentato: Il fotografo parla con le sue opere”, lo stesso  si interessa professionalmente di fotografia dal 1972. È socio fondatore e Presidente dell'Associazione Culturale " Image Club" che tutela e propaganda la fotografia artistica. Docente di corsi di fotografia in diversi istituti,  ha curato servizi fotografici  di libri d'Arte,  pubblicando numerosi volumi. Svariate sono le mostre fotografiche in Italia e all'estero che ha realizzato. Ha curato gemellaggi economici e culturali con: Tunisia, Iraq, Spagna, Turchia , Cuba, Giordania, Marocco e Messico con la collaborazione dei relativi Consolati e Ambasciate. Collabora inoltre con le sovrintendenze di Caserta, Benevento, Avellino, Urbino e Ancona per la documentazione fotografica del Patrimonio artistico e archeologico.

La mostra verrà visitata da non meno di  ottocento mila persone”, ha dichiarato Margherita Chiaromonte, responsabile Sviluppo Business Aviation dell’Aeroporto di Napoli GESAC Spa, tanti i viaggiatori previsti in partenza nei due prossimi mesi dell’esposizione.

Il Console di Tunisia a Napoli, Beya Ben Abdelbaki, da soli quattro mesi in città ma già un importante punto di riferimento per la conoscenza del paese,  intervenendo all’inaugurazione della mostra fotografica ha detto:”Vorrei  ringraziare in particolar modo l’Aeroporto Internazionale di Napoli, nella persona del Dott. Armando Brunini e dell’ Ing.Alessandro Fidato e tutto lo staff della GESAC, per aver reso possibile la realizzazione di questo evento odierno che coincide con la giornata nazionale dedicata all'abito tradizionale tunisino” - a così continuato il Console -

“l’aeroporto di Capodichino da sempre rappresenta un ponte di unione tra l’Italia meridionale e la Tunisia grazie ai due voli diretti a settimana, gestiti dalla Compagnia di bandiera "Tunisair Express", il  lunedì e il  venerdì. Tale rotta è, e deve essere sempre, un incentivo per promuovere il turismo e il commercio italo-tunisino. La nostra vicinanza geografica è  di 45mn di volo e ciò spiega il legame storico fra i due paesi sin dai tempi antichi. La Tunisia è un paese piccolo come superficie ma con una grande  storia che risale ad  oltre 3000 anni. Il simbolo di tale periodo è "Annibale" che fu considerato il nemico giurato dell’impero romano adesso invece è considerato il trait d'union tra le due sponde del mare nostrum. Il mio paese Nord Africano, è una terra di contrasti che gode di un clima favorevole che può essere goduto dai turisti in  tutte le stagioni dell’anno. Non è un caso che la Tunisia sia una meta preferita da tanti italiani per godere della loro pensione. Inoltre vi sono tanti prodotti offerti dai nostri fertili e generosi campi che sono la delizia del palato sulla scia della  salutare dieta mediterranea”.

Dall’inizio dell’anno fino a novembre 2017, si sono recati in Tunisia oltre 6,4 milioni di turisti, nel 2018 si prevede un flusso turistico di 8 milioni di persone. La Tunisia è il paese più settentrionale del continente africano e, con i suoi 1.148 km di costa, è separata dall’Italia solamente dal canale di Sicilia. Il grande condottiero e stratega tunisino, il Generale Annibale, unì queste due terre già all’epoca di Cartagine, grazie al suo passaggio in Italia. Una delle foto della mostra ritrae il suo busto e l’anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere, il cui museo è diretto da Ida Gennarelli - intervenuta all’inaugurazione - che ha in via di definizione un’importante mostra su Annibale.

 

Nei giorni scorsi presso il teatro  Italia di Acerra, in via Francesco Castaldi, organizzato dall'associazione ” Parthenope” onlus  presieduta da Vincenzo De Maria si è tenuto un evento per sottolineare gli antichi legami del popolo meridionale con la Tunisia. L'arte napoletana e quella tunisina si fondono creando un universo magico e avvolgente. Il concerto di M'Barka Ben Taleb, famosa cantante tunisina che ha eletto la nostra regione a sua residenza; l’esibizione del maestro Peppe Renella, sono stati i momenti magici della serata.  Nel foyer sono stati esposti  oggetti di alto artigianato tunisino  ed è stata collocata la mostra fotografica di Gigino Nostrale, fotografo professionista che spesso ritrae persone e paesaggi della Tunisia in una luce del tutto particolare, scoprendo aspetti insoliti e meravigliosi del Paese.

All’evento è intervenuto il nuovo Console di Tunisia a Napoli Beya Ben Abbdebaki, al quale abbiamo chiesto: quale è il significato della Sua presenza:

“Un Console viene nominato per difendere i diritti dei suoi concittadini ma anche per far apprezzare la cultura del proprio paese nella nazione in cui è accreditato. Perché la cultura è così importante? Perché la cultura costituisce un insieme di conoscenze, di competenze, di tradizioni, di usi e costumi, propri a un gruppo di uomini, ad una civiltà. La cultura si trasmette socialmente, di generazione in generazione, e non attraverso l’eredità genetica, e condiziona in gran misura i comportamenti individuali. La cultura è un insieme di fenomeni, materiali ed ideologici, che caratterizzano un gruppo etnico o una nazione, una civiltà, in contrapposizione ad un altro gruppo o un’altra nazione. Ed è per tale motivo che la cultura è riconosciuta sul piano internazionale il quarto pilastro dello sviluppo, insieme all’economia, all’ecologia e al sociale.

La diversità culturale  - ha continuato il Console Ben Abbdebaki -  è fonte di arricchimento. Una società che riconosce la diversità in maniera positiva si adopera a consolidare, per lo stesso principio, il dialogo e gli incontri, l’interculturalità, così come la lotta contro la discriminazione culturale.

Le recentissime inquietudini culturali che siamo costretti a vivere, come il progressivo aumento del terrorismo e delle violenze interetniche, la diseguaglianza tra uomini e donne, la povertà, la crisi del dialogo interculturale, le minacce all’incolumità dell’intera umanità, rendono le nostre società più rinchiuse in se stesse, incerte del loro avvenire e, allo stesso tempo, del loro passato. È dunque urgente concentrarci sulle nostre azioni mirate ad incrementare gli scambi culturali.

Ed è in questo contesto  - ha concluso il Console -  che si colloca la nostra serata tuniso-italiana, animata dalla cantante tunisina M’Barka Ben Taleb, definita dalla sfera dei giornalisti “La Leonessa del Maghreb”, nonché dall’artista italiano Peppe Renella, i quali mescoleranno i loro generi musicali tipici delle due sponde del Mediterraneo.

 

Il prossimo 2 dicembre, alle ore 10.00,  presso l’Oasi degli Astroni, il Rotary Club Napoli Angioino, in relazione all’idea “Un rotariano, un albero”, presenterà il progetto per la ricostituzione del “Filare Borbonico”, andato distrutto a causa dell’incendio dei mesi scorsi.

L’iniziativa è in collaborazione con i R.C. Napoli Castel dell’Ovo, Napoli Castel Sant’Elmo, Napoli Chiaja, Napoli Est, Napoli Ovest, Napoli Posillipo, Napoli Sud Ovest, Pozzuoli e Inner Wheel Napoli Ovest.   

I rotariani - consapevoli dell’importanza storica, paesaggistica ed ecologica di quella riserva naturale - si sono impegnati a contribuire fattivamente al suo recupero, mettendo in posa 120 querce di circa due metri.

La manifestazione vedrà l’intervento di numerose autorità cittadine e rotariane e del direttore dell’Oasi, Fabrizio Canonico.

Il sito borbonico degli Astroni è una riserva naturale dello Stato ubicata nell’omonimo  vulcano spento. E’ zona di importanza comunitaria, che insiste tra i comuni di Napoli e di Pozzuoli. Il cratere  fa parte del più ampio complesso vulcanico di Agnano ed è inserito nell’area dei Campi Flegrei.

La giornata si concluderà con un rinfresco.

Il concetto di giustizia, cultura della legalità e dell’accoglienza, solidarietà, impegno civile, istituzioni e scuole con un obiettivo condiviso: il rispetto dei bambini. Quest’oggi presso Pareo Park, il più grande parco del sud Italia, è stata celebrata la 28esima Giornata Universale dell’Infanzia promossa dall’Unicef. L’evento, al quale hanno partecipato circa 5mila minori, è giunto a margine di una vera e propria staffetta dei diritti partita con la Fiaccola della Pace il 18 ottobre da San Giorgio a Cremano e che ha visto coinvolti diversi comuni dell’area metropolitana di Napoli. Vincenzo Schiavo, Presidente Partenope Investment, ha dichiarato: “Accogliere  quest’evento è stato per noi un privilegio. Proseguiamo con l’Unicef confermando la volontà di non essere esclusivamente luogo di divertimento e di evasione ma anche e soprattutto, luogo di cultura dell’accoglienza, di solidarietà e di amore per il prossimo. Questa iniziativa rientra nelle nostre corde. Sin dalla nostra riapertura in estate abbiamo dato spazio al sociale insieme ad Unicef. Papa Francesco dice che non impegnarsi nel sociale è peccato e questa frase per noi è diventata un motto di vita.” Entusiasta anche il Presidente regionale dell’Unicef  Margherita Dini Ciacci, che ha ribadito: “Una Giornata in cui i protagonisti sono stati i nostri figli, unico capitale vivo del Mondo. L’Unicef Italia è impegnata a creare la Comunità Amica dei Bambini, nella quale tutti devono essere inclusi se si vuole davvero costruire la Pace. Mentre noi aiutiamo i nostri giovani a crescere, milioni di innocenti continuano a morire per gli egoismi e le ingiustizie di governi, popoli e cittadini. Urge svegliarsi se vogliamo che il mondo abbia ancora un futuro”

Proprio a testimonianza dell’impegno di tutti ad allontanare i giovani da strade insane, significativa la presenza dei noti magistrati Catello Maresca e Nicola Graziano. Alla manifestazione, che ha goduto del patrocinio del Comune di Napoli, della Regione Campania, dei Consoli Generali di Francia e Spagna, dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, del CONI, dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, del Corecom,  hanno partecipato il Sindaco di Giugliano Antonio Poziello e quello di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno, la Console del Venezuela Amarilys Gutierez Graffe.

«Sono particolarmente lieto di accogliervi a Pompei nel santuario della fede e della carità, a trentasette anni dalla beatificazione del nostro fondatore e nel giorno in cui celebriamo il 142° anniversario dell’arrivo della sacra icona della Vergine del Rosario». Così l’Arcivescovo Tommaso Caputo scrive in un messaggio rivolto ai fedeli che, il 13 novembre, giungeranno a Pompei per partecipare al tradizionale appuntamento della Discesa del Quadro, giorno in cui la Tela sacra custodita nella Basilica mariana viene fatta scendere dal Trono e posta davanti all’altare per la venerazione diretta dei fedeli.

Quella del 13 novembre è una ricorrenza molto importante per la città mariana, in questo giorno si ricorda, infatti, l’arrivo dell’icona della Madonna del Rosario giunta, nel 1875, da Napoli a Pompei su un carro di letame, guidato dal carrettiere Angelo Tortora, al quale il Beato Bartolo Longo aveva affidato la tela avuta in regalo da Suor Concetta de Litala del Convento del Rosario a Porta Medina a Napoli. Questa viene considerata la vera data di nascita della Nuova Pompei.

In questo giorno, migliaia di devoti si recano qui in pellegrinaggio per baciarLa. La tela resta davanti all’Altare per l’intera giornata e viene ricollocata sul Trono solo quando l’ultimo fedele in fila avrà potuto renderLe omaggio. In questo gesto sono racchiuse le attese e le speranza di tutta l’umanità.

La giornata avrà inizio alle 6.00, con la recita del “Buongiorno a Maria”. Poi, ogni fedele potrà accedere alla devozione personale dell’Immagine, dopo aver affrontato il percorso predisposto, accompagnato dal canto e dalla preghiera, animati da sacerdoti, religiosi, religiose e laici.

Le santa Messe saranno celebrate, ogni ora, presso la Sala Luisa Trapani, raggiungibile attraverso il Piazzale San Giovanni XXIII.

La celebrazione eucaristica delle 11.00 sarà presieduta dall’Arcivescovo di Pompei, Monsignor Tommaso Caputo, che, al termine, guiderà i fedeli in processione verso la Basilica per la recita della Supplica a mezzogiorno.

A tarda sera, dopo che anche l’ultimo dei fedeli in fila avrà dato il proprio “bacio” alla Madonna, il Quadro sarà ricollocato sul Trono.

All’iniziativa, come ogni anno, collaboreranno diverse associazioni di volontariato che garantiranno l’assistenza ai pellegrini e la sicurezza del luogo sacro.

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