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Pasquale, il bravo attore Aldo Rossi, in sogno riceve  i fortunati numeri che consentono alla sua famiglia, formata di sempliciotti di campagna, di cambiare vita: 8-13-65-90 i numeri della vincita di quattrocento milioni di lire  con una quartina  al lotto, utilizzando un biglietto da 5.000 lasciato dalla moglie sul comò. Quei numeri contengono un infausto presagio: sono la chiave per individuare la data della morte di Pasquale che da quel momento non penserà ad altro. La famiglia  andrà ad abitare in un lussuoso appartamento in città, con servitori e tutte le comodità. Una tranquilla famiglia campagnola, con moglie sempre pronta a rimproverare tutti, una figlia innamorata di un ragazzo americano un po’ tonto, Carolina, la ricamatrice,  che dispensa perle di saggezza e tanti personaggi che ruotano intorno al protagonista e alla moglie, la nota attrice Elena Sansone.

Da quel momento Pasquale non penserà ad altro, arrivando anche a preparare il suo funerale con grande pompa, tanto pagheranno i congiunti. La sua angoscia è presente in ogni sua battuta, fonte inesauribile di amare risate. La vicenda si sviluppa fino alla scena finale, che non era prevedibile.

La commedia è stata scritta nel 1933 da Athos Setti, livornese di nascita, uno dei più importanti autori italiani di commedie, che era  grande amico ed estimatore di Eduardo De Filippo, il quale nel 1936 su questo tema  realizzò il film ambientato a Napoli - invece che in Toscana  come nel testo originario - intitolato "Sogno di una notte di mezza sbornia”. L’Opera è conosciuta anche come "L'agonia di Schizzo" e fu tenuta in cartellone dalla compagnia di Eduardo De Filippo per circa trenta anni. Ettore Petrolini nel 1934 portò in scena la commedia in romanesco con il titolo “La fortuna di Cecè”, mentre Angelo Musco la interpretò in siciliano con il titolo: “La Profezia di Dante”.

Questi gli attori: Pasquale:  Aldo Rossi; Filomena:   Elena Sansone; Gina:   Carmen   Cappa;

Arturo:  Roberto  Merola; Carolina:  Rita  Tripoli; Rosina:  Francesca  Borriello; Jack:  Dario Todaro; Capatosta:  Maurizio  Ceraudo; Aglietiello:  Riccardo  G. Grassitelli; Dottore:  Renato De Paola; Carmela:  Anna  Garenna; Giovanni:  Geppino Noviello; Assunta:   Erika Rinaldi.

Direzione Artistica:  Elena  Sansone; Direzione Scenica:  A. Esposito; Scene:  G. Razzino; Luci:  delt; costumi:  Esa mode; Ripresa video: F. Starita.

La commedia conserva una “teatralità”, particolare, sembrando quasi che fosse stata scritta per i nostri tempi e non per il 1925, la principale caratteristica è la sua vivacità con un ritmo incalzante delle trovate comiche, pur in una società diversa ma sempre attuale, ricordando, come diceva Totò: "Signori si nasce !".

Un classico dunque della risata "La Fortuna si diverte", una commedia brillante, una delle migliori  pièce che fu considerata dai critici teatrali dell’epoca tra le più esilaranti . La compagnia  "I Nemonef" di Elena Sansone, che  ha messo in scena "La fortuna si diverte" al teatro Don Bosco di Napoli, in via Don Bosco, che come ha dichiarato il regista Renato De Paola che con cura e pazienza ha diretto il lavoro con tanta professionalità: “ una commedia esilarante che dimostra come la suggestione possa condizionare la vita di un uomo e della sua famiglia”.

Questo il commento a caldo di Elena Sansone:”Io e Renato De Paola abbiamo scelto questa commedia perché è molto divertente, eravamo convinti che il pubblico si sarebbe divertito, inoltre ci vuole un pizzico di fortuna nella vita per cambiare almeno di poco la nostra condizione”.

Per Aldo Rossi, che ha interpretato il protagonista, Pasquale:”Ho vissuto la trama con molta intensità poiché è una storia  che potrebbe anche essere reale in quanto ai tempi di oggi c’è ancora chi crede alla realizzazione dei  sogni, alle occasioni e alle opportunità. Ho messo nell’interpretazione molta passione, trasporto e attenzione, spero di essere riuscito a trasmettere il messaggio al pubblico che ha applaudito anche a scena aperta e ha riso di gusto”.

Ma ci chiediamo quale il messaggio trasmesso al folto pubblico in platea ?  probabilmente è racchiuso nella battuta di Carolina, alias Rita Tripoli:”  Anche mio marito, buon'anima, quando non aveva voglia di lavorare faceva lo stravagante. Parlava coi quadri attaccati al muro, diceva che si sentiva andar via di cervello... Io che allora non conoscevo gli uomini, ero molto impensierita. Tanto è vero che avevo deciso di portarlo  a  Firenze  da uno  specialista.  E  invece...fingeva di essere malato per non far nulla !”

Quanta dell’antica filosofia napoletana in queste parole.

 

Martedì 22 gennaio 2019, dalle ore 16.00 alle 19.30, presso la Chiesa di Santa Caterina da Siena, si svolgerà il primo di una serie di incontri, ad ingresso gratuito, organizzati dalla Fondazione Pietà de’ Turchini in collaborazione con Edoardo Catemario, allo scopo di presentare l’ "Accademia Catemario”, progetto pilota che mira a diffondere il metodo didattico che porta il nome del suo creatore in vari centri italiani. 

Il metodo Catemario trae ispirazione dal sistema didattico fondato sui partimenti settecenteschi di scuola napoletana e permette all’allievo di suonare subito divertendosi. È un metodo fortemente innovativo, ma allo stesso tempo connesso alle radici  di un sistema didattico che si è tramandato per secoli. 

Si studia con il maestro in gruppi da quattro, permettendo all’allievo di poter suonare la prima canzone già dopo le prime quattro lezioni. 

In attesa dell’avvio a regime del progetto didattico, chi lo desidera potrà ricevere tutte le informazioni e gli approfondimenti su modalità, organizzazione, costi ed iscriversi già al corso di chitarra che verrà tenuto dal maestro certificato Alfonso Messina, direttore dell'Accademia Metodo Catemario di Napoli.

Il corso è rivolto a tutti, non richiede alcuna conoscenza di musica, si studia con il maestro, non è richiesto studio a casa. Non c’è limite d’età. 

Nei giorni che ci separano dalla festa del Natale, tanti saranno i fedeli e i pellegrini che parteciperanno alle celebrazioni e agli eventi in Santuario. Fitto il programma di appuntamenti.

Ritorna, anche per quest’anno, la tradizionale Rassegna Presepistica del Santuario di Pompei. L’esposizione di arte presepiale, curata da artisti locali e internazionali, si rinnova per il quinto anno consecutivo con opere della tradizione artistica napoletana del ‘700. Interamente realizzati a mano, i presepi sono creati con diversi materiali: sughero, legno e cartapesta per le scenografie, terracotta, legno e seta per i pastori.

A partire dal 7 dicembre, giorno in cui si terrà l’inaugurazione, troveranno spazio nella sala cui si accede attraversando il Giardino dei Santi Pellegrini del Santuario, in Piazza Bartolo Longo. Proprio qui, alle 18.30, l’Arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, inaugurerà e benedirà la mostra che resterà aperta fino al 2 febbraio 2019. Come è tradizione, il 16 dicembre, alle 6.45, con l’inizio della Novena di Natale, sarà inaugurato il presepe allestito in Basilica, presso l’Altare San Giuseppe.

Dall’8 dicembre fino al 6 gennaio 2019, la mostra potrà essere visitata, nei giorni feriali, dalle 8 alle 14 e dalle 15 alle 19.30, mentre, nei giorni festivi, dalle 7 alle 14 e dalle 15 alle 20.45. Dal 7 gennaio al 2 febbraio, gli orari di apertura saranno, invece, dal lunedì al sabato, dalle 15 alle 19.30, la domenica e i festivi, dalle 15 alle 20.45. In Santuario, il presepe sarà visitabile dalle 7 alle 14 e dalle 15 alle 19.30 dei giorni feriali, dalle 6 alle 14 e dalle 15 alle 20.45 dei giorni festivi.

Con l’avvicinarsi del Natale, il Santuario ha, inoltre, preparato un ricco calendario di celebrazioni ed eventi. Il 16 dicembre, alle 6.30, inizia la Novena di Natale, che proseguirà, tutti i giorni, fino al 24 di dicembre, seguita dalla santa Messa alle 7. Sabato 22, alle 20, in Basilica, si terrà il tradizionale Concerto di Natale del Complesso Bandistico “Bartolo Longo-Città di Pompei”, diretto dal Maestro Francesco Federico.

Alla mezzanotte del 24 dicembre, vigilia del Santo Natale, e alle 11 di martedì 25, Natale del Signore, l’Arcivescovo presiederà la celebrazione eucaristica in Basilica. Il 31, alle 17, Monsignor Caputo presiederà la santa Messa e “Te Deum”. Il 1° gennaio, Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e 52ª Giornata Mondiale della Pace, alle 11 sarà celebrata la santa Messa, sempre presieduta dall’Arcivescovo. Alle 12, al termine della Messa, in Piazza Bartolo Longo, si svolgerà il tradizionale omaggio della corona di fiori alla statua della Vergine del Rosario, posta sulla cima della Facciata della Basilica, dedicata alla Pace Universale.

Il 3 gennaio, presso il Teatro “Di Costanzo-Mattiello” del Centro Educativo “Bartolo Longo”, si terrà lo spettacolo di Natale “Questi fantasmi”, commedia in tre atti di Eduardo De Filippo, messo in scena dalla compagnia “I testamatta”, in collaborazione con l’associazione Moda Italia.

Il 6 gennaio, giorno dell’Epifania del Signore, sarà celebrata la santa Messa in Basilica alle 11, presieduta da Monsignor Caputo.

Il giorno 4 ottobre 2018, ore 17:30, presoo l'Unipegaso, Palazzo Zapata, in Piazza Trieste e Trento, 48 a Napoli, ci sarà la presentazione della pubblicazione della Fondazione Craxi oltre il mezzogiorno, alla ho avuto l'onore di partecipare con un articolo dedicato ai problemi della Grecia, insieme con altri articoli di tanti colleghi e professori della economia e altre personalita Italiane e straniere.

Ne discutono: Domenico Arcuri, Stefano Caldoro, Stefania Craxi, Vito Grassi, Costanzo Jannotti Pecci, Umberto Ranieri e Claudio Signorile.Introduce: Mario Barbi, Direttore de "leSfide".

Vorrei presentare di che cosa si tratta dalla prefazione del site le sfide: La Fondazione Bettino Craxi, istituita nel 2000, è un ente non profit, con personalità giuridica, che svolge attività di elaborazione e promozione culturale - prevalentemente nell’ambito delle scienze politiche ed economico-sociali - attraverso convegni, conferenze, seminari, incontri di studio, pubblicazioni e presentazioni; svolge ricerca, divulgazione scientifica e formazione - rivolgendosi in particolar modo ai giovani studiosi - attraverso l’erogazione di borse di studio e assegni di ricerca. E’ in possesso dell’”Archivio Craxi”, un vasto compendio di documenti, video e foto, completamente digitalizzato e fruibile gratuitamente, sia presso la sede di Roma, che attraverso il web. Dispone inoltre della Biblioteca Craxi, oltre 6.000 volumi catalogati SBN, a disposizione degli studiosi. Ha aderito al progetto Archivi on-line del Senato della Repubblica e agli Archivi del Novecento

In un mondo globalmente interconnesso la ‘notizia’ è diventata ‘flusso’, rumore che fa da sfondo alla vita del nostro tempo. Essa è destinata a durare lo spazio di poche ore, ad esaltare emozioni e contingenze, ad influenzare e condizionare opinioni sempre più rapidamente mutevoli, a sconfessare con analoga forza ed enfasi tesi accreditate anche solo poco prima.

La dimensione imposta dai main stream e dai nuovi strumenti della comunicazione che hanno pervaso ogni meandro della nostra vita - in cui pubblico e privato si mescolano pericolosamente e dove la discussione è ormai solo social - è quella del ‘presente’. La ‘notizia’ nasce e si consuma in questo spazio e sembra non esservi più posto, tempo ed interesse per la riflessione e l’approfondimento. Siamo così superficialmente portati a guardare il ‘fatto’ in sé, senza conoscerne magari le origini e la ‘causa’ e senza interrogarsi più di tanto sull’ ‘effetto’.

Scrive l'On. Stefania Craxi alla prefazione della pubblicazione delle "sfide": tutto ciò rappresenta una metamorfosi inquietante che incide non poco sulla vita politica ed istituzionale e produce ripercussioni sulla qualità del sistema democratico, con cittadini paradossalmente più informati ma sempre più privi di una conoscenza critica e di una lettura complessiva e non convenzionale degli eventi.    

Questo trimestrale di approfondimento, diretto da Mario Barbi e promosso dalla Fondazione Craxi, che si è distinta nel corso di questi suoi primi tre lustri di attività come un luogo libero, aperto e di vivace discussione, nasce pertanto con un obiettivo: contribuire a rilanciare in maniera autentica e costruttiva un dibattito pubblico troppo spesso asfittico e stantio.

Non sarebbe di per sé una sfida né ambiziosa né ardua, se non vi fosse dentro, in questo presente senza storia, l’idea forza di coniugare il passato con il domani, la memoria con il futuro, come presupposti per poter affrontare al meglio ‘leSfide’ che ci attendono.

Sia ben inteso che non vi è solo la volontà, per dirla come Leonardo Sciascia, di dare un futuro alla memoria - obiettivo già più che nobile in un paese che dimentica troppo spesso le lezioni della storia - ma bensì quello di far capire che passato, presente e futuro sono momenti indissolubilmente legati tra loro che non ammettono rimozioni, fughe in avanti e passi all’indietro, né tantomeno iperboli ‘noviste’, spesso senza novità, dal cui fascino davvero dovremmo essere ormai immuni.

Tenteremo così, con l’aiuto di tanti ‘amici di strada’ che vorranno condividere con noi questo spirito e questo viaggio, di avventurarci, di numero in numero, lungo vie tortuose o per mari agitati, forti del non considerarci depositari di verità o custodi di totem, bensì della necessità di coltivare il dubbio quale presupposto per sviluppare nuove idee ed immaginare rotte possibili e percorsi alternativi verso un ‘destino’ che taluni ci presentano come obbligato ed incontrovertibile.

Noi, non ci rassegniamo a questa idea. Tutto può essere cambiato, rivisto e sovvertito se si sviluppano visioni d’insieme, una coscienza individuale matura ed autonoma e si cambiano con la forza del ragionamento paradigmi che trovano fondamento in realtà artificiali e prive di verità.

“leSfide” che intendiamo cogliere e lanciare saranno pertanto molteplici e spazieranno nel raggio d’azione e negli argomenti. Ma a far da comun denominatore ci sarà la volontà esplicita di vincere l’apatia e la rassegnazione, il conformismo e l’opportunismo, il moralismo e la vulgata comune, il giustizialismo ed i tanti sepolcri imbiancati.

Troverete in questa nostra pubblicazione una voce fuori dal coro, speriamo mai stonata, composta da contributi originali di intellettuali e di protagonisti, di ieri e di oggi, sui temi più significativi della vita pubblica nazionale ed internazionale: in grado, ci auguriamo, di tratteggiare per il nostro pubblico scenari ed analisi né scontati né banali.

La nostra speranza è quella di avere tanti ed appassionati lettori, interessati a diventare scrittori fecondi che, come noi, pensano che non ci sia un fato o un destino avverso che ci abbia condannato a vivere in una condizione di perenne crisi ed incertezza, ma che ritengano che il primo nemico da battere sia la nostra inazione.

Speriamo che il nostro piccolo–grande lavoro sia un sasso lanciato nel paludoso stagno del conformismo informativo. E che ne smuova un poco le acque. Certo è che metteremo la nostra storia, il nostro bagaglio ideale e culturale, la nostra sete di conoscenza al servizio del desiderio inesauribile di un futuro che vogliamo conquistare con le armi della speranza. Un piccolo-grande lavoro inteso come uno strumento in più per un ‘cambiamento’ che è da venire.

“leSfide – Non c’è futuro senza memoria” è un po’ tutto questo. Tanta passione, molta dedizione ed un pizzico di coraggio, ingredienti che da sempre hanno animato le menti ed i cuori di chi ha lasciato una traccia nella storia.

Verso la mostra “Thalassa. Mare, mito, storia ed archeologia”, in programma al MANN da settembre 2019: al Museo Archeologico Nazionale di Napoli è stato firmato, stamattina, il protocollo d’intesa avente ad oggetto un programma comune di attività triennali, per la valorizzazione del patrimonio, a partire dal progetto “Thalassa”.

Quattro i partner coinvolti: l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana (Regione Sicilia), il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei e Teichos- servizi e tecnologie per l’archeologia.

“E’ un onore, per il MANN e per il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, avviare una sinergia virtuosa con la Regione Sicilia ed, in particolare, con il prof. Sebastiano Tusa, noto esperto di archeologia subacquea. Si profila, all’orizzonte, un vero e proprio cambio di rotta delle istituzioni, che coniugano i termini di tutela e valorizzazione, anche al di là delle mura museali”, ha affermato il Direttore del MANN e del PaFleg, Paolo Giulierini.

Il progetto di valorizzazione, legato a “Thalassa”, segnerà diverse tappe: a settembre 2018, in programma la mostra “Il ritorno di Zeus” al Castello di Baia; da ottobre, sempre al Castello di Baia, una rassegna cinematografica dedicata al tema del mare, con preview al Museo Archeologico Nazionale; infine, convegni e laboratori didattici, propedeutici alla grande esposizione “Thalassa”, in calendario dall’autunno 2019.

La mostra, che prevedrà la collaborazione scientifica con i Musei Archeologici di Taranto e Reggio Calabria, sarà articolata in sei sezioni, che raccontano il mare seguendo diversi tagli interpretativi, dal senso del sacro alla vita di bordo, dagli aspetti tecnici di organizzazione della navigazione alle storie dei marinai e dei condottieri; previsto, ancora, un settimo segmento espositivo, inerente agli oggetti ritrovati durante le grandi scoperte.

“Stabilire una collaborazione con il MANN e PaFleg è un valore aggiunto per il nostro Assessorato: è importante, infatti, superare un certo isolazionismo, che discende dall’autonomia istituzionale.

Campania e Sicilia sono accomunate dalla risorsa mare, che va riscoperta e valorizzata con rigore scientifico, senza sacrificare dinamismo ed originalità nella comunicazione dei contenuti: in questo percorso, gioca un ruolo fondamentale la Città Sommersa di Baia, nel Parco Archeologico dei Campi Flegrei. Le ricerche del passato rappresentano, ancora oggi, un punto di riferimento per l’indagine storica e scientifica”, ha commentato il prof. Sebastiano Tusa, Assessore ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana (Regione Sicilia).

“Thalassa è un progetto composito, che combina il tradizionale approccio archeologico con una lettura 4.0: installazioni multimediali e ricorso alla realtà aumentata sottolineeranno le suggestioni del percorso di visita. Al di là dell’esposizione al MANN, saranno organizzati dei convegni sul mito delle Sirene e della fondazione di Napoli, sul sacro negli ambienti mediterranei, sul sistema delle rotte della Magna Grecia con un focus sulla fase della colonizzazione euboica. Il viaggio tra Sicilia e Campania avverrà, così, sull’onda della cultura”, ha concluso il dott. Salvatore Agizza (Teichos).

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