Lo stato della crisi politica

La presidenza del Consiglio dei Ministri rende noto che sono pervenute le dimissioni irrevocabili dei ministri Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi, Gaetano Quagliariello.

E' in corso a palazzo Grazioli un vertice tra Silvio Berlusconi e lo stato maggiore del partito. A via del Plebiscito è presente la delegazione ministeriale del partito guidata da Angelino Alfano. Il vice premier insieme agli altri ministri del Pdl ha rassegnato questa mattina le dimissioni dal governo in modo irrevocabile

Si registra la prima conseguenza della crisi di governo: il termine per la presentazione degli emendamenti al decreto legge Imu, previsto per oggi alle 13, slitta a giovedì alla stessa ora. E' quanto si apprende da fonti parlamentari.
Vediamo come e cominciato tutto da ieri sera :
Alle 19, dopo aver invitato scherzosamente la comunità di Sant'Egidio a dire ''qualche preghiera per l'Italia'', il premier Enrico Letta sale al Quirinale per studiare le mosse insieme al Capo dello Stato Giorgio Napolitano. E davanti ad ''un clima di evidente incertezza politica'', il Capo dello Stato definisce ''risolutivo'' il voto di fiducia alle Camere, a partire da mercoledi'. I numeri di una nuova maggioranza si verificheranno solo in Aula ma nel Pdl è in atto un terremoto politico: mentre Silvio Berlusconi punta già dritto al voto, i suoi 5 ministri si dissociano dalla deriva ''estremista e radicale'' e il partito, dove i falchi sembrano aver preso il sopravvento, è spaccato. Nella crisi al buio, dopo la decisione del Cav di 'dimissionare' la delegazione Pdl al governo, chi ha le idee chiare è il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Siamo in una fase un po' criptica - ammette durante la sua visita a Napoli - Io cercherò di vedere se ci sono le possibilità per il prosieguo della legislatura". E cita il precedente del secondo governo Prodi, quando il Professore senza dimettersi andò alle Camere a chiedere la fiducia, come possibile via di uscita. Perchè l'unica preoccupazione di Napolitano è la necessità ''di stabilità e continuità nella direzione politica del Paese e nel funzionamento delle istituzioni parlamentari" per risolvere i problemi gravi del paese.

Difficile che gli obiettivi del Capo dello Stato incrocino più Silvio Berlusconi che liquida il valore della stabilità ''come un bluff come era lo spread'', rinvigorito per la nuova battaglia che lo attende, guarda alla campagna elettorale. Ma le ragioni di Berlusconi aprono una frattura dentro il Pdl che fa sperare il premier Enrico Letta. Ad uno ad uno, pur con toni diversi, i 5 ministri del Pdl, insieme a esponenti di spicco come Maurizio Sacconi e Fabrizio Cicchitto, prendono le distanze dal diktat arrivato ieri di dimettersi, minacciando di non entrare in una Fi a trazione dei falchi. Prima il ministro Beatrice Lorenzin, poi Gaetano Quagliariello escono allo scoperto sostenendo di non riconoscersi ''in una destra radicale''. Più netto Maurizio Lupi che, non riconoscendosi ''in un movimento estremista in mano agli estremisti'' chiama Angelino Alfano a ''mettersi in gioco per una buona e giusta battaglia''. E nel pomeriggio, anche il segretario Pdl si smarca, pur con toni moderati: ''Se prevarranno intendimenti estremistici, il sogno di una nuova Fi non si avvererà. So bene che quelle posizioni sono interpretate da nuovi berlusconiani ma, se sono quelli i nuovi berlusconiani, io sarò diversamente berlusconiano". E per ultima, chiede uno ''stop ai radicalismi'' anche il ministro Nunzia De Girolamo. E' presto per dire se il dissenso si tradurrà nella fiducia al governo Letta al momento del voto.

E' quanto affermano in una nota congiunta tutti i ministri del Pdl in risposta all'Editoriale de Il Giornale di oggi.Questa la dichiarazione integrale sottoscritta da Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi, Gaetano Quagliarello, in merito a quanto pubblicato oggi, su Il Giornale, a firma del direttore Sallusti: "E' bene dire subito al direttore de Il Giornale, per il riguardo che abbiamo per la testata che dirige e una volta letto il suo articolo di fondo di oggi, che noi non abbiamo paura. Se pensa di intimidire noi e il libero confronto dentro il nostro Movimento politico, si sbaglia di grosso"."Se intende impaurirci con il paragone a Gianfranco Fini, sappia che non avrà case a Montecarlo su cui costruire campagne. Se il metodo Boffo ha forse funzionato con qualcuno, non funzionerà con noi che eravamo accanto a Berlusconi quando il direttore de Il Giornale lavorava nella redazione che divulgo' l'informazione di garanzia al nostro presidente, durante il G7 di Napoli, nel 1994", conclude.
Sono allibito, neppure io ho paura. Ho già pagato con la detenzione squallide minacce alla libertà di espressione. Punto''. Così, parlando con l'Ansa, il direttore de 'Il Giornale' Alessandro Sallusti ha replicato ai ministri del Pdl che lo hanno accusato di usare ''il metodo Boffo''. Il direttore del quotidiano non ha voluto aggiungere altro.

Non ho intenzione di governare a tutti i costi". Enrico Letta a Che Tempo che fa. "Chiederò la fiducia non per tre giorni per poi ricominciare come prima, ma per andare avanti e applicare il programma. Se non c'è, tiro le conclusioni", afferma. 'Abbiamo valutato una situazione molto complicata e complessa, abbiamo deciso di andare in Parlamento al più presto. 'I ministri del Pdl hanno posto delle valutazioni e sento che in parlamento c'è incertezza. Per questo vado in Parlamento a chiariere. Non voglio essere un re travicello. Onestamente ho perso il filo da un po' di giorni delle vicende politiche e delle posizioni" del Pdl. "Penso la cosa migliore sia andare in Parlamento e porre la questione di fiducia'.

Cgil, Cisl e Uil "esprimono la loro preoccupazione per la crisi istituzionale causata dall'irresponsabilità di chi vorrebbe anteporre interessi personali alle condizioni del paese". Serve, chiedono, "un vero governo del paese". E preannunciano assemblee nei luoghi di lavoro, presidi, volantinaggio dai supermercati alle chiese.

Mi auguro che tutta questa instabilità non porti a una precettazione da parte dell'Europa e a una gestione commissariale''. Lo afferma il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a proposito dell'attuale crisi politica.

E' troppo presto per fare pronostici sul futuro del governo Letta. Ma dico no a governi con trasfughi che viva una vita stentata''. Lo ha detto Guglielmo Epifani a Radio 24. Il leader del Pd accusa il Pdl di avere provocato, con le le sue scelte sul governo, il nuovo aumento dello spread registrato questa mattina. "Il centrodestra sta facendo saltare in aria il Paese ed era evidente che lo spread sarebbe ripartito. Il Pdl sta facendo saltare il Paese. Vediamo come finisce. Non spero in elezioni anticipate, ma non le temo'.

I conti pubblici italiani sono ''sotto controllo'' e il Paese sarà in grado di mantenere il deficit sotto il 3% del pil. Lo ha assicurato il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, in un'intervista a Bloomberg Television, aggiungendo che sarà rispettata la scadenza del 15 ottobre per la presentazione della legge di stabilità.
Considero la decisione adottata dal Pdl completamente a sfavore dell'Italia. Un vero e proprio tradimento, che spero, conducendo una riflessione onesta, quel partito possa superare, venendo incontro non ai bisogni del governo ma a quelli del Paese". Lo ha detto il ministro della Difesa, Mario Mauro, commentando le dimissioni dei ministri del Pdl. Intanto il ministro Quagliarello ha dichiarato di non avere nessuna intenzione di creare un nuovo partito. 'Credo che quello sia stata la madre di tutti gli errori, da cui siano discesi tutti gli altri. Penso che siano state fatte le cose un po' affrettatamente, ma prima di sganciare l'atomica bisognava fare una serie di passi''.

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