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Ue, impegno su 120mila migranti e flessibilità quote

28 hanno dato il via libera formale per l'avvio della 'fase 2' della missione navale EuNavFor Med che prevede l'uso della forza contro gli scafisti nel Mediterraneo. La proposta è passata come 'punto A' (senza discussione') nel Consiglio Affari Generali. L'operatività è prevista entro i primi di ottobre.

"A nostro avviso deve essere Frontex a fare i rimpatri. Deve essere una responsabilità europea e ci vogliono i soldi europei per organizzarli", così il ministro dell'Interno Angelino Alfano al suo ingresso al consiglio Ue.

"Sono già state disposizioni" per ristabilire nuovamente i controlli alla frontiera francese con l'Italia "se si ripeterà una situazione identica a quella di alcune settimane fa". Lo afferma il ministro dell'interno francese, Bernard Cazeneuve.

Il Consiglio "si impegna a ricollocare altre 120mila" profughi, si legge nella bozza di conclusioni del consiglio Affari interni Ue. Le quote proposte dalla Commissione costituiscono "la base" per un accordo sulla distribuzione, ma si prevede anche una certa "flessibilità" per gli Stati nell'attuazione della decisione.

Un portavoce  di Deutsche Bahn (Db),ha annunciato chiedendo l'anonimato e precisando che il servizio è ripreso alle 07:00 locali. Tuttavia, la linea tra Salisburgo e Monaco di Baviera rimane chiusa tra la città austriaca e la città tedesca di Freilassing in quanto c'è ancora gente sui binari in alcuni tratti. I treni sono stati sospesi per circa 12 ore dopo la decisione di Berlino di ripristinare provvisoriamente i controlli alle frontiere domenica sera per arginare e controllare il flusso di profughi provenienti principalmente dalla Siria attraverso l'Austria.

La misura presa dal governo tedesco, che ha ripristinato i controlli alle frontiere, "era necessaria ma nulla cambia" nell'atteggiamento del governo, che continua a "essere guidato dai principi dell'umanità e della sicurezza": così il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert a Berlino, in conferenza stampa.

Nella notte e fino a mezzogiorno di oggi altri 5.353 profughi sono entrati in Ungheria dal confine serbo, un numero pressoché analogo a quello nell'intera giornata di ieri, 5.809. Lo ha riferito la polizia citata dai media serbi. Si tratta in prevalenza di siriani, afghani, iracheni, pachistani in marcia verso il nord Europa, in primis la Germania. In Ungheria a mezzanotte entrano in vigore norme più severe, con l'ingresso illegale nel Paese che verrà considerato un reato, punibile con il carcere fino a tre anni.

Sono 19.100 i migranti arrivati nel weekend a Monaco di Baviera, in Germania. Lo ha annunciato una portavoce dell'amministrazione dell'alta Baviera. Secondo queste stime nella giornata di ieri sono giunti nel capoluogo del Land del sud 7100 persone.

In 24 ore, secondo Skopje, in Macedonia si sono registrati circa 6 mila arrivi attraverso la frontiera greca di profughi diretti al nord. Secondo la Croce Rossa serba, il flusso di migranti aumenterà ancora, e si prevede che almeno 20 mila persone giungeranno in Serbia, dall' inizio dell'anno attraversata da oltre 130 mila migranti.

Il governo austriaco ha deciso l'invio dell'esercito, in supporto della polizia che sta già operando lungo il confine con l'Ungheria. Come ha ribadito il cancelliere Werner Faymann, il diritto di chiedere asilo non è messo in discussione. Al valico di Nickelsdorf solo nella giornata di ieri si sono registrati 10.256 arrivi. L'Austria introdurrà come la Germania "controlli temporanei alle frontiere". Lo ha annunciato la ministra dell'Interno Mikl-Leitner.

Anche la Slovacchia ha introdotto controlli temporanei alle frontiere con Austria e Ungheria. Lo ha detto il ministro dell'Interno. Si tratta di una reazione alla misura tedesca, ha spiegato.

Un flusso alimentato dalle masse enormi di sfollati dalla Siria e che sembra non arrestarsi mai. Un flusso che provoca continue chiusure e riaperture di frontiere, con città e stazioni congestionate dalle coste turche fino a Monaco di Baviera e oltre. Quel braccio di mare è una strettoia obbligata per chi vuole passare il confine europeo, perché poi dalle isole del Dodecaneso i rifugiati possono usufruire di un servizio di traghetti in moto perpetuo per la Grecia metropolitana, da dove inizia il lungo, accidentato cammino lungo la rotta terrestre dei Balcani.


Una rotta lungo la quale c'è sempre qualcuno che cerca una rischiosa scorciatoia, come i 42 migranti scoperti dalla polizia austriaca in un camion frigorifero con targa finlandese di una società specializzata nel trasporto di fiori. Il mezzo è stato fermato e perquisito sull'autostrada A8 fra Vienna e il confine tedesco in Alta Austria, e i due autisti iracheni sono stati fermati. I "passeggeri", di cui non si è saputa la nazionalità, erano tutti in buona salute: un destino diverso da quello toccato ai 71 trovati morti soffocati stipati in un camion abbandonato in Austria vicino al confine ungherese alcune settimane fa.

Avevano pochi mesi di vita e sono annegati in mare: quattro neonati sono morti domenica nelle acque agitate dell'Egeo, e con loro sono stati risucchiati dalle onde anche 11 bambini e 19 adulti, per un totale di 34 morti. Questo il bilancio provvisorio del naufragio di un barcone di legno stracarico di migranti che si è rovesciato per il vento e le onde alte a poche centinaia di metri dal suo traguardo: le coste dell'isola greca di Farmakonissi, a una quindicina di chilometri dalla Turchia, nel Dodecaneso, nell'Egeo sud-orientale.

I bambini annegati, si è appreso, sono sei maschi e cinque femmine, oltre ai quattro neonati: e torna alla mente la terribile immagine di Aylan, il bambino siriano annegato che sembra quasi animarsi con le onde sul bagnasciuga, che ha commosso anche l'Europa più intransigente contro l'immigrazione e sollevato commenti perfino da parte dell'Isis, che l'ha sfruttata come monito contro la tentazione di lasciare le terre dell'Islam per inseguire il sogno europeo.

La barca, stando a quanto riferisce la guardia costiera greca citata dai media greci, conteneva fra 120 e 130 passeggeri, ma forse di più, e si teme quindi che il già pesante bilancio possa aggravarsi ancora. Almeno otto dei morti non hanno avuto scampo e sono stati ritrovati intrappolati nella stiva dell' imbarcazione rovesciata dai sommozzatori della guardia costiera.

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