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Emergenza negli stadi: sempre alta la questione sicurezza

Destano forte preoccupazione le condizioni di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito gravemente e ricoverato al policlinico Gemelli. "Stamattina va peggio, è stato operato d’urgenza al colon - ha detto sua madre, Antonella Leardi - e i medici hanno detto che anche questa cosa può essere preoccupante. La situazione è seria. La donna ha riferito di essere riuscita a vedere il figlio "solo dopo l’intervento". La zia del ragazzo: "Stavo facendo compagnia a mia cognata, la mamma di Ciro, quando siamo state avvisate dai medici dell’intervento. L’operazione è durata circa quattro ore, è iniziataa mezzanotte e si è conclusa intorno alle quattro del mattino. Io penso che l’intervento sia andato bene e finchè le condizioni di mio nipote non sistabilizzano, questi tipi di operazione possono verificarsi". Intanto si apprende che né i familiari né i legali di Esposito hanno ricevuto alcuna notifica di arresto o di convalida per la giovane vittima degli scontri di sabato.
"Il governo non ha speso una parola per Ciro". E' la dura l’accusa lanciata dalla madre del tifoso ferito. "Stanno discriminando i napoletani, altrimenti avrebbero speso una parola in più per chi, come noi, in questo momento sta soffrendo", ha aggiunto la madre del ventinovenne, definendo "assurdo il fatto che un altro tifoso del Napoli sia in carcere
L'esame dello stub eseguito su Daniele De Santis è compatibile con materiale da sparo". Questa la precisazione che arriva dalla Questura di Roma dopo l'esito negativo del guanto di paraffina. In sostanza, si sottolinea, l'esame pur negativo avrebbe evidenziato la presenza di tracce di polvere da sparo.
Ha dato esito negativo l'esame stub compiuto su Daniele De Santis, l'ex ultras romanista accusato del tentato omicidio di tre tifosi napoletani, uno dei quali ferito gravemente, in occasione della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli.

Mentre si attendono nuovi accertamenti si apprende che la contestazione a carico di De Santis non varia. L’uomo, infatti, resta accusato di tentato omicidio, rissa e porto e detenzione di arma. Il pm Antonino De Maio farà entro oggi la richiesta di convalida del fermo al gip. Tre testimoni dicono di aver visto De Santis sparare. La pistola dalla quale sono partiti i colpi che hanno raggiunto i tre supporter partenopei, e ferito gravemente Ciro Esposito, è stata trovata dalla proprietaria di una vicina discoteca dietro un vaso al di là del cancello del circolo sportivo gestito da De Santis, a qualche metro di distanza dove il romanista giaceva in terra dopo essere stato picchiato dai napoletani. La donna ha detto di avere preso l’arma e "di averla gettata in un cassonetto" per poi soccorrere De Santis. Sulla scena inoltre, sempre secondo alcuni testimoni, c'erano anche tre uomini con caschi integrali fuggiti all’arrivo degli ultrà napoletani: forse alcuni complici di De Santis? Ora, con l’esito negativo dello stub su De Santis, è determinante identificare i tre e chiarire il ruolo avuto nei momenti della violenza.

Il test dello stub avrebbe comunque dato un esito "compatibile con materiale da sparo", in quantità però non sufficiente da dare un risultato diverso. La precisazione arriva dalla Questura di Roma e non cambia l'impianto accusatorio nei confronti di De Santis.

Dopo la brutta pagina della finale Coppa Italia a Roma, sempre alta la questione sicurezza negli stadi. E dopo il monito di Napolitano e del premier alle società a rompere con le tifoserie ultras, il ministro dell' Interno Alfano le invita oggi a fare la loro parte sul fronte della sicurezza, evocando il modello inglese, perché un evento sportivo non può trasformarsi un uno bellico. Replica indirettamente l'ex premier e presidente del Milan Berlusconi, per il quale non è utile e possibile affidare la sicurezza negli stadi ai club, molti dei quali in deficit di bilancio e privi della necessaria competenza in materia.

Ieri pugno duro di Napolitano contro gli ultrà: i club rompano con le tifoserie violente, chiede il capo dello Stato. Il premier Matteo Renzi chiude alle speculazioni e propone d'intervenire seriamente ad elezioni e campionato conclusi.

Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito sabato prima della finale di Coppa Italia a Roma, è stato sottoposto al Policlinico Gemelli, ad un altro intervento di chirurgia addominale, nella notte. Sua madre Antonella Leardi riferisce: "Mio figlio ha avuto un altro intervento, gli è stato tagliato un pezzo di colon, insomma la situazione è ancora delicata.
D'altro canto, secondo quanto riporta La Stampa, la Questura di Roma teme disordini per la partita Roma-Juventus di domenica prossima. Infatti, sarebbero attesi centinaia di infiltrati napoletani tra gli ultras bianconeri al fine di vendicare il ferimento dei tifosi partenopei. Tira aria di guerriglia e non è escluso che l'incontro possa essere anticipato nel pomeriggio.
Ma l'attenzione stasera sarà al San Paolo, dove si gioca Napoli-Cagliari. La vedova di Filippo Raciti, l'agente ucciso nel 2007 durante gli incidenti davanti allo stadio di Catania, chiede che, se i tifosi del Napoli preparassero come annunciato 30 mila magliette 'pro Speziale' per la partita Napoli-Cagliari in programma stasera, non si giochi.ma intanto
Mentre si discute delle pene e delle sanzioni da infliggere agli ultras violenti, Genny 'a carogna, il capo ultras dei "Mastiffs", protagonista della finale di Coppa Italia è liberissimo
Stasera alle 21 sarà al suo posto nella curva A del San Paolo per Napoli-Cagliari
E nessuno glielo vieta. Perché Gennaro De Tommaso ha scontato i due Daspo beccati nel 2001 e nel 2008 e il suo ruolo di "mediatore" dell'altra sera è ancora da chiarire. Su di lui sono concentrate le attenzioni della procura di Roma, che vuole capire se in quei colloqui tra Genny, Hamsik e i responsabili dell'ordine pubblico ci possano essere responsabilità penali.

"E' una vergogna, sentire anche questo", ha affermato Marisa Grasso a "24 Mattino" su Radio 24, apprendendo in diretta del proposito. "A questa notizia dovrebbe dare una risposta il presidente del Consiglio...Chiudete, non fate giocare, basta. Uno Stato forte prende delle misure forti, non è essenziale una partita di calcio, se ne può fare anche a meno. Ognuno sta a casa sua e si evitano problemi, vabbè c'è una perdita economica ma non è colpa mia. Un lavoro non può creare così tanti problemi, il lavoro deve rendere a una persona dignità perché porta onestamente a casa i soldi, ma alcuni lavori tolgono serenità a chi dovrebbe svolgere un servizio che dovrebbe garantire sicurezza ai cittadini. Questa delle magliette, invece, è la risposta che incassa lo Stato". "Se lo Stato fosse forte - ha aggiunto Marisa Grasso - queste cose non sarebbero accadute. Io purtroppo mi aspetto che oltre a mio marito, che avrei voluto fosse l'unico sacrificio, ci siano altri Filippo Raciti. Lo Stato è debole, aspettiamoci di tutto". "Questo Speziale, che io non nomino mai, è un assassino e uno spacciatore di droga. E' un mercante di morte. Questo si pubblicizza".

Poi Marisa Grasso è tornata sugli scontri di sabato all'Olimpico: "Questo Genny 'a Carogna non ha nessun diritto di parola sulla vicenda di mio marito, può parlare solo dei suoi fatti personali. Io ho chiesto giustizia in un'aula di tribunale presenziando ogni giorno per sei anni. E ho saputo la verità, non c'è nessun dubbio sulla vicenda giudiziaria. Due persone sono state condannate per omicidio fino alla Cassazione. In più, mentre era in attesa di giudizio, Speziale aveva la piena libertà di poter parlare e lo hanno arrestato i colleghi di mio marito per spaccio di droga. Non parliamo di sante persone ma di persone mai pentite. Questa cosiddetta 'Carogna' che non è mai venuto in tribunale non può indossare una maglietta con quella scritta". Infine, la vedova Raciti ha fatto un appello alle istituzioni: "Le telefonate di solidarietà mi stanno bene, ma io attendo risposte. Va bene che si faccia una nuova legge, forse dovremmo parlare della violenza degli stadi come di una nuova forma di terrorismo, il terrorismo da stadio. Comunque è un problema da sconfiggere, le risposte le vogliamo tutti, non solo io".

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