Elettrosmog, Dieni (M5S): “Il Governo faccia rispettare le soglie prescritte dal Consiglio d’Europa”

Lotta serrata contro l’elettrosmog da parte del Movimento 5 stelle. Stavolta a sollevare la questione è la deputata Federica Dieni della Commissione Affari Costituzionali che ha puntato il dito contro il Governo, e più specificamente contro il Ministro della Salute Lorenzin, per la sistematica violazione della Risoluzione 1815 del Consiglio d’Europa, che fissa soglie di 0,6 Volt/metro per le onde elettromagnetiche.

“Ho già steso un’interrogazione al Ministro della Salute e spero che Beatrice Lorenzin ci fornisca delle risposte sul motivo per cui la Risoluzione del Consiglio d’Europa sull’elettrosmog è regolarmente disattesa” esordisce la parlamentare pentastellata. “Non siamo degli ingenui: sappiamo che è impossibile far rispettare in un giorno le soglie consentite di inquinamento magnetico. Ciò che lamentiamo, però, è che il Governo neppure si ponga il problema e non si preoccupi neppure di monitorare o di iniziare ad intervenire di fronte ad un fattore di rischio che viene definito come “agente possibilmente cancerogeno per l’uomo”. Oggi in Italia i valori massimi di esposizione ai campi magnetici sono fissati a 6 Volt/metro. Un livello francamente intollerabile e potenzialmente dannoso per la salute.

D’altra parte questa iniziativa parte da un fatto reale: gli attivisti del Movimento 5 stelle di Villa San Giovanni, con la cui collaborazione ho redatto l’atto, si sono resi conto che in alcune zone della Calabria, come quella di Ravagnese-Saracinello, tra il 2008 e il 2011 i livelli dei campi magnetici erano ben 10 volte superiori a quelli europei. Ma ci sono zone, in Italia, in cui i cittadini vengono tempestati da campi magnetici che arrivano anche a 30 volte le soglie consentite.”

Conclude la deputata Dieni: “E’ indispensabile che il Ministero della Salute inizi seriamente a far rispettare i limiti prescritti dal Consiglio Europeo, specie se pensiamo che essi dovrebbero essere progressivamente ridotti di ulteriori due terzi per rispettare il principio di precauzione. Questo percorso dovrebbe essere avviato, specie in un’epoca storica in cui cellulari, reti wireless ed onde radio si espandono esponenzialmente senza che molte volte ci si renda neppure conto del livello di esposizione che provocano. D’altra parte sappiamo bene che questo Governo molte volte non vende altro che fumo. Ci risparmi però almeno quello elettronico.”

 

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