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Il dramma di Atene: La Germania ha dichiarato Guerra economica alla Grecia

"La Grecia non fa ricatti e non accetta , parl ano alla  Tv privata Mega, il portavoce del governo di Atene Gabriel Sakellaridis in riferimento agli ultimi sviluppi riguardanti la decisione della Bce di non accettare più i titoli di Stato ellenici.cosi oggi :

 

La Banca centrale europea mette al muro il governo Tsipras nel mezzo della sua offensiva anti-austerity, togliendo alle banche elleniche l'accesso alle normali aste di liquidità e giudicando il programma di salvataggio greco a rischio. Ma Atene minimizza: secondo il ministero delle Finanze la Bce sta facendo pressioni sull'Eurogruppo per raggiungere un accordo che sia positivo per tutti. E il governo sostiene che non ci sono problemi di rilievo con il settore bancario greco

 

Ma Atene minimizza: secondo il ministero delle Finanze la Bce sta facendo pressioni sull'Eurogruppo per raggiungere un accordo che sia positivo per tutti. E il governo sostiene che non ci sono problemi di rilievo con il settore bancario greco.


"Il consiglio direttivo - si legge in una nota pubblicata sul sito della Bce dopo la riunione di oggi dei governatori - ha deciso di rimuovere la deroga sugli strumenti di debito quotati emessi o garantiti dalla Repubblica ellenica".

 

Draghi non perde tempo e la stretta partirà quasi immediatamente: le nuove regole saranno applicate tra una settimana, dall'11 febbraio.
Quella deroga, introdotta nel 2010, permetteva alle banche greche di rifinanziarsi alla Bce nonostante fornissero a garanzia titoli di Stato greci con rating speculativo ad alto rischio.

Un'eccezione sempre condizionata alla permanenza della Grecia all'interno del programma di risanamento coordinato dalla troika, attualmente in scadenza il 28 febbraio.


Con il nuovo esecutivo greco deciso a non rinnovare i suoi impegni con la troika e a portare avanti una ristrutturazione del debito, la Bce si muove d'anticipo e, in una sorta di deja vu della crisi cipriota dove aveva egualmente stretto i rubinetti alle banche, invia un segnale di durezza ad Atene: uno stop alle riforme e ai progressi fatti sul risanamento di bilancio sarà costosissimo. Proprio oggi l'agenzia Bloomberg scrive che, se non rinnoverà il suo programma per una nuova linea di credito, la Grecia rischia di non poter far fronte ai suoi pagamenti il 25 marzo: sarebbe l'equivalente di un default.


Di fatto la Bce, che fa parte della troika dei creditori assieme a Ue e Fmi, dà un giudizio sulle intenzioni di Tsipras e del suo ministro delle Finanze: "attualmente non è più possibile presumere una conclusione positiva della revisione del programma" di risanamento greco, si legge nella nota di Francoforte.


Con la sua decisione, l'Eurotower gioca durissimo nel negoziato con Atene, che ha posto come paletti la fine della troika, uno swap sul debito ellenico in titoli indicizzati alla crescita e una svolta anti-austerity. Le quattro principali banche greche, di fronte alla fuga dai depositi innescata nelle settimane pre-elettorali, sono già appese alla liquidità d'emergenza fornita da Francoforte tramite l'ELA (emergency liquidity assistance), un meccanismo che va approvato a maggioranza di due terzi e rinnovato di volta in volta ogni due settimane. Il suo uso avrebbe già superato i 40 miliardi di euro e proprio oggi, fra i temi in discussione alla Bce, figurava la richiesta di National Bank di aumentare di ulteriori 10 miliardi l'utilizzo della facility d'emergenza. L'ELA, erogata dalla banca nazionale greca, va poi ratificata dai governatori di Francoforte. Proprio oggi Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, metteva in dubbio sull'opportunità di continuare a sostenere le banche greche.


Domani Varoufakis sarà dal collega tedesco Wolfgang Schaeuble. Poi, il dossier Grecia sarà al centro dell'Eurogruppo della prossima settimana a Bruxelles, giusto alla vigilia del Consiglio Ue del 12 febbraio.

Incontrato Draghi stamani, il ministro aveva definito "fruttuoso" il suo colloquio con il presidente della Bce. Draghi avrebbe rigettato la sua richiesta di convertire in bond perpetui i titoli ellenici comprati dalla Bce. Ma da fonti dell'Eurotower era anche emerso che Draghi, di fronte al neoministro greco, avesse "chiarito il mandato della Bce e chiesto al nuovo governo di confrontarsi velocemente e in maniera costruttiva con l'Eurogruppo per mantenere la stabilità finanziaria".


Un rinvio alla politica, insomma. E con una certa velocità.
Il governo di Atene è partito a testa bassa subito dopo il suo insediamento e si presententato  a Bruxelles a Roma a Berlino, chiedendo uno stop all'austerity, uno swap del suo debito e la fine della troika.


Ma vista la posta in ballo, con il 60% del debito greco in mano ai governi europei e una fetta consistente alla Bce, Francoforte non sta a guardare, la cancelliera ha già fissato paletti stringenti (fra cui la troika) e notato come Atene sia isolata......

Ma come la Grecia e arrivato a questo punto :

 

Cinque anni di crisi che hanno portato Atene più volte sull'orlo del baratro. Sono quelli vissuti dalla fine del 2009 ad oggi dalla Grecia e da tutta l'Europa, coinvolta direttamente dalle vicissitudini del Paese. Ecco una cronistoria fino all'eclatante vittoria di Alexis Tsipras.


il partito socialista Pasok vince le elezioni. Emergono differenze tra le previsioni del governo uscente e la realtà dei conti pubblici: il deficit/pil è al 12%, il doppio del previsto. A fine dicembre arrivano i primi sacrifici del governo Papandreou: un piano triennale di risanamento che prevede un deficit al 2,8% nel 2012 grazie a riduzioni della spesa, lotta all'evasione e nuove tasse. I salari pubblici vengono congelati per tutto il 2010, viene aumentata l'età pensionabile.

Le agenzie di rating iniziano a tagliare il loro giudizio su Atene. I tassi salgono rapidamente. Il Fmi decide di inviare una missione ad Atene in vista di un possibile prestito. Pochi giorni dopo Bruxelles decide di insediare in modo permanente un tecnico di Eurostat nel board dell'istituto di statistica greco. Si diffondono i timori di una crisi del debito per tutti i Paesi periferici dell'Eurozona. Dopo settimane di polemiche e indiscrezioni, in particolare sul ruolo del Fmi, Francia e Germania trovano un accordo sul piano di aiuti, su cui ottengono l'ok da parte di tutta Eurolandia: l'intesa prevede prestiti bilaterali con un contributo del Fondo.

Atene annuncia una terapia shock da 30 miliardi, praticamente un settimo del Pil del paese (addio a 13/a e 14/a, Iva al 23%, +10% per tasse su carburanti, alcolici e sigarette) e l'Eurogruppo dà il via libera al meccanismo di sostegno finanziario da 110 miliardi di euro.

La situazione non migliora: Moody's, S&P's e Fitch tagliano ulteriormente il rating della Grecia portandolo a Caa1 (insolvente), a CCC (debito altamente speculativo) e a CCC (vulnerabile). Il governo è costretto a nuovi tagli per 6,5 miliardi di euro e nuove privatizzazioni al fine di ottenere nuovi prestiti da parte dell'Ue e del Fmi. Ma non basta: il nuovo piano di austerità impone tagli per 28 miliardi di euro entro il 2015. Solo allora l'Unione Europea dà il via libera alle ulteriori tranche di aiuti. Il 25 luglio 2011 Moody's taglia il rating greco di altri tre livelli portandolo da Caa1 a Ca, dando per certo il default della nazione. Nel settembre 2011 il governo greco vara un'ulteriore manovra tassando gli immobili, tagliando ulteriormente le pensioni, mettendo in mobilità 30.000 dipendenti statali.

Il Paese viene commissariato da Ue, Bce e Fmi. L'Europa attiva il fondo salva-Stati garantendo alla Grecia ulteriore ossigeno economico. Ma la crisi si avvita. La disoccupazione balza alle stelle, il Pil sprofonda. Scoppia la protesta di piazza che sfocia in guerriglia nel centro di Atene.
Papandreu si dimette pianificando le elezioni per la primavera 2012.

L'Eurogruppo dà il via libera a nuovi aiuti per 130 miliardi rimandando un default altrimenti inevitabile. Ma a marzo scatta anche l'haircut del debito. La Grecia non ce la fa e i detentori di debito ellenico si vedono ridurre il valore nominale dei titoli del 50%, con un allungamento della scadenza. A fine anno il Tesoro riesce in una operazione di buy back che riduce il debito di 30 miliardi.

Dal 2012 a guidare la Grecia è Antonis Samaras, di Nea Democratia. Il rapporto del governo è di collaborazione con l'Ue, ma quello del popolo greco è di antieuropeismo e di rigetto della Troika. Il Paese è allo stremo. Crescono le ali estreme della politica: Alba dorata a destra, Syriza a sinistra, entrambe contrarie a pagare il debito. Si parla sempre più insistentemente di uscita dall'euro.

Alexis Tsipras è il nuovo eroe della politica greca e come Davide sfida immediatamente Golia. Parte per un tour in Europa per convincere Bruxelles e Francoforte a ridefinire il debito greco.

 

E cosi oggi dopo le elezioni ad Atene e cominciata la sfida tra Davide e Golia ...la piccola e debittata Grecia contro la ricca Germania ..

Ma purtroppo non ci riescono a capire i mechanismi che hanno portato lo stato Ellenico al collasso chiedono invece di aiutare a risolvere la situazione pressando di portarlo totalmente alla rovina..."La Troika è completamente finita"ha affermato oggi il premier greco Alexis Tsipras parlando ai componenti del gruppo parlamentare di Syriza (sinistra radicale) riunito ad Atene. Ma poi ha assicurato: "Abbiamo un impegno con le regole dell'Unione europea anche se non siamo d'accordo con esse. Ma le rispettiamo e rispetteremo la regola che riguarda i bilanci senza deficit. Ma l'austerità e gli irraggiungibili avanzi primari non costituiscono le regole istitutive dell'Ue".


La Grecia deve affrontare i problemi "con le tre istituzioni con cui ha affrontato il programma, la Bce, la Commissione Ue e il Fmi". Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble a Berlino, in conferenza stampa a Berlino con il collega greco Varoufakis.

"Noi siamo disposti a trattare. Siamo una chance per l'Europa. Noi abbiamo grande sostegno nel popolo greco, usateci per iniziare nuovo capitolo della storia dell'UE". Lo ha detto il ministro greco Janis Varoufakis a Berlino, in conferenza stampa con Wolfgang Schaeuble. Il governo greco sta cercando di avere "un programma ponte fra adesso a fine maggio", per avere "spazio" per "dei colloqui su un nuovo contratto con la Bce, la Commissione Ue e il Fmi".

"La decisione della Bce sulla Grecia è legittima e opportuna dal momento che mette tutti i soggetti in campo attorno ad un tavolo ". Così il premier Matteo Renzi. "In un confronto diretto e positivo - aggiunge il premier italiano - che, andando oltre una concezione burocratica tutta rivolta all'austerità, sia capace di rispettare e far rispettare gli impegni presi e di guardare con maggiore fiducia e determinazione ad un orizzonte europeo fatto di crescita e investimenti".

"Ho detto a Tsipras 'vai a trovare la cancelliera, perché è ciò che si deve fare quando si appartiene a una comunità. E lei ti riceverà": lo ha detto il presidente francese, Francois Hollande, in conferenza stampa a Parigi. La decisione della Banca centrale europea di bloccare i rifinanziamenti ordinari alle banche greche "è legittima". Per il capo dello Stato, la mossa di Eurotower "induce greci ed europei a mettersi intorno a un tavolo".

"L'incertezza della direzione delle politiche sta colpendo la fiducia e può danneggiare la velocità della ripresa" in Grecia. Così le previsioni economiche d'inverno della Commissione Ue, che danno il Pil della Grecia al 2,5% per il 2015 dopo l'1% del 2014."In nessun caso la decisione della Bce, di non accettare più i titoli di Stato ellenici, avrà ripercussioni negative sul sistema finanziario del Paese", è quanto sostiene in un comunicato il ministero delle Finanze greco. Il sistema bancario resta protetto tramite l’accesso alla liquidità per mezzo del Emergency Liquidity Assistance (ELA).

"La decisione del nuovo governo greco di fermare la cooperazione con la Troika dimostra quanto sia impopolare la condivisione della sovranità nazionale con creditori stranieri". Lo ha detto il presidente Bundesbank, Jens Weidmann. "Questo dimostra quanto sia politicamente difficile accettare l'influenza europea sulle politiche nazionali".

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