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L'Ue promuove il Job act Andor: 'Giusta direzione'

Una prima bozza aperta a "osservazioni, critiche, integrazioni" da parte di parlamentari e addetti ai lavori a cui è stata inviata. "Un cambiamento radicale è possibile partendo dall’assunto che il sistema Paese ha le risorse per essere leader in Europa e punto di attrazione nel mondo. E che la globalizzazione non è il nostro problema, ma la più grande opportunità per l’Italia", spiega il sindaco di Firenze nel suo manifesto, "L’obiettivo è creare posti di lavoro, rendendo semplice il sistema, incentivando voglia di investire dei nostri imprenditori, attraendo capitali stranieri".
Caustico Renato Brunetta, secondo cui la bozza è stata scritta da "dilettanti allo sbaraglio" e "dimostra che una cosa sono le campagne elettorali di partito e altra cosa sono le proposte serie e convincenti per governare il Paese"." Quello che si è letto è di una pochezza tecnica, culturale, politica e scientifica spaventose, e da esso emerge una totale non conoscenza non solo delle relazioni industriali, ma anche e soprattutto del rapporto che lega il lavoro allo sviluppo economico", dice il capogruppo di Forza Italia alla Camera, "Tra le strategie contenute nel Jobs act, per esempio, il sussidio universale significa più contributi, quindi più costi per le aziende; la legge sulla rappresentatività sindacale mette nelle mani della magistratura la certezza degli accordi sindacali; la presenza nei Cda delle aziende di rappresentanti eletti direttamente dai lavoratori fa venire i brividi; la sostituzione degli attuali contratti di lavoro flessibili con un contratto unico a tempo indeterminato, senza toccare l’articolo 18, va contro i lavoratori e produce effetti addirittura peggiori delle già pessime riforme Fornero. Tutte misure quindi, contro le imprese, contro i giovani, contro il mercato del lavoro, contro la competitività del paese. Tutta fuffa mediatica, buona solo per abbindolare qualche sindacalista opportunista e qualche altrettanto opportunista portavoce brussellese. Forza Renzi, vai avanti così e vedremo, anche prima del previsto, che il re è nudo".Intanto :

La proposta di Renzi si pone due propositi: cambiare il sistema-lavoro e modificare le regole attuali. Nel primo caso l'intento è quello di tagliare i costi per le imprese e snellire la burocrazia con una serie di provvedimenti che vanno dalla semplficazione amministrativa alla diminuzione delle tasse per chi produce lavoro. Per il rottamatore è importante anche ridurre "le varie formie contrattuali, oltre 40, che hanno prodotto uno spezzatino insostenibile" e - pur non citando mai l'articolo 18 - mettere in atto un "processo verso un contratto di inserimento a tempo indeterminato a tutele crescenti". Per far fronte alla disoccupazione, poi, il job act prevede "un assegno universale, anche per chi oggi non ne avrebbe diritto, con l'obbligo di seguire un corso di formazione professionale e di non rifiutare più di una nuova proposta di lavoro". Per quanto riguarda i sindacati, invece, Renzi propone una rappresentanza "alla tedesca", con rsa "eletti direttamente dai lavoratori nei Cda delle grandi aziende".

Ok pero dall'Ue per le proposte del Job Act di Matteo Renzi. Anche se non ancora definitivo, rappresenta 'un nuovo programma e sembra andare nella direzione auspicata in questi anni', commenta il commissario europeo al Lavoro, Laszlo Andor. Frena il ministro Giovannini: 'Proposte che richiedono forti investimenti'. Reazioni positive ma con dubbio dai sindacati. Camusso: 'Salutiamo con favore il dibattito politico che finalmente parla di lavoro, ma avremmo sperato in maggiori ambizioni'. Bonanni, 'Ne dobbiamo discutere, ma siamo tendenzialmente favorevoli'. Grillo, a sorpresa in visita a Pitti Uomo, glissa le domande producendosi in una gag. Ma per i 5 stelle ci pensa Taverna a rispondere: 'Meglio il reddito di cittadinanza'. Per Fi si esprime la Repetti, 'Bene il piano Lavoro di Renzi, uniformarsi a Ue'. Pessimista Schifani: 'Sembra il libro degli intenti'
Le proposte contenute nel Job Act promosso dal segretario del Pd Matteo Renzi, anche se non ancora definitive, rappresentano ''un nuovo programma'' e sembrano ''andare nella direzione auspicata dall'Ue in questi anni''. Così il commissario Ue per il Lavoro, Laszlo Andor, in una conferenza alla rappresentanza della Commissione UE in Italia.

Per Andor, infatti, occorre ''rendere il mercato del lavoro più dinamico ed inclusivo, affrontando i temi delicati della disoccupazione giovanile e dell'occupazione delle donne''. Tra le questioni che incidono di più sulla situazione italiana il commissario Ue sottolinea: ''L'eccessiva segmentazione del mercato del lavoro'', ''il gap generazionale tra le persone colpite dalla disoccupazione''. Quindi Andor ribadisce come il Job Act ''stia andando nella direzione sostenuta dall'Ue nell'ultimo periodo'' anche se ''aspettiamo i dettagli''.

"La proposta di Renzi sulla natura dei contratti e le tutele ad essi collegati non è nuova, ma va dettagliata meglio", ha commentato però il ministro del Lavoro Enrico Giovannini su Radio 1, "C’è poi da dire che molte delle proposte presentate da Renzi in questa lista prevedono investimenti consistenti. Noi adesso abbiamo ogni trimestre circa 400 mila assunzioni a tempo indeterminato e circa 1 milione e 6 a tempo determinato. Allora riuscire a trasformare contratti precari in contratti di più lunga durata è un obiettivo assolutamente condivisibile, che però in un momento di grande incertezza come questo molte imprese siano disponibili ad andare in questa direzione è un fatto fa verificare".

Ne dobbiamo discutere ma siamo tendenzialmente favorevoli''. Così il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, intervistato da Skytg24, commenta le prime indicazioni sul Jobs Act del segretario Pd Matteo Renzi. Bonanni ha rilevato come la ''flessibilità'' va bene ''a patto che venga pagata di più'' e piace l'idea ''di dare forza a un solo contratto ed eliminare quei contratti civetta che servono solo per pagare meno le persone, specie giovani''.

La Cgil ha iniziato a vedere le proposte "del cosiddetto job act: avremmo sperato in una maggior ambizione, a partire ad esempio dalla creazione del lavoro o dalle risorse, penso alla patrimoniale, ma è già importante che il tema del lavoro sia tornato al centro". Lo ha detto Susanna Camusso a margine dell' assemblea dei delegati toscani. "Che si dica esplicitamente che bisogna ridurre le forme del lavoro è una novità assolutamente inaspettata: fino ad oggi lo dicevamo solo noi", ha aggiunto il segretario Cgil commentando uno dei punti delle proposte sul job act annunciate da Renzi. "Credo sia materia - ha proseguito - sulla quale si potrà sicuramente discutere". Tra la Cgil e il Partito Democratico "ci sono contatti, componenti delle segreterie che si incontrano". "Non è un evento mediatico, è un lavoro che si fa puntualmente per vedere se ci sono punti di coincidenza". Poi a chi le chiedeva se avesse in programma un incontro oggi a Firenze con il segretario del Pd Matteo Renzi, ha risposto: "No, ho altri impegni e poi mi risulta che lui sia a Roma".

"La proposta di Renzi sul lavoro, ancora teorica, mi sembra un libro degli intenti. Le riforme sono belle, ma hanno bisogno di coperture finanziarie per essere attuate". Così Renato Schifani, presidente di Nuovo Centrodestra a Radio Anch'io. "La riforma proposta da Renzi - ha aggiunto Schifani - comporta degli oneri di copertura non indifferenti e poi anche tempi di attuazione lunghi. Questa è una legislatura che nella primavera del 2015, per consenso di molti partiti, non solo quelli di opposizione dovrebbe avere termine. Il Nuovo Centrodestra rimane dell'idea che sia necessaria una maggiore flessibilità del mercato del lavoro, che consenta un decentramento della contrattazione territoriale. Sono le imprese, i lavoratori a dover definire i patti e le condizioni del rapporto di lavoro, in relazione a quelle che sono - ha concluso l'ex presidente del Senato - le esigenze territoriali, in base alla sicurezza dell'impresa e alla situazione economica".

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