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Aereo russo, è stato attentato

Putin ha firmato un decreto per la creazione di un Comitato russo per la lotta al finanziamento del terrorismo. Lo riporta la Tass precisando che il nuovo Comitato alla cui attivita' parteciperanno diversi enti statali e ministeri  ha il compito di bloccare i mezzi finanziari o i beni di organizzazioni o persone sospettate di terrorismo.

Intanto a  far saltare in aria l'Airbus russo sui cieli del Sinai potrebbe essere stato un ordigno azionato da un meccanismo a orologeria e con "un esplosivo usato nei proiettili e nelle bombe, probabilmente una delle varianti dell'esplosivo al plastico": lo ha dichiarato una fonte ben informata all'agenzia Interfax.

il quotidiano Kommersant, che cita fonti vicine alle indagini sul disastro aereo, riconosciuto ieri dal Cremlino come un attentato, la bomba che ha causato l’esplosione era stata messa sotto il sedile di un passeggero.

Inizialmente si era parlato di un ordigno nella stiva. Ma, secondo quanto rivela Kommersant, la bomba almeno un chilogrammo di Tnt è stata imbarcata proprio nella cabina passeggeri, sotto un sedile acconto al finestrino, nella parte posteriore dell'aereo. È ormai certo, insomma, che si tratti di un barbaro attentato di matrice islamica. L'esplosione in volo ha, poi, causato il distaccamento immediato della coda (con la dispersione dei detriti a terra su un ampio raggio) e la rapida depressurizzazione della cabina. Ttutte le 224 persone a bordo sarebbero morte sul colpo.

Secondo le ipotesi degli esperti, come scrive Kommersant, la bomba sarebbe stata introdotta sull'aereo da qualcuno del personale dell’aeroporto di Sharm el Sheik, da dove l'Airbus era partito con direzione San Pietroburgo. "I sospetti - spiegano fonti vicine alle indagini - si concentrano su addetti alle pulizie, fornitori del catering e responsabili dello smistamento bagagli". L’ordigno a quanto pare era a orologeria, anche se in caso di ritardo sulla partenza del volo cosa non rara all’aeroporto di Sharm el Sheik ci sarebbe stato il rischio di esplosione a terra e senza passeggeri a bordo.

La Turchia sta preparando con gli alleati della Coalizione internazionale anti-Isis un'operazione militare per completare la messa in sicurezza del suo confine con la Siria. A confermarlo, dopo l'annuncio di ieri del segretario di Stato Usa John Kerry, è il ministro degli Esteri turco Feridun Sinirlioglu. "Quando i piani saranno completati le nostre operazioni si intensificheranno. Lo vedrete nei prossimi giorni", ha detto all'agenzia di stampa statale Anadolu.

Le operazioni, in base a quanto anticipato dallo stesso Kerry, punteranno alla messa in sicurezza di una porzione di 98 km del confine turco-siriano. Secondo i media turchi si tratta della linea di frontiera tra le località di Mare e Jarabulus nella regione di Aleppo, a ovest del fiume Eufrate, dove la presenza dell'Isis è considerata una minaccia per la sicurezza stessa della Turchia. Inoltre, la zona è considerata strategica per l'approvvigionamento militare e il contrabbando del Califfato, oltre che per il passaggio in Siria di 'foreign fighters'.

L'intervento, riportano gli analisti locali, dovrebbe consistere in una copertura aerea da parte di Stati Uniti e Turchia a un'offensiva sul terreno delle forze dell'Esercito siriano libero. Il piano non prevedrebbe quindi che i militari della Coalizione mettano piede in Siria, anche se non si escludono interventi dell'esercito turco contro gruppi jihadisti sulla linea di frontiera.

Almeno 33 miliziani dell'Isis sono rimasti uccisi nei raid aerei condotti negli ultimi tre giorni a Raqqa, in Siria. Lo afferma l'Osservatorio siriano dei diritti umani, un'ong vicina all'opposizione e basata in Gran Bretagna. Raqqa e' stata presa di mira dalla Francia dopo gli attacchi di Parigi, ma anche di nuovo dalla Russia negli ultimi giorni.

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