Quando lei parla di 3mila emendamenti parla quasi come fosse una disgrazia, ma è la democrazia" Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, intervistato da "Radio Anch'io (Radio Uno), risponde a Ruggero Po in merito al prossimo passaggio parlamentare della Legge di stabilità. "Forse - sottolinea l'ex ministro - bisognerebbe ricordare a tutti che il Parlamento esiste per questo, per fare degli emendamenti, per rappresentare gli interessi del Paese. Perché se si vedono i 3mila emendamenti come una iattura, come uno sciame di cavallette, diamo un segnale molto sbagliato ai cittadini". "Io mi preoccuperei di più se gli emendamenti fossero tre. Se fossero tre non saremmo in una democrazia, se sono 3mila forse sono tanti, forse sono troppi, ma vivaddio. È la democrazia bambola. Se cominciamo anche con il linguaggio a demonizzare la democrazia, ci dobbiamo affidare ai tecnocrati, ai tecnici, a Saccomanni? Che continua ad essere un produttore di incertezza e di confusione?". "Ci deve essere un dibattito vivace, ma non discretamente, fortemente vivace. Come in una redazione di giornale. Ma se la vede lei una redazione di giornale in cui non c'è dibattito? Il Parlamento è il Parlamento degli italiani, dove si rappresentano gli interessi degli italiani, le pulsioni degli italiani, la distribuzione del reddito", conclude Brunetta.
A Letta, che ho visto in Aula, ho detto: cambia la legge sulla casa se non vuoi lo sfratto". Così Maurizio Gasparri ai microfoni di Agorà su Raitre