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Mosca non esclude partecipazione a coalizione anti-Isis

Il rappresentante permanente russo all'Onu, Vitali Ciurkin, non ha escluso la partecipazione di Mosca a un eventuale coalizione internazionale contro lo Stato islamico in Libia, in particolare garantendo un blocco navale per impedire l'arrivo di forniture di armi ai terroristi.

Nel primo giorno dei lavori dell'Assemblea OSCE a Vienna, il sen. Divina ha lanciato un appello agli Stati membri affinché prendano una netta posizione contro l'Isis. "Hanno dichiarato guerra all'Italia, hanno affermato di voler issare la loro bandiera a Roma". "Il governo imponga il blocco navale perché gli sbarchi incontrollati sono una problema per  tutta l'Europa. Nessuno può garantire che fra i tanti clandestini non si celino dei terroristi. È ora di finire di approvare risoluzioni a cui mai vien dato seguito". Divina poi ha ricordato che " un cacciatore non mira mai alle gambe della preda, ma ad organi vitali. L'Isis ha diramazioni in tante aree ormai, ma la testa è in Iraq ed è lì che va colpito. Colpito col supporto di tutta la Comunità Internazionale che si riconosce nella democrazia"... ...

Alfano ha  parlato della minaccia di infiltrazioni con i barconi di immigrati. "Non c'e' traccia reale di un nesso tra immigrazione e terrorismo. Ma non si puo' escludere nulla". A confermare le sue parole arriva da Londra la notizia che una donna di 25 anni di Birmingham è stata arrestata all'aeroporto londinese di Heathrow appena scesa da un volo in arrivo dalla Turchia ed è stata accusata di terrorismo. Al Qaida, ha detto Obama, "e' una sfida per il mondo intero, non solo per l'America". La forza militare non e' pero' sufficiente, ha affermato il presidente americano. E' necessario sconfiggere anche la propaganda, contrastare i terroristi che online "fanno il lavaggio del cervello" ai giovani musulmani. E il mondo islamico si deve mobilitare: "Schieratevi nella lotta contro gli estremisti", ha detto il presidente rivolgendosi ai leader musulmani. Il Cairo però preme per una risposta muscolare.

Le Brigate di Misurata hanno annunciato che le uscite da Sirte "sono circondate" e hanno esortato gli abitanti della città ad "allontanarsi dai luoghi dove si concentrano" i jihadisti dell'Isis dato che questi sono "obiettivi esposti ai bombardamenti". Lo riferiscono fonti libiche. Come emerso soprattutto ieri, si conferma dunque che è imminente un assalto della "Brigata 166" per liberare la città dai jihadisti che hanno aderito allo Stato islamico. Il Consiglio della città di Misurata ha incaricato dei "mediatori per trattare la resa dell'Isis", cui viene chiesto di "lasciare la città pacificamente, pena l'uso della forza": lo riferiscono fonti qualificate delle milizie di Misurata contattate telefonicamente dall ansa . Il "katiba" (Brigata) 166 è ancora "fuori da Sirte", precisano le fonti.

E' sotto l'ombrello del Capitolo 7 della Carta Onu, quello che consente l'uso della forza, la bozza di risoluzione elaborata dall'Egitto sulla Libia, fatta circolare dalla Giordania in Consiglio di Sicurezza. Il documento, di cui l' ansa ha avuto copia, chiede la fine all'embargo delle armi per il governo legittimo della Libia, il ritiro delle milizie che controllano Tripoli, e restrizioni al flusso di armi a entità non statali in Libia.

Solo pochi cittadini italiani sono rimasti in Libia: lo ha detto l'ambasciatore italiano in Libia Giuseppe Buccino durante un'intervista a Sky Tg24. Senza entrare nei dettagli ha detto che "i numeri sono molto bassi".

Unità dei tiratori scelti dell'Esercito algerino sono state dispiegate lungo il confine con la Tunisia per contrastare lo sconfinamento di terroristi islamisti. La misura è stata adottata dopo la strage di agenti (quattro le vittime) della Gendarmeria tunisina, caduti in un'imboscata a poca distanza dalla frontiera per mano di un gruppo di miliziani islamisti, poi datisi alla fuga. Il dispiegamento delle unità dell'elite dell'Esercito algerino conferma l'elevato allarme che i due Paesi, di fatto ormai uniti da una comune politica della sicurezza, annettono al possibile sconfinamento di gruppi terroristi, anche in conseguenza della situazione che si è determinata in Libia e che rafforzerebbe la decisione di formare pattuglie miste che agiranno a cavallo della frontiera.

Il Qatar ha richiamato il suo ambasciatore in Egitto "per consultazioni", dopo tensioni in merito alla scelta del Cairo di bombardare obiettivi jihadisti in Libia.

La 'polveriera libica' è al centro dell'attenzione dei grandi del mondo e l'Italia e' pronta assumere un ruolo guida nella cornice dell'iniziativa Onu: il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha dedicato una riunione fiume alla Libia, mentre l'Egitto e' tornato a martellare i jihadisti dell'Isis che in territorio libico commettono atrocità e rilanciano minacce. Intanto :

E' "un primo passo in risposta alle sollecitazioni del Governo italiano: confidiamo che al Vertice dei Commissari del 4 marzo" sull'Agenda per la Migrazione, siano "definite ulteriori azioni" "per far fronte all'urgenza della sfida".

Così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni commenta il rafforzamento dell'assistenza all'Italia deciso da Bruxelles. "L'Italia conferma la sua piena disponibilità - ha aggiunge il Ministro in una nota - ad apportare il proprio contributo e a mettere a fattore comune tutta la propria esperienza in campo migratorio per una risposta europea sempre più efficace".

La decisione della Commissione Europea di estendere l'operazione congiunta di Frontex Triton ad almeno la fine del 2015 e di assegnare all'Italia un finanziamento di emergenza per 13,7 milioni di euro - ricorda la nota della Farnesina - è la risposta alla lettera del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale indirizzata all'Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Federica Mogherini, al Vice Presidente della Commissione Europea Frans Timmermans e agli altri sei commissari competenti per i temi migratori.

Nella lettera il Ministro Gentiloni aveva richiamato la grave emergenza in atto con l'incremento del 59% degli sbarchi nei primi 45 giorni dell'anno rispetto al 2014. Per parte loro - si ricorda nel comunicato - i due vicepresidenti Mogherini e Timmermans hanno sottolineato nella risposta indirizzata al governo italiano come "sia indispensabile lavorare insieme per risolvere le situazioni di crisi nei Paesi della nostra regione, a cominciare dalla Libia". "Si tratta - scrivono Mogherini e Timmermans - non solo di un dovere morale, ma anche di un interesse strategico e di una priorità politica di tutta l'Unione Europea".

"La Commissione Ue rafforza la sua assistenza all'Italia per l'immigrazione". L'operazione Triton sarà estesa almeno fino a fine 2015. Così il commissario Avramopoulos. L'esecutivo Ue "è pronto a reagire rapidamente a qualsiasi richiesta dell'Italia di aumentare le risorse per Triton". Stanziati 13,7 milioni dal fondo per l'Asilo.

"Il messaggio che inviamo oggi è molto semplice: l'Italia non è sola. L'Europa è al fianco dell'Italia", così il commissario Ue Dimitris Avramopoulos che ripete le due affermazioni in italiano. "Fino a quando ci sono guerre e crisi nel nostro vicinato, le persone continueranno a rischiare la loro vita in cerca di coste europee. Non c'è una soluzione semplice per questo problema complesso, ma è chiaro che non c'è una soluzione nazionale. C'è solo una soluzione europea", così il primo vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermens in una nota.

"Abbiamo sentito l'appello dell'Italia e stiamo rispondendo in tutti i modi che possiamo", così il primo vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans in una nota. "Siamo pronti a rispondere in modo costruttivo se l'Italia identifica la necessità di rafforzare le risorse per l'operazione Triton", aggiunge.

Al fine di aiutare gli Stati membri "a prepararsi ad una potenziale pressione migratoria forte e continuativa data l'attuale instabilità di alcuni Paesi vicini del Mediterraneo, la Commissione Ue rafforza la sua sorveglianza sull'attuazione delle raccomandazioni della Task force per il Mediterraneo e farà un punto della situazione sui progressi fatti al consiglio Affari interni di marzo. Lo annuncia il commissario Ue all'Immigrazione e affari interni Dimitris Avramopoulos.

"Mentre lavoriamo per affrontare la drammatica situazione in Libia, abbiamo deciso di rafforzare la nostra partnership con i Paesi terzi lungo le principali rotte migratorie, come parte della nostra cooperazione per il processo di Khartoum e Rabat. Questo dovrebbe contribuire a smantellare le reti criminali di trafficanti e dare la massima protezione ai bisognosi, a partire dalle aree di vicinato in crisi", così l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini.

 

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