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Terrorismo, Pansa lancia l'allarme: «Italia a rischio, allerta foreign fighters»

C'è un «fattore di rischio molto più accentuato» per l'Italia. Lo ha detto il capo della Polizia Alessandro Pansa in audizione alla Camera sottolineando che il nostro paese «è più esposto rispetto al passato» al terrorismo internazionale.
I teatri di guerra, ha sottolineato Pansa, sono più vicini a noi e c'è una forte «complessità dello scenario degli attori coinvolti».Intanto ...

L'Isis ha rapito 107 membri di un clan tribale a Est di Tikrit, in Iraq, tra i quali 9 bambini. Lo riferisce la televisione panaraba Al Jazira. 
Secondo un capo tribale intervistato dall'emittente, i sequestrati sono parenti di miliziani che combattono contro lo Stato islamico. 

La stessa fonte ha precisato che il sequestro collettivo è avvenuto tre giorni fa. I jihadisti hanno catturato 127 membri del clan, per rilasciarne poi venti. Tra quelli che rimangono ancora nelle mani del Califfato vi sono nove bambini di 9 e 10 anni di età.

Pagine e pagine di propaganda radicale, profili sui social network, link ai video dell'Isis, incitamenti al jihad contro gli infedeli in ogni parte del mondo, minacce più o meno dirette al nostro paese, informazioni per realizzare ordigni rudimentali, chat tra simpatizzanti del califfato che potrebbero nascondere messaggi per "attivare" eventuali cellule: c'era tutto questo nei quasi settanta siti web oscurati in un mese e mezzo dalla Polizia Postale.

"C'è un livello di attenzione altissimo da parte delle autorità di sicurezza all'utilizzo che viene fatto di internet per il reclutamento" di potenziali terroristi e per veicolare "messaggi estremisti", ha sottolineato anche oggi il ministro dell'Interno Angelino Alfano. Il titolare del Viminale ha incontrato a Parigi il collega Bernard Cazeneuve con il quale ha ribadito la necessità di contrastare la propaganda jihadista attraverso un doppio binario: avviare una "contro-narrativa", anche attraverso la collaborazione dell'Islam moderato, che punti a veicolare un messaggio opposto a quello dell'Isis, e realizzare una cooperazione reale con i colossi del web che consenta alle autorità di ottenere rapidamente le informazioni relative agli utenti, cercando di trovare il giusto punto di equilibrio tra il diritto alla sicurezza e quello alla privacy.

Le minacce sulla rete, d'altronde, sono ormai quotidiane e il nostro paese non fa eccezione. L'ultima, quella in cui si invita l'Italia a non entrare in guerra in Libia se vuole evitare che il Mediterraneo "si colori del sangue dei suoi cittadini", arriva da un sito in cui vengono replicati i proclami del network jihadista. "Propaganda - ripetono gli 007 e l'antiterrorismo - una vera e propria guerra psicologica", che non va affatto sottovalutata in quanto è proprio attraverso questo tipo di messaggi che centinaia di giovani europei si sono radicalizzati e sono andati a combattere per il califfato.

Anche i foreign fighters italiani, che sarebbero una mezza dozzina ai quali vanno aggiunti altrettanti stranieri che hanno vissuto per lungo tempo in Italia, secondo le informazioni più aggiornate d'intelligence, si è formata in questo modo. L'attività di monitoraggio della Polizia Postale, che ha raggiunto anche i 400 siti al giorno, ha portato finora all' oscuramento di 67 tra siti, blog, forum, chat. Ma su un altro centinaio sono in corso le indagini da parte degli esperti informatici e di quelli dell'antiterrorismo: prima di chiudere la pagina e perdere l'unico 'filo' che potrebbe condurli a chi l'ha aperta, gli investigatori vogliono capire se dietro gli utenti virtuali si nasconda qualcuno, o qualche organizzazione, in grado di muoversi sul territorio. Qualcuno, insomma, che non si limita solo a rilanciare i messaggi che arrivano dalla Siria o dall'Iraq ma che fa anche attività di reclutamento e proselitismo in Italia o, peggio, progetta qualche azione. Presto sarà inoltre pronta la prima black list dei siti internet che sostengono il terrorismo e che potranno essere oscurati su disposizione dell'autorità giudiziaria, come previsto dal decreto antiterrorismo approvato dal Consiglio dei ministri. Il testo stabilisce che una volta ricevuta dal pm la segnalazione del sito, i fornitori del servizio procedono "immediatamente e comunque non oltre le 48 ore" all'oscuramento della pagina. La polizia postale sta già lavorando alla predisposizione della black list, che conterrà ovviamente i siti già oscurati e quelli su cui si sta indagando, e che sarà costantemente aggiornata.Intanto il Capo della Polizia :

I teatri di guerra, ha sottolineato Pansa, sono più vicini a noi e c'è una forte «complessità dello scenario degli attori coinvolti».

C'è un «fattore di rischio molto più accentuato» per l'Italia. Lo ha detto il capo della Polizia Alessandro Pansa in audizione alla Camera sottolineando che il nostro paese «è più esposto rispetto al passato» al terrorismo internazionale.

L'attenzione è focalizzata sui foreign fighters: 60 in Italia, «più di 3 mila che provengono dall'Unione Europea. In Italia ne contiamo circa 60, 5 di origini italiane, 2 con doppia nazionalità». Un fenomeno che non va sottovalutato secondo Pansa, e per il quale andrebbero applicate le misure di prevenzioni già previste per i mafiosi.

Una norma del decreto antiterrorismo che consenta tale applicazione «è necessaria e indispensabile» per consentire una adeguata attività di prevenzione nei confronti del terrorismo internazionale.

«Ci sono soggetti che aderiscono alle organizzazioni terroristiche motu proprio e si addestrano motu proprio - ha spiegato Pansa - quando i loro comportamenti non sono ancora da sanzione penale è necessario e indispensabile che vengano adottate nei loro confronti delle misure personali, per controllarli al meglio».

«Immigrazione non è sinonimo di terrorismo secondo Pansa - sui barconi non risultano terroristi ma è una eventualità non si può escludere a priori».

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