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Renzi in Senato: «Ue volta pagina spinta per crescita è vittoria italiana»

Il Consiglio europeo che si apre domani è «l'ultimo della stagione precedente» e «le questioni principali oggetto della discussione con i partner europei, sollecitate e stressate dalla presidenza italiana, troveranno pieno compimento con la nuova commissione», ha detto Matteo Renzi ai Giornalisti in Senato nel giorno in cui è attesa la risposta di Bruxelles in merito alla legge di stabilità italiana. 

Domani si terrà l'ultimo «consiglio europeo guidato da Van Rompuy in cui parteciperà, come presidente, Barroso dopo 10 anni: è l'ultimo di una lunga stagione. Credo che si tratti di un passaggio davvero rilevante», ha spiegato il premier, sottolineando che «i dubbi che si avevano circa la possibilità della nuova commissione Ue di entrare il primo novembre paiono essere risolti».Intanto :

La plenaria del Parlamento europeo ha approvato la nuova Commissione Europea guidata da Jean Claude Juncker: 423 sì, 209 no, 67 astenuti il risultato del voto elettronico.

E' "ridicolo che ci siano solo 9 donne su 28 commissari", ha detto Jean Claude Juncker presentando la sua nuova Commissione e ricordando le difficoltà per ottenere che i governi proponessero un minimo sufficiente di candidate donne nella sua nuova squadra.

Jean Claude Juncker e Jyrki Katainen presenteranno "prima di Natale" il piano di investimenti da 300 miliardi di euro. "C'è fretta", aggiunge Juncker, specificando che il piano "non può essere finanziato con il debito".

"Le regole di stabilità non si cambiano" ma "con i margini di flessibilità consentiti dai trattati", afferma Juncker aggiungendo che "non ci saranno svolte epocali" e che "la disciplina di bilancio, con la flessibilità e le riforme strutturali" sono necessari per "ridare slancio" all'economia europea.Intanto :

«La grande vittoria di questi mesi per l'Italia» continua Renzi parlando con i giornalisti,  «è stata proporre e imporre un piano di investimenti da 300 miliardi, primo segno di attenzione della realtà istituzionale alla crescita e non solo alla austerità». «Nell'ultimo Consiglio Ue per la prima volta è tornata la parola crescita, dopo un dibattito acceso con gli olandesi e gli altri artefici del rigore. E non rinviabile una discussione su come l'Europa vuole provare a uscire dai margini stretti del rigore per impostare una strategia» di crescita.


«Vorrei che le nuove istituzioni europee mostrassero un po' più di coraggio e l'orgoglio di appartenere a questa Comunità» che è l'Europa, ha sottolineato, ribadendo che la Ue sta cambiando le sue istituzioni e bisogna «cogliere questa occasione» perché «noi non siamo gli osservati speciali» ma un Paese che fa le riforme.

Matteo Renzi ha rimarcato un atteggiamento da parte di alcuni settori del nostro paese per cui ciò che «viene dalle istituzioni europee» sarebbe ostile e ostativo. Il presidente del Consiglio ha ricordato quindi gli sforzi messi in campo dal nostro paese sulle riforme, da quelle istituzionali, alla riforma della P.A. e del mercato del lavoro, senza dimenticare la delega fiscale. «Le riforme che stiamo facendo possono piacere o no ma rappresentano uno straordinario processo di riforme strutturali. E questo deve dare la consapevolezza ai rappresentanti italiani in Europa circa la nostra non alterità rispetto all'Unione. Anche perchè siamo un paese che dà molto all'Europa e riceve meno di quello che potrebbe ricevere: non possiamo quindi andare a Bruxelles con la convinzione che questa non sia anche la nostra casa».

 

«In queste ore a fronte di rilievi sempre fatti rispetto alla legge di stabilità si dice 'arriva la lettera della Ue', cosa che fa evocare chissà quali procedure, messaggi o minacce». Ma tutto questo «è naturale», come è «naturale che l'Italia sia protagonista con la propria voce» senza «diktat esterni».

Renzi ha anche ribadito il massimo impegno dell'Italia al Consiglio europeo che si aprirà domani a Bruxelles sui temi del clima, dell'energia e dell'eco sostenibilità. Da qui la garanzia che Roma sosterrà fino in fondo il tema degli investimenti per quanto riguarda il green jobs e la sostenibilità ambientale.

Bisogna diversificare gli approvvigionamenti di gas e energia che non possono più essere solo attraverso la direttrice «est-ovest ma si devono sviluppare nella direttrice nord-sud» attraverso una serie di accordi con i Paesi africani, ha aggiunto. «Sta qui una parte della nostra scommessa sul tentativo di fare dell'Africa un luogo di sviluppo».

C'è una «mancanza di credibilità dell'Europa quando affronta questi argomenti e non riesce a risolvere il nodo delle interconnessioni», ha detto Renzi parlando del fabbisogno energetico. «Se non facciamo le pipeline tra Francia e Spagna, bloccate da anni di miopia continentale, non saremo mai in grado di trasportare energia che acquisiamo in Africa»: l'Ue sul fronte delle risorse a volte è bloccata da «resistenze burocratiche o pigrizie politiche: L'Italia dovrà far sentire la propria voce sulla necessità di intervenire sulle interconnessioni» perchè spesso «L'Europa non dialoga al proprio interno». «Non c'è un problema solo italiano ma dell'intera area euro, che è oggi la cenerentola dello sviluppo mondiale», ha aggiunto, sottolineando che i Paesi europei sono «molto deficitari» a livello economico.

«Lo spirito di Milano ha riaperto una discussione che sembrava assopita» tra Russia e Ucraina, ha aggiunto sulla crisi ucraina. In vista del «voto in Ucraina della settimana prossima» l'Italia riafferma «la necessità di rispettare l'unità, l'integrità, la libertà del popolo ucraino e mettere la parola fine alle tensioni. E ritiene che processo di recupero della Russia nel ruolo di importante punto di riferimento della comunità internazionale sia oggi fondamentale e un'assoluta priorità per l'Ue e la comunità internazionale».Intanto anche Kerry :

Nessuno della generazione che l'ha vissuta vorrebbe vedere una nuova guerra fredda''. Lo ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry a Berlino con Frank-Walter Steinmeier. ''Noi abbiamo grande speranza che questo non accada - ha aggiunto - E per questo siamo così impegnati sul fronte diplomatico. Faremo tutto per impedirlo''.

''La libertà è minacciata in troppi posti e anche in Europa. L'aggressione russa deve finire''. Ha detto Kerry,  i ''protocolli di Minsk devono essere rispettati''. ''Speriamo che la Russia capisca come il mondo prenda seriamente questi sforzi'', ha aggiunto.

''Vogliamo l'Ucraina come ponte fra la Russia e l'Europa'' ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry a Berlino in conferenza stampa con Frank-Walter Steinmeier. ''Noi americani siamo molto grati per il contributo tedesco alla ricerca di una soluzione diplomatica''

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