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Alfano: informativa alla Camera sui problemi della immigrazione

La seduta della Camera è ripresa, così come l'informativa del ministro Alfano. In Aula non c'è nessun deputato della Lega.

"Con i 20.500 migranti sbarcati quest'anno si sta tornando ai livelli del 2011, quando ci fu il picco degli arrivi (62 mila) ed era l'anno in cui era in vigore il reato di clandestinità che evidentemente non aveva sortito gli effetti deterrenti sperati" ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nel corso di un'informativa alla Camera.

Durante l'informativa del ministro dell'Interno Angelino Alfano nell'Aula della Camera sull'emergenza immigrazione la Lega espone cartelli con la scritta "Alfano dimettiti" e "Alfano ministro dei clandestini". La presidente Laura Boldrini ne ha ordinato la rimozione.

Dopo l'esposizione dei cartelli della Lega, c'è stata una situazione di tensione tra i deputati leghisti ed Alfano, con reciproche punture di spillo ed accuse. Boldrini ha richiamato all'ordine due volte Gianluca Buonanno scatenando la protesta del gruppo del Carroccio, che si è ulteriormente infiammata quando Alfano ha detto che non intende scambiare l'1% dei voti con delle vite umane. A quel punto sono iniziate le urla, Prataviera è stato tra i più intemperanti e Boldrini lo ha espulso. Ma il deputato della Lega non si è mosso dal suo posto neanche quando la presidente ha invocato l'intervento dei questori. La seduta al momento rimane sospesa.

"I colleghi della Lega - ha proseguito Alfano rivolto ai leghisti che avevano esposto cartelli che invitavano alle dimissioni il ministro - hanno avuto le inquadrature. A loro dico che sono stati salvati 19 mila persone con l'operazione Mare Nostrum; noi non baratteremo mai un punto percentuale alle elezioni con i morti. Questo lo fate voi. L'Italia è una grande democrazia che ha l'obbligo di garantire sicurezza e accoglienza. Non faremo morire le persone per voi, se voi volete la sicurezza ed i morti, noi vogliamo la sicurezza ed i vivi. Questa è la differenza tra una democrazia occidentale ed una repubblica delle banane".

Nessun Paese può reggere da solo la pressione migratoria se non è sostenuto dalla comunità internazionale. Ci aspettiamo maggiore attenzione dall'Europa". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nel corso di un'informativa alla Camera. "L'Unione Europea - ha spiegato Alfano - deve ampliare Frontex, l'Agenzia europea delle frontiere, che dovrebbe avere la sede in Italia. Questo sarà uno dei temi centrali del nostro semestre di presidenza europea.

Spostare la sede nel centro del Mediterraneo credo sia la scelta più logica". Il ministro ha quindi ribadito la richiesta di superare il Regolamento di Dublino nella parte in cui impone al Paese di primo ingresso l'obbligo di farsi carico del richiedente asilo. "Se la risposta alla richiesta di protezione è negativa - ha osservato - c'è il rimpatrio; se invece è positiva, sarà accolto, ma noi chiediamo che non debba vivere in Italia il suo stato di  'asilato', ma in tutta l'Unione Europea. Molti dei migranti che sbarcano sulle nostre coste in realtà vogliono andare in altri Paesi europei e devono poterlo fare". L'Italia, ha proseguito il titolare del Viminale, si sta comunque attrezzando per accogliere gli arrivi massicci di migranti.
Le prefetture stanno reperendo strutture e finora sono ospitate ottomila persone.

Mi addolora la morte del giovane migrante due giorni fa nel centro di accoglienza di Siracusa". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nel corso di un'informativa alla Camera, spiegando che "il giovane era stato sottoposto a visita dal personale marittimo e gli erano stati riscontrati, tra l'altro, i sintomi della scabbia ed era stato messo in isolamento nel Centro di accoglienza. Nonostante il prodigarsi del personale sanitario, il migrante è deceduto. La magistratura indaga ed è stata disposta un'autopsia".

Nella vicenda del giovane gambiano morto due giorni fa nel Centro di accoglienza di Siracusa è "assolutamente necessario chiarire se il giovane abbia ricevuto un'assistenza medica adeguatamente approfondita": è quanto chiede l'Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (Oim). Ebrima Jaiteh, un ragazzo del Gambia sbarcato venerdì scorso ad Augusta (Siracusa) a bordo di un mercantile impegnato nell'operazione Mare Nostrum, secondo Simona Moscarelli, coordinatore del progetto Praesidium per l'Oim Roma, "sin dal momento dello sbarco era apparso in precarie condizioni di salute: oltre a presentare piaghe sul corpo, era in stato confusionale e - come raccontavano i compagni di viaggio - nel corso degli ultimi giorni della traversata aveva quasi totalmente perso la vista. Subito segnalato dall'Oim alle autorità presenti al porto, il ragazzo è stato visitato da operatori sanitari giunti sul posto con un'ambulanza, che però non hanno considerato seria la sua situazione". "Lo staff dell'Oim - racconta Moscarelli - ha poco dopo nuovamente segnalato con insistenza alle autorità le condizioni del migrante, che riusciva a malapena a camminare, convinti che dopo la seconda segnalazione il ragazzo sarebbe stato ricoverato". Da quanto appreso in seguito dall'organizzazione, il migrante non solo non è stato mai ricoverato ma è stato trasferito presso il Centro di Accoglienza insieme alle altre persone soccorse negli ultimi giorni. La mattina di lunedì 14 aprile Ebrima è stato colto da un malore ed è morto. "La Procura di Siracusa sta già acquisendo informazioni sull'episodio, allo scopo di verificare l'esatto svolgimento degli avvenimenti" aggiunge Moscarelli. L'Oim ribadisce come sia necessario garantire un'adeguata assistenza ai migranti soccorsi, con particolare attenzione ai casi vulnerabili, confidando anche nella collaborazione e nelle
segnalazioni delle organizzazioni che lavorano insieme alle autorità presso i punti di sbarco. Proprio alla luce di questa situazione, è fondamentale, secondo l'Oim, che l'operazione Mare Nostrum possa continuare, in quanto grazie ad essa sono ormai circa 19.000 i migranti ai quali dallo scorso ottobre è stata salvata la vita.

Intanto servono "risorse finanziarie appropriate" e il coinvolgimento di Comuni e Regioni nella gestione di quella che potrebbe trasformarsi in una emergenza. E' quanto chiederanno le Regioni nel corso della Conferenza Unificata straordinaria di oggi convocata dal ministro per gli Affari Regionali per discutere di immigrazione. "Dato che si prospetta una emergenza - ha detto il presidente dell'Umbria, Catiuscia Marini a nome dei presidenti delle Regioni, al termine della Conferenza delle Regioni - chiediamo di riattivare le procedure con il coordinamento delle prefetture dei comuni capoluogo e il coinvolgimento di Comuni e Regioni poiché è necessario il supporto operativo delle autonomie locali. Le Regioni chiederanno di agevolare il lavoro per l'accoglienza e l'ospitalità ma anche di applicare la normativa europea che veda non solo l'Italia in prima linea nell'accoglienza ma sia permesso il transito degli immigrati nello spazio Ue. La gestione dell'emergenza, infine, richiede risorse consone a gestire l'accoglienza ma anche l'assistenza sanitaria.
Servono risorse appropriate".

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