Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Venerdì, 19 Aprile 2024

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:503 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:533 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:719 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1325 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1445 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1280 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1451 Crotone

Le opere del maestro Affi…

Feb 07, 2024 Hits:1499 Crotone

Barack Obama è arrivato ad Atene, prima tappa del suo ultimo tour europeo da presidente degli Stati Uniti che lo porterà anche a Berlino.

A una conferenza stampa prima di partire per il tour Europeo si concentra soprattutto su questioni di politica interna, con al centro della discussione Trump e quello che la sua amministrazione farà, con la rassicurazione, non troppo scontata, che il nuovo presidente "intende rispettare gli impegni presi con una Nato forte", nonostante lui stesso abbia detto finora che vuole più impegno dagli alleati.

PUBBLICITÀ

"Ha espresso un grande interesse a mantenere ferme le nostre relazioni di base", dice Barack Obama, citando uno degli argomenti di cui i due hanno discusso nel loro recente incontro per un primo passaggio di consegne.

"La mia squadra - ha poi assicurato Obama - è pronta ad accelerare i prossimi passi necessari per assicurare una transizione morbida e resteremo in contatto anche mentre siamo in viaggio".

Non ha tuttavia negato di essere preoccupato. "Non è un mistero che tra noi vi siano enormi differenze". Dicendo però di credere a un Trump più pragmatico che ideologico.

Intanto come scrive il corrispondente Giovani Masini di Il Giornale d Atene morire di austerity nel 2016 e una cosa assurda sctive il quotidiano Italiano :  Un rapido sguardo per controllare che la telecamera sia spenta, poi le mani si tuffano nella borsa per stivare i pannolini e il latte in polvere donato dai volontari. Lo sguardo stanco di Eugenia è lo stesso di tantissime madri che in Grecia non hanno più soldi per pagare il necessario ai propri bambini. Gli omogeneizzati, gli occhiali, le vaccinazioni. Quando la crisi economica morde e le forze vengono meno, le donne come Eugenia vengono alla Clinica della comunità metropolitana di Atene

Un ospedale continua il quotidiano della famiglia Berlusconi di volontari alla periferia della capitale per assicurare cure gratuite a chi è stato lasciato senza niente dalle politiche di austerity che da anni devastano la Grecia. A due passi da un luogo simbolo della città, l’aeroporto Hellinikon – ora abbandonato e riconvertito in un sordido campo di accoglienza per migranti – sorge un piccolo poliambulatorio che per moltissimi ateniesi è ormai un sostegno imprescindibile.

Nascosta fra i capannoni industriali in rovina e le piante d’oleandro, continua il Giornale la clinica è stata aperta nel 2011 per iniziativa di un gruppo di medici guidati dal cardiologo Giorgios Vichas. Lo sguardo vispo sotto una chioma corvina appena punteggiata di grigio, Vichas ci accoglie nel suo studio facendosi largo fra gli scatoloni colmi di medicine. “Queste ci vengono donate da cittadini di tutta Europa – spiega indicando le confezioni tutt’intorno – Ma anche da greci di tutte le classi sociali.”

Ogni mese il dottore e i suoi novanta colleghi volontari visitano fino a duecentocinquanta persone a settimana, con un aumento dell’affluenza nell’ultimo anno. A aiutarli scrive il quotidiano Italiano dal suo corrispondente d Atene anche ragazzi e pensionati da mezza Europa, spesso inquadrati in associazioni specializzate come Griechenland Hilfe, che ogni anno spedisce dall’Austria veri e propri convogli di aiuti umanitari.

“Viene da noi chi non può permettersi di pagare l’assicurazione sanitaria – chiarisce Vichas – al quotidiano Italiano Donne con bimbi ancora in fasce, uomini disoccupati, anziani. Vengono da tutte le zone di Atene, quelle popolari e quelle che un tempo erano considerate borghesi.”

Secondo il quotidiano Italiano Il governo di Alexis Tsipras ha ripristinato l’assistenza sanitaria gratuita ai disoccupati ma paradossalmente, spiegano i volontari, questa mossa ha ingolfato ancora di più gli ospedali già oberati di lavoro. Mettendo a nudo un altro gravissimo problema del sistema sanitario ellenico: l’ormai cronica mancanza di personale medico-infermieristico.

Nei nosocomi privi di strumentazioni e farmaci scarseggiano anche i professionisti: “Le misure di austerity imposte con i vari memorandum approvati negli anni – scuote la testa Vichas – impediscono di assumere nuovi medici a tempo indeterminato”.Secondo la Federazuine Panellenica dei dipendenti degli ospdali pubblici... all’ospedale Kratico Gennimatas di Atene oltre il 40% delle posizioni sono vacanti.

Arrestato in Sudan il terrorista tunisino Moez Fezzani, conosciuto come Abu Nassim, considerato tra i reclutatori dell'Isis in Italia. Lo si apprende in ambienti dell'antiterrorismo.

Avrebbe fatto parte, tra il '97 e il 2001, di una cellula del 'Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento' con base a Milano che reclutava uomini da inviare nei Paesi in guerra. Nel 2014 è stato condannato definitivamente a Milano per associazione per delinquere con finalità di terrorismo; nel 2012 era stato assolto in primo grado e espulso dall'Italia.

Fezzani era ricercato in base ad un mandato di cattura internazionale, dopo la condanna definitiva a 5 anni e 8 mesi, emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Milano per associazione per delinquere con finalità di terrorismo.

Dopo tre anni, nel 2012, fu espulso. Durante il suo trasferimento a Malpensa, Fezzani si lanciò fuori dall'auto della polizia e per qualche giorno riuscì a far perdere le proprie tracce. Ma dopo poco fu scovato a Varese, nascosto nell'abitazione di un amico. Nel 2014 Fezzani è stato condannato definitivamente a Milano per associazione a delinquere con finalità di terrorismo.

PUBBLICITÀ

Secondo un report riservato stilato dai servizi segreti italiani nel gennaio 2015, dopo l'attacco al giornale satirico Charlie Hebdo, Fezzani era inserito in una lista di 25 nomi di persone partite per la Siria a combattere tra le fila dell'Isis. Così veniva definito: "Ex estremista tunisino oggi legato alla formazione terroristica Ansar al Sharia". Lo scorso agosto era stato annunciato il suo arresto (poi smentito) in Libia.

Fezzani sarebbe stato implicato anche nel sequestro dei quattro tecnici italiani della ditta Bonatti, rapiti in Libia il 19 luglio 2015.

E' stato individuato in Sudan grazie al lavoro delle due agenzie di intelligence italiane. Nato a Tunisi nel 1969, Fezzani è considerato militante di Al Qaida in Afghanistan, è noto da oltre un ventennio per le sue attività nell'ambito di una delle formazioni satellite di Al Qaida, Ansar Al Sharia Tunisia (AST). Catturato in Pakistan nel 2002, è stato detenuto nella base statunitense di Bagram e poi estradato in Italia. Nell'aprile 2012, dopo un periodo di detenzione, viene espulso in Tunisia.

Successivamente viene localizzato in Libia, dove gestisce campi di addestramento per aspiranti mujaheddin. Nell'estate 2013, raggiunge la Siria, per poi rientrare nuovamente in Libia nel 2014 dove recluta aspiranti combattenti. Era ricercato dalla Tunisia, per l'organizzazione degli attentati al Museo del Bardo e all'Hotel Imperial di Sousse.

Le Nazioni Unite hanno evocato oggi "dettagli emersi" sull'uso di armi chimiche da parte dei miliziani dell'Isis in Iraq e notizie sullo stoccaggio a Mosul di "grandi quantità" di ammoniaca e zolfo poste in zone dove sono presenti civili. Lo ha detto a Ginevra la portavoce Ravina Shamdasani dell'Ufficio dell'Alto commissario Onu per i diritti umani. 

L'Onu ha inoltre denunciato l'affiorare di nuove prove di fosse comuni, sullo sfruttamento sessuale di donne e bambine, torture e uccisioni, reclutamento di bambini e altre gravi violazioni da parte di miliziani dell'Isis in Iraq. L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ra'ad Al Hussein ha esortato a un'azione immediata per garantire i diritti ed i bisogni delle vittime, assicurare la giustizia e riferire la situazione in Iraq alla Corte penale internazionale.

Ed e questo lo scenario lasciato a risolvere il nuovo inquilino della Casa Bianca che sta lavorando alla sua squadra di governo. Il transition team avrebbe già delineato una 'short-list' per le posizioni chiave, con i fedelissimi del presidente eletto in pole position e nessuna donna in corsa. Dopo anni lontano dal 'potere' di Washington a causa della crisi economica, Wall Street potrebbe tornare protagonista, con l'amministratore delegato di JPMorgan JAMIE DIMON papabile per il Tesoro, incarico per il quale girano anche i nomi dell'ex di Goldman Sachs STEVE MNUCHIN e l'investitore CARL ICAHN.

Anche se i giochi restano aperti, con Trump che avrà l'ultima parola, il nome di RUDY GIULIANI, l'ex sindaco di New York braccio destro di Trump che ha appoggiato fin dall'inizio della campagna, è in corsa per varie posizioni. Con i suoi trascorsi e il pugno duro usato negli anni '90 nella Grande Mela, Giuliani sembra favorito per il ruolo di segretario alla Sicurezza nazionale o direttore della Cia. Un'altra ipotesi per Giuliani è quella di ministro della Giustizia, ruolo per cui è in corsa anche CHRIS CHRISTIE.

Fedelissimo di Trump dopo aver accantonato le aspirazioni presidenziali, Christie è di recente più defilato dopo i problemi giudiziari sullo scandalo del George Washington Bridge, che ha portato alla condanna di due assistenti del governatore del New Jersey. Per la sicurezza nazionale un'ipotesi, anche se poco probabile, e' quella di SARAH PALIN. L'ex governatore dell'Alaska non ha mai nascosto che sarebbe stata interessata a un posto nell'amministrazione, ma le sue chance per il ministero degli interni sembrano limitate. A Palin potrebbe andare la guida dell'agenzia per le risorse naturali. Il neurochirurgo pediatrico BEN CARSON, ex rivale alla Casa Bianca di Trump, potrebbe approdare alla Sanità, divenendo così il protagonista di una delle prime battaglie di Trump, l'abolizione dell'Obamacare, che ha promesso nei primi 100 giorni.

A capo dello staff Trump valuta il numero uno del Republican National Committee RIENCE PRIEBUS, ma anche NEWT GINGRICH, l'ex speaker della Camera che ha aspirato alla Casa Bianca nel 2012. Gingrich è in corsa anche per la posizione di segretario di Stato.

Per il dopo John Kerry, Trump valuta anche i senatori dell'Alabama JEFF SESSION o del Tennessee BOB CORKER, ma anche il presidente del Council on Foreign Relation RICHARD HASS. Nella short list per la Difesa ci sarebbero oltre al senatore Session, il parlamentare della California DUNCAN HUNTER e JIM TALENT, dell'American Enterprise Institute.

Alla Casa Bianca come consigliere è quasi certo arrivi KELLYANNE CONWAY, la manager di origini italiane della campagna di Trump, che ha ammesso si aver ricevuto un'offerta per un posto. Per la comunicazione sono in corsa JASON MILLER e HOPE PICKS, che ha fatto da portavoce per la campagna di Trump dopo aver lavorato nelle public relation della società di Ivanka Trump.

"Con Trump perderemo due anni: il tempo che faccia il giro del mondo che non conosce": lo ha detto il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker rispondendo alle domande dei ragazzi alla Corte di Giustizia Ue a Lussemburgo. "Gli americani in generale non hanno attenzione verso l'Europa", ha detto Juncker secondo quanto riporta il giornale lussemburghese Le Quotidien. "Riguardo a Trump, credo di capire che lui pensi che il Belgio sia un villaggio da qualche parte nel nostro continente... In breve, dovremo mostrargli e spiegare cos'è l'Europa".

"E' vero che l'elezione di Trump comporta dei rischi di vedere gli equilibri intercontinentali disturbati sui fondamentali e sulla struttura", visto che "ho una lunga vita politica, ho lavorato con quattro presidenti Usa e ho constatato che tutto quello che si dice in campagna elettorale è vero un po' per tutti purtroppo", ha detto ancora il presidente della Commissione Ue rispondendo agli studenti alla Corte di Giustizia a Lussemburgo.

Sinceramente da vecchio cronista non ci riesco a capire queste manifestazioni contro il nuovo Presidente eletto democraticamente da la maggioranza degli Americani : Non si placano le proteste negli Stati Uniti contro l'elezione alla Casa Bianca di Donald Trump. La polizia di Portland, in Oregon, ha sparato pallottole di gomma e usato spray al peperoncino per disperdere una manifestazione anti-Trump degenerata in rivolta: 29 persone sono state arrestate. 

"Ci uniremo tutti e ne saremo orgogliosi": così su Twitter Donald Trump lancia un appello alla luce delle proteste esplose in molte città americane contro la sua elezione. "Amo il fatto - aggiunge il neo presidente su Twitter - che i piccoli gruppi di manifestanti la scorsa notte abbiano mostrato passione per il nostro grande Paese".

 

   

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI