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Oltre un'ora sul palco, bevendo direttamente dalla bottiglietta dell'acqua, sul quale alla fine salgono i giovani militanti che hanno fatto i volontari nella kermesse FdI. Anche La leader del partito indossa la loro felpa e si commuove. Alla platea si rivolge con un informale "tesò" per rispondere a chi la incita, e altrettanto informalmente ringrazia "chi si è fatto il mazzo" per mettere in piedi l'intera manifestazione. "Compresa Arianna", cioè la sorella, responsabile di vertice del partito.

"Fino a quando gli italiani sono al mio fianco non c'è verso di liberarsi di me", assicura "Io sono molto più resistente di quanto i miei nemici si aspettano. In vita mia non sono scappata mai e non intendo farlo ora".

Ma ecco in sintesi alcuni dei passaggi centrali del lungo intervento della presidente del Consiglio, e leader FdI, dal palco di Atreju  :

L'omaggio a Silvio Berlusconi: "Il mio ringraziamento a chi non c'è più, grazie a Silvio Berlusconi".

Schlein e il no ad Atreju: "Ho letto che Elly Schlein ha dichiarato che 'in altri palchi vedo persone che sono li' solo per accreditarsi con chi comanda. Potrei fare l'elenco delle persone che hanno sfilato su questo palco in 25 anni. si potrebbe dire che non ci sono i comunisti di una volta ma quello che le voglio dire è che puoi anche decidere di non partecipare ma non per questo devi insultare chi ha accettato questo invito perché hanno avuto un coraggio che a voi difetta".

Tolkien e la Compagnia dell'Anello: "è vero, quell'anello è insidioso. Per la sinistra quello sarebbe l'unico libro che avrei letto, e non vogliamo scuotere le loro certezze... 'Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli'... Quell'anello non ci avrà mai. Noi siamo oggi le stesse persone che eravamo ieri".

Influencer e Panettoni: "Il modello da seguire non sono gli influencer che sui social promuovono carissimi panettoni, il cui ricavato servirà solo ad arricchire cachet. Il modello da seguire è l'eccellenza italiana, dire ai giovani che creare quei prodotti è più straordinario che limitarsi a mostrarli".

Maternità surrogata:"I bambini non sono un oggetto, non si comprano e non si vendono . La maternità non è un business. Per questo sono fiera che grazie ai nostri parlamentari la maternità surrogata diventerà presto un reato universale".

Tra Caivano e Gomorra: "Caivano è un territorio che era stato abbandonato dallo Stato. Voglio ringraziare di cuore le forze dell'ordine che presidiano quel territorio, uomini e donne talvolta figli e figlie di quei territori che hanno scelto la libertà e la legge che difende quella libertà. Storie da raccontare che nessuno scrittore racconta, forse perché i camorristi fanno vendere molto di più, ci si fanno le serie televisive, regalano celebrità, ricchezza e magari un pulpito da New York da cui dare lezioni di legalità agli italiani. Sempre, s'intende, a pagamento".

Sunak e Rama ospiti: "Voglio ringraziare Rishi Sunak, che sta facendo un lavoro straordinario sul tema dell'immigrazione, per aver riconosciuto la nostra leadership globale. E voglio ringraziare per questo accordo il primo ministro Rama, esprimergli la mia solidarietà per gli attacchi ricevuti da alcuni partiti italiani, in particolare il Pd, che ha proposto di espellerlo dai Socialisti europei".

Referendum e riforme: "Qualcuno spera che 'Meloni faccia la fine di Renzi' ma il referendum non sarà su di me, è sul futuro di questa nazione. Quel futuro sarà nelle mani non dei partiti, non dei giornali, ma degli italiani che sono molto più consapevoli di certo mainstream che li rappresenta".

Ci contrasterebbe anche con mezzi non legittimi : "Si conclude un anno durissimo, se ne sta per aprire un altro con sfide talmente imponenti che solo una comunità politica capace di enormi slanci può affrontare. Verremo contrastati con ogni mezzo, anche quelli non proprio legittimi, ma in fondo è un bene, gli avversari sono sempre un bene perchè ti spingono a fare meglio"

Giorgia Meloni chiude Atreju con un intervento a tutto campo che tiene insieme i rapporti nella maggioranza (rivolge un nuovo saluto postumo a Silvio Berlusconi, ringrazia Matteo Salvini e Antonio Tajani per "questi mesi di amicizia e lealtà")

Intanto su Patto di stabilità "Io non posso accettare un Patto di stabilità che nessun governo potrebbe rispettare".

Non sono bastati né il Consiglio europeo né, soprattutto, il lungo incontro notturno con Emmanuel Macron e Olaf Scholz a convincere Roma sulla nuova governance economica.

Al prossimo nuovo Ecofin straordinario è stato convocato per mettere la parola fine alla trattativa. La bozza della riforma è già pubblicata sul sito della presidenza spagnola, segnale chiaro che l'Europa vuole stringere. Ma per l'Italia il lavoro non è finito. "Ci sono tre punti che possono cambiare l'equilibrio", ha spiegato la premier Giorgia Meloni al termine dell'ultimo summit Ue del 2023.

Fonte Agi e varie Agenzie

 

 

 

 

Che cos’è il Patto di stabilità? Una domanda questa che in molti si staranno facendo visto l’ennesimo scontro in atto a Bruxelles, con l’Italia pronta a salire sull’Aventino e ad apporre il veto alla ratifica delle modifiche elaborate dalla Commissione.

E perché l’Italia potrebbe mettere il veto alla ratifica delle modifiche: dopo la sospensione causa Covid, nel 2024 torneranno in auge i vincoli comunitari che il nostro Paese al momento non riuscirebbe a rispettare.

Il Patto di stabilità è uno dei pilastri su cui si regge l’Unione europea e serve ad armonizzare le politiche di bilancio pubblico perseguite dai Paesi membri. Lo scopo è quello di garantire la stabilità economica interna e si basa su due parametri fondamentali: il deficit dei singoli Stati contraenti e il rapporto debito pubblico e Pil.

Chi non rispetta i vincoli concordati rischia una pesante procedura d’infrazione che si traduce dapprima in una raccomandazione e poi in una sanzione vera e propria. A causa del Covid è stato sospeso fino al 31 dicembre 2023 e nel 2024 tornerà a essere in vigore.

Visto il mutato quadro economico continentale, con lo scoppio della guerra in Ucraina che ha minato la ripresa post-Covid, l’Unione europea è pronta ad apportare delle modifiche al Patto di stabilità. Per Giorgia Meloni però le condizioni elaborate da Bruxelles resterebbero troppo stringenti e proibitive per l’Italia minacciando il possibile ricorso al veto.

Giorgia Meloni - l’Italia non riuscirebbe comunque a rispettare le nuove regole - tanto che la premier non ha escluso il ricorso al veto: “Credo si debba fare una valutazione su ciò che è meglio per l’Italia sapendo che se non si trova un accordo, noi torniamo ai precedenti parametri. Io farò tutto quello che posso”.

Dopo essere stato sospeso per tre anni a causa della pandemia, nel 2024 il Patto di stabilità tornerà a essere in vigore e, se così fosse, l’Italia non riuscirebbe a rispettare i parametri soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra deficit e Pil: al momento siamo oltre il 140%, ben lontani dal tetto massimo del 60%.

L’Italia però sarebbe in buona compagnia visto che sarebbero ben tredici gli Stati membri a sforare questo parametro, con solo la Grecia però che starebbe peggio di noi. Ad aprile 2023 la commissione europea ha elaborato delle modifiche al Patto di stabilità che adesso però devono essere ratificate.

"La partita della riforma del Patto di Stabilità europeo è difficilissima, è ancora aperta" e "a Bruxelles riconoscono che la nostra politica di bilancio è seria". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera in vista della riunione del Consiglio Ue parlando della riforma del patto di stabilità. "Il nostro approccio è stato sempre pragmatico. "Non possiamo permetterci" che non ci sia nella riforma il rilancio della crescita, ha osservato la premier, sottolineando che "la misura del superbonus pesa come un macigno" ma "l'Italia è una nazione virtuosa che si presenta con le carte in regola".

"Si parte da posizioni che sono tra loro molto distanti. La posizione definitiva dell'Italia andrà presa quando sapremo esattamente dove si è fermata la trattativa". Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è espresso così sul Patto di Stabilità, nella replica alla Camera in vista del Consiglio Ue. L'Italia ha "un approccio costruttivo e pragmatico ma dobbiamo tenere aperte tutte le opzioni", ha affermato.

"La trattativa è serrata. Riteniamo che con la posizione italiana si stia difendendo il futuro dell'Europa. Faremo modo di ottenere la migliore soluzione possibile. Non darò il mio assenso a un patto di stabilita' che nessun governo, non solo il nostro, può rispettare", ha sottolineato.  "Preferisco essere accusata" di isolamento "piuttosto di aver svenduto l'Italia come è capitato ad altri".  

"Il governo è impegnato da mesi in condizioni negoziali non semplici, nelle quali mai abbiamo smesso di perorare un approccio costruttivo e pragmatico, che consente finalmente di bilanciare l'elemento della solidità dei bilanci nazionali e sostenibilità dei loro debiti pubblici, con l' imprescindibile elemento della crescita e del sostegno agli investimenti", ha detto la premier, "non è stato così fino ad oggi, non possiamo permetterci che continui ad essere così da domani. Ma voglio dire che, a dispetto delle semplificazioni giornalistiche che spesso alimentano una contrapposizione" tra i "Paesi virtuosi e Paesi spreconi, tra frugali e spendaccioni, oggi la posizione negoziale dell'Italia parte da una base di credibilità e serietà che ci viene riconosciuta, grazie all'azione del nostro governo e a quella in particolare del ministro Giorgetti".

"Abbiamo registrato risultati straordinari sulla rimodulazione del Pnrr", ha dettoancora  la presidente del Consiglio, che ha ringraziato il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto: "grazie all'impegno encomiabile di tutto il governo, e del ministro Fitto in particolare, abbiamo registrato risultati straordinari sulla rimodulazione e l'attuazione del Pnrr, che oggi ci vengono riconosciuti dalla Commissione europea, dal Consiglio e da tutti gli analisti economici".

"Ricordo ancora - ha aggiunto - quando, nei mesi della campagna elettorale, la nostra annunciata volontà di intervenire per revisionare un Piano nato in un quadro economico e geopolitico completamente diverso da quello attuale veniva derisa, derubricata ad annuncio velleitario o addirittura bollata come una scelta irresponsabile che avrebbe portato l'Italia con un piede fuori dall'Europa, messo a rischio la nostra credibilità internazionale e con essa i nostri conti pubblici. Con tenacia e perseveranza abbiamo dimostrato che si poteva fare, anzi permettetemelo, si doveva fare ed è stato fatto", ha concluso.

Nel gergo comune viene chiamato “Patto di stabilità” ma, in realtà, si tratta dello “Stability and Growth Pact” (quindi patto di stabilità e crescita) con il quale l’Unione europea richiede ai Paesi membri il rispetto di alcuni parametri di bilancio.
Nel dettaglio, il Patto di stabilità consiste nel rispetto delle seguenti soglie:
il rapporto deficit e Pil non deve superare il 3%
il rapporto debito pubblico e Pil non deve superare il 60%
Stando alle parole della Commissione europea, i parametri previsti nel Patto di stabilità “mirano a evitare che le politiche di bilancio vadano in direzioni potenzialmente problematiche” e a “correggere disavanzi di bilancio o livelli del debito pubblico eccessivi”.

Gli Stati membri che non soddisfano i parametri previsti dal Patto di stabilità (rapporto deficit/Pil < 3% e rapporto debito/Pil < 60%) possono subire la procedura d’ infrazione prevista all’articolo 104 del Trattato che consta in tre fasi:

avvertimento;
raccomandazione;
sanzione.

Qualora il disavanzo di un Paese membro si avvicinasse al tetto del 3% del Pil, la Commissione europea propone - su approvazione del Consiglio dei ministri europei in sede di Ecofin - l’avvertimento preventivo (early warning) al quale segue una raccomandazione vera e propria se tale soglia viene superata.

 

Fonte Agi e varie agenzie

 

 

 

Pochi giorni fa, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis hanno firmato la “Dichiarazione di Atene sulle relazioni amichevoli e di buon vicinato”. Questo rappresenta un passo significativo nelle relazioni tra i due paesi, storicamente segnate da tensioni.

Dopo decenni due paesi confinanti, la Grecia e la Turchia, hanno firmato un accordo con l’obiettivo di porre fine alle tensioni, intimidazioni e provocazioni. L’unico “accordo di amicizia” tra i due paesi fu firmato nel 1930 da Ismet Inonu e Eleftherios Venizelos al fine di risolvere alcune questioni, tra cui le problematiche legate alle minoranze che non erano state risolte dopo la prima guerra mondiale.

A partire dagli anni ’60 e ’70, le tensioni si concentrarono sulla divisione dell’isola di Cipro, mentre negli anni ’90 la questione delle delimitazioni dei confini aerei e marittimi nel Mar Egeo divenne predominante. Recentemente, la principale problematica è stata quella dell’immigrazione, creando ulteriori conflitti politici. Nonostante le divergenze, l’accordo di ieri rappresenta una pietra miliare per una nuova era di dialogo e cooperazione.

"Oggi abbiamo firmato la Dichiarazione di Atene sull'amicizia e le relazioni di buon vicinato. Una Dichiarazione che conferma il rapporto di amicizia tra noi, definisce i principi e le pietre miliari del nostro dialogo ed evidenzia le possibilità della nostra cooperazione, a livello regionale e internazionale". ha dichiarato K.Mitsotakis primo Ministro Ellenico

La visita di Erdogan ad Atene non è una visita ufficiale ma di lavoro e in questo contesto sono stati firmati un totale di 15 accordi, memorandum e dichiarazioni/dichiarazioni congiunte tra Grecia e Turchia.

Nell'ambito del 5° Consiglio Supremo di Cooperazione tra Grecia e Turchia, con la visita di Erdogan ad Atene, sono stati firmati in dettaglio tra i due Paesi un accordo, sette memorandum e altre sette dichiarazioni/dichiarazioni congiunte.

Il presidente turco è tornato ad Atene martedì, sei anni dopo la sua ultima visita nella capitale greca nel dicembre 2017, sotto l'allora primo ministro Alexis Tsipras. L'atmosfera che ha prevalso in quegli incontri del 2017 ad Atene, con Tsipras e Pavlopoulos, è stata carica negativamente, così come molte delle cose che sarebbero seguite sul fronte greco-turco nel periodo fino al 2022.

Dallo scorso febbraio, tuttavia, le relazioni greco-turche sembrano essere entrate in una traiettoria di disinnesco della tensione rafforzando l'agenda positiva, con questa tendenza che è stata suggellata oggi durante i contatti tenuti dalla folta delegazione turca guidata da Recep Tayyip Erdogan ad Atene.

In precedenza, Recep Tayyip Erdogan e Kyriakos Mitsotakis hanno firmato durante il loro incontro la Dichiarazione di Atene sull'amicizia e le relazioni di buon vicinato, con la quale si impegnano a continuare ad avere consultazioni costruttive e significative, basate sul dialogo politico, su questioni di reciproco interesse e ad adottare misure volte a rafforzare la fiducia. al fine di eliminare eventuali tensioni e rischi.

La Grecia e la Turchia si impegnano, nel contesto di questa dichiarazione, "ad astenersi da qualsiasi dichiarazione, iniziativa o azione che possa mettere a repentaglio il mantenimento della pace e della stabilità nella loro regione". Allo stesso tempo, sottolineano che "si adoperano per risolvere qualsiasi controversia che possa sorgere tra di loro in via amichevole, attraverso consultazioni dirette tra loro o con altri mezzi di scelta reciproca, come previsto dalla Carta delle Nazioni Unite".

Questo testo, che è arrivato dopo intensi negoziati tra i due ministeri degli Esteri, potrebbe non essere giuridicamente vincolante ma ha un ulteriore valore politico (e in un certo senso informalmente vincolante) in quanto porta le firme dei leader di Grecia e Turchia. Nello stesso contesto, stabilisce un precedente positivo nelle relazioni greco-turche, mentre allo stesso tempo funge da base per migliorare ulteriormente le relazioni tra i due paesi, a partire da ciò che ha preceduto e continua ad essere promosso (dialogo politico, CBM, agenda positiva).

Le due parti sottolineano inoltre, a livello di capi di Stato, il loro impegno a favore dei principi di buon vicinato, amicizia, cooperazione e risoluzione pacifica delle controversie tra di loro, sulla base del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite.

È ovvio che Erdogan vuole buoni rapporti con la Grecia, almeno nel periodo attuale. I motivi che gli impongono di migliorarsi si vedono ogni giorno nelle cronache: il doppio gioco che fa con l'Occidente e i suoi avversari, la questione ucraina e quella palestinese. Erdoğan, in altre parole, ha affari ben più seri da affrontare, cercando di stabilire per il suo Paese un ruolo privilegiato, una doppia porta, per così dire, tra l'Occidente e gli altri. Non serve, quindi, ai suoi scopi intimidire un alleato della NATO.

Il primo è l'accordo nel campo dell'istruzione, confermato dal ministro dell'Istruzione. Il ministro dell'Istruzione Kyriakos Pierrakakis e il suo omologo turco Yusuf Tekin. L'accordo mira a rafforzare la cooperazione tra i due Ministeri dell'Istruzione nel campo dell'istruzione professionale e riguarda il riconoscimento dei diplomi di istruzione tecnica, lo scambio di conoscenze ed esperienze, l'organizzazione di attività didattiche congiunte per insegnanti e studenti, gli scambi di studenti.

l Memorandum of Understanding (MoU) DI IPTO – TEIAS nel campo dell'interconnessione elettrica, firmato dal Direttore Generale delle Operazioni, Infrastrutture e Mercato di IPTO Dimitris Michos e dal Presidente TEIAS Orhan Kaldirim e riguarda la creazione di una nuova linea di interconnessione tra Nea Santa e Babaeski con l'obiettivo di potenziare l'interconnessione elettrica tra Grecia e Turchia e aumentare il volume del flusso di energia bidirezionale di 600 MW.

I Ministri hanno inoltre firmato un Memorandum of Understanding (MoU) nel settore delle piccole e medie imprese. Il ministro dello Sviluppo Kostas Skrekas e il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan. Il presente memorandum si riferisce allo sviluppo di strutture di rete tra le piccole e medie imprese dei due Paesi, nonché all'informazione reciproca e allo scambio di buone pratiche per semplificare l'ambiente imprenditoriale.

Il Memorandum of Understanding (MoU) ECG-Eximbank nel settore delle esportazioni, firmato dal Vice Ministro degli Esteri Costas Frangogiannis e dall'Amministratore Delegato di Turk Eximbank Ali Guney, promuove la cooperazione di Export Credit Greece e Turk Eximbank al fine di aumentare le esportazioni di beni e servizi. L'operazione prevede lo scambio di best practice e know-how, la formazione del personale, l'informazione e la facilitazione nella risoluzione dei problemi, ecc.

Il quarto memorandum firmato durante la visita di Erdogan ad Atene è il Memorandum of Understanding (MoU) EG - Invest in TR in the Investment Sector, tra il vice ministro degli Esteri Costas Frangogiannis e il presidente di Invest in Turkiye Burak Daglioglu. Il presente memorandum si riferisce alla cooperazione tra Enterprise Greece e Invest in Turkiye al fine di attrarre investimenti.

A questo ha fatto seguito il Memorandum of Understanding (MoU) tra EG – TOBB nel settore degli investimenti/imprese, firmato dal Vice Ministro degli Esteri Costas Frangogiannis e dal Vice Presidente di TOBB Cengiz Gunay, per la cooperazione tra Enterprise Greece e l'Unione delle Camere e delle Borse Merci della Turchia (TOBB) al fine di sostenere le comunità imprenditoriali dei due paesi. La cooperazione comprende, tra l'altro, lo sviluppo di strategie per aumentare le missioni commerciali e imprenditoriali, lo scambio di informazioni e know-how, la gestione delle risorse umane e lo sviluppo economico sostenibile.

Nel settore dei servizi sociali, con particolare attenzione alla protezione delle persone con disabilità, è stato firmato il Memorandum of Understanding (MoU), firmato dai Ministri della Sicurezza Sociale. Il Ministro delle Politiche della Famiglia e della Coesione Sociale Sofia Zacharaki e il Ministro degli Esteri turco Hakan Fidan con l'obiettivo di promuovere la cooperazione per lo sviluppo di strategie e servizi volti alla parità di accesso e inclusione delle persone con disabilità nel tessuto sociale.

È stato inoltre firmato un Memorandum of Understanding (MoU) per il settore sportivo tra il ministro degli Esteri George Gerapetritis e il suo omologo turco. Questo memorandum sostituisce il vecchio Protocollo del 2013 e promuove il rafforzamento dell'istituzione dei Giochi Olimpici, la cooperazione nella lotta contro la manipolazione dei giochi, la cooperazione e gli scambi tra le federazioni nazionali e i club sportivi.

la Dichiarazione congiunta sulla cooperazione nel settore del turismo, firmata dal Ministro degli Affari Esteri. Il Ministro del Turismo Olga Kefalogianni e il Ministro del Turismo turco. Il Ministro della Cultura e del Turismo Mehmet Ersoy, le due parti riconoscono il ruolo del turismo come ponte di cooperazione tra Grecia e Turchia, ma anche il suo contributo allo sviluppo economico e il sostegno ai professionisti, alle imprese e alle comunità locali. In tale contesto, convengono di riunirsi annualmente in seno al comitato misto per il turismo al fine di promuovere la cooperazione diretta tra gli operatori turistici e gli operatori turistici, di migliorare lo scambio di buone pratiche ed esperienze, ecc.

La Dichiarazione Congiunta / Dichiarazione di GSRT-TUBITAK per la cooperazione nel campo della Ricerca e dell'Innovazione, con le firme dei Ministri degli Affari Esteri. Il Ministro dello Sviluppo Kostas Skrekas e il Ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, preoccupa gli organismi nazionali di ricerca e tecnologia dei due Paesi e mira a proseguire ed espandere la loro cooperazione scientifica e allo stesso tempo confermano l'intenzione di lanciare una gara congiunta nei settori: scienze della vita, salute, farmaceutica, agroalimentare, economia circolare, energia sostenibile, materiali da costruzione, cultura, turismo e industria creativa.

Con la Dichiarazione/Dichiarazione congiunta per la convocazione di un Comitato misto per l'economia e il commercio (JEC - JETCO), firmata dal Vice Ministro degli Esteri Frangogiannis e dal Vice Ministro del Commercio turco Sezai Ucarmak, le due parti concordano di convocare la 6a sessione del Comitato congiunto per l'economia e il commercio. La parte turca ha proposto di tenerlo il 2 febbraio 2024 a Istanbul, dove verranno affrontate le questioni commerciali. energia, trasporti, turismo.

Per quanto riguarda il settore agricolo, è stata firmata una dichiarazione congiunta sulla cooperazione, in cui le due parti esprimono l'intenzione di procedere allo scambio di know-how nel campo delle colture agricole, di cooperare nella gestione delle inondazioni o della siccità, di cooperare nella prevenzione e nella gestione degli incendi boschivi, di combattere la pesca illegale, di promuovere la ricerca nel campo dello sviluppo rurale. È stato firmato dal Segretario di Stato. Avgenakis, Ministro dello Sviluppo Rurale, e il Ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan.

I due Paesi hanno inoltre firmato una dichiarazione congiunta sulla cooperazione doganale, con le firme del presidente dell'AADE George Pitsilis e del vice ministro turco. Le due parti ribadiscono il loro impegno a sviluppare ulteriormente la cooperazione tra le autorità doganali e convengono di organizzare seminari congiunti, scambio di informazioni e migliori pratiche al fine di migliorare l'efficienza dei servizi doganali, combattere le frodi, promuovere la sicurezza e la protezione dei cittadini.

Il Vice Ministro degli Esteri Frangogiannis e il Vice Ministro degli Esteri turco Burak Akcapar hanno co-firmato una Dichiarazione Congiunta per l'organizzazione di un Hackathon in cui Grecia e Turchia prevedono di organizzare una competizione online con la partecipazione attiva di studenti delle scuole secondarie, studenti dell'istruzione superiore, start-up, camere di commercio e industria dei due paesi. I partecipanti saranno invitati a presentare idee e proposte sui temi della tutela dell'ambiente e della vita quotidiana negli ambienti urbani.

Infine, durante la visita di Erdogan ad Atene, è stata firmata una Dichiarazione Congiunta per la prossima convocazione di un Comitato Tecnico per il 2° ponte di Evros - EGNATIA. Koutsoukos e il turco An. Il Direttore della Direzione Generale delle Autostrade della Turchia, Selahattin Bayramcavus, ha firmato questa dichiarazione congiunta riconoscendo lo stato di avanzamento dei lavori per la costruzione di un secondo ponte transfrontaliero nell'area di Kipoi - Ypsala, sotto la supervisione di Egnatia Odos S.A., e annunciando la prossima riunione dei comitati tecnici e degli esperti.

Erdoğan si è allontanato di un isolato da Maximos dopo il suo incontro con il primo ministro e, sì, ha attraversato quell isolato con la sua Mercedes personale che è volata ad Atene da Ankara. La destinazione era l'ambasciata turca, dove ha incontrato per quasi due ore i rappresentanti della minoranza musulmana e non solo. Il primo incontro è stato fuori dall'ambasciata, dove lo aspettava l'allenatore turco del Panathinaikos, Ergin Ataman, con il quale è entrato insieme e, come ha raccontato ai giornalisti in seguito, ha bevuto caffè e discusso di basket. L'allenatore ha anche scherzato sul fatto che Erdogan e Mitsotakis dovrebbero organizzare un'amichevole tra di loro.

Il presidente turco ha incontrato i membri del Comitato consultivo supremo della minoranza turca della Tracia occidentale, l'organo rappresentativo di una parte della minoranza che si identifica etnicamente come turca, che comprende tra gli altri i falsi omofobi. All'ambasciata c'erano anche i parlamentari Hussein Zeybek e Ferhat Ozgur, che ora appartengono alla Nuova Sinistra. E i familiari di Ahmet Sadik, il deputato e fondatore del partito di minoranza "Trust", morto in un incidente d'auto nel 1995 e onorato dalla Turchia come figura politica storica chiave della minoranza.

Le delegazioni greca e turca hanno tenuto un nuovo ciclo di discussioni sulle misure di rafforzamento della fiducia.
Come annunciato dal Ministero della Difesa Nazionale, l'incontro è stato ospitato presso il Ministero della Difesa Nazionale turco ad Ankara. A entrambe le delegazioni hanno partecipato ambasciatori, alti funzionari militari e altri funzionari.

Le due parti hanno convenuto in linea di principio di attuare o riattivare le attività CBM nel corso dell'anno 2024, sulla base dell'elenco di CBM precedentemente concordato. L'incontro si è svolto in uno spirito positivo, si legge nella dichiarazione.

Le due parti hanno convenuto in linea di principio di attuare o riattivare le attività CBM nel corso dell'anno 2024, sulla base dell'elenco di CBM precedentemente concordato. L'incontro si è svolto in uno spirito positivo, si legge nella dichiarazione.

Le due parti hanno inoltre convenuto di istituire un meccanismo di punti di contatto per comunicare e facilitare l'attuazione dei CBM concordati. Il prossimo incontro sarà ospitato dalla parte greca, ha aggiunto la dichiarazione.

Nel caso di disaccordo, le parti hanno concordato di affidarsi al diritto internazionale, al diritto marittimo e alla Carta delle Nazioni Unite. Si è, quindi, pensato di individuare soluzioni apparentemente semplici, cioè rivolgersi alle regole della comunità internazionale, per risolvere problemi molto difficili e radicati, come la questione di Cipro e quella delle minoranze.

Restano comunque divergenze importanti tra due paesi: L’ultimo colloquio di pace sul futuro di Cipro, per esempio, si è tenuto nel 2017. Attualmente, la Grecia sostiene una soluzione che prevede un modello di federazione bilaterale a due sezioni, cioè la continua esistenza della Repubblica di Cipro con lievi modifiche. La Turchia, invece, spinge per una soluzione che prevede due Stati in cui i greco-ciprioti ed i turco-ciprioti saranno rappresentati equamente e sovranamente.

Questa Dichiarazione è solo un primo passo per un rinnovato accordo e collaborazione fra due stati storicamente in disaccordo.

 

 

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